Visualizzazione post con etichetta cervello. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta cervello. Mostra tutti i post

mercoledì 30 aprile 2025

NEL CERVELLO IL SEGNALE CONTRO LE PAURE...

 https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/biotech/2025/04/29/nel-cervello-il-segnale-che-fa-dimenticare-le-paure-_1776fa60-26a3-477b-a2f8-5e3c4681b451.html

 Magari fosse vera o almeno verosimile, tale scoperta psico neuronale...Sarebbe epocale, la piu grossa vittoria contro le paure umane, risolta con un clamoroso segnale nascosto nel Cervello umano! O almeno qualcosa di simile, piu realistico, sarebbe comunque importantissimo!

....NOTA AUTORE BLOG il rilascio di dopamina in uno specifico circuito del cervello a segnalare quando si può cancellare una paura perché il pericolo è cessato: il meccanismo, scoperto nei topi, potrebbe diventare il bersaglio di nuove terapie contro l'ansia e il disturbo da stress post-traumatico.

Lo indica lo studio del Massachusetts Institute of Technology pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle scienze americana (Pnas).


 

martedì 11 marzo 2025

ARTE E CERVELLO Connessioni

 https://www.harpersbazaar.com/it/cultura/arte/a42081263/opere-d-arte-emozione-cervello/?utm_source=firefox-newtab-it-it

 La bellezza cura. E accresce la forza mentale. Senza arrivare all’esempio estremo della cosiddetta “sindrome di Stendhal” che può provocare vertigini, allucinazioni e addirittura svenimenti in chi contempla un’opera d’arte, il potere delle emozioni da cui siamo investiti quando visitiamo un museo fa sì che ogni cosa venga fissata nelle aree della memoria a lungo termine e rappresenti uno stimolo per la nostra mente.

 https://www.blogger.com/blog/post/edit/2397469842572953847/8928825983391323843

Articolo molto interessante e stimolante Tra Neuoroscienze, emergenti ultimi anni. e psicologia, anche cognitiva, per il futuro  progresso in divenire costante... Futurismo Space


 

 

martedì 22 ottobre 2024

Dati cerebrali a rischio....Focus

 https://www.focus.it/tecnologia/innovazione/dati-cerebrali

Quello che accade nel nostro cervello è sempre più merce di scambio per l'industria delle neurotecnologie. Ma il vuoto normativo è un pericolo: in California la nuova legge per limitare l'accesso alle attività neurali.

Non bastavano i dati normali computer, sempre piu' a rischio, difettosi, a pagamento, le info fasulle oltre il 50% di Google!

Persino i dati sul cervello, neuroscientifici, oltre le anche pericolose AI, Internet sempre piu' un potenziale flop, nonostante le promesse iniziali rivoluzionarie, HI TECH power!! Asino Rosso; coinvolgere il... cervello è persino unn grave crimine, prima o poi qualcuno frenera' il degrado web!!! 


 

giovedì 3 ottobre 2024

Il cervello si addormenta da sveglio, dopo traumi?

 https://www.scienzaonline.com/medicina/item/4488-dopo-un-danno-cerebrale-strutturale,-parte-del-cervello-si-addormenta.html

  La rivista Nature Communications ha pubblicato un articolo Perspective in cui un gruppo di medici e ricercatori internazionali, coordinati da Marcello Massimini, docente di Fisiologiadell’Università Statale di Milano, presentano una nuova visione sulle conseguenze delle lesioni cerebrali, frutto dell’integrazione della letturatura esistente con le prime valutazioni del progetto Nemesis - (Neurological Mechanisms of Injury and Sleep-like cellular dynamics), vincitore del bando ERC Synergy Grant nel 2022, con una assegnazione di oltre 10 milioni di euro. Il lavoro di ricerca suggerisce che parte dei deficit funzionali che conseguono al danno cerebrale strutturale (ischemico, emorragico e traumatico) è dovuto al fatto che zone di corteccia cerebrali adiacenti alla lesione o connesse ad essa cadono in uno stato simile al sonno, mentre il paziente è sveglio.


L’ipotesi emerge dall’integrazione di nozioni classiche con solide evidenze sperimentali raccolte dal team di neurofisiologi dell’Università Statale nel corso degli ultimi anni. “Le conseguenze delle lesioni cerebrali focali (ischemiche, emorragiche e traumatiche) vanno ben oltre il danno causato direttamente dalla perdita dei neuroni” – racconta Marcello Massimini – “Già nel 1914, Constantin Von Monakow aveva intuito come i sintomi neurologici potessero dipendere in larga misura da un effetto a distanza del danno locale sull’attività di aree cerebrali lontane. Questo è un dato rilevante perché mentre è difficile riparare il danno strutturale, le alterazioni funzionali delle reti cerebrali possono in principio essere corrette”.


Quasi cent’anni dopo, questa ipotesi è stata confermata da registrazioni effettuate con moderne tecniche di neuroimaging: una lesione focale si associa ad alterazioni diffuse dei network cerebrali, e queste alterazioni funzionali spiegano la sintomatologia. Tuttavia, i meccanismi neuronali di queste alterazioni non erano noti. Nello studio , gli autori ripartono da una nozione antica e un po’ dimenticata, quella della presenza di onde elettroencefalografiche (EEG) lente, simili a quelle del sonno, nell’aria della lesione. Rivedendo tale osservazione alla luce di recenti indagini elettrofisiologiche emerge chiaramente che tali onde riflettono l'intrusione di dinamiche corticali simili a quelle del sonno durante la veglia; i ricercatori illustrano come queste dinamiche vengono generate e come possono portare a una disgregazione dei network cerebrali e a deficit comportamentali. Infine, delineano uno scenario in cui le onde lente post-lesione possono essere modulate per risvegliare parti del cervello che si sono "addormentate", ottimizzando così le strategie di riabilitazione e promuovendo il recupero...