Riccardo Campa è docente di sociologia all’Università di Cracovia e presidente dell’Associazione Italiana Transumanisti. Ha pubblicato per i tipi della Sestante Edizioni il saggio “Etica della scienza pura”, dove approfondisce i temi di questo suo intervento.
Il Giornale di Bergamo - 10 ottobre 2007*
Riccardo Campa
La scienza ha un valore tanto spirituale quanto economico. Per secoli la ricerca scientifica è stata un'attività disinteressata, finalizzata a conoscere il mondo. Poi, con la rivoluzione industriale, è diventata un'ancella dell'industria e ha iniziato a trasformare il mondo. Producendo risultati straordinari. E' stato calcolato che almeno il 60% della crescita economica americana nel dopoguerra è dovuto ad innovazioni tecnologiche. Questi dati ci fanno ben capire quanto sia miope una politica economica che riserva briciole di bilancio alla ricerca, provocando la ben nota fuga di cervelli italiani all'estero. Ma questo è un problema già ampiamente dibattuto. C'è un altro aspetto meno dibattuto sul quale richiamerei l'attenzione. Se si decidesse di dare priorità assoluta al progresso industriale, quale tipo di ricerca si dovrebbe finanziare? Solo la scienza applicata o anche la scienza pura? Solo per fare due esempi: studiare la natura dei materiali semiconduttori è ricerca applicata, perché ha un'utilità immediata, mentre studiare l'evoluzione di una galassia lontana anni luce dalla terra è ricerca pura. Ebbene, la storia dimostra che sarebbe un errore trascurare la ricerca pura, perché molte scoperte utili sono state fatte da scienziati che non avevano minimamente intuito l'utilità commerciale della propria ricerca. Erano mossi soltanto dal desiderio di conoscere la verità. Si pensi all’energia atomica, il cui sfruttamento è stato aperto dalle speculazioni einsteiniane sulla natura dello spaziotempo. Siamo dunque di fronte ad un apparente paradosso: la scienza deve farsi disinteressata per essere utile. Finanziare la ricerca è rischioso, perché i frutti non sono certi, e perché non è un settore esente da truffe o raggiri. Tuttavia, non c'è alternativa, per un Paese moderno che voglia avere una visione di lungo termine. Visione che ora, in Italia, non sembra avere né il mondo politico, né quello imprenditoriale.
TRANSVISION 2010 MILANO Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci a cura ASSOCIAZIONE ITALIANA TRANSUMANISTI AIT
22-24 OTTOBRE 2010
David Orbanis an entrepreneur and visionary. He is Chairman of Humanity+, Advisor of the Singularity University, a Founder of WideTag, Inc., a high technology start-up company providing the infrastructure for an open Internet of Things *from
David Orban è un imprenditore e un visionario. È Presidente e membro del Consiglio di Amministrazione diHumanity+, un’organizzazione dedicata a promuovere la comprensione, l’interesse e la partecipazione ai campi di innovazione emergenti. H+ rappresenta un movimento crescente di persone che lavorano in modo proattivo per il miglioramento della condizione umana attraverso un impegno nel progresso scientifico. Per il suo contributo alla diffusione della conoscenza dell’accelerazione del cambiamento tecnologico è stato insignito della carica di Advisor e direttore europeo dalla prestigiosaSingularity University. È uno dei fondatori e Chief Evangelist diWideTag, Inc., una start-up a elevato profilo tecnologico che sviluppa una infrastruttura aperta per la prossima Internet degli Oggetti, David ne plasma la visione strategica sviluppando i criteri e le fasi di comunicazione necessari al suo progresso costruttivo. David è fondatore diStartupbusiness, un social network, volto a migliorare l’ecosistema italiano delle startup. Startupbusiness è uno spin-off diQuestar, una società di distribuzione softare di cui David è il fondatore. Questar mira a rafforzare i servizi di distribuzione elettronica del software orientati al canale, rendendoli disponibili per gli sviluppatori di tutto il mondo. È inoltre membro del consiglio consultivo scientifico dellaLifeboat Foundation, un’organizzazione non-profit il cui obiettivo è incoraggiare il progresso scientifico e aiutare l’umanità a sopravvivere ai rischi esistenziali. La fondazione crea meccanismi che scoraggiano l’abuso di tecnologie sempre più potenti, quali le nanotecnologie e l’intelligenza artificiale. David è anche uno dei fondatori dell’Open Government Data working group, il gruppo di lavoro nato per promuovere una comprensione più ampia e profonda del perché un accesso aperto ai dati governativi sia essenziale alla democrazia. Il gruppo utilizza l’approccio della discussione civica per rendere il governo un’entità più efficace e trasparente per le nostre vite. La formazione di David include studi di fisica presso le università di Milano e Padova. Nato a Budapest, risiede attualmente insieme alla sua famiglia in una località dell’Italia settentrionale, non distante da Milano. David supera i limiti della specializzazione, contribuendo alla nascita di un nuovo Rinascimento. Egli afferma “La mia visione si colloca all’incrocio tra tecnologia e società, di cui auspico un’evoluzione comune.” Il motto di David Orban è: “Qual è la domanda che dovrei fare?” Questo concetto racchiude il suo approccio per accelerare i cicli di invenzione e innovazione necessari a costruire il Nuovo Mondo.
*Intervista a David Orban *from
Ciao David. Puoi presentarti rapidamente? Mi definisco "digital explorer", un esploratore digitale. Come nei secoli passati c'erano persone attratte dalla frontiera geografica dei territori inesplorati, così oggi io e altre persone come me, troviamo irresistibile la frontiera digitale. Le promesse di novità e avventura che gli strumenti informatici ci aprono e la possibilità, aperta a tutti, di cercare di analizzarne non solo la natura, ma anche le conseguenze sulle persone e sulla società intera.
Che cosa significa per te "innovare"? Quali sono i tre principali requisiti per poter innovare oggi in Italia? Le regole del mondo economico e tecnologico che ci circonda non sono fisse e l'innovazione è la capacità di ricombinarne gli elementi in modo nuovo, più efficiente. L'evoluzione delle strutture su cui si poggia la nostra civiltà può essere più o meno rapida a seconda di quanto la società riesca a incentivarne il cambiamento adattivo. Non so se sono tre i requisiti per l'innovazione in Italia! Forse ne basta uno: volerla in modo genuino, appoggiandola e incentivandola. Ci sono tanti criteri, dalle Università, al capitale, all'accettazione del rischio da parte delle persone, alla creatività e inventiva ecc., ma nessuno di questi può avere successo senza la società nella sua totalità che scelga in modo esplicito il nuovo e che accetti il cambiamento che ne consegue.
Quali sono le innovazioni che, secondo te, hanno segnato il 2009 in Italia? E all'estero? Italia: gli ebook nelle catene di negozi e la disponibilità diKindle. L'eliminazione dellalegge Pisanusulla regolazione degli accessi wifi. Estero: l'introduzione dei principi di Open Government nell'amministrazione USA. L'avvio dell Singularity University.
Segnalaci un video che rappresenti al meglio l'innovazione "Stand By Me" Playing For Change, Song Around the World
"Stand By Me" Playing For Change, Song Around the World
... e quelle che segneranno il 2010? Italia: sapranno gli editori, soprattutto di libri scolastici, abbracciare gli ebook? Se lo faranno, sarà la più importante novità. Estero: l'inizio dei voli da parte diVirgin Galactic.
Qual e' stata, a tuo parere, la più grande innovazione nelle telecomunicazioni degli ultimi 10 anni in Italia? E all'estero? La diffusione degli accessi broadband e del wifi. Entrambi ancora in corso, hanno mostrato come Internet always-on, sempre collegato, sia radicalmente diverso da quello che l'aveva preceduto con il collegamento via modem.
Quale potrebbe essere la prossima killer application destinata a rivoluzionare il mondo del mobile, web e media in generale? Un sistema di dialogo adattivo basato su un modello computazionale dell'orecchio umano. Infatti, la miniaturizzazione del calcolo, con i nuovi modelli di smartphone, ci ha messo nelle mani una potenza elevatissima, che tuttavia è ancora troppo imbrigliata dalle modalità di interazione basate sul testo. I motori di ricerca con le loro coppie di domanda e risposta ci stanno insegnando quanto possano essere potenti le interfacce conversazionali. Ma abbiamo bisogno di svincolare il riconoscimento vocale dalla precisione del microfono accuratamente posizionato vicino alla bocca ed allargarlo ad un qualunque oggetto attivo che possa ascoltare in modo affidabile quello che le persone attorno pronunciano.
Quale futuro vedi per i social network? Possono essere uno strumento per incentivare e condividere nuove forme di innovazione? I social network non sono una moda passeggera, ma un elemento che sarà persistente nell'insieme degli strumenti che usiamo. L'innovazione aperta, condivisa, può approfittare di social network che ne esaltano le possibilità di sperimentazione. Mentre i modelli più tradizionali basati sulla segretezza e la protezione non ne hanno bisogno e non sanno farsene granché.
Quale consiglio potresti dare oggi ai giovani intenzionati a sviluppare soluzioni innovative per internet media e mobile? Abbiate ambizioni planetarie! Non ha senso realizzare un'applicazione solo per una nazione. Nemmeno per un solo continente. L'unica domanda, dopo averla fatta per primo in inglese, rimane quello se farlo anche in cinese o se richiede troppi adattamenti! Un altro è quello di approfittare degli elementi esistenti, prendendo altri siti come piattaforme su cui costruire e non reinventare l'acqua calda. Serve una componente video?YouTubeha le API, gli elementi per i programmatori che permettono di richiamarlo direttamente dall'applicazione!
Your Question! Una domanda che vorresti ti facessero. Come vedi l'evoluzione delle reti oltre a Internet come lo vediamo oggi? La legge di Moore non si sta fermando, ma il cambiamento quantitativo che rappresenta dovrà presto passare in un cambiamento qualitativo, un vero cambiamento di fase! La rete cellulare di miliardi di elementi attorno a noi è l'ultima che può contare sulle persone per la sua configurazione e gestione. La prossima, composta di decine, centinaia e migliaia di miliardi di nodi, l'Internet degli Oggetti, sarà necessariamente progettata e realizzata su nuovi principi di autonomia.WideTag, la startup di cui assieme a Leandro e Roberto sono fondatore, realizza WideSpime, una componente importante per la gestione della quantità massiccia di dati che l'Internet degli Oggetti genera. Secondo Gartner Group già nel 2012 il 20% del traffico della rete che non sia relativo a video, sarà generato da sensori fisici collegati online! Vi segnaloquesto video. David Orban:
D- Electric Girlsmostra a episodiun riassunto? r- un nuovo concetto di mostra che non vuole legare assieme le due arti dellagrafica e del racconto, dove le immagini rappresentano il mondo descritto nel racconto, più che essere delle illustrazioni; inoltre è stata pensata, proprio per essere divisa in episodi. un progetto nato nel 2009 e che si vuole esprimere ed evolvere in vari modi, dal video alla performance, a mostre di questo genere, dove, come nella vita reale, ogni giorno cambia qualcosa, così ogni settimana, in questa mostra cambiano le opere ed il capitolo del racconto
D-I robot rivoluzionari possono sostituire un giorno gli umani reazionari….? r-i robot sono per antonomasia dei rivoluzionari, in quanto non hanno le esigenze degli esseri umani, ma più che sostituire, ci saranno delle contaminazioni, anche complesse con cui dover fare dei conti etici. nei miei racconti affronto proprio questa tematica, dove ci troveremo di fronte ad un mondo con probelemi che non è possibile prevedere in anticipo, a cui dovremo adattarci, ma che sarà inevitabile.
D- Ferrara e la cultura: r-Penso che Ferrara sia stata negli anni d’oro ‘70-’80 una vera città di cultura, quando forse, la cosa più importante era far muovere le cose, portare a conoscenza della gente , nuove realtà artistiche, ora si guarda troppo al soldo, e si rischia di cadere nelle solite cose.