LUUK MAGAZINE MILANO SCIENZA E FUTURO
....La Parola di poeti e scrittori, a partire dal Duemila e dopo
Internet, con il passaggio dal libro cartaceo al libro digitale, è
destinata a profonde mutazioni: in gioco il senso stesso del fare
letteratura. Nell’oceano letterario italiano trattasi di temi ben
dibattuti, tra posizioni apocalittiche o integrate, depresso-contrari o
tecnoeuforici, per dirla con
Umberto Eco.
A volte posizioni complesse provengono quasi da autori di nicchia, noti
ma non al grande pubblico. È il caso del poeta e scrittore e
giornalista di Ferrara e Roma (
www.teatro.it)
Riccardo Roversi,
quasi un diversamente italianista, recente autore di uno zoom di rara
preziosità sulla letteratura estense, dal Rinascimento al Novecento,
dall’
Ariosto a
Giorgio Bassani,
intitolata “50 letterati ferraresi”. Fin dal secondo novecento Roversi è
stato protagonista di dinamiche spregiudicate e futuribili, sia
collaborando alla rivista cult futurista di
Enzo Benedetto,
Futurismo Oggi (tra gli aderenti, il Moma di New York), sia con raccolte letterarie,
Prosie, Trappola Minimale,
Periplo di Millennio, quest’ultima segnalata dal sottoscritto nel nostro
Futurismo per la nuova umanità…
(Armando editore, 2012); anche in versione performativa, a cura di
Alexandra Dadier (Parigi). Opera che si conclude con un eloquente,
ammaliante, dialogo virtuale tra un computer e appunto un poeta e attore
teatrale, quasi un’anticipazione del recente film “Lei”, dove la voce
del robot protagonista appartiene a Scarlett Johansson.
Ecco un test domanda, quasi parafrasando Turing, a Riccardo Roversi:
D – Internet genera una nuova poetica o uccide il verso?
R – “Internet è ormai uno strumento divulgativo e documentativo
imprescindibile, nonché di respiro e di applicazione “sociale”, pur con
tutti suoi limiti (che sono tanti: pari almeno alle potenzialità).
Internet non “uccide” né “salva” la poesia, tutt’al più può stimolarne
la creazione, la composizione e la divulgazione, sebbene – come del
resto qualsiasi comunicazione di Internet – a livello estremamente
modesto e superficiale. Non per atteggiarci a ipercritici, ma
l’autentica poesia non naviga (ancora) su Internet, o solo in minima
parte e, quasi mai, quella di nuova composizione. Tuttavia, se è vero
com’è vero che Internet “antologizza” e divulga anche la grande poesia
mondiale di ogni tempo, da Omero ai contemporanei, la sua funzione
diventa straordinariamente importante per non dire essenziale. Purtroppo
la poesia dei nuovi (buoni) autori è ancora di là da venire. E non solo
sul web”.
http://www.riccardoroversi.onweb.it/