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giovedì 2 gennaio 2025

Il Giornale una Femminista?

 https://www.msn.com/it-it/notizie/politica/le-vere-femministe-vanno-da-tony-effe/ar-AA1wQ7Rs

Sara'  ma ci resta u forte dubbio su questo articolo, pro certa Generazine  magari Z al quadrato,  su certo Femminismo nonmai  stream;  magari almeno a tratti anche scritto benino, il linguaggio, ma certo concettualismo ci sembra debole , cvme debole certo inno feminista doc del cantante giovane di turno, per fortuna pare educato,,,,AsinoRosso



sabato 5 ottobre 2024

Internazionale, Femminismo Oggi, Ferrara 2024

 https://www.internazionale.it/festival/libri

Venerdì 4 Ott 2024 • 17.00

Fare femminismo

Giulia Siviero
con Giulia Zoli
Internazionale
In italiano
 

Nella storia dei femminismi, il racconto delle pratiche è spesso rimasto ai margini rispetto a quelle delle teorie. Questo libro raccoglie esperienze incarnate di lotta collettiva nelle strade, nelle case e negli spazi sociali di angoli diversi del mondo, per risalire alle radici e ispirare nuovi orizzonti di femminismo.(Nottetempo 2024) Da BB a Lady Gaga; il femmminismo sempre in primo piano per la rassegna periodica di Ferrara, e la rivista...Sintetizzando e liberamente, ormai dalla miitica frances di decenni fa, ha compiuto90 anni in questi giorni, alìaltrettanto mitica artista contemporanea creativa anche nella moda, ecc., Lady Gaga, i bordi attuli, forse della contempraneita' Asino Rosso




 

 

venerdì 12 aprile 2013

L'era postlunare di Lilith


Lilith, mater diabolica
Vampirismo, femminismo e spreco erotico nella dea dei succubi.

di Marco Benoit Carbone




"Il puro e semplice pericolo allontana, mentre solamente l'orrore del proibito mantiene nell'angoscia della tentazione" - Georges Bataille


Non è certo che il diavolo sia donna, ma è probabile che il vampiro sia nato femmina. Lilith, regina del seme sprecato, progenitrice di demoni e succubi e lasciva incarnazione della ferina sovranità femminile, è una sorgente fondamentale per il fenomeno erotico-sacrale del vampirismo. Lilith è un agglomerato, un demone-moltitudine in cui si agitano pulsioni e ansie profonde. Umano, divino e animale convergono in un radicale movimento erotico che evoca le origini dei diritti e dei doveri sessuali e sociali, il sentimento dell'osceno e della morale, la falsità tragica della cesura tra uomo e animale, la necessità della convivenza tra la regola e la trasgressione.

La dea-civetta reclama così un'origine più antica per il vampirismo e letture più mature, capaci di andare oltre la sola matrice decadente e romantica. Questo lavoro, restando nel solco della storia delle civiltà cosiddette indoeuropee, tenta di affacciarsi sulla complessità antropologica ed erotica del mito e sulla sua rilevanza per il vampirismo. Affrancato dalle logore messe in scena contemporanee, che troppo spesso lo ingabbiano in generi e formule stantie, il vampiro cessa di essere uno stereotipo funzionale alla trasgressione prêt a porter e si riafferma in una la propria pericolosità e universalità. Lilith è la sua manifestazione femminile per eccellenza e percorre direttamente, o "per interposta divinità", tutte le narrazioni principali del demoniaco; fino ad arrivare alle recenti rielaborazioni femministe, che hanno fatto della dea un idolo anti-patriarcale, in un progetto di contestazione della ragione dominante.

La dea-civetta è uno degli idoli di un pantheon malefico in cui al Male è possibile assegnare la pars detruens di ideologie, retoriche e idealismi liberticidi. Eppure, questo non si deve a un orizzonte di senso alternativo ai vari finalismi delle teocrazie, alle metafisiche religiose o finanche a un progressismo positivista; ma avviene perché il Male, attraverso le sue figure, non è mai reificabile, e porta l'umanità alla lacerante consapevolezza dei limiti, al contempo tragici e ridicoli, delle speranze sulle proprie origini, identità e destini. Speranze che la dea-civetta rappresenta, nega e scatena spietatamente rovesciate, in un crudo rimando alle vere radici dell'umanità.....C

venerdì 16 luglio 2010

Maschilisti e Femministe che odiano le donne....

da IL GIORNALE
 
di Marcello Veneziani
 
Gira e rigira, tornano sempre al femminismo. Per spiegare la catena funesta di delitti contro le donne, uno al giorno, Dacia Maraini sul Corsera, Michela Marzano su la Repubblica e un esercito di donne pubblicanti sui quotidiani d'impegno, ricorrono alla solita vecchiotta spiegazione, diversamente modulata: è il maschio spossessato (...)
(...)che non sopporta l'emancipazione femminile e allora torna dispotico, cruento e primitivo.
La tesi è facile, ideologicamente comoda per loro, ma non convince. Perchè non considera tre o quattro cose. La prima obiezione elementare è che la società era infinitamente più maschilista negli anni Settanta quando il femminismo era più virulento, mentre delitti di questo genere con questa impressionante sequenza, si vedono invece quarant'anni dopo, quando molte di quelle rivendicazioni che all'epoca sconcertavano, sono diventate ormai orizzonte comune. La seconda è che non si considera affatto, per ovvie ragioni ideologiche tipiche del politically correct, che un'influenza di questa brutalizzazione dei rapporti semmai è venuta dalla presenza nella nostra società di immigrati provenienti da mondi che non sono affatto portati a riconoscere diritti alle donne; la forza dell'emulazione non è da trascurare e non sono pochi i casi di violenze alle donne da parte di immigrati, anche se non sta bene dirlo.

SEGUE
 
http://www.ilgiornale.it/interni/luomo_uccide_non_e_colpa_maschilismo/15-07-2010/articolo-id=460867-page=0-comments=1


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domenica 27 settembre 2009

L'ANFORA CONTRO LAVIOLENZA ALLE DONNE di Manuela Vio

 ANFORA.jpg

L’ANFORA CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE



Oggi 26 settembre a Venezia si terrà il passaggio del testimone, in questo caso l’anfora con due manici, dal Trentino Alto Adige al Veneto, le rappresentanti femminili delle associazioni e istituzioni della città accoglieranno questo simbolo per poi passarlo ad un’altra regione d’Italia.

L’UDI (Unione Donne in Italia) di Mestre e Venezia in collaborazione con il centro donna e con le associazioni e i gruppi di donne del territorio, ha organizzato una serie di iniziative di sensibilizzazione che si svolgeranno a Mestre, a Venezia e in altri comuni della provincia di Venezia.

Questa vera e propria staffetta contro la violenza sulle donne, è partita il 25 novembre 2008 (giornata internazionale contro la violenza sulle donne), e si concluderà il 25 novembre 2009, un anno dopo!

Partita da Niscemi, in Sicilia, ha già percorso chilometri e chilometri della nostra penisola e, ne percorrerà ancora molti fino all’ultimo giorno, il giorno in cui si concluderà questa staffetta dedicata alla donna e contro tutte le violenze alle quali è costretta, da anni e per causa dell’ignoranza, a subire. Il simbolo dell’anfora con due manici non è casuale, infatti, è stata concepita per essere portata da due donne in modo tale da dare più importanza alle relazioni tra di esse e sostenersi a vicenda in questa battaglia che va avanti da anni. Il passaggio dell’anfora verrà fatto da due donne ad altre due donne, in ogni città, paese e regione dove l’anfora farà la sua comparsa, le donne, tutte, potranno inserire al suo interno dei biglietti scritti con pensieri, paure, sfoghi e tutto ciò che vogliono e che sentono dentro al cuore. Si sa, che giustizia non potrà mai essere fatta per tutti gli anni di abusi che le donne hanno dovuto sopportare, si sa, che sarà difficile dimenticare, passare oltre, certe cose non si dimenticano, non si possono lasciare alle spalle e passare oltre, il ricordo, dentro ad una donna che ha sofferto, è sempre forte, nitido e lancinante, non si può chiedere ad una persona che ha subito un abuso di dimenticare, non si può perché è impossibile dimenticare. Le violenze sulle donne esistono da anni, da anni le donne, creature fragili ma allo stesso tempo forti, tirano avanti con una realtà che purtroppo, le rende protagoniste.

La parola “feminisidio” è stata coniata a Ciudad Juarez, una città messicana ai confini con gli States, non cercatela nel vocabolario, sarebbe inutile, perché non esiste, è una parola nata “solamente” per descrivere la violenza sulle donne che, tradotta letteralmente significa “uccisione di donne per mano di uomini”, in genere chi maltratta o addirittura uccide una donna, è il fidanzato, marito, il pazzo vicino di casa, il cugino, raramente è un estraneo quello che fa del male ad una donna, non c’è motivo al mondo tanto valido da uccidere un altro essere umano, non c’è motivo al mondo tanto valido da picchiare una donna. Questa sera alle 20.30 al centro polivalente di Ca’Savio ci sarà un incontro dove si leggeranno poesie, si faranno riflessioni che si alterneranno a brani musicali, io ci sarò! Per dare conforto, consiglio (per quel che potrò) e sostegno per queste iniziative pro-donne e contro la violenza.



Manuela Vio



Citazione : “La storia delle donne è la storia della peggiore tirannia che il mondo abbia mai conosciuto : la tirannia del debole sul forte. È l’unica tirannia che duri” – Oscar Wilde -




http://manuelavio.estro-verso.org/

manuela8956@hotmail.it

 http://www.youtube.com/watch?v=-tkRo5z9E_