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domenica 29 novembre 2009

FUNERAL FOR VENICE

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VENEZIA STA PER MORIRE? FORSE! MA ANCORA VIVE…

Il funerale per Venezia celebrato dai veneziani…

di Manuela Vio


Il 14 novembre scorso a Venezia, la mia città, si è svolto il suo stesso funerale celebrato dai veneziani “doc”. La situazione, a parer mio è grave. I residenti a Venezia sono meno di 60mila, non biasimo certo chi è “emigrato” in altre terre, perché anche io, da veneziana quale sono, mi rendo conto che questa città, oltre ad essere una tra le più care d’Italia, ha anche il problema dell’acqua alta, delle case troppo costose, dei mezzi di trasporto che non si possono certo mettere al primo posto in quanto servizio e un sacco di altre problematiche che chi vive qui conosce bene, per non parlare poi del lavoro che, con questa crisi, ogni giorno diminuisce, è inutile e offensivo che continuino a dire che la crisi sta passando, ma chi ci crede? A gennaio saranno due anni che siamo piombati in questo limbo e non si vedono vie d’uscita, lavoro non ce n’è, le ditte, anche quelle più grosse, stanno chiudendo, licenziando e mettendo in cassa integrazione gli operai, è un vero e proprio disastro!

Venezia si sa, è una città d’arte, una tra le più belle aggiungerei…qui non ci sono dubbi ed è ovvio che, l’arte e tutto ciò che la circonda si deve pagare a caro prezzo…le case costano un occhio della testa ed è proprio per questo che i giovani non possono assolutamente acquistare una casa a Venezia, stiamo parlando di cifre esorbitanti che partono dai 400mila euro in su…per avere cosa poi? Una casa di pochi metri quadrati che cade a pezzi, da ristrutturare completamente, con i muri pieni di salso e che, quando arriva il periodo, c’è pure l’acqua alta! Ma come si fa? Il Comune, il caro Comune di Venezia, non fa assolutamente nulla per aiutare le giovani coppie e, non solo loro, a rimanere a Venezia ma allora che non vengano a dirci di rimanere se non è possibile viverci…anche l’affitto è alle stelle, parliamo di Venezia…città dei Dogi e della Serenissima…si certo, qualche centinaio di anni fa forse…ma siamo quasi nel 2010 e se il Comune “vuole” che le persone rimangano a Venezia deve fare qualcosa e non solo parlare e parlare…qui ci vogliono i fatti, nero su bianco. Anche il Mose…che dire di questa imponente opera dell’uomo? Sono anni che ci stanno lavorando con la conclusione che hanno sbagliato la progettazione della struttura e adesso? Milioni di euro buttati al vento e noi, ancora con l’acqua alta che arriva in casa…tra le altre cose, da l’anno scorso ho notato che la marea eccezionale è, e sarà in futuro, sempre più eccezionale, con lo scioglimento dei ghiacci e il clima che cambia, non c’è più una stagione per l’acqua alta…qualche anno fa il mese di novembre, cioè questo, era battezzato “il mese dell’acqua alta a Venezia” infatti, molti turisti ci venivano apposta per sguazzarci in mezzo ma ora non lo è più, perché anche questa estate in giugno e ripeto giugno le sirene che avvisano la marea eccezionale si sono fatte sentire…l’anno scorso il primo di dicembre c’è stata una marea definibile tranquillamente “ultra eccezionale” infatti, quella volta il Comune non ha potuto far finta di niente o “modificare”, come era già successo in precedenza per non pagare i danni alle povere persone che si sono ritrovate senza elettrodomestici e con mobili da buttare, le cifre e le misurazioni della marea perché era evidente, come la luce del sole, che l’acqua era salita ben oltre il limite al quale si possono richiedere i danni, pensate che a Burano (dove abito io) l’acqua, quel famoso primo dicembre, è stata di 1,63cm, una cosa mai vista, da me, prima…io nel famoso ’66 non ero ancora nata ma ho visto le foto che ritraevano il giorno dell’acqua alta il 4 novembre, passato ormai nella storia di Venezia e, ne sono rimasta scioccata! Comunque, ritornando al “Funerale di Venezia”, è stata una vera e propria provocazione, una bara rosa ha attraversato, su di un natante, tutto il Canal Grande e poi è stata portata a spalla nei dintorni di Rialto. Tutta questa messa in scena per dire che Venezia ormai si sta spopolando e che di “veneziani puri” ce ne sono ben pochi, infatti la città pullula di stranieri (come d’altronde le altre città d’Italia ma, almeno quelle di “residenti puri” ne hanno ancora in abbondanza), la provocazione sulla morte di Venezia era destinata ai media, per poter poi far conoscere la situazione a tutti, tanto che alcuni ricercatori, a campione, hanno analizzato la saliva dei passanti per determinare se erano puri veneziani oppure no…il tutto accompagnato da un maestro che suonava il pianoforte sopra ad un “topo” tipica barca veneziana adibita a trasporti.

L’assurdità di tutto questo è che comunque, anche se questa manifestazione/evento/provocazione come la si voglia chiamare, è stata seguita da tutti, i fatti non cambiano, cioè: Venezia sta spopolandosi ora come lo farà in futuro e aggiungo, che sarà sempre peggio…noi poveri veneziani che ancora stringiamo i denti e rimaniamo nella nostra città, fra un po’ non potremmo fare altro che prendere armi e bagagli e trasferirci pure noi…non è mica colpa nostra se viviamo in una città…anzi…nella città di Venezia, dire “una” sarebbe stato troppo banale e avrebbe sminuito La città per eccellenza…magari, senza che noi lo sappiamo, tutte quelle persone che hanno lasciato Venezia ne hanno risentito perché forse, essendo stata la loro città gli è stato anche difficile lasciarla ma non hanno potuto fare altrimenti…sono sicura però che il loro cuore è ancora tra le acque della Laguna…amo Venezia, la amo perché è la mia città, la trovo affascinante, mi piace la sua storia, i suoi ponti, i monumenti e le calli, anche l’acqua alta ha il suo fascino se guardata dal lato romantico e non pratico…è una città con un sacco di eventi culturali, dal teatro alle mostre, dalle manifestazioni alle antiche tradizioni, la cosa che amo di più di Venezia, oltre Piazza San Marco e la sua splendida Basilica, è il carnevale, lo sento mio, mi immergo in quell’atmosfera che si respira solamente in quei giorni, la confusione, il divertimento, gli antichi e splendidi abiti…Venezia è Venezia in fin dei conti! Qualcuno però deve fare qualcosa perchè questa città non diventi solamente meta turistica, altrimenti fra qualche anno, ci saranno solamente i turisti che gireranno per le vie veneziane e di veneziani non ce ne sarà più nemmeno l’ombra.

Questa qui sotto è una poesia che scrissi qualche tempo fa in dialetto veneziano, penso sia il luogo e il momento giusto per postarla:


Venessi a mia città! Venezia la mia città! (traduzione)


Venessia, Venezia,

piccoa ma granda piccola ma grande

città sognante città sognante

el caigo te avvolse la nebbia ti avvolge

e el mister se nasconde ed il mistero si cela

dadrio a quee tue stupende colonne dietro a quelle tue stupende colonne

de marmo, di marmo,

romantica di xe illuminada dal sol, romantica tu sei illuminata dal sole,

rifletti e sentenaia de piccoe onde rifletti le centinaia di piccole onde

che, a ogni posada de cocàl se forma che, ad ogni posar di gabbiano si formano

nea tua bea laguna. nella tua bella laguna.

I occi ti ne fà briàr Gli occhi ci fai brillare

e el cuor ti fà palpitàr, e il cuore fai palpitare,

città co anima e cuor, città con anima e cuore,

città de vita e storia, città di vita e storia,

i tò ponti e cai, i tuoi ponti le calli,

i monumenti e e case i monumenti e le case

ne fa viver emosiòn ci fanno vivere emozioni

ogni giorno diverse, ogni giorno diverse,

città sora l’acqua città sopra l’acqua

che ti ne fà viaggiàr che ci fai viaggiare

co a fantasia, con la fantasia,

e tò mascare, le tue maschere,

ti ga mie facce ma, sempre ea stessa! hai mille facce ma, sempre la stessa!

El sol tramonta Il sole tramonta

e el te assa riposàr e ti lascia riposare

dormi dolse città, dormi dolce città,

dormi cuada dall’acqua dormi cullata dall’acqua

dormi e riposite par el domàn dormi e riposati per il domani

che altre centenaia de visi che altre centinaia di volti

te verrà a veder ti verranno a vedere

fotografàr e ammiràr! fotografare ed ammirare!


Manuela Vio


http://www.venessia.com/funerale.htm


Citazione: “L'uomo è dove è il suo cuore, non dove è il suo corpo” – Gandhi –

http://www.youreporter.it/video_IL_FUNERALE_DI_VENEZIA_2 VIDEO

 

****MANUELA VIO LINKS

In sogno si può toccare il cielo con un dito" - Manuela Vio - il mio romanzo:
 

http://manuelavio.estro-verso.org/
 
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martedì 20 ottobre 2009

LA POESIA NOBEL PER LA PACE 2009 di Zairo Ferrante

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ALLA POESIA IL PREMIO NOBEL PER LA PACE 2009

(Notizia falsa a cui io credo)

di

Zairo Ferrante 

Oggi voglio parlare di Pace, senza tirare in ballo Gandhi, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela o Capitini (Quest'ultimo non premio Nobel per la Pace, ma semplicemente uomo illuminato e massimo esponente del movimento Nonviolento italiano),così difficili da imitare a causa della loro grandezza.

Oggi voglio parlare di Pace, senza tirare in ballo Obama, anche se ha vinto il “Nobel per la sincerità 2009”, in quanto dopo tanti anni è stato il primo a parlare di guerra evitando il divertentissimo, ma lunghissimo e difficilissimo nome di:  “EsportazioneDiDemocrazia” (spero si scriva così perchè nel mio Devoto Oli tale termine non compare).

Oggi voglio parlare di Pace o forse di guerra e lo faccio, come al solito, tramite le parole di un Poeta, scrittore, ingengnere, traduttore,trombettista e cantautore francese, nato nel 1920 e morto nel 1959.

Il suo nome è Boris Vian (pseudonimo Vemon Sullivan) che il 27 maggio del 1954, giorno della disfatta Francese nella battaglia di Dien Bien Phu ( villaggio del Vietnam settentrionale) e data che segna la fine della guerra in Indocina, pubblicava la sua Canzone-Poesia più volte censurata a livello internazionale dal titolo:

 

“ Il Disertore”  
 

In piena facoltà  
egregio presidente  
le scrivo la presente  
che spero leggerà.

La cartolina qui  
mi dice terra terra  
di andare a far la guerra  
quest'altro lunedì

Ma io non sono qui  
egregio presidente  
per ammazzar la gente  
più o meno come me

Io non ce l'ho con lei  
sia detto per inciso  
ma sento che ho deciso  
e che diserterò.

Ho avuto solo guai  
da quando sono nato  
i figli che ho allevato  
han pianto insieme a me.

Mia mamma e mio papà  
ormai son sotto terra  
e a loro della guerra  
non gliene fregherà.

Quand'ero in prigionia  
qualcuno mi ha rubato  
mia moglie e il mio passato  
la mia migliore età.

Domani mi alzerò  
e chiuderò la porta  
sulla stagione morta  
e mi incamminerò.

Vivrò  di carità  
sulle strade di Spagna  
di Francia e di Bretagna  
e a tutti griderò.

Di non partire più  
e di non obbedire  
per andare a morire  
per non importa chi.

Per cui se servirà  
del sangue ad ogni costo  
andate a dare il vostro  
se vi divertirà.

E dica pure ai suoi  
se vengono a cercarmi  
che possono spararmi  
io armi non ne ho.

  • Questa Canzone-Poesia è stata tradotta in italiano da Giorgio Calabrese e prima ancora da Luigi Tenco che la intitolò “Padroni della terra”. Successivamente cantata da Ornella Vanoni e da Ivano Fossati è in breve tempo diventata una delle canzoni “anti-guerra” più famosa al mondo anche per merito di Joan Baez che la utilizzò in numerosissime marce pacifiste. Il 9 ottobre 2009 vince il “Nobel per la Pace” con la seguente motivazione: “Oggi 19 ottobre 2009 assegniamo, dopo un'attenta analisi, il premio Nobel per la Pace alla Poesia “Il Disertore”.

A Lei va il merito di aver, in oltre cinquant'anni di storia, educato la Popolazione Mondiale al rispetto della Libertà  individuale ed alla difesa della Pace”.

Zairo Ferrante

N.B

La notizia che avete appena letto è falsa, è stata emessa in mattinata dal Dinanimismo (movimento poetico rivoluzionario delle anime).

Spero di cuore che anche voi, almeno per un secondo, ci abbiate creduto ed  in attesa di conoscere i provvedimenti legali che verranno intrapresi nei confronti del movimento porgo a Tutti i miei più Liberi Saluti.

http://zairoferranteautore.myblog.it

video http://www.youtube.com/watch?v=gjndTXyk3mw