sabato 17 gennaio 2009

IL FUTURISTA VALERIO ZEKKINI

 images LIBRI FUTURISTI.jpg

FUTURISMO POSTCONTEMPORANEO

Valerio Zecchini, poeta, performer e traduttore dallo spagnolo, e musicista, futurista, è nato e vive a Bologna.. E' forse dal punto di vista ideologico il futurista più complesso creatvio affascinante e perturbante (amico non a caso di Massimo Fini e Giordano Bruno Guerri).È fondatore e presidente della "Corporazione dei post-contemporanei (Post-Contemporary)".


Ha pubblicato una grammatica di italiano per spagnoli (De Vecchi, 1988) Zecchini V. (a cura di), Futurismo e fascismo. Manifesti e programmi, Bologna, Planetario, 2000 e il volume George Orwell e i mondi virtuali (Synergon, 1994 AFORISMI SCOLPITI NELLA ROCCIA(2007,Pendragon 2007), PATRIOTTISMO PSICHEDELICO (Pendragon, 2008).


Con PCCorp, ovvero Valerio Zecchini (voce e declamazioni bellicose ), il chitarrista e attore Dario Parisini (ex Disciplinatha e Massimo Volume), il compositore elettronico Roberto Passuti - (già al fianco di Giovanni Lindo Ferretti), il chitarrista Giulio Sangirardi (proveniente dagli ottimi Votiva Lux); il creatore di groove Luca Oleastri (membro di Balkan Air) e il neo folklorista Alessio B.. il futurista di Bologna ha prodotto diversi cd e album, tra cui:

EROISMO E PAGLIACCISMO

(Rarità e inediti 1997-2008)

GERARCHIA ORDINE DISCIPLINA (2008) con un grandioso Manifesto Futurista, quello originale di Marinetti.. in versione superelectro, interpretata da un Valerio Zecchini in gran forma rivoluzionaria. Da segnalare anche un quasi futurdadaista spettacolare “Manzotin Mantra”: significativa questa efficacissima recensione di Monia Baldacci Balsamello (dalla rivista specializzata Rockit)

Nell'era del "post", dove il "pre" è antecedente scomodo e urtica la schiena come un maglione infeltrito, sorge la Post Contemporary Corporation. Nucleo di volti e suoni che affidano la propria sostanza ad una voce imperiosa e cadenzata-muezzin, che spara testi-proiettile sulle nostre teste-bersaglio. I PCC hanno scelto il loro "dopo-cosa" già nell'autodefinirsi. Un rifiuto (se non pretenzioso o celebrato per moda) ha vari volti, in primis quello della conoscenza profonda di ciò che non si accetta.

Partono dal concreto reale e quotidiano e lo smembrano a morsi. Delle cose sanno gli odori, il sapore, le pieghe più turpi, non l'aspetto esteriore. La chiamano "letteratura da ballo". Per me è "parola da guerra", armata e senza scampo, mandata in circolo nel corpo, sussultoria, ruvida e vetrata, volutamente provocatoria nel suo eccedere in tono e perentorietà. Parola sostenuta da possenti ed enfatiche sonorità che mischiano pop, psichedelica ed industrial, degni del rock dei Devo ma anche Kraftwerk e Neu.


Numerose, inoltre le performance di Zekkini e di PCCCORP: quasi travolgenti comizi futuristi, tra le più recenti e spettacolari “Le Sacre Tavole del patriottismo sonico (La privatizzazione del linguaggio), performance eseguita al Teatro delle Moline (Bologna).


Dal punto di vista intellettuale, tra i suoi diversi saggi e aforismi, resta tutt'oggi esemplare il suosaggio (a cura di), Futurismo e fascismo. Manifesti e programmi, Bologna, Planetario, 2000, con un'introduzione cibernetico rivoluzionaria, assolutamente originale.


www.myspace.com/pccorp

http://www.ciaoradio.it/index.php?name=News&file=article&sid=2854

PETIZIONE RADICALE

GALILEO 2.jpg 

FROM ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA

Distribuita anche la ‘Carta di vita’ per il proprio testamento biologico

Petizione di Radicali e associazione Coscioni per l’eutanasia

 

L'Associazione Luca Coscioni e Radicali Ferrara, nel quadro di una iniziativa nazionale, saranno in piazza a Ferrara oggi pomeriggio dalle 16 alle 19, di fronte al Duomo, al Volto del Cavallo. “Si tratta – spiegano Mario Zamorani, segretario provinciale dei Radicali, e Domenico Casellato dell’Associazione Coscioni – di una mobilitazione per l’eutanasia e il testamento biologico a due anni dalla straordinaria lotta di Welby. A diciassette anni dal grave incidente che costringe da allora Eluana Englaro a una condizione di non-vita, contro le volontà da lei espresse. Un ministro italiano minaccia ritorsioni contro una clinica che si prepara a rispettare la volontà di una donna (e una sentenza della Corte di Cassazione).“Colpi di coda” clericali? Tentativi di restaurazione di un potere antropologicamente ostile alla libertà e responsabilità individuale?”.

Sabato in piazza sarà possibile firmare la petizione al Parlamento perché nelle scelte relative alla fine della vita sia rispettato il diritto all'autodeterminazione di ciascun individuo, e perché siano discusse le proposte di legge per la legalizzazione o depenalizzazione dell'eutanasia.

Inoltre, a chi è interessato, da Radicali e Associazione Coscioni verrà distribuita la "Carta di vita" per preparare il proprio Testamento biologico, che permette, a chi si trovi in condizioni di intendere e di volere, di disporre per quando non lo sarà più; di decidere quali trattamenti sanitari in futuro vorrà accettare o rifiutare, qualora non fosse più in grado di comunicare direttamente la propria volontà. Si tratta della applicazione concreta, attraverso un documento dotato di forza giuridica, dei principi del consenso informato e dell'autodeterminazione del paziente. E' possibile compilare la "Carta di vita" o nella sua interezza o nelle sole parti che interessano, per poi affidarla ad un notaio o ad altro pubblico ufficiale. A questo proposito è in corso un accordo per arrivare ad un elenco di notai disponibili, in tutta Italia, alla registrazione della carta al costo di 1 euro.

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46778&format=html

www.transumanisti.it

FILIPPO LANDINI FUTURDADA

MAJIAKOWKSKI 9.jpg 

FILIPPO LANDINI E I TECHNOANARCHICI

 

Autore del saggio Futurismo/Vorticismo (tesi Dams con Ezio Raimondi), Filippo Landini è giovane talento nuovissimo emergente nell'avanguardia neoestense del futuro presente. Ricercatore presso l'università di Ferrara per la Video Art è tra i videomaker ferraresi più noti a livello nazionale (opera tra Ferrara, Firenze, Milano).

Come videomaker ha collaborato con i vari Andrea Forlani, Andrea Durante, Alberto Gigante e Giacomo Verdoia. Ha curato per High Foundation 2007, 2008, 2009, le rassegna V-ART. Fondatore dell' Associazione Ferrara Video & Arte (presidente Vitaliano Teti) ha curato (e partecipato con alcuni video) il video Festival The Scientist (Ferrra, 2007 e 2008), assemblatore in particolare della New Wave Video ferrarese. Produce anche videoclip per certa avanguardia musicale ferrarese e no.

Come scrittore ha pubblicato nel 2000 “Ferrara Game Over” per Nomade Psichico (Mantova) , presentato a Ferrara, Mantova e Cremona, epitaffio-gioiello del superconformismo periferico, ordigno ecotecno di rara provocazione... Anche performer, tempo fa ha presentato originalmente alla gloriosa Feltrinelli (di Ferrara), nell'ambito di una rassegna dedicata alla nuova scrittura, la deliziosa suite provocatoria postletteraria “Dorian Spray”, accompagnato dalle sonorità contemporanee del musicista Alfonso Santimone, dal visual Filippo Parma e dal "cyber" Sebastiano Zucccatelli.

Inoltre, ricordiamo la video partecipazione a Map 2 video del 1997 in collaborazione con Max Czertzok. Collabora, infine, con gran parte di certa avanguardia ferrarese, tra cui Roby Guerra e Lorenzo Mazzoni Il percorso globale di Landini - attivo tra Ferrara e Milano - si muove tra l e matrice eretica dell'avanguardia storica, la stagione stessa patafisica di Alfred Jarry, "american cyber" e new electrodandy, sorta di Dorian Gray tecnoanarchico, nel cuore postcyberpunk dell'arte elettronica... dove la Parola non è feticcio ma si azzera nella video rivoluzione. Futurismo mixato dall'energia Dada, quasi un inedito futudadaismo secondo certa critica.

ROBERTO GUERRA

www.thescientistvideo.net

 

venerdì 16 gennaio 2009

FERRARA-BOULEVARD O BOWLING IN VIA BOLOGNA?

via bologna.jpgGrandi lavori in Via Bologna: dopo anni di proclami sta nascendo l'ultima utopia ecourbana dei vari Franceschini e della Giunta filoambientalista. Uno dei raccordi più "amati" dai liberi automobilisti di Ferrara, ci fanno persino da anni spesso la fila, come per magia, giorno dopo giorno, affiora delicatamente agli occhi dei cittadini pedoni e dei fari delle macchine...

Finalmente, una nuova grande strada bella al passo con Ferrara città d'arte! Marciapiedi da film di fantascienza sociale spuntano ai lati, deliziosi cordoli fanno da contorno raffinato secondo il gusto eterno dei degnissimi eredi istituzionali di Biagio Rossetti e Messisbugo. Come prevederebbe Engels (sicuro della fine del capitalismo per la fine dell'Ottocento) o lo stesso Sofri negli anni Settanta (convinto dell'avvento della rivoluzione proletaria)... i liberi pedoni e automobilisti ferraresi già pregustano per la Primavera, passeggiate tipo i Campi Elisi a Parigi o navigatori intelligenti tipo quelli della Nasa.

Criticamente e "microstoricamente" parlando proprio per Via Bologna Area, tutto è possibile: abbiamo in ogni caso scoperto il libro segreto degli esperti della viabilità a Ferrara, il Libro Cuore di De Amicis, magari mixato da Va dove ti porta il Cuore della Tamarro... e qualche manuale verde di Pecorino Scanio.

Il Boulevard in gestazione nei fatti sembra ridurre parecchio la Strada per la libera circolazione della macchine e degli automobilisti: assomiglia troppo al bel capolavoro di Via Fabbri, un bel restauro, peccato adatto più al Lido degli Estensi che a una città capoluogo come Ferrara.

Soprattutto, è tempo che i Tecnici, per diversi mesi sempre puntuali a sovrintendere in carne e ossa i lavori in Via Bologna, diano un'occhiata ad un anacronismo dei semafori seriale in tutta l'area. In tutti gli incroci di Via Bologna, da Via Volano a Via Putinati, a Via Goretti, Via Argine Ducale, più che un boulevard, per pedoni e automobilisti, è da anni un vero  e proprio bowling gratuito. Semafori dell' era di Donigaglia, infatti, incredibili: Verde contemporaneo agli incroci a automobilisti che devono svoltare e ai pedoni! Gli uni e gli altri sono costretti quasi a un rollerball per evitare Incontri Ravvicinati del Tipo Croce Rossa; scarsa visibilità inoltre per gli automobilisti, spesso anche troppo rampanti per non ingolfarsi agli incroci. Tra Via Volano e Via Bologna, poi, come noto, l'ultimo rinnovameneto ha generato ben due semafori con un bel cordolo o affine quasi in mezzo alla strada.

E' semplicemente un miracolo che finora in tali incroci non ci scappi il morto (evidentemente, un poco di buon senso reciproco tra automobilisti e pedoni evita i fatali Incontri Ravvicinati: ma davvero impossibile riprogrammare i Semafori in modo da equilibrare l'altalena Verde-Rosso (guarda..guarda),  secondo criteri non folli come ora?

Ben vengano anche (siamo generosi) i futuri Campi Elisi in Via Bologna: ma nell'attesa del radioso avvenire della Circolazione, il Comune tolga la licenza al Bowling illegale dell'Area; Se non i Politici almeno Semafori intelligenti, i liberi ferraresi, automobilisti, pedoni, se lo meritano!

ROBERTO GUERRA

http://it.wikipedia.org/wiki/69%C2%B0_Gran_Premio_Indianopolis

LIBRO ANTOLOGICO DI CRISTINA VENTURINI

Venturini4_jpgMEDIA.jpg 

PIANTO SUL CORPO - SE TORNA LA FORZA DI PENSARE DI CRISTINA VENTURINI

Una sorta di reseconto esistenziale della militanza fra il dolore, la morte e la meschinità umana.

Così può essere riassunto questo nuovo spietato, ultimo e (afferma la stessa autrice) definitivo libro di Cristina Venturini. Un libro dal quale tuttavia affiora molta più tensione alla speranza di numerose altre opere con la presunzione dell'ottimismo.

Con un linguaggio scarno ed esistenziale (diremmo quasi beckettiano) ma al contempo estremamente lirico, Cristina Venturini anatomizza l' animo e il contesto umano, la "spiritualità" dell'uomo, la sua vita biolgica "a termine", con un disincanto salmonico e un impegno che rasenta il tormento, quasi la sconvolgente ossessione.

Il volume include i tre precedenti libri editi dalla scrittrice: Testimonianza, Frantumi di Verità, , Male Dentro, già brillantemente recensiti dai vari Pagnoni, Diedo, Guerra.

In particolare le riviste on line Futurismo 2009 e Sands From Mars hanno parlato della Venturini come, attualmente, la miglior scrittrice di Ferrara, per certa Volontà di Bellezza e Verità insite nella sua scrittura.

RICCARDO ROVERSI

www.este-edition.com/ (vedi Autori)

giovedì 15 gennaio 2009

LO SCRITTORE FEDERICO GARBEROGLIO

 Garberoglio2_jpgMEDIA.jpg

LA BELLA GENTE di FEDERICO GARBEROGLIO (ESTE EDITION, 2008)

Tra le novità editoriali della casa editrice Este Edition, spicca forse l'ultimo lavoro di Federico Garberoglio, LA BELLA GENTE, scrittore postsurrealista, già noto per il recente eretico, ironico e divertente. Perché non sono Scrittore -manuale ragionato dell'insuccesso.(sempre Este Edition).

Federico Garberoglio, cremonese di nascita e ferrarese dia dozione è musicista classico. Ha pubblicato, oltre a La Bella Gente,raccolte di fiabe e storie poliziesche: Il Padrone del Villaggio (1989, Liberty House) e Le Storie Infinite (1990). Inoltre: La Grande Arca (1990), Il Gioioso Camposanto (1993), Il Silenzio della Civetta (1994), Le tre Fiabe dell'Incantesimo (1997), , Dove nascono le Fiabe (1999) e Il Risveglio della Civetta (2002).

Perchè non sono Scrittore... è statto presentato nel 2008 dalla poetessa Sylvia Forty all'American Bar Tiffany, nell'ambito della rassegna letteraria (dalla poetessa curata) Succhi ed Essenze (patrocinio Comune di Ferrara).

In quest'ultimo libro- LA BELLA GENTE- si alternano, e sembrerebbero scontrarsi, nelle 4 novelle che compongono il volume, due diverse immagini del  mondo, apparentemente in contrasto tra di loro. La visione "realistica" è espressa ne Il Paese della Gente Bella, Il Lupo di Mare e ne Il Cimentro dell'Invenzione, la visione 'metafisica' in L'Espertilio Story.

A ben pensare, poi, tali due immmagini non rappresentano altro che la medesima 'magia del vivere', di cui noi facciamo parte. Talvolta inconsapevoli di tanta Meraviglia.

RICCARDO ROVERSI

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=353

http://www.literary.it/dati/literary/nanni/perche_non_sono_scr.html

MALAGUTI E LA TBC

MARONI.jpgINTERPELLANZA DI MAURO MALAGUTI SULLA... TBC

La notizia è grave: e come parecchie questioni che riguardano l'invasione extracomunitaria, come prassi masochista, ideologica e ipocrita, la sinistra ferrarese (al passo del gambero di quella nazionale) tende a minimizzare.

Una ragazza di 30 anni, lavoratrice in un ambito a stretto contatto con molti extracomunitari e stranieri, ha contratto la TBC, roba da memoria dei nonni o persino dei tempi dell'Abissinia, per Ferrara!

Il bravo e leale battagliero Mauro Malaguti ha con sollecitudine sollevato la questione direttamente in Comune con una sacrosanta interpellanza: ha chiesto chiarimenti sul livello reale di monitaraggio del rischio contagio a Ferrara, a seguito della presenza sempre più numerosa di soggetti stranieri ed extracomunitari, sulle strategie di prevenzione e così via. Soprattutto, Malaguti ha sollevato un altro vaso di Pandora sulla questione più in generale, infischiandonsene della facile rimozione-controaccusa di speculazione politica (e persino di razzismo)cavallo di battaglia della sinistra anche su tali interrogativi. invece, questione banale (ma pericolosa se sottovalutata) di Medicina Sociale.

Nè l'esistenza o meno di strategie di prevenzione ha infatti a che fare banalmente con questioni d'igiene e anacronismi xenofobi del genere (anche se certe abitudini importate in buona fede dagli extracomunitari possono favorire fenomeni patologici): semplicemente, il discorso sarebbe ed è analogo nei Paesi magari nordafricani, alla rovescia, per oggettive questioni ambientali che condizionano il corpo umano.

Purtroppo come accennato, competenza o meno (delle struttiure sanitarie ferraresi) è fuori discussione, la visione buonista della sinistra ferrarese sembra sottovalutare il senso della prima emergenza in questione, la giovane ferrarese di cui prima: sguardi invece non ideologici e strettamente medici sono fondamentali, al contrario, anche per gli stessi extarcomunitari e-o stranieri provenienti da aree di oggettivo sottosviluppo economico e culturale (con effetti e abitudini di vita conseguenti): essi stessi, a Ferrara (in Italia in generale), sono  a rischio di malattie semi-sconosciute ai loro organismi, proprio per il diverso ecosistema globale.... Si auspica, pertanto, e la domanda di Malaguti è fondamentalmente questa, una visione nuova e scientifica sulla questione nell'interesse generale della comunità ferrarese (stranieri inclusi!).

ROBERTO GUERRA

http://www.ospfe.it/attach/smcferrara/docs/cova.pdf

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/10/tbc-il-ritorno-del-mal-sottile-pochi.html

 

FANTASCIENZA PADANA

 gibson 3.jpg

MARCO MILANI SOGNANDO E DINTORNI (PROSPETTIVA EDITRICE)

 

            Da qualche giorno ho questo libro tra le mani. E’ una raccolta di racconti, leggo tra le note introduttive, ed è il coronamento di un lungo periodo di gestazione, non tante delle storie ivi contenute quanto della volontà dell’autore di uscire sul mercato editoriale. Sono stato incuriosito da questo libretto anche perché il ricavato della vendita andrà interamente ad opere di beneficenza per l’Africa, tramite Peacelink, e mi sono accorto, con un flash mentale, che non sono poi così tanti gli autori che decidono di dedicare corpo e anima (si dà il caso che chi scrive racconti ci metta l’anima, appunto, nel proprio lavoro) a chi è meno fortunato, a chi non ha nemmeno i mezzi per sopravvivere.

            Così, ho cominciato a leggere le brevi storie. Mi sono subito accorto dell’esistenza di dieci piccole perle su carta. Il prezioso di queste storie è intrinseco, è dato dalla semplicità che Marco Milani dimostra nel saper padroneggiare argomenti non certo facili con un atteggiamento ironico, eppure serio; più volte mi è sembrato di scorgere in certi modi di dire l’atteggiamento tipico di noi, personaggi del duemiladopocristo, posti di fronte agli eventi bizzarri che l’esistenza odierna ci propone e, soprattutto, mentre fronteggiamo le pieghe inconsuete che si nascondono nella vita quotidiana. Il senso di sogno si eleva lievemente dalle pagine, senza darsi troppo tono né seriosità, e ci narra facilmente di angeli, di esperienze premorte, di fantascienza classicheggiante e di teorie evoluzioniste; il tutto è, ripeto, semplice da capire, ma mai banale o triviale.

            Emerge, da queste righe così piacevoli da assimilare, un carattere buono, non disposto a farsi calpestare ma dotato, comunque, di un’intrinseca capacità osservatrice, acuta. Perché acute sono le storie di Sognando e dintorni, niente di greve o splatter, di sanguinolento che mal si armonizzerebbe col tessuto narrativo; soltanto sogni – spesso immagini oniriche che si tingono di realtà come colline che degradano dolcemente verso il mare – o considerazioni che non appaiono mai, mai, improbabili.

            La prima pubblicazione che per molti scrittori emergenti è un punto d’arrivo per Milani, sicuramente, non sarà tale; scritti così fanno venire la voglia di leggerne altri, e credo proprio che l’autore – da come si dipinge nella biografia – sia pronto a donarci altre gemme di beltà. Sicuramente discrete e ben congegnate, come queste appena volate via, con un soffio.

            Le letture sono belle quando riescono a rimanere dentro con un profondo senso visivo che macchia, che si appiccica alla tua coscienza per giorni. Senso di pace interiore, per Milani, che si lascia apprezzare come un prelibato piatto che accompagna le ore successive del pasto, lasciando un buon sapore in bocca. La porta d’accesso a quella lieve sensazione si chiama così: Sognando e dintorni.

SANDRO BATTISTI

 

http://www.domist.net/marcomilani.htm

http://www.next-station.org/fe-nov-d.php?_i=109

 

 

                                                                                              

mercoledì 14 gennaio 2009

IL DISSIDENTE GOLDRAKE

goldrake.jpg 

GOLDRAKE E LA SCOMUNICA COMUNISTA

Il 4 aprile 1978, alle ore 18.45, su Rai 2 fu trasmessa la prima puntata di Goldrake, anzi Atlas Ufo Robot, il leggendario cartone animato giapponese... E posso vantarmi di averla vista, in un televisore bombato, piccolino, in bianco e nero.

Come tutti i bambini dell'epoca, ne rimasi ipnotizzato. Papà mi comprò a Natale persino un grosso Goldrake di latta capace persino di lanciare e pungni. E visto che all'epoca non che ce la passassimo splendidamente, posso immaginare che qualche sacrificio l'abbia fatto, per quel regalo.

Perchè ebbe quel successo ? Tecnicamente era molto più primitivo di quelli di Hanna e Barbera, però introduceva un'estetica del grande e del veloce, mi verrebbe da dire marinettiana, che colpiva maggiormente la fantasia.

All'ironia superficiale americana sostituiva l'azione. Al perbenismo piccolo borghese, l'etica. A storielline intrighi complessi: benchè le singole puntate avessero una struttura similare, riconducibile alla morfologia della fiaba di Propt, il loro insieme costituiva un mosaico di tradimenti ed eroismi che ricreavano una nuova mitologia popolare.

Con il senno di poi, la reazione del PCI culminata con l'intervista della Iotti che definì Goldrake "antidemocratico violentissimo", non era così scema come potesse pparire a prima vista.

A differenza di una visione del mondo che si può tranquillamente definire futurista o umanista, in cui l'Io determina se stesso, prendendosi la responsabilità di essere e di seguire la sua strada, con successi e fallimenti, quella della Sinistra è pedagogica: l'individuo è incapace di scegliere ciò che è bene e ciò che è male.

Tale compito deve essere delegato alla collettività o meglio al Partito che provvedeva a plasmarlo come molle cera. E per far questo il PCI si era impadronito di un complesso apparato di produzione culturale che, anche quando non produceva noiosissimi mattoni, certo non penetrava in profondità nella società italiana.

Ed all'improvviso, in maniera pervasiva, invece degli innocui cartoons si trovavano davanti un qualcosa che proponeva un insieme di valori totalmente opposto.

Al comunitarismo si contrapponeva il ruolo "eroico" dell'individuo, fabbro del suo destino. All'internazionalismo pacifista ed un po' vile della Sinistra, l'amore per la Patria e la lotta disperata per la sua salvezza (sorridendo, mi immagino un D'Alema a braccetto con il generale Gandal o Veltroni protestare contro la reazione sproporzionata nei confronti di Vega)  Al desiderio "arcadico" del ritorno alla Natura, il primato della Tekne.

Il PCI individuò il pericolo, ma come sua tradizione, invece di analizzarlo e di prendere le contromisure, lo demonizzò.

E oggi, con la sconfitta della sua cultura, ne paga le conseguenze.

ALESSIO BRUGNOLI

http://arteeartisti.splinder.com

http://www.lacompagniadellibro.sat2000.it/articolo.php?id=173

FERRARA-PALAZZO DEGLI SPECCHI 20 ANNI! ABBATTIAMOLO!

 palazzo specchi.jpg

2009: PRIMO VENTENNIO.... DEL PALAZZO DEGLI SPECCHI

Chi scrive è stato tra i primi a proporre di abbattere il Palazzo degli Specchi, simbolo clamoroso di certa mediocrità politica ferrarese; poi, lo stesso Roberto Pazzi; infine, questa soluzione provocatoria lanciata dal mondo dell’arte sembrava aver fatto breccia a livello istituzionale.  Ora pare che al contrario lo si voglia restaurare per questioni economiche. Dubitiamo siano questi i veri motivi: in ogni caso, è tempo di farla finita con lo scandalo del Palazzo degli Specchi.

Neppure forse sono più interessanti le motivazioni politiche - ben identificabili: semplicemente, tiriamo il sipario con un bel botto istituzionalmente autorizzato, ovvio. Ferrara città d’arte e del futuro, almeno su questo deve voltare pagina. Di più, propongo al Comune una proposta che in un sol colpo trasformerebbe uno scandalo pluridecennale in un evento artistico di risonanza nazionale.

Dopo le anteprime degli ultimi anni, chi scrive, notoriamente futurista, organizzerà finalmente in data live, il prossimo 20 2 il centenario della più grande avanguardia italiana- che sarà celebrato in tutto il mondo- con altri amici futuristi di Ferrara e no. Quindi perchè non programmare istituzionalmente proprio per il 20 febbraio l’abbattimento del Palazzo degli Specchi come Centenario del Futurismo a Ferrara?

Chi scrive e altri amici futuristi (e tutti gli artisti di Ferrara che vorranno) saremmo ben lieti di premere il fatidico pulsante, immaginiamo vrtualmente (lo farà qualche artificiere autorizzato, ovvio) magari dopo la lettura di qualche nostro manifesto di Marinetti o Majakowskij!). Il Palazzo degli Specchi boom boom a costo zero per il Comune come evento «storico» futurista, un’ottima soluzione finale, anche molto divertente!  

ROBERTO GUERRA

www.myspace.com/futurismo2009

http://futurguerra.blogspot.com/

IL CONNETTIVISTA MARCO MILANI

 GIBSON 2.jpg

MARCO MILANI E IL CONNETTIVISMO

 ...Nato a Como e residente a Stienta (Rovigo), Marco Milani è -writer e scrittore principalmente di fantastic, science-fiction e horror. Ha pubblicato in rete, in alcune antologie e cinque libri:

SOGNANDO E DINTORNI (2004 - Prospettiva Editrice)

in tedesco (2007 - Eloy Ediction) Träume und Ähnliches
HSF
(2005 - Prospettiva Editrice)
IL GUERRIERO DI LUCE
(2006 - Larcher Editore)
EVOLUZIONE 14 (2007 - Magnetica Edizioni)

GODZILLA E ALTRI SOGNI (2008 - Edizioni Diversa Sintonia)

Tra i fondatori del "movimento" fanta-scientifico Connettivista è incluso nelle due antologie manifesto finora prodotte:

Supernova Express (2007)

Frammenti di una rosa quantica (2008, Kipple officina)

Editore e curatore con “Edizioni Diversa Sintonia” e “Kaleydos Libri”. Webmaster di DOMIST.net - Letteratura e Pace, nel cui ambito collabora con varie associazioni, editori, e-zines e siti. Ideatore del Progetto Letterario Internazionale, è tra i fondatori della rivista NeXT del movimento Connettivista stesso.

www.domist.net

www.next-station.org

 

martedì 13 gennaio 2009

IL POETA-SCIENZIATO GIOVANNI TUZET

 giovanni tuzet.jpg

Giovanni Tuzet (Ferrara, 1972) ha pubblicato tre raccolte di poesia, Suggestioni di poesia (Officina Grafica S. Matteo, S. Matteo della Decima, 1993), 365-primo (Liberty House, Ferrara, 1999), 365-secondo (Liberty House, 2000), la acsa editrice dello storico d'arte ferrarese Lucio Scardino, più la silloge Logiche e mancine nell’antologia “Nodo Sottile 4” (Crocetti, Milano, 2004) e due altre sillogi dallo stesso titolo nelle antologie “La coda della galassia” (Fara, Santarcangelo di Romagna, 2005) e “Schegge di utopia” (La Carmelina, Ferrara, 2007), a cura di R.Guerra e F.Felloni. Con A. Melillo e C. Sciaraffa ha pubblicato la plaquette San Giorgio e il Drago (LietoColle, Como, 2005).

Ha pubblicato la raccolta di saggi A regola d’arte (Este Edition, Ferrara, 2007). Inoltre ha curato il volume Simboli in versi (Editreg, Trieste, 2004) e il n. 50 di “Atelier” (2008) dedicato a poesia e conoscenza. È redattore di “Atelier” e di “Argo”., collabora con “Pendragon”.

Conferenziere sul tema arte e scienza, da segnalare nel 2005 a Ferrara l'importanate conferenza Poesia e Scienza. Ha curato nel 2003 (Cento, a cura del Comune di Cento), una serata dedicata al Movimento Futurista, con i futuristi R.Guerra e Sergio Fortini e il celebre poeta sonora Enzo Minarelli.Ha partecipato anche come writers e collaudatore via video alle anteprime del centenario futurista svoltesi a Ferrara nel 2007 (Futurismo Renaissance) e nel 2008 (sezione futurista in The Scientist 2008 Video Festival – Futurismo 100 Marinetti) a cura dell'Associazione Ferrara Video&Arte.

Nel 2006 ha presentato a Ferrara il futurista R.Guerra, da cui un manifesto futurista intitolato 10 Cartucce per Rinascere.

Laureato in Giurisprudenza all’Università di Ferrara, insegna Filosofia del diritto presso l’Università Bocconi di Milano.

http://brugnols.splinder.com/post/19096593/Giovanni+Tuzet+%26amp%3Bndash%3B+Tra 

http://atelierpoesia.splinder.com/post/15380050

http://www.railibro.rai.it/pdf/antologiapoesiaitaliana.pdf

PUPAZZI POLITICI DI NEVE

EVEREST.jpg

From ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA DI FERRARA

Dove sono le nevi di un tempo?

 

Egregio Direttore,

voglio iniziare la mia prima letterina del 2009 con un ricordo molto lontano, quando mia suocera era ancora viva e attiva.

Certe mattine d’inverno venivamo svegliati dal rumore della pala da neve che essa adoperava per spalarla.

Si alzava prima di tutti e trovavamo lo stradello del giardino e lo spazio davanti alla casa puliti (non c’era il marciapiede, come non c’è nulla ancora oggi).

Quando al primo giorno di quest’anno ho trovato la neve, non ho sentito rumori di spalatori.

In questo periodo soggiorno in un’altra casa, c’è il marciapiede, così l’ho pulito.

Ma quanti l’hanno fatto?

Faccio un inciso: quanti puliscono, in generale, ma in particolare in autunno, davanti alla loro casa quando cadono le foglie degli alberi dei loro giardini, o quelle che il vento accumula contro i muri o in generale puliscono davanti alla propria casa e basta?

Non sono in grado di giudicare quale fosse lo stato delle strade dopo la nevicata, ma posso giudicare lo stato dei marciapiedi ed è un giudizio negativo per la negligenza di tanti cittadini ed anche del Comune per qualche situazione particolare come per la scalinata di accesso al parcheggio sopra Piazza Travaglio, per giorni impraticabile.

Forse perché il camioncino spargisale non poteva salire?

O forse perché gli addetti non hanno più le mani per prendere una badila e spargere un poco di sale?

Ora voglio invece raccontare un piacevole fatto.

Domenica 4 gennaio, alla Galleria Carbone, ho assistito alla conversazione di Marco Bertozzi sulla storia e leggenda della stella e dei Magi (ho così saputo che i tre Re Magi erano quattro).

Nella Galleria c’era la bella mostra di opere di Maurizio Bonora sull’Epifania rivisitata, dedicata a Don Patruno, che conoscevo quando eravamo bambini, quando suo papà aveva il ristorante e l’albergo e il mio la bottega in San Romano e che poi ho seguito seppure da lontano.

Era domenica pomeriggio, c’era la piazza con le sue vetrine sfavillanti, e poi i saldi, le bancarelle, i caffè ma diverse persone ed io con loro, ci siamo riunite là, abbandonando tutto, per guardare, ascoltare, onorare.

Per me è stato un momento particolare, intenso e sono convinta che abbia giovato all’animo di tutti.

Distinti saluti

 

(Pasquina Ferrari)

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46641&format=html

http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_06/milano_neve_epifania_5b63409a-dbc9-11dd-8581-00144f02aabc.shtml

 

HAMBURGER UBER ALLES?

FACEBOOK.jpg 

FACEBOOK GNAM GNAM 

....se la notizia fosse vera, beh…va bene così. Il Re è nudo e se ne fotte altamente.
Articolo tratto (con tristezza!) da One Marketing.

A cura di David Palada (david.palada@libero.it)

Sacrificare gli amici per un hamburger
di Roberto Rais - Martedì 20 Gennaio 2009 alle 11:59
(
http://www.onemarketing.it/20/01/2009/sacrificare-gli-amici-per-un-hamburger/)


Burger King ha lanciato una nuova campagna di marketing chiamata “Whopper Sacrifice“, al fine di pubblicizzare la sua ultima creazione culinaria, chiamata appunto Angry Whopper.

Il funzionamento è semplice: il cliente della catena di fast food scarica un’applicazione creata ad hoc per Facebook; una volta avviato l’applicativo, verrà chiesto all’utente di deselezionare 10 amici tra quelli presenti nella sua lista di conoscenti nel social network. In cambio, riceverà un buono che darà lui il diritto di ottenere gratuitamente il nuovo hamburger di Burger King.

Non sappiamo quanto questa campagna possa nuocere ai rapporti sociali degli utenti di Facebook. Ciò che è certo è che gli amici “sacrificati” dall’utente dell’applicazione preparata da Burger King riceveranno un messaggio nel quale verrà loro comunicato di esser stati abbandonati e preferiti a un hamburger gratuito.

Brian Gies, vice presidente marketing della catena di ristorazione in oggetto, ha per l’occasione dichiarato al New York Times ciò che la propria compagnia pensa di Facebook, un social network che pian piano si sta trasformando in un campo competitivo nel quale si fa a gara per avere il maggior numero di amici, dichiarandosi inoltre “non preoccupato” dai risvolti sociali della faccenda. 

 (ROBERT RAIS)

(a cura di DAVID PALADA)

www.onemarketing.it
http://it.wikipedia.org/wiki/Hamburger

IL FUTURCENTENARIO DI UFAGRA'

 ANTONIO FIORE.jpg

ANTONIO FIORE CENTENARIO FUTURISTA A ROMA IL 7 FEBBRAIO-ANTEPRIMA

(*dal CATALOGO a cura di Giorgio Di Genova)

 Ufagrà nel 100 d. F.,

ovvero il Futurismo è morto, viva il Futurismo

Il 20 febbraio 1909 a firma di F.T. Marinetti compariva a Parigi sulla prima pagina di “Le Figaro” il manifesto Le Futurisme. Era l’atto di nascita del Movimento futurista, avanguardia così radicale che segnava uno spartiacque tra tutto ciò che si era prodotto in arte in Italia fino ad allora, per cui, storicamente parlando, esso deve essere considerato una sorta di anno zero dell’arte, che quindi può essere distinta in avanti il Futurismo (a. F.) e conseguentemente dopo il Futurismo (d. F.).

Oggi siamo nel 100 d. F. ed è per questo che si celebra in Italia ed all’estero l’avvento dell’avanguardia italiana che nel XX secolo ha contribuito ad un fondamentale mutamento della concezione dell’arte (e non soltanto), dando impulso con le proprie influenze in altri paesi a nuovi linguaggi, quali il Raggismo in Russia, il Vorticismo in Inghilterra, il Dadaismo, iniziato a Zurigo e poi diffusosi in Germania e Francia, nonché, ancora in Russia, il Costruttivismo e collateralità, oltre a numerose altre “rivoluzionarie” soluzioni, come si ricava dalla conferenza Il Futurismo, un’avanguardia totale riproposta in questa stessa pubblicazione.

Cento anni sono tanti e nessun protagonista storico del Futurismo oggi è vivo. Altrettanto dicasi per i numerosissimi seguaci che nelle varie regioni d’Italia hanno militato nel Movimento. Fino a qualche anno fa a Livorno era ancora in vita Osvaldo Peruzzi, che purtroppo se n’è andato alla venerabile età di 97 anni il 30 dicembre 2004 (95 d. F.).

Pertanto, se si esclude Maurizio Calvesi, che, come egli stesso ha ricordato, quattordicenne fu annoverato tra gli “aeropoeti” da Marinetti-(1), l’ultimo futurista ancora attivo è Antonio Fiore, in arte Ufagrà, come lo ribattezzò Sante Monachesi, ideatore (sulla base dell’esperienza fatta nell’ambito del Gruppo Futurista Maceratese) del Movimento Agravitazionale, ovvero Agrà, di cui in quest’occasione si ripropongono i 4 manifesti.

Il Movimento Futurista, è noto, è finito nel 1944 con la morte di Marinetti, anche se per gli studiosi oggi impegnati a celebrarlo espositivamente esso sarebbe durato fino al 1915 (2), cioè fino al 6 d. F., negando (o rinnegando) tutti gli sviluppi posteriori realizzatisi mentre il suo Pontifex Maximus era ancora in vita. Sarebbe come dire che il  Cristianesimo è finito con la morte di Gesù e che non sono cristiani gli apostoli e tutte le confessioni successive, Cattolicesimo compreso.

Io sono tra coloro che ritengo conclusa la “storia” del Futurismo appunto nel 1944, ma da storico dell’arte contemporanea considero le vicende post-1944 dei futuristi sopravvissuti a Marinetti e dei loro seguaci come appartenenti all’era futurista, cosicché, se si è potuto parlare di Secondo Futurismo, niente vieta di considerare Terzo Futurismo ciò che s’è prodotto o si va producendo da chi si serve, rinnovandolo, del lessico futurista(3).

Negare la realtà di una odierna persistenza del verbo futurista, incarnato da Ufagrà, sarebbe illogico quanto negare che il Fascismo non sia continuato dopo la caduta del regime e la morte di Mussolini, quando esso è addirittura professato apertamente ancora oggi da un editore di giornali, eletto senatore nel PDL, dal famigerato capo della Loggia P2, dal portiere del Milan e da tanti altri, compresi molti giovani nati dopo il Ventennio.

La differenza è che costoro sono nostalgici e quindi “passatisti”, per usare la terminologia futurista, mentre i futuristi dal secondo dopoguerra in poi ad oggi, tra cui vanno annoverati, oltre ad Enzo Benedetto, che per anni ha pubblicato “Futurismo Oggi”, sotto la cui egida ha realizzato esposizioni in varie città d’Italia (4), Osvaldo Peruzzi, Antonio Marasco, Renato Di Bosso, Vittorio Corona, Ivo Pannaggi, Tullio Crali, Mino Delle Site, Alessandro Bruschetti, Sante Monachesi, i quali hanno sviluppato il lessico futurista e l’hanno fatto progredire con aggiornamenti, assorbendo la linfa necessaria dalla produzione degli artisti fondatori del Movimento e dei loro comprimari.

Ufagrà appartiene, appunto, a questa schiera di prosecutori. Anzi, egli sulle radici dei futuristi storici, dell’Aeropittura e del Movimento Agrà ha inteso celebrare creativamente i cento anni del Movimento con 2 nuove opere. Mi riferisco al trittico Velocità+Aeropittura+Cosmopittura ed alla pala 1909-2009: il Futurismo ha cento anni, due opere di concezione futurista sposata, specialmente la seconda, con la tradizione storica della pittura, almeno per quel che riguarda la struttura che con la “corona” e la predella si rifà al paliotto d’altare.

Con le 5 “citazioni” a collage (tecnica ispirata da Boccioni-5) nelle cuspidi della parte superiore di Russolo (Dinamismo d’un’automobile, 1912-13), Balla (Velocità astratta, 1913), Boccioni (Stati d’animo: gli addii, 1911-12), Severini (Il treno Nord-Sud, 1912) e Carrà (Festa patriottica, 1914) e con le 7 della predella: Depero (La casa del mago, 1920), Dottori (Il trittico della velocità: b) In corsa, 1927), Peruzzi (Battaglia aeronavale, 1939), Prampolini (Figura nello spazio, 1937), Delle Site (Aerovelocità, 1935), Benedetto (Elettroni in moto, 1982) e Monachesi (Imponderabilità Agrà, 1979 ca.) il nostro ultimo futurista è riuscito a mettere tra parentesi verticali la sua “astronave” del centenario sfrecciante tra le esplosioni cromatiche del magma cosmico, quasi a voler sciogliere la condensazione del nome d’arte Ufagrà in un suggestivo “ufo” Agrà; nel trittico, invece, ha ottenuto connubi più dialettici, calando nel ribollente orografico orizzonte della propria pittura 3 collages, il primo di Balla (Velocità astratta, 1913), il secondo di Dottori (Primavera umbra, 1923) e l’ultimo il suo Battaglia cosmica n. 5 del 2006, i cui titoli semplificano appunto quello dell’opera.

Se nel trittico Ufagrà dichiara le ascendenze del suo visionarismo cosmopittorico, per meglio comprendere i “viaggi” pittorici compiuti per arrivare al paliotto, da lui creato per essere collocato sul suo ideale altare dedicato al Futurismo, credo che possa aiutare il testo che segue, in cui ho ricostruito più argomentatamente il suo tragitto dal 70 d. F. ad oggi e di cui la presente nota è un puro corollario di aggiornamento.

E per questo motivo mi permetto di rimandare chi ha avuto fin qui la pazienza di leggermi.

Giorgio Di Genova (storico dell'arte)*

*Note

1 Ce ne ha informato lui stesso nel corso dell’intervista con Guglielmo Gigliotti, inserita nell’apposita

inchiesta sul Futurismo apparsa sul numero 282 de “Il Giornale dell’Arte” (cfr., Calvesi. Ho il brevetto diaeropoeta

, dicembre 2008, p. 51). In essa lo studioso ricorda il suo incontro con Marinetti, che, essendo

notoriamente di bocca buona, era alquanto propenso, specialmente da anziano, a fare nuovi proseliti. Di

esso, tra l’altro, così Calvesi riferisce: “Molto importante per me fu la declamazione delle mie poesie, che

Marinetti con entusiasmo storicizzò subito come ‘aeropoesie’. Fu così che entrai nell’esercito futurista

anch’io, e ora ho la civetteria di considerarmi l’ultimo piccolo esponente ancora in vita del Futurismo. Da

futurista poco consapevole, data l’età, andai nel ‘42 pure a una serata futurista che si svolse a piazza

Venezia. Si presentava il Manifesto dell’Aeroromanzo, scritto da Bellanova, futuro protagonista della psicoanalisi

italiana”. Ciò è senz’altro stato uno stimolo per Calvesi a studiare il Futurismo, ma sul piano sia

“poetico” che creativo non ha avuto gran seguito. Anzi, tutt’altro. Come sostenitore negli anni Ottanta

dell’Anacronismo egli sarebbe stato tacciato da Marinetti, Boccioni e compagni di “passatista”.

2 Restringendo addirittura l’orizzonte dell’indagine maggiormente di quanto nel 1986 non fece Pontus

Hulten, che si fermò al 1930 con la sua mostra Futurismo & Futurismi a Palazzo Grassi di Venezia.

3 Ovviamente proprio per ragioni linguistiche escludo da tale versante gli artisti che Inga-Pin ha riunito

sotto l’etichetta di Nuovo Futurismo.

4 Nata nel 1969, la rivista si concluse con l’ultimo numero, uscito nel 1993, dopo la scomparsa di Benedetto,

del 1993.

5 Al proposito nella conferenza di Sofia (vedi più oltre) riporto le influenze della pubblicazione del suo

Manifesto tecnico della scultura futurista per talune opere del 1912 di Braque, Picasso e Gris.

http://lav0cefuturista.splinder.com/post/19331975/Intervista+al+maestro+Antonio+

http://www.nuovipanorami.it/arte/antoniofiore.html

 

lunedì 12 gennaio 2009

GRANDE E PICCOLA POLITICA...

 berlusconi.jpg

Sino al crollo della Prima Repubblica, il rapporto tra Potere e Cittadino, per ottenere la legittimazione, poteva basarsi su due strade

1) Violenza ed intimidazione (Applicata da Giolitti al Sud, dal Fascismo, dal PCI in alcune zone d'Italia) se mi appoggi, non ti picchio

2) Corruzione e clientelismo (Applicata sempre da Giolitti, dal PCI in Toscana, Umbria ed Emilia, dalla DC nel Sud)

Berlusconi ha cambiato tale rapporto, in chiave cesaristica, recuperando una dimensione carismastica tra popolo e leader. E paradossalmente, proprio questo approccio permette al Princeps Berlusconi di trasmettere un messaggio di maggior novità ed apertura alla società.

Berlusconi, nella sua sovrana ed assoluta libertà, può permettersi di cooptare nel parlmento chi vuole: nani e ballerine, certamente, ma soprattutto una rappresentanza meno autoreferenziale e più espressiva
della società civile di quanto faccia il PD, il partito della casta per eccellenza

Il Princeps costituisce una sintesi tra le diverse culture dei suoi seguaci, cosa che non è riuscita al PD che si sta decomponendo in una serei di faide tra capicorrenti e potentati locale che come corruzione e decadenza morale son degni delle repubbliche delle banans

Il PD per sopravvivere o trova un modello contemporaneamente alternativo alla Prima Repubblica e a Berlusconi o si berlusconizza...

E l'OPA lanciata ultimamente da Soru, è in segnale che vuol perseguire la seconda strada. Il problema è che il carisma del sardo è persino inferiore a quello di Prodi...

http://brugnols.splinder.com

PAOLO RUFFILLI SPIRITOLIBERISTA

 ruffilli stanze.jpg

PAOLO RUFFILLI SPIRITOLIBERISTA

 

La musica, Principessa (senza Regine superflue) delle Arti, asseriva certo futuro anteriore.

Nelle poetiche contemporanee (anche pretese sperimentali a volte), certo feticismo della Parola, non danzante, attraversa tutt'oggi certa tendenza, gira e rigira basata su banali meccanismi difensivi freudiani, rispetto alle sfide del postmoderno e della complessità del Futuro, piaccia o meno, venuto alla luce. Tra Apocalittici e Integrati, facili vie di fuga dalla guerra del presente e dalla scoperta del Futuro, una terza mossa possibile, peraltro, neppure è mosca bianca.

A livello europeo un certo Enzensberger (tra diversi altri), in Italia, tra altri, il poeta e scrittore Paolo Ruffilli, tra i pochi autentici eredi delle neovanguardie del Gruppo 63, 70, via Barilli e Spatola, assai noto, (pubblica per Garzanti, Marsilio, ecc.), fin dagli esordi capace di trascendere, i limiti cosiddetti sociali e extrartistici di quelle generazioni, appunto, spesso, autocastrate- allievi inclusi- nel cemento armato di certa fobia-grammatica di ritorno, priva di Musica, di Forza della Ragione e dell'Immaginazione. Immaginazione, nella cifra di Ruffilli, magari reinventata alla luce della miglior linguistica e semiotica: tra Gremais e Baudrillard o lo stesso Barthes, ri-lette da quest'ultimi senz'altro con sguardi innovativi poetici: la poesia come scienza.


E tale interfaccia scienza-poesia, sulla figura-sfondo danzante o avvolgente della Musica, attraversa la produzione globale di Ruffilli: in particolare appare trasparente nell'ultimo volume appena edito:Le Stanze del Cielo (Marsilio), presentato Venerdì scorso, 9 gennaio, anche a Ferrara nella Sala dell'Arengo del Comune di Ferrara.

A cura della Società Dante Alighieri di Ferrara(davvero creativamente accademica... Ruffilli e un centenario futurista nel giro di un mese-complimenti!), introdotto dalla Presidentessa e raffinata ricercatrice culturale Luisa Carrà, presentato tecnicamente con grande perizia “classica” dalla scrittrice Gina Nalini, davanti ad un folto pubblico (e molti scrittori ferraresi. Tra cui Roversi, Donegà, Garberoglio, Scrignoli, Nascosi, evento non così diffuso a Ferrara...), Paolo Ruffilli ha orginalmente suggerito le password – per- così dire della propria poetica e dell'ultimo libro nello specifico con straordinaria scorrevolezza e alta leggerezza.

Parole cristalline e musicali, un inno- al passo anche con la miglior psicoanalisi letteraria (certo Lacan), l'Immaginazione come Immaginario in libertà; l'Ossessione come demone della creatività, contro certo Realismo ancora residuale e residuato.... in Italia. La Poesia come Musica, input genetico della specie umana per trascendere i limiti di ogni grammatica e di ogni vocabolo, in sublime controtendenza rispetto a molti pennaioli contemporanei, meri imbianchini della Parola: il rifiuto del facile e convenzionale e tirannico (il totalitarismo è nel linguaggio disse lo stesso Barthes alla sua inaugurazione... come Rettore a La Sorbonne!) Significato, arido, statico e sterile, nell'evocazione invece di certa Logica del Senso insita nel cosiddetto Significante, meglio in certo coro dei significanti, degli interstizi e i witz possibili della Parola, dinamica, musicale.

Una sorta di Parloiberismo futuristico innestato da Ruffilli con “calcolo inconscio” neopitagorico e... musicomatematico nelle pagine e nei versi di un volume apparentemente concentrato su ardui temi sociali quali la tossicodipendenza e il carcere, metafore soprattutto per Ruffilli per accendere sempre più nel 2009 la Libertà come Estetica e Poetica dell'Esistenza, concreta, vissuta, Spirito+Azione, Immagin-Azione, Contempl-Azione, Mut-azione attraverso i Versi mixati da 7 note immaginarie. La poetica come Spiritoliberismo... cara a Zarathustra?

ROBERTO GUERRA

http://www.italian-poetry.org/Ruffilli.htm

domenica 11 gennaio 2009

GRANDE SPAL 2-1 AL MONZA

spal.jpg 

SPAL-MONZA 2-1 IN TRASFERTA...

Grande Spal, in rimonta e battagliera a Monza, capace alla fine di cogliere il quinto successo esterno, a metà campionato un traguardi significativo per una squadra che- magari- non  vincerà il Campionato, ma con tutte le carte in regola per accedere ai playoff e quindi conquistare la Serie B con gli spareggi.

La fiducia è d'obbligo: ieri la Spal sotto al 4', dopo altri 4 ha subito pareggiato con il giovane bomber Arma (nono goal stagionale!) e al 15' della ripresa ha capovolto il risultato con un gran colpo di testa di Ghetti, difensore d'attacco (quasi un Facchetti postmoderno). Poi l'undici estense ha controllato senza particolari difficoltà il vantaggio fino alla fine. Ora veleggia solitaria in seconda posizione a 1/4 punti dalla Pro Patria capolista, di scena oggi nel posticipo.

Nè si tratta solo di un punteggio soddisfacente: quest'anno è una gran bella Spal: la vittoria va giustamente amplificata per lo spirito-come accennato- soprattutto, trame di gioco anche eleganti su un campo freddissimo.... la neve quasi ospite speciale a bordo campo, in un mese-inoltre- Gennaio, dove anche in Serie A, le Grandi, leggi Inter, spesso subiscono battute d'arresto.

E in un campionato lungo come la I Divisione, meglio, in questa fase respirare l'aria alta della classifica, senza fughe precipitose poi.... spesso... disastrose in Primavera, nei mesi decisivi e fondamentali.

LA SPAl IN SERIE B: tutta la città deve crederci; la città lo merita (almeno nel calcio!), anche la società e i giocatori...

ROBERTO GUERRA

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/calcio/news/2009-01-11_111325738.html

LAMBERTO DONEGA' E POETICAMENTE

GOVONI.jpg 

LA RIVISTA POETICAMENTE

A partire dagli anni '80 alcuni poeti, quasi tutti gravitanti attorno alla rivista Poeticamente ("lacaniana", secondo il critico poeta Alberto Bertoni), cantarono, esplorarono certo Rinascimento prossimo venturo, attraverso una scrittura cosidetta Padana, finalmente liberata dalla sua nebbia passatistica e ideologica...

La rivista Poeticamente, diretta dal critico e poeta Lamberto Donegà, ha coaugulato attorno a sè i vari Roberto Guerra, Selim Tietto e Emanuela Calura, Claudio Strano, gli stessi Riccardo Roversi, Marco Tani, Dabora Villani, Caterina Gruber con nuemroe produzioni letterarie (circa venti) e serate letterarie (da ricordare la partecipazione a Parigi-1991-nel prestigioso "Marché de La Poesie" (con la francese neosurrealista La Rèvolte des Chutes).

Poeti e scrittori tutti sospesi tra postavanguardia e neofuturismo, tra gli echi di Campana e Porta, Govoni e Marinetti, Sibilla Aleramo e Ungaretti, lo stesso Calvino, oltre - come accennato - a forti echi "postmoderni" di derivazione francese e europea, da Lacan a Delouze-Guattari , Derrida, Lyotard e Alain de Benoist.

Va da sé – Poeticamente fu forse l’unica realtà culturale alternativa a Ferrara in fine novecento, già polemica più o meno indirettamente con certa opzione culturale “comunistica” dominante a Ferrara e in Italia…

Questi poeti sperimentali, a più riprese, hanno divulgato il messaggio già elettronico e virtuale della nuova poesia a Ferrara e in Italia (anche in Francia e in Giappone...), attraverso performance, pubblicazioni e collaborazioni estere importanti, ad esempio con la rivista parigina La Rèvolte des Chutes, diretta dal poeta francese Marc Kober.

La Rèvolte... ha dedicato, infatti, alcuni numeri bilingue ai poeti di Poeticamente, oltre allo stesso Pazzi e a Riccardo Roversi, presentata assieme con Poeticamente a Parigi (“Marchè de la poesie”, 1991) Bologna (Associazione Alléance Française), Ferrara (Centro Culturale Masini, curata da Alberto Bertoni che nei suoi lavori a uo tempo segnalò significatamente la rivista...

Da segnalare tra le produzioni, il saggio critico (anni 80,,,) dello stesso Donegà su Dino Campana, una volume poetico dello stesso Roberto Mussapi e l'antologia finale del 1995 (prodotta dal Comune di Ferrara -Librit edizioni- ELETTRICHE POESIE,  a cura degli stessi Guerra e Donegà) dedicata alla poesia d'avanguardia a Ferrara e al grande Corrado Govoni...infine alcune. recensioni su l'Unità, il Giornale Giovanie la rivista Simultanaità. e alcune note critiche dello stesso Bertoni e Monica Farnetti.

 

www.myspace.com/futurismo2009

http://www.fondazionecarife.it/rivista/servlet/Controller?gerarchia=02.03.02.14.01.04&id=119759

 

IL PD A SCUOLA (DI SOSTEGNO?)

 REICH.jpg

L’idiot littré, una specie che alligna fra gli artisti e gli scrittori… lo studioso di Shakeaspeare che non ha mai letto una pagina di Darwin, il poeta che non è capace di stare ad ascoltare un neurologo senza addormentarsi…”

HANS MAGNUM ENZENSBERGER

Questa meraviglia apodittica del grande Spirito Libero europeo (contro certa eterna Casta Intellettuale umanista) calza a pennello per certa politica italiana, della quale di segito un luminoso esempio anche periferico e ferrarese...

Leggiamo dalla stampa ferrarese una News, apparentemente seria, semplicemente un poco ridicola e rivelatrice (almeno dal punto di vista psicopolitico-i vari Reich, Fornari, De Marchi...Baudrillard, Lacan, metodo e antimetodo di verità mai amato da certa tipologia politica- per dirla anche con i Maestri Jung e Freud nei loro micidiali voli psicosociali.

Ad esempio, così scrive Estense Com:

"...Al via la scuola di Politica del Pd Ferrarese...:La metamorfosi della democrazia in Italia sarà la lezione inaugurale tenuta da Dario Franceschini e Carlo Galli che domani, lunedì 12 gennaio, nella Sala del Borgonuovo, via Cairoli, dalle 17 alle 19, darà il via alla Scuola di Politica del Pd..."

E tra i Relatori, aggiunge la testata on line: "...il rettore Patrizio Bianchi, il costituzionalista Paolo Veronesi, Marco Magri, Giuditta Brunelli, Laura Calfà, la pedagogista Antonella Cagnolati) e da amministratori politici che metteranno a disposizione le loro conoscenze su come si governa (il sindaco Gaetano Sateriale , Maria Giovanna Cuccuru, Manuela Paltrinieri, Sergio Golinelli, l’On, Alessandro Bratti, l’europarlamentare Donata Gottardi) e infine da funzionari, esperti e intellettuali (Andrea Gandini, Fiorenzo Baratelli, Daniele Civolani, Anna Quarzi, Leonardo Raito)".

Ebbene, nulla da ridire, ci mancherebbe (certa Nouvelle Droite ferrarese e no è colta, futuristica e al passo della conoscenza contemporanea, checché ne dicano a Sinistra), su relatori e "Insegnanti" autorevoli di spicco quali  Galli, Bianchi, Quarzi, Baratelli e quasi tutti; ma la laurea ad honorem... ad esempio a Franceschini, Sateriale, Bratti (e non solo) è nuovamente e semplicemente un poco ridicolo, rivelatore e di natura psicopolitica.

Nell'era della Sinistra autoestinta, del fallimento conclamato del PD veltroniani e neodemocristiano, di Ferrarropoli, di Napoli e la Jervolino, di Pescara e i certificati medici per... Fannulloni Sindaci, di altri sindaci amici di Dante che si autoincatenano... i resti della Sinistra come al solito, anzichè rinnovarsi sul serio, recuperando aggiornata al duemila certa grande tradizione del PCI e del Socialismo o del reale Stile e Pensiero Democratico mondiali, chiacchierano, fanno i seminari, rasentano l'autoalienazione schizoide di tipo orwelliano istituendo Scuole della Politica.

Completamente - l'attuale PD- fuori di testa, dalla realtà (sia dal Reale che dall'Immaginario- per dirla con... Lacan), direbbero ormai più generazioni! ALTRO CHE PAROLE SEMPRE MERE RAZIONALIZZAZIONI PER NON TRASFORMARSI E EVOLVERSI (E ANCHE SPARIRE MOLTI PERCHE' POLITICAMENTE DEI  FOSSILI!).

ALTRO CHE SCUOLA DI POLITICA! URGONO INSEGNANTI DI SOSTEGNO PER IL PD FERRARESE (E NON SOLO) DELL'ANNO 2009!

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46631&format=html

http://it.wikipedia.org/wiki/Wilhelm_Reich

FORZA FERRARA

dragotto.jpg 

Buon Dragotto a tutti

 

 FROM  ESTENSE COM QUOTIDIANO ON LINE DI FERRARA

“Cos’è il genio”, si chiedeva Philippe Noiret, il Perozzi, in Amici Miei. “È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione”, si rispose ammirando l’opera del Necchi (Duilio Del Prete). E non possiamo certo dire che gli sia mancata fantasia, o intuizione. Né colpo d'occhio o quantomeno velocità di esecuzione. No! Dragotto ha preso tutti in contropiede, letterine e veline comprese, e la prima foto del nuovo anno è sua.


E non ha badato nemmeno a spese. Si può dire senza tema di essere smentiti che non c’è angolo rimasto immune dalla colla forzista con cui è stata tappezzata la città.


Chissà in quanti, mettendo la testa fuori di casa e trovando anche sulla propria porta affissa l’immagine di Giorgio Dragotto che augura a tutti un buon 2009, si saranno infilati la mano in tasca facendo finta di cercare le chiavi. Un gesto apotropaico che a lui, unidimensionale sullo sfondo nero, manica arrotolata alla Popeye e cravatta azzurro-promessa, non sarà sfuggito. E fate attenzione. Perché se di fronte ti accarezza con un sorriso, dietro stringe già i serrapollici. Masotti e Pierpaoli ne han già fatto le spese e le loro grida di dolore sono ormai un “vuoto pascersi di vento”.


Dragotto, Drake-eight, per gli amici (“suoi”, alla faccia di Monicelli), questa volta vuole fare le cose sul serio. Se cinque anni fa le sue ambizioni da municipio furono scavalcate da uno schioppettante Federico Saini in tenuta prepugilistica, ora non vuole sorprese. La faccia dell’amico-nemico compare ormai solo sul sito del “Messisbugo” (cliccare per credere) e all’orizzonte, a parte le velleità decoubertiniane di Masotti, non ci sono antagonisti. Sopravvissuti, s’intende.


E il suo slogan, in puro stile Berlusca, Drake-eight ce l’ha pronto da tempo. “Più gnocca per tutti”, lo si sentì argomentare all’interno di una conversazione conviviale incentrata sulla sua possibile sortita alle urne delle amministrative. E riuscì perfino - si dice - a convincere dell’imprescindibilità dell’attributo muliebre tanto da mettere d’accordo l’intero auditorio.


Accanto alla gnocca si dipana poi il programma – per ora tenuto accuratamente sotto la gonna della strategia politica – che si cela sotto un rassicurante “Cominciamo a crederci”. E per cominciare a crederci abbiamo sbirciato sul suo profilo Facebook (aperto ai visitatori), dove compaiono tra gli amici nomi e volti celebri: da Roberto Castelli, a Stefania Craxi, fino alla Ciupèta ferrarese.


Niente. Per sapere su cosa dovremo credere sarà necessario aspettare ancora un po’. Intanto qualcosa si muove nello scantinato di via Tazzoli. Dalla sede di Forza Italia si prepara il tiro incrociato per far cadere le mura dello spoyl sistem ferrarese di targa Pd. Per far passare a Tagliani e Zappaterra un mezzogiorno di fuoco, nel Pdl (sponda An) si sono schierati accanto al Buono (Dragotto), anche il Brutto (Malaguti) e il Cattivo (Verri). Sergio Leone sapeva già come andava a finire…


Ma la Santa Barbara dei sondaggi fa già tremare i polsi alla maggioranza, che in caso di clamorosa sconfitta non potrebbe che gridare allo “cherchez la femme” per trovare il colpevole. E ne avrebbe ben donde. Perdere dopo 60 anni per un colpo di... gnocca!


Eppure già Orazio ammoniva: “cunnus teterrima causa belli” (“tremenda causa di guerra è la…”).


Lasciamo i contendenti riflettere sul loro futuro. Noi, per ora, possiamo tornare a chiederci cos’è il genio. E cosa il beffardo Necchi, sottraendo il vasetto ancora vuoto del marmocchio, produsse per incantare i suoi amici…

(GIACOMO DI CRISTALLO)

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=46472&format=html

http://it.geocities.com/evidda/MCLUHAN.html