DA LA STAMPA Non c'è bisogno di avere speciali competenze sulla letteratura russa per apprezzare i libri di Serena Vitale, la qualità della sua scrittura, il suo talento critico-narrativo. Così, chi ha letto Il bottone di Puskin o L'imbroglio del turbante si sente sollecitato a leggere il suo ultimo saggio, intitolato Il defunto odiava i pettegolezzi . In esso si tratta di Vladimir Majakovskij, il titolo è desunto dal suo testamento, che Serena Vitale intende rispettare liberando appunto il poeta dai pettegolezzi, e non soltanto da quelli. Il dato di partenza è offerto dalla mattina del 14 aprile 1930 quando il poeta trentasettenne si uccide in una «kommunalka» (un alloggio in coabitazione) sparandosi al petto. Pregando il «compagno Governo» di prendersi cura, oltrechè dei familiari, delle due donne cui era tempestosamente legato, Lili Brik e Veronika Polonskaja. Nasce di qui la serrata inchiesta dell'autrice per mettere un punto fermo sul «mister...