sabato 4 gennaio 2025

Space Reniassance Vivere nello Spazio...

 Adriano Autino, Fondatore Space Renaissance...

Cari amici e sostenitori di Space Renaissance, siete caldamente invitati a partecipare a due eventi virtuali sul tema “Vivere nello spazio”. Registratevi qui, gratuitamente: https://living-in-space.org/attendees-registration-to-lis-virtual-event/
 In allegato l'elenco dei relatori delle due giornate, tra cui
Simonetta di Pippo, Pascale Ehrenfreund e molti altri esperti. Segui l'incontro del 9 gennaio su
YouTube: https://www.youtube.com/live/NEozO4nfdxs Il link per l'evento del 13 febbraio sarà comunicato a breve.
 Tanti auguri per il nuovo anno!
 Ad Astra!   



Il Gatto di Schorindger e il Multiverso...(Wired)

 https://www.wired.it/article/paradosso-gatto-di-schrodinger-soluzione-multiverso/?utm_source=firefox-newtab-it-it

 

Il paradosso del gatto di Schrödinger, uno dei problemi più complessi della meccanica quantistica, potrebbe finalmente essere stato risolto. A proporre oggi una nuova possibile teoria per cui il famoso gatto appare sempre in un unico stato una volta osservato, sono stati i fisici teorici dell'Università Autonoma di Barcellona, secondo cui la spiegazione si basa in gran parte sul presupposto che ogni possibilità di un sistema quantistico costituisca esso stesso un universo, un concetto noto come teoria dei molti mondi. I dettagli sono stati pubblicati in uno studio apparso sulla rivista Physical Review X.

Il paradosso

Nel 1935, il fisico austriaco Erwin Schrödinger descrisse un esperimento mentale, il paradosso del gatto di Schrödinger, in cui un gatto viene messo in una scatola in circostanze così particolari che secondo le leggi del fisica quantistica diventa impossibile dire se sia vivo o morto. I cosiddetti stati del gatto (vita o morte) sono, quindi, delle sovrapposizioni quantistiche, tipicamente fragili e fugaci, in cui un oggetto può trovarsi in diversi stati ed è impossibile dire quale occupa effettivamente. In altre parole li occupa tutti simultaneamente.


 

Futurismo Roma senza Boccioni?

 Giancarlo Capri....Il Futurismo alla Gnam orfano senza la scultura di "Forme uniche della continuità nello spazio" di Umberto Boccioni. La confessione di Bilotti al Giornale dell'arte.

 https://www.facebook.com/giancarlo.carpi/posts/ 

Venerdì 20 dicembre si è avverata l'ultima stazione della «via crucis» di Umberto Boccioni, dopo 18 giorni di esposizione presso la mostra «Il Tempo del Futurismo», inaugurata il 2 dicembre alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (Gnamc). Una vicenda incomprensibile, senza logica apparente, forse derivante da qualche «dietro le quinte» di politici, da accordi con galleristi o dalle dinamiche ricostruite dalla stampa e dalla televisione. O semplicemente dall’assenza di un comitato scientifico, che avrebbe dovuto coordinare i pareri di esperti con la documentazione pregressa, onde garantire l’omogeneità espositiva.

Eppure «Forme uniche» è l’opera che più rientra nell’immaginario collettivo, con cui la gente ha più familiarità, convivendo quotidianamente con l’immagine dei 20 centesimi di euro, ma anche perché la si può vedere nelle varie «traduzioni» dei musei del mondo. E così continua a coinvolgere ed emozionare. È il capolavoro che forse esprime più di ogni altro «Il Tempo del Futurismo», perché traduce il sentimento di quel «tempo», lo spirito di innovazione, la sua potenza visionaria, l’idealizzazione della velocità meccanico industriale. Il rapporto tra uomo e macchina, infatti, in Boccioni sarebbe diventato sempre più stretto fino a fondersi in un’audace visione futurista. L’opera incarna proprio il rapporto tra arte e scienza/tecnologia, la macchinizzazione dell’umano e l’umanizzazione della macchina. Rappresenta gli obiettivi artistici iconoclastici e rivoluzionari dei futuristi, la deformazione di un corpo antropomorfo lanciato a conquistare il futuro, in una traiettoria sintetizzata rispetto alle variazioni del movimento.

L’opera arriva dall’Onu dove è stata esposta dal Ministero degli Esteri nel 2024 quale icona italiana, dopo essere stata da giugno 2022 ad Osaka e nel 2023 a Singapore, Tokyo, New Delhi, Seul e Città del Messico. Fa parte della tiratura autorizzata delle eredi Marinetti, in attuazione della volontà di Filippo Tommaso Marinetti del 23 novembre 1933, erede morale e partecipe intellettualmente al lavoro futurista di Boccioni, il quale stabiliva di realizzare una tiratura di «Forme Uniche», per il Nord Italia, per il Centro e per il Sud, ovvero a Milano, a Roma e Reggio Calabria, dove Boccioni nacque il 19 ottobre 1882. Le eredi Marinetti, cedendo il gesso e due bronzi, avevano vietato la riproducibilità, riservandosi l’esclusiva facoltà di realizzare la tiratura prevista nel 1933 realizzata da Carlo, Enzo e Roberto Bilotti con la supervisione scientifica di Maurizio Calvesi, che l’ha schedata e pubblicata nel catalogo generale dell’opera di Boccioni a cura di Calvesi e Dambruoso (Allemandi, 2016), con ratificata notarile di Ala Marinetti, fonderia Realizzazioni Srl, Roma. 

Gli accordi realizzativi iniziavano dopo il 1986, termine del periodo protetto dei diritti d’autore, cioè dopo i 70 anni dalla morte dell’artista, riservato ai discendenti, il figlio Pietro e la di lui figlia Hélène Berdnikoff, oltre a Licia Dal Pian Boccioni, erede di Amelia, sorella di Umberto Boccioni (Alfred Hamilton Barr Jr. storiografo e primo direttore del Museum of Modern Art di New York, nella lettera da Londra, 13 luglio 1948, conferma che le eredi Marinetti hanno il diritto di riprodurre secondo quanto prestabilito dal fondatore del movimento). Come previsto da Filippo Tommaso Marinetti, il 28 novembre 2012 il bronzo n. 2/6 è stato donato dai Bilotti alla Galleria nazionale di Cosenza, e il 9 marzo 2023 l’edizione n. 3/6 è stata consegnata alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma nelle more della donazione.

Il progetto voluto da Marinetti, nella mostra alla Gnamc, ha trovato sprezzante delegittimazione antistorica, antiscientifica e antidocumentale. Tutti i bronzi di Boccioni nei più importanti musei del mondo sono delle «riproduzioni», nel senso materiale del termine, proprio per come sono state prodotte, ossia riprodotte fedelmente dallo stampo del gesso o del bronzo, e nessuna realizzata per volontà espressa e supervisione dell’artista. Sostantivare, come avvenuto nella didascalia in mostra, il termine riprodurre in «riproduzione», e ancorarlo alla parola «surmoulage», pur essendo indicata la data postuma alla morte dell’artista, oltre a essere pleonastico, in italiano, assume un connotato peggiorativo completamente diverso. «Surmoulage» indica la tecnica d’esecuzione, cioè, come da dizionario, «fusione da bronzo finito», un banale errore che non dovrebbe accadere in un museo. Omettere la data di concepimento (1913), che precede quella di fusione, significa falsare i termini di fondo, in quanto nega la derivazione dalla forma primaria. 

L’alternativa propostami è stata l’inedita denominazione «opera tattile». Al riguardo, occupandomi di arte sanitaria negli ospedali Ruggi d’Aragona di Salerno e di arte sociale nelle carceri, mi ero reso disponibile, in spirito d’inclusione sociale, di consentire, specialmente ai non vedenti, di percepirne la forma, di renderla fruibile attraverso la percezione del tatto. Usarla però come definizione dell’opera non è storicamente accettabile e travisa così la mia disponibilità.

Tutti i musei, anche quelli che espongono i bronzi di «Forme uniche», tratti direttamente dal gesso o con il passaggio tecnico dal bronzo, omologano la descrizione in didascalia indicando in successione l’autore di riferimento, il titolo, la data di concepimento e poi di fusione, e, infine ed eventualmente, la tecnica. Così è stata inquadrata sino ad oggi dalla critica, dallo stesso Ministero della Cultura nel Decreto di vincolo e nel Catalogo dei Beni culturali, dal Comitato scientifico del Ministero degli Esteri nel catalogo della Grande visione italiana, dallo stesso direttore generale dei musei Massimo Osanna nelle richieste ufficiali alla Galleria Nazionale di Cosenza, dallo stesso curatore Gabriele Simongini nella mostra «Ipotesi Metaverso» del 2023. L’opera, inspiegabilmente esposta invece alla Gnamc al buio (fatto senza precedenti che ha mortificato la sua presenza e messo a rischio la sicurezza dei visitatori), è stata esclusa dal catalogo, come se non fosse in mostra. Infine, il posizionamento su base di marmo è concettualmente contrario allo spirito della polemica futurista sulla «nobiltà tutta letteraria del marmo». La direttrice della Gnamc, Renata Cristina Mazzantini, non ha mai risposto a nessuna di queste argomentazioni, neppure alla precedente attività di Governo. Quest’ultimo ha infatti esposto l’opera attraverso il Ministero degli Esteri, e con il supporto del Comitato scientifico Collezione Farnesina (composto da nove super specialisti che hanno esaminato l’intera documentazione della scultura, inquadrandola nella scheda didascalica) per due anni, in Paesi con i quali intercorrono scambi politici, diplomatici e culturali, e in luoghi della civiltà universale, come il Palazzo di vetro delle Nazioni Unite. Oggi la dott.ssa Mazzantini, con il suo confuso ribattezzamento, di fatto, sconfessa l’operato del Governo: come se quest’ultimo e il vicepresidente del Consiglio dei Ministri avessero preso in giro il mondo.


 

venerdì 3 gennaio 2025

Roby Guerra, 2025, Ipotesi di Scrittura...

 

La Parola e il Rumore

Psicologia elettromica di Massa---

Roby Guerra, Saggio Letterario 2024

https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/roby-guerra-2025-ipotesi-di-scrittura.html

Input-Outpot


Dell'Anno 2024... Le parole (non delle Cose, poco tempo fa si disquisiva in tal modo sui pensieri di Moda.. nonostante una splendida composizione del Battisti versione Pannella) sembrano prigioniere, compresse ovunque, che siano Dialoghi, Letteratura, Analisi, Musica!

La Musica elettronica sembra tornata ai vertici degli anni 70, germanici, con la giovane italiana di Bologna, Barbieri Caterina, che non suona soltando Digital, praticamente preferisce i “vecchi” Sinth analogici, tipo i primi Kraftwerk e Tangerine Dream: e l?electro, ultimi decenni un poco atandard, quasi nulla di veramente Nuovo è tornato a Fiorire alla Grande, grazie a una Donna Rosa, virtualmente sintetica!

Per il resto come accennato, anche a livelli alti creativi, domina in certo senso il Rumore privo di Bellezza, persino nella Parola che si diceva Comune.....

A vete presente il (sic!) mito De Filippi? Non solo da anni ha rovinato la cultura televisiva e mediatica (povero McLuhan!), ma come un blob o peggio virus, ha amplificato letteralmente quella chè sacrosanto definire, dopo decenni, Menzogna, mistificando la Comunicazione, in ventando nei suoi innumeri programmi, pseudo talenti artisti o musicisti, rivalutando per paradosso, la vacchia vera cultura nazionalpopolare, ai minimi livelli storici, ma piu' decente!

Al confronto veri cult i fim sexi di E.Fenech e Lino Banfi, molto oltre le intuizioni di Fasbinder che anni fa stupirono alla Biennale di Venezia sul Cinema!


 

giovedì 2 gennaio 2025

Marlene Deatrich contro Hitler,,,

 https://www.fantascienza.com/30439/marlene-dietrich-contro-hitler

Marlenw Dietrich è nata a Berlino, o meglio in un sobborgo che oggi fa parte di Berlino, ma la grande fama la acquisì negli Stati Uniti dove venne ingaggiata nel 1930 e dove girò un gran numero di film popolarissimi, e vinse anche un Oscar, per il film Marocco.

...In questo lungo racconto l'autore Pierluigi Milani la immagina a Berlino al centro di un complotto per assassinare il Führer della Germania Nazista, Adolf Hitler.

 


Il Giornale una Femminista?

 https://www.msn.com/it-it/notizie/politica/le-vere-femministe-vanno-da-tony-effe/ar-AA1wQ7Rs

Sara'  ma ci resta u forte dubbio su questo articolo, pro certa Generazine  magari Z al quadrato,  su certo Femminismo nonmai  stream;  magari almeno a tratti anche scritto benino, il linguaggio, ma certo concettualismo ci sembra debole , cvme debole certo inno feminista doc del cantante giovane di turno, per fortuna pare educato,,,,AsinoRosso



Caterina Barbieri, 2025. Biennale Musica a Venezia

 https://www.giornaledellamusica.it/articoli/caterina-barbieri-la-biennale-nellignoto-senza-paura

la Biennale nell'ignoto (senza paura)

Nelle settimane precedenti i gossip si erano rincorsi, al termine di un quadriennio sotto la guida di Lucia Ronchetti, al cui ultimo festival (ne abbiamo scritto qui e qui) si vociferava che la scelta potesse ricadere su una figura davvero “aliena” come Giovanni Lindo Ferretti (che, dicono i bene informati, ha invece declinato il gentile invito).

Nell’apparente stallo della situazione - e coerentemente alla discontinuità con il passato che un po’ ci si attendeva dalla nuova Presidenza - Pietrangelo Buttafuoco ha giocato un jolly non da poco, con la nomina di Caterina Barbieri, giovane musicista e compositrice italiana di stanza a Berlino, ben nota a chi si muove negli ambiti dell’elettronica e della sperimentazione, ma assai meno conosciuta negli ambiti della contemporanea più paludati.

Una nomina che ha spiazzato e già diviso, con la critica e il pubblico più aperti e generazionalmente onnivori che hanno accolto con entusiasmo la notizia, mentre nei contesti più tradizionali ha iniziato a serpeggiare un nemmeno troppo celato (un giro su alcuni profili Facebook nei giorni successivi l’annuncio era piuttosto eloquente) malumore. 

Dopo anni di direzioni affidati a figure solidamente radicate nel sistema della musica contemporanea più istituzionale, arriva ora una outsider, un’artista che generazionalmente e per contesti attraversati sembra piuttosto lontana dalle idee che hanno innervato i programmi degli ultimi 20 anni. Un bene? Un male? Un cambio di paradigma che traccerà nuove luminose strade per il futuro dell’Istituzione o una bomba lanciata per fare il botto senza calcolare altre conseguenze?

Dopo anni di direzioni affidati a figure solidamente radicate nel sistema della musica contemporanea più istituzionale, arriva ora una outsider. Un bene? Un male? Un cambio di paradigma che traccerà nuove luminose strade per il futuro dell’Istituzione o una bomba lanciata per fare il botto senza calcolare altre conseguenze?

Presto per dirlo e saranno i programmi e le performance che vedremo nel prossimo biennio a parlare. Di certo però una ventata di novità è da salutare sempre con ottimismo. Non solo perché si tratta di un’artista solida e intelligente, ma anche perché da più parti (non se n’è mai fatto mistero nemmeno su queste pagine, negli ultimi anni) si invocava uno scarto, una via d’uscita rispetto a un modello che non è sembrato dare conto della biodiversità sonora di questo primo quarto di Ventunesimo Secolo.

Non un compito facile, quello di Caterina Barbieri, ma certamente un’opportunità che sarebbe delittuoso farsi sfuggire, così l’abbiamo intervistata per voi con entusiasmo non solo di circostanza.

Ne è uscita una chiacchierata in cui le risposte sono ponderate e sincere, inevitabilmente ancora prive di nomi e indicazioni precise, ma già piuttosto eloquenti sul tipo di approccio che la musicista intende intraprendere, del tutto coerentemente con la propria linea artistica.

Partirei inevitabilmente dalla “tua” Biennale Musica: sono ben cosciente che sia presto per svelare anche solo linee e intenzioni, ma immagino che in questi primi momenti tu ti sia fatta una qualche idea di come prendere in mano un Festival con questa storia e queste caratteristiche…

«Nella mia curatela per Biennale Musica vorrei avere uno sguardo sul contemporaneo il più vivo e fluido possibile, superando rigide categorizzazioni di genere o stile».

 

Riccardo Campa.Nota su Facebook....

Perché studiamo la storia delle idee? Per non dimenticare Leucippo, Democrito, Epicuro, Lucrezio, e poi Cartesio, Leibniz e molti altri, ma soprattutto per ricordare agli orfani (gli scienziati contemporanei) che hanno una madre (la filosofia)

 https://www.facebook.com/riccardo.campa.3

Saggio monito di Riccardo Campa, contro certo scientismo , nella nostra epoca e da anni, sempre piu' invadente o riduzionista con confusione tra Scienza a Filosofia..Futurismo Space


 

Il Mulo Dinanimista, rivista Ferrara,ZFerrante....

 E’ consuetudine riversare nell’arrivo del nuovo anno un carico di speranza e di fiducia spropositati, una sorta di esorcismo finalizzato ad allontanare il ricordo delle cose negative che, inevitabilmente, si sono verificate nel recente passato.  Z.Ferrante

https://www.facebook.com/groups/138898892838710/? 

“DinAnimismo”

ovvero

 (Movimento Poetico/Artistico Rivoluzionario Delle Anime)

Il movimento, fondato e lanciato dal poeta e scrittore Zairo Ferrante nel luglio 2009, è stato già ufficialmente riconosciuto come avanguardia da una parte della Critica letteraria.

Esso raccoglie le opere e vanta le collaborazioni ed il sostegno di numerosi Artisti (Alcuni anche molto noti) sia Italiani che Esteri ed ha come obiettivo quello di riavvicinare l’Arte e specialmente la Poesia all’Uomo, in quanto pura ed essenziale voce della sua Anima.

A tal fine si impegna a promuovere e diffondere una produzione poetico/artistica incentrata sull’interiorità umana e libera da qualsiasi vincolo socio-politico-culturale. Con lo scopo di contrastare la dilangante superficialità dell’Uomo moderno, sempre più distratto da una società troppo veloce e sempre meno incline a dialogare con se stesso

 

 

mercoledì 1 gennaio 2025

2025, Giornali Addio?

 https://mowmag.com/culture/quotidiani-cartacei-nel-2025-inizia-l-addio-vendite-dei-giornali-in-crisi-ecco-tutti-i-dati-e-le-prospettive-future-dell-editoria-con-l-incognita-della-transizione-al-digitale?utm_source=firefox-newtab-it-it

 La crisi del settore dei giornali cartacei si aggrava: le vendite globali continuano a calare, mentre la transizione al digitale fatica a compensare le perdite. Ecco i numeri aggiornati e le previsioni di un futuro sempre più incerto... 

Solito trend da anni e normale e sacrosanto visto il livello scraso dei giornalisti, quasi tutti presuntusi e velleitari,poco liberi a acritici...ASIN0 ROSSO


 

martedì 31 dicembre 2024

Il Duce uomo dell'anno, 2024!

 https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/41247056/e-lui-l-uomo-dell-anno.html

 

Ottant’anni dopo la fine del fascismo, la sinistra della Ztl lo agita come una clava contro la destra, con sprezzo del ridicolo «l’allarme democratico» va e viene sulle prime pagine dei giornali progressisti, i cui titoli esondano nella politica e nella cultura, nei talk show e nei concorsi di bellezza letteraria (e attendiamo con trepidazione il Festival di Sanremo). Quando l’ossessione è più forte della ragione, l’intellettuale esce dal vernissage e vede spuntare i segni della dittatura in ogni angolo, il Futurismo offusca la sua mente, D’Annunzio lo getta nel panico, Marinetti è un problema di ordine pubblico, Depero è un imbianchino. Risultato? Perdono le elezioni e anche la “chat 25 aprile” non sta tanto bene. Giulio Andreotti disse che «le iscrizioni all'antifascismo sono chiuse da tempo», la sinistra in camicia nera le ha riaperte. Buon anno.


 

Bambini e ...Silicon Valley

https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/silicon-valley-figli-elon-musk-declino-demografico-n40ix7dd?utm_source=firefox-newtab-it-it 

Sempre più figli e sempre più perfetti, così la Silicon Valley progetta i bambini del futuro

Molto interessante tale prospettiva, la Silicon Valley, prototipo, una volta,della Computer Age;e per il ritorno del Senso del Futuro, compresi i Bambini nuovamente non pochi e sempre piu'sani, anche fuori dal coro contro certe temdenze dedadenti e retoriche....Futurismo Space 

Permalinkhttps://asinorossoferrara.blogspot.com/2024/12/bambini-e-silicon-valley.html


 

Genere Letterario e-o Fantascienza

 https://www.fantascienza.com/30447/genere-letterario-e-fantascienza-due-punti-di-vista

 C.Treanni

Le più recenti teorie sul genere letterario fanno emergere che esistono sostanzialmente due approcci critici significativi, sebbene con varie distinzioni all’interno di ognuno: il primo potremmo definirlo teorico ed è di tipo classificatorio, laddove si individuano delle proprietà che la singola opera deve avere e la si assegna di diritto a questo o quel genere in base a delle specifiche caratteristiche; il secondo, invece, è di tipo storico, ossia un’opera appartiene a un dato genere perché in un dato momento gli attori principali l’hanno definita come appartenente a quel genere e tale appartenenza si è affermata nel tempo. Ma chi sono gli attori che definiscono se un romanzo appartiene a un dato genere oppure no? Gli scrittori stessi, prima di tutto, poi i lettori, gli editori, i critici e naturalmente i librai.

La fantascienza è stata permeata da sempre da una stratificazione di tematiche che hanno dato vita a diversi filoni o sottogeneri che dir si voglia. Un processo che è presente fin dagli albori della storia della science fiction. Non è questa la sede di definire e tratteggiare le caratteristiche di tutti i rivoli che hanno alimentato il genere principale, tuttavia è interessante, a nostro avviso, analizzarli da almeno due punti di vista, uno che potremmo definire concettuale e l’altro storico. Con il primo intendiamo il tentativo di sintetizzare in tre grandi aree i vari filoni della fantascienza, con un intento puramente classificatorio, mentre con il secondo si vuole dimostrare come molti generi nascano, o per meglio dire, vengano definiti e cristallizzati in un dato momento storico da parte di uno o più attori che fanno parte dell’industria che è alle spalle di un’opera di fantascienza e sono poi accettati da tutti gli altri attori.

Partiamo dal primo punto di vista, quello concettuale...

Letteratura o Fantascienza? Resta, forse, se ha senso ancora, il dilemma, anche se forse ormai parlare di vera letteratura significa parlare o fare Sci Fi.. Almeno centralmente, certamente cone zeit geist del nostro tempo scientifico cyber,,,Futurismo Space


 


 

 

lunedì 30 dicembre 2024

Musk uber alles (anche in Italia...)

 https://www.today.it/opinioni/l-influenza-di-musk-e-molto-piu-profonda-e-complessa-di-quanto-pensiamo.html

 Nonostante lo si neghi, a Sinistra, il ruolo amche simbolico, di E.Musk è ....The Best anche in Italia nel 2024; promettente il futuro in Italia-anche- per la prsenza  del talento visionario di Space X

Futurismo Space

https://asinorossoferrara.blogspot.com/2024/12/musk-uber-alles-anche-in-italia.html


 

L'influenza di Musk è molto più profonda (e complessa) di quanto pensiamo

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L'influenza di Musk è molto più profonda (e complessa) di quanto pensiamo
https://www.today.it/opinioni/l-influenza-di-musk-e-molto-piu-profonda-e-complessa-di-quanto-pensiamo.html
© Today

Un ...Fiocco di Neve contro la Crisi Climatica

 https://www.wired.it/article/gemello-digitale-terra-destination-earth-lumi/?utm_source=firefox-newtab-it-it

 Nel ventre del supercomputer più potente d'Europa c'è un “box” dedicato a DestinationEarth, il gemello digitale nostro alleato contro la crisi climatica  

Kajaani (Finlandia) - Nato per farci compiere un cambio di passo nella comprensione della crisi climatica e degli eventi estremi, il gemello digitale della Terra ha cittadinanza europea e tre genitori: Esa (Agenzia spaziale europea), Ecmwf (Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio), ed Eumetsat (Organizzazione europea per lo sfruttamento dei satelliti meteorologici). Battezzato con il nome di DestinationEarth a giugno 2024, ora “giace in culla”, protetto della candida struttura a fiocco di neve del supercomputer Lumi.

In questa infrastruttura finlandese, compare un box col nome, passandoci accanto se ne può quasi percepire il respiro. “Come sta crescendo?”: tutti sperano sarà dotato in scienze e matematica, perché sarà l’alleato più prezioso per riuscire ad attuare le politiche del Green Deal del 2030. Wired Italia ha deciso di chiederlo direttamente a chi lo sta “svezzando”.


 

Fermo restando certa prudenza contro certo catastrofismo climatico, certo cosiddetto <gemello Digitale della Terra, puo' essere realmente utile sulla Questione, anche controversa  Asino Rosso

Un Museo del Libro per l'Italia....

 https://www.ilgiornale.it/news/c-ancora-molto-fare-ad-esempio-museo-libro-2417294.html

 

Se Giorgia Meloni ha da sempre una convinzione, rafforzata da quando siede al governo, è che la cultura è qualcosa di troppo importante per lasciarla agli avversari. Errore in cui il berlusconismo ha perseverato per anni ma in cui non sono caduti né il ministro Gennaro Sangiuliano, prima di essere massacrato per un caso inesistente, né - così sembra finora - il suo successore Alessandro Giuli. Si possono sbagliare, a volte, gli uomini. Ma non è sbagliato agire perché anche la politica culturale segua l'agenda di governo. Chi vince le elezioni decide incarichi, finanziamenti, priorità. Si chiama democrazia dell'alternanza.

E in tutto ciò finora la destra non ha mancato di rivendicare ciò che si è guadagnata nelle urne. Da qui l'attenzione al cinema (con la nuova legge sui finanziamenti), ai musei, al Centro per il Libro e la lettura (due ottime scelte ai vertici: Adriano Monti Buzzetti e Luciano Lanna), e poi ai teatri, ai festival, alla Rai (con parecchie incertezze, diciamo così...). Tutte cose che hanno irritato l'intellighenzia che fino a ieri dominava il campo. La destra sarà anche ossessionata dalla conquista del potere culturale; ma la sinistra lo è dalla paura di perderlo. Intanto, molte cose sono state fatte. Il lavoro di Pietrangelo Buttafuoco alla Biennale di Venezia in primis. Poi quello - ottimo - di Mauro Mazza per l'Italia Paese ospite della Buchmesse. La grande mostra sul Futurismo alla Galleria nazionale di Roma diretta da Cristina Mazzantini. L'apertura di Palazzo Citterio a Brera, sotto la direzione di Angelo Crespi. La riapertura del Corridoio Vasariano a Firenze portata a termine dal direttore degli Uffizi Simone Verde... E abbiamo citato solo i risultati più visibili in cui il governo è direttamente coinvolto. Poi c'è tutto un lavoro, più sottotraccia, portato avanti da intellettuali «di area» o non allineati. Quando Giulio Base fu nominato direttore del Torino Film Festival parte della sinistra arricciò il naso: la sua prima edizione è stata un successo per qualità delle proposte e risposta del pubblico. L'attività di molte case editrici «non conformiste» è a livelli di eccellenza: citiamo giusto la Settecolori di Manuel Grillo, a cui la stessa Mondadori guarda con interesse. E per il giornalismo culturale basti fare il nome della rivista online Pangea di Davide Brullo, un modello.

...Sarebbe una news culturale e politica evoluta, andtrebbe ben anche a certa sinistra vecchia e estinta,,,Futurismo Space; un bel Museo Libro, sorta di Futurismo paradossale e aggiornato ai Tempi AI...


 

Vittorio Feltri controcorrente, la Sala giornalista ingenua...

 https://www.ilgiornale.it/news/cronache/non-ha-tenuto-conto-dei-rischi-ed-colpa-2417267.html?utm_medium=editorial-push&utm_source=taboola

Letteralmnte fuori dal coro e gistamente, come sembre Feltri de Il Giornale; sara' anche brava, ma sicuramente ingenua e velleitaria,  la giornalista Salan, l'Iran si sa è un Regime e le Donne sono gravemente oppresse; lo Stao l salvera' ma nessuna eroina, troppi Santo dominano i Media! asino rosso



domenica 29 dicembre 2024

Caterina Barbieri-High Memory, Computer Music...

 https://www.youtube.com/watch?v=BwTDWSOf_TQ 2021

V I D E O Caterina Barbieri M U S I C

 ....Nota Utente You Tube  Ottimo lavoro come sempre Caterina, sei una grande esponente della sintesi modulare e una brillante compositrice, grazie!...

Ennesima deliziosa suite cibernetica o elettronica della giovane musicista italiana e di Bologna, sound di pilole incantate e argentate,  attraenti e suggestive, laddove si sono fermati Kraftwerk, Tangerine Dream,Klaus Schulze e Brian Eno, anche il futurista Russolo futurismo Space 

*Direttrice Musica Venezia 2025 2026 


 

 

La "Casa Museo - Casa Studio Mimmo Centonze" apre al pubblico durante le feste 2024/2025


Anche nel 2024 sempre Mimmo Centonze tra i piu nuovi e giovani artistivisivi The Best Welcome 2025 R.G
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Da: MIMMO CENTONZE - (Ufficio Stampa) <mimmocentonze@81246338.mailchimpapp.com>
Date: mer 25 dic 2024 alle ore 23:47
Subject: La "Casa Museo - Casa Studio Mimmo Centonze" apre al pubblico durante le feste 2024/2025
To: <guerra.roby@gmail.com>

 


 
Una foto della "Casa Museo - Casa Studio Mimmo Centonze"
che raccoglie una collezione di opere d'arte dal Cinquecento ai giorni nostri

LA "CASA MUSEO - CASA STUDIO
MIMMO CENTONZE"

APRE AL PUBBLICO

DURANTE LE FESTE 2024/2025

 


Opere d'arte dal Cinquecento ai giorni nostri:
Francesco Bassano, Nicolas De Corsi, Mario Schifano, Mimmo Centonze e l'unico opera dipinta da Vittorio Sgarbi

Apertura straordinaria dal 26 dicembre 2024
al 6 gennaio 2025


Prenotazione gratuita inviando un messaggio al numero
349 4637882

 


LA NOTIZIA
 
MATERA - Da giovedì 26 dicembre 2024 a lunedì 6 gennaio 2025, tutti i giorni, ci sarà l'apertura straordinaria al pubblico della "Casa Museo - Casa Studio Mimmo Centonze" in via Collodi 2 a Matera.

In questi giorni di festa si organizzeranno incontri esclusivi, di piccoli gruppi di persone per volta, allo scopo di socializzare e creare relazioni nuove, sane e utili all'insegna dell'arte, della cultura, della bellezza e della musica.

La prenotazione è gratuita, inviando un messaggio al numero 349 4637882.

Si cercherà di accontentare il maggior numero possibile di coloro che si prenoteranno e, visto che gli orari delle visite saranno programmate di volta in volta - e saranno decise anche in base alle richieste pervenute - saranno privilegiati soprattutto coloro che daranno la propria disponibilità con la maggiore flessibilità di giorni e orari e chi lo farà con il più largo anticipo.


 
Francesco Bassano - Presentazione di Gesu' ai pastori 1575 - Olio su tela - 50x86,5 cm - Collezione "Casa Museo - Casa Studio Mimmo Centonze"
 
 
Mimmo Centonze ha dichiarato: "Sono molto legato a ciascuna delle circa 200 opere d'arte esposte nella mia casa museo, che ho raccolto negli ultimi 25 anni e che comprendono quelle di artisti attivi dal Cinquecento ai giorni nostri, insieme ad alcune delle opere che ho realizzato dagli inizi della mia attività artistica fino a quelle più recenti.

Si parte dal Rinascimento, con un capolavoro realizzato da Francesco Bassano nel 1575 - un pittore le cui opere sono esposte al Louvre di Parigi, agli Uffizi di Firenze e al Museo del Prado di Madrid - passando per l'Ottocento con tre opere di Nicolas De Corsi, i cui dipinti si trovano nelle collezioni d'arte di Banca Intesa, il Novecento con opere di Mario Schifano, un meraviglioso "Coniglio su panno bianco" di Giancarlo Vitali, tre opere di Italo Squitieri, due dipinti di Giovanni Frangi, Alessandro Busci e alcune mie opere tra cui il "Ritratto di Totò Riina" esposto alla Biennale di Venezia, il grande ritratto di famiglia "Lettura biblica" esposto nella mia mostra personale al Palazzo delle Esposizioni di Roma e due grandi dipinti di tre metri sul tema dei capannoni.

Inoltre sono presenti anche opere di diversi artisti che ho esposto nelle mostre che ho realizzato dal 2019 nel Museo MUDIC - Museo Diffuso Contemporaneo nei Sassi di Matera, come direttore artistico e curatore delle mostre del museo, e quelle di alcuni dei miei allievi del corso di disegno e pittura "A Bottega".

Infine, si trova l'unica opera d'arte dipinta da Vittorio Sgarbi, un "Ecce homo" che, lui che non dipinge, realizzò nel mio studio una notte di dicembre del 2015, fino alle 4 del mattino, e che poi mi donò. 

Sono felice di condividere tutta questa bellezza con altri -
continua Centonze - perché l'arte può davvero aiutare a farci sentirci bene, a capire meglio sé stessi, anche in relazione agli altri, grazie alle intuizioni che i veri grandi artisti hanno lasciato espresso per sempre nelle loro opere, a nostro beneficio".

 
Immagine grande in alto: Nicolas De Corsi "Marina con pescatori"

Nella colonna a sinistra, dall'alto in basso:
Mario Schifano Paesaggio, Italo Squitieri "Cavalli in radura", Alessandro Busci "Aereo bianco, sera"

Nella colonna a destra, dall'alto in basso:
 Giancarlo Vitali "Coniglio su panno bianco", Giovanni Frangi "Con te a Skiatos", Vittorio Sgarbi "Ecce homo"


Si avrà l'occasione unica di stare davvero a stretto contatto con l'arte, osservando e commentando da vicino la straordinaria collezione di opere d'arte esposta nella "Casa Museo - Casa Studio Mimmo Centonze", dal valore culturale eccezionale.

Inoltre, cosa ancora più preziosa, si avrà la possibilità di farlo condividendo la compagnia di persone selezionate, attente e curiose, grazie alla quale ci si ritroverà sicuramente arricchiti, sia umanamente, sia dal punto di vista culturale, e soprattutto tramite la bellezza che l'arte dona all'animo di chi sa coglierla.


 
Alcune opere esposte di Mimmo Centonze
Immagine in alto, Capannone

Nella colonna a sinistra, dall'alto in basso:
"Ritratto di Totò Riina", "Capannone"

Nella colonna a destra, dall'alto in basso:
"Ritratto di famiglia" e "Albero"

 

Guarda il breve video
"La storia di Mimmo Centonze"


 

In allegato:
- Una foto della "Casa Museo - Casa Studio Mimmo Centonze"

- Alcune foto delle circa 200 opere esposte:
Francesco Bassano, Nicolas De Corsi, Mario Schifano, Giancarlo Vitali, Italo Squitieri, Giovanni Frangi, Alessandro Busci, Vittorio Sgarbi


- Alcune foto delle opere di Mimmo Centonze
Capannone, Ritratto di Totò Riina, Lettura biblica (Grande ritratto di famiglia), Capannone, Albero




 
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Roberto Guerra