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lunedì 20 giugno 2022

Campo Democratico: “Dirottare i finanziamenti dell’idrovia su misure anti-siccità” | estense.com Ferrara



Campo Democratico: “Dirottare i finanziamenti dell’idrovia su misure anti-siccità” | estense.com Ferrara: L'associazione Campo Democratico pone alcune riflessioni 'alle quali le istituzioni, i partiti e anche una parte del mondo imprenditoriale dovrebbero cercare di dare risposte concrete'

* Estratto

 Negli ultimi decenni si sono spesi decine di milioni per realizzare l’idrovia ferrarese che, al di là del suo dubbio valore trasportistico, avrebbe ulteriormente modificato il bilancio idrico del Po’. Riteniamo che sia necessario riconsiderare questo progetto e capire quanta parte dei finanziamenti dell’idrovia è ancora disponibile e potrebbe essere dirottata su opere di raccolta e conservazione delle scarse risorse idriche del bacino padano

Nota di Asino Rosso  Era ora! Campo democratico, nuova vera sinistra all'orizzonte? Si vedrà, a Ferrara in particolare X per forza, ma chissà... Intanto sacrosanta la auspicata fine del mito Idrovia, uno dei capolavori negativi del PD Tagliani Zappaterra, spreco di risorse pubbliche    , non tanto l'ingenuo Tagliani...

A proposito si veda questa nostra analisi radicale mesi e mesi fa nello specifico pubblicata a livello nazionale (ma sempre contro l'Idrovia anche nel medioveo pd dalle origini) ignorata da Estense com e la solita stampa ferrarese...

 https://www.corrierepl.it/2021/08/13/ferrara-idrovia-flop-e-geotermia-perduta/

Estratto

 

Perchè se vero per la Destra PO, il problema è maggiormente di ottimizzazione infrastrutturali  e semmai di comunicazione (certamente  affascinante nella sua natura selvaggia, ciclabili e bellissime oasi ecologiche, ecc. ), per l’idrovia da circa 20 anni, sembra magari una mera segnaletica verso il nulla  la città ha già usufruito di migliaia di euro (se non erro anche fondi europei).

Limitandosi a un progetto già in sè discutibile (trasporto fluviale commerciale su un Fiume sempre più in secca e fuori stagione epoca…) e soprattutto da qua al mare a qualche infrastruttura (molto costosa), ponti canali apparentemente restaurati, come fosse un gioco dell’oca, dove neppure delle anatre …navigano.

Altro che commercio fluviale, si poteva fare quasi un worm hole.. nella metafora iperbolica per sinergizzare la città con il mare, la piccola Venezia e deliziosa Comacchio, e tutta l’area delle storiche valli comacchiesi oltre il Delta e.. dalla città di Ferrara! 

Una meraviglia ecologica vera, con una ottimizzazione infrastrutturale minimale e non invasiva… magari con i tanti fennicotteri  e altri volatili dell’area in libertà.

Ferrara, anche ai tempi d’ora della plastica moplen con l’Enichem Montedison e della grande scommessa soffrittiana della città d’arte di fine secolo, ha sempre scontato una vocazione non produttiva, fuori dal focus della Via Emilia, dal secondo dopo guerra….

Vedremo ora se il ritorno della geotermia diventerà realtà con  i “nuovi” (è già dal 2019..) politici, quando finirà l’ovvia emergenza della pandemia, e se la grande Area quasi 51 della cosiddetta Idrovia, riformatizzata  nel senso diverso di cui sopra, farà del ferrarese una grande area finalmente non depressa, o almeno verso quella direzione nel corso degli anni…

 

 

domenica 25 novembre 2018

Roma, Sgarbi conferisce la cittadinanza onoraria al magistrato Armando Spataro “Per la sua alta concezione della giustizia, nella dialettica tra accusa e difesa”

 

Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa)  
Roma, Sgarbi conferisce la cittadinanza onoraria al magistrato Armando Spataro
"Per la sua alta concezione della giustizia, nella dialettica tra accusa e difesa"

ROMA - Questa mattina a Sutri (Viterbo), la città della Tuscia di cui è sindaco dallo scorso giugno, Vittorio Sgarbi ha conferito la cittadinanza onoraria ad Armando Spataro (nella foto allegata con Sgarbi e il vice sindaco Felice Casini) procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino, ex procuratore della Repubblica aggiunto presso il tribunale di Milano, coordinatore del Gruppo specializzato nel settore dell'antiterrorismo, ex segretario nazionale del Movimento per la giustizia.
Questa la motivazione: "Per la sua alta concezione della giustizia, nella dialettica tra accusa e difesa; nella lotta quotidiana e silente per i principi in cui si crede, per il
Bene, per la solidarietà, per la Vita"

l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)

 


Mail priva di virus. www.avg.com

venerdì 14 aprile 2017

Il nuovo libro di Occhetto presentato a Ferrara



*nota di Asino Rosso1: .....“la politica dei pensieri lunghi” di ‘berlingueriana’ memoria." Non a caso..Occhetto, a parte certo ideologismo ma dialettico residuo, certamente ancora più lucido di tanti sinistrati attuali, anche a Ferrara. E' stato l'ultimo erede ancora degno della stagione del PCI italiano, unica eccezione non totalitaria del comunismo internazionale (a parte Gorbaciov e parzialmente Kruscev, F. Castro e pochissimo altro): con il grande merito di avere poi chiuso linguisticamente quella stagione, dopo la caduta del Muro di Berlino. Dopo di lui, nessuna evoluzione nel progressismo politico italiano post PCI, anzi il diluvio e l'involuzione cattocomunista.
 

fonte Ferrara Italia

Il Novecento di Achille Occhetto, ottuagenario alla ricerca della libertà e di un nuovo umanesimo per il futuro

Una sinistra seria, a mio parere, oggi dovrebbe ritornare a una grande predicazione di massa come nel primo socialismo dell’Ottocento, per cambiare la testa della gente, altrimenti è chiaro che vincono i populisti”. Così Achille Occhetto apostrofa la propria parte politica, nella quale confessa di vedere ormai ben poco ‘di sinistra’. E poi aggiunge: “Francesco è l’unico uomo di sinistra rimasto”. Gli si potrebbe ribattere che la confusa e frammentata compagine del presente è, se non certo figlia, almeno pronipote della svolta da lui voluta alla Bolognina. Se non fosse che Occhetto conclude che ciò che serve oggi all’Italia, ma forse non solo, è “non una finta rottamazione, ma una vera e propria rigenerazione della classe politica, della quale siano protagonisti i giovani”.
Insomma questo ‘ottuagenario’, come egli stesso si definisce nel titolo del volume presentato lunedì pomeriggio alla biblioteca Ariostea – nell’ambito del ciclo sulla libertà organizzato da Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara – ‘Pensieri di un ottuagenario. Alla ricerca della libertà nell’uomo’ (Sellerio), dichiara apertamente chiuso un ciclo, quello della politica del Novecento: è ora di “trovare un modo nuovo di organizzare le coscienze politiche”.
Non a caso, nella sua introduzione, il direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara, Fiorenzo Baratelli, ha definito Occhetto “un uomo politico colto, che ha sempre studiato, specie oggi rara” e questo nuovo libro dell’ultimo segretario del Pci “un tentativo riuscito e rigoroso di fare un bilancio di questo “secolo grande e terribile”, per usare un’espressione gramsciana”: un bilancio che parte dalla propria esperienza, ma che “va oltre la sua persona per trarre considerazioni più generali”. Secondo Baratelli questo viaggio alla ricerca della libertà, fra passione politica e classici filosofici, si svolge con tre principali punti di riferimento: i condizionamenti posti “a una libertà che non è assoluta” (sia in senso positivo sia in senso negativo); “la pluralità interna ed esterna al soggetto”; la “comunità come vivo operare di intersoggettività”.
“Siccome non sono Renzi, non vi prometto niente”, scherza Occhetto, che spiega: “nel mio libro non ci sono verità, c’è un modo di pensare”, “è un thriller politico, perché questa libertà, che non è solo politica ma è la libertà dell’uomo, la afferro poi la perdo e la ritrovo, ma scompare di nuovo”. Il suo, afferma ancora il leader politico italiano, è un libro “contro l’idea di politica ridotta a un twitter e al pensiero corto”, al quale preferisce “la politica dei pensieri lunghi” di ‘berlingueriana’ memoria.
Archiviato il referendum sulla riforma costituzionale di dicembre come una “battaglia politica” fra due schieramenti ugualmente “imbecilli” che nulla ha avuto a che fare con la democrazia, Occhetto lancia l’allarme sul vero problema: “in Italia e nel resto del mondo stiamo vivendo una profonda crisi della democrazia” e all’orizzonte si affaccia “il rischio di una nuova forma di autoritarismo”, che non ha nulla a che fare con quelli del Novecento. A suo parere quindi bisogna “reinventare la democrazia” partendo da due questioni fondamentali: il rapporto fra democrazia rappresentativa e democrazia diretta e la “mancanza di democrazia economica, con uomini che non sono eletti da nessuno che stanno decidendo le politiche economiche”.
“Oggi – sottolinea infine Occhetto – dobbiamo affrontare sfide globali, come pianeta terra, dalla questione ambientale a quella della diseguaglianza a quella demografica, nessuno le può affrontare singolarmente”, per questo dobbiamo pensarci come “cittadini del cosmo” e allo slogan “America first!” dobbiamo rispondere “Umanità first!

Ferrara Italia, giornale on line meta 2.0 della città: futurpasqua 2017



di R. Guerra


Nel panorama non proprio libero e di rado eccellente della stampa locale, quella cartacea o quella istituzionale on line, la stampa 2.0  almeno si distingue in questi anni per segni che captano il futuro e meno ideologismo.
Oltre a Estense com, diretto da M. Zavagli,  sul piano generalista, da tempo consolidato nel web che spicca per una  puntuale e  particolare ampiezza di notizie ferraresi  si segnala certamente la più giovane testata on line Ferrara Italia di taglio esplicito meno di cronaca e semmai metalocale e neoglobal, diretta da S. Gessi e D. Modica.
La sua "filosofia" dell'informazione spazia da questioni geopolitiche particolarmente calde nel nostro tempo a voli futuribili inediti nella città,  in ottiche neoprogressiste prevalenti (nel bene e nel male) oltre il solito politichese e con aperture non ideologiche relative ma concrete anche verso certa diversità controculturale politicamente scorretta: sempre con un doppio sguardo global e local (ferrarese).  Il tutto potenziato da puntuali "florilegi" inserti periodici,  come il Settimanale  centrati su focus tematici. 
Ferrara è villaggio elettronico o ex capitale del primo Rinascimento, in ogni caso in grave crisi d'identità, in questi anni duemila, in bilico tra città universitaria e d'arte e note problematiche sempre sottovalutate con un degrado della sicurezza, di certa altitudine civica flagranti e - nonostante  il minimalismo minimizzante prevalente- dal futuro assai incerto, più probabile una involuzione ulteriore nei prossimi anni.
In ogni caso la stampa on  line  (ci aggiungiamo anche relativamente il nostro blog giornale stesso Asino Rosso attivo dal 2008)  segnala memi e brecce futuribili che - proprio in questa futurpasqua 2017, nonostante a livello anche internazionale segnali inquietanti sempre più diffusi  aumentino  orizzonti molto complessi e  poco o confusamente propulsivi, segnalano alternative  di Speranza e scenari alternativi desideranti anche a Ferrara. Anche magari .. la mitica e gloriosa Spal a un passo dalla Serie A, dopo 50 anni!






domenica 6 marzo 2016

Pluralismo e dissenso... alla ferrarese : La democrazia interna dei partiti - Invito per l'11 e 18 Marzo

 *nota di Benito Guerrazzi... continua la discutibile rassegna aperiodica promossa dai fu radicali ferraresi, buone intenzioni utopiche, ma quasi sempre in salsa ferrarese, con protagonisti politicamente corretti, culturalmente di deboli basi conoscitive ciberculturali (Siamo nel 2016  non nel novecento), chiusura quasi totale ai pochi veridissidenti ferraresi, nei fatti  dissenso e pluralismo ai minimi termini.

La democrazia interna dei partiti - Invito per l'11 e 18 Marzo
Invito per l'11 e 18 Marzo

Due incontri pubblici organizzati da Pluralismo e dissenso
L'art. 49 della Costituzione recita: "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale."
L'art. 49 della Costituzione è sempre rimasto privo di una necessaria normativa di attuazione per quanto riguarda l'obbligo che esso impone ad ogni partito di adottare il metodo democratico nella propria organizzazione interna.
In Commissione Affari Costituzionali sono stati depositati alcuni disegni di legge per l'attuazione dell'art. 49 della Costituzione in materia di democrazia interna dei partiti e si avvicina la discussione su queste proposte. Le conseguenze potrebbero essere di grande impatto.
Primo incontro: una discussione sull'argomento
venerdì 11 marzo, ore 17.00, sala dell'Arengo, Residenza municipale
ne parlano
Giuditta Brunelli
Ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico, Università di Ferrara
Roberto Montanari
Direzione Nazionale Partito Democratico
presenta Mario Zamorani, Pluralismo e dissenso

 
Secondo incontro: le opinioni dei due maggiori partiti
Venerdì 18 marzo, ore 17.30, sala dell'Arengo, Residenza municipale
ne parlano
Leonardo Fiorentini
Segretario organizzativo Pd di Ferrara
invitato un esponente del Movimento 5 stelle
Elena Romani
sociologa
presenta Mario Zamorani, Pluralismo e dissenso

 

 
I video degli incontri su pluralismoedissenso.altervista.org
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domenica 25 gennaio 2015

Etica e Futuro secondo Fernando Sancén Contreras (Este Edition, Ferrara)

Riccardo Roversi


E' uscito Etica e Futuro. Risposta ai quesiti che la Scienza e la Tecnica pongono all’educazione di oggi
AUTORE Fernando Sancén Contreras  (Este Edtion, 2015)
Fernando Sancén Contreras, fondatore e docente dell’Università Autonoma Metropolitana di Xochimilco (Messico), per oltre venticinque anni, si è dedicato allo studio del rapporto Scienza-Società e alle sue implicazioni etiche nell’ambito dell’epistemologia e dell’ontologia. A partire dalla riflessione sulla fisica di Whitehead, il filosofo messicano ha messo a punto la teoria di un’etica creativa applicata alle Nanotecnologie che gli ha valso importanti riconoscimenti da parte di numerose Associazioni Internazionali, nonché dall’Unione Europea.
Analizzare le più recenti tendenze del rapporto fra la ricerca scientifica di ultima generazione e l’etica, rappresenta sia obiettivo che contenuto educativo di sicuro interesse. È un obiettivo perché addestra al pensiero critico attraverso una prassi di lettura-decostruzione che va oltre le esigenze di eventificazione e di mercato che, inevitabilmente, riguardano tutta la comunicazione pubblica. È poi anche un contenuto, perché offre materiale di riflessione per un’ermeneutica del contemporaneo, la quale, a sua volta, fornisce strumenti di lettura e orientamento - ancora una volta critico - nei confronti di una fra le questioni cruciali del presente. Fine propriamente educativo.

mercoledì 14 gennaio 2015

Ferrara, Sateriale al forum off line Pluralismo e Dissenso

Redazione

Dopo il primo incontro con Roberto Soffritti svoltosi lo scorso Dicembre, invitiamo tutti gli interessati al secondo appuntamento organizzato con il gruppo consiliare Sel del Comune di Ferrara:
 
Venerdì 16 gennaio 2015
Sala della Musica, chiostro di S. Paolo
ore 17.00

Gaetano Sateriale

intervistato da 

Stefano Lolli, Carlino Ferrara
Marco Zavagli, Estense.com
Sergio Gessi, Ferraraitalia.it
Marcello Pradarelli, La Nuova Ferrara
Stefano Ravaioli, Telestense
presenta
Mario Zamorani, Pluralismo e dissenso

venerdì 24 ottobre 2014

Ferrara, IL MIO NOME È UNO ROSSO



nulla a che fare con "Il mio nome è Rosso" di Orhan Pamuk

Solo "da dentro" si capiva quanto il motto "Arbeit Macht Frei" (Il Lavoro Rende Liberi) sul cancello di Auschwitz fosse di satanica ironia. Col nazismo sconfitto, il Lavoro ha potuto tornare a rendere davvero liberi. Liberi dal bisogno, se non altro, oltre che dalla carenza di dignità. Adesso però succede che da noi il lavoro manchi, perché a Palazzo interessano più le astrazioni dei fatti. Essendo sopravvissuto un solo rapporto fra libertà e lavoro, significa che è l'ora d'aggiornare la segnaletica, cambiando l'ormai stucchevole dicitura "Città delle biciclette" con la più realistica "Città Libera dal Lavoro". Se ci fosse bisogno di conferme, basterebbe chiedere fra la folla di ferraresi disoccupati cosa ne pensano. Non son tutte qui le affinità concettuali fra la realtà odierna e quella concentrazionaria di Hitler: l'ospedale, deportato fuori città dai Gauleiter attuali, è soprattutto un profluvio di trigrammi, quelle sigle alfanumeriche a tre lettere indicanti "corpi" "settori" e "piani" da edificio penitenziario (ma non gli ettometri di deprimenti corridoi privi di scritte note), che ricordano tanto l'ordinamento dei lager basato su sigle dai sinistri contenuti come G.U., HKB, FKL, KGL, 14f13 e tante altre.
Per buona sorte, i trigrammi su cartongesso di Cona sono, sì, desolanti e monotoni, ma almeno senza intimidazioni. Intendendo ringraziare i Gauleiter sanitari perché si astengono dal palesarsi in divisa col frustino, si può far loro notare che l'esercitare l'autorità senza autorevolezza li accumuna agli inventori dell'acqua tiepida. In proposito, è di qualche utilità esaminare l'esempio seguente.
I dispensatori di numerini salvacode suddivisi per tipologie e associati ai pannelli luminosi impiegati alla USL di via Cassoli svolgono alla perfezione il loro compito: non c'è bisogno di migliorarli, vanno bene come sono. Anche nell'ospedale campestre di Cona andrebbero bene, se ci fossero. Ma non ci sono: qualche animo da kapò, con la scusa della privacy, ha deciso più o meno consciamente di ricalcare in parte la vicenda dei numeri tatuati sul braccio e i contrassegni colorati sulle casacche degli Haftling per privarli dell'identità umana e distinguerli in categorie di reclusione. Niente d'irreversibile, s'intende: numeri e colori attribuiti alla gente sono estemporanei, valgono solo per la giornata della visita, stampati sul foglio che consente l'accesso agli ambulatori per chiamata vocale gridata alle sale d'attesa gremite.
Ed è così che, sotto un grande monitor perennemente spento alla parete, mi sono sentito chiamare a gran voce: "UNO ROSSO, venga!"
In buona sostanza, sia pure con infinita e decrescente gradualità, ci sono sempre delle vittime: nei lager, chi per dignità si ribellava al tatuaggio finiva seviziato e ucciso; qui, se la stessa dignità spinge a rispondere: "Uno Rosso sarai tu, imbecille", si viene denunciati e condannati.
Il sonno della ragione genera sempre dei kapò. E li tutela.

Paolo Giardini

venerdì 17 ottobre 2014

Ferrara, Scienza e Cuore al Museo Archeologico

Estense com

Sabato 18 ottobre, alle 17, presso il Museo archeologico nazionale di via XX Settembre 122, a Ferrara, si terrà la conferenza/spettacolo ‘Mettici il cuore!’. L’evento ha lo scopo di far conoscere le più recenti scoperte scientifiche in merito al potenziale del cuore, attraverso una spiccata componente ludica che diverte e coinvolge il pubblico, insieme a una rigorosa base scientifica e a un originale approccio formativo.
Due artisti, Gianni Ferrario, giullare zen® e terapeuta della risata, Giorgio Fabbri musicista e formatore, e due scienziati, Silvia Di Luzio, medico chirurgo, specialista in cardiologia, Anna Rita Iannetti medico chirurgo, specialista in medicina biointegrata, esperta in neuroscienze e in biologia del comportamento, mettono a disposizione esperienze, conoscenze, strategie e tecniche innovative per sfruttare al meglio le potenzialità del cuore al fine di creare armonia e salute.
Si entra allo spettacolo con il biglietto del museo.