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martedì 15 febbraio 2011

Pierluigi Casalino: IL FUTURISMO RUSSO TRA ARTE E LETTERATURA

 


 

Il rapporto tra letteratura e arte si intensifica sino al superamento dei campi d’azione specifici, nella prospettiva di un’arte globale, con le avanguardie storiche, in particolare con il futurismo, che, sorto come movimento letterario di rottura, ha rapidamente coinvolto pittura, scultura, architettura, musica, teatro, fotografia, cinema, pubblicitaria, moda, arredamento, cucina, teorizzando la fusione di arte e vita e di arte e ambiente. Il futurismo, nato nel 1909 in Italia e trasferito in Francia, diviene presto un fenomeno internazionale e raggiunge una delle sue espressioni più significative in Russia, dove l’arte si trasforma nel principale veicolo propagandistico della Rivoluzione. Nell’ambito del futurismo russo, l’interazione tra le varie forme espressive è esemplificabile in due diversi livelli: come esperienza multidisciplinare sviluppata da un unico personaggio (Majakovskij), il più eclettico dei futuristi; come risultato della collaborazione di più artisti, attraverso le rispettive discipline. Ne sono testimonianza la stesura di manifesti programmatici, le numerose pubblicazioni collettive dell’epoca, tra cui “Il vivaio dei Giudici” (1910), “La luna crepata” (1913), “Il latte delle giumente” (1914), “Il Parnaso ruggente” ( 1914) e altre opere, tra cui il trasgressivo “Pomata” (1913), dove testi di Krucenych e interventi grafici di Larionov si integrano con materiali “poveri” e riciclati, in anticipo sul dadaismo. Il teatro è portatore massimo di questa radicale unificazione delle arti. Tipici esempi di questo teatro sono “Vittoria sul sole” (1913), “Melodramma”di Kruchenych, musicato da Matjusin, con scenografia di Malevic e “Mistero buffo” (1918) di Majakovskij, di cui lo stesso Malevic è scenografo e costumista.

 

Casalino Pierluigi, 15.01.2011.

 * Pierluigi Casalino- l'uomo futurista e il sogno del futuro (Futurist editions on line)

http://futurismo2009.myblog.it/archive/2011/02/07/pierluigi-casalino-l-uomo-futurista-e-il-sogno-del-futuro.html

 

mercoledì 25 novembre 2009

Microstoria del Futurismo Russo di Zairo Ferrante

MAJAKOWSKIJ.jpgPICCOLA STORIA: NASCITA DEL FUTURISMO RUSSO 

Vi racconto una storia:

Correva l'anno 1910 o forse 1911, ma questo importa poco,un giovane di nome Vladimir si disperava convinto di non essere in grado di scrivere poesie; così  dietro questa spinta, dettata dallo sconforto per non esser capace di raggiungere la meta da lui tanto ambita ossia diventare un poeta, inizia a dipingere entrando, certamente per merito, all'Istituto di  pittura, scultura ed architettura. Unica scuola, tra l'altro, dove poteva essere ammesso senza l'obbligo d'esibire un certificato di buona condotta.

IL giovane Vladimir,il cui cognome era Majakovskij, lavorò  bene ma la sua indole rivoluzionaria lo portò  ad avere, anche lì, non pochi problemi.

Nello stesso istituto arrivò anche un altro giovane, si chiamava David, David Burljuk.

I due ebbero diversi battibecchi, fino a quando una sera si ritrovarono a fuggire insieme per evitare “l'intollerabile noia melodica”  di un concerto di Rachmaninov. I due stettero fuori tutta la notte discutendo sulla noia della classicità, la collera dell'artista presente in David si fuse con il patos socialista di Vladimir.

Nacque quella notte il Futurismo russo.

L'indomani Vladimir lesse una sua poesia a David spacciandola come scritta da un suo amico, ma Burljuk non ci cascò, rimase tanto affascinato da quei versi che di lì a poche ore presentando Vladimir ad un suo conoscente, esordì dicendo:<< Lo conoscete? Un mio geniale amico. Il celebre poeta Majakovskij.>> poi si girò nei confronti del poeta e con voce di basso, sussurrando aggiunse:<< scrivete adesso! O mi porrete in una situazione quanto mai assurda>>.

Nacque quel giorno un grande poeta.

Morale:

Per fortuna che Burljuk ed il suo conoscente si comportarono, nei confronti del Futurismo e del  giovane Vladimir, diversamente da come critici e signorotti dell'arte si comportano nel XXI secolo nei confronti del neoFuturismo e dei suoi più o meno noti artisti. Perchè se così fosse accaduto il Futurismo ieri, come il neoFuturismo oggi, non sarebbe mai stato riconosciuto...e chissà cosa ne sarebbe stato dei vari Majakovskij e Marinetti se le cose fossero andate diversamente?

*...a voi dunque, amatori di donne e di pietanze,

dare la vita per farvi piacere?!

Piuttosto nel bar servirò alle puttane

succo d'ananasso. 

*(A voi! Poesia di Majkovskji 1915) 

Zairo Ferrante 

http://www.zairoferrantescrittore.myblog.it

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=hEOpjdiXVbE