Da: pierfranco bruni <csrbruni@alice.it>
La mia Turchia da Istanbul alla Cappadocia: gli Orienti e le Etniedi Pierfranco Bruni
Quanti viaggi in Turchia. Tra i luoghi della Cappadocia. Nel canto dei Sufi. Ataturk. Il cielo non ha stelle. Le nuvole sono nell'ottobre mite che annuncia l'inverno. Il sole ha raggi mediterranei. Il mausoleo di Ataturk racconta storie. Storie di frontiere e di bandiere. Il vento raccoglie parole e l'odore di echi d'Oriente si sente nei passi dei viandanti che guardano senza abbandonarsi alle osservazioni. Sono in Turchia. Ad Ankara. L'intreccio degli sguardi si fa intenso.L'immagine delle moschee si dilata e ci accompagna durante tutto il tragitto che dall'aeroporto ci conduce sino all'albergo. I minareti sembrano toccare le nuvole ed hanno colori chiaroazzurri. Si perdono nel fumo del vento. Il paesaggio ci recita subito la sua storia. Il mare è distante e le colline e la terra fanno da scenario. Gli occhi delle donne hanno arcobaleni. Sembrano assenti ma non si smarriscono. L'albergo è turco. Si nota a primo impatto.