venerdì 23 agosto 2013

Estetica (e trans art): Beyoncé in Video Bikini

 

Questo minispot è stato girato per presentare le date brasiliane del tour di Beyoncè "Mrs. Carter World Tour". La cantante si mostra ai suoi fans in tutta la sua bellezza - tratto da Youtube

*VIDEO

 

http://celebwoood.blogspot.it/2012/06/beyonce-hot-hd-wallpapers.html

 

Ferrara città di scienza: Il logico e filosofo M. D'Agostino a Unitn 10 di Trento per la scuola 2.0

Sono 87 gli studenti selezionati per la settimana di orientamento universitario a Rovereto promossa dalla Scuola Normale Superiore in collaborazione con lUnitn e giunta ormai alla sua decima edizione consecutiva. Vengono da tutta Italia e, quest’anno anche da Francia e Repubblica Ceca, per scegliere il percorso di studi più aderente alle proprie inclinazioni. Per questo da domenica 25 a venerdì 30 agosto presso il Museo di Arte Moderna e Contemporanea e il Palazzo dell’Istruzione, prenderanno parte a lezioni e seminari nel campo della scienza, della cultura, delle professioni, confrontando le proprie aspettative a un anno dalla maturità.
Gli 87 ragazzi selezionati assisteranno a varie lezioni, in una ventina di discipline. A introdurli nelle varie aree del sapere ci saranno: Fabio Beltram (Fisica della materia, direttore della Scuola Normale Superiore), Fabrizio Tagliavini (Neurologia, Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano), Gianpiero Rosati (Lingua e letteratura latina, Scuola Normale Superiore), Andrea Ferrara (Cosmologia, Scuola Normale Superiore), Susanna Terracini (Analisi matematica, Università di Torino), Lina Bolzoni (Letteratura italiana, Scuola Normale Superiore), Innocenzo Cipolletta ( Economia, presidente Unitn ), Claudio Zannoni (Chimica, Fisica, Università di Bologna), Marcello Pezzetti (direttore del Museo della Shoah, Roma), Marcello D’Agostino (Logica e filosofia della scienza, Università di Ferrara), Massimiliano Solazzi (Ingegneria meccanica, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa), Giorgio Vallortigara (Psicobiologia e psicologia fisiologica, Unitn ), Tullio Pozzan (Patologia generale, Università di Padova), Marcello Clarich (Diritto amministrativo, LUISS “Guido Carli”, Roma), Massimo Ferretti (Storia dell’arte moderna, Scuola Normale Superiore).
Previsti anche incontri con i dottorandi Unitn e gli allievi del Corso di perfezionamento della Scuola Normale Superiore. Giovedì pomeriggio, in programma per i ragazzi anche la visita al nuovo Muse, il Museo della Scienza di Trento.
Durante l’estate 2013 circa 450 studenti (selezionati fra i circa 3000 nominativi segnalati dagli istituti scolastici) hanno partecipato o parteciperanno a uno dei cinque corsi di orientamento organizzati dalla Scuola Normale Superiore nelle sedi di San Miniato (PI), Roma (in collaborazione l’Accademia dei Lincei) e Rovereto (in collaborazione con Unitn ).

Storia (di Comacchio): attraverso... le parole e le pietre (Este Edition, 2013)

LE PAROLE SULLE PIETRE. COMACCHIO SULLE ISCRIZIONI EPIGRAFICHE

Home > IN EVIDENZA > LE PAROLE SULLE PIETRE. COMACCHIO SULLE ISCRIZIONI EPIGRAFICHE

TITOLO Le parole sulle pietre. Comacchio sulle iscrizioni epigrafiche nelle chiese, nelle piazze, nelle strade, negli edifici pubblici

 

AUTORE Aniello Zamboni e Davide Tomasi, fotografie di Andrea Samaritani

 

Per questa casa editrice, Aniello Zamboni ha già pubblicato, nella collana i Libri di Anecdota, Biblioteche private di Comacchio. Secoli XVI-XIX (2009).

 

GENERE Saggistica

 

ISBN 978-88-6704-083-4

 

PREZZO € 15,00

 

PAGINE 256

 

FORMATO 17 x 24 cm.

 

ANNO DI PUBBLICAZIONE 2013

 

CONTENUTI

 

Le 85 lapidi prese in considerazione in questo libro non sono solo catalogate, schedate e trascritte, che sarebbe già opera meritoria, ma collegate dalla sapiente esperienza degli autori ad altri documenti archivistici o a esaurienti riferimenti bibliografici, tanto da fornirci uno spaccato storico non solo di rara precisione scientifica ma anche di godibilità letteraria. Dalle iscrizioni più antiche, che superano i 1.300 anni, alla più recente in ricordo della visita di Papa Giovanni Paolo II, si commemorano: eventi notevoli nella fondazione e costruzione della città; benefici alla città ed alle sue valli; si fornisce memoria di antichi privilegi e indulgenze religiose. Si ricordano non solo i cittadini illustri, che con il loro operato civile hanno dato vanto o beneficio al territorio comacchiese, ma anche i più umili che però hanno dato dimostrazione di spirito di sacrificio, quasi sempre con la perdita della vita, per la difesa di valori e ideali.

 

COLLANA Fuori Collana (grandi opere)

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=536

 

Musica (di strada): il Ferrara Buskers Festival ouverture (dopo le grandi anteprime di Venezia e Comacchio)

Più nomade che mai, è partita giovedì 22 agosto da Venezia la carovana itinerante di suoni dal mondo del Ferrara Buskers Festival 2013, che in questa 26° edizione rende omaggio alla Danimarca, il paese dell’inventore di fiabe Hans Christian Andersen. E dopo la tappa di venerdì 23 agosto a Comacchio, sabato 24 agosto e domenica 25 agosto storie e strumenti dei mille artisti di strada, rappresentanti di 33 nazioni diverse, entreranno a Ferrara per un weekend di spettacoli e suoni mirabolanti sul consolidato palcoscenico del centro storico estense.

***********************************VIDEO 2012

Sabato 24 agosto, alle ore 17, spetterà a 300 bambini del Centri estivi di Ferrara e Provincia inaugurare la 26° edizione e il Progetto Ecofestival. In piazza municipale i 300 piccoli artisti saranno diretti da Vittorio Zanella e Rita Pasqualini del Teatrino dell’Es*** di Bologna e Massimo Tagliani dell’Associazione Viale K e si esibiranno in un concerto con strumenti a percussione da loro realizzati con materiale di recupero.

***********************************VIDEO TEATRINO DELL'ES

Da sabato 24 agosto sino al 1° settembre tango argentino in piazzetta San Nicolò. Tutte le scuole di tango della città si uniranno per regalare momenti di coinvolgimento con la musica e il ballo del tango argentino. Ogni giorno una non stop dalle ore 19.30 sino a mezzanotte..... C

http://www.estense.com/?p=323023

 

http://www.ferrarabuskers.com/

Zanini Arte (Mantova) - Esposizione Arte Contemporanea: PIETRO DENTE "Policromie urbane in 3D" - Opening: 1 Settembre ore 18.30 - ZANINI ARTE

 
Si apre con l'artista Pietro Dente, la nuova stagione di esposizioni d'arte contemporanea promosse dalla
Zanini Contemporary Gallery
 per l'anno 2013/2014

La calendarizzazione di questo nuovo anno prevede l'inaugurazione di una mostra, ogni prima domenica del mese, e di una conferenza, della rassegna Caffè Letterario, la terza domenica del mese. Un'intensa programmazione di artisti e autori di fama nazionale e internazionale che faranno vivere, giorno dopo giorno fino a giugno 2014, gli spazi delle gallerie della ZANINI ARTE.


ZANINI CONTEMPORARY GALLERY

Presenta

PIETRO DENTE

Policromie urbane in 3D

 VernissageDomenica 1 SETTEMBRE alle ore 18.30

a cura di Marino Massarotti

 La mostra è patrocinata dal Comune di San Benedetto Po (MN)

 Durata della Mostra: 1 Settembre - 2 Ottobre 2013

 Via Virgilio 7, San Benedetto Po (Mantova)

Tutti i giorni: 10-12 / 15.30-19.00

zaninicontemporary@gmail.com / 360.952089 – 335.6716531 

www.zaniniarte.com 

 

Facebook: Art Gallery Zanini Arte


"Ciò che conferisce ai “paesaggi urbani” di Dente tutta la loro magica irrealtà è quel senso di sospensione, di trasparenza di quelle pareti, della lontananza di quelle strade, dell’evanescenza di quelle facciate dietro le quali si immagina una vita reale, che però non esce mai da un’esistenza sognata. Il peso della materia è scomparso, la città incombe con la sua caotica giungla di cemento ed appare trasfigurata da una geometria e da una prospettiva perfetta che la rende ancor più un mondo di suggestioni nascoste che in alcuni casi sembrano sfiorare un incubo. Unica speranza di comunicazione (e di riscatto?) sono le vie che corrono sopraelevate ad indicare un rapporto umanizzato.

L’uomo come tale comunque non esiste e la natura è un ricordo lontano. Il tutto viene raggiunto con una grande castità di mezzi pittorici mentre il disegno è sempre capace di costruire un plasticismo teso dalla terra al cielo. Il colore è usato con una tecnica che ricorda, nella sua ricerca di singole luci ravvicinate, il divisionismo, e raggiunge risultati spesso monocromi all’apparenza visiva che celano in realtà un universo più complesso. Siamo dunque di fronte ad un astrattismo figurativo in una evoluzione che sarà interessante seguire".

 

 

 

 

ZANINI ARTE     

Via Virgilio 7, San Benedetto Po (Mantova)

Tutti i giorni: 10-12 / 15.30-19.00

zaninicontemporary@gmail.com / 360.952089 – 335.6716531 

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Letteratura contemporanea: Sono on line i nuovi numeri delle riviste di cultura Bottegascriptamanent e Direfarescrivere


 

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la Bottega editoriale annuncia l’uscita del 72° numero di Bottegascriptamanent e del 92° numero di Direfarescrivere.
Vi segnaliamo particolarmente i due articoli di apertura:
Su Bottegascriptamanent: Palermo e provincia: un ebook turistico-culturale da Teomedia e la Bottega editoriale
di Luciano Catalioto



Su Direfarescrivere: Pubblicata da La Vita Felice, una raccolta poetica sulla vacuità dell’esistenza umana
di Renato Minore




Leggete di seguito per conoscere gli altri argomenti. Buona lettura

 

Bottega Scriptamanent

Direttrice editoriale: Graziana Pecora              Direttore responsabile: Fulvio Mazza




IN QUESTO NUMERO

Promossa da la Bottega editoriale, una guida turistico-culturale su Palermo e dintorni edita da Teomedia
(di Luciano Catalioto)

Da Infinito, una raccolta di testimonianze sulla solidarietà femminile come strumento di cambiamento 
(di Emanuela Pugliese)

Il Mezzogiorno tra eccellenze e ritardi: da Rubbettino, una rilettura del Sud Italia 
(di Andrea Vulpitta)

Corigliano Calabro: geografia e società nei resoconti di viaggio italiani e stranieri tra ’500 e ’800  
(di Riccardo Berardi)

Avventure e colpi di scena in un romanzo di guerra avvincente come un film d’azione, da Edizioni Sonda 
(di Vilma Formigoni)

Da Città del sole, un saggio storico sugli itinerari risorgimentali in terra d’Aspromonte 
(di Guglielmo Colombero)

Da Biancaevolta edizioni, un reportage sul misterioso e “lontano” popolo degli aborigeni australiani 
(di Federica Lento)

L’erotismo in versi e in prosa: da Città del sole, una silloge curata da Sharo Gambino 
(di Veronica Di Gregorio Zitella)

Gli scenari apocalittici della fine del mondo narrati in un intenso romanzo, da Edizioni La Linea 
(di Emanuela Pugliese)

Per i bimbi la cucina non ha più segreti: una divertente guida con ricettario edita da Coccole e Caccole 
(di Alessandra Prospero)

Da Laruffa editore, l’estate di un nonno pescatore e di un ragazzo alla scoperta del proprio destino 
(di Angela Patrono)

Il sito di Libera, coordinamento di associazioni impegnate contro l’illegalità e la criminalità organizzata 
(di Francesca Ielpo)

Da Qulture edizioni, la storia di tre amiche che sognano di affermarsi nel campo della musica 
(di Veronica Di Gregorio Zitella)

Da La Mongolfiera, un saggio pedagogico che analizza l’atto valutativo come nuova esperienza educativa 
(di Adelina Guerrera)

La moda elegante ed eccessiva di Gianni Versace e una vita dai toni fiabeschi. Una biografia da Lindau 
(di Rossella Michienzi)

Direttrice editoriale: Graziana Pecora (riviste@bottegaeditoriale.it)

Direttore responsabile: Fulvio Mazza (amministratore@bottegaeditoriale.it)

In redazione: Francesca Buran, Pamela Quintieri, Francesco Rolli, Fulvia Scopelliti

Curatori rubriche: Denise Amato, Angela Galloro, Aurora Logullo, Rosina Madotta, Manuela Mancuso, Ilenia Marrapodi, Emanuela Pugliese, Pamela Quintieri, Francesca Rinaldi, Francesco Rolli, Fulvia Scopelliti, Alba Terranova

Collaboratori fissi: Denise Amato, Simona Baldassarre, Maria Balsamo, Sabrina Barbin, Ilaria Bovio, Francesca Erica Bruzzese, Valentina Burchianti, Maria Laura Capobianco, Maria Assunta Carlucci, Alberto Cazzoli, Cinzia Ceriani, Ilaria Colacione, Guglielmo Colombero, Selene Corapi, Giacomo Dini, Stefania Falbo, Maria Rosaria Ferrara, Elisabetta Feruglio, Vilma Formigoni, Francesca Ielpo, Federica Lento, Giuseppe Licandro, Aurora Logullo, Stefania Marchitelli, Pinangelo Marino, Paola Mazza, Sonia Miceli, Irene Nicastro, Lara Parisella, Elisa Pirozzi, Annalisa Pontieri, Luciana Rossi, Maria Saporito, Francesco Staderini, Andrea Vulpitta, Carmine Zaccaro


Direfarescrivere
Direttrice editoriale: Graziana Pecora          Direttore responsabile: Fulvio Mazza

IN QUESTO NUMERO

In primo piano: Ricognizioni liriche sulla perdita della dimensione umana in una raccolta di versi editi da La Vita Felice,
di Renato Minore

Questioni di editoria: Da Infinito edizioni, un interessante saggio spiega come intraprendere una professione in campo editoriale,
di Angela Patrono

La cultura, probabilmente: Per Iacobelli, le figure femminili che hanno silenziosamente contribuito alla scrittura del cinema italiano,
di Elena Montemaggi

La recensione: Macrobiotica e colture biodinamiche: da Iacobelli, un romanzo per rivedere nutrizione e stile di vita,
di Maria Assunta Carlucci

Un editore al mese: Apprendere e fantasticare con i libri di Edigio’, casa editrice per l’infanzia… con un occhio ai grandi,
di Francesca Ielpo

Direttrice editoriale: Graziana Pecora (riviste@bottegaeditoriale.it)
Direttore responsabile: Fulvio Mazza (amministratore@bottegaeditoriale.it)
Curatori rubriche: Simona Baldassarre (La cultura, probabilmente), Francesca Buran (La recensione libraria), Cecilia Rutigliano (Questioni di editoria), Adelina Guerrera (Un editore al mese)
Collaboratori: Annarita Calaudi, Maria Laura Capobianco, Ilaria Colacione, Veronica Di Gregorio Zitella, Stefania Falbo, Vilma Formigoni, Angela Galloro, Irene Nicastro, Francesca Maruccia, Angela Patrono, Fulvia Scopelliti, Francesco Staderini

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Futurologia (2.0): il Festival delle Storie

Un mondo liquido, instabile, in cui molti dei sogni su un futuro dalle sorti radiose e progressive, covati dal Novecento, annegano. Oppure semplicemente restano a galleggiare senza capitani capaci di ritrovare gli alisei che li spingano verso la rotta giusta.
 
Ecco che allora diventano fondamentali tutti coloro che nell'instabile che caratterizza il post-moderno sono capaci di fissare punti fermi. O almeno di segnalare rotte, percorsi. Potremmo definire queste persone «cartografi del presente». Il loro compito è orientarci, tenere assieme la Pop art e la Nike di Samotracia, Marinetti e Paperino, evitare che il bosone di Higgs viva per sempre in un universo parallelo separato da quello di milioni di fedeli che recitano la Sunna, o di fan che si agitano al ritmo di Lady Gaga. E il loro è ovviamente un lavoro non facile in un epoca dove l'umanità ha sempre l'impressione di guardarsi in uno specchio rotto. Si vedono dettagli infiniti e mai quadri di insieme. Infinite storie e mai la Storia. Alcuni di questi intellettuali capaci di dettare la rotta, sono universalmente noti.
Basti pensare allo stesso Zygmunt Bauman a cui dobbiamo la definizione di liquidità, o a scrittori come David Foster Wallace, che non per niente è stato definito un «Émile Zola post-millennio». In altri casi è necessario andarli a cercare. Rintracciare i nocchieri prima di imbarcarsi per il viaggio Ecco perché quest'anno al Festival delle Storie (23-31 agosto), in Valle di Comino, ci sarà una giornata (sabato 24) intitolata proprio «Il Cartografo». Abbiamo parlato con alcuni dei relatori per anticipare lo sforzo che faranno per disegnare la planimetria del presente. Ad esempio Gianluca Franzoni, geniale imprenditore del cacao che ha creato la Domori (azienda che produce cioccolati sublimi): «Nell'imprenditoria più che dei personaggi di riferimento esistono delle idee di riferimento. La prima deve essere la valorizzazione di una materia prima. Per me è il cacao, ma può essere anche un'altra. Il secondo concetto guida è il miglioramento del prodotto giorno per giorno. L'orientamento produttivo di molti Paesi è dettato dal marketing, non dovrebbe essere così».
Invece Stefano Mazzotti, naturalista, direttore di museo e vero esploratore ci racconta così i cartografi della scienza: «Sono coloro che cercano ancora la biodiversità. Una volta il plus valore era il rischio, ora invece conta mantenere il gusto della scoperta. Ci sono poi grandi scienziati che nonostante la frammentazione culturale di oggi riescono a creare grandi sintesi. A me vengono in mente il creatore del concetto di biodiversità e della sociobiologia, Edward Wilson, oppure Richard Dawkins, un grande divulgatore. Certo la scienza fatica di più rispetto ad altre discipline a raggiungere il pubblico... è un territorio meno esplorato».... C
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/ecco-mappa-delle-idee-orientarsi-nel-presente-944419.html

Futurologia (2.0): il Festival delle Storie

Un mondo liquido, instabile, in cui molti dei sogni su un futuro dalle sorti radiose e progressive, covati dal Novecento, annegano. Oppure semplicemente restano a galleggiare senza capitani capaci di ritrovare gli alisei che li spingano verso la rotta giusta.
Ecco che allora diventano fondamentali tutti coloro che nell'instabile che caratterizza il post-moderno sono capaci di fissare punti fermi. O almeno di segnalare rotte, percorsi. Potremmo definire queste persone «cartografi del presente». Il loro compito è orientarci, tenere assieme la Pop art e la Nike di Samotracia, Marinetti e Paperino, evitare che il bosone di Higgs viva per sempre in un universo parallelo separato da quello di milioni di fedeli che recitano la Sunna, o di fan che si agitano al ritmo di Lady Gaga. E il loro è ovviamente un lavoro non facile in un epoca dove l'umanità ha sempre l'impressione di guardarsi in uno specchio rotto. Si vedono dettagli infiniti e mai quadri di insieme. Infinite storie e mai la Storia. Alcuni di questi intellettuali capaci di dettare la rotta, sono universalmente noti.
Basti pensare allo stesso Zygmunt Bauman a cui dobbiamo la definizione di liquidità, o a scrittori come David Foster Wallace, che non per niente è stato definito un «Émile Zola post-millennio». In altri casi è necessario andarli a cercare. Rintracciare i nocchieri prima di imbarcarsi per il viaggio Ecco perché quest'anno al Festival delle Storie (23-31 agosto), in Valle di Comino, ci sarà una giornata (sabato 24) intitolata proprio «Il Cartografo». Abbiamo parlato con alcuni dei relatori per anticipare lo sforzo che faranno per disegnare la planimetria del presente. Ad esempio Gianluca Franzoni, geniale imprenditore del cacao che ha creato la Domori (azienda che produce cioccolati sublimi): «Nell'imprenditoria più che dei personaggi di riferimento esistono delle idee di riferimento. La prima deve essere la valorizzazione di una materia prima. Per me è il cacao, ma può essere anche un'altra. Il secondo concetto guida è il miglioramento del prodotto giorno per giorno. L'orientamento produttivo di molti Paesi è dettato dal marketing, non dovrebbe essere così».
Invece Stefano Mazzotti, naturalista, direttore di museo e vero esploratore ci racconta così i cartografi della scienza: «Sono coloro che cercano ancora la biodiversità. Una volta il plus valore era il rischio, ora invece conta mantenere il gusto della scoperta. Ci sono poi grandi scienziati che nonostante la frammentazione culturale di oggi riescono a creare grandi sintesi. A me vengono in mente il creatore del concetto di biodiversità e della sociobiologia, Edward Wilson, oppure Richard Dawkins, un grande divulgatore. Certo la scienza fatica di più rispetto ad altre discipline a raggiungere il pubblico... è un territorio meno esplorato».... C
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/ecco-mappa-delle-idee-orientarsi-nel-presente-944419.html

Webmind: il nuovo megaspot Nike buca YouTube!

L'ultimo spot virale lanciato dalla Nike con LeBron James, Pique e Serena Williams si chiama "Possibilities" ed è un vero è proprio capolavoro: nelle prime 24 ore dal suo lancio sul web ha collezionato così tante visualizzazioni da mandare il tilt il counter di Youtube. A cura di Bobomatto

*VIDEO

Medicina: il Zamboni project su Oggi-Scienza

CRONACA – Sono ancora controversi gli studi attorno all’ipotesi avanzata da Paolo Zamboni, direttore del centro malattie vascolari dell’Università di Ferrara

riguardo il legame tra sclerosi multipla e anomalie del flusso venoso extracranico.

Un recente studio condotto dall’Università canadese McMaster e pubblicato su Plosone, ha infatti dimostrato come non ci sia alcuna correlazione tra la patologia individuata da Zamboni – l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale o Ccsvi – e questa malattia neurodegenerativa. Nel 2008 il  chirurgo di Ferrara e il suo team di ricerca avevano descritto per la prima volta  in alcuni studi, come un’ostruzione multipla delle vene extracraniche fosse presente nei pazienti colpiti da sclerosi multipla e fosse uno dei meccanismi coinvolti nell’insorgenza di questa patologia. L’angioplastica coronarica quindi, sempre secondo la teoria portata avanti da Zamboni, eliminando l’ostruzione e migliorando il flusso e il drenaggio del sangue proveniente dal cervello, potrebbe aiutare i pazienti affetti da sclerosi multipla.

Un altro studio condotto da Zivadinov e colleghi aveva riportato una prevalenza di Ccsvi nel 56% dei pazienti affetti da sclerosi multipla, una via di mezzo tra quanto visto da Zamboni e studi che vanno in senso contrario (anche qui e altri sono disponibili nella bibliografia del lavoro pubblicato su Plosone). Sempre nello studio condotto da Zivadinov, però, anche il 23% dei controlli presentavano Ccsvi. Lo studio condotto da Ian Rodger della McMaster invece va in senso contrario e dimostra che questa relazione non esiste. Circa 200 pazienti sono stati reclutati nello studio caso-controllo randomizzato, di cui 100 affetti da sclerosi multipla e di età compresa tra i 18 e 65 anni. Tutti sono stati sottoposti a ecografia delle vene del collo e delle vene cerebrali profonde e a imaging a risonanza magnetica delle vene del collo e del cervello. Queste procedure sono state eseguite su ciascun partecipante lo stesso giorno e in presenza di tre operatori formati a Ferrara. La conclusione è che in nessuno dei partecipanti allo studio sono state riscontrati «reflusso, stenosi o ostruzione delle vene giugulari interne o delle vene vertebrali» come si legge nel lavoro. «Allo stesso modo, non vi era alcuna prova di una reflusso o di cessazione del flusso nelle vene cerebrali profonde». La conclusione degli autori è quindi che non vi è alcuna relazione tra un ridotto flusso di sangue o ostruzione delle vene del collo e la sclerosi multipla.

Conclusione verso cui Zamboni e il collega Mirko Tessari hanno mostrato qualche perplessità replicando con una lettera inviata alla rivista scientifica, per via dei metodi usati dai ricercatori canadesi. Un altro studio italiano poi,  pubblicato su Journal of Vascular Surgery sempre negli stessi giorni e condotto da Tommaso Lupattelli dell’Istituto clinico cardiologico di Roma, su circa 1200 pazienti affetti da sclerosi, ha invece confermato la teoria di Zamboni.... C

http://oggiscienza.wordpress.com/2013/08/22/sclerosi-multipla-e-ccsvi/

Archeologia: (Roma)- 31 agosto special al Museo di Ferrara

PRIMA PAGINA SITO ...
Spetcul - Una Notte al Museo (di Ferrara), il 31 agosto apertura straordinaria
Roma - 20 ago (Prima Pagina News) Dopo la normale apertura dalle 9.30 alle 17, sabato 31 agosto il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara riapre dalle 20 a mezzanotte (ingresso € 5,00) per ospitare una performance musicale con letture di brani classici e moderni e una visita guidata. Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara è uno dei 38 luoghi d'eccellenza della cultura italiana selezionati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'iniziativa "Una notte al Museo" Fino alla fine dell’anno, l’ultimo sabato di ogni mese, il museo riapre anche dalle 20 alle 24 con tante iniziative per rendere la fruizione della cultura la più ampia possibile e per offrire ai turisti che visitano il nostro Paese un’opportunità indimenticabile. Allestito nel palazzo progettato nel 1500 da Biagio Rossetti per il nobile ferrarese Antonio Costabili, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara conserva le testimonianze di uno dei più interessanti ritrovamenti archeologici del XX secolo, la necropoli e l’abitato di Spina, la città etrusca sul Po, in fregio alle sponde del Mar Adriatico (fine VI – metà III secolo a. C.), che ha restituito un nucleo di materiali giunto in gran parte integro fino a noi, grazie alle straordinarie condizioni ambientali delle antiche vestigia, naturalmente protette dalle acque della laguna di Comacchio. Negli ultimi anni il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara è stato al centro di una serie di iniziative tese a restituirgli il primato culturale che gli spetta, culminate prima nell'apertura della Sala delle piroghe e della Sala degli Ori, nel restauro del Giardino neo-rinascimentale e del Giardino di Levante, e nel 2011 nell'inaugurazione di quattro nuove sale al piano terra dedicate all’abitato di Spina, ai popoli e alle scritture di Spina, ai culti e alla biblioteca virtuale. Le sezioni del Museo dedicate a Spina si articolano su due piani e presentano al pubblico materiali di eccezionale valore storico e artistico, testimonianza dei numerosi traffici commerciali intercorsi tra l’antica città portuale etrusca, “vissuta” dalla fine del VI secolo a. C. alla metà del III secolo a. C., e il Mediterraneo e del suo rapporto privilegiato con Atene. Al piano terra è possibile visitare la Sala del Tesoro, la riallestita sala delle piroghe – affacciate entrambe sul Giardino di Mezzogiorno - e la sezione intitolata all’abitato della città, che rappresenterà il nuovo inizio del percorso museale della realtà spinete. La Sala del Tesoro, la più famosa e riccamente decorata di Palazzo Costabili, realizzata tra il 1503 e il 1506 da Benvenuto Tisi detto il Garofalo, uno dei più importanti rappresentanti della scuola ferrarese rinascimentale, è stata riportata allo splendore dei colori originari a seguito di lunghi e accurati restauri. La sala delle piroghe ospita eccezionali reperti del III-IV secolo d. C.: due imbarcazioni monossili scoperte nel 1940 in Valle Isola, nei pressi di Comacchio, in provincia di Ferrara, scavate e condotte al Museo, ove si trovano dal 1948. La sezione dedicata alla città di Spina si apre con la sala dell’abitato, per la prima volta illustrato con dovizia di materiali, che illustrano sia gli aspetti urbanistici e architettonici dell’insediamento deltizio, sia la vita quotidiana degli Spineti; aspetti, questi, ulteriormente esplicati da apparati multimediali che narrano in modo suggestivo la storia e la vita della città. Il piano nobile, nucleo originario del Museo, è interamente dedicato alla necropoli della città etrusca; di essa viene esposta una significativa campionatura delle oltre 4.000 tombe rinvenute in Valle Trebba e Valle Pega. La raccolta annovera pezzi di rara bellezza: ceramiche attiche, di provenienza ateniese, a figure nere e a figure rosse, tra cui la preziosa anfora panatenaica a figure nere attribuita al Pittore di Berlino (480-470 A.C.), unico esemplare di questa tipologia di vasi rinvenuto a Spina, il cratere del Pittore dei Niobidi, oppure le kylikes del Maestro di Pentesilea, o, a imitazione di più preziosi esemplari in argento, la patera in stagno con la raffigurazione dell’apoteosi di Heracles e delle sue nozze con Hebe... C
Spetcul - Una Notte al Museo (di Ferrara), il 31 agosto apertura straordinaria
Roma - 20 ago (Prima Pagina News) Dopo la normale apertura dalle 9.30 alle 17, sabato 31 agosto il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara riapre dalle 20 a mezzanotte (ingresso € 5,00) per ospitare una performance musicale con letture di brani classici e moderni e una visita guidata. Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara è uno dei 38 luoghi d'eccellenza della cultura italiana selezionati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'iniziativa "Una notte al Museo" Fino alla fine dell’anno, l’ultimo sabato di ogni mese, il museo riapre anche dalle 20 alle 24 con tante iniziative per rendere la fruizione della cultura la più ampia possibile e per offrire ai turisti che visitano il nostro Paese un’opportunità indimenticabile. Allestito nel palazzo progettato nel 1500 da Biagio Rossetti per il nobile ferrarese Antonio Costabili, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara conserva le testimonianze di uno dei più interessanti ritrovamenti archeologici del XX secolo, la necropoli e l’abitato di Spina, la città etrusca sul Po, in fregio alle sponde del Mar Adriatico (fine VI – metà III secolo a. C.), che ha restituito un nucleo di materiali giunto in gran parte integro fino a noi, grazie alle straordinarie condizioni ambientali delle antiche vestigia, naturalmente protette dalle acque della laguna di Comacchio. Negli ultimi anni il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara è stato al centro di una serie di iniziative tese a restituirgli il primato culturale che gli spetta, culminate prima nell'apertura della Sala delle piroghe e della Sala degli Ori, nel restauro del Giardino neo-rinascimentale e del Giardino di Levante, e nel 2011 nell'inaugurazione di quattro nuove sale al piano terra dedicate all’abitato di Spina, ai popoli e alle scritture di Spina, ai culti e alla biblioteca virtuale. Le sezioni del Museo dedicate a Spina si articolano su due piani e presentano al pubblico materiali di eccezionale valore storico e artistico, testimonianza dei numerosi traffici commerciali intercorsi tra l’antica città portuale etrusca, “vissuta” dalla fine del VI secolo a. C. alla metà del III secolo a. C., e il Mediterraneo e del suo rapporto privilegiato con Atene. Al piano terra è possibile visitare la Sala del Tesoro, la riallestita sala delle piroghe – affacciate entrambe sul Giardino di Mezzogiorno - e la sezione intitolata all’abitato della città, che rappresenterà il nuovo inizio del percorso museale della realtà spinete. La Sala del Tesoro, la più famosa e riccamente decorata di Palazzo Costabili, realizzata tra il 1503 e il 1506 da Benvenuto Tisi detto il Garofalo, uno dei più importanti rappresentanti della scuola ferrarese rinascimentale, è stata riportata allo splendore dei colori originari a seguito di lunghi e accurati restauri. La sala delle piroghe ospita eccezionali reperti del III-IV secolo d. C.: due imbarcazioni monossili scoperte nel 1940 in Valle Isola, nei pressi di Comacchio, in provincia di Ferrara, scavate e condotte al Museo, ove si trovano dal 1948. La sezione dedicata alla città di Spina si apre con la sala dell’abitato, per la prima volta illustrato con dovizia di materiali, che illustrano sia gli aspetti urbanistici e architettonici dell’insediamento deltizio, sia la vita quotidiana degli Spineti; aspetti, questi, ulteriormente esplicati da apparati multimediali che narrano in modo suggestivo la storia e la vita della città. Il piano nobile, nucleo originario del Museo, è interamente dedicato alla necropoli della città etrusca; di essa viene esposta una significativa campionatura delle oltre 4.000 tombe rinvenute in Valle Trebba e Valle Pega. La raccolta annovera pezzi di rara bellezza: ceramiche attiche, di provenienza ateniese, a figure nere e a figure rosse, tra cui la preziosa anfora panatenaica a figure nere attribuita al Pittore di Berlino (480-470 A.C.), unico esemplare di questa tipologia di vasi rinvenuto a Spina, il cratere del Pittore dei Niobidi, oppure le kylikes del Maestro di Pentesilea, o, a imitazione di più preziosi esemplari in argento, la patera in stagno con la raffigurazione dell’apoteosi di Heracles e delle sue nozze con Hebe.... C
 
 

Astronomia: il Voyager 1 oltre il Sistema Solare?


......Secondo Marc Swisdak e James F. Drake dell’Universita’ del Maryland, Voyager 1 non sarebbe dove pensa la Nasa: “Si tratta di una questione controversa, ma noi pensiamo che Voyager abbia lasciato il Sistema Solare e stia iniziando il suo viaggio attraverso la Via Lattea”, ha dichiarato Swisdak, fra gli autori dello studio pubblicato sul The Astrophysical Journal Letters. Secondo gli scienziati, la sonda avrebbe lasciato il Sistema Solare il 27 luglio 2012 e il cambiamento nelle particelle galattiche incontrate da Voyager 1 sarebbe dovuto a fenomeni di riconnessione magnetica e non all’entrata nell’eliopausa, che avrebbe una struttura diversa da quella ipotizzata dalla Nasa...
 
http://www.meteoweb.eu/2013/08/spazio-dubbi-sulla-posizione-della-sonda-voyager-1-dove-si-trova-davvero/221251/

Pseudoscienze: Futurismo e passatismo giuridico!

 

*nota di AsinoRosso....   dopo 100 anni ancora in giro fanatici italianisti 1.0 di tal Croce B....  promotori di quel che Roland Barthes disse: "Il Totalitarismo nasce dal linguaggio": appunto le Parole in libertà futuriste evocano ancora postille veterostaliniste del genere... scritte da un archeopennivendolo che subordina la vita reale dinamica (e la Parola) alla dittatura della Legge, certamente trendy modello PMcrazia contemporanea, in Italia!  

 

 ....un sistema giuridico, non si può prescindere dalla Costituzione che non è altro che un insieme di regole senza le quali il linguaggio giuridico non potrebbe esistere. E i padri costituenti hanno fatto benissimo ad idearla come una forma rigida che impedisce la sua modifica affrettata o poco assennata. E rigida è anche la nostra grammatica. Se non fosse così, ci sarebbe una confusione che porterebbe inesorabilmente all’involuzione.

Pensiamo ai tentativi delle avanguardie, tra cui in primis, il futurismo di Marinetti che, in nome della velocità industriale, scompigliò smodatamente la grammatica eliminando la punteggiatura e l’aggettivazione, oltre ad insensate abbreviazioni usate anche nei nostri giorni negli sms o messaggini. Per fortuna il futurismo durò circa un ventennio, e la lingua italiana è rimasta indenne da tutti i tentativi di aggiornarla a suo danno. Certo, il linguaggio tende sempre a diventare più snello, più agile, ma senza tradire la grammatica.
Ecco, la stessa cosa vale per la Costituzione. Ora ci sono i “futuristi” che vogliono cambiarla e, per farlo, vogliono intervenire sull’articolo 138 che è la chiave di volta di tutta l’opera. Si vuole facilitare il cambiamento delle norme costituzionali e questo vuol dire che un Parlamento tendente al “modernismo”, può avere la facoltà di ritoccare le leggi anche senza senno, modificando così la natura della nostra Repubblica democratica fondata sul lavoro e sull’uguaglianza davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Da qui nasce la paura. E con grande ragione. Pensate cosa possa fare un uomo simile a B.
Non è questo un buon motivo per dire no alla modifica dell’articolo 138 che sostanzialmente difende l’inviolabilità della grammatica morale a cui tutte le leggi ordinarie devono essere legate? Perché un tale intervento non è stato mai pensato prima e ora invece sì? Non sentite una puzza di bruciato? Impediamo allora questa corrente di “futurismo giuridico”!
Roberto Calò
‘La Costituzione stravolta nel silenzio’ – L’appello de Il Fatto Quotidiano  (?????)

Musica (neopopolare): il Busker Ferrara Festival incanta e decolla a Venezia, oggi a Comacchio

Swingers PartySwingers Party

I Buskers in trasferta infiammano Venezia

Oggi l'anteprima a Comacchio e domani tutti in centro a Ferrara

Quello che si sono trovati di fronte i turisti in uscita dalla stazione di Santa Lucia il 22 agosto non deve essere stato il classico colpo d’occhio lagunare veneziano che immaginavano, coi traghetti e le gondole tra il Piazzale antistante e la Chiesa di San Simeon oltre lo specchio d’acqua. La variopinta folla di artisti di strada, con gli strumenti al seguito, che si agitavano impazienti – ma col sorriso sulle labbra – come atleti nella fase di riscaldamento prima della partenza, era infatti il preludio all’anticipazione del Ferrara Buskers Festival che quest’anno, in via del tutto eccezionale, è cominciata proprio dalla città di Casanova. «È vietato fare musica da strada a Venezia – ha commentato il direttore organizzativo Gigi Russo – perciò il Ferrara Buskers è un evento ancor più straordinario».

E la magia della trasferta veneziana – percepita come un’occasione importante per diffondere il verbo di una manifestazione che mira ad aumentare ogni anno il proprio pubblico – si è respirata fin dai primi momenti, quando il gazebo di presentazione del Festival e del territorio è stato allestito davanti alla Stazione e Chiara Vassalli del Consorzio Visit Ferrara e Silvia Pilot del Comune della città estense si sono lanciate in una febbrile attività di distribuzione di materiale relativo a Ferrara e Provincia.

Alle 18, la coloratissima banda dei musicisti di strada ha finalmente rotto gli indugi, lanciandosi in una miriade di spettacoli lungo quel percorso circolare che per un giorno ha perso il canonico abito turistico da menu a prezzo fisso e che dal Piazzale della Stazione di S. Lucia attraversa la Strada Nuova e Campo Santi Apostoli fino a Campo San Bartolomeo, per continuare verso San Luca, Sant’Angelo, l’Accademia, Santa Margherita, e terminare a Piazzale Roma, ai piedi del Ponte della Costituzione. Dalle 21.00 lo show itinerante ha piantato le tende della Buskers Night a Forte Marghera, dove le esibizioni on stage a cielo aperto sono andate avanti nell’entusiasmo generale fino all’una di notte.

L’evento inaugurale della 26esima edizione della più grande Rassegna Internazionale del Musicista di Strada ha dunque trasformato Venezia in un palcoscenico emozionante che non ha lasciato indifferenti i sorpresi turisti da cartolina e piccioni in piazza San Marco ma nemmeno gli artisti dei 20 gruppi invitati. «Suonare a Venezia mi sembra incredibile – ha detto sorridendo, intercettata tra un’esibizione e l’altra, Denis Diaz, cantante e percussionista del gruppo cubano Romavana – Non posso credere di essere in questa città come protagonista. Ho l’impressione che tutto possa succedere, oggi». E quella dell’incredulità è una sensazione che pare aver contagiato molti dei musicisti, tanto che anche la californiana Erica Chapin, chitarra, ukelele, mandolino e voce delle Rainbow girls parla apertamente di un sogno di bambina, che la riporta ai racconti di suo padre circa questa incredibile città oltre l’Oceano in cui oggi lei si esibisce come musicista... C

http://www.estense.com/?p=322929

Benjamin: L'Angelo della Storia by PL. Casalino


Ai tempi del Sessantotto, il più ermetico e brillante dei saggisti e dei critici letterari, Walter Bnjamin conobbe una grande fortuna tra i fautori del freudmarxismo e della leva antiautoritaria. Il ritorno di interesse per Benjamin si fece strada all'ombra di Th. Adorno e Max Horkheimer, ma anche di H. Marcuse e di Fromm, i filosofi della Scuola di Francoforte, che già negli anni Trenta ne avevano pubblicato le opere. quando a Berlino dominava Adolf Hitler e la filosofia tedesca era in esilio a New York e lo stesso Benjamin viveva da profugo il suo esilio a Parigi, dopo la parentesi incantata di Sanremo, che rimase sempre nel suo cuore. Nella capitale francese, Benjamin, tra ristrettezze e tristezze, scriveva lettere disperate ai suoi amici, consumando le sue giornate nelle ricerche in biblioteca. All'orizzonte culturale apparve come un fenomeno stagionale, pur manifestando intuizioni di straordinaria modernità di analisi e di lettura critica della realtà: la stella di Walter Benjamin infatti non tramonta e resiste e sopravvive al severo giudizio dei suoi contemporanei, ripresentandosi con ricorrente puntualità sugli scaffali delle librerie e tra le rivisitazioni storico-filosofiche. Non è un caso che qualche anno fa sia stato pubblicato un romanzo che lo vede protagonista, L'ANGELO DELLA STORIA. Benjamin era uno scrittore oscuro, introspettivo, misterioso, esoterico e visionario: tentò (ma non vi riuscì) di coniugare la teologia ebraica con il marxismo, la Cabbala con lo Stalinismo, secondo una concezione eccentrica ed inquietante della Storia, che non convinse nè i suoi amici marxisti, né il suo grande amico di gioventù, Gershom Scholem, studioso di mistica giudaica. Ai primi non piacquero l'improvvisa irruzione teologica nel marxismo, né la sua visione un pò dilettantesca del marxismo storico; al secondo apparve azzardata la sua deriva marxista nell'affrontare i grandi temi della spiritualità ebraica. Respinto dagli stalinisti e dai rabbini, Benjamin pose fine volontariamente, nel settembre del 1940,  alla sua tribolata esistenza a Port-Bou, al confine franco-spagnolo, convinto ormai, e forse a torto, di non poter sfuggire al suo amaro destino e di essere consegnato dalle autorità franchiste ai fascisti francesi e quindi ai nazisti. Avrebbe potuto, infatti, imbarcarsi ancora sul piroscafo che lo avrebbe condotto in America, ma stanco e deluso, si avvelenò, ingerendo 32 pillole di morfina. Ci resta la sua vasta opera incompiuta e imperfetta, ma di straordinaria potenza intellettiva e piena di meraviglia. Non si può dimenticare di lui lo sguardo di un bimbo, che a bocca aperta, contempla gli eventi che incalzano con tutto il loro orrore. 
Casalino Pierluigi

Pseudoscienze: Futurismo e passatismo giuridico!

 

*nota di AsinoRosso....   dopo 100 anni ancora in giro fanatici italianisti 1.0 di tal Croce B....  promotori di quel che Roland Barthes disse: "Il Totalitarismo nasce dal linguaggio": appunto le Parole in libertà futuriste evocano ancora postille veterostaliniste del genere... scritte da un archeopennivendolo che subordina la vita reale dinamica (e la Parola) alla dittatura della Legge, certamente trendy modello PMcrazia contemporanea, in Italia!  

 

 ....un sistema giuridico, non si può prescindere dalla Costituzione che non è altro che un insieme di regole senza le quali il linguaggio giuridico non potrebbe esistere. E i padri costituenti hanno fatto benissimo ad idearla come una forma rigida che impedisce la sua modifica affrettata o poco assennata. E rigida è anche la nostra grammatica. Se non fosse così, ci sarebbe una confusione che porterebbe inesorabilmente all'involuzione.

Pensiamo ai tentativi delle avanguardie, tra cui in primis, il futurismo di Marinetti che, in nome della velocità industriale, scompigliò smodatamente la grammatica eliminando la punteggiatura e l'aggettivazione, oltre ad insensate abbreviazioni usate anche nei nostri giorni negli sms o messaggini. Per fortuna il futurismo durò circa un ventennio, e la lingua italiana è rimasta indenne da tutti i tentativi di aggiornarla a suo danno. Certo, il linguaggio tende sempre a diventare più snello, più agile, ma senza tradire la grammatica.
Ecco, la stessa cosa vale per la Costituzione. Ora ci sono i "futuristi" che vogliono cambiarla e, per farlo, vogliono intervenire sull'articolo 138 che è la chiave di volta di tutta l'opera. Si vuole facilitare il cambiamento delle norme costituzionali e questo vuol dire che un Parlamento tendente al "modernismo", può avere la facoltà di ritoccare le leggi anche senza senno, modificando così la natura della nostra Repubblica democratica fondata sul lavoro e sull'uguaglianza davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Da qui nasce la paura. E con grande ragione. Pensate cosa possa fare un uomo simile a B.
Non è questo un buon motivo per dire no alla modifica dell'articolo 138 che sostanzialmente difende l'inviolabilità della grammatica morale a cui tutte le leggi ordinarie devono essere legate? Perché un tale intervento non è stato mai pensato prima e ora invece sì? Non sentite una puzza di bruciato? Impediamo allora questa corrente di "futurismo giuridico"!
Roberto Calò
'La Costituzione stravolta nel silenzio' – L'appello de Il Fatto Quotidiano  (?????)

Musica (neopopolare): il Busker Ferrara Festival incanta e decolla a Venezia, oggi a Comacchio

Swingers Party

I Buskers in trasferta infiammano Venezia

Oggi l'anteprima a Comacchio e domani tutti in centro a Ferrara

Quello che si sono trovati di fronte i turisti in uscita dalla stazione di Santa Lucia il 22 agosto non deve essere stato il classico colpo d'occhio lagunare veneziano che immaginavano, coi traghetti e le gondole tra il Piazzale antistante e la Chiesa di San Simeon oltre lo specchio d'acqua. La variopinta folla di artisti di strada, con gli strumenti al seguito, che si agitavano impazienti – ma col sorriso sulle labbra – come atleti nella fase di riscaldamento prima della partenza, era infatti il preludio all'anticipazione del Ferrara Buskers Festival che quest'anno, in via del tutto eccezionale, è cominciata proprio dalla città di Casanova. «È vietato fare musica da strada a Venezia – ha commentato il direttore organizzativo Gigi Russo – perciò il Ferrara Buskers è un evento ancor più straordinario».

E la magia della trasferta veneziana – percepita come un'occasione importante per diffondere il verbo di una manifestazione che mira ad aumentare ogni anno il proprio pubblico – si è respirata fin dai primi momenti, quando il gazebo di presentazione del Festival e del territorio è stato allestito davanti alla Stazione e Chiara Vassalli del Consorzio Visit Ferrara e Silvia Pilot del Comune della città estense si sono lanciate in una febbrile attività di distribuzione di materiale relativo a Ferrara e Provincia.

Alle 18, la coloratissima banda dei musicisti di strada ha finalmente rotto gli indugi, lanciandosi in una miriade di spettacoli lungo quel percorso circolare che per un giorno ha perso il canonico abito turistico da menu a prezzo fisso e che dal Piazzale della Stazione di S. Lucia attraversa la Strada Nuova e Campo Santi Apostoli fino a Campo San Bartolomeo, per continuare verso San Luca, Sant'Angelo, l'Accademia, Santa Margherita, e terminare a Piazzale Roma, ai piedi del Ponte della Costituzione. Dalle 21.00 lo show itinerante ha piantato le tende della Buskers Night a Forte Marghera, dove le esibizioni on stage a cielo aperto sono andate avanti nell'entusiasmo generale fino all'una di notte.

L'evento inaugurale della 26esima edizione della più grande Rassegna Internazionale del Musicista di Strada ha dunque trasformato Venezia in un palcoscenico emozionante che non ha lasciato indifferenti i sorpresi turisti da cartolina e piccioni in piazza San Marco ma nemmeno gli artisti dei 20 gruppi invitati. «Suonare a Venezia mi sembra incredibile – ha detto sorridendo, intercettata tra un'esibizione e l'altra, Denis Diaz, cantante e percussionista del gruppo cubano Romavana – Non posso credere di essere in questa città come protagonista. Ho l'impressione che tutto possa succedere, oggi». E quella dell'incredulità è una sensazione che pare aver contagiato molti dei musicisti, tanto che anche la californiana Erica Chapin, chitarra, ukelele, mandolino e voce delle Rainbow girls parla apertamente di un sogno di bambina, che la riporta ai racconti di suo padre circa questa incredibile città oltre l'Oceano in cui oggi lei si esibisce come musicista... C

http://www.estense.com/?p=322929

Benjamin: L'Angelo della Storia by PL. Casalino


Ai tempi del Sessantotto, il più ermetico e brillante dei saggisti e dei critici letterari, Walter Bnjamin conobbe una grande fortuna tra i fautori del freudmarxismo e della leva antiautoritaria. Il ritorno di interesse per Benjamin si fece strada all'ombra di Th. Adorno e Max Horkheimer, ma anche di H. Marcuse e di Fromm, i filosofi della Scuola di Francoforte, che già negli anni Trenta ne avevano pubblicato le opere. quando a Berlino dominava Adolf Hitler e la filosofia tedesca era in esilio a New York e lo stesso Benjamin viveva da profugo il suo esilio a Parigi, dopo la parentesi incantata di Sanremo, che rimase sempre nel suo cuore. Nella capitale francese, Benjamin, tra ristrettezze e tristezze, scriveva lettere disperate ai suoi amici, consumando le sue giornate nelle ricerche in biblioteca. All'orizzonte culturale apparve come un fenomeno stagionale, pur manifestando intuizioni di straordinaria modernità di analisi e di lettura critica della realtà: la stella di Walter Benjamin infatti non tramonta e resiste e sopravvive al severo giudizio dei suoi contemporanei, ripresentandosi con ricorrente puntualità sugli scaffali delle librerie e tra le rivisitazioni storico-filosofiche. Non è un caso che qualche anno fa sia stato pubblicato un romanzo che lo vede protagonista, L'ANGELO DELLA STORIA. Benjamin era uno scrittore oscuro, introspettivo, misterioso, esoterico e visionario: tentò (ma non vi riuscì) di coniugare la teologia ebraica con il marxismo, la Cabbala con lo Stalinismo, secondo una concezione eccentrica ed inquietante della Storia, che non convinse nè i suoi amici marxisti, né il suo grande amico di gioventù, Gershom Scholem, studioso di mistica giudaica. Ai primi non piacquero l'improvvisa irruzione teologica nel marxismo, né la sua visione un pò dilettantesca del marxismo storico; al secondo apparve azzardata la sua deriva marxista nell'affrontare i grandi temi della spiritualità ebraica. Respinto dagli stalinisti e dai rabbini, Benjamin pose fine volontariamente, nel settembre del 1940,  alla sua tribolata esistenza a Port-Bou, al confine franco-spagnolo, convinto ormai, e forse a torto, di non poter sfuggire al suo amaro destino e di essere consegnato dalle autorità franchiste ai fascisti francesi e quindi ai nazisti. Avrebbe potuto, infatti, imbarcarsi ancora sul piroscafo che lo avrebbe condotto in America, ma stanco e deluso, si avvelenò, ingerendo 32 pillole di morfina. Ci resta la sua vasta opera incompiuta e imperfetta, ma di straordinaria potenza intellettiva e piena di meraviglia. Non si può dimenticare di lui lo sguardo di un bimbo, che a bocca aperta, contempla gli eventi che incalzano con tutto il loro orrore. 
Casalino Pierluigi

giovedì 22 agosto 2013

PD PAPERISSIMA! vs... il Monopoli

Pd scrive ad ambasciatore Usa, nuovo Monopoli è diseducativo

* nella nuova versione sparita la casella Prigione.... QUELLA X BERLUSCONI?????????

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Renziani e Pd contro il "Monopoly". Nel nuovo gioco da tavola della Hasbro alle celeberimme casette di Parco della Vittoria si sostituiscono pacchetti azionari e finanza creativa. Così i parlamentari piddini prendono carta e penna e scrivono all'ambasciatore a Roma, Phillips, chiedendo spiegazioni e che Obama intervenga per fermare il gioco "diseducativo".
"Si passa dall'acquisto di immobili alla speculazione in Borsa e inoltre, novità decisamente preoccupante, sarebbe stata abolita la casella della prigione", dicono, tanto per non sfuggire alla linea del piave legalitarista che contraddistingue il Pd nella sua fase traghettante e pre-voto decadenza. Tra i firmatari, Anzaldi, Berlinghieri, Biffoni, Bobba, Bonaccorsi, e altri.
"Mentre la Casa Bianca, con realismo e saggezza, pone l'accento contro le frodi dei titoli e gli abusi degli strumenti finanziari," scrivono ancora, "il 'Monopoly', gioco che da generazioni alfabetizza i giovani sui meccanismi del liberto mercato", nientemeno, alfabetizza, "si torna a esaltare la turbo economia che ha aperto la crisi finanziaria 2008, con il messaggio diseducativo che, in caso di violazione delle regole, non si viene neanche puniti. Contrariamente a quanto accade in realtà negli Usa dove l'illecito in Borsa è punito anche con il carcere".
Infine l'ode agli Usa "faro sulle tutele ai consumatori", e l'invito "a valutare eventuali provvedimenti delle autorità competenti o comunque una posizione critica sul nuovo Monopoly, gioco distribuito in tutto il mondo e quindi anche in Italia". I firmatari dell'appello a nostro parere devono aver sbagliato Paese. Non sono le democrazie capitaliste che si intromettono nei piani di un'azienda di giocattoli che guarda al profitto più che ai messaggi educativi. Questi ultimi li lasciamo ad altre forme di governo costruttiviste.
Aggiungiamo che, sempre a nostro modesto parere, la "esaltazione" del "turbo capitalismo" è un po' fuori tempo massimo visto che ormai i reduci di Wall Street stanno lì con le manine giunte a chiedere che lo stimulus della Fed si perpetui, avendo visto quanto fa comodo ed essendosi abituati altrettanto bene.
Altro che Gordon Gekko. Rispetto a Obama infine, "al realismo e alla saggezza" del presidente Usa, invitiamo i sottoscrittori dell'appello a leggere gli ultimi dati sulla disoccupazione diffusi ieri da Gallup. Si accorgeranno che il modello parastatalista messo in piedi dal Presidente per salvare l'economia Usa, checché ne dicano i giornali, continua a mostrare segni preoccupanti di cedimento.....
http://www.loccidentale.it/node/126553

Informazione: lo stile doc Wikipedia by Panorama

Cose da fare  - o da non fare assolutamente -

sull'enciclopedia libera della Rete

 
di Nicolabattista
Uno degli ultimi episodi ha a che fare col caso Snowden e coinvolge addirittura il Senato americano: stiamo parlando di gaffe, controversie ed equivoci legati alle modifiche fatte sulle pagine di Wikipedia, la popolare enciclopedia libera e collaborativa che tutti abbiamo almeno qualche volta consultato (e che in tanti abbiamo anche contribuito a correggere ed arricchire). 
Già, perché se costruire una pagina ben fatta e molto letta e linkata può essere difficile, molto facile può essere invece incappare - involontariamente o con dolo - in una violazione delle norme che regolano i contributi all'enciclopedia.
Perché il fatto che un sito sia liberamente accessibile e consenta a chiunque - anche senza un account registrato - di scrivere ed effettuare modifiche non equivale a lasciare mano libera a vandali e pasticcioni. 
Ecco alcune cose da tenere presente se avete intenzione di scrivere una nuova voce di Wikipedia o editarne una esistente:
Copia e incolla: dovremmo ormai sapere che copiare contenuti altrui e ripostarli altrove non è sempre esattamente una cosa brillante da fare. I social network hanno purtroppo accentuato l'abitudine a condividere e ripostare ogni sorta di contenuto (bufale in testa) e stanno dando l'idea che in fondo il "copia & incolla" sia sempre e comunque la norma. Non lo è: al di là del copyright altrui (che potrebbe benissimo creare problemi) Wikipedia non è Tumblr. Pensare di copiare una voce di enciclopedia per intero da un libro che avete in casa o da altri siti web è sbagliato. Usare invece libri e siti come fonti per i propri scritti (con tanto di regolare citazione) è il modo corretto.
Vandalismo: ci sono voci per le quali non viene consentita la modifica anonima da parte del primo che passa (di cui si conosce l'indirizzo IP ma che non ha bisogno di registrarsi). Ma a volte, vengono bloccate anche le modifiche da parte di utenti registrati e la pagina resta in mano ai soli amministratori. La causa n.1? Non una volontà censoria, ma proprio il vandalismo: il vizietto di andare a inserire modifiche fraudolente nella pagina di questo o quel personaggio. Il VIP o presunto tale che ci è antipatico; o, il politico, magari in piena campagna elettorale, per fare un paio degli esempi più evidenti. Ci sono anche immagini taggate in modo da essere utilizzabili solo all'interno di certe voci: sempre a impedire che, ad esempio, qualche burlone piazzi foto di particolari anatomici presenti in archivio all'interno di voci relative a questo o quel personaggio.
Nudità e pornografia: a proposito di particolari anatomici, in Wikipedia - come pure in Wikimedia Commons dove risiedono molte delle immagini che illustrano l'enciclopedia libera, insieme a tanti altri contenuti multimediali - nessuno vieta di per sé di caricare un nudo integrale o persino dettagli difficilmente pubblicabili altrove, quale una foto di organi genitali. Ma questo non è un invito all'esibizionismo o all'upload massiccio di pornografia: se un'immagine è attinente al contesto di una pagina dell'enciclopedia, bene. Altrimenti, scomparirà in tempi rapidissimi.... C
http://mytech.panorama.it/internet/wikipedia-come-non-scrivere-voce-successo-wiki-enciclopedia
 

Tecnopolitica: Il Tecnico... Marattin al bivio, Renzi o il vecchio PD?

Marattin, è uno “scienziato”(Il Mulino, Unibo) non un mero ragioniere. E-a parte tecnici vecchi alla Monti- quando un Tecnico doc opera nelle istituzioni oltre a gestire l'esistente dovrebbe inventare strategie innovative (altrimenti basta un computer 1.0 ragioniere per far quadrare i conti,iperbole per intenderci).  Comprensibile la real politik, Marattin,  come noto è al bivio Renzi o il governo attuale (e quello di Ferrara, altrimenti non credibile) ma: vero e-o falso, la percezione di tutti è che le multe in Bilancio giustifichino non scorciatoie operative ma semplice vessazione. Governi locali 2.0 anche locali presuppongono il contrario, cittadini virtuosi (poco importa se vero o falso, la Democrazia è questa, punisce non per dogma a priori, quando le leggi sono concretamente violate): un comune 2.0 mette in bilancio introiti diversi più attinenti,verificabili on line. Un esempio...e magari altre novità degne di un tecnico doc per cambiare in meglio l'esistente per TUTTI gli elettori.  NOTA DI ASINO ROSSO

 

BY ESTENSE COM

 

Marattin contro il Decreto del Fare: "Fanno gli splendidi col denaro degli altri". A Ferrara 1,5 milioni di euro in meno

 

Chi pagherà le multe entro cinque giorni dalla loro notifica avrà uno sconto di un terzo sul totale da pagare. Dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è entrato ufficialmente in vigore in tutta Italia la norma che permette di ridurre le sanzioni amministrative (a esclusione dei casi più gravi) per le violazioni del codice della strada. Un’operazione contenuta nelle “disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia” del ‘Decreto del Fare’ e volta – almeno nelle dichiarazioni di intenti – a una maggior probabilità di riscossione delle multe, ma che riserba qualche sorpresa sgradita soprattutto agli enti locali.

“Il gettito delle multe sono soldi dei Comuni, non dello Stato. Questa vicenda è l’ennesima puntata del film ‘facciamo gli splendidi coi soldi degli altri’, protagonista unico lo Stato italiano. Mi chiedo fino a quando si possa andare avanti con atteggiamenti del genere”. La frase è tratta da un post internet dell’assessore al bilancio ferrarese Luigi Marattin, che una volta contattato spiega la propria critica nel dettaglio: “Ho aspettato due giorni prima di scrivere quel post, perchè ero curioso di vedere se la stampa locale faceva notare qualcosa, ma ovviamente nessuno se n’è accorto. Premesso che le sanzioni non servono a far cassa ma a spingere a comportamenti corretti, resta il fatto che per l’ennesima volta lo Stato, quando si tratta di fare sconti, lo fa con i soldi e le risorse dei Comuni”.

 

Secondo i dati in mano a Marattin il danno economico al Comune di Ferrara è notevole: “Ogni anno otteniamo tra i cinque e i sei milioni di euro dalle sanzioni sulla strada. Consideriamo anche che non tutti riusciranno a saldare la multa entro cinque giorni dalla notifica, ma si può comunque valutare una perdita attorno a un milione – un milione e mezzo di euro”.

 

La furia dell’assessore ferrarese è rivolta a tutta la politica nazionale, che presenta ormai una frattura evidente con le amministrazioni locali... c

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Criminologia: l'affaire Coisp a Ferrara per il caso Aldovandi

 
 
  
  
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«Mi ferisce e mi irrita questo comportamento continuo del Coisp, adesso basta!» Dopo l'ennesima querela da parte del sindacato di polizia Coisp, l'ultima ai danni del consigliere comunale di Bologna, Benedetto Zacchiroli, Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi e cittadina onoraria di Bologna ribadisce che «è da marzo che dico ’basta’ (dopo le polemiche sul sit-in del sindacato in piazza Castello che hanno fatto il giro d’Italia, ndr). Da parte del Coisp - rileva con amarezza - c'è una continua ricerca di conflitto. A cosa serve a questo punto? Io me lo spiego solo con una ricerca di visibilità, quando però gran parte d'Italia ha giudicato il loro comportamento, non positivamente». Le querele che fioccano in questi giorni a Bologna sono la coda di altre azioni giudiziarie del Coisp, dopo le critiche al sit-in e al comportamento del sindacato (ben 74 querele e 40 diffide a mass-media, vedi pezzo a fianco).
«Quella a Zacchiroli non è che l'ennesima querela - prosgeue la Moretti - , ne sono state fatte anche nei confronti di diversi giornalisti. Lo trovo un atteggiamento arrogante, a me sembra che vogliano intimidire chiunque esprima una critica. A me sembra molto grave voler tappare la bocca a chiunque non si allinei». Intanto scatta la solidarietà al consigliere comunale Pd di Bologna. Da Ferrara è l’assessore Luigi Marattin a twittare la sua «totale e incondizionata solidarietà a Zacchiroli». Solidarietà anche da Paolo Calvano, segratrio Pd ferrarese e da Roberto Montanari, consigliere regionale Pd e membro della direzione: «Ogni volta che il Coisp incrocia fatti od opinioni che hanno una relazione con Aldrovandi, dovrebbe chiedere scusa per le provocazioni inscenate a Ferrara e che ora continuano con atti che hanno il sapore dell'intimidazione e della ricerca di una rivincita che mai potrà esserci»... C
http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2013/08/21/news/basta-il-coisp-mi-ferisce-e-irrita-1.7615580

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