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mercoledì 3 ottobre 2012

Ferrara-INCONTRO CON SALVATORE SETTIS a cura di Yoruba

Sabato  5 10 2012
  • 15.00‎ fino a ‎17.00
  •  
    nell'ambito del Festival
    “INTERNAZIONALE A FERRARA”
    Un week end con i giornalisti di tutto il mondo
    INTANTO A FERRARA

    ...
    SABATO 06 OTTOBRE 2012 ORE 15.00
    c/o PALAZZO TASSONI, sede del Dipartimento di Architettura Via Ghiara 36, Ferrara

    ARTICOLO 9 - Il bene culturale come risorsa in tempo di crisi
    INCONTRO CON SALVATORE SETTIS Archeologo e Storico dell’Arte già Direttore della Scuola Normale di Pisa

    In occasione della sesta edizione del Festival “Internazionale”, l’Università degli Studi di Ferrara e l’Associazione Yoruba propongono un momento di riflessione indirizzato ad analizzare lo stato dell’arte e, soprattutto, del patrimonio artistico italiano, all’interno delle contingenti e complesse dinamiche della crisi economica europea.

    È ancora possibile parlare di sviluppo e ricerca in un settore come quello della cultura, così fortemente soggetto a tagli? È altresì un effettivo risparmio per la nostra nazione effettuare sottrazioni in questo settore? I beni culturali rappresentano una spesa o una risorsa? Nel tentativo di ‘avanzare’ risposte a tali domande e soprattutto di prospettare spiragli alla difficile situazione, il professor Salvatore Settis, che con il suo straordinario contributo lotta da più di dieci anni per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale e per la sua promozione, ritornerà sul tema, esaminando gli aspetti della sua articolazione relativamente anche alla sua attualità.
    Di Salvatore Settis, in merito a tali problematiche, si segnalano: Italia S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale, Torino 2002; Futuro del “classico”, Torino 2004; Battaglia senza eroi. I beni culturali tra istituzioni e profitto, Milano 2005; Paesaggio costituzione cemento, Torino 2011. Introdurrà l’insigne relatore la prof.ssa Ada Patrizia Fiorillo (Università di Ferrara).
    Presenti in sala gli studenti del Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara.
    L’ingresso sarà consentito fino a esaurimento dei posti disponibili In sala: Einaudi con il libro del Prof. Settis "Paesaggio Costituzione Cemento", distribuito da Feltrinelli Ferrara e Yoruba con materiale promozionale per il Fondo FoRFe - Ricostruiamo Ferrara - per la cultura.

    CONTATTI E INFORMAZIONI
    Ufficio Comunicazione ed Eventi UNIFE 0532 455 107 |
    www.unife.it | comunica@unife.it Associazione Yoruba 348.3556821 | 333.2070133 | www.yoruba.it | info@yoruba.it


    SALVATORE SETTIS (Rosarno, 11 giugno 1941) Dalla prospettiva di archeologo e storico dell'arte, nei suoi saggi di orientamento e politica culturale ha più volte esaminato le “caratteristiche specificamente italiane della tutela, la sua storia e la sua dimensione politica, mettendo in rilievo il collante che tiene insieme il patrimonio artistico al territorio ed alla sua storia compresa la lingua, come motivi di traguardo e di sviluppo della società civile.
    Dal 1999 al 2010 è stato Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa. Laureatosi in Archeologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1963, ha conseguito presso lo stesso ateneo nel 1965 il diploma di perfezionamento. Presso l’Università di Pisa è stato prima assistente (1968-1969), poi professore incaricato (1969-1976), quindi professore ordinario (1976-1985) di Archeologia greca e romana. Sempre presso l’ateneo di Pisa, tra il 1977 e il 1981, è stato Direttore dell'Istituto di Archeologia e Preside della Facoltà di Lettere. Ha inoltre diretto il Getty Center for the History of Art and the Humanities di Los Angeles dal 1994 al 1999. È membro del Deutsches Archäologisches Institut, della American Academy of Arts and Sciences, dell'Accademia Nazionale dei Lincei e del Comitato scientifico dell'European Research Council e, dal 2004, del Comitato dei garanti della Scuola Galileiana di Studi Superiori dell'Università di Padova. Il suo libro Italia S.p.a. L'assalto al patrimonio culturale nel 2003 ha vinto il premio Viareggio nella categoria. Nel 2008 si pronuncia in modo esplicito contro la politica di tagli indiscriminati all'Università promossa dal governo Berlusconi sulle pagine dei quotidiani La Repubblica e Il Sole 24 ore. In seguito a ciò nel febbraio 2009, rassegna le dimissioni dalla presidenza del Consiglio Superiore dei Beni Culturali. Attualmente insegna, a Madrid, presso la Càtedra del Prado.ARTICOLO 9. Il bene culturale come risorsa in tempo di crisi. Incontro con SALVATORE SETTIS

venerdì 17 settembre 2010

Futurismo e Metafisica

Anche le più recenti avanguardie  non hanno potuto fare a meno di nutrirsi del loro mito. L'imperativo comune è quello dell'eterna giovinezza.

La storia dell'arte del XX secolo è certamente una delle più aggrovigliate di ogni tempo e quella italiana in modo particolare,non fa eccezzione:Caso mai fa eccezzione nel fatto che,anche se molto vilipesa,è una delle più originali apparse nel mondo occidentale.

La creatività non le ha mai fatto difetto; si potrebbe addirittura dire che talvolta è stata eccessiva,ridondante,che è stata d'un genere un pò ampolloso,cioè sovraccarica di motivi,di elementi fortemente intellettuali,di molti umori contraddittori,di forti personalità,alquanto egocentriche,al punto che l'arte concettuale,da un versante opposto,molto più fredda,ha cercato probabilmente di porre un freno alla sua irruenza,ma anch'essa non è esente da barrocchismi,da qualche capriccio fantastico,da qualche involontaria bizzarria e perfino da qualche compiacimento narcisistico.

E' una creatività quasi violenta e ossessiva che privilegia tutti gli aspetti della vitalità più esasperata,timorosa all'Estremo della morte e della decadenza.

FUTURISMO E METAFISICA MARIO SIRONI CENTENARIO DEL FUTURISMO 2009

lunedì 7 giugno 2010

Il Grande Fratello....su Marte

*da Estense com Ferrara

 

520 giorni di simulazione per 6 astronauti

 

 


Misurare lo stress tramite un inedito mix di esami (dall’analisi della scrittura all’elettroencefalogramma, dalla rilevazione dei livelli di cortisolo fino all’ecocardiografia) e ridurne gli effetti senza ricorrere a terapie farmacologiche. La missione spaziale simulata verso Marte, partita qualche giorno fa dall’Istituto per i problemi biomedici di Mosca (Ibmp), affida ai ricercatori del Centro Extreme di Pisa – composto da ricercatori dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ifc-Cnr), della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Università di Pisa – la delicatissima rilevazione clinica degli effetti dello stress sull’asse cuore-cervello-polmoni degli astronauti. Il team pisano intende affinare le procedure per la misurazione oggettiva dello stress individuale e valutarne le possibili contromisure: se avvalorate scientificamente, tali tecniche potrebbero nel prossimo futuro essere applicate anche sui pazienti comuni.

‘Cavie’ d’eccezione, i sei astronauti volontari (tra cui l’italo-colombiano Diego Urbina) per 520 giorni vivranno confinati negli spazi angusti del simulatore russo Nek, tra le cabine dell’equipaggio, il bagno, la cucina e la piccola area comune: senza contatti diretti con l’esterno e senza possibilità d’uscita. Una sorta di ‘grande fratello’ spaziale che rappresenta il terzo e decisivo momento del progetto Mars 500, iniziato due anni orsono.

L’esperimento di confinamento prolungato degli astronauti, organizzato dall’Ente spaziale russo e dall’Esa (l’Agenzia spaziale europea) questa volta riprodurrà in tutto e per tutto la missione spaziale verso Marte (idealmente programmata per il 2020), escludendo qualunque forma di contatto con il mondo esterno tranne le comunicazioni radio che – rispettando quanto avverrebbe nella realtà – avranno comunque un ritardo di circa venti minuti.

Oltre ai 250 giorni del viaggio d’andata e ai 240 del ritorno, tre dei sei astronauti dovranno sobbarcarsi ulteriori 30 giorni, simulando la discesa e il soggiorno sulla superficie del Pianeta Rosso sull’apposito modulo spaziale collegato alla navicella. I rischi non sono banali: l’ambiente ‘marziano’ riprodotto dagli scienziati russi è realistico per atmosfera, temperatura, illuminazione e pressione (fa eccezione la gravità); malfunzionamenti o rotture delle tute spaziali metterebbero a repentaglio la vita stessa dei volontari.

“In queste condizioni il gruppo di ricerca pisano è chiamato a misurare oggettivamente la vulnerabilità allo stress dell’equipaggio e, contestualmente, verificare sul campo contromisure non farmacologiche che possano migliorare la resa degli individui alla pressione psicologica”, spiega Remo Bedini dell’Ifc-Cnr. Sono previste otto sessioni di esperimenti: una all’inizio, una alla fine e sei durante il viaggio. “In particolare, i ricercatori effettueranno rilevazioni elettroencefalografiche con dispositivi portatili a 32 canali per misurare la cosiddetta Sleep Slow Oscillation (Sso), l’onda madre del sonno ad onde lente (il sonno ristoratore). Specifici test clinici saranno condotti per misurare i livelli di cortisolo, ormone correlato allo stress: dalle urine si otterrà la misura del cortisolo tonico, dalla saliva quello fasico”.

L’equipaggio sarà poi sottoposto dai ricercatori del Centro Extreme a esami psicometrici per la valutazione di alcune funzioni cognitive ed emotive. “Un altro obiettivo è misurare la ‘frattalità del pensiero’ degli astronauti, analizzando i testi scritti da loro stessi durante la missione”, prosegue Antonio L’Abbate, professore ordinario alla Scuola Superiore Sant’Anna e direttore del Centro Extreme. “Indipendente dalla lingua, dal mezzo utilizzato per la scrittura e dal senso complessivo del testo, il test potrebbe confermare come la distanza temporale e la frequenza di scrittura di certe parole possa rendere una misura oggettiva dello stress senza dover ricorrere a ulteriori indagini cliniche”. Gli esami saranno monitorati in tempo reale: gli astronauti – unica concessione – dispongono di un portello ‘pass trough’ per passare i campioni all’esterno durante il viaggio.

Per quanto riguarda gli antidoti allo stress, il Centro Extreme sta conducendo specifiche ricerche che potrebbero trovare a Mosca importanti conferme. Sotto indagine ci sono gli effetti delle stimolazioni elettriche al cervello. “Se la misurazione dello stress e l’efficacia delle contromisure si rivelassero corrette”, conclude Angelo Gemignani, del Dipartimento di Scienze Fisiologiche dell’Università, “l’esperimento di Mars 500 spalancherebbe le porte alla determinazione del profilo di rischio dei singoli individui, fornendo un contributo essenziale alla moderna medicina predittiva: per le persone impegnate in attività estreme come pompieri, militari, addetti alla protezione civile ma con ricadute positive per tutti i cittadini”.



http://www.estense.com/%e2%80%98grande-fratello%e2%80%99-verso-marte-058504.html