Visualizzazione post con etichetta area destra. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta area destra. Mostra tutti i post

venerdì 16 aprile 2010

Memodestra

da AREA DESTRA

Cos’è Area Destra…Pubblicato da Area Destra il 15 - gennaio - 2010 - WWW.AREADESTRA.IT

ESSERE UNITI

Il proverbio è antico come il mondo: l’unione fa la forza. Mettere insieme tutte le forze di destra è necessario, se si vuole restituire dignità, peso politico e concreta capacità d’azione alla comunità militante oggi frazionata in oltre 50 sigle, tra grandi, piccole, reali o virtuali. Area Destra ha creato uno Statuto e ha dato vita alla Consulta per l’unità dell’area con due principali scopi: permettere la fusione di realtà oggi distinte, senza che nessuna di quelle stesse realtà tema di subire un processo di annessione e di annullamento totale della sua identità; creare un partito che faccia crescere una classe dirigente e una leadership, mai cui destini non siano vincolati alle fortune e agli interessi di una sola persona o di una stretta cerchia di individui.

ESSERE DESTRA
Si è Destra quando si crede nella dimensione spirituale dell’esistenza umana e si ha una concezione volontaristica dell’azione politica. Si è Destra quando si comprende la dimensione metafisica del Lavoro e si rifiutano contestualmente sia le divisioni classiste della società sia l’innalzamento dell’economia a principale fattore esistenziale. Si è Destra quando si è convinti del comune destino che condivide l’intero popolo a cui si appartiene e si è in sintonia con la plurimillenaria storia, con le eterne tradizioni e coi radicati costumi della propria società.

ESSERE STATO
La Destra politica italiana è custode del culto della Nazione e concepisce lo Stato come la concretizzazione del valore di Patria. Lo Stato – moderno, efficiente, ordinato – è il luogo in cui si realizzano tutte le aspirazioni individuali e collettive dei cittadini. Lo Stato è l’ente che regola la vita civile del popolo e assicura al popolo sicurezza, giustizia e assistenza. Nella cura dello Stato e nel potenziamento delle sue istituzioni e delle sue articolazioni politiche, giuridiche, amministrative, sociali ed economiche la Destra trova il suo primo, fondante programma politico.
 
DIFESA DELLA CIVILTÀ CRISTIANA
Essere Destra significa interpretare una visione laica dell’agire politico, ma rispettoso delle tradizioni religiose del popolo italiano. Nella tolleranza di ogni culto e nella garanzia per i credenti a qualunque fede di poter praticare il proprio culto nel rispetto delle leggi, la Destra riconosce il contributo inestimabile che la Chiesa Apostolica Cattolica e Romana ha offerto all’Italia nella definizione della sua identità di Nazione e di popolo, nella preservazione della sua cultura greco-latina, nello sviluppo dei suoi istituti giuridici, nella morale e nei costumi condivisi.

IDENTITÀ È VITA
Nella difesa dell’identità della Nazione e del popolo, la Destra individua nella tutela della vita, fin dal suo concepimento, una battaglia prioritaria e irrinunciabile. Nella tutela di chi nasce e di chi soffre, nel rifiuto delle aberrazioni edonistiche e delle mostruosità eugenetiche e dell’eutanasia, la Destra assolve a uno dei suoi principali doveri politici e morali.
 
UN ARGINE ALL’IMMIGRAZIONE: LA FAMIGLIA
La Destra politica italiana si specchia pienamente negli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione della Repubblica e riconosce alla famiglia naturale il ruolo di cellula fondamentale della società e ne promuove la nascita e lo sviluppo con tutti i mezzi e le possibilità, individuando nello sviluppo demografico del Paese il primo, concreto argine al fenomeno dell’immigrazione a cui l’Italia è soggetta da ormai un ventennio. L’attuazione di politiche per la casa, secondo il modello del mutuo sociale, è il primo, significativo impegno in tal senso. La Destra politica italiana sente il dovere di portare assistenza e solidarietà ai popoli meno fortunati del Terzo mondo; tutela la dignità umana di ogni individuo, senza distinzioni di sesso, razza o religione; assicura tolleranza verso ogni stile e concezione di vita, purché condotti nel rispetto della legge; ma rifiuta categoricamente l’idea di una società multiculturale, intesa come svilimento dell’identità e delle specificità del suo popolo, della sua cultura, delle sue tradizioni religiose e civili e dei suoi costumi.
 
CITTADINANZA: SANGUE E CONDIVISIONE
Il diritto di cittadinanza è e deve essere regolato, come da sempre, dallo Jus sanguinis, in base al quale è italiano chi nasce da italiani. Il diritto di voto – tanto amministrativo quanto politico- deve restare attributo esclusivo del cittadino.

L'’EMERGENZA IDENTITARIA SUD
Attributo essenziale dell’identità nazionale è l’integrità, il pieno coinvolgimento nelle potenzialità sociali ed economiche e nella garanzia di sicurezza e legalità dell’intero territorio nazionale. Dunque, non per la Desta politica italiana non esiste una Questione meridionale, ma l’emergenza dell’intero Paese di debellare definitivamente e con dura determinazione le grandi organizzazioni criminali organizzate, restituendo anche alle regioni del Mezzogiorno la sua naturale vocazione economica che deve fare perno sull’incomparabile bellezza della sua natura e sul valore straordinario della sua Arte e della sua Cultura.
 
L’EUROPA COME DESTINO, NON COME CONDANNA
Se l’Italia è deve essere sempre la Patria degli italiani, l’Europa è deve essere la Patria dell’Italia. La Destra politica italiana conferma la sua vocazione europeista e rigetta la distorta dimensione burocratico-economicistica dell’attuale Unione europea, impegnandosi per il rafforzamento, il potenziamento e la crescita di autorevolezza delle sue strutture parlamentari e rappresentative. Europa come insieme e come unione delle Patrie che la compongono, non come mera fusione di interessi predominanti di determinate lobby economiche e bancarie a cui assoggettare gli interessi e i diritti delle singole comunità nazionali.

RILANCIARE L’ECONOMIA, PROMUOVENDO IL SAPERE
La Destra politica italiana reputa insufficienti, a fronte della grave crisi economica che investe l’Occidente e l’Italia da oltre un decennio, tutte le misure volte a garantire nell’immediato qualche tiepido miglioramento a particolari settori dell’industria, del commercio e dei servizi. Lo Stato deve risolversi finalmente a mettere a punto e a perseguire una strategia di lungo periodo e di sostegno permanente al sistema produttivo del Paese e questa strategia non può che essere il potenziamento dell’intero sistema scolastico, formativo e di ricerca tecnico-scientifica italiano. Solo aumentando le capacità di conoscenza degli individui e le possibilità per loro di esprimersi con ardimento in ogni settore dello scibile, sarà possibile donare con continuità all’industria e al sistema produttivo materiali nuovi, procedimenti oggi sconosciuti, ulteriore valore aggiunto e quant’altro dalla curiosità di sapere può trovare applicazione pratica e anche ritorno economico. Fondamentale, poi, è la rimodulazione del sistema fiscale, che deve sempre più puntare al prelievo indiretto, determinando condizioni di reale progressività, ma in un contesto statale comunque meno oneroso e oppressivo per il contribuente. Indispensabile – e primaria battaglia – è riportare il sistema bancario alla sua essenziale funzione di alimentazione del sistema economico, puntando alla proprietà pubblica della moneta e alla regolamentazione del sistema del credito, liberandolo dalle logiche usuraie dell’attuale mercato finanziario.
 
ESPORTARE LA DEMOCRAZIA? PERCHÈ NON I DIRITTI DEL LAVORO?
Con la formula della “esportazione della democrazia”, nell’ultimo decennio, gli Stati Uniti hanno fatto anche ricorso alla guerra per tutelare i loro interessi geopolitici, economici e commerciali. Secondo la Destra politica italiana, per affrontare gli squilibri economici determinati dalla globalizzazione dei mercati, di cui anche l’Occidente risente in modo pesante, è necessario esportare i diritti del Lavoro, consentendo l’accesso all’area di libero scambio delle merci e delle materie prime solo a quei paesi che riconoscono ai loro lavoratori di ogni settore quei diritti fondamentali che appartengono alla loro stessa dignità di donne e di uomini. Uno Stato che commercia con altro Stati che legalizzano forme di sostanziale sfruttamento dell’uomo condivide di fatto la responsabilità di questo crimine.
 
MORALIZZARE LA POLITICA, RESPONSABILIZZARE LA MAGISTRATURA
A quasi vent’anni dalla stagione di Tangentopoli, la corruzione del sistema politico e burocratico italiano continua a rappresentare una vergogna insopportabile agli occhi dello stesso Paese. Per di più, la ricorrenza di scandali che vedono coinvolti rappresentati delle istituzioni a qualsiasi livello indebolisce la politica nei rapporti con gli altri corpi sociali e con le altre istituzioni dello Stato. La Destra politica italiana punta a una ri-organizzazione della politica, finalizzata a qualificare, ma anche a ridurre, i centri decisionali e di discussione e a una riforma generale della Pubblica amministrazione e delle istituzioni che riduca ai minimi termini la possibilità di illeciti arricchimenti, anche attraverso l’istituzione di un’Anagrafe tributaria della Pubblica amministrazione. Di contro, la Destra politica italiana è preoccupata per il debordante ruolo assunto dalla magistratura e, in particolare, da alcuni settori politicizzati della Pubblica accusa, ritenendo indifferibile non solo la separazione delle carriere, ma anche la creazione di strutture di governo autonome e indipendenti dei giudici che non siano, però, più gestite dai giudici stessi.
 
BASTA BIPOLARISMI, BASTA BIPARTITISMI
La Destra politica italiana denuncia, dopo l’ubriacatura maggioritaria degli ultimi vent’anni, la sostanziale antidemocraticità del forzato bipolarismo italiano che, per di più, oggi si vorrebbe trasformare addirittura in bipartitismo. Le esigenze di governabilità dello Stato e delle articolazioni locali non può e non deve significare la compressione assoluta della libertà di espressione dei gruppi che non si riconoscono nelle istanze dei due partiti maggiori e rifiuta categoricamente un’organizzazione della politica che tende sempre più insistentemente a restringere nella disponibilità di pochissimi soggetti le stesse possibilità di elezione di interi parlamenti o assemblee legislative o di enti locali. La garanzia del diritto di tribuna per i partiti minoritari – attraverso l’eliminazione o la riduzione drastica delle soglie di sbarramento – e il sacrosanto diritto di scelta dell’eletto da parte dell’elettore – attraverso il sistema delle preferenza o altri meccanismi che tornino a unire il rappresentante del popolo al popolo stesso – sono battaglie che devono essere combattute e vinte con determinazione nell’interesse della generalità degli italiani.

(a cura di Alessandro Pucci)

giovedì 1 aprile 2010

Politica Cultura Azione intervista a Alberto Ferretti

ZEKKINI.jpgda Ferrara SuperEva di R.Guerra

*photo cover PCCORP (Valerio Zekkini) CD Patriottismo psichedelico

Ex leader fino alle recenti politiche e amministrative a Ferrara de La Destra di Storace, noto anche per certa anche paradossale sinergia con il celebre futurista Graziano Cecchini e i neofuturisti ferraresi (dichiaratamente tecnoanarchici), con l’aneddoto stesso di una specie di Fontana Rossa bis a Ferrara alla vigilia del ballottaggio (poi non avallata dal candidato Dragotto in corsa), Alberto Ferretti (con il leader romano Alessandro Pucci) da qualche mese è tra i protagonisti e portavoce nazionale del nuovo movimento politico culturale Area Destra . Progetto di unificazione almeno metapolitica della cosiddetta intellighenzia rivoluzionaria e conservatrice cosiddetta.

Di seguito un intervista in esclusiva a Alberto Ferretti, ferrarese e tra i responsabile nello specifico anche di Area Destra Emilia-Romagna, su quella che viene definita una nuova destra controculturale, eppure aperta e al di là dei vecchi steccati ideologici, sulla scia di certa stessa Destra sociale storica e movimentista.

D- Da qualche mese la news di Area Destra, movimento politico-culturale…

R- Area Destra nasce come strumento per riunificare la frammentata area politica che si riconosce nei valori nazionali, popolari, identitari della destra italiana. La “vera” destra, quella che combatte il social comunismo come il liberal-capitalismo, per noi due facce della stessa medaglia in falsa contrapposizione tra loro. Questi due modelli politico-economici in realtà necessitano l’uno dell’altro per ingannare l’opinione comune e da troppo tempo governano le sorti dei popoli occidentali sfruttando il lavoro ed il profitto a discapito dell’uomo e della società. Serve una destra vera, quindi, anche in Italia così come già è presente in molti paesi d’Europa, una destra seria e preparata, capace di interpretare le sfide ed i problemi della modernità. Una destra forte ed unita, insomma, per tornare a fare politica – anche di governo - fra la gente e dalla parte della gente. Ma non solo “destra” siamo aperti anche a di tutti gli altri movimenti e singoli militanti o simpatizzanti aventi gli stessi nostri ideali e valori per maggiori info rimando al nostro “essere uniti” sul sito nazionale www.areadestra.it che presto uscirà sotto forma di libro-programma

D- Cultura=Azione il motto del nuovo movimento

R- Esatto, poiché non c’è politica senza azione, e nemmeno può esserci azione politica senza cultura. Negli ultimi anni, soprattutto con la cosiddetta seconda repubblica, la casta partitocratica ha infatti espresso una classe politica sempre più impreparata, anzi, diciamo pure scadente. Questo è potuto succedere poiché è stata tolta la possibilità all’elettorato di potersi esprimere con una preferenza sui candidati, e questi risultano di fatto “nominati” dalle segreterie dei partiti. Risultato: meritocrazia uguale a zero; mentre lecchinaggio, raccomandazione, nepotismo etc. sono all’ennesima potenza! Con una classe politica di tale fatta siamo destinati a finire nel terzo mondo 8se non ci siamo già).

D- Ferrara la Rossa: tutti si lamentano, poi…

R- Già, tutti si lamentano ma nessuno reagisce! Purtroppo l’individualismo, lo sradicamento culturale, il relativismo diffuso, la massificazione massmediatica ed il cattivo esempio datoci dalle classi dirigenti a tutti i livelli ed in ogni settore, hanno svilito i valori fondanti della comunità “sana” di un tempo. Si è azzerata la volontà di reazione dell’opinione pubblica, il senso critico e di giustizia, sono venute a mancare quelle regole e quelle verifiche che da sempre governavano le famiglie, le comunità, (e anche i popoli) affinché la qualità della vita migliorasse invece di regredire.
Se siamo attenti a quello che succede oggi nelle nostre città, non possiamo non vedere l’imbarbarimento che stiamo subendo. Ognuno pensa ormai sempre più solo a sé stesso e a “tirare avanti”. E’ evidente che in un tale contesto il “potere” costituito ci “sguazzi” come gli pare… la gente si lamenta al bar, sul posto di lavoro etc. ma poi pare rassegnata al proprio destino. Manca una voce chiara ed autorevole che si faccia carico di denunciare che il re è nudo! Bisognerà suonare la sveglia prima che sia troppo tardi, e sarà nostro dovere farlo già dal giorno dopo le elezioni regionali.

D- Una sinistra non “stalinista”, in Italia è possibile?

R- Beh, Stalinista è diventata una parola grossa per definire la sinistra italiana (e per fortuna), che ormai frequenta sempre più gli ambienti radical chic e con la puzza sotto il naso appare totalmente avulsa dalla realtà della vita quotidiana. Una sinistra che ha fallito ogni sua battaglia poiché obnubilata da utopie ed ideologie condannate dagli esempi dov’è stata e dov’è ancora al potere e dalla storia.

Perciò lascio a loro, se lo potranno fare, la fatica di trovare una via d’uscita dal vicolo cieco nel quale si sono infilati. Da parte mia non posso non registrare il fatto che attualmente sono i migliori solo a interpretare perfettamente quel mondo borghese e “conservatore” che, a parole, dicevano un tempo di voler combattere. Meglio così per tutti…

D-L’informazione a Ferrara

R- L’informazione anche a Ferrara appare sempre più ingessata, silente, legata a vecchi schemi di scuderia che sono più portati a non pestare i piedi al potere costituito che a denunciare il malaffare e ad “indagare” per informare correttamente i loro lettori. Pare ormai che il giornalismo sia diventato più che altro un trampolino di lancio per poi entrare in politica… spero che ci siano ancora, invece, molti giornalisti che amano il loro mestiere e ambiscano a farlo bene. Ma la colpa non la do certo ai singoli giornalisti, quanto al “sistema” che li obbligare a dare conto sul loro operato all’editore di turno.

Ci sono anche a Ferrara bravi giornalisti, certamente, anzi direi che specie tra i giovani ve ne sono di coraggiosi e dalla mentalità aperta che stimo particolarmente! Su internet direi che si stanno muovendo bene, ma non è sufficiente. A mio avviso, per un rilancio della nostra amata città, sia per quello che riguarda ovviamente l’informazione, ma anche la cultura, il lavoro e perché no, la politica, occorre che anche l’informazione torni con forza ed autorevolezza a fare la sua parte. Abbiamo bisogno di una informazione puntuale, corretta e autorevole, sui giornali, in TV e sul web, e allora anche la gente che non si è ancora rassegnata, proprio come noi, si sentirà meno sola nel combattere la “buona battaglia”!

www.areadestra.it

martedì 16 marzo 2010

Intervista a Alessandro Pucci da La Mosca Bianca

 

 

da La Mosca Bianca 10/03/2010

Di

STEFANO PANTINI


UNITI FINALMENTE SI PUO’!

Intervista ad Alessandro Pucci di Area Destra

 

 

Perché ha scelto di uscire dalla Destra di Storace?

 

Sarebbe più corretto dire perché siamo usciti….Il partito la Destra “di Storace” esattamente non era più la nostra casa ideale: abbiamo combattuto da Dirigenti e Militanti una battaglia interna, smascherato il progetto storace; scoperto ammanchi finanziari e di tesseramento; e come ha detto il buon francesco (non quello di Assisi), <voi non la pensate come me ed io come voi ed è meglio che ve ne andiate>: c’è ne siamo andati quando e come abbiamo voluto.

 

Quale prospettive si attende da questa nuova avventura?

 

Sono un uomo che ha sempre pensato e visto le cose dal loro lato positivo e personalmente ritengo che le avventure sono quelle che si leggevano nei libri di Salgari, Verne, Conrad e tanti altri. Area Destra è l’inizio di un cammino intentato da molti in passato ma su basi ed idee errate: è dalla base che si costruisce una casa: per fortuna non esiste nella “cosiddetta destra italiana” una leadership all’altezza che si imponga: esistono uomini di destra, cattolici, futuristi, uomini liberi, diciamo anche “fascisti” nel puro termine della definizione che possono guidare la nascita di un futuro grande Partito Nazional Popolare, dove comunque sappiano convivere le diverse anime della nostra variegata galassia. Non sarà un cammino facile ma le emergenze ed il vuoto che ci circonda impongono scelte che guardino no ai singoli personalismi ma al bene comune.

 

Al momento non avete divulgato un programma politico,

ma un’idea di fondo c’è:

la può accennare?

 

Rispondo con quanto giorni fa abbiamo pubblicato nella pagina “Programma Politico” della ns. web, www.areadestra.it: Programma Politico, No Grazie! In verità a giorni verrà pubblicato e distribuito il ns. programma politico, un gran lavoro di Massimiliano Mazzanti (colgo l’occasione per congratularmi con Lui), che ha coordinato e sintetizzato le proposte e gli scritti di tanti militanti e dirigenti. Il nostro obiettivo principale ora è l’unità dell’area, e solo dopo il confronto della consulta del popolo di destra sarà possibile definire un chiaro programma, che sarà l’ossatura del nuovo e grande partito di destra che intendiamo far nascere. Non vogliamo proporci ai movimenti ed ai partiti aderenti alla consulta come coloro che IMPONGONO il loro punto di vista. Se siamo genuinamente di destra, se abbiamo lo stesso “DNA”, il programma, definito in accordo, sarà sicuramente la rocca, il maniero, la bandiera attorno alla quale daremo le nostre battaglie. Per ora possiamo comunque affermare alcuni punti: siamo contrari al “sistema”, quando questo comporta corruzione, sprechi, clientelismo, distruzione di valori, DEGENERAZIONE ETICA, MORALE, MATERIALE, non solo con la distruzione delle bellezze artistiche e naturali della Nazione, con la perdita in economia, in risorse, in cultura, con la fuga di cervelli e di giovani, con la realizzazione di diffuse ingiustizie che minano alla base l’esistenza quotidiana dell’individuo. Vita, libertà, famiglia, democrazia, lavoro,riforme vere dello stato, immigrazione controllata, espulsioni vere degli illegali e criminali,ma anche no alla mafia, alla droga, all’illegalità, alla burocrazia,  no alla corruzione, al clientelismo, ai campi rom,agli sprechi. Vi pare poco? Aggiungiamo che vogliamo preservare la TRADIZIONE quale baluardo contro un mondo moderno che in nome di un forsennato liberismo ha “santificato” gli eccessi e gli sprechi, ha “glorificato” gli egoismi personali sacrificando l’uomo e la sua dignità al “mercato” e alle sue leggi opportunistiche. Ci opponiamo alla “manipolazione” dei cervelli, ribadiamo che LA CULTURA personale e sociale è la prima garanzia di LIBERTA’, ci opponiamo al degrado (distruzione) dell’ARTE quale espressione culturale europea, rivendichiamo IL PRIMATO italiano nell’arte, nelle bellezze ambientali e nell’architettura. Ci riteniamo eredi di una civiltà e di una cultura millenaria, di tradizioni secolari, riteniamo di essere un popolo capace di soluzioni innovative, fantasioso, laborioso. Ma ancora, vogliamo uno stile di vita ribelle verso le imposizioni ingiuste, UN UOMO NUOVO, consapevole, onesto, capace di operare le scelte migliori in piena autonomia decisionale, nell’ottica del bene della collettività e della Nazione.

 

Il coordinamento Nazionale da chi sarà composto?

 

Attualmente come da Statuto (disposizioni transitorie – art.33) è composto inizialmente dai Soci Fondatori di Area Destra (esattamente 23) che hanno il compito di organizzare il Movimento applicando il Vigente Statuto e condurre l’azione politica dello stesso fino al primo Congresso Nazionale. In sintesi, potrà essere ampliato nella sua composizione e come sta accadendo nomina i coordinamenti provvisori, regionali, provinciali e comunali secondo le esigenze locali e qualsiasi altro organo provvisorio con il fine di costruire il Movimento e traghettarlo al Congresso. Nel CN esistono un Portavoce Nazionale ed un Responsabile Legale che agendo di concerto e su mandato degli altri membri, hanno la facoltà (già applicata), di “delegare” altri del medesimo, in queste funzioni. All’interno del Coordinamento Nazionale si e’ costituito un “Esecutivo Nazionale” composto dal Portavoce, dal Rappresentante Legale e da altri 7 Membri, al fine di rendere agibile il funzionamento del movimento. Questo Organo terminerà con il Primo Congresso Nazionale.

 

Lo statuto del movimento mi sembra complesso, ma con la consulta verrà cambiato ed ampliato con le proposte dei partecipanti?

 

La Consulta istituita per l’Unità dell’Area avrà come obiettivo proprio la focalizzazione del Programma Comune, di uno Statuto unitario importante per la guida del Partito. Vedete, è vero che il ns. Statuto è complesso, ma è senza alcun dubbio il migliore (almeno per adesso) di quelli esistenti: è una idea di partenza notevole che mettiamo a disposizione di tutta la Consulta. Basta leggerlo con attenzione: è molto più rivoluzionario degli esistenti. Svuota il Segretario Generale dei poteri attuali (la finiamo con capi partito proprietari dello stesso, del simbolo e del destino dei loro militanti e dirigenti); riassegna ai dirigenti di base la possibilità di costruire mattone per mattone i quadri intermedi, per arrivare ad un vertice che rappresenta la base e da a tutti meritocraticamente la possibilità di fare politica con serie e reali prospettive. Comunque Area Destra è un Movimento propedeutico all’Unità dell’Area: ci auguriamo in fondo di non vedere il ns. Congresso ma un unico vero Congresso Unitario dove tutti insieme con gli altri movimenti, dovremmo spero quanto prima arrivare a costituire il futuro Partito.

 

Chi sarà alla fine a partecipare alla consulta?

 

La Consulta, per le sue finalità, è aperta alla partecipazione anche di non iscritti al Movimento, appartenenti a partiti, movimenti, associazioni d’area ed singoli individui, che si riconoscono nelle finalità del progetto costituente di Area Destra. Attualmente hanno aderito Forza Nuova, il Movimento Nazional Popolare ed altri: la Fiamma Tricolore è anche rappresentata.

 

Cosa può riportare i giovani a partecipare alla politica?

 

Questa domanda la faccio continuamente a me stesso e ritengo che buoni esempi, meritocrazia, sani ideali e soprattutto un credo siano le risposte. La nostra vita quotidiana è fare politica. Per me che iniziai a 13 anni nel Msi da giovane dirigente del Fronte della Gioventù , sarebbe impensabile che un giovane non ami la politica e soprattutto fare politica: oggi sicuramente è diverso ma è inimmaginabile che un giovane non partecipi in qualsiasi forma alla vita politica del proprio paese.

 

Non le sembra che con quello che è successo alla presentazione delle liste per le regionali sia un serio problema alla credibilità della politica, per i giovani e per chi oramai è disilluso nella politica?

 

Lo è certamente ma proprio per questo non bisogna lasciare il campo ai venduti, arroganti e cialtroni che purtroppo anche in buona fede si è fatto eleggere nel passato. Bisogna ritornare alle scuole di Partito; moralizzare la vita politica ed amministrativa del nostro paese con l’introduzione di scelte meritocratiche e punitive per chi ha sbagliato ed è colluso: c’è un gran futuro per le nuove generazioni: più del 50% degli attuali “politici eletti” sono da mandare a casa.

 

La forza che caratterizza questa nuova avventura?

 

Ripeto non è un’avventura. La nostra forza è il nostro credo e la convinzione che tutto è possibile unito da un forte e solido spirito quotidiano di vero cameratismo e soprattutto la nostra fede e la fede smuove le montagne……..

 

Come difendersi dal pericolo del già sentito e del già fatto?

 

Non ho sentito la domanda………..

 

La politica può essere, oggi, innovativa?

 

La politica è sempre innovativa, vive e si nutre dal quotidiano e quindi è sempre in evoluzione. Rispetto del proprio passato con una visione del futuro tenendo conto delle esigenze attuali e molto realismo: perché la vita è una continua evoluzione e bisogna stare al passo con i tempi.

 

Per chiudere una frase che identifichi la nuova entità politica?

 

Difficile o troppo facile e personale direi: UNITI FINALMENTE SI PUO’ !!!

 

GRAZIE ALESSANDRO

 

 


Navighi con quello giusto? Scarica gratis Internet Explorer 8

lunedì 22 febbraio 2010

Intervista a Alessandro Pucci La Nuova Destra Alternativa

POUND 3.jpg*Alessandro Pucci - Roma- ha recentemente rilanciato con altri eretici della cosiddetta Destra (tra cui il ferrarese Alberto Ferretti) certa Nuova Destra politico-culturale (Area Destra). aperta e aideologica e postdemocratica. Nouvelle nouvelle Droite, già EstremoCentroAlto,  etnico-identitaria italiana, neotradizionale e futuribile, destinata, in prospettive e congetture, al di là del Novecento e di certa tassonomia rigida obsolete , oltre la Destra e la Sinistra storiche, al di là del logo operativo, a innestare nuovi stimoli letteralmente super-umanisti nella casta stessa politica nazionale. 

D- Alessandro Pucci:  un nuovo soggetto politico/culturale nella cosiddetta destra: quali gli obiettivi e le motivazioni essenziali?

Area Destra é una grande mobilitazione di forze umane, materiali e morali. Che cosa si propone? Lo diciamo senza false modestie: unire tutte le forze di Destra, nazionaliste e popolari del Paese in un unico grande partito e per questo ha creato una “Consulta per l’Unita’ dell’Area” a cui hanno aderito i principali Movimenti della cosiddetta Destra Italiana, con eccezione de la Destra di Storace: mi correggo storace sta bene dove l’hanno chiamato. Mi domando che ha di “destra” Storace ora che è componente e costolina della Pdl. Che si propone il futuro nuovo partito che si andrà a costituire: governare la Nazione. Con quale programma? Col programma necessario ad assicurare la grandezza morale e materiale del popolo italiano.

 

D- PDL e Berlusconi?

Quella del Pdl una fusione fredda che quotidianamente dimostra che non si è formato un raggruppamento solido e coeso: correnti, potentati e litigi, dominano la Pdl: rimpiango i partiti storici: oggi in politica domina la legge delle spartizioni. Berlusconi comunque è storia benché se ne dica.

 

D- Fini e il futuro della Destra?

Domanda sbagliata. Fini è Fini e ha un suo percorso e dobbiamo se vogliamo fare politica, quella vera e seria, sapere rispettare le scelte politiche di ognuno. E poi la Destra, ma quale Destra? Non esiste una Destra in Parlamento: esistono uomini di Destra ma ne stanno fuori. La Destra quella vera, si costruirà con l’ambizioso progetto di Area Destra.

 

D- Resistenza e fascismo sociale...una conciliazione storica possibile, alla luce magari di certa nuova storiografia?

Rispondo raccontando quanto vidi a Saragozza in Spagna. Dopo la Guerra Civile, Mussolini chiese a Franco di autorizzare la costruzione di un Sacrario Militare Italiano, per raccogliere le spoglie di “tutti – nessuno escluso” i caduti italiani. Quindi questo Sacrario Militare insieme alla Chiesa di Sant’Antonio da Padova, che l’Italia ha affidato all’Ordine dei Frati Cappuccini come Custodi, è oggi un luogo di memoria sacra che Mussolini mandò a costruire e che ancora oggi lo Stato Italiano conserva, cura e annovera fra il suo patrimonio fuori d’Italia. Sono 236 le località spagnole dove ci furono caduti italiani: 3414 morti, 150 deceduti in Italia, 232 ritenuti scamparsi, 547 italiani morti dalla parte dei repubblicani, di cui 22 sono sepolti nella Torre di Saragozza, mausoleo dedicato, come afferma la dedicatoria incisa sull’arco della torre " L’Italia a tutti i suoi caduti in Spagna". Tutti devono essere ricordati e a tutti si deve rendere omaggio, tutti diedero la propria vita per una causa, molto rispettabile e così lo dimostra il Sacrario militare italiano di Saragozza... Vissero anche loro la piccola guerra civile in terra spagnola, con scontri fra patrioti, lontani dalla propria terra e reso ancora più drammatico con casi di fratelli italiani lottando fra loro, essendo volontari ma in bandi diversi, triste riflesso di quello che è una guerra civile". L’Italia, cosciente di questi valori, nella sua secolare tradizione di culto ai propri morti, non li ha mai dimenticati. Il 2 Novembre c’è sempre stata un’emotiva cerimonia religiosa in loro memoria, anche quando poteva sembrare "fuori posto e fuori tempo". Le ferite storiche vanno lenite con la speranza nel futuro, con valori umani e religiosi vissuti e lungamente meditati, ma mai dimenticati.

D- Nazismo e Stalinismo mali assoluti: fascismo e ...Lenin, un'altra questione?

Torniamo sempre al passato, questo è il ns. problema. Guardiamo invece avanti perché la grandezza di un popolo si dimostra anche nella capacità, nel rispetto della storia e delle posizioni assunte in passato, di unirsi e lavorare insieme per il futuro, per il bene del paese, della Nazione.

 

D-Futurismo e fascismo di sinistra? Nostalgia o scenario futuribile? 

Tutto ritorna nel bene o nel male. Esperienze fantastiche che estrapolate dal loro contesto storico, sono di gran lunga più attuali di tante altre che hanno significato solo un impoverimento della nostra Nazione.

 

Roby Guerra

 

www.areadestra.it

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=TBBYy1iIDy0

 

 


La tua privacy è al sicuro con Internet Explorer 8. Scopri di più

martedì 2 febbraio 2010

AD Fiamma Futura

FINI FUTURISTA.jpgFiamma futura.

ROMA

Di fronte ad un cantinaio di persone si sono susseguiti una serie di interventi tra i quali quello di Andrea Frassineti (uno dei dirigente della corrente) che è già iscritto ad area destra, ed ha parlato in nostro favore, il mio e quello di mazzanti dove abbiamo ribadito la necessità di unità dell'area e l'invito ad aderire ufficialmente alla consulta per l'unità dell'area.

Il discorso di chiusura di Puschiavo è stato abbastanza positivo, nel senso che ha dichiarato l'intenzione di aderire alla consulta ma dovrà chiedere autorizzazione al prossimo incontro dell'esecutivo politico. La sua corrente a tutti gli effetti cercherà di fare politica coinvolgendo le forze di area che ci stanno, in prospettiva vogliono crescere numericamente all'interno del partito. Apertura totale nei nostri confronti, è emerso chiaramente che se Puschiavo fosse (o diventasse) il segretario della FT l'unità dell'area sarebbe cosa fatta.

Ho avuto avuto diversi contatti interessanti, tra cui l'adesione formale, con tanto di icrizione ad Area destra, di Amedeo Bolzonello, altro dirigente della corrente, che diventa ufficialmente promotore del circolo di Treviso (come da accordi già presi in precedenza) ci manderà un comunicato da pubblicare sul sito. Speriamo sia il primo di una serie di fiammisti che aprono circoli di area destra.

Il 6 a Grosseto le altre news tra cui le elezioni per il sindaco di Bologna, per noi un laboratorio politico fondamentale.
 
(Alberto Ferretti, Alessandro Pucci)
 
www.areadestra.it

 VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=x_cExzbZPPM

sabato 28 novembre 2009

Area Destra L'Ombra di Fiuggi da Filippo Giannini

ALMIRANTE.jpg
 
* da FILIPPO GIANNINI
Giorgio Pisanò scrisse: <Riconosciamo a chiunque il diritto di modificare le proprie opinioni e trarne le debite conseguenze. Quello che non riconosciamo a nessuno è il diritto di imbrogliare il prossimo e di sfruttarne spudoratamente e cinicamente gli entusiasmi, la fiducia, le spernze, per farne lo strumento di trasformismi finalizzati alla conquista di posizioni di potere. Solo i cretini e i complici in malafede possono oggi ancora sostenere che i comportamenti e gli atteggiamenti politici di Fini, quello che dice a proposito e a sproposito di Mussolini e del Fascismo, siano le manifestazioni di una astutissima operazione tattica, tendente a portare il Fascismo e i fascisti nell'area di governo e quindi al potere. Fini e compagni non hanno mai pensato di portare i fascisti al potere. Hanno pensato, e ci sono riusciti, di imbrogliare e sfruttare i fascisti per arrivare loro al potere. e adesso mirano all'ultima fase del'operazione: quella che deve puntare all'annullamento del Msi nel calderone liberaldemocratico di An, preludio al travaso finale di tutta la banda Fini nella forza Italia di Berlusconi>.
Era il 28 aprile 1994 quando Giorgio Pisanò espresse queste convinzioni e il tutto si è avverato puntualmente. E non è finita.
Concludo: quando a gennaio 1995 si svolse la "mascalzonata di Fiuggi", quando fu presentato il "Progetto Programmatico" con il quale si spegneva la Fiamma del Msi, mi sarei aspettato che la sala tutta fosse insorta e avesse preso a calci nel di dietro a due a due sino a che non divenivano dispari, i vari Fini, Alemanno, Gasparri, La Russa....... Questo non è avvenuto, segno evidente del degrado morale che ha investito e distrutto la nostra società. Povera Italia, povero Mussolini, poveri tutti i nostri Martiri.
Filippo Giannini
 

martedì 3 novembre 2009

Area Destra oltre la destrasinistra...

total_virtuality.jpgda L'UNICO

Storace si perde un altro pezzo. Area Destra: “Ora progetto di unificazione delle tante destre
sabato 31 ottobre 2009

(www.lunico.eu) - “Oggi termina la nostra esperienza nel partito di Storace.”
A comunicarlo in una nota sono Alberto Ferretti, Cristiano Lancianese, Laura Luciani
Massimiliano Mammi, Alessandro Pucci e Andrea Urso a nome di ‘Area Destra’, la corrente che già negli ultimi mesi aveva rivendicato differenze dalla linea della segreteria nazionale.
“Oggi lasciamo un progetto ambizioso – dicono gli esponenti - imploso sotto i colpi dell’interesse personale di una oligarchia auto referenziale e che ha mostrato la sua incapacità di aggregare e di essere vicina alla sua gente.
“Ci incamminiamo verso la realizzazione di un progetto politico che dia finalmente una casa alla composita galassia della destra italiana, una casa costruita sulla roccia delle idee, dei valori, della dignità, del senso di appartenenza.”

www.areadestra.it

video http://www.youtube.com/watch?v=ZOMXX8QTwqs 

 

domenica 18 ottobre 2009

AREA DESTRA CIRCOLI PER NUOVE IDEE

 

POUND 3.jpgNASCONO

  • I Circoli di Area Destra -

verso l’unità dell’Area

 Prosegue lo sforzo di Area Destra che, coerentemente allo spirito che ha animato la sua nascita, ha individuato nella costituzione dei Circoli, lo strumento concreto a disposizione di tutti coloro che intendono impegnarsi sul territorio per realizzare quella UNITA’ D’AREA che rappresenta il punto di partenza di un cammino che porti la Destra Italiana ad essere protagonista della vita politica, sociale, culturale e civile della Nazione.

Una comunità intera di militanti richiede ciò a gran voce e lo vuole fortemente. Area Destra ha deciso dunque di rompere ogni indugio e di dare il buon esempio. I lunghi viaggi iniziano con il primo passo.

I Circoli di Area Destra vogliono essere centri di aggregazione, di confronto e di crescita sociale-politico-culturale, di scambio di idee e di promozione di iniziative per il perseguimento di quel cambiamento radicale che in tanti auspicano.

Con i Circoli disseminati sul territorio, uniti in un progetto comune, ma liberi di interpretare le diverse esigenze locali, Area Destra propone a tutti uno strumento nuovo e dinamico per tornare ad una politica vicino alla gente.

I membri del Comitato Promotore

 

Alberto Ferretti

Cristiano Lancianese

Laura Luciani

Massimiliano Mammi

Alessandro Pucci

Andrea Urso

www.areadestra.it

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=0YJSG1C3sF8

 

mercoledì 14 ottobre 2009

AREA DESTRA DALLA PALUDE AL MARE NOSTRUM

  POUND 5.jpg

Dalla palude al Mare Nostrum

di AREA DESTRA


La palude è per definizione un luogo di acque stagnanti, dove il tempo sembra quasi non trascorrere, nella monotonia di un paesaggio tetro e grigio dove la sopravvivenza stessa appare quasi impossibile. Miasmi mefitici che aleggiano nell’aria umida e pesante rendono sgradevole la permanenza in questi luoghi, e si possono contrarre malattie anche mortali. Coloro i quali malauguratamente vi capitano, perché hanno perso la strada o perché non riescono a ritrovare il modo di uscirne, finiscono per rimanere sempre più impantanati quanto più a lungo vi rimangono.


Oggi la Destra italiana è frammentata, sbandata, inconsistente, ma soprattutto DIVISA.

Va in ogni caso sottolineato che il termine Destra viene utilizzato per indicare un’area politica in modo universalmente e facilmente comprensibile, probabilmente è un termine riduttivo e a volte nemmeno tanto indicato a definirla compiutamente, ma non intendiamo fare dell’accademia e nemmeno la battaglia delle parole, usiamo quindi la parola Destra per semplificazione.

La Destra italiana si trova oggi nel bel mezzo di una palude e giorno dopo giorno sprofonda sempre più inesorabilmente.

Tutti quanti sappiamo bene come ha fatto ad entrarvi: furono le scelte scellerate di Fiuggi, ma soprattutto quelle di alcuni opportunisti che hanno preferito accaparrare per se stessi potere e benefici personali piuttosto che dedicarsi al bene della comunità militante che li aveva sostenuti e dell’elettorato che in loro aveva riposto le proprie speranze e il giustificato desiderio di riscatto.

Un riscatto politico, morale e culturale, dopo lunghi anni di emarginazione, di sofferenza e di umiliazioni patite.

Fu fondata Alleanza Nazionale e rottamato l’MSI per aprire una finestra alle altre forze politiche e imbarcare gente nuova, nuove idee e nuovi ideali. Ma da quella finestra, inevitabilmente, entrò anche un fumo venefico che ne ammorbò l’ambiente e che portò allo sfacelo, morale prima ancora che politico, dell’unico partito che di fronte all’opinione pubblica si era salvato da mani pulite.


Ripercorrendo per un solo istante la storia ricordiamo che gli antichi romani chiamavano il mare mediterraneo “Mare Nostrum”.

Non ritennero necessario dargli un nome vero e proprio, perché era talmente ovvio ed evidente che esso lambiva tutte le terre permeate da una profonda e comune civiltà, fatta di usanze, di costumi, di leggi, di cultura, di arte, talmente forte e vitale, che ogni più piccolo anfratto della terra bagnata da quel mare per un romano era casa propria.


Consideriamo adesso questo mare nostrum come un luogo ideale, metafisico, disseminato di terre e di isole abitate da uomini, donne, giovani e anziani, un arcipelago di comunità umane, ideali e militanti che hanno mantenuto intatti i propri valori, salvaguardandoli dal decadimento morale e spirituale proprio in forza del loro più o meno volontario isolamento.

Questo è il nostro mondo, la nostra area politica, questo è l’immenso patrimonio umano che va riconquistato, rivitalizzato, ripopolato.

Il mare nostrum incarna la storia del nostro popolo, le sue tradizioni, la propria identità.

I nostri valori sono quelli tradizionali ed eterni che nascono oltre duemila anni prima del periodo fascista, che in modo molto riduttivo viene indicato, con accezione negativa prevalentemente, come l’unico periodo in cui la destra fu al potere nel nostro Paese, mentre sappiamo bene che essi preesistono al ventennio, lo permeano e lo attraversano rafforzandosi e rivitalizzandosi.

Sarà poi la rivoluzione culturale sessantottina ad attaccare fino alle fondamenta le nostre radici, col preciso obiettivo del sovvertimento di quei valori e di quegli ideali.


Cerchiamo di definire allora cosa si intende per Destra come categoria politica. Il significato di Destra trae origine dalla posizione in cui sedevano in Parlamento, durante la Rivoluzione Francese, i difensori della Chiesa e della Monarchia cioè della Tradizione. Da quel momento il termine sta a significare il riferimento, in tutti i suoi aspetti, per chi si schiera a difesa dei principi della civiltà cristiana europea. Questa nasce dalla amalgama che il Cristianesimo ha operato assimilando la concezione religiosa di Dio unico Creatore con la filosofia greca, le istituzioni politico-giuridiche romane, le tradizioni di comunità e di popolo germaniche. Da tutto questo è stata creata e forgiata l'Europa come continente culturale che ha dato vita alla civiltà cristiana, la nostra civiltà.

I principi dell'autorità e della sovranità, che traggono legittimità da Dio, della struttura gerarchica della società fondata sulla famiglia in ogni sua proiezione anche sociale (corporazioni e corpi intermedi) sulla libertà personale, familiare e sociale, sulle leggi e istituzioni politiche permeate dalla legge morale.

Questi sono i cardini che hanno costruito nei secoli la civiltà cristiana, permettendole data la sua superiorità morale e civile, di espandersi in tutto il mondo.

Questa civiltà ha subito negli ultimi secoli un processo morboso e rivoluzionario che ne ha scardinato a poco a poco valori e istituzioni in un lungo processo di secolarizzazione. Contro  questa modernità mal funzionante molti uomini e movimenti hanno cercato di operare per difendere, rimediare o ricostruire.

Nel nostro secolo, a fronte di uno sgretolamento devastante che pare inarrestabile e di un reale pericolo di estinzione della civiltà cristiana che è europea ma anche universale, il compito degli uomini di Destra è di difendere e diffondere questi principi in tutte le loro espressioni, ripristinando la scala gerarchica dei valori: religiosi, politici, culturali, sociali economici.

In quale modo? Studiandoli, riconoscendoli, vivendoli e facendo quanto oggi possibile, contribuendo a ricostruire un tessuto nazionale e sociale che le idee rivoluzionarie e sovvertitrici dell'ordine naturale hanno distrutto e continuano a distruggere. Cominciando dall'uomo, perché soltanto se dei principi si ha consapevolezza e conoscenza è possibile condurre una battaglia che sarà vincente nella prospettiva lunga, ma sarà dura, difficile e minoritaria nell'ora presente.


Ci sovviene tal proposito, e facciamo nostro, il discorso che tenne ai propri uomini insorti contro i giacobini, (gli antesignani dei social-comunisti odierni) prima della battaglia, il generale vandeano François Athanase de La Contrie detto Charette: ”La nostra patria sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi. La nostra Patria è la nostra fede, la nostra terra, il nostro Papa. Ma la loro patria, che cos’è? Lo capite voi? Vogliono distruggere i costumi, l’ordine, la Tradizione. Allora, che cos’è questa patria che sfida il passato, senza fedeltà, senz’amore? Questa patria di disordine e irreligione? Per loro sembra che la Patria non sia che un’idea; per noi è una terra. Loro ce l’hanno nel cervello; noi la sentiamo sotto i nostri piedi, è più solida. E’ vecchio come il diavolo il loro mondo che dicono nuovo e che vogliono fondare sull’assenza di Dio… Si dice che siamo i fautori delle vecchie superstizioni… Fanno ridere! Ma di fronte a questi demoni che rinascono di secolo in secolo, noi siamo la gioventù, signori! Siamo la gioventù di Dio. La gioventù della fedeltà”.


La sinistra naturalmente continua anche oggi a sguazzare nell’utopia, mentre predica la pace nel mondo, l’uguaglianza e la fratellanza universale, il numero di vittime causate da quella nefasta ideologia supera abbondantemente i duecentomilioni.


Ma tornando a noi, e al nostro impegno politico, alla costituente del nostro partito, La Destra, ritenemmo che nascesse quale naturale casa per tutte le formazioni (politico-culturali) e tutti quelli che in Italia si definiscono di destra.

Altrimenti perché mai dare a questo nuovo partito una denominazione così caratterizzante?

O si ha un'identità chiara e precisa oppure nessuno ci può riconoscere e di conseguenza votare.

Non si può certo cambiare rotta ad ogni refolo di vento contrario, se siamo di destra siamo di destra, che piaccia o no, punto.

Chiaramente dovremo poi essere bravi a spiegare all'elettore cosa significa esattamente essere di destra oggi e cosa vogliamo fare per noi stessi, per loro e per la nostra Italia tutta.

Riteniamo che la costruzione dell'unità a destra sia l'unica, vera, entusiasmante, buona battaglia da combattere oggigiorno. Di certo è un impegno molto più appassionante nonché l’unico veramente UTILE (nel medio-lungo periodo) piuttosto della solita triste rincorsa all'emergenza elettorale (che pure va affrontata).


Non sosteniamo certo che bisogna resuscitare il MSI, naturalmente bisogna sempre guardare avanti e tenere in considerazione i mutamenti dello scenario politico.

Di sicuro tuttavia va recuperata la determinazione, lo spirito di corpo, la militanza, la formazione culturale e soprattutto l'entusiasmo che animava chi faceva politica per quegli stessi valori ed ideali che muovono i nostri cuori ed i nostri sentimenti anche oggi.

E l'entusiasmo si alimenta non con le belle parole, ma con l'esempio, con i fatti, mettendosi sempre in discussione, e sempre al servizio della causa... e mai viceversa.

Serve quindi una casa di Destra per tutti, non solo per i militanti degli attuali partiti dell’area, ma anche per tutti gli scontenti (e sono tanti) che sono di Destra ed al momento militano e votano per altri partiti oppure non votano più da tempo.


Noi riteniamo che occorre superare i personalismi e l’egoismo dei vari schieramenti dell’area per ripartire tutti insieme con un nuovo progetto.

La nostra convinzione è che, volenti o nolenti, tutti gli attuali leaders da Tilgher a Fiore, da Romagnoli a Buontempo e Storace etc. debbano (qualora non lo stiano già facendo) seriamente interrogarsi sul futuro (quando non della sopravvivenza stessa) dei loro/nostri partiti e movimenti.

E' indubbio che fino ad oggi ci si poteva anche "accontentare" (brutta parola) di piccoli spazi ed esigui rimborsi elettorali che permettevano però un minimo di attività politica organizzata.

Ma oggi come oggi, con gli sbarramenti ormai sistematicamente imposti per eliminare dalla scena politica i non allineati, vi è la certezza matematica di essere tagliati fuori da ogni competizione elettorale e, dunque, da ogni possibilità di veder realizzato il nostro progetto all’interno delle istituzioni.

Al di là di sensibilità differenti tra di noi su alcuni argomenti e di vecchi dissapori personali che dovrebbero essere superati per il superiore bene degli ideali comuni, a chi fa veramente comodo la nostra divisione? Ce lo siamo chiesti?


E in tema di alleanze, siamo proprio sicuri che l’unica sponda sia quella del PDL? Ricordiamoci sempre, che se non abbiamo nostri rappresentanti in Parlamento non è colpa di Veltroni, Diliberto o Franceschini, ma di Berlusconi, e naturalmente di Fini.

Siamo allora fortemente convinti che si debbano mettere Berlusconi e Fini in condizioni di comprendere che all’orizzonte può profilarsi concretamente un nuovo e rivoluzionario progetto.


L’Italia ha assolutamente necessità di un vero, unico e forte partito di Destra che controbilanci la politica barbara della Lega e quella demagogica e populista dell’Italia dei Valori, trasmettendo all’elettore autentici valori morali e civili.


E’ urgente varare un progetto politico serio, concreto, identitario, che ci identifichi senza ambiguità di fronte all’opinione pubblica.

E’ indispensabile un partito radicato sul territorio, che apra sezioni, sia in grado di autofinanziarsi, faccia iscritti e proseliti, abbia una linea politica univoca e coerente su tutto il territorio nazionale, si riappropri delle sue battaglie storiche, oggi cavalcate malamente dalla Lega.

E’ indispensabile che il vertice del nostro partito dia ascolto a tutti coloro che vi partecipano e che si pongano con spirito propositivo per la ripresa di un progetto che oggi è a dir poco “appannato”.

E’ inderogabile che sul territorio siano chiamati a lavorare gli uomini e le donne migliori, eventualmente trovandone di nuovi, e che essi diano prova di merito attraverso risultati, militanza, impegno e capacità organizzative.


Noi di Area Destra ci siamo ed attendiamo di essere messi in condizione di lavorare per il bene e gli obiettivi comuni.

E’ fortemente miope, o meglio è cieco, chi non vede come l’entusiasmo generale sia quasi azzerato.

Non vediamo un futuro se non si cambia radicalmente la gestione del partito, il tempo passa inesorabilmente e lo spiraglio di luce al nostro orizzonte si affievolisce sempre più.

Tanti se ne sono già andati, tanti se ne vogliono andare, delusi da risultati praticamente inesistenti fino ad ora e da scelte politiche che si sono dimostrate inefficaci a penetrare l’elettorato, con i risultati che noi tutti conosciamo benissimo.

Chiediamo a gran voce uno scatto di orgoglio, un cambio di passo, un segnale tangibile di buona volontà da parte dei nostri vertici.

Costruiamo tutti insieme la nave della Destra, capace di solcare quel Mare Nostrum che è sempre lì, vasto e profondo; traghettiamo il nostro popolo verso l’approdo di una rinnovata tradizione e scongiuriamo il pericolo, dopo tanto lavoro e sacrificio, di un doloroso naufragio.

(a cura Alberto Ferretti)

www.areadestra.it