Pierluigi Casalino: A PROPOSITO DEI 150 ANNI DALL'UNITA' D'ITALIA

 


Prima di avviare un percorso celebrativo nell’Italia Unita del 150° Anniversario si ha forse bisogno di una riflessione. La circostanza meriterebbe manifestazioni diverse da quelle rituali, se pur lodevoli, che si cerca di proporre alla confusa e inquieta nostra gente. Il folklore secessionista, con le sue punte di malcelata demagogia, resta, per fortuna, fuori dell’agenda ufficiale, salvo registrare qualche intemperanza di maniera, non solo al nord.

D’altra parte l’Italia migliore del XX secolo ha considerato compiutamente sulle virtù regionalistiche, senza lasciarsi coinvolgere dalle sirene del “piccolo è bello” e dalle tentazioni ricorrenti di separatismi e di sterili contrapposizioni. I Costituenti, se mai, hanno rivisitato la lezione di Cattaneo, e quella più recente di Gobetti, di Gramsci e di Sturzo alla ricerca di un ideale di democrazia decentrata e partecipata.

Un’occasione per estendere il lascito risorgimentale dalle élites al resto della popolazione italiana, che non ne fu completamente consapevole. In sostanza di sognare un progetto di Stati Uniti d’Italia e d’Europa, che, aldilà dei limiti delle attuali congiunture, consenta di guardare a nuovi e più ampi orizzonti di convivenza dei popoli e tra i popoli. Senza agitare spettri ormai sepolti.

Casalino Pierluigi, 11. 02.2011.