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sabato 22 marzo 2025

Roby Guerra- intervista a Andrea Rossi-storico



 
Da: Andrea Rossi <andrearossi_fe@yahoo.it>
Date: gio 20 mar 2025 alle ore 13:22
Subject: mia intervista
To: guerra.roby@gmail.com <guerra.roby@gmail.com>

Ferrara...

Intervista di Andrea Rossi per Roby Guerra

 

D. ciao Andrea come vedi Ferrara oggi, in generale?

R. La spinta propulsiva del 2019 pare non essersi esaurita. Ferrara è un cantiere, con traffico deviato, rumore, escavatrici, trapani, martelli pneumatici. Un fervore di opere che almeno per un po' servirà a farci sentire vivi e partecipi al grande cambiamento in atto in ogni settore: economico, sociale, culturale, artistico. Certo i brontoloni non mancano, così come coloro che si commuovevano per la Ferrara passatista, che si crogiolava nelle muffe cimiteriali della Certosa. I tempi però sono cambiati, e secondo me sarà ben difficile riportare indietro le lancette dell'orologio.

D. Intelligenza a Ferrara … meglio l'Intelligenza Artificiale?

R. da seguace storico degli Skiantos risponderei "meglio la demenza dell'intelligenza". e perché dovremmo spaventarci della demenza? Per quale motivo una parata di scozzesi il XXV aprile non è intonata al rigore storico e istituzionale, mentre invece una sfilata di gay e lesbiche sotto la bandiera arcobaleno (quanto di più mainstream possa esserci oggi) lo è? Perché un festival basato sul frizi e magna suscita svenimenti tra i benpensanti ed entusiasmo fra la gente, e una serata di poesie inglesi in una serata nebbiosa di novembre fa fuggire i turisti? L'intelligenza artificiale, in fondo, ti dà quel che vuoi. Se però quel che vuoi tu non piace, perché rende tristi, depressi, malinconici, non è colpa dei ferraresi. È colpa di chi pensa che la cultura debba per forza creare sentimenti negativi o complessi di colpa. Ne approfitto per onorare la memoria di Dandy Bestia, un chitarrista e intellettuale bolognese secondo solo al suo maestro, Freak Antoni.

D. E infine Andrea Rossi, uno "zoom" su di te!

Beh, come ha detto un amico del liceo che ho casualmente incontrato dopo quaranta anni durante un corso di formazione "Futurista a diciotto anni, Futurista per sempre". In un mondo così terribilmente noioso, legato a formalità desuete, a paturnie elevate a norma di legge, restare futuristi è un imperativo morale. Il fulmine che in ogni momento, magari quello meno atteso, può scatenare la tempesta! 

https://www.blogger.com/blog/postedit/2397469842572953847/7415028181498574374

Un saluto Roby. Andrea Rossi

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Roberto Guerra
 

lunedì 17 marzo 2025

Non Aver Paura di Dire-aut vari intervista Heliopolis

 https://www.heliopolisedizioni.com/rivista-heliopolis-articoli-saggi-autori-diversi/263-intervista-guerra-giovannini.html 2017

  • INTERVISTA a 
  • Roberto Guerra e Sandro Giovannini
  • a proposito della tavoletta Heliopolis
  • NON AVER PAURA DI DIRE
  • a cura di 
  • Luca Siniscalco
  • (fonte: barbadillo.it)

Il coraggio  di uno sguardo limpido e disincantato sul mondo ha spesso un prezzo da pagare. Tanto più se anticonformismo ed eterodossia confluiscono in un progetto a vocazione comunitaria e a pro-vocazione antiindividualistica. Frutto di questa istanza è una raccolta di saggi in cui una cinquantina di autori, noti intellettuali – fra cui Adriano Fabris, Alberto Cesare Ambesi, Marcello Veneziani, Claudio Bonvecchio, Gianfranco de Turris, Miro Renzaglia, Marco Vannini, Antonio Saccoccio, Stefano Vaj, Pierfranco Bruni, Roberto Pazzi, Mariano Bizzarri, Raffaele Perrotta, Agostino Carrino e Massimo Donà – e giovani studiosi, si sono confrontati, secondo la propria formazione e sensibilità, con il tema “non avere paura di dire”. Il volume, dapprima edito in copie numerate quale libro d’arte, in seguito in versione ebook, si perita nella risposta all’ardua questione delineando quadri ermenutici alternativi entro cui tesi filosofiche, suggestioni tradizionaliste, scenari futuristi e tensioni rivoluzionarioconservatrici danzano lungo i crinali del nostro magmatico tempo, ricercando, talvolta, squarci sulla pura alterità.
Del significato e dell’esito del progetto abbiamo avuto l’occasione di parlare con Sandro Giovannini, poliedrico intellettuale, curatore della tavoletta nonché responsabile delle Edizioni Heliopolis, e con Roberto Guerra, poeta futurista ferrarese e curatore della versione ebook.

 


martedì 4 marzo 2025

Maria Marchese-Intervista a Roby Guerra futurista

 *Completa...2025/3

 https://zoomonart.blogspot.com/2025/03/intervista-roby-guerra-by-maria-marchese_2.html 



Dopo una grave malattia, Roby guerra torna "in sella" con ben 2 storie shy-fi inedite,uscite in occasione di "Short story 34", edito da Scudo editore, nel periodo delle feste natalizie. Ho colto quest'occasione per rivolgere alcune domande all'autore ferrarese...

Ciao Roby, il natale scorso hai contribuito a “Shirt story 34” (Edizioni Scudo), con  racconti sci - fi, dopo la grave malattia che ti ha colpito nel Mese di Marzo.

Come vivi questo traguardo?

Sono rimasto sorpreso da immediate...pubblicazioni, praticamente definite in quello tristissimo periodo imprevisto.

Quindi, anche per il livello di Scudo, Giorgio Sangiorgi di Bologna, ecc.molto contento--- 

Quando si parla di “Labirinti della mente”, ognuno si farà una propria idea. Tu cosa intendi?

Il titolo splendido dell'inziativa è stata una scelta editoriale, io l' ho intesa come un omaggio in certo modo alle neuoroscienze, quasi per me una coincidenza, oppure la Sci Fi del nostro Tempo come Immaginario Conoscitivo...

Sei un futurista… a quale futuro appartieni?

Il Futurismo è stato a suo tempo, una grande anticipazione del presente, sono ancora in contatto con Antonio Fiore Ufgra', uno degli ultimissimi, ancora attivo a Roma con certa grande mostra attuale...

Con una carriera da scrittore come la tua, quali sono i prossimi obbiettivi?

Ormai quasi nessun obbiettivo, visti i Tempi culturali e sociali in Italia, assai scarsi e ideologici estinti della Fu Sinistra, tranne certa Sci Fi

Descrivi un tuo prototipo di personaggio sci – fi.

Spesso  io narro di Robbie, ispirato da Asimov, appunto 1 robot

Cosa pensi, per esempio, dei romanzi storici, oppure d’amore, o altro?

Legittimi, tuttavia ormai limitati per certa Assenza del Futuro.

Il futuro dell’editoria per te?

Secondo me è gia' conclusa, come già segnalano i Dati reali, forse in futuro il Libro sarà solo un bellissimo Oggetto di Collezione... Resta interessante certo erotismo raffinato e un ritorno dei PreSocratic e Nietzsche, oltre alla scienza e appunto la fantascienza.  Grazie


Roberto Guerra futurista  

 https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/03/maria-marchese-intervista-roby-guerra.html

mercoledì 12 febbraio 2025

Intervista-Il Teatrino dell'Es e l'UNESCO-

Queste sono le domande di Roby Guerra
e sotto le risposte ci Vittorio Zanella del Teatrino dell’Es. 
Saluti cari Vittorio. 
 

                                                                                                                    

Il giorno 09 feb 2025, alle ore 13:57, Roby Guerra ha scritto le n° 3 domande.

DOMANDA 1  "Teatrino dell'Es  2025  programmi più importanti per l'anno nuovo?"

Risposta di Vittorio Zanella: 
Carissimo Roberto, eccomi finalmente a cercare di rispondere alle tue interessanti domande. 
Ti ringrazio anche a nome di Rita, la mia Musa Ispiratrice, che tu ben conosci, 
per essere stati amici adolescenziali nella città di Ferrara negli anni ‘70.
Nel 2025 siamo entrati nel 46° anno d’attività professionale, iniziato alla fucina del Maestro burattinaio Otello Sarzi Madidini, nel giugno del 1979, quando dopo la maturità al Liceo Classico "Ludovico Ariosto” di Ferrara, decisi che sarei diventato burattinaio. 
Di acqua sotto i ponti ne è davvero passata tantissima e noi sopra di essa a navigare in lungo e in largo per l’intero Pianeta, a condividere, coi nostri numerosi pubblici affezionati e nuovi, le nostre storie coi burattini, le marionette, i pupi, le ombre e i pupazzi, dalla tradizione della Commedia dell’Arte, alla sperimentazione più innovativa e futuribile possibile, spingendoci davvero con alcuni allestimenti nel Nirvana delle alte vette del modernismo. 
Di spettacoli ne ho allestiti ben 27, fra nuove produzioni e riprese, con Otello Sarzi Madidini, il numero uno dei burattinai del ‘900, nel suo “T.S.B.M." (Teatro Setaccio Burattini e Marionette), a San Tommaso della Fossa (RE); 1 con l’immensa Maria Signorelli, nella sua “N.O.B." (Nuova Opera dei Burattini), a Roma, Lei tra le fondatrici del DAMS di Bologna nel 1971, assieme ad altri monumenti del Teatro, della Musica, dell’Arte e del Cinema; 2 col Teatro “Giocovita" di Piacenza, diretto dal Maestro Diego Maj, ma quando era ancora residente nella provincia di Reggio Emilia; 1 col "Crear è Bello”, diretto dal Maestro burattinaio Piero Nissim di Calci (PI); 2 col "Teatro Antonin Artaud" diretto dal Maestro mondiale Michel Poletti di Lugano (Canton Ticino/Svizzera) e 77 col e per il nostro "Teatrino dell’Es di Vittorio Zanella e Rita Pasqualini”. 
Tutti spettacoli che hanno girato nei teatri, nei festival, nelle rassegne e nelle stagioni teatrali più prestigiose del settore del "Teatro di Figura” e non solo in Italia, in Europa e in ben 4 Continenti dei 5, esclusi i Poli e l’Oceania. 
Poi, a tutta questa attività, abbiamo condotto parallelamente laboratori, corsi d’aggiornamento, corsi di formazione professionale, animazioni, installazioni, mostre, fino alla fondazione del "Museo dei Burattini, delle marionette e dei pupi - collezione Zanella/Pasqualini”, fondato per "Bologna 2000 Capitale Europea della Cultura”, presso la “Casina del ‘400" del Comune di Budrio, da subito riconosciuto fra i 109 “Musei di Qualità”, dall’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia - Romagna (I.B.C.), dove sono esposti permanentemente oltre 300 materiali storici, fra i 35.000 catalogati nel nostro archivio, appartenuti un tempo alle più prestigiose compagnie teatrali, che utilizzarono come strumento d’espressione e comunicazione: i burattini, le marionette, le ombre e i pupi, in tutte le loro forme, dalla tradizione della Commedia dell’Arte, alla sperimentazione di nuovi ed innovativi linguaggi espressivi e tecniche d’animazione, per allietare e far crescere lo spirito critico, non solo ai più piccoli, ma trasversalmente a tutte le fasce età: dai 2 ai 100 e passa anni.
Questa obbligatoria premessa è per chi non ci conoscesse. 
Ora entro nella tua domanda, che sembra abbia buoni risvolti futuri, nonostante che la recente pandemia abbia tentato d'affievolire il mondo della Cultura, nelle risorse economiche ad essa destinate, già di per se stesse precarie. 
Ora troviamo un’apparentemente significativa ripresa, con gli spettacoli, le mostre, i laboratori e le conferenze, rivolti non solo all'Italia, ma soprattutto all’estero, dove in aprile saremo a Bruxelles, la Capitale Europea, con spettacoli e laboratori, anche presso l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia, poi alla Scuola Europea, dove studiano gli allievi provenienti dai 27 Paesi aderenti all’Europa. Inoltre, come lo scorso anno, dove abbiamo debuttato nel palcoscenico dell’Istituto Italiano di Cultura con l’Opera Lirica "La Cenerentola" di Gioacchino Rossini per "Europa InCanto" e “OperaMus”, torneremo a collaborare con quest’ultima, Presieduta da Antonella Casillo e dalla cantante lirica Lucia Scoca, che ci accompagneranno anche presso l’Ospedale Pediatrico Saint Elisabeth di Bruxelles, dove il Primario del Reparto è una Dott.ssa di Modena, col progetto da noi fondato nel 1986 “Un Burattino Per Un Sorriso”, che prevede spettacoli e la donazione di burattini artigianali, costruiti dalle nostre mani ed ingegno, per farli tutti differenti fra loro, offerti in dono ai bimbi ospedalizzati, migranti, causa povertà, siccità e altre calamità come le guerre, causate dall’avidità umana. 
Nei mesi di luglio, agosto e settembre 2025 saremo con mostra, spettacoli e laboratori a Praga, dove nel 1929 nacque l'UNIMA Internazionale "Union International de la Marionnette”. Ancora non posso dire dove, comunque presso una struttura di grande importanza culturale. 
In predicato dallo scorso anno, dovremmo intraprendere anche una tournée negli USA, a Miami, Chicago e New York.
Altre attività importanti sono quelle di tutti i giorni, con spettacoli laboratori, mostre in luoghi e non luoghi, presso Teatri, Scuole, Istituti Culturali, Biblioteche e trasmissioni televisive sui canali nazionali RAI, come la trasmissione “I FATTI VOSTRI”, diretta da Tiberio Timperi ed Anna Falchi, dove torneremo per la terza volta a parlare del Teatrino dell’Es e a mostrare i suoi materiali teatrali.
DOMANDA 2  "Vittorio e Rita - la splendida news dell'UNIMA e dell'UNESCO..."
Risposta di Vittorio Zanella: Ma forse l’attività più prestigiosa è il viaggio nella città di Chuncheon nella Corea del Sud, presso il Congresso Mondiale di UNIMA Internazionale (Organizzazione Internazionale non Governativa, che gode di uno Statuto Consultivo presso e affiliata all’UNESCO), dove ritireremo in maggio 2025, dalle mani della Presidente dell’UNIMA Internazionale, Dott.ssa Karen Smith (USA) e dalle mani della Presidente del Comitato Esecutivo di UNIMA Internazionale/Commissione Patrimonio, Musei e Centri di Documentazione alle Arti Marionettistiche, Dott.ssa Idoya Otegui (Paesi Baschi - Spagna),  il "Certificato di Riconoscimento per la Conservazione del Patrimonio dei Burattini 2024/2025”, in inglese: "UNIMA HERITAGE AWARDS 2024/2025”. 
Premio a noi assegnato all’unanimità dalla Commissione giudicante, formata anche da Lucille Bodson (UNIMA Internazionale Francia), Dadi Pudumjee (UNIMA Internazionale India, anche ex Presidente Mondiale di UNIMA Internazionale) e Nancy Staub (UNIMA Internazionale USA). 
Inoltre questa assegnazione del Certificato implica anche un’iscrizione nella "World Puppet Encyclopedia of Puppetry" (WEPA), con 1500 caratteri e fotografia, che descrive la nostra attività teatrale e museale fondata nel 1979, ed essere nell’Enciclopedia Mondiale delle Marionette è una memoria che resterà nei secoli, finché il Mondo continuerà a girare nel verso giusto...
Altra importantissima attività avverrà il 22 marzo 2025 in Piazza Maggiore a Bologna, dove costruirò tanti burattini da donare ai bimbi ospedalizzati, presso il reparto di Oncologia Pediatrica del Gozzadini / Sant’Orsola, per conto di AGEOP.
Per l’occasione allestirò anche un breve spettacolo, sempre in dono per i bimbi che potranno intervenire.
DOMANDA 3  "Marionette e Burattini... nel mondo attuale in decadenza arte e parole, ancora più rilevanti burattini e marionette anche per la storia?"
Risposta di Vittorio Zanella: Non è facile carissimo Roby Guerra risponderti a questa domanda, poiché noi e i nostri burattini, possono solo cercare di migliorare la qualità della vita dell’esistente, nella loro intrinseca capacità di mostrare cosa c’è oltre l’ostacolo, ma le forze negative contrarie, create, messe in campo ed imposte da alcuni potenti uomini inumani, che agiscono contro la meraviglia dell’esistenza su questo unico Pianeta che ci ospita, sembra che stiano vincendo, a dispetto dei tantissimi che vorrebbero solo vivere in Pace, in un Mondo descritto meravigliosamente dai tanti testi poetici pensati in una vita dal Poeta Gianni Rodari, del quale allestii per Otello Sarzi “La Gondola Fantasma" e "Gli esami di Arlecchino”, che lui venne a vedere nel debutto presso il Teatro di Crespellano (BO) nel 1979, poco prima della sua dipartita; inoltre con la moglie di Gianni inaugurai coi miei spettacoli ben sette Asili Nido intestati al marito, esperienze illuminanti che mai potremo dimenticare, ma basterebbe che i cattivi del Pianeta si convertissero alla lettura di: “Grammatica della fantasia” e “Io vorrei che sulla Luna ci si andasse in bicicletta”, oppure la filastrocca "Il Cielo è di tutti”, per provare a rieducarsi all’amore, al rispetto, alla gioia, all’equità e alla Pace; elementi necessari per far convivere miliardi di persone in così poco spazio, nel rispetto della Natura che ci permette di respirare, di bere e mangiare e soprattutto nel rispetto al Mondo Animale, che ha pari diritti esistenziali di noi esseri, solo se davvero UMANI, che per chiudere vorrei far notare è l’anagramma di UNIMA “Union International de la Marionette”.
Vittorio Zanella (finito di scrivere il 10/02/2025  alle ore 23:17)
 
Bologna- Teatro dei Burattini e delle Marionette-Ferrara(originari di Ferrara) 
 
 


 
 
 



 

venerdì 17 gennaio 2025

On Demand-Scudo edizioni, Intervista a Giorgio Sangiorgi

 Nuove Vie   https://www.nuove-vie.it/on-demand-visioni-del-futuro/

On demand – Visioni del futuro è il titolo di una nuova iniziativa delle Edizioni Scudo, il particolare editore bolognese che pubblica gratuitamente ogni testo valido di tipo fantascienza, o fantasy, ma con qualche piccola differenza rispetto ad altri editori.

Abbiamo contattato Giorgio Sangiorgi, che con Luca Oleastri, gestisce le Edizioni Scudo.

Giorgio, vuoi spiegare in due parole quale sia la filosofia economica delle Edizioni Scudo?

R.: Nessuna filosofia. In Italia con i libri non si fanno soldi e con la fantascienza italiana men che meno. Il business librario ormai funziona su logiche che poco hanno a che fare con la letteratura, persino quella di intrattenimento. Edizioni Scudo, infatti, nacque quando scoprimmo che si potevano pubblicare libri senza alcun investimento, il che oggi ci permette di pubblicare libri anche se sappiamo che i lettori saranno pochissimi o nessuno.

Giusto: In pratica, se ben capisco, l’idea è di non far pagare nulla agli autori, a patto di non sborsare nulla loro stessi. Voi vi accollate un bel po’ di lavoro gratuito (dico io di alta qualità) e voi chiedete lavoro di alta qualità, ugualmente gratuito.

Ma senti, questo concorso che avete chiamato On demand, lo abbiamo presentato anche su Cose da Altri Mondi domenica scorsa e ci puoi dire in cosa consiste?

R.: Vedi, i nostri autori sono abituati molto bene. Mentre curo l’editing dei loro lavori, io realizzo anche tutte le illustrazioni necessarie, perfettamente accordate col testo. Ma una volta non era così. Le grandi riviste, che hanno fatto la storia della fantascienza USA, spesso chiedevano agli autori di scrivere racconti partendo da immagini già in loro possesso. È una bella prova di professionalità, quindi abbiamo sfidato i nostri autori a cimentarsi scrivendo in questo modo.

Secondo lo stile Edizioni Scudo, la vostra proposta non dà diritto ad alcun compenso. Non credi che questo possa scoraggiare gli scrittori chiamati alla battaglia?

R.: Noi pubblichiamo con questa formula dal 2009 e i nostri scrittori sanno che rivolgendosi ad altri il rischio è che invece di venire pagati si sentano chiedere dei soldi. Quelli che si scoraggiano, in genere, sono i giovanissimi che sognano ancora una luna che non c’è; tuttavia, nel caso di un bando come questo prevale la componente giocosa e si stanno iscrivendo molte persone che non avevo mai conosciuto prima.

On demand: Edizioni ScudoIl bellissimo poster che tu e Luca avete scelto per presentare l’iniziativa ha subito provocato delle piccole contestazioni da un certo tipo di pubblico. Il tuo articolo apparso su Cose di altri Mondi è stato segnalato su vari gruppi Facebook. Per esempio, un autore dice “Parteciperei, se non ci fossero disegni come questo, generato dall’Intelligenza Artificiale.” Si riferiva al disegno di lancio, ovviamente.

R.: Noi ormai usiamo l’intelligenza artificiale per i nostri disegni, ma non solo. Basta confrontare i disegni che faccio io, con quelli di Luca o di Dino Marsan… sono diversissimi. Il disegno scelto per la pubblicità al bando va bene com’è perché doveva richiamare la grafica degli anni 40, ma chi sta ricevendo oggi i lavori di Luca Oleastri si trova di fronte a cose di ben altra natura. E gli autori, in alcuni casi, mi hanno già mandato segnali di preoccupazione perché il livello di sfida è più alto di quanto immaginavano. Ma niente panico, so che ce la faranno.

Tu cosa pensi dell’Intelligenza Artificiale?

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giovedì 16 gennaio 2025

A.Giubileo, intervista per libro con Z.Ferrante-L’ECO DEL MARE ALL’OMBRA DELL’ACACIA”



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Da: Angelo Giubileo <angelogiubileo6@gmail.com>
Date: mar 14 gen 2025 alle ore 18:24
Subject: Re: da Roby
To: Roby Guerra <guerra.roby@gmail.com>


D- Giubileo, un libro particolare, scritto con Ferrante, echi mazziniani e persino massonici, una spiegazione?  
R- Non è proprio come può sembrare. Il cammino, in versi, e quindi potremmo dire in qualche modo ermetico, segue la tesi di una perenne Tradizione che dagli antichi sacerdoti vedici, i mat-soni, giunge fino ai riti e ai movimenti, come quello risorgimentale, della massoneria moderna.
D-Giubileo, in tal senso, quale rapporto con il tuo caro Parmenide?
R- Parmenide è l'ultimo rappresentante di quel "pensiero dell'inizio", di cui dice infine Martin Heidegger, comune alla Tradizione vedica, prima che l'evento della metafisica ha di fatto obliato l'essere relegandolo nell'ombra del destino. 
Così che: "ciò che è" giace nell'ombra degli attuali riti, sia massonici che religiosi. Riti o simboli, che il mio amico Zairo, nella seconda parte del libro, indaga ed illustra con la sua rinomata arte poetica, corredata anche da perifrasi di prosa. 
 by Roberto Guerra
 
 
 

domenica 12 gennaio 2025

Casterina Barbieri, Elettronica, Il Resto del Carlino Bologna

 

La giovane compositrice bolognese nominata alla direzione artistica: "Onorata di questo incarico, Venezia è mutevole, mi ispira sempre... carriera iniziata a Bologna, la città dove è nata, tra il liceo Minghetti e il Conservatorio e poi proseguita nelle più importanti istituzioni musicali internazionali, quella di Caterina Barbieri, compositrice e musicista che il presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco ha appena nominato alla Direzione artistica della Biennale Musica per il prossimo biennio. L’artista succede a Lucia Ronchetti, che ha trasformato profondamente la manifestazione, aprendola ad esperienze lontane dalle consuetudini accademiche, come ha dimostrato la consegna a Brian Eno del Leone d’Oro alla carriera nel 2023. 


 

Un riconoscimento importante, quello a Caterina Barbieri innanzitutto per la giovane etàn (è nata nel 1990) e poi, soprattutto, per il suo essere già una personalità centrale di una scena che si è sviluppata all’interno di spazi più vicini alla dimensione del club che alla sala per concerti classici. Non a caso la sua più recente esibizione in città è stata in occasione del Festival di musica elettronica Robot, edizione 2022, quando conquistò un pubblico vastissimo con le sue sequenze tecnologiche, tra ritmi industriali e panorami naturali, all’interno dell’ambiente industriale del Dumbo. Più di recente, lo scorso ottobre, aveva partecipato a Palazzo Bentivoglio alla presentazione degli spartiti delle musiche che ha scritto per l’installazione ’Due qui/To Hear’ di Massimo Bartolini, docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ospitata dal Padiglione Italia della Biennale d’Arte 2024. 

 A suoi studi cittadini ha sempre riconosciuto una importanza centrale per lo sviluppo del suo lavoro, ha definito il Conservatorio Martini "un luogo che, pur mantenendo un forte rigore accademico, è in realtà un laboratorio in continua trasformazione, uno spazio permeabile, dove la formazione classica, il virtuosismo, si è aperto, da quando negli Anni ’70 furono istituite le cattedre di musica elettronica e di musica d’uso, ai linguaggi della contemporaneità e della quotidianità". Dopo le aule di piazza Rossini, dove è nato l’amore per le macchine elettroniche digitali che, ha raccontato, la affascinavano per "il loro suono sporco, a volte polveroso, ma i glaciale come quello perfetto degli strumenti digitali", ha iniziato a essere contesa dalle istituzioni europee della ricerca, come gli studi EMS di Stoccolma, dove esiste la più ampia collezione al mondo di sintetizzatori Buchla. Si tratta di grandi moduli analogici, che sono adesso tornati di moda e al cui sviluppo ha contribuito l’artista di origine italiana Suzanne Ciani, che per Caterina Barbieri è una figura di riferimento.  Il suo ultimo lavoro discografico è ’Spirit Exit’, che presentò n anteprima proprio a Robot: un disco, ha spiegato, che ha tre principali fonti di ispirazione, "la Santa mistica Teresa D’Avila, la poetessa Emily Dickinson e la filosofa Rosi Braidotti che studia il post umano, inteso come un superamento della nostra condizione, per arrivare a uno stadio dell’esistenza che ci permetta di abbracciare e di vivere sino in fondo, tutto quello che ci circonda, la tecnologia, certo, ma anche la bellezza primordiale della natura".


 

mercoledì 30 ottobre 2024

Giorgio Sangiorgi, intervista di Roberto Guerra a G.S. Asino Rosso blog...

 Intervista al curatore principale di Scudo, editore di fantascienza, di Bologna...tra i numerosi autori, Gioavanni Mongini,eswperto del cinema, Dino Marsan, artista, inoltre (alcuni) Ugo Spezza, Alessio Brugnoli...Calabrese...

 https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Sangiorgi


 

Illustratore, Scrittore, editore Scudo di Fantascienza

https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Sangiorgi

https://innovari.wixsite.com/edizioniscudo

1) Sangiorgi, nato come disegnatore di fumetti, poi anche scrittore, la fantascienza è ancora il miglior immaginario della nostra era scientifica?


GS: In un certo senso è l’unico. E lo è talmente che persino nel nostro paese, tradizionalmente refrattario alla fantascienza, essa è diventata quasi l’aria che si respira. Con la contraddizione che molti spettatori di opere di fantascienza neanche si rendono conto di quello che stanno facendo (se intervistati direbbero che non ne guardano mai). E se mi consenti, andrei oltre la definizione di “immaginario”; il compito attuale della fantascienza è aiutare le persone ad affrontare i cambiamenti culturali e sociali cui andranno incontro nei prossimi decenni. Non v’è dubbio che gli appassionati di questo genere siano infinitamente più preparati dell’uomo comune a comprendere le novità scientifiche e tecnologiche. Perché, almeno con la testa, sono già due o tre passi avanti a ciò che avviene nel presente. Una volta a occuparsi di questo c’erano degli esperti chiamati “futurologi”, ma erano quattro gatti e alla fine sembrano un po’ scomparsi. Gli scrittori di fantascienza sono una legione che continua nel tempo.

2) Sangiorgi, il Ciberpunk alla fine si è rivelato una paradossale e sterile neoaccademia…


GS: Non saprei cosa dirti, perché è un genere che frequento abbastanza poco. Mi interessò un po’ negli anni 90. Nel 1996 scrissi il mio unico romanzo sull’argomento “Dissolvenza”, poi nel 1997 arrivò “Nirvana” di Salvadores e nel 1999 il più famoso “Martix”. Ma solo per dire che la cosa era nell’aria, perché “Neuromante” di Gibson è di un decennio prima.

Ciò che non amo del genere è che è per lo più distopico (ed io sono ancora, e nonostante tutto, un ottimista). Inoltre tende a confondere l’uomo e la macchina. Cosa sulla quale sono d’accordo con lo studioso e tecnologo Federico Faggin, quando dice che l’uomo sperimenta in sé “Significati” cui da forma ed espressione con “Simboli”, mentre forse le macchine saranno in grado solo e sempre di limitarsi a manipolare i Simboli senza sperimentare i Significati. Perché i significati sono possibili solo alle forme biologiche. Ovviamente la cosa potrebbe essere superata se inventassimo computer biologici: ma a quel punto potremmo chiamarli “macchine”?


3) Sangiorgi, meglio il cinema o la letteratura in Sci Fi?


GS: Ciò che si può dire su questo, per la fantascienza, lo si può dire anche per gli altri generi narrativi. Sono mezzi di comunicazione complementari che ci parlano in modo diverso. La letteratura è uno strumento puramente mentale che riesce a volte anche a comunicarci qualche emozione, ma solo quando lo scrittore è molto molto bravo (o molto molto emotivo). Il valore della letteratura di fantascienza è che ha più tempo e modo di approfondire, per dire cose che non si potrebbero dire in modo così chiaro e completo usando mezzi diversi.

Il cinema è straordinariamente potente, perché utilizza tutte le altre arti per parlare agli spettatori: la sceneggiatura li colpisce alle orecchie e giunge alla loro razionalità; la recitazione invia loro segnali non verbali, le scene e i costumi riempiono il loro sguardo; e dove non arriva tutto questo, ecco la musica, che è emozione allo stato puro.

Per restare nel campo della fantascienza, il merito del cinema è che riesce a farla capire ed apprezzare a tutti (quando i film sono fatti bene, altrimenti succede anche il contrario).

Per quanto mi riguarda se un regista volesse trasformare uno dei miei libri in film, venga da me col contratto e lo firmerò senza neanche leggerlo.

...E con questo, Roby, ti ringrazio per le domande stimolanti e saluto tutti i tuoi lettori...

Laureato in discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (DAMS) all'Università di Bologna, con una tesi sul movimento nelle arti grafiche e nel fumetto, I disegni che vivono, Sangiorgi comincia a interessarsi alla narrazione a partire proprio dal fumetto, di cui si occupa per alcuni anni, vincendo giovanissimo un premio in collaborazione con Roberto Celano e Paolo Morisi[1] La passione per il fumetto lo porterà a pubblicare nel 2012 il saggio ZAP! Esegesi del fumetto di fantascienza.

Negli anni settanta comincia a interessarsi all'opera di Sri Aurobindo e a studiare le discipline spirituali orientali e occidentali. Negli anni ottanta collabora con l'Istituto di Ricerche Evolutive di Roma e con l'associazione "Agenda Italia", partecipando alla realizzazione di iniziative con lo scopo di far conoscere in Italia l'opera di Sri Aurobindo e Mirra Alfassa (la Madre). In quegli anni collabora col regista Davide Montemurri alla realizzazione di produzioni televisive, radiofoniche e teatrali. Nel 1986 pubblica un articolo su Aurobindo dal titolo L'oro in fondo al corpo, sulla rivista Abstracta.

La sua attività di romanziere è legata soprattutto al genere fantascientifico. Vince il concorso Vaga la fantasia del quotidiano La Repubblica nel 1989 con il racconto Un'altra macchina del tempo (poi trasmesso da RAI3 Emilia-Romagna). Nel 1995 è la volta del VI Premio Navile da cui il volume Il cercapersone pubblicato per Moby Dick-Zelig[2].

Per anni ha collaborato con Perseo Libri, poi divenuta Elara, pubblicando romanzi e saggi sulla rivista Futuro Europa di Lino Aldani e Ugo Malaguti, sulla quale, tra saggi, racconti e romanzi, è stato l'autore con maggiori presenze; fino a che nel 2005 pubblica il romanzo La foresta dei sogni perduti poi segnalato al Premio Italia. Alcuni suoi racconti sono stati tradotti in Francia e Spagna.[senza fonte]

Nel 2007 ha cominciato a occuparsi più attivamente di editoria: prima collaborando attivamente con Perseo Libri (è uno dei pochi autori italiani a scrivere la "Pagina tre" di Nova SF*), poi fondando, insieme ad Armando Corridore, la Elara Libri (di cui è socio fino al 2010), con il compito di proseguire l'attività della Perseo. Nel 2009, insieme a Luca Oleastri, vara un'iniziativa di editoria su internet, la Edizioni Scudo, che per prima cosa ha visto la nascita di Short Stories, una rivista di racconti fantastici e di fantascienza appositamente illustrati, da Oleastri, di cui Sangiorgi è curatore. Nell'ambito di un progetto più ampio rivolto ai giovani scrittori, con Oleastri ha lanciato l'iniziativa dal titolo Mahayavan: delineando le coordinate di un mondo fantasy e chiamando a raccolta scrittori e illustratori per fare di questo mondo una creazione collettiva. Sempre nella stessa veste, ha varato una collana editoriale intitolata "Vapore italico", la prima in Italia dedicata al genere steampunk. Ha poi lanciato un'iniziativa per stimolare gli autori alla creazione di un pantheon di supereroi europei, in contrapposizione amichevole col monopolio di quelli statunitensi. Questa iniziativa ha dato origine al volume di racconti E-Heroes, che conteneva gli startup di decine di eroi. La casa Editrice Cyrano Comics, sempre in collaborazione con Sangiorgi, ha ripreso alcuni di questi personaggi per creare una saga a fumetti.

Grazie a queste iniziative riprende anche la sua vecchia passione per la grafica, riedita e pubblica i suoi fumetti del passato e ne realizza di nuovi con moderne tecniche digitali. Diviene anche illustratore, realizzando centinaia di illustrazioni per la sua casa editrice e per altri committenti; nel 2013 un suo racconto appare in un numero Speciale Italia di Galaxies, rivista francese di cui cura anche la copertina, venendo presentato anche come illustratore.

Nel 2016, crea un sito apposito su internet e inizia a pubblicare gratuitamente una saga di space opera dedicata alle avventure dell'astronave Omega e del suo capitano Will Alcott. I racconti di ogni anno, dall'autore definiti: Stagione, come si fa per i telefilm, vengono ritirati dal sito e pubblicati in un volume a cura della Edizioni Scudo. L'opera si chiude nel 2018 con la terza stagione. Ad essa hanno collaborato altri tre autori: Elio Antenucci, Pierre Jean Brouillaud e Fabio Calabrese.

Ripete l'esperienza nel 2020, pubblicando una novella ad episodi intitolata "Nothing". Tuttavia questa volta, prima di pubblicare il libro, appare a puntate su una pagina appositamente dedicata di Facebook. Negli ultimi anni ha anche scritto alcuni romanzi in collaborazione di Giovanni Mongini: "Vento di marea", "Dopo di allora 2", "Io esisto e tu...?", "La divina tragedia". Alle attività artistiche Sangiorgi ha nel tempo affiancato la collaborazioni di taglio giornalistico e saggistico con varie testate, come la stessa Futuro Europa; in seguito ha collaborato con la rivista on-line Skan Magazine e altri siti dedicati alla letteratura di genere. Dal 2022, insieme a Luca Ortino, realizza la rivista ufficiale della World SF Italia, l'associazione nazionale degli scrittori di fantascienza.

Opere


Contatti e info:

Per contattare Giorgio Sangiorgi o inviare opere da pubblicare su Edizioni Scudo: scudoeditor@gmail.com

Le sue opere si trovano principalmente su questi siti:

https://innovari.wixsite.com/edizioniscudo

http://www.elaralibri.it/index.html


---------- Forwarded message ---------
Da: Giorgio Sangiorgi <scudoeditor@gmail.com>
Date: dom 27 ott 2024 alle ore 22:52
Subject: Re: da roby guerra
To: Roby Guerra <guerra.roby@gmail.com>


Ecco le tue risposte se è questo che volevi. Mi piacciono sempre questo tipo di interviste letterarie.
  la mia biografia completa è su Wikipedia.
Ciao

Edizioni Scudo
Giorgio Sangiorgi

 

 

Roby Guerra intervista Giorgio Sangiorgi




E con questo, Roby, ti ringrazio per le domande stimolanti e saluto tutti i tuoi lettori.


Contatti e info:

Per contattare Giorgio Sangiorgi o inviare opere da pubblicare su Edizioni Scudo: scudoeditor@gmail.com

Le sue opere si trovano principalmente su questi siti:

https://innovari.wixsite.com/edizioniscudo

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domenica 22 gennaio 2012

Ferrara: intervista alla poetessa Rita Mazzini, la parola come design dell'anima

 
 
*RITA MAZZINI*
 
 
D- Rita, un veloce tuo maquillage specchio biografico (letterario)
R- Mi occupo di Art Decor, sono una creativa e mosaicista; auto-produco oggetti artistici per l'arredamento d'interni.
Esordisco come poeta nel '98...Ho all'attivo due pubblicazioni e sono presente in raccolte antologiche dei premi letterari a cui ho partecipato ottenendo buone affermazioni .
Queste le mie pubblicazioni:
" PERCORSO INVERSO" Ediz. Cartografica Ferrarese (FE)- 2000 (mia opera prima; 2 le ristampe)
" ACQUA NELL' ACQUA " Ibiskos Editrice Risolo (Empoli) -2006 (uscito con video artistico auto-prodotto, in allegato)
" SEDICI POETI ferraresi emergenti " - Antologia- LIBERTY HOUSE (FE) - 2009
*** Da circa 6 anni, nel mio Atelier, ho dato vita all' " ATELIER DELLE ARTI " un Salotto Multi-Culturale Privato divenuto attivissimo
luogo di incontri tra artisti e appassionati delle più svariate conoscenze. 
 
D- Rita: nel già ricco carnet, quale il tuo "viaggio" più intenso o significativo?
R- La prima silloge "PERCORSO INVERSO" è stato un "viaggio sofferto", nato d' impulso, dopo la morte prematura di mia madre, durante i giorni del mio esame di maturità.
In questo caso la poesia è stato uno strumento di elaborazione della sofferenza, una sorta di filo teso dal cielo per ripristinare la trama di un tessuto strappato e riprendere a "tessere" la mia vita.
Versi che nel tempo ho raccolto,limato, e dietro una sorta di timida riluttanza ho pubblicato a 38 anni sulla spinta di una amica giornalista .
L'emotività derivante dalle mie esperienze vissute, è quindi il filo conduttore del testo, in una sorta di percorso di vita " a rebours ".....E' stata una silloge fortunata,
dove forse il lettore si è immedesimato condividendone lo stato d'animo, e i sentimenti , che hanno scandito alcuni grossi temi
come l'Amore, la Vita, l'Eternità, la Speranza...nulla di nuovo considerando che anch'io poggio i miei passi sulle spalle dei giganti, e che quindi nel mare delle parole,
quella poesia, è per me la luce potente del faro.
Con " ACQUA nell'ACQUA" ho dato libero sfogo alla mia creatività elaborando poesia da abbinare a video-arte, nato in collaborazione con due amici artisti,
il noto pittore ferrarese Vittorio Vecchi e l'architetto fiorentino Gianfranco Martelli (raffinato fotografo).
Per ritrovare me stessa, torno verso la mia sorgente, raccogliendo in una sorta di viaggio , pensieri e sentimenti per capirne la trasformazione.
Sicuramente Viaggio per eccellenza quello di Ulisse, ma questa volta osservato dal punto di vista di Penelope!
Penelope che vorrebbe avere tanto coraggio per affrontare gli eventi della vita...questo suo viaggio è vissuto e visto con un'altra prospettiva , l' "'Attesa",
che non è però punto fermo ma bensì di partenza: "... solo l'amore per la vita/elabora impaziente/una nuova rinascita altrove...".
Ma il viaggio non è solo il mio, è anche il viaggio degli altri, in ogni tempo = Storia dell'umanità e il fiume PO in questo caso ne è il simbolo.(Molte poesie sono dedicate al fiume,
ricordandone anche la memoria della sua gente sepolta da quelle acque scure...). "Tutto scorre! " e inesorabilmente svanisce come la vita con i suoi misteri irrisolti, e gli uomini
ancora si dibattono nel dubbio e nell'incertezza. Un contenuto filosofico quindi, che identifica il principio della vita e l'origine delle cose nell'acqua, un pensiero fluido sentito come nutrimento di tutto.

D- Poesia moderna eppure neolirica, quasi un apollinneo lieve al femminile
R- Mi piace questa tua considerazione e mi ci ritrovo...e in effetti, il mio tentativo scrivendo, è di mantenere in equilibrio la musicalità interiore con il pensiero.
Costante emotiva della mia poesia, è l'inquietudine, l'aspirazione all'immortalità e la consapevolezza dell'ineluttabile caducità umana, un pensiero che mi perseguita
...scrivo per non sentirmi "andar via", con il desiderio di durare "oltre" e nonostante la fine, sussurrando il mio canto sottile all'orecchio sensibile del mondo.
Il mio rapporto conflittuale con Dio, è un elastico che s'accorcia e si tende di continuo, verso un cielo troppo distante, dove la mia ricerca di  conferme alle pressanti domande si fa spasmodica.
Il pensiero del Futuro è comunque sempre la molla che mi ricarica...


D- Poesia e Internet? morte della parola. nuovo linguaggio, o falso problema?
R- Falso problema. Il web è un 'espressione umana e senza dubbio è l'alveo germinativo dell 'innovazione. La poesia ha bisogno degli uomini, e viceversa!
Serve sensibilità nello sguardo verso il futuro, una sensibilità osservatrice e che esplora, certamente non ottusa...il mondo è in cammino,( caspita!)
e per quanto ricordo si è scoperto da tempo che la Terra è tonda e non quadrata!!...E' anche vero che il web è davvero un mare immenso
di blog, siti,riviste on line ecc ...da sembrare senza un inizio e una fine,forse per questa formazione disarticolata è poco amata dagli accademici, ed è per questo suppongo
che ancora gli autori ricorrono all'editoria a pagamento per pubblicare i propri testi.
Ma la parola non muore, evolve in modo vitale a misura d'uomo...E' assodato che si vende poca poesia, nonostante siano tanti coloro che scrivono... e internet penso sia divenuto una sorta di Eden,
il " non- luogo di accoglienza" dove poter scrivere e leggere...il "non luogo" che ha aperto il suo immenso portone per ascoltare e permettere l'espressione creativa di tutti.
Sicuramente chi si pone come "a maitre à penser" fatica a trovare il proprio podio, perché il web è un mezzo che agevola la demolizione dell'auto-celebrazione e nonostante sia ancora tanto dispersivo,
trovo oggettivamente che sia una bella prospettiva di trasformazione, e , e magari una futura e più ampia strutturazione e definizione dei ruoli, di tutti questi siti e blog,
non potrà che rendere fruttuoso, ciò che si va seminando con tanta speranza.


D- Nuove parole multicolori all'orizzonte?
R-Non rincorro la scrittura ad ogni costo .. .Mi piace sempre più interpretare la poesia, non solo la mia, specialmente di autori noti, ed infatti con la collaborazione di amici artisti sto lavorando su questo...
Se vuoi sapere se nel cassetto è pronto qualcos'altro la risposta è affermativa, ci sono svariate liriche inedite pronte per un progetto quasi confezionato, ...
...tra le news... versi, (color ruggine...) dedicati alla splendida opera fotografica di Gianfranco Martelli .
 
 

 
Rita Mazzini 

*photo -opera della scultrice  RABARAMA   
 
 
 
*by RobyGuerra

martedì 15 febbraio 2011

La scrittrice Maria Silvia Avanzato from ONDA NEWS

Paola Testaferrata INTERVISTA la scrittrice Maria Silvia Avanzato - 24/05/2010

Avanzato-Ratafia.jpgDi notte, nella penombra della stanza cerca un assassino o descrive la scena di un delitto. Non è una criminologa, non è un’investigatrice privata. La sua vita non è tinta di rosa, ma la circondano il giallo ed il noir. Ci conduce con la parola nel mondo del mistero e del thriller e non ci lascia soli, ma spia le nostre mosse. Che stia cercando ancora il colpevole ? Io ho un valido alibi; stavo intervistando una scrittrice: Maria Silvia Avanzato.

Sei giovanissima e scrivi già da tanto tempo. Praticamente, sei nata con la penna in mano?
Ho preso la penna in mano a cinque anni, prima ho dovuto imparare a leggere. Mio nonno ci teneva molto: mi portava a spasso per il centro di Bologna, indicava le insegne dei negozi e aspettava che le leggessi. Era un modo tutto nuovo di imparare a leggere, con le luci e i colori delle scritte al neon. Non a caso, la mia prima parola letta fu “Bar”. Dopodiché imparai che, a mia volta, potevo combinare assieme le lettere e creare parole mie, sulla carta. E decisi di farlo per tutto il tempo a venire.

Tra i vari generi a cui ti sei dedicata qual è quello che preferisci?
Amo molto il noir, specie quando ha inflessioni gotico rurali. Storie di paese, diaboliche, macchinose, spesso pervase da un sottofondo nemmeno tanto dissimulato di dialetto locale. Scrivo favole, sostanzialmente. Favole gialle e nere, dove la vecchia casa scricchiolante, le malelingue fra i banchi della chiesa o la leggenda paesana diventano elementi imprescindibili per creare una certa atmosfera.

Quando ti sei accorta di avere una preferenza per il genere giallo?
Ho sempre letto moltissimi gialli e vengo da una famiglia di lettori altrettanto accaniti. Mi sono avvicinata presto alla Rendell e ad altri autori cardine del giallo classico. Tuttora, amo trovare elementi propriamente classici nella letteratura gialla. Mutilazioni, sparatorie e inseguimenti non fanno per me. Io sono per i vecchi merletti, il the delle cinque e i pasticcini all’arsenico.
......

 
www.gumwriters.it
 

giovedì 6 maggio 2010

Estense Com intervista

home-361x400.jpgda Ferrrara SuperEva di R. Guerra

.....

D- Vittorio Sgarbi ha definito la città “irreversibilmente immobile”, concordate?

Ubi maior minor cessat: il parere di un intellettuale (non parlo dell’uomo di spettacolo) come Sgarbi è sicuramente più autorevole di quello del sottoscritto. La definizione andrebbe forse arricchita di esempi per provarne la “calzabilità”. Certo a Ferrara non si respira l’aria della Vienna di inizio Novecento, ma nemmeno l’immobilismo affrescato di Aci Trezza.

D- Che tipo di lettore vi legge?

Difficile stilare l’identikit del lettore tipo di Estense.com. Posso azzardare che, seguendo le fasce orarie del seguito che abbiamo, il professionista, l’impiegato, chi in genere lavora in ufficio è un aficionado. Non è un caso infatti se nelle ore serali o nel fine settimane calano i lettori. Per il resto siamo letti da tutte le fasce di età e di reddito, di cultura e di – e questo non può che farci piacere – convincimento ideologico.

D- Condizionamenti politici: reali o esagerati?

I tentativi non mancano . Rimarranno tentativi.

ARTICOLO COMPLETO

 http://guide.supereva.it/ferrara/interventi/2010/04/estense-com-dal-2005-quinto-compleanno-intervista

sabato 1 maggio 2010

INTERVISTA AGLI AUTORI DEL SECONDO E-BOOK DINANIMISTA "L'ANIMA IN PERSONAL"

INTERVISTA DINANIMISTA A CINZIA ACCETTA

IMMAGINE COPERTINA.JPG1) Cos'è per te l'arte in generale e la poesia nello specifico?
L’arte per me è sempre stata un mezzo per avvicinarmi ad una dimensione trascendente, un modo per esprimere quello che altrimenti resterebbe sepolto sotto le convenzioni della società, un mezzo di libertà e di liberazione di se stessi. Quando scrivo, ad esempio, sia la narrativa che la poesia, non so quasi mai cosa ne verrà fuori. Apro la mente e lascio che le emozioni vengano fuori liberamente. È una comunione con se stessi che il più delle volte stupisce e porta alla luce un livello di coscienza alternativo al reale. Certo nella narrativa tutto ciò va incanalato in una storia di base, ma mi lascio prendere dall’emozione del personaggio, dalla sua storia e lascio che i pensieri fluiscano liberamente. Non so mai come andranno a finire le mie storie. Il finale è una sorpresa anche per me.


2) I tuoi miti ed obiettivi artistici
Scrivo da sempre di sentimenti, di emozioni, di stati d’animo. Mi sono sempre riferita a padri delle poesia come Neruda e Pessoa, ma anche Montale e Cristina Campo e contemporanei come Mariangela Gualtieri. Pian piano il mio centro di interesse si va spostando dall’essere umano alla società ed alle sue grandi contraddizioni. È una ricerca che sto ancora portando avanti e che non so dove mi porterà dal punto di vista artistico. L’obiettivo, sia nella prosa che nella poesia, è riuscire sempre ad esprimere e a trasmettere un emozione capace di risvegliare le coscienze, di lasciare un messaggio.


3) Il ruolo delle avanguardie oggi
Senza ombra di dubbio è quello di riavvicinare la gente alla lettura come l’unico mezzo per contrastare una dilagante cultura del non-senso e del conformismo. Se nel passato il ruolo delle avanguardie è stato di rottura di un sistema della fruizione dell’arte, da scardinare dall’interno, oggi il ruolo dei poeti d’avanguardia deve essere quello di un collante delle tante voci che comunicano il profondo bisogno di contenuti del nostro tempo.


4) L'arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano
Il posto-modernismo ha segnato la fine della fiducia illimitata nel progresso e nelle sue utopie. L’arte anticipa e chiarifica i cambiamenti della società, dove io vedo un profondo bisogno di spostare il fulcro della ricerca sull’uomo, sui suoi bisogni e sul concetto stesso di umanità. Il nichilismo ha mostrato la crisi dell’uomo contemporaneo, i suoi limiti e le sue contraddizioni. Io vedo nei movimenti contemporanei un forte ritorno alla concretezza, alla ricerca di valori fondanti il nostro stare al mondo. In una società dominata dal consumo estremo di ogni merce, resa subito obsoleta dalla continua corsa ad un nuovo più moderno, l’uomo e così l’arte si trova a riflettere sul concetto di permanenza e di trasmissione della memoria.



5) Cos'è per te l'anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro?
L’anima ti accorgi di averla quando la perdi. Quando è troppo tardi e hai corrotto la materia dei sogni. Al di la delle possibile e prevedibili implicazioni di carattere religioso, credo che ognuno di noi dovrebbe sentire intimamente la consistenza del proprio tendere ad un fine ultimo più elevato della semplice sussistenza dei bisogni fisici. È proprio questo bisogno di trascendenza che ci spinge a percepire la propria anima che troppo spesso si seppellisce sotto una spessa coltre di conformismo.


6) I tuoi progetti:

A giugno uscirà il mio primo romanzo “Note di passaggio”, edito da Eidos, che racconta un accorato percorso di ricerca attraverso le contraddizioni dell’animo umano e la scoperta dell’altro come specchio di se stessi e delle proprie paure. Sarà accompagnato da presentazioni in giro per la penisola e da un cd che costituisce la colonna sonora del libro.

A fine giugno esce un’antologia poetica “Il mattino verrà e avrà un tuo verso” per Aletti editore, che conterrà “Oltremare”. Seguirà,a fine anno, l’uscita di una raccolta personale di poesie, ancora per Eidos, intitolata “Dulcamara”.

per leggere la biografia di Cinzia Accetta: http://recensionedinanimista.myblog.it/archive/2010/03/29...

mercoledì 9 dicembre 2009

Lo scrittore Paolo Galassi Interview di Manuela Vio

 paolo[1].jpg

Intervista a Paolo Galassi, autore di Stop Rewind Replay

di Manuela Vio

 

La scorsa settimana avete letto la recensione che ho fatto sul libro autobiografico di Paolo Galassi, qui sotto il caro Paolo ha gentilmente risposto a delle curiosità sorte durante la lettura del suo libro. Dopo aver letto le risposte, ho imparato ancora di più di quando ho letto il libro e alcuni insegnamenti, sebbene indiretti, che mi ha dato Paolo, li porterò nel cuore e ne farò tesoro per il mio futuro. Grazie Pao!

 

In una parte del libro, dici di averlo scritto per gli altri, per aiutare i “tanti” ad uscire da quella “conchiglia” che considerano vita ma che in realtà non lo è ma, in qualche modo non ha aiutato anche te a scacciare i demoni che abitavano dentro il tuo essere?

Sono dell’avviso che le esperienze personali, in qualche modo, possano essere ineludibilmente un importante stimolo e spunto di riflessione per “gli altri” oltre che per noi stessi. Oggi è sempre più presente il veicolo virtuale di confronto tra la nostra vita e quella che conduce chi ci sta di fronte, o di chi vediamo in Tv o sentiamo alla radio, o leggiamo sui giornali. Questo veicolo ci porta inesorabilmente anche a decidere di affrontare o intraprendere strade che non sono propriamente “nostre”, per il semplice fatto che, quel tipo di vita o percorso ci illude di poter essere qualcun altro, alleviando per un attimo le pene di quello che sono problemi ben più profondi. Alla fine ci sforziamo così tanto di voler essere altri che non pensiamo più a chi possiamo esser realmente noi, e quello che potremo donare al mondo. L’esempio, infondo, non lo si dovrebbe cercare in altre figure a noi estranee, bisognerebbe invece tentare di conoscersi profondamente, tra mille paure e milioni di difetti, tentando di divenire esempio per noi stessi e per gli altri; questa è stata la fonte di lavoro su di me. La vita e l’intelletto ce ne danno piena possibilità, molto spesso ci sottostimiamo per la stupida paura di non riuscire. Ma se tutti dovessero copiare tutti, allora l’originale chi sarebbe? E gli esempi da chi li prenderemo? Da cloni di cloni probabilmente! Ciclicamente riproposti e funzionali a se stessi e socialmente, come umanamente, inutili. I miei demoni? Sono stati scacciati dalla volontà, dall’amore incontrato e dal vero interesse ricevuto da parte di persone che hanno compreso…me! Nonostante il “vecchio me”. I nostri demoni siamo noi, e se siamo noi, li possiamo riconoscere, gestire, combattere e scacciare, con tutte le cicatrici che ne conseguono.

Scrivere si dice che sia uno sfogo, per me lo è, durante il percorso di scrittura del tuo libro e soprattutto alla fine, non ti sei sentito più leggero, come svuotato da qualcosa che tenevi dentro da troppo tempo?

A dire il vero io ho scritto di me, quindi di quello che ho vissuto, e non c’è cosa più pesante che mettersi a nudo. Questo libro non l’ho mai visto come uno sfogo, anzi, l’ho concepito come voglia di condividere errori, emozioni ed esperienze con tutti. Io scrivo per la semplice voglia di scrivere, perché non potrei fare o essere altro. Uno sfogo? Non credo, almeno per quanto mi riguarda, un piacere di certo seppur duro e talvolta amaro da digerire. La scrittura ti da modo di esplorare universi, dimensioni e realtà differenti, che spaziano dalla fantasia alla realtà più cruda. La scrittura è magia. Quando scrivo mi sento forte, vivo, quando scrivo il mio mondo si evolve ed espande in altri mondi, nonostante ciò che nella vita stia vivendo o provando. In un libro non c’è un’anima, ma distinte anime riflesse di un singolo individuo che si chiamano a confronto e si manifestano all’unisono. Non c’è forse un miracolo in questo?

Dopo aver finito di scrivere Stop Rewind Replay, è cambiato qualcosa nella tua vita? A parte ovviamente il fatto di averlo pubblicato…io parlo di ciò che ci hai messo dentro…ti sei guardato dentro e hai buttato giù delle righe, ripercorrendo la tua vita a ritroso, scrivendo cose che probabilmente ripensandoci ti hanno fatto star male o bene…come ti sei sentito dopo aver finito di scrivere?

Quando ho finito il libro prima di tutto l’ho proposto alla lettura di quelle che erano le figure principali e direttamente coinvolte nel testo, ovvero i miei amici, i miei “nemici” e la mia famiglia. Certo è che non è stato facile accettare le critiche e le opinioni su quanto scritto, d’altronde quello era il mio punto di vista, quello che io personalmente provai in determinate situazioni ed eventi. Il confronto è stato duro, ma la comprensione dell’intento ha avuto la prevalenza sul primo impatto della lettura. Infondo io sono una persona che ha amato sempre tutti, e quando ami davvero, indistintamente, è difficile che il dissenso possa prevalere. Nel mio libro parlo di me, non di altri, anche se gli “altri” vengono citati. Il mio libro parla di un bambino che ha faticato a diventare uomo, spesso per egoismo o voglia di rivincita su qualcuno o qualcosa e che neanche lui sapeva individuare. Alla fine ho capito che la rivincita che cercavo era solo nei miei confronti. Nessuno ci costringe a fare nulla e dare la colpa dei propri problemi ad altri significa soltanto che non si ha la forza di valutare noi stessi e le nostre volontà. Ora mi ritengo un uomo, fiero di esserlo, nonostante gli errori commessi. Pronto ad affrontarne, come sto facendo, tutte le conseguenze indotte, spesso pesantissime.

Qual è la cosa che in assoluto ti appaga di più?La vita e l’arte…e l’acqua, perché l’arte è come l’acqua…si può vivere senz’acqua? Tutti noi vorremmo lasciare un segno, un qualcosa che anche fra molti anni le persone possano ricordarsi di noi o che il nostro nome non sia del tutto sconosciuto, tu che tipo di segno vorresti lasciare? Pensi di averlo già lasciato in qualche modo con il tuo libro?

Se sulla mia lapide qualcuno scrivesse “Ve l’avevo detto che non mi sentivo molto bene” con la mia foto sorridente sarebbe già una gran cosa. E’ un segno indelebile, il marmo è eterno.

Citami la frase che più ti rispecchia…

Bisognerebbe vivere in un posto dove le parole sono come le foglie, che rubano colore alle nuvole e dondolano nel vento” (Tonino Guerra).

Secondo te, il capitolo sedici non stava bene come premessa iniziale?

Sinceramente non credo anche perché quel capitolo, a differenza di tanti altri che sono estremamente più intimi e personali, racchiude in sé una riflessione su una sensazione comune e condivisibile da tutti. Il mio lavoro sulla solitudine è stato dettato da eventi tali che mi hanno portato a considerarla non come nemica ma come alleata. La solitudine per me è diventata nel tempo un veicolo di sprono, di riflessione; se prima la consideravo come un fattore negativo con il tempo ho imparato ad innamorarmi di lei, arrivando a pensare che senza questa entità non sarei diventato quello che sono. La solitudine, vista sotto altre prospettive, può divenire anche la nostra migliore amica.

Nella tua vita, come si può leggere nel tuo libro, hai vissuto momenti, situazioni ed eventi particolari, dalla droga al vagabondaggio, dalla bella vita alla vita solitaria di un uomo che non sa cosa fare della propria esistenza. Qual è stato l’episodio che ha inciso di più nelle tue scelte importanti, la scelta che alla fine ti ha fatto diventare ciò che sei oggi?

Tutti gli episodi che compongono la vita di una persona sono egualmente importanti, tutti, indistintamente, forgiano l’essenza di ognuno di noi. Alla fine non ci sono eventi più o meno importanti, ci sono solo esperienze che pian piano vanno a costruire una consapevolezza del sé. Le persone col tempo cambiano, spesso anche radicalmente, ma questi cambiamenti avvengono anche e soprattutto grazie ai milioni di errori che si commettono nella vita. Se non pesti un chiodo con i piedi scalzi non potrai mai sapere quanto può far male e fidati che una volta che hai provato quel dolore guarderai sempre bene in futuro dove vai ad appoggiare il piede.

Hai scritto una frase: “finiamo sempre per circondarci di persone simili a noi” e, a parer mio è vero ma tu, chi sei in realtà?

Cucciolo dei Sette Nani, con qualche velleità da Braccio di Ferro.

Chi è uno scrittore secondo te?

Uno scrittore è un pazzo, socialmente disadatto che non rispetta canoni o vincoli dettati dalla buona creanza. Uno scrittore è colui che vive e trasmette le proprie visioni nonostante i giudizi, i pareri e la forma. Uno scrittore è colui che lascia un segno quando apparentemente tutti pensano che non ci siano più segni da poter lasciare. Uno scrittore è semplicemente un essere umano che mentalmente affronta ogni giorno diverse dimensioni. Lo scrittore per me è chiunque abbia il coraggio di esprimere i suoi sogni. Le sue idee e le sue visioni a prescindere dall’opinione altrui. Uno scrittore è un essere umano che non conosce realtà imposte.

Cosa pensi delle “case editrici” che richiedono un contributo per stampare un romanzo?

Penso che la crisi dell’editoria sia seria e inopinabile. Nel nostro paese abbiamo migliaia e migliaia di piccole realtà editoriali che tentano di sopravvivere nonostante la pressione delle multinazionali o delle grandi case editoriali. Questo è un dato di fatto che non si può sottovalutare. Molto spesso queste piccole realtà si trovano ad affrontare per pura passione costi, anche promozionali, insostenibili, sono dell’avviso che ognuno dovrebbe svolgere la propria mansione ovvero: l’artista la creazione della propria opera e l’editore la stampa e la promozione di costui, tuttavia oggi il discorso è ben più complesso; i piccoli editori che vogliono spingere opere anche e spesso alternative non ne possiedono la forza economica e quindi chiedono contributi agli autori stessi per riuscire ad ammortizzare una serie dei costi previsti. Questo non è del tutto sbagliato ma è anche vero che dal momento in cui l’artista viene economicamente chiamato in causa l’editore deve essere in grado di garantirgli una consona ed adeguata campagna promozionale che possa giustificare tale richiesta, non vincolata solo ed esclusivamente alla stampa dell’opera; il rischio c’è ma è giusto che sia ripartito in egual misura. Per questo motivo bisognerebbe unire le forze e tentare di percorrere strade differenti altrimenti rischiamo di trovarci per l’editoria nella stessa situazione in cui si trova il cinema italiano, ovvero l’universo del Blockbuster.

Svelami i tuoi progetti il futuro?

Sembrerà strano ma la mia massima aspirazione è riuscire a trovare la perfezione nella preparazione delle lasagne al forno…e questa è vita!

 

Manuela Vio

 

 

http://www.myspace.com/libro_stoprewindreplay

http://manuelavio.estro-verso.org/
 
http://www.ibs.it/code/9788861553385/vio-manuela/in-sogno-si-pu-ograve.html


Citazione: “Ogni vita è una storia…” – Manuela Vio –

video http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&videoid=59027533