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venerdì 23 agosto 2024

Togliatti censore di Gramsci!

 https://www.ilgiornale.it/news/quando-togliatti-censurava-gramsci-non-infastidire-compagno-2360907.html


 

in realtà i rapporti fra i due leader comunisti furono, a partire dal 1926, pessimi.

Nell'ottobre del 1926 Gramsci inviò (a nome dell'Ufficio politico del partito comunista italiano) una lettera al Comitato centrale del Partito comunista bolscevico, in cui egli esprimeva la più viva preoccupazione per l'asprezza della discussione in atto fra la maggioranza del partito comunista russo (capeggiata da Stalin) e le opposizioni (capeggiate da Trotzki, Zinoviev, Kamenev). Di qui la ben nota affermazione di Gramsci: «Compagni, voi oggi state distruggendo l'opera vostra, voi degradate e correte il rischio di annullare le funzione dirigente che il partito comunista dell'Urss aveva conquistato per l'impulso di Lenin; ci pare che la passione violenta delle questioni russe vi faccia perdere di vista gli aspetti internazionali delle questioni stesse, vi faccia dimenticare che i vostri doveri di militanti russi possono e devono essere adempiuti solo nel quadro degli interessi del movimento operaio internazionale». E ancora: «I compagni Zinoviev, Trotzki, Kamenev, hanno contribuito potentemente a educarci per la rivoluzione, ci hanno qualche volta corretto molto energicamente e severamente, sono stati fra i nostri maestri. A loro specialmente ci rivolgiamo come ai maggiori responsabili della attuale situazione, perché vogliamo essere sicuri che la maggioranza del Comitato centrale dell'Urss non intenda stravincere nella lotta ed evitare le misure eccessive». Gramsci non sapeva (e non avrebbe saputo) che le «misure eccessive» adottate da Stalin sarebbero stati i grandi processi di Mosca, nei quali egli avrebbe condannato a morte la vecchia guardia leninista (quanto a Trotzki, questi fu ucciso con inaudita ferocia da un sicario di Stalin, in Messico).

mercoledì 3 febbraio 2010

Storia sconosciuta del PCI

 togliatti.jpgda IL GIORNALE
 
L'aborto di Nilde Jotti imposto dal Partito
 
«Ma io questa cosa l’avevo già ricordata alla Camera. E nessuno mi smentì». Nulla di più nuovo del già detto. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo venerdì sera, lo storico Piero Melograni butta la notizia in zona Cesarini: questioni di cuore e politica sono sempre andate a braccetto. Anche ai tempi del Pci, quando la segreteria impose a Togliatti, fresco della sua relazione extraconiugale con una giovanissima Nilde Iotti, di abortire il frutto del loro amore. Stupore in studio. «Gli hanno impedito di avere un figlio, capisce? Lei lo sapeva?». Il sì poco convinto della Gruber ha dato la misura del silenzio che Melograni rimprovera proprio ad ex e post-comunisti sulle vicende del loro passato. Oggi i siti internet riportano la notizia come fosse uno scoop, i blog si esercitano equamente nello sdegno o nella condanna di nuova ondata revisionista. E invece, purtroppo, la storia è nota. Ma come spesso accade, poco divulgata. La raccontò nel 1994 Filippo Ceccarelli ne Il letto e il potere, accennando a quel figlio della «colpa» sacrificato sull’altare della ragion politica, occultato come gli incontri clandestini tra Palmiro e Nilde nel solaio al sesto piano di Botteghe Oscure. Una vicenda che avrebbe dovuto far discutere. Non per questioni di gossip, ma perché un partito che si spendeva pubblicamente per l’emancipazione femminile non poteva negarla internamente e con modalità così terribili. Abbiamo quindi contattato Melograni per un supplemento di spiegazioni......
 
continua
http://www.ilgiornale.it/interni/una_barbarie_figlia_stalinismo_lo_dissi_camera_e_lei_non_smenti/31-01-2010/articolo-id=417981-page=0-comments=1


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