"Abbiamo ritenuto lodevole – afferma il Movimento in una nota sul proprio sito internet – l'eccellente impegno a difesa della Salute e dell'Ambiente della Citta di Ferrara, svolto nel corso degli anni passati e sempre attivo, del delegato provinciale dell'associazione, il Dott. Luigi Gasparini, a cui va la nostra stima. A tal proposito – proseguono i grillini – annunciamo la preparazione di un evento di presentazione dell'attività che l'Isde svolge a livello nazionale e locale nel mese di settembre, durante il quale coglieremo l'occasione di porgere un particolare ringraziamento ai medici che dedicano la loro competenza professionale alla difesa della Salute delle comunità attraverso la tutela dell'ambiente".
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sabato 5 luglio 2014
Ferrara, la pragmatica dei fatti del M5Stelle
sabato 28 giugno 2014
Ferrara, Ilaria Morghen M5Stelle contro la Casta PD al governo locale
Le nomine dei rappresentanti del Comune
di Ferrara negli enti partecipati non siano più espressione di
segreterie di partito. Lo chiede il Movimento 5 Stelle nel suo
emendamento che proporrà in consiglio in vista della prossima
designazione dei rappresentanti presso enti, aziende ed istituzioni.
Incarichi che, secondo il M5S, sono di
particolare rilievo e che quindi devono essere svolti da persone capaci e
competenti, in grado di sviluppare e promuovere gli enti che
amministrano.“Non può essere assolutamente sufficiente per amministrare
competentemente un ente pubblico – spiegano i consiglieri pentastellati –
aver ricoperto in precedenza funzioni politiche o essere componente del
consiglio di amministrazione di enti, aziende, istituzioni o società
partecipate”. Per questo il movimento chiede l’approvazione delle nomine
a scrutinio palese, elezioni trasparenti, curriculum pubblici e
motivazioni esplicite che hanno portato alla scelta della persona e dal
compenso riconosciuto.
Tutti aspetti che latitano nell’attuale
delibera, dove “mancano i criteri di selezione, non vengono indicati i
casi di revoca anticipata e le modalità e non si dice nulla sui
compensi”. Inoltre nella delibera non è prevista l’esclusione di
soggetti indagati per reati contro la pubblica amministrazione e
l’interesse generale (per cui l’emendamento chiede la non eleggibilità a
cariche pubbliche per i cittadini condannati anche in via non
definitiva) e non è specificato il ruolo del flusso informativo, che
deve essere finalizzato anche a rilevare la situazione contabile,
gestionale ed organizzativa delle società, i contratti di servizio e la
qualità del servizio, il rispetto delle norme di finanza pubblica.
Per questi motivi l’emendamento prevede
che le nomine degli amministratori e dei dirigenti delle società
partecipate avvenga “secondo criteri di merito ed attraverso un concorso
pubblico”. Un primo punto che rappresenterebbe già un grande passo a
detta del movimento pentastellato, secondo cui “le cariche
amministrative delle società – che non sono sotto il diretto controllo
dei cittadini – sono affidate direttamente dagli eletti con scarsi
parametri di qualità di meritocrazia e senza vaglio pubblico”.
Un altro sostanziale passo in avanti
verso la ‘nuova politica’ sarebbe quello di escludere dalla candidatura i
volti ‘vecchi e riciclati’. In pratica, come recita l’emendamento, “non
possono far parte dei consigli d’amministrazione di società
partecipate dal Comune, cittadini che hanno ricoperto incarichi pubblici
elettivi e di governo negli ultimi 15 anni e si sono candidati in liste
di maggioranza od opposizione nel Comune e provincia di Ferrara nello
stesso periodo di tempo”. Questo vale anche nel caso non fossero stati
eletti.
Un’altra modalità di controllo per far
sì che non vengano eletti i soliti volti noti ma persone capaci, sarebbe
quella di creare un’anagrafe pubblica degli eletti, degli assessori e
degli amministratori degli enti comunali e delle società partecipate,
che contenga il maggior numero di informazioni possibili e le attività
da questi svolte (ad esempio curriculum scolastico, esperienze
lavorative e professionali, cariche politiche ricoperte, proprietà e
partecipazioni possedute). Un ‘archivio’ che porterebbe su di sé
l’obbligo di “segnalare quando nell’esercizio delle proprie funzioni,
sussistano rapporti contrattuali con soggetti economici in cui sono
presenti a vario titolo parenti fino al 2° grado e il coniuge”.
A proposito di ‘spending review’ della
politica locale promossa dal Movimento 5 Stelle (già dalla prima seduta
del consiglio comunale, dove ha chiesto a Girolamo Calò di ridurre il
proprio compenso in modo significativo), Ilaria Morghen chiede che i
compensi vengano ridotti al minimo e, quando, possibile, completamente
eliminati. “Ci sono già enti che non prevedono nessun compenso – spiega
la presidente del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle – e si dovrebbe
analizzare se la cosa non sia possibile anche per altri enti ed
eventualmente per tutti, dato che si tratta di cittadini chiamati, per
designazione del Comune, a svolgere un servizio civico per la
collettività e non a ricevere uno stipendio o semistipendio che sia”.
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