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giovedì 13 maggio 2010

La poetica di Mario Piva di M.L. Poledrelli

MARIO PIVA 2.jpgDel vitale connubio ragione-sentimento MARIO PIVA ha prevalentemente adottato,nel primo tempo della Sua vita,la ragione connaturata alla scienza,alla tecnica,alla ricerca,allo studio dei materiali;elementi certo determinanti nella Sua attività professionale.

Trovandosi poi ad un incrocio di strade,ha percepito nell'interiorità una complessità di sensazioni e sentimenti,quasi un "soffio" che ravviva,uno spirito vitale nuovo. Si delinea perciò nell'inesplorabile abisso del Suo animo un'insondabile necessità di procedere oltre le arti industriali,applicate alla lavorazione dei metalli,indispensabili per forgiare oggetti tanto necessari per quotidiane finalità pratiche.

Sente e vive in Se stesso,nella nuova fase esistenziale,un invincibile impulso a ricercare,a studiare,a forgiare forme nuove,indirizzandosi verso il " bello ideale" delle Arti Liberali.
E' il periodo esistenziale in cui allo spirito costruttivo circoscritto da scienza e tecnica subentra lo spirito creativo che connota forme nuove,le quali si traducono nelle immagini delle Arti Liberali,principalmente della Pittura e della Scultura.

Certo questo mondo non si astrae dalle connotazioni del tempo.
E' infatti dal Cubismo che deriva una scomposizione in tutti gli elementi che costituiscono la realtà per ricomporla,organizzando fra loro,le varie parti che,solo nella loro totalità,possono darcene una visione unitaria e completa.

In tale prospettiva Picasso della figura umana rappresenta contemporaneamente l'immagine vista sia di fronte,sia di profilo,sia dall'interno.
In un secondo momento con Villon si inseriscono ritmo ed equilibrata armonia secondo una visione rigorosamente calcolata ma viva nelle trasparenze e nelle vibrazioni di luce,che animano le severe forme geometriche. Ne deriva una logica interpretazione del dinamismo delle forme e delle immagini.

Così si procede nella scultura con un insieme equilibrato di solidi geometrici. I pieni e i vuoti hanno un ruolo di uguale importanza definendo nel ritmico alternarsi di piani concavi e convessi,la sostanza dell'oggetto.

Al Cubismo si unisce il Futurismo che concepisce l'arte libera da regole e canoni prestabiliti,decisa ad esprimere il pulsare inarrestabile del movimento che anima il mondo per rendere concreto il senso del dinamismo e della velocità.

Le forme si aprono e si compenetrano,i segni si susseguono rapidi ed incalzanti.
In questo "humus artistico" si sviluppa l'opera di Mario Piva che ha nel " Cavallo" l'emblema più rappresentativo.

Infatti l'immagine equina è essenza dinamica,è idea di procedere sempre oltre,è simbolo di bellezza fisica,di armonia e di equilibrio delle forme.
Delle due configurazioni artistiche del "Cavallo" quella in metallo permette al Maestro Piva di ottenere superfici levigatissime,quella in legno gli consente di realizzare volumi solidamente squadrati; in entrambi i casi l'artista perviene ad effetti di straordinaria intensità plastica.

Preferisco l'opera in metallo di cui ammiro le forme arrotondate quasi ad esorcizzare le asprezze della vita,della società,del mondo. Colgo lo slancio derivante dall'insieme armonioso delle diverse volumetrie.Mi coinvolge la materializzazione della fierezza dell'animale,simboleggiata dalla testa protesa verso l'alto,nell'attesa di procedere oltre,di andare avanti,avanti,avanti......verso l'infinito.

Colgo in atto un'impressione dinamica che si concretizza in una forma plastica essenziale: il simbolo della meravigliosa capacità di questo animale di " librarsi negli spazi".

 

                                              Prof.ssa  Maria Luisa Poledrelli

http://www.estense.com/possibile-ammirare-tutte-le-sculture-di-mario-piva-036395.html

giovedì 1 aprile 2010

Il Maestro Mario Piva di Laura Rossi

                                                                                                 MARIO PIVA 2.jpgMARIO PIVA è nato a Ferrara

dove vive e lavora. L'arte è l'espressione diretta di una civiltà,della sua storia,del suo futuro. E' qualcosa di mutevole,mai statica nè uguale a se stessa. E' per questo che l'artista,il vero artista,è colui che si distingue nel proprio lavoro,che ha particolare sensibilità per capire ciò che cambia e che non nasce dalla penna dei critici,ma si afferma solamente per il proprio talento.
In questo panorama si colloca il Maestro Mario Piva,scultore ferrarese operante da oltre 40 e più anni che ha prodotto circa 600  opere di diverse dimensioni e materiali:creta,marmo,legno,ferro,rame e bronzo. Personaggio eclettico,ricco di interessi e molto attivo in vari settori; noto anche come lo " Scultore- Industriale" poichè ha iniziato plasmando la creta quando nel 1958 ha fondato la "STAYER "
la fabbrica che fa parte della nostra storia ferrarese recente a pieno titolo,ceduta poi neglia anni '90.
Piva inizia con esperienze figurative,fino ad arrivare all'elemento portante della sua arte che sarà quasi sempre la struttura geometrica ricorrendo a forma squadrate,a parallelepipedi di varia grandezza spesso incurvati. Egli è consapevole che il corpo umano è una riserva infinita di segni e quindi una superficie di scrittura che ci invita a leggerli. Opere originalissime,inconfutabili ed imponenti anche quando non superano i 50cm di altezza,poichè la grandiosità la portano dentro.Tematiche care al maestro sono la donna sola co con l'uomo,la danza,gli uccelli, i cavalli, la vita e la morte,il dolore,il concepimento (rappresentato dalla sfera che simboleggia la perfezione ).
il cavallo è il simbolo della potenza e della forza; nella figura femminile emerge sempre una sensualità raffinata e vibrante sena pudore o vergogna.
In permanenza vi sono a Ferrara alcune testimonianze di prestigio come il " Cavallo " in rame  di due metri e sessanta posizionato  nella rotonda dell'asse via Kennedy-via Bologna; " L'Abbraccio" in rame di quattro metri esposto a Palazzo Massari,dalla cui versione di sette cm, la "Fabi" ,sindacato bancari,ne ha fatto realizzare dalla "Unoaerre" mille pezzi in occasione del suo cinquantenario.
Altre importanti opere sono in alcuni Istituti di Credito cittadino tra cui l'opera il " Successo" in rame alto due metri e ottanta esposto nella nuova Sede Direzionale della Cassa di Risparmio di via Bologna.
Da cira due anni è possibile ammirare il frutto del suo lungo lavoro artistico nella Sala Permanente "Collezione Mario Piva" a Ferrara in via Cisterna del Follo, 39,annoverabile tra le più importanti del nostro territorio.L Sala è stata curata nei minimi particolari dall'artista stesso,che ne è anche il proprietario.
E' possibile visitarla gratuitamente ogni Venerdi e Sabato dalle 10-12 e dalle 16-18. Per ulteriori informazioni e appuntamenti dai giorni diversi da quelli stabiliti  telefonare al cell: 347-0466740
Numerose le mostre realizzate sia in Italia che all'estero accompagnate da recensioni di autorevoli critici.

LAURA ROSSI

 http://www.estense.com/la-via-crucis-di-mario-piva-037237.html