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mercoledì 24 marzo 2010

Graziano Cecchini Futurista e Libero

da L'OPINIONE  L'INTERVISTA

Graziano Cecchini "Futurista e libero"

L’uomo che ha colorato di rosso la Fontana di Trevi si confessa a L’Opinione: “Se un’amministrazione di centrodestra commette un errore, lo dico senza problemi”. E del panorama politico attuale salva poche persone. Silvio Berlusconi “perchè crede in quello che fa ed è capace”, Fausto Bertinotti perchè “ha sbagliato, l’ha riconosciuto e si è messo da parte”. Poi c’è Gianfranco Fini, criticato per la scelta di Fiuggi, “ma ora, col senno di poi, dico che ci aveva visto giusto. È molto intelligente e ha il fiuto del vero politico”. E lui, che è stato “assessore del Nulla” a Salemi, non dimentica il suo ex sindaco Vittorio Sgarbi: “E’ un novello Lorenzo il Magnifico”. “Mi sono stancato di essere di destra. Torno alle origini e rivesto i miei vecchi panni di anarco-artista”. Graziano Cecchini ama definirsi un Mascalzone dell’Arte e, dopo aver tinto di rosso la celebre Fontana di Trevi, aver “invaso” la Scalinata di Trinità dei Monti con migliaia di palline colorate e aver contestato l’Ara Pacis con una performance artistica raffigurante un water legato al tricolore, tira le prime somme della sua carriera artistica. E dalla casa dei Parioli, ornata dai suoi numerosi dipinti su tela, spara a zero sulla politica italiana, lui che può anche vantare l’esperienza come assessore al Nulla nel piccolo comune siciliano di Salemi guidato dal sindaco Vittorio Sgarbi....

continua http://www.opinione.it/articolo.php?arg=1&art=90366

sabato 20 marzo 2010

La memoria rivoluzionaria di Boccioni e i Futuristi di LAURA ROSSI

(*da Sport Comuni)
Futurismo:......teorico del gruppo ed estensore dei manifesti fu Boccioni; egli sostenne la necessità di un totale distacco dalla tradizione accademica,di una piena adesione dell'arte alla vita moderna attraverso espressioni di movimento (dinamismo),di una più diretta ed intensa emozionalità della forma artistica.D'altra parte,l'importanza storica del futurismo va cercata proprio in questo suo attivismo o dinamismo pratico,in questa sua funzione disgregratrice e dissolutrice,che,fra tanti equivoci e confusioni,ebbe il merito di far giustizia di un passato irreparabilmente invecchiato,di una letteratura e di un'arte ridotte a convenzione ed accademia.Tra i principali obiettivi perseguiti dai futuristi c'era quello di un nuovo atteggiamento dell'artista verso il pubblico: non più compiacenza o odulazione, ma " disprezzo"; non "lotta per ", ma "orrore" del successo. L'unica preoccupazione è quella dell'assoluta originalità. L'opera d'arte ha un valore non più assoluto, ma relativo.Sul piano delle arti figurative, il futurismo presenta problematiche comuni,ma stilisticamente appare piuttosto differenziato nelle opere dei suoi principali esponenti........
 
Laura Rossi 
 
*  Laura Rossi , pittrice e scultrice, che ha  spesso combattuto contro il clima stagnante del ferrarese. Da alcuni anni dirige anche la Sala Permanente" Collezione" del noto Maestro scultore Mario Piva, in via Cisterna del Follo ,39 a Ferrara

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mercoledì 6 gennaio 2010

Futurismo Anni 10! Omaggio a ENZO BENEDETTO RECORD

ENZO BENEDETTO.jpgda EXIBART MAGAZINE ON LINE

ENZO BENEDETTO RECORD E FUTURISMO OGGI

Con il titolo Multiple sensazioni grafiche, nel maggio scorso a Roma, alla Galleria d’arte il Marzocco, una mostra, curata da Pierluigi Albertoni, di disegni di Enzo Benedetto. Per il giovane artista calabrese il Futurismo fu la folgorazione di una vita. Vi aderì giovanissimo sulla spinta delle emozioni allora imperanti. Velocità, macchina, progresso, luce, interventismo. I miti che l’agitatore culturale, poeta, funambolo Filippo, Achille, Emilio Martinetti, insufflava. Il Manifesto Futurista è del 20 febbraio 1909. Pubblicato su di una pagina del F**aro. Enzo Benedetto ne prende però coscienza soltanto nel 1924. A 18 anni. Quando su “Originalità” la rivista che allora dirigeva, pubblica, in prima pagina, un editoriale di Martinetti sulla XIV Biennale di Venezia, bersaglio: l’Istituzione d’arte veneziana rea d’aver ignorato, per il suo vieto passatismo, gli artisti del Movimento. Comincia così l’avventura artistica del giovane calabrese (Enzo Benedetto era nato a Reggio Calabria nel 1905). Una avventura alla quale resterà fedele per tutta la sua lunga vita. Senza mai deragliare. Futurista per sempre. “Mi sembrava strano che ci fosse già il Futurismo senza che io ne avessi saputo nulla”. Però appena ne viene a conoscenza sarà un elemento trainante. A cominciare con la sala futurista del 1926 a Reggio Calabria, da lui curata e allestita, per poi, proseguire, dopo il suo trasferimento a Roma nel 1927, con un fitto lavoro di pubblicistica in special modo su “Futurismo oggi”. Ma i meriti di Enzo Benedetto vanno ben oltre. Il suo valore è di artista puro. Di umanista del XX Secolo. Pittore, disegnatore, incisore, scenografo, scultore, ceramista scrittore. A Benedetto si devono opere di alto nitore grafico. Ricerche polimateriche. Espressioni emozionali di linee e colori. Nei suoi 88 anni (muore a Roma il 27 maggio 1993) esperimenta tutto quanto l’estetica futurista consentiva. Compreso l’aeropittura, la visione cosmica, il suprematismo razionale. Per Enzo Benedetto determinante è il valore compositivo, la ricerca cinetica, lo spazialismo bidimensionale. Nei quadri di Benedetto c’è la forza materica prampoliniana assimilata alla struttura boccioniana. Un connubio senz’altro futurista almeno finché per Boccioni (la prematura morte) e per Prampolini (l’adesione all’internazionalismo francese), lo consentirono. Enzo Benedetto rinnova la sua arte in costante esaltazione di libertà. Sviscera le possibilità di una quarta dimensione nella bidimensionalità della tela. In un susseguirsi di bozzetti, a volte studiati per la pubblicità, a volte per assecondare quel suo desiderio d’evasione che lo portò anche a scrivere, nel 1930, il romanzo fantascientifico “Viaggio al pianeta di Marte”. Quello di Enzo Benedetto fu per sempre un volo artistico nell’infinito; una Visione onirica di multiple sensazioni. Con il Futurismo si apriva un secolo di poetiche, Enzo Benedetto, ne fu un suo fedele cultore; l’aedo della poetica marinettiana.

http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=72582

video http://www.youtube.com/watch?v=T6nb245OfWE

venerdì 31 luglio 2009

FUTURISMO TRA MARINETTI E DARWIN

MARINETTI.jpgManifesto Futurismo Live - 13/02/2009  da H+ WEBZINE MAGAZINE  TRANSUMANISTI*

2009 - Futurismi oggi (tra Marinetti e Darwin). A Filippo Tommaso Marinetti, Vladimir Majakowskij ... Enzo Benedetto, Graziano Cecchini e tutti i futuristi(ismi)

 *(anche in Divenire 3 Speciale Futurismo, luglio 2009, edizioni Sestante, AAVV.)

In questi giorni, in queste ore, si celebra in Italia un venerando defunto. Tutti ne parlan bene. Tutti lo ricordan con affetto. Qualcuno è in disaccordo sulla data della sua dipartita. Chi parla del '15, chi del '18, chi del '44.
Ma tutti son convinti di una cosa: passata la festa, chiuse le mostre, non se parlerà più. Di tutto non rimarrà una lapide, un'epigrafe, fiori rinsecchiti.
In tutta Italia, ma non qui, a Ferrara. Noi non onoriamo un defunto, ma esaltiamo un'avanguardia che, nonostante il suo secolo di vita, continua ad essere viva e feconda.
Il Futurismo, un Giano Bifronte dalla lunga storia e da un'ampia vita avanti a sè, poichè continuerà a vivere finchè il conformismo, l'ignoranza, il servilismo che animano la cultura italiana non saranno sconfitti. Sarà una lunga battaglia, ma prima o poi avrà fine. In quel momento, il Futurismo potrà farsi da parte.
Il movimento non si è dissolto con la morte di Marinetti. In diverse forme, ha continuato a vivere, a lottare, ad esser coscienza critica della nostra Arte.
E' vissuto nell'attenzione e nella ricerca di alcuni critici. Si pensi all'opera di
Maurizio Calvesi, Enrico Crispolti, Claudia Salaris, Giovani Lista, Mario Verdone, Maurizio Scudiero, Luciano De Maria, Giorgio Di Genova, Luigi Tallarico, Marzio Pinottini, Simona Cigliana, Francesco Grisi, Gino Agnese, Alberto Bertoni (e altri).
Nell'impegno eroico di Enzo Benedetto che, dagli anni 50 al 1993, ha testimoniato la continuità del Futurismo con le due riviste ARTE VIVA e FUTURISMO OGGI, laboratorio dei reduci del Secondo Futurismo e scuola per le nuove leve. Anche alcuni ferraresi collaborarono negli ultimi anni a Futurismo Oggi, come ad esempio Roberto Guerra e Riccardo Roversi. Addirittura nel 1951, a Bologna nella prestigiosa sede di Palazzo Re Enzo, fu rilanciato ufficialmente il futurismo del secondo novecento, post1944 con una grande mostra a cui parteciparono circa 40 futuristi, ancora i più importanti del cosiddetto Secondo Futurismo, tra cui lo stesso Benedetto, Tullio Crali, Sante Monachesi, Osvaldo Peruzzi, ma persino Balla e Depero.
Gruppo che ha prodotto straordinari manifesti: da quello insuperato di Enzo Benedetto - Dichiarazione di Futurismo Oggi del 1967 (rilanciato in francese dal musicista bruitista J.M.Vivenza), a quelli del Movimento Agrà al quale ha aderito e collaborato Ufagrà Fiore, a TerzoFuturismo di Savonari.
Di quel gruppo sono oggi attivissimi Antonio Fiore, in questi giorni è in corso il suo centenario a Roma, Baldo Savonari, nonchè lo stesso Guerra, un suo manifesto Microchip Neofuturista è del 1983...
E' vissuto nell'Arte e nelle Parole di singoli, quali Daniel Schinasi, maestro del Colore, Roberto Cioni, dei più giovani Caffè della Peppina con la loro webzine e Nuovo Futurismo alias il musicista Davide Grosso. Nella Poesia del geniale Adriano Spatola, Zanzotto, allo stesso tutt'oggi attivissimo e dinamico Paolo Ruffilli.
E' vissuto nelle opere degli innovativi artisti italiani, troppo spesso emarginati da un sistema culturare schiavo dei padroni del vapore,pifferaio della politica, vile ed incapace di riconoscere la grandezza.
E' vissuto nelle ricerche dell'immenso Burri, erede del plurimaterismo di Prampolini. In Fontana, con i suoi squarci d'Assoluto. Nell'inquieto sperimentare di Schifano, con il sogno che tutto possa esser Arte.
Nei romanzi di Gadda e di d'Arrigo Fabbri di parole ed esploratori del peso del Vivere. Persino e forse ne sarebbero sconvolti, se ne fossero stati consapevoli, nelle nuove poetiche, da Edoardo Sanguineti a Mario Luzi.
E' vissuto nel Rock futuristico celeberrimo da David Bowie e Brian Eno a John Foxx, Gary Numan, Devo, Depeche Mode, YMO fino a Daft Punk, Chemical Brothers e Orbital. Oltre, naturalmente ai Maestri indiscussi della Musica elettronica cosiddetta technopop, ovvero i tedeschi Kraftwerk, dichiaratamente futuristi, con una sintesi sonora particolarmente sincronica tra futurismo italiano, futurismo europeo via Bauhaus e futurismo-costruttivismo russo.
E' vissuto negli scrittori di science fiction da Asimov a Clarke fino a William Gibson e ai cyberpunk. Nella Video Arte, come dichiarò in tempo reale, alle origini dell'Art Video, lo stesso Naim June Paick.
Il suo imprinting è stato fondamento ed archetipo di infinite riflessioni filosofiche di estetica tecnologica o scientifica da McLuhan a Barilli, da Monod a Feyarabend, da Wiener a Tehilard de Chardin,
Oggi, nei giorni del web e dei social network, il Futurismo vive una seconda giovinezza, esprimendosi in una sinfonia di voci differenti. I Connettivisti di Giovanni De Matteo e Marco Milani, i più vicini al cyberpunk, che con i loro romanzi, le loro antologie e la rivista cartacea Next, combattono una battaglia per rompere quel diaframma che soffoca la Scrittura Italiana, la separazione tra cultura erudita e cultura popolare. La fantascienza non è sogno ingenuo del Futuro, ma riflessione tragica sugli incubi del Presente.
I Neofuturisti Alessio Brugnoli e Armando De Carlo, con le loro riflessioni teoriche che si concretizzano nel lavoro paziente di ogni giorno. Come tafani messi al fianco di un nobile cavallo, stuzzicano e provocano la Cultura Italiana affinchè non impigrisca.
Le due webzine ferraresi oggi attive, Futurismo 2009 e Sands From Mars, di Roberto Guerra e dello scrittore di fantascienza Maurizio Ganzaroli, collettori e punti di raccordo delle principali esperienze futuriste contemporanee.
FTM Azione Futurista, ovvero un certo Graziano Cecchini che ha bucato i media con le note performance e certe iniziative di futurismo sociale per il Tibet, riportando come Marinetti - il Futurismo in prima pagina - recuperando una dimensione ludica, capace di fondere Arte, Vita ed Impegno.
I Postcontemporanei di Valerio Zecchini, poeta, performer e raro saggista "futurmilitante". I Transumanisti italiani, ma con risonanze planetarie del geniale Riccardo Campa, di Stefano Vaj ( e la rivista cartacea Divenire).
Un Futurismo giovane, contemporaneo che riprende la tradizione dei manifesti, schiaffi contro il conformismo e grido del Nuovo, segnali trasparenti di un magma anche solo individuale sempre in ebollizione.
I primi manifesti del Futurismo di Internet furono redatti dai Neofuturisti, tra cui Alessio Brugnoli, addirittura nel Caffè storico futurista Le Giubbe Rosse di Firenze nel 2005, dai Transumanisti e dei Connettivisti, con il loro stile quantistico ed ultracibernetico, seguiti dai più recenti e ulteriormente significativi Futurismo Postcontemporaneo di Zecchini e al Manifesto di Azione Futurista di Graziano Cecchini.
Un Futurismo che non ha prodotto soltanto Teoria, ma anche azione e creazione. Suoi figli son la Scrittura Connettivista, le sperimentazioni musicali di Insintesi o Funkman, molti videomaker o net-artisti quali Claudio Castelli, Roberto Carraro, gli stessi ferraresi Filippo Landini, Andrea Forlani e Eugenio Squarcia, il talento poetico e filosofico di Giovanni Tuzet, quello "immaginario" di Lamberto Donegà (e la rivista Poeticamente).
Esperienze differenti, ma con un sottile filo conduttore che le unisce, l'ambizione della sintesi tra Arte, Scienza e Vita, riproposizione moderne del sogno rinascimentale dell'Uomo Vitruviano: operazione di continuità e simultaneamente di discontinuità, alla luce del secondo Novecento, dell'evoluzione scientifica contemporanea, fino a Internet ed al sogno postumano.
Il desiderio di Azione e Discontinuità, di Nuova Estetica, nemica di ogni reificazione, passaggio dalla Uomo Monodimensionale, prigioniero della rapporto Produttore-Consumatore, ad un Uomo ad infinite dimensioni
La dimensione agonistica, di lotta contro neo-oscurantismo passatista, per render nuovo finalmente padrone del proprio Fato, conquistare il Cielo e liberare la Terra.
La sintesi tra Immaginazione e Ragione come arma per sconfiggere le Scimmie politiche e culturali che inquinano il Futuro venuto alla Luce.
"Noi canteremo il volo rivoluzionario dei figli delle Stelle, della Scienza, di Internet, nelle capitali moderne e i villaggi postmoderni del Pianeta Astronave Terra!".
VIVA IL FUTURISMO SCIENTIFICO E POSTDEMOCRATICO!

MOVIMENTO FUTURISTA DUEMILANOVE

Autori:
ROBY GUERRA ALESSIO BRUGNOLI

Firmatari:
ANTONIO FIORE MARCO MILANI PAOLO RUFFILLI GRAZIANO CECCHINI BALDO SAVONARI RICCARDO CAMPA STEFANO VAJ GIULIO PRISCO WALTER MENDIZZA DOMENICO DODARO VALERIO ZEKKINI LAMBERTO DONEGA' FILIPPO LANDINI  MAURIZIO GANZAROLI SYLVIA FORTY E ALTRI FUTURISTS


NEO-FUTURISTI FTM AZIONE FUTURISTA CONNETTIVISTI TRANSUMANISTI
POSTCONTEMPORANEI POST-FUTURISTI

lunedì 20 luglio 2009

FUTURISMO TRANSUMANISTI DIVENIRE 3 recensione da Spigolature on line

AIT 3.jpgDIVENIRE 3 FUTURISMO.jpgRiccardo Campa, Divenire 3, Bergamo, Sestante, 2009, pp. 178, € 18,00 - include Graziano Cecchini Rosso Trevi (Manifesti del Centenario futurista di Ferrara) e Roby Guerra (Marinetti e il 2000)

from Spigoli&Culture Spigolature Magazine on line

       A cura di Riccardo Campa e i transumanisti italianil l’AIT di Campa (sezione Italia di H+ del Professor Nick Bostrom, tra i fondatori a suo tempo a Yale, oggi a Oxford), la nuova futurologia nazionale e internazionale, è nelle librerie il volume Divenire 3 Futurismo, per Sestante edizioni. Non a caso nell’anno del centenario, è  il volume programmatico e più significativo del Futurismo contemporaneo più autorevole e organizzato. Saggi dello stesso Campa, StefanoVaj, Guilame, Faye, Mafalda Grandi (postilla sullo storico E. Gentile), Andrea Arguzzi, Francesco Boco, Graziano Cecchini, tutti intellettualii, scrittori, docenti universitari o artisti di chiara fama, oltre al futurista ferrarese “storico” Roberto Guerra. Saggi programmatici, sulla storia, la filosofia, la musica, la dimensione sociale, la musica, la fantascienza e la futurologia del Futurismo, in ottiche trasversali tra Archeofuturismo (cosiddetto -il celebre francese Faye- EstremoAltoCentrismo... il noto editorialista d’area nouvelle droite Adriano Scianca), postmoderno di derivazione bergsoniana o nieztchiana - Vaj, lo stesso Boco, postmoderno neofuturista e tecnoanarchico gli stessi Guerra, Rosso Trevi o Arguzzi, postumano radicale il leader Campa. Un’opera-come già sottolineato dallo stesso Emanuele Pilia assolutamente originale poiché espressione, analisi polifonica, futurista e transumanista di “neofuturisti” viventi e attivissimi, una rarità quasi nel 2009 fatidico delle celebrazioni in libertà... ovunque, tutt’oggi in corso in tutto il mondo. Un volume peraltro, in certa misura ispirato proprio da Ferrara, sede del centenario futurista (a cura Ferrara Video&Arte) del 20/2 scorso (a suo tempo evidenziato persino da Rai 2) dove transumanisti e futuristi contemporanei hanno ufficialmente rilanciato -aggiornata all’era scientifica- l’avanguardia di Marinetti e Majakowskij, profetica sul nostro tempo e sul futuro prossimo. Così scrive il curatore Riccardo Campa nell’introduzione: “Quest’anno ricorre il centesimo anniversario della nascita di questo movimento culturale e non poteva presentarsi occasione migliore per mettere in luce le non poche affinità tra il futurismo storico e il transumanesimo contemporaneo. In particolare, gli autori del volume si sono concentrati -partendo da diverse prospettive ideologiche e disciplinari- su aspetti comuni ai due movimenti, come il culto della tecnologia, l’idea di uomo moltiplicato, la neofilia, l’esaltazione della giovinezza e della vitalità, la guerra all’invecchiamento e alla morte, la sfida alle stelle, il sogno di ricostruire l’universo, l’innovazione radicale degli ambienti e delle forme di comunicazione, lo spirito rivoluzionario....” E ancora chiudono la sezione (attualità ndr) due manifesti scritti in occasione delle celebrazioni del 20 febbraio scorso: il celebre Graziano Cecchini, al secolo “Rosso Trevi”… il secondo redatto dal futurista Roberto Guerra, entrambi intesi a marcare a fuoco le date 1909 e 2009. Infine: “Segue un saggio di futurologia retrospettiva del poeta Roberto Guerra “Marinetti e il Duemila”- (prima edizione 1999, si veda lo stesso R.Roversi in Perocrsi Letterari n.d.r) che evidenzia tutta la attualità e la dimensione profetica del pensiero del fondatore.
 
     Riasumendo, il futurismo made in Ferrara, lanciato dallo stesso Guerra in sinergia in particolare con il celebre Cecchini Rosso Trevi (Fontana Rossa di Trevi e le Palline rotolanti colorate di Piazza di Spagna),  e anche  con appunto Ferrara Video&Arte che dal 2007 ha rilanciato la Video Arte a Ferrara con la rassegna internazionale The Scientist Video Festival (già annunciata l’edizione 3 dal Presidente Vitaliano Teti, università di Ferrara, per l’Autunno), grazie al movimento futurologico italiano (e non solo) più importante, grazie a Riccardo Campa e all’AIT, pur già noto da tempo, finalmente decolla da Ferrara, acquisisce una visibilità persino “Accademica”: un nuovo Link sorprendente, finalmente autenticamente contemporaneo e ormai indiscutibile per Ferrara città d’arte, persino proiettato nel futuro prossimo e remoto.

venerdì 26 giugno 2009

FUTURISMO DA BOCCIONI A ANTONIO FIORE

FIORE (2).jpgFUTURISMO POST1944  ANTONIO FIORE

Centenario non stop per Antonio Fiore (detto Ufagrà), forse l'artista futurista più  rappresentativo del cosiddetto Futurismo post 1944, secondo prima Enzo Benedetto e la rivista mitica Futurismo Oggi, l'ultima official, fino al 1993, con il Moma di New York e il Centre Pompidou, tra i partners ufficiali del preziosissimo periodico, attivo ancora in un'epoca di grave revisionismo antifuturista della cultura nazionale, ora Luigi Tallarico. Altri Tempi,ormai, definitivamente consegnati  a certo oscurantismo ideologico proprio nel fatidico 2009 del centenario del Movimento futurista creato dal genio rivoluzionario di Filippo Tommaso Marinetti...  E ovvio, anche da un certo Boccioni. E da Boccioni a Antonio Fiore Ufagrà ora il leitmotiv (e il Titolo ufficiale..) (dell') nell' evento promosso a Roma :IL SECOLO FUTURISTA - a cura appunto del critico storico del Futurismo Luigi Tallarico, dedicato a certa continuità futurista, e dall'Associazione Umanitaria, con in rassegna un'ennesima esposizione dei piccolo grandi capolavori di...Ufagrà!  Antonio Fiore ha celebrato live, lo scorso febbraio il centenario del Futurismo con una Personale  (Futurismo post 1944...Ufagrà -il  FUTURISMO HA 100 ANNI) straordinaria presso la Galleria Vittoria, a cura di Giorgio Di Genova; con un videoclip a Futurismo 100 live Ferrara ,a  cura di R. Guerra e Ferrara Video&Arte (entrambe le iniziative evidenziate su Rai Due), poi a Lecce -collettiva- sempre a cura di Tallarico (La Continuità Futurista) e inoltre a Macerata  per la collettiva Astrazione e Futurismi, da Fiore stesso presentata ( tra spazio-nucleari e neofuturisti e.. futuristi...). Ora, proprio il titolo della Manifestazione in questione suggella Antonio Fiore Ufagrà come il futurista contemporaneo... più significativo nell'ambito dell'Arte contemporanea propriamente detta.

www.antoniofiore.it

http://futurismo2009.myblog.it   menu Trans-futurismo Manifesti Ferrara Centenario

domenica 26 aprile 2009

2009 PARIS FUTURISTE di Pierligi Casalino

ART-LEFUTURISMEAPARIS 2.jpgIL FUTURISMO A PARIGI

Il Futurismo è un movimento artistico fondato nel 1909 dal poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944), che pubblica il suo primo manifesto il 20 febbraio di quell’anno sul quotidiano francese “Le Figaro”. Riunendo essenzialmente autori italiani, il Futurismo si vota all’esaltazione della modernità, invocando una rivoluzione totale. Nel segno della rottura con ogni forma del passato, il Futurismo tende a ricreare, se non a reinventare poesia, pittura, scultura, architettura, tipografia, danza, musica, cinema e persino moda. Dal 1909 al 1914 i suoi proclami, i suoi scritti, le sue serate affollate da protagonista e le sue esibizioni  accrescono la reputazione di agitatore e di polemista appassionato di Marinetti. La sua fama si diffonde in Francia, in Russia, in Germania, in Gran Bretagna. Nel 1918 l’artista si ripiega sull’Italia, lasciandosi coinvolgere dal fascismo, nel nome del culto della vitalità e della velocità, di un’italianità nuova e moderna. Per tutte queste ragioni, Marinetti rappresenta uno dei momenti fondamentali della storia  dell’arte del XX secolo. Un contributo di rilievo al ricordo della figura di uomo e di artista di Marinetti, in occasione del centenario di pubblicazione di quel celebre manifesto, è stata la mostra dedicata da Centro Pompidou di Parigi, tenutasi nell’istituzione parigina fino al 26 gennaio 2009. L’evento ha reso omaggio a un fenomeno culturale, che, avendo visto la luce proprio in Francia, è ancora da quelle parti scarsamente conosciuto. Per un incomprensibile atteggiamento, peraltro, la lodevole ambizione degli organizzatori dell’evento di illustrare il movimento futurista si scontra con le poche opere presentate al pubblico e alla critica nella circostanza. Le tele di Boccioni, di Carrà, di Severini e di Balla proposte al centro Pompidou non mancavano certo di suggestione “futurista”. Si è trattato tuttavia della minima parte di un ricco filone culturale, che, per vocazione, vuole essere un’idea totale. La visita a una galleria di circa 200 pitture in una scenografia straordinaria non ha colto a pieno lo spirito del futurismo. Altro limite della mostra è stato quello dato dal criterio stesso dell’organizzazione. Un metodo che si rifà a un testo degli anni Sessanta, che appare largamente superato. Diverso è stato, invece, l’impatto sulla pubblica opinione di analoga manifestazione svoltasi nell’estate del 2008 alla National Gallery di Londra, volta a sottolineare le influenze del simbolismo divisionista sul Futurismo e sul suo percorso di arte politica e sociale nell’Italia della fine del XIX secolo. Come è stato rappresentato anche da qualche osservatore  transalpino, l’esposizione parigina ha riaperto il dibattito mai spento  sulle radici cubiste e “francesi” di parte rilevante del movimento futurista. La corrente futurista trova, in realtà, più la sua ragion d’essere dalle esperienze di un Segantini, di un Morbelli, o di un Pellizza di Volpedo, che non nei successivi lavori di Gleizes o di Gris.  Che il Futurismo abbia subito il fascino dell’arte cubista, a partire dal 1912, è un dato di fatto, ma il movimento di Marinetti nasce e si sviluppa indipendentemente da ciò. Il gesto futurista non conosce, d’altronde, padrini culturali ed esprime una concezione assolutamente originale. Il soffermarsi eccessivamente sulla fortuna futurista in Germania, in Russia, in Francia o altrove, quasi dimenticando la culla italiana, è apparso fuorviante.  E non è adeguato testimone del ruolo dell’ambiente parigino nella nascita del Futurismo. Pur tra le sue ombre, la mostra di Parigi è riuscita tuttavia a recuperare in qualche modo il significato autentico di una travolgente stagione di illusioni moderniste, ma anche di speranze nel riscatto civile e morale  dell’uomo.

Casalino Pierluigi, 23.04.2009.             

http://www.centrepompidou.fr/Pompidou/Manifs.nsf/0/8A7DB015D6F71FF3C12574C0005075B1?OpenDocument&sessionM=&L=2&form=

http://www.youtube.com/watch?v=ZP32Q3FSG7w  FILMATO

giovedì 16 aprile 2009

FUTURISMO 100 SECONDO TUZET

Tuzet_jpgGRANDE.jpg 

CENTANNI DI FUTURISMO

(dalla rivista letteraria POESIA- Crocetti Editore)



Il 20 febbraio del 1909 usciva sul “Figaro” di Parigi il Manifesto del Futurismo. Si apriva un’era completamente nuova, di slancio, di rottura e sperimentazione, di libertà spregiudicata e violenta. Si apriva l’era delle Avanguardie. Il clima era stato preparato dalle agitazioni e dai movimenti del secondo Ottocento, soprattutto in Francia: il maledettismo, il simbolismo, il decadentismo, la nascita del verso libero. L’insofferenza verso le forme tradizionali, percepite sempre più come ostacoli e catene, era nell’aria. E il nuovo avanzava nelle scienze, nelle comunicazioni, nei trasporti, nelle costruzioni.

Bastava poco ad accendere la miccia e appiccare l’incendio. Il genio di Marinetti fu di farlo in maniera spettacolare, cogliendo le vibrazioni di quegli anni e concentrandole in un manifesto esplosivo. Altra idea vincente fu quella di alleare le arti: il Manifesto, pur venendo da un letterato, si rivolgeva a tutte le forze della produzione artistica, tutte chiamate alle armi contro un nemico comune: il passatismo. Così negli anni si susseguirono i più vari manifesti, della pittura, dell’architettura, della musica futurista e altri ancora, in un sodalizio fra poeti e artisti diversi votati a una comune battaglia per il rinnovamento della cultura e della bellezza.

Contro il passatismo e la conservazione ottusa il Futurismo esortava alla velocità, alla simultaneità, alla temerità1. Non erano chiacchiere da salotto. Sono rimaste nella cronaca le azioni futuriste, fra le prime quella triestina sfociata in tumulti antiaustriaci e quella veneziana in cui venne lanciato dal campanile di S. Marco, in forma di volantini, il proclama Contro Venezia passatista. Così come sono rimaste celebri, nel bene e nel male, le serate futuriste che puntualmente finivano in gazzarre e cazzotti fra futuristi e passatisti, con annessi arresti, notti in galera e immancabili proclami vittoriosi di Marinetti.

Ma l’annus mirabilis delle lettere futuriste è il 1912. Esce l’antologia I poeti futuristi2 ed esce il Manifesto tecnico della letteratura futurista, dove Marinetti, elaborando le idee del primo manifesto, mette a punto l’arsenale futurista teorizzando la distruzione della sintassi, l’immaginazione senza fili, le parole in libertà.

I frutti non tardarono a venire, soprattutto al di fuori dei futuristi di stretta osservanza. In Francia, Apollinaire decide di abolire la punteggiatura e scrive nel 1912 la caleidoscopica Zone, un pellegrinaggio notturno e sofferente per i ponti e le viscere della metropoli (Parigi), mentre Cendrars compone il suo viaggio ancor più doloroso e allucinato, Les Pâques à New York. Due poesie molto simili, ancora in rima ma libere da forme chiuse ed entrambe esemplificative di uno dei grandi temi del Futurismo e delle altre avanguardie che verranno: la metropoli.

In Italia, oltre a Marinetti, ci sono Lucini, Buzzi, Govoni, Palazzeschi, Soffici, Folgore e tanti altri meno noti. Per alcuni di questi il rapporto con Marinetti e il Futurismo non fu pacifico. C’erano istanze e componenti diverse. La componente dell’anarchismo rivoluzionario (Lucini), una strana miscela di istanze libertarie e nazionaliste (in Marinetti stesso), un’eredità crepuscolare (Govoni), il clownismo e lo sberleffo (Palazzeschi), altro ancora. Ci furono rotture, incomprensioni, allontanamenti. Insomma differenze, ma in un quadro di comune slancio e rinnovamento.

La rivoluzione fu anche tipografica: in opere come Zang Tumb Tumb (1914) Marinetti sperimenta la pagina come una tela tipografica su cui disporre i caratteri in varie forme e grandezze, mentre Apollinaire e Govoni compongono degli stupefacenti calligrammi. Poi, sempre in Italia, c’è Ungaretti. La sua rivoluzione poetica non si comprende senza il Futurismo. L’esperienza cruciale della guerra3 agisce in lui come elemento che scatena una reazione le cui componenti sono tutte futuriste.

Altre avanguardie nacquero presto, in aperta dialettica con il Futurismo ma riprendendone l’atteggiamento di sfida e polemica accesissima contro le istituzioni letterarie e non solo; il Futurismo russo che condivideva gli assunti teorico-estetici di quello italiano ma perseguiva orientamenti politici opposti; Dada in area franco-tedesca con propaggini italiane (Evola) e in generale continuità con le espressioni più anarchiche e giocose del Futurismo (Palazzeschi); poi l’Espressionismo e il Surrealismo rispettivamente in Germania e in Francia. In Inghilterra l’Imagismo e il Vorticismo, anch’essi in polemica e dialettica con la nostra avanguardia. Majakovskij, Ball, Tzara, Breton e Pound sono figure che, in un modo o nell’altro, si rapportano a Marinetti, distanziandosi dalle sue tesi ma emulandone il gesto, dicendo cosa si deve assolutamente fare in poesia nella nuova epoca che si è spalancata (dopo il 20 febbraio 1909).

Altri tempi, si dirà. Certamente. (Fra l’altro, chiedetevi che grande quotidiano darebbe oggi la prima pagina a un manifesto poetico). Certamente un’altra epoca. Come diversa era la percezione della violenza, più di casa allora che nel nostro mondo, comunque non fine a se stessa ma mezzo da utilizzare nella lotta per gli ideali estetici e politici. C’era l’idea della rivoluzione a tenere svegli. Ma anche il tema della trasfigurazione, il superamento dei limiti umani. Già nel Manifesto tecnico Marinetti invocava “l’uomo meccanico dalle parti cambiabili”. “L’uomo moltiplicato che noi sogniamo, non conoscerà la tragedia della vecchiaia!” (da Guerra sola igiene del mondo, del 1915). Infine il tema ritorna nell’ultima poesia composta poco prima della morte, il Quarto d’ora di Poesia della X Mas, del 1944: “Vibra a lunghe corde tese che i proiettili strimpellano la voluttuosa prima linea di combattimento ed è una tuonante catedrale coricata a implorare Gesù con schianti di petti lacerati // Saremo siamo le inginocchiate mitragliatrici a canne palpitanti di preghiere // Bacio ribaciare le armi chiodate di mille mille mille cuori tutti traforati dal veemente oblio eterno.”

Altri tempi e altre teste. Ma l’eredità di Marinetti e del Futurismo è immensa. Oltre ai movimenti menzionati, tutto il corso del Novecento è costellato di gruppi e neo-avanguardie che riprendono lo slancio futurista contro il culto del passato e la sua ottusa conservazione. Per venire a noi, il funambolismo di un Sanguineti e lo stile onnivoro di un Zanzotto derivano da diverse componenti futuriste, pur se li divide dal Futurismo un gran numero di cose (l’ideologia e il messaggio sulla guerra in particolare). Per non parlare del linguaggio dei media e della moda. Stilisticamente, il Futurismo si è imposto.

Quale bilancio? L’inventiva e il fiuto di Marinetti erano straordinari. Le sue vere opere sono i Manifesti e gli scritti normativi, dove il linguaggio è più duro ed asciutto, ma brillante di invenzioni. Però non si possono tacere le ragioni dell’esaurimento delle avanguardie di inizio secolo e delle neo-avanguardie: l’impossibile rescissione del rapporto con il passato, i limiti dell’arte intenzionale e concettuale, la necessità dell’equilibrio di forma e contenuto. I risultati migliori del futurismo sono stati in chi ne ha appresa la lezione senza identificarsi in esso. Ungaretti o Zanzotto, per fare due massimi esempi. Sono peraltro da riscoprire alcuni autori che, come Govoni e Folgore, non si sono limitati a descrivere il nuovo mondo e i suoi artifici, spesso rappresentati tramite immagini naturali (i tram come “rondini gialle”, Soffici), ma hanno anche cercato una rappresentazione futurista e innovativa del mondo naturale (il bosco come una “città d’alberi”, Folgore).

C’è poi un’obiezione di natura logica, come ho scritto altrove. Contrariamente a quanto dice il Manifesto tecnico del 1912, è proprio la mancanza di articolazioni ad impedire il dinamismo. Già l’acuto Livsic, futurista russo, lo intuì e lo obbiettò al fondatore del Futurismo: fra il testo scritto di Zang Tumb Tumb e la sua declamazione dalla voce dell’autore correva un abisso. Perché tanta differenza fra le parole in libertà sulla carta e le parole organizzate nella recitazione? Perché tanta differenza fra le parole scritte e declamate? Due punti, punti esclamativi, parentesi, strutture e scansioni di ogni tipo, di forma e contenuto, danno il ritmo. Un testo è dinamico in virtù delle sue articolazioni. Dove ad esse si sostituiscono parole in assoluta libertà, il risultato è un brulicare monotono e facile. Se questo è vero, è necessario recuperare l’idea di una logica del verso e del comporre. Contro l’idea che la poesia sia il regno dell’evasione, delle parole in libertà, del flusso di coscienza, del blabla, dobbiamo opporre un’idea di poesia logica.

Per concludere il bilancio manca un punto. Sul piano dell’espressione, il Futurismo si è imposto. Non sul piano della cultura. Nella nostra società italiana ancora così legata al passato, alle tradizioni, alle reliquie, alle pietre e pietruzze di ogni genere, a forme di conservazione e immobilismo, se non di feudalesimo, non credo faccia male ripassare la lezione futurista. Al contrario.


Giovanni Tuzet

 Il manifesto del 1909 e altri scritti principali sono raccolti in F.T. Marinetti, Teoria e invenzione futurista, a cura di L. De Maria, Milano, Mondadori, 1968.

 I poeti futuristi, con un proclama di F.T. Marinetti e uno studio sul Verso libero di P. Buzzi, Milano, Edizioni futuriste di “Poesia”, 1912.

 Vedi i testi raccolti in A. Cortellessa (a cura di), Le notti chiare erano tutte un’alba. Antologia dei poeti italiani nella Prima guerra mondiale, Milano, Bruno Mondadori, 1998. Anche Cendrars, fra gli altri, scrive un’opera bellica di taglio futurista e patriottico, La guerre au Luxembourg (1916).

 Vedi ad es. H. Ball, La fuga dal tempo (1927), a cura di P. Taino, Udine, Campanotto, 2006, p. 65; E. Pound, Opere scelte, a cura di M. de Rachewiltz, Milano, Mondadori, 1970, p. 1196.

 G. Tuzet, Sia la poesia logica!, in A regola d’arte, Ferrara, Este Edition 2007.

(***Giovanni Tuzet)

Nato a Ferrara nel 1972, insegna Filosofia del diritto presso l’Università Bocconi di Milano. Oltre a numerosi articoli e scritti di filosofia e letteratura, ha pubblicato tre raccolte di poesia;  promotore del cosiddetto futurismo logico è anche incluso in un paio di E-Book, biografia e antimanifesto editi da Futurismo Editions On line)

http://www.poesia.it/Archivio/2009/somm_04_09.htm 

http://www.atelierpoesia.splinder.com/tag/novit%C3%A0+editoriali

http://www.youtube.com/watch?v=YaBmqQH6QuQ  FILMATO

martedì 14 aprile 2009

FERRARA VIDEO&ARTE BUCA IL WEB!

manifesto.jpgFERRARA VIDEO&ARTE NEL SITO DEI TRANSUMANISTI ITALIANI

I PIU' IMPORTANTI FUTUROLOGI ITALIANI

Sorprese ferraresi d'avanguardia nel web: nel più importante sito della futurologia italiana, il sito web dell'A.I.T (Associazione Italiana Transumanisti) dei futurologi Riccardo Campa (docente di sociologia della scienza a Cracovia) e Stefano Vaj (docente di filosofia del diritto a Padova) e molti altri (l'A.I.T è la sezione italiana transumanista e futurologica del W.T.A. World Transhumanist Association fondata a Yale-Usa- dal celebre Professor Bostrom-oggi a Oxford) in home page tra le news spicca la recensione (da Estense.Com)  dell'E-Book Trans-Futurismo i Manifesti del Centenario Futurismo Live del 20 2 scorso curato dall'Associazione Ferrara Video&Arte (Presidente Dottor Vitaliano Teti, il  futurista Roby Guerra, i videomakers Filippo Landini e Giacomo Verdoia, il semiotico Marco Teti, la poetessa Sylvia Forty). Anche l'E-book è stato prodotto da Futurist Editions, ovvero l'editing on line a cura dell'Associazione stessa e del celebre Graziano Cecchini Rosso Trevi (con lo stesso Guerra Net-Director): tra i protagonisti di Ferrara e dell'E-Book anche proprio i futurologi transumanisti dell'A.I.T; il link feedback - per così dire suggella l'importante interfaccia tra l'avanguardia ferrarese elettronica oggi nei fatti più nota, persino appunto evidenziata dall'importante sito transumanista che sempre in home page include non a caso lo stesso Guerra con il blog futurista e transumanista The Futurist Scienza e Futuro, accanto, blog e news e-book ai link e ai banner della futurologia italiana e mondiale...

Una sinergia che proietta ai vertici della cultura postmoderna contemporanea per la prima volta da decenni un'Associazione ferrarese privata.. capace dal 2007 di curare ben due video festival internazionali e uno dei più importanti centenari del futurismo (evidenziato anche su Rai Due nello speciale Il Futuro del Futurismo)- per la cronaca a costo zero per le Istituzioni, a quanto pare - vedi recenti comunicazioni ufficiali delle Associazioni beneficiarie dei fondi culturali- quantomeno distratte- vista l'assenza proprio di Ferrara Video&Arte!

*(da Estense.Com) e dal sito home page dell'A.I.T.(PRESIDENTE DOTT. RICCARDO CAMPA)

Prefazione dell'opera affidata ad autorevolissime firme

E-book made in Ferrara coi più bei manifesti futuristi

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=49642&format=html

Dopo l'e-book delle biografie dei futuristi contemporanei, Futurist Editions On Line completa l'operazione editoriale con l'e-book complementare "Trans-Futurismo": i manifesti dei gruppi neofuturisti intervenuti a Futurismo 100 Live di Ferrara. Ovvero Azione Futurista, Connettivisti, Transumanisti, La Voce Futurista, Postcontemporanei, ed anche i più giovani Transavveristi e gli ultimi futuristi ex Futurismo Oggi di Enzo Benedetto, Francesco Grisi e Luigi Tallarico.

Nel nuovo e-book, che si avvale delle prefazioni autorevolissime degli stessi Riccardo Campa e Paolo Ruffilli, sono presenti i manifesti degli stessi Graziano Cecchini Rosso Trevi, il leader indiscusso del Nuovo Futurismo; ancora il promotore futurista ferrarese Roby Guerra, di Alessio Brugnoli e Armando Di Carlo, tra i primi attivi su Internet, dei Connettivisti della new wave italiana di fantascienza (Battisti, Milani e De Matteo); naturalmente dell'ala più scientifica- i Transumanisti futurologi dello stesso Campa e Stefano Vaj - del Futurismo attuale. Inoltre, i manifesti dei futuristi attivi quasi storici come Antonio Fiore Ufagrà, Baldo Savonari (Terzo Futurismo, 1986) lo stesso bolognese Valerio Zekkini, poeta musicista e saggista. Inoltre i giovanissimi Balducci e Rocchi (Transavverismo quasi neodecadenti) ed il primo a promuovere il Futurismo in Rete (2005) ovvero Antonio Saccoccio.

Infine anche il gruppo aperto ferrarese: oltre a Guerra, Vitaliano e Marco Teti di Ferrara Video&Arte (il gruppo che ha rilanciato la Video Art a Ferrara con la rassegna "The Scientist"), gli scrittori postfuturisti Lamberto Donegà, Riccardo Roversi e Maurizio Ganzaroli.

L'e-book segnala il rilancio concreto del futurismo postcentenario stesso: tra Ferrara stessa protagonista con Roma e Salemi del Leader Rosso Trevi, ma pure praticamente tutta Italia con più generazioni di futuristi (noti e meno noti) trasparentemente operativi e interfacciati. Entro il 2010 l'annunciata edizione cartacea.

Marco Cremonini

http://www.transumanisti.it 

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=49642&format=html

http://www.myspace.com/edizionifuturiste

http://thescientistvideo.net filmato

lunedì 30 marzo 2009

FERRAROPOLI PRIME PERLE DEL NEOSINDACO NINO DARIO TAGLIANI

MAJAKOWSKIJ.jpg(CRITICA DELLA CASTA PURA!!!) from Asino Rosso

(Tagliani: ''Ecco perché io ci sto'' da Estense.Com) (estratto) 

(da Estense.Com) Ad aprire le danze sul palco nella sala I è però Paolo Calvano, che ricorda come “Tagliani è un candidato che il Pd ha scelto a modo suo, con delle primarie vere, un candidato in grado di governare la città, che conosce la sua gente e parla senza steccati”. Il segretario provinciale ammette che “sarà una campagna difficile”, ma non rinuncia ad affibbiare qualche epiteto “storico” all’avversario numero uno: “a proposito di uno slogan usato da un candidato del centrodestra, che si propone di riaccendere la città, viene in mente un imperatore romano che, nel 64 d.C. pensò di incendiare Roma. Credo che Ferrara non meriti un nuovo Nerone che vanifichi i 10 anni del buon governo di Sateriale”.

* ASINO ROSSO-ANALISI CRITICA: Da tempo in città gira la voce di Tagliani, "non certo il peggiore", tra l'intellighenzia di "sinistra": tutti ormai un poco smemorati a Ferrara su Tagliani già vicesindaco dell'era Sateriale che via il neo portaborse Calvano giudica buoni 10 anni del suo governo. Nonostante persino l'ingessata stampa ferrarese (tutta sul Libro Cuore di Sateriale e pseducompagni) sia costretta a riportare anni di lamenti e insoddisfazioni dei liberi cittadini ferraresi. Liberi, però. mai alle urne, a quanto pare. Ferrara città di tonti, vigliacchi e coglioni? No, semplicemente rassegnati molti, altri, certi pseudocompagni, ipocriti zombies del '68 generation, naturalmente quasi tutta la tardoborghesia agreste radical chic ferrarese, non certo operai e piccolo artigianato e commercio!

(da Estense.Com)Tocca poi alla candidata alla Provincia Marcella Zappaterra spiegare il motivo del suo intervento nel giorno dedicato all’ex vicesindaco: “la mia presenza qui ha un significato: io e Tiziano rappresentiamo una squadra. Comune, Provincia, istituzioni e parlamentari ferraresi sono un sistema coeso capace di essere credibile nelle sedi decisionali. Allo stesso modo il nostro programma ha un solo obiettivo: fa crescere ancora di più il nostro territorio nel suo insieme”.

*ASINO ROSSO- REMIX! Incredibile confessione da parte di una dei nomi nuovi-si dice- del centro sinistra ferrarese. Io e Tiziano (sono nel Salotto di Sateriale?) siamo una casta. Comune, Provincia, Istituzioni (le Istituzioni non sono di tutti gli Elettori???) e parlamentari ferraresi (Dario Franceschini???) sono un sistema indissolubile capace di essere non discutibile nelle sedi decisionali. Il nostro programma ha un solo obiettivo: espandere ancora di più la casta nel nostro territorio nel suo insieme (non il benessere dei ferraresi!!!)

(da Estense.Com) Viene poi il protagonista della giornata. Il suo slogan è “Ferrara prima tutto. E io ci sto”. Bisogna allora spiegarne il perché. “La politica è il riconoscimento di una responsabilità – inizia Tagliani -, servono segnali di controtendenza e in questo io ci sto perché ho bisogno di voi, perché sono capace di far convergere voti sulla mia persona”. Un esempio? In platea ci sono Radames Costa, sindaco partigiano, e Nino Cristofori, pezzo da 90 della Dc. Tagliani cita entrambi, a proposito di “due storie politiche contrapposte”. “Io credo – dice - di essere al centro del sistema di valori che entrambi hanno portato avanti”.

*ASINO ROSSO -CATTOCOMUNISMO E REVISIONISMO COSMICI: adesso i cloni DC si appropriano della Resistenza fatta dai comunisti, mentre a Ferrara i democristiani giocavano a carte con i fascisti fino al 25 luglio 1943 al Bar Torino!!! Elogio inquietante del pezzo da 90 della DC, amico personale del Senatore Andreotti... Come ... hanno fatto a sinistra a votare un DC doc brevettato persino da Cristofori???

(da Estense.Com) Viene quindi il motivo, o uno dei motivi, che gli hanno fatto prendere questa scelta: “ci sto anche perché un anziano al forno – racconta -, un professore universitario, circa un anno fa mi ha fermato chiedendomi: “se glielo proporranno, lei accetti di candidarsi. Come me ci sono molte persone che contano su di lei”. Se te lo chiede la gente che non ha nulla da chiedere allora io ci sto”.

*ASINO ROSSO - DISINFORMAZIONE: Molti professori universitari non ricevono lo stipendio a Ferrara da mesi. Tagliani s'informi (non conosceva benissimo la città e il territorio.. in campagna elettorale?)

(da Estense.Com) Non manca ovviamente l’attacco al premier. nel mirino finisce il discorso di Berlusconi a Roma venerdì, in occasione della nascita del Pdl. Un discorso che “non può lasciarci indifferenti, le sue parole sul leader e il popolo ci fanno tornare con il pensiero a un periodo precedente alla Costituzione”.

*ASINO ROSSO- VILIPENDIO ISTITUZIONALE? il neosindaco per il futuro di Ferrara paragona Berlusconi (liberamente eletto al Duce) e la  maggioranza degli italiani ai fascisti!

(da Estense.Com) L’attacco si sposta in sede locale dove “ai vari Barbieri ai Tavolazzi, ai Savini, dico che i cittadini non si fanno prendere per il naso. La città è piena di manifesti, ma nemmeno uno è serio. I cittadini sanno che quelle che vi leggono sono espressioni verbali senza contenuto, fatte per prendere in giro gli elettori. Dovrebbero invece dire cosa si può davvero fare. Allora anch’io ho un sogno, un’aspirazione, quella di cominciare il prima possibile a difendere le imprese e il lavoro che verranno falcidiati da questa crisi”.

*ASINO ROSSO- MANIFESTI DA AZIONE CATTODICA...: Arroganza democratica... davvero stile Obama (ma anche i nazi si chiamavano nazionalsocialisti..) verso gli avversari politici con un lapsus straordinario: "la città ... piena di manifesti..nemmeno uno è serio (quindi anche il Suo, ma certamente più che Freud Tagliani ha certamente letto Susanna Tamarro...  Inoltre il lavoro a Ferrara è falcidiato dal mobbing delle Coop e di molte imprese indirettamente collegate alle Coop....  A proposito di Manifesti: il suo Io Ci Sto è incredibile: qualcuno doveva dirgli che era lo slogan pubblicitario di un porno film di Moana Pozzi negli anni novanta (ma lui certamente non ne ha mai visto uno...)

(da Estense.Com) Quanto alle cose concrete, Tagliani traccia una prima bozza di quella che dovrà essere “una giunta con meno assessori, più snella, con un rapporto funzionale con la dirigenza dell’amministrazione. Per farlo servono scelte politiche anche dolorose. Ma non si può cedere al ricatto delle tante altre forze che esprimono altri dieci candidati a sindaco”.

*ASINO ROSSO- PAROLE PAROLE PAROLE... Inizi a snellire l'AMSFEC... (già questa è da Paperissima) termovalorizzatore di politici del centro-sinistra trombati e con dirigenti doppio triplo stipendi!!! Sui troppi candidati sindaci ha ragione: il PD non ne ha neppure uno; Tagliani è un mero clone di Franceschini, la Pecora Dolly della genetica ferrarese!

(da Estense.Com) Ci vorranno scelte dolorose anche sulla cultura. “Oggi Ferrara gode di visibilità internazionale – continua il candidato -, ma domani dovremo tagliare tutto quello che non produce ricadute sul territorio. Il cuore di Ferrara dovrà essere dotato di un grande centro direzionale per favorire il turismo congressuale”. Aree di sosta e parcheggi saranno fatti, “ma all’entrata della città. Dovranno essere poi compiute le opere infrastrutturali come la Bretella Ovest, il raccordo via Comacchio-via Ravenna. Opere che dovranno essere accantonate l’anno prossimo per essere concluse entro la legislatura”.

*ASINO ROSSO PROBLEMI SENSO VIETATI MOTORI? Tagliani, forse, soffre di trigenimo con ritardi bioritmici; il suo neoassessorato... alla cultura (con la complicità di tutta la stampa ferarese di regime ha già tagliato mediaticamente un evento evidenziato persino su RaiDue il 19 2 scorso  a costo zero per le Istituzioni!!! e un altro evento internazionale futuristico nonostante la precedente ricaduta mediatica -ma Nazionale!.  Evidentemente il criterio selettivo è finire solo su Rai 3 e favorire solo eventi griffati ARCI o graditi alle mogli della Casta tipo Ferrara Arte o Ferrara Musica!!! Lo informo che l'evento futuristico internazionale -a cura di ferraresi- sarà realizzato in un importante città siciliana!!! Per le opere infrastrutturali prima verifichi il nascente bowling boulevard di Via Bologna!!! 

(da Estense.com) Quanto al nuovo ospedale, Tagliani fa notare “che non si parla più di Cona, specialmente da parte dell’opposizione? Con lo stanziamento da parte dell’Inail dei soldi che erano previsti dalla legge ora la struttura sta per essere completata. Ed è proprio questo il momento di parlarne: non basta cambiare il contenitore, occorre produrre una sanità che abbia la persona al proprio centro”.

*ASINO ROSSO- OSPEDALE DEGLI SPECCHI- La struttura quasi pronta è uno dei primi LP di Sateriale a Ferrara: oggi si suonano i BLU RAYER, ma Tagliani usa ancora la puntina Piooner del suo precedessore. Tutti sanno che Cona non aprirà mai! Piuttosto la sanità con la persona al centro è certamente già praticata in diverse case di riposo e cliniche convenzionate dove l'arte dell'Eutanasia Concettuale è applicata attraverso il mobbing sanitario e economico secondo il giuramento sacro di Tacito. Anche i morti a Ferrara non arrivano alla quarta settimana!
 

(da Estense.Com)Tagliani termina con una battuta:“sono favorevole alle ronde, ma solo a quelle che portano in giro i miei manifesti”.

*ASINO ROSSO UNA RONDA NON FA UNA POLTRONA! Il neosindaco... provi a girare da solo da Via Garibaldi verso Corso Isonzo la Spal e la Stazione Grattacieli gemelli dopo le 23!!! Perchè non ingaggia extracomunitari per attaccare i suoi manifesti???

(da Estense.Com) Finalmente è il turno di Rosy Bindi. La vicepresidente della Camera ricorda che a Ferrara è legata fin dal 1989 da un filo politico che l’ha aiutata a essere eletta al Parlamento europeo, sostenuta nella nostra città Dario Franceschini. Il segretario nazionale del Pd si trova in Cile per partecipare al vertice progressista e allora la battuta le viene facile: “spero abbia imparato laggiù come si combattono i dittatori”. Quanto alle parole di Tagliani, assicura che “mi hanno aperto il cuore, perché ho sentito qualcosa che vorrei appartenesse a tutti i democratici: la passione politica, l’amore per la città e la sua gente, la competenza e la conoscenza dei problemi, decisione e forza. In una parola, ho sentito “alternativa””.

*ASINO ROSSO- RINNOVAMENTO! Ancora la Rosy Bindi, altra DC doc!!! Che ne penserebbero Togliatti e Berlinguer? Autoalienazione schizoide, diceva Orwell nel Big Brother originale: la Guerra è Pace, la Schiavitù è Libertà! La novità -sempre la ricetta di Mortadella...- del Partito Democratico e della Sinistra (????) italiana. Berlsuconi paragonato a Pinochet! Poi... la Bindy a differenza di Tagliani perefrisce il classico Libro Cuore di De Amicis. Buonismo bruitista da guiness dei Primati... la Rosy  Bindi! 

(da Estense.Com) Non dobbiamo accontentarci di vincere, dobbiamo ristabilire un dialogo profondo intorno ai valori che costituiscono la discriminante tra noi e Berlusconi, tra noi e i milioni di elettori che lo hanno votato. Dobbiamo far capire loro qual è il vero modo di pensare di fronte ai problemi davanti ai quali ci troviamo”.

*ASINO ROSSO - IL VERO MODO DI PENSARE!!! IL PENSIERO UNICO ELEVATO A PROGRAMMA DEL PARTITO DEMOCRATICO. PERSINO STALIN ERA PIU' SOBRIO!

"LA PRODUZIONE DI TROPPE COSE INUTILI GENERA TROPPE PERSONE INUTILI - K. MARX

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=49276&format=html 

http://www.fainotizia.it/users/futurguerra 

http://www.youtube.com/watch?v=1UAvFYGheIQ&feature=related FILMATO

mercoledì 25 marzo 2009

IL SECOLO DEL FUTURISMO di Pierluigi Casalino

schifano_i_futuristi_small.pngIL SECOLO DEL FUTURISMO

Si sono aperte dall’inizio dell’anno le manifestazioni per celebrare ilcentenario del Futurismo, l’avanguardia italiana madre di tutte le avanguardie.

Cuore e motore del modernismo, tra la gioia di vivere, la trasgressione e l’annuncio audace della civiltà del delle macchine, è stato il principio animatore di tutte le rivoluzioni di segno diverso e spesso contrastante. Emblematico e tragico è in proposito il dipinto di Balla del 1916 sulla Grande Guerra.

Tra le mostre più importanti in Italia quella di Rovereto, delle Scuderie del Quirinale e di Palazzo Reale a Milano. Quest’ultima città fu il centro di irradiazione del movimento, che in vent’anni di propaganda influenzò moda, linguaggio, poesia, arte plastica, musica, teatro, architettura e nella corsa per la velocità concepì la smaterializzazione dell’opera d’arte che doveva racchiudere l’universo. La ricerca forsennata e il trionfo del movimento, con le sue luci e le sue ombre.

Casalino Pierluigi. 13.03.2009.  

http://www.centenariofuturismo.it/archivio.asp?cerca=ferrara 

http://www.youtube.com/watch?v=dxuWnLtFLW4 filmato

sabato 7 marzo 2009

L'EREDITA' DEL FUTURISMO

MAJAKOWSKIJ LENIN.jpg

L'EREDITA' DEL FUTURISMO (20 2 2009)

Il 20 febbraio 1909, con l’apparizione sul quotidiano francese Le Figaro del Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti, nasceva il Futurismo. Avanguardia dalla vocazione totale e rivoluzionaria, il Futurismo si affacciava nel panorama culturale e artistico d’Europa con la sua prorompente carica esplosiva e trasgressiva, al punto da investire ambienti anche diversi e opposti con il medesimo slancio “vitalistico”. Percepito come un’estetica del movimento e del dinamismo fino a quando le dittature tra le due guerre, compresa quella staliniana, imposero il silenzio alla fantasia. L’idea modernista, tormentata e creativa, affascinò con la sua capacità di interpretare il progresso come la levatrice della storia, cui non è estranea una ricerca ossessiva e violenta della rottura con il passato e il presente. Sensibili al fascino futurista, nel segno di una voluttà scandalistica e anticonformista furono numerosi personaggi del tempo. Da Lenin a Gramsci, che ne coglievano la spinta antiborghese, allo stesso sfortunato vate incompreso della rivoluzione sovietica Majakovsky, alla modella Valentine de Saint-Point, che fu amante di Martinetti e proclamò un Manifesto futurista della lussuria, nel nome della libertà della donna, se non addirittura di un vampirismo femminile dissacrante e dominatore. Fenomeno, che a torto fu definito solo italiano, il Futurismo cavalcò l’onda dell’innovazione militante a ogni costo, nella prospettiva cosmopolita e “iconoclasta” di coinvolgere energie e intelletti di ispirazioni lontane tra loro. L’idolatria della giovinezza senza limiti, la sensuale e insofferente ribellione a un mondo ritenuto al tramonto, da rigenerare e da inventare, furono le parole d’ordine di una filosofia sfrenata e provocatoria del mutamento e della velocità. In tale atmosfera si afferma la fede nella religione delle macchine, la sola in grado di aprire un capitolo nuovo della storia dell’umanità. Quello della civiltà del futuro. L’influenza delle idee futuriste e moderniste si allungò in ogni settore sociale, conquistando spazi finora inesplorati, come quelli della moda, della nascente pubblicità e della tecnica, ma anche rivisitando le dimensioni tradizionali dell’espressione. Musica, teatro, poesia e arte ne furono contagiate, rilanciandone gli aspetti stupefacenti, quasi un riecheggiare certi pirotecnici esercizi manieristici di altre epoche. Il quadro si ampliò, fino a comprendere, con intento “antipassatista”, le tradizioni gastronomiche e le sperimentazioni cromatiche degli spazi nell’arredamento e nella visione urbanistica. Il Futurismo fu anche all’origine di simbolismi e di sincretismi, come quello di René Guénon, che approfondì la portata universale dell’esoterismo dantesco. Il lascito del futurismo e dei suoi profeti, da Marinetti a Balla, a Boccioni, a Serafini e ai numerosi epigoni nel tempo non si è esaurito. Un momento di particolare rilancio del movimento futurista, con le sue articolate versioni si ebbe nei favolosi anni sessanta, tra rivolta fiorita e intuizioni asimmetriche, tra fiducia nell’avvenire e avanguardia di stili. Un messaggio coraggioso e critico, troppo presto vittima del suo appesantirsi su se stesso.

Pierluigi Casalino  

 

hhttp://www.fainotizia.it/2009/02/02/ferrara-artisti-e-critici-ferraresi-futurismo-live

http://www.youtube.com/watch?v=R2LipKPLD3A filmato

lunedì 2 marzo 2009

FERRARA FUTURISTA SU VANITY FAIR VOGUE GLAMOUR

20081013_trevirossaok.jpgFROM WWW.STYLE.IT  VANITY FAIR VOGUE GLAMOUR

1909-2009 Ritorno al Futurismo

Mostre, eventi, performance artistiche. Ma anche musica, cucina, party e show. A cento anni dalla nascita ufficiale del movimento futurista, l'Italia celebra la rivoluzionaria corrente artistica con un nutrito calendario di appuntamenti, da nord a sud. Ecco quelli da segnare in agenda A cura di Elisa Della Barba

FERRARA

Ferrara
20 Febbraio 2009
Sala Estense
Ferrara festeggia con un evento che si svolgerà dalle 18 alle 23, in due fasi: un convegno nel tardo pomeriggio e proiezione video in serata, con interventi in video e altri in carne e ossa come quello a sorpresa dell'artista futurista Graziano Cecchini. Circa 30 i (neo) futuristi coinvolti.

foto Rosso Trevi, performance di Graziano Cecchini

domenica 1 marzo 2009

FERRARA FUTURISTA NEL WEB

FUTURISMO 2000.pngFROM WWW.TAFTER.IT  CULTURA E SVILUPPO
20/02/2009 

Tutta Italia festeggia il centenario del Futurismo

A 100 anni esatti dalla pubblicazione sul quotidiano di Parigi “Le Figaro” del Manifesto Futurista di Filippo Tommaso Marinetti, tutta Italia festeggia con grande entusiasmo questa ricorrenza con mostre, spettacoli, incontri didattici e iniziative.
Si parte da Roma che, con
FutuRoma, dà l’avvio a una serie di iniziative che si snodano dalle Scuderie del Quirinale fino alle piazze della capitale quali Piazza Venezia e Piazza del Popolo, protagoniste stasera di una spettacoli di luci.
Ma i grandi festeggiamenti hanno inevitabilmente acceso anche Milano, dove si celebrano i FuturisMI: mostre, spettacoli, eventi: dai rombi e maree polifoniche che hanno invaso Piazzetta Reale, al FuturTram, alle serate musicali e di teatro-danza futuristi che rientrano nella mostra Futurismo 1909-2009. Velocità+Arte+Azione aperta a Palazzo Reale fino al 7 giugno. Stasera, invece, la facciata del Comune di Milano si popolerà di ballerini-acrobati che, ancorati da elastici e funi, si lanceranno poi dal tetto per dar vita a delle coreografie in aria.
Al Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi (Miaao) a Torino, dal 20 febbraio, il movimento futurista verrà celebrato con una mostra provocatoria intitolata “Rosso + Nero. Futurismo: per un centenario incendiario. Echaurren collezionista artista antagonista”.
In Abruzzo, a Tortoreto si è colta l’occasione del centenario futurista per inugurare la “Station Gallery” che presenta al pubblico la mostra “La luna elettrica. Omaggio al Futurismo 1909-2009″ a cura di Gabriel Walsh.
A Siena si darà vita invece alla manifestazione “20 febbraio 1909 – 20 febbraio 2009: una Giornata Futurista” che prevede varie iniziative che cercano di sottolineare proprio la multiformità del futurismo, mantre a Ferrara, presso la Sala Estense si terrà un convegno e una proiezione video dal titolo “Futurismo 100? La Parola ai Futuristi!” con la presenza dei gruppi futuristi e postfuturisti attualmente attivi nel web e fuori dalla Rete.

Redazione

http://www.tafter.it/2009/02/20/tutta-italia-festeggia-il-centenario-del-futurismo/

FERRARA FUTURISTA A TELESTENSE

savonari_.jpgFUTURISMO LIVE A TELESTENSE

Non solo RAI DUE per il Centenario futurista di Ferrara (20 2 2009 Futurismo Live - Sala Estense- ore 18/23 a cura di Roby Guerra e Ass. Ferrara Video&Arte, convegno collaudo con interventi di Graziano Cecchini, Riccardo Campa, Stefano Vaj, Baldo Savonari, Paolo Ruffili-video-Valerio Zekkini, Alessio Brugnoli, Marco Milani, Filippo Landini, Lamberto Donegà e lo stesso Guerra, videoclip di Antonio Fiore, Insintesi, Connettivisti, Transumanisti- da Rai 3), Dino Marsan, Giacomo Verdoia, Vitaliano Teti, Sylvia Forty, Giulia Fontanini, Marinella Rescigno, Eugenio Squarcia... circa 30 futuristi e futuribili contemporanei inclusi nell'evento):

(Immagine BALDO SAVONARI TERZOFUTURISMO)

Anche Telestense, la televisione storica di Ferrara, ha realizzato un puntuale e apprezzabilissimo servizio, andato in onda il 21 scorso, visibile nel sito on line della Televisione, commentato brillantemente da Stefano Ravaioli.

Nel servizio, Telestesnse ha sottolineato proprio il Centenario di Ferrara come il rilancio ufficiale del neonato Movimento Futurista: l'intervento esplosivo di Rosso Trevi, dalla Fontana Rossa al Futurismo dei Diriiti Umani, il futurismo scientifico radicale di Campa e Vaj (A.I.T, leader transumanisti recentemente alla ribalta su Media e giornali di tutta Italia), lo stesso Guerra, da due decenni promotore del rilancio del futurismo... Ottimo flasback infine della Televisione ferrarese sui manifesti di Baldo Savonari dei Connettivisti, dei Neofuturisti, dei transumanisti, della neonata Rete Futurista (La Voce Futurista, Futurismo2009, Noi Futuristi, Sands From Mars(Maurizio Ganzaroli), Divenire, Next, sull'ultimo cd di Zecchini e la PCCCorp, libri e cataloghi d'arte, distribuiti all'entrata della Sala Estense.

http://www.telestense.it/leggi_archivio.php?Id=8153 filmato

http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2009/02/08/UT2PO_UT204.html

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-74ed7d18-f030-47e3-a881-da18c25357b8.html filmato