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martedì 15 giugno 2010

Tesi di M. L. Poledrelli

TESI

 

Dopo una ristoratrice passeggiata fra i freschi viali alberati del giardino in villa è Arianna che tesse il filo delle fonti energetiche traendo lo spunto dalla Centrale a Biomasse di Bondeno.

Il potere cittadino deve orientarsi – ribadisce Arianna – allo studio ed alla progettazione di mezzi idonei a realizzare una costante evoluzione ed una continua emancipazione in campo economico e sociale e cita a tal proposito “ Le magnifiche sorti e progressive “ del Leopardi.

Non si può però  procedere sull'auspicata via del progresso senza rendersi conto che oggi, a parte alcuni ben delimitati settori della vita sociale, si opera in modo meccanico e non più manuale e quindi sono indispensabili fonti di energia sempre maggiori, mentre quella petrolifera, attualmente sfruttata, non è infinita.

Perchè  fermarsi allora alle delimitate zolle dell'” Hortus Conclusus “, alla pluriennale consuetudine, all'inoperosa staticità dei soliti mezzi nel modo consueto senza ricercare soluzioni, senza associarsi all'approfondimento del sapere scientifico e del perfezionamento tecnologico?

Da queste ricerche –  ribadisce la bondenese Loredana – è nato il progetto della Centrale a Biomasse di Bondeno. Questa soluzione è apparsa la migliore per le seguenti razionali motivazioni:

  1. consente l'uso di combustibili rinnovabili
  2. non comporta dispersioni perchè è installata in loco
  3. brucia legno verde, non trattato con vernici o con altri fattori inquinanti
  4. si intende circondarla con un parco in cui la funzione clorofilliana degli alberi produce l'ossigeno necessario alla vita umana
  5. produce venti megawatt di potenza, sufficienti ad illuminare settemila appartamenti e ad alimentare macchine industriali ed elettrodomestici.

 

Ma oltre gli studi scientifici, gli amministratori hanno acquisito l'esperienza della similare centrale di Bando di Argenta precedentemente posta in funzione con positivo impatto scientifico, tecnologico, ambientale finchè però si è continuato a bruciare legno verde cioè non trattato con vernici o altro.

Allora ci chiediamo – dice Ronni – per quali motivi altri Sindaci sono contrari. Hanno prospettato timori per la salute e l'ambiente di Ferrara ( triste primato di  tumori  in Italia ).

Ma –  rilancia Arianna – è ormai chiaro che i problemi di salute insorgono a causa delle industrie chimiche. Lo dimostrano, secondo i più aggiornati referti medici, le morti premature degli operai degli stabilimenti di Mestre e di Ferrara e le gravi malattie degli abitanti più vicini ai complessi della Montedison.

Che “  ci azzecca “ con questo discorso la Centrale a Biomasse di Bondeno?

Perchè  altri Sindaci hanno continuato con la tecnica dell'attendismo per poi approvare la Maxi-Centrale Turbogas da ottomila megawatt che disperde parte del gas in atmosfera?

E questi prospettati timori non sono piuttosto frutti, come per il Galileiano Simplicio del principio di autorità ( non era forse contraria alla Centrale a Turbogas anche una parte della stessa maggioranza del Sindaco??) e del conservatorismo con cui intendono regolare se stessi e i cittadini tutti?

Dobbiamo diventare uomini come Polifemo di fronte agli Ulisse delle altre Nazioni?

L'attuazione del progetto di Bondeno ( condotto con studi, ricerche, razionale operatività  ) mi sembra analogia degli atti del Buon Governo rappresentato da Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Comunale di Siena. 
 

Maria Luisa Poledrelli 

martedì 8 giugno 2010

Incontri di Maria Luisa Poledrelli

Siamo in provincia di Ferrara dove è piacevole incontrarsi in villa e, fra uno stuzzichino e l'altro, dialogare di problemi del nostro tempo per esprimere pareri, idee, soluzioni che Esponenti di Primo Piano delle nostre  Città e Regioni mai vorrebbero ascoltare, prendere in considerazione, discutere.

 

Della comitiva di trenta persone è Lisetta la più informata sull'argomento del giorno: “ il Taxibus

 

Il servizio di Taxibus – ribadisce Lisetta – assume oggi un valore sociale se si considerano i seguenti fattori:

 


  1. il frazionamento dei centri abitati nel territorio rurale provinciale
  2. l'invecchiamento della popolazione
  3. la localizzazione dei complessi di assistenza e di cura
  4. la collocazione centralizzata cittadina non solo delle strutture scolastiche e sportive ma anche dei servizi amministrativi e giudiziari.

 

Bisogna tener presente – sottolinea Nicola – l'intensità crescente del traffico su gomma, per la posizione di cerniera geografica del nostro territorio provinciale e regionale, non solo fra il Nord e il Sud ma anche fra l'Est e l'Ovest del Paese.

 

Quindi il servizio di Taxibus, con la clausola della chiamata preventiva, evita disservizi, inutili ostruzioni, intasamenti e code sulle strade con mezzi lunghi, pesanti, semivuoti e consente ai cittadini un rapporto più diretto con gli agenti del servizio, in caso di necessità.

 

In tale contesto gli autobus tradizionali risultano necessari nelle tre fasce orarie di ingresso e di uscita meridiana e pomeridiana degli studenti, durante il periodo scolastico. I giovani che frequentano le scuole, sono infatti i maggiori fruitori dei mezzi di trasporto pubblico.

 

Nelle altre fasce giornaliere è il Taxibus il mezzo più veloce, agevole e dinamico, meno dispendioso e meno inquinante, più flessibile nei percorsi itineranti, più consono alle esigenze di mobilità dei cittadini.

 

Ma non credete – chiede Flavio – che gli Organi Amministrativi stiano procedendo a raggera nel nostro territorio provinciale, dalla periferia al centro cittadino?

 

Ma –  conclude Lisetta – è indubbiamente opportuno un intervento proprio nel centro-città per vari motivi perchè il Taxibus:

 


  1. consente un più agevole e rapido spostamento da una parte all'altra del centro urbano
  2. fa diminuire non solo l'inquinamento ambientale causato dalla dispersione nell'aria di grandi quantità di G.P.L ma anche quello acustico perchè dopo ogni sosta, l'avvio diventa problematico per il rumore forte, sussultorio, acuto che provoca.
  3. Permette un maggior rispetto delle strutture monumentali sia per un minor inquinamento derivante dai gas di scarico, sia per una minor oscillazione delle masse murarie e marmoree
  4. rende l'aria cittadina più respirabile
  5. evita il graduale dissesto delle sedi stradali.

 

Maria Luisa Poledrelli

 

lunedì 13 luglio 2009

A.S.I.MOV. L'ASSOCIAZIONE DEI GIOVANI SCRITTORI

ASIMOV_immagine[1].GIFMANUELA VIO LOGO.jpgLE CHICCHE DI MANU... a cura della scrittrice Manuela Vio

Questo è il mio “debutto” come curatrice di una rubrica letteraria, ospite de L'Asino Rosso (Giornale on line di Ferrara).  Il mio primo articolo lo dedico all’ASIMOV (Associazione Scrittori in MOVimento) un’associazione giovane e dinamica, costituita da scrittori alle prime armi e non ai quali dà molte opportunità. Nel sito dell’Asimov si possono discutere vari argomenti, postare racconti e poesie, dare giudizi o fare critiche, sempre costruttive mai distruttive, pubblicizzare i propri lavori editi e far parte di una grande cerchia di persone, tutte con lo stesso interesse, la scrittura! L’associazione, nasce nel 2008 dall’idea di alcuni giovani volenterosi, il suo presidente il signor Stefano Chiesi Mazzanti, è a capo di questo gruppo, oltre ad essere presidente Asimov, è anche uno scrittore. Il “quartier generale” dell’associazione, ha sede a Bologna, dove ogni anno si organizza un raduno dei soci e di chi, anche se non è socio può tranquillamente partecipare, l’importante, è avere lo stesso interesse in comune, questi raduni non vengono fatti solamente a Bologna, ma in giro per tutta la nostra bella penisola e da qui, nascono gli scrittori in movimento…Pochi mesi fa, da un’idea del presidente, è stata pubblicata un’antologia dal titolo “Scrivi con lo scrittore” edita dalla Giraldi di Bologna, la suddetta antologia raggruppa diversi racconti scritti dai vari soci Asimov, è stata la prima di una serie, speriamo lunga, di antologia, si può trovare in tutte le librerie, le persone che hanno partecipato, sono scrittori emergenti, alcuni hanno già pubblicato qualcosa altri invece, lo stanno per fare. Quando anche io entrai a far parte di questa grande famiglia non pensavo che un giorno potesse darmi la possibilità di pubblicare dei miei lavori, invece mi sbagliavo, infatti all'interno dell'antologia, ci sono anche due miei racconti. Qui di seguito  potrete trovare una breve ed interessante intervista alla quale ho sottoposto il così gentile signor Mazzanti.  

 

 

 Breve intervista a Stefano Chiesi Mazzanti presidente Asimov

di Manuela Vio

 

 

 

 

      D.  : Da cos’è nata l’Asimov? Dove e come ha inizio tutto?

R.  : Nasce da una comunità di scrittura, i quali autori o più esattamente utenti, condividevano assieme ad altri l’hobby dello scrivere.

 

       D.  : Lo scopo primario di questa associazione qual è?

R. : Beh, l’Asimov nasce fondamentalmente per aiutare chi vuole intraprendere la professione dello scrittore, io ho iniziato quasi per gioco, ricordo che dovevo scrivere un racconto per un ragazzino di otto anni ma mi accorsi che quello che scrivevo poteva essere qualcosa di più grande di un semplice racconto, le pagine scritte si moltiplicavano a vista d’occhio e la mia mente eruttava idee su idee senza limiti e la mia mano a scrivere, ad un certo punto una voce nella mia testa mi suggeriva di provarci, di provare a farmi pubblicare da un vero editore, cosa avevo da perdere? Infatti cominciai a navigare su internet in cerca di ogni singola informazione al riguardo fino all’esaurimento, in fin dei conti io del settore non ne capivo proprio niente, così, dopo circa un anno ho avuto la fortuna anzi, la tenacia di farmi pubblicare il mio primo romanzo. Ecco, l’Asimov ha lo scopo di informare i meno informati delle regole principali del mondo dell’editoria, spiegando a cosa si va incontro, insomma aiutare ad essere consapevoli di un mondo che promette ricchezza e fama, ma che non lo è.

 

 

      D. :  Tutti si possono iscrivere oppure si deve avere qualche genere di requisito per farne parte?

R. :Tutti possono iscriversi, basta avere la passione dello scrivere,  l’Asimov, non dimentichiamolo, è soprattutto un gruppo di amici che condividono l’Arte e la cultura e perché no, anche il cibo.

 

D.  : So che fate dei raduni, in che modo vengono organizzati e al fine di cosa?

R. :I raduni, avvengono su precisa richiesta dei coordinatori di regione che propongono una città della loro regione ed un progetto, al momento della valutazione del prospetto e della votazione da parte del direttivo, il progetto che verrà accettato, quindi coloro che si saranno aggiudicati il raduno, dovranno organizzarlo mantenendo fede al progetto, naturalmente sempre coadiuvati dal direttivo.

 

D. : Oltre all’antologia “Scrivi con lo scrittore” edita dalla Giraldi, ci sono in programma altre cose simili?

R. : Sì, in progetto ci sono moltissime idee, ma attualmente stiamo riorganizzando l’associazione, ad esempio ci sarà un nuovo portale, molto più semplificato. Cominceremo a pubblicare autonomamente i libri dei soci e comunque  una grossa novità è all’orizzonte, una bella novità che non posso svelarvi.

 

      D. : Che cosa sono esattamente le A-Zine?

R. : Le A-Zine sono il passato, verranno sostituite con qualcosa di più professionale ed elegante.

 

 

D. : L’Asimov, ha partecipato attivamente con l’associazione Dietro l’Arte di  Alessandria per il primo raduno scrittori, il maggio scorso, da dov’è nata l’idea di partecipare?

R. :L’idea è nata ad Alessandria in un mese invernale pieno di nebbia, presso la galleria Alexander Alvarez tra me, il vulcanico e simpaticissimo Presidente di Dietro l’Arte Pasquale e lo sceneggiatore Claudio Braggio dell’associazione Opificio delle Arti. Ricordo che dovevo partecipare a questo incontro in autunno, ma tutto slittò di mese in mese con il rischio di mandare tutto all’aria, poi finalmente è bastata quella e unica giornata attorno ad un tavolo per far muovere gli ingranaggi dell’organizzazione. Del  successo della manifestazione non avevo dubbi, con la professionalità e capacità di Pasquale era impossibile fallire e, comunque voglio ribadire che il merito è tutto loro, io ho solo dato l’input che ci voleva e nulla più.

 

 

      D. :Secondo te, uno scrittore alle prime armi, quali e quante difficoltà trova per pubblicare il suo primo libro?

R. :Credo che la difficoltà maggiore non sia pubblicare, ma dopo la pubblicazione, quando hai tra le mani il primo libro, mi spiego meglio, la difficoltà maggiore è sicuramente l’accettare di non essere nessuno dopo aver avuto l’impressione di essere diventato qualcuno come nelle fiabe. Appena firmi il contratto ti dici: - Tutto qui? Saperlo ci avrei provato prima, ora sono uno scrittore, uno che conta.

Poi man mano che passa il tempo ti accorgi che non hai raggiunto niente, niente di niente. Sì, molti complimenti e pacche sulle spalle, soprattutto da amici e parenti, ma ti accorgi che sei praticamente al punto di partenza e più passa il tempo e più rischi che ti cali la voglia di scrivere. Almeno questo è quello che è capitato a me, ma non è una regola.

 

       D. : Che cosa vedi nel futuro di Asimov?

      R. :Il futuro? Mm… il futuro è sempre avanti un giorno ed è difficile da conoscere. Per quel che riguarda l’Asimov, posso prevedere solo quello che fino ad oggi abbiamo programmato, cose bellissime, progetti ambiziosi come la pubblicazione di libri autonomamente, ma è anche vero che di associazioni culturali l’Italia è piena, a me personalmente piacerebbe fondermi con altre associazioni locali per poter creare delle succursali sul territorio, cosa che poi è già annotata sullo Statuto.

 

D. : Oltre ad essere il presidente Asimov, hai anche un’altra associazione dal nome Events Eleven la quale organizza vari concorsi letterari, per di più, sei anche uno scrittore, come fai a coincidere tutto?

R. : Non è facile far coincidere tutto questo in effetti, può anche darsi che un giorno lascerò l’incarico ad altri, altri capaci e con idee innovative. Già ora ho dei grossi problemi a seguire il tutto come vorrei, e questo non va bene, ne a me come scrittore, ne alle due organizzazioni. Il mio progetto sarebbe quello di una collaborazione parallela e di certo in questo caso non potrei essere il responsabile di entrambe, quindi, finché le due organizzazioni non hanno niente a cui spartire continuo, in caso contrario sarò costretto ad abbandonare uno dei due incarichi di fiducia.

 

 

Manuela Vio

 

 

 

Citazione: “Una volta gli ho chiesto a chi si ispirava per creare i suoi personaggi, lui mi rispose che erano tutti una proiezione di se stesso”  -  “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafòn -

www.scrivereinmovimento.org

domenica 3 maggio 2009

LA SCRITTRICE IRENE GRAZI

 IRENE GRAZI.jpgIRENE GRAZI - DAL MIO CORPO

Brillante opera d'esordio della nuova scrittrice (già nota come artista visiva) Irene Grazi, ferrarese, ben collaudata recentemente da Zuni, (a suo tempo collaborazioni con il velebre video artista Maurizio Camerani), significativamente supportata da alcuni dei migliori artisti dell'avanguardia ferrarese. La Grazi conferma e amplifica soggettivamente, con parole rarefatte e sorprendenti per un'opera prima, tra logica dell''attrazione (alla Baudrillard) e amore moderno (alla Kristeva), uno dei percorsi più creativi della scrittura e la parola femminili (d'avantgarde) di questi anni duemila neostense.  Caterina Gruber, Monica Pavani, Emanuela Calura, Sylvia Forty, Debora Villani,  Cristina Venturini, Luvi Lou, Ilaria Tani, ora anche IRENE GRAZI  e altre. (R.Guerra)

FROM ESTENSE COM (24 4 2009)

Serata di letteratura e musica al circolo Zuni di Via Ragno a Ferrara... lo scorso 24 aprile: resentazione del libro "Dal mio corpo" di Irene Grazi (edizioni Il Filo, collana “Dona, nuove voci”, 2008), con letture scelte da Stefano Marcolini, Marco Sgarbi, Giuseppe Calò, Enrico Maria Franceschini.

Il reading sarà accompagnato da musiche Roberto Renesto e a seguire dj set di France.

FROM EDIZIONI IL FILO ON LINE www.ilfiloOnline.it   VEDI IRENE GRAZI

DAL MIO CORPO
Dal mio corpo è il diario intimo e personale di una giovane donna che attraversa il mondo con i dubbi e i perché propri dell’essere umano. I frammenti ci conducono in momenti particolari della sua vita nei quali ci si presenta fragile e insicura perché abbandonata dall’amore, oppure forte e viva, pronta ad affrontare quello che verrà.
Stralci di un’esistenza vissuta, voluta, mai rimpianta, tra colori, arte, albe e tramonti, amici nuovi e di sempre, amori passati e futuri, presenze, addii, separazioni.
Con un linguaggio leggero, a tratti quasi poetico, l’autrice ci permette di sbirciare dal buco della serratura, a distanza, una vita che non è nostra ma che sembra la nostra perché è vita quotidiana, di tutti.

Irene Grazi è nata a Ferrara nel 1975. Ha frequentato l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara e l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 1995 al 2003 ha esposto in diverse mostre collettive di arte contemporanea. Ama l’arte di qualsiasi genere ma soprattutto la fotografia.
Dal mio corpo è la sua prima esperienza letteraria.

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=50261&format=html

 http://www.youtube.com/watch?v=MbEfTQZNn2Y FILMATO

giovedì 5 marzo 2009

MICRORACCONTO DI VALENTINA GAGLIONE

 NOIR.jpg

JACK ERA IL SUO NOME, SIGNORE! (di VALENTINA GAGLIONE) ..

 

Ero perso nell'urlo del mio amaro sentimento.

Sconforto e aberrazione, verso una guerra che non volevo esistesse, mi camminavano accanto. Ma fu ugualmente il baratro, fine crudele di ogni democrazia.

Dolenza, gemito, sangue e sudore.

Pura follia tra me e il mondo attorno. Un paesaggio di desolazione gremiva con orrore i miei occhi; gente che fuggiva, fuoco e resti di una landa ormai sfigurata, tarlata dentro.

Rumori e odori che i sensi umani non riescono ad immaginare, si rimandavano ovunque.

Cadaveri, cadaveri e ancora cadaveri; di ogni età, di ogni colore,di ogni sesso, di ogni bandiera; ma poi in fondo, sempre la stessa: quella umana.

Incedevo nella città fantasma, larva di me stesso, con sole lacrime da bere.

Un soldato stava accasciato sui gradini sbriciolati di una moschea. Divisa strappata e ferite sul viso, occhi sgranati e unghie nere, sporche come mai avevo visto prima. Erano il suo passaporto verso la liberazione, verso la morte.

Ripeteva un'ossessiva filastrocca: voce diafana, con labbra mosse appena.- "Tiratore scelto, tiratore scelto, sono questo per la patria, tiratore scelto, tiratore..." -Tiratore scelto? Ma scelto da chi? DA CHI???

Dalla vita o dalla morte?

Poi continuò-"Jack era il suo nome, signorsì!!!"- Urlò- "JACK ERA IL SUO NOME, SIGNORE!!!", e le mani cominciarono a graffiargli il viso, come se non facessero più parte del suo corpo, dissociate da esso lo graffiavano, senza controllo.

Mi sedetti accanto a lui e gli porsi un fazzoletto-"Tieni ragazzo, stringi e strappa questo"-, lui lo prese con una mano mentre l'altra continuava imperterrita il gesto folle sul volto.

-" No ragazzo usa anche l'altra voglio che lo strappi bene quel fazzoletto!"-

-" SI SIGNORE!!!"- Sbraitò con le palpebre strette e stringendo i denti.

-" Signore, io l'ho visto Jack. Ci hanno teso un'imboscata. Signore, io l'ho visto morire Jack...scoppiava tutto, sembravano fuochi d'artificio, assieme a brandelli di carne e io sono tornato indietro...VOLEVO SALVARLO JACK SIGNORSI!!!

Noi... noi...ci amavamo signore, volevo stringerlo ancora...invece l'ho visto a terra con tutto il sangue che sembrava nuotarci dentro. E non poteva abbracciarmi più!!!NON AVEVA PIU...LE BRACCIA, ...IL MIO JACK e non gli si vedevano gli occhi né la bocca, ma io signore l'ho baciato lo stesso SIGNORSI NOI CI AMAVAMO, ORA LO DICO! CAZZO SE LO DICO!!! JACK TI AMO!!!

.. ..

Mi alzai, distrutto più di prima, dissi solo -"Bravo ragazzo, continua ad amarlo il tuo Jack, lui lo fa ancora"-

Mi allontanai nella città fantasma, tra orde di cadaveri uguali. Tutti uguali. E non capivo il senso. Mi spostavo lento e non comprendevo; spettro di me stesso e di tutti gli uomini, che continuavano ad aggrapparsi con fatica, ad un blando raziocinio.

VALENTINA GAGLIONE

www.myspace.dissonanzeridondanti

http://noifuturisti.splinder.com/post/19982723/Dissonanze+Ridondanti

http://www.youtube.com/watch?v=CsUFHwwhWj4