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Luca Siniscalco sulla mostra di Mimmo Rotella a Milano

LUUK MAGAZINE Un segno indelebile: il décollage. Una matrice dadaista, commista a influenze di Pop Art, astrattismo americano, ricerche spaziali e materiche à la Fontana e Burri, graffittismo, manifesti pubblicitari, immaginari statunitensi. Questo il milieu a cui si abbevera l'ideatore del "Manifesto dell'epistaltismo". Questo il fermento che Mimmo Rotella insieme ammira, sperimenta e rifinisce. È tale tensione artistica a essere protagonista di due fondamentali mostre milanesi che ripropongono contemporaneamente il valore estetico dell'opera di Rotella. In primo luogo "Decostruzioni Urbane", allestita presso la galleria Il Castello Modern and Contemporary Art sino al 20 luglio 2014 . L'esposizione comprende venti opere di Mimmo Rotella, alcune mai esposte al pubblico, parte della collezione privata di Adriano Conte e Marcello Conte, proprietari della galleria e curatori della mostra, che si avvale della direzione creativa di Elis...

L'art pop futurista di Mimmo Rotella

LA STAMPA + VIDEO.... manifesti che si sbriciolano e che diventano icone al contrario dell'immaginario collettivo. Mimmo Rotella ha inventato il décollages e ha lasciato un segno nell'arte del secondo Novecento. Palazzo reale a Milano presenta la mostra "Décollages e retro d'affiches", curata da Germano Celant, con 150 opere realizzate tra il 1953 e il 1964. Al centro della mostra il gesto di appropriazione di oggetti reali, come spiega Antonella Soldaini, direttore del Mimmo Rotella Institute."Lui prende questi cartelloni - ci ha detto - li ruba letteralmente dalla strada e li porta in studio. Lì li elabora con il famoso processo del taglio, questi manifesti. Contemporaneamente fa un'operazione che parte dalla stessa procedura di strappare il manifesto, ma lo applica su un telaio al rovescio, e sono i famosi retro d'affiches".In mostra i celebri manifesti ispirati al cinema, ma anche i lavori di Rotella che più si avvicinano a...