Visualizzazione post con etichetta terremoti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta terremoti. Mostra tutti i post

sabato 24 maggio 2025

Terremoti e Musica...

 https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/scienza_arte/2025/05/19/dallia-la-musica-dei-terremoti-i-tracciati-diventano-note-_b76870cd-5c9b-4f95-a1e5-3e9829cdb97a.html

...Non soltanto tracciati che aiutano a studiare i terremoti: i dati dei sismogrammi diventano note musicali e, combinati con immagini, entrano a far parte di un'opera mai uguale a sé stessa e che nasce dal dialogo fra natura, macchina ed essere umano.

Così l'intelligenza artificiale è diventata uno strumento al servizio dell'arte nel progetto nato dalla collaborazione tra l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Filippo Gregoretti, artista, musicista, ed esperto di programmazione.


Molto interssante questo possibile utilizzo creativo delle AI connesse persino all'arte, oltre che alle alla musica e sorprendente alla Geofisica per magari in futuro certa prevenzione dei terremoti.Asino Rosso




 

giovedì 25 agosto 2016

Ferrara e la prevenzione antisismica, lavori in corso?

INFO
http://www.huffingtonpost.it/2016/08/24/mario-tozzi_n_11672740.html

Il nuovo terribile terremoto nel Centro italia, dovrebbe riproporre all'attenzione anche a Ferrara, quel discorso della prevenzione antisismica globale del territorio ferrarese, come sanno anche i sassi ormai, dal famoso convegno di geologia del 1995! ad almeno medio-alto rischio sismico, contrariamente alla vulgata popolare ed istituzionale che supponeva stranamente (almeno dal 1995) il contrario fino al quasi tragico risveglio nello scorso 2012. Ferrara, rispetto al modenese e l'Emilia nei fatti è stata risparmiata, tutti pero ora conoscono la storia recente geologica e tellurica di Ferrara (o dovrebbero saperlo). Nel 2012 la faglia specifica ferrarese ed argentana ha retto, ma il sisma del  XVI secolo nell'argentano e in città, prima o poi, piaccia o meno, non fu una singolarità geofisica, è destinato a ripetersi.  Quando? I terremoti sono imprevedibili, manca anche una statistica ciclica precisa storico-geologica, ma in certo senso poco importa. Ora la situazione è nei fatti silente, ma dal punto di vista scientifico potrebbe ripetersi tra 1-  10-100 anni....   In questi giorni i geologi, come da anni poi, non sono diplomatici.
 Come insegna il Giappone, i terremoti non sono serial killers naturali ma con piani globali e territoriali scientificamente fattibilissimi essi neppure farebbero notizia. Da anni i geologici insistono con le autorità politiche e lo Stato Italiano per lanciare tale grande piano opera di prevenzione antisismica, adeguando i territori e le case ecc alle reali norme antisismiche e il discorso riguarda l'80% del territorio italiano!!!!  In poche parole i colpevoli dei terremoti letali più recenti da L'Aquila al Centro Italia attuale  sono nei fatti i Politici!  Per quel che riguarda Ferrara, imparare  nonostante si sapesse pubblicamente-addetti ai lavori e politici vari per forza puntualmente informati delle nuove scoperte sul ferrarese- con il già citato convegno di Geologia! (Non sull'Astrologia!!!!) tale rischio sismico soltanto dopo la scossa tremenda del 2012 in Emilia e anche a Ferrara, già avrebbe dovuto sollecitare analisi e indagini giornalistiche e anche giuridiche su tale rimozione nell'informazione e a livello istituzionale:  pochissimi hanno anche notato che se il sisma avesse colpito la città non alle 4 di mattina ma in pieno giorno, i danni e anche le vittime sarebbero state significative, con aree  del centro storico e non solo danneggiate,  chiese che sarebbero state piene di fedeli (era anche giorno di cresime!), la città piena di gente ovviamente in giro e a passeggio ecc.
Allo stato attuale per la prevenzione antisismica degli edifici privati quale è la situazione?  Dopo il sisma l'attenzione è stata rivolta soprattutto per ricostruire edifici di interesse pubblico, scuole e chiese e poco altro questa la verità.  L'importanza della priorità - come ribadiamo- denunciano da anni geologi e scienziati (anche a Ferrara...) di una città futura non a rischio sismico, persa ne ciberspazio assai presto, ignorando anche, in una città priva di prospettive economiche di sviluppo (che non siano arte cultura e turismo ma che non decollano mai....) l'urgenza di persino concepire concettualmente altenative possibili. Appunto, piani antisismici a medio lungo temine per forza, ma fin da subito, altrettanto complementare ed oggettivo, un grande volano economico per Ferrara!  Questi orizzonti non sono visionarietà di qualche futurista off topic a Ferrara città medievale e rinascimentale,  lo dicono tutti i geologi d'Italia per l'Italia intera!  In questi anni ne abbiamo anche (oltre che scritto) via web discusso un poco con politicanti e giornalisti anche locali ufficiali...  Cadono dalle nuvole. Nel famoso  programma elettorale del PD ultime elezioni (ma anche in quelli dell'opposizione) nulla del genere.  Al contrario pare  che qua a Ferrara sia anche normale ricostruzioni del genere che riguardano l'area universitaria di Via Savonarola, nel 2012 seriamente danneggiata. Pare che abbiano ricostruito, , appunto senza adeguamento alle norme antisimiche, impossibile per questioni strutturali del complesso degli edifici, quell'area universitaria. Per opzioni di prestigio, anzichè dislocare altrove o ricostruire ex novo. E' stato persino pubblicamente affermato tale incredibile- se  confermato ovvio - baco sulla stampa locale.  In poche parole una delle aree di studenti di Ferrara e tutta Italia oggi è operativa, in una ampia stuttura, per quanto rinforzata, fuori dal limite  delle norme di prevenzione antisismica!
E pensare che il primo grande ingenere-architetto , ai tempi del sisma proprio storico di Ferrara-Argenta, per la prevenzione contro i terremoti, era proprio ferrarese, il celebre Pirro Ligorio!  vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Pirro_Ligorio

...."
Nella capitale estense, poiché la città con parte dell'area emiliana fu colpita da uno sciame sismico tra il 1570 ed il 1574, vide gli effetti devastanti del terremoto sugli edifici dell'epoca. In tale circostanza ebbe l'intuizione della prima casa edificata con criteri antisismici[4][5]. Ricevette la cittadinanza ferrarese nel 1580

INFO
http://www.meteoweb.eu/2012/05/terremoti-la-prima-casa-antisismica-fu-disegnarla-da-pirro-ligorio-proprio-a-ferrara-nel-1570/135188/


domenica 1 giugno 2014

Ferrara, i Geologi contro l'esorcismo del sisma

Le durissime polemiche seguite alla pubblicazione del rapporto Ichese hanno una doppia valenza. La prima riguarda il contenuto scientifico del rapporto (la possibilità che la sequenza sismica di due anni fa sia collegata con le attività di estrazione nel campo di Cavone), la seconda il fatto che il contenuto del rapporto è stato tenuto nascosto dalla Regione Emilia Romgna.
Il secondo elemento rischia, alla lunga, di essere molto più devastante della possibilità che il terremoto sia effettivamente collegato alle attività minerarie. Se nella società del rischio i cittadini dovranno abituarsi in un prossimo futuro all' "incertezza" della scienza moderna, la loro insofferenza nei confronti del silenzio delle istituzioni è già arrivata a un livello di guardia. Prima o poi ci abitueremo a ragionare civilmente – ed è un segno di maturità scientifica- degli incerti confini del "principio di precauzione", ma già ora non tolleriamo più la mancanza di informazione e trasparenza sui dati che riguardano la nostra vita.
Qui sta il vulnus gravissimo inferto dal silenzio della Regione: nell'aver minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nel rapporto che esse hanno con la scienza e con gli esperti.
Un silenzio assordante, quello della Regione, silenzio che apre il campo a tutte le congetture, e finisce per legittimare ogni sospetto. "Non si può non notare un tentativo di tenere tutto riservato e una notevole 'sensibilità' da parte di certi personaggi in questa vicenda.", ha dichiarato a estense.com Enzo Boschi, geofisico, docente all'Università di Bologna, ex presidente dell'Ingv e fino al 2000 presidente della sezione Rischio sismico della Commissione grandi rischi. È la modalità stessa in cui il rapporto è stato redatto, secondo Boschi, che è uno dei massimi esperti italiani, a legittimare il dubbio che non si volesse dare una chiara informazione "Trovo profondamente scorretto -ha dichiarato a estense.com- che il rapporto sia scritto in un linguaggio estremamente tecnico con tabelle e figure scarsamente o male spiegate. Oltretutto in inglese! Come se volutamente le cose non dovessero risultare troppo chiare. Un simile rapporto ha un impatto importante su un gran numero di persone – continua Boschi – che non hanno una preparazione specialistica ma che sarebbero benissimo in grado di capire con spiegazioni adeguate." Non sarebbe stato dunque molto più corretto da parte della Regione ammettere l'esistenza del rapporto, rilevarne gli eventuali limiti di contenuto scientifico e chiarezza esplicativa, coinvolgendo magari i cittadini dei comitati (e i loro onnipresenti esperti) nel richiedere un "supplemento di indagine"? "Se queste cose si dicessero apertamente ci sarebbe un forte recupero di credibilità!", conclude, su questo punto, Boschi. Perché dunque non si è seguita questa strada?
Silenzio degli scienziati e immobilismo dei politici
Che la comunicazione nel campo del rischio sismico sia in un profondo stato di empasse, con possibili gravissime conseguenze, lo aveva dichiarato recentemente anche Gianluca Valensise, dirigente di ricerca all'INGV di Roma, recentemente ospite a Ferrara per la presentazione del volume, "L'Italia dei disastri", di cui è curatore insieme a Emanuela Guidoboni, direttore del Centro euro-mediterraneo di documentazione eventi estremi e disastri. In un'intervista rilasciata alla rivista Science on line in occasione del quinto anniversario del terremoto de L'Aquila, Valensise afferma che, nonostante da allora qualche progresso sia stato fatto nel rapporto fra comunità scientifica e cittadini che chiedono di essere informati sull'evolvere delle sequenze sismiche, molti scienziati dopo il processo abruzzese "tendono a condividere le informazioni critiche solamente fra loro".
Dunque, secondo Valensise, siamo ancora sostanzialmente al 2012, quando in seguito alla sentenza de L'Aquila si dimise la Commissione grandi rischi, lasciando un vuoto di informazione pericolosissimo. In effetti, molti sismologi, afferma Valensise, hanno assunto un diverso comportamento nella comunicazione dei loro risultati, dovuto in buona misura anche alla paura di quanto successo. Il risultato è "una situazione di confusione degli attori coinvolti: scienziati, protezione civile, amministratori locali e cittadini." Pertanto, in base a questo quadro, la "filiera" che dovrebbe collegare in maniera virtuosa gli esperti con i cittadini passando per le istituzioni è già bloccata al primo passaggio.
Il risultato previsto da Valensise è da brivido: "siamo in molti a sospettare che in Italia i prossimi terremoti distruttivi coglieranno di nuovo di sorpresa, per lo meno i cittadini e gli amministratori".
E gli amministratori che fanno, che in questo silenzio surreale in cui è chiaro che più che il desiderio di oblio dei cittadini conta la mancanza di comunicazione delle istituzioni? Che hanno fatto in questo periodo di "pace" che, come ci è stato ripetuto tante volte, è quello fondamentale per arrivare preparati al terremoto prossimo venturo?
Anche questa parte della filiera mostra tutta la sua debolezza, lasciando i cittadini inermi. Nella nostra città – a quasi un anno dalla pubblicazione del Piano di protezione civile – non sappiamo ancora quali percorsi seguire in caso di terremoto (o altra calamità) per raggiungere l'aree di attesa in cui non è pericoloso fermarsi e giungeranno i soccorsi: manca la segnaletica e nessuno ha le mappe con gli itinerari sicuri.
Cosa è stato fatto della microzonazione perché gli abitanti del nostro Comune sappiano che "terreno hanno sotto i piedi", visto che da questo, in ultima analisi dipende molto della loro capacità di intervenire sulla sicurezza delle loro abitazioni?
Che sappiamo – noi e le autorità istituzionali – della sicurezza sismica degli impianti a rischio di incidente rilevante del Polo chimico?
Perché, partendo da esempi di buone pratiche (come quelle di Battiamo il sisma), non sono state realizzate attività di comunicazione di massa che coinvolgano attivamente i cittadini nella responsabile gestione del rischio?
Scenari inquietanti
Ignoranza? paura? ignavia? colpevole superficialità? piccoli interessi di bottega (di cui molto si è visto)? In questo mix – in varie proporzioni – di elementi potrebbe esserci la spiegazione di questo silenzio. Così, mentre monta la frustrazione dei cittadini, mentre cresce il loro sospetto che dietro ogni silenzio si celi un inganno, inevitabilmente si finisce per prestar fede ad ogni voce.
E potrebbe esserci uno scenario molto inquietante.
"Allora io farei solo per una settimana di chiudere i rubinetti del gas e del petrolio, – ha affermato Raffaele Pignone, direttore del servizio geologico Emilia, nella puntata Shale caos della trasmissione televisiva Report – stai sicuro che tutta la gente scende in piazza che vuole una trivella non a 200 metri, ma sotto casa la vuole."
In un quadro come questo, in cui si bloccasse ogni modalità di erogazione e di stoccaggio di gas e petrolio, un'opinione pubblica disinformata e affamata di energia farebbe salterebbe ogni distinzione fra i vari progetti e le diverse soluzioni. Senza guardare in faccia a niente e a nessuno, a quel punto, accetteremmo tutto pur di avere l'energia indispensabile.
Fantapolitica? Forse. Ma intanto la Libia, da cui ci approvvigioniamo da sud, è di nuovo in rivolta. E mentre scriviamo Putin sta concordando enormi forniture di gas alla Cina per stornare là le sue enormi riserve di gas, aggirando le sanzioni e il possibile blocco dei gasdotti che, via Ucraina, ci riforniscono da est.

*Michele Fabbri  Estense com

mercoledì 13 febbraio 2013

Napoli: ricercatori Unife al Convegno Nazionale di Geologia

Il parterre sarà di notevole importanza con gli interventi del Magnifico Rettore dell’Università Federico II di Napoli, Massimo Marrelli, del sindaco di Napoli , Luigi De Magistris , del Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano, del Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania , Francesco Peduto, del Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra , dell’Ambiente e delle Risorse della Federico II, Vincenzo Morra , del Segretario della Federazione Europea dei Geologi e consigliere nazionale dei geologi , Domenico Calcaterra , del Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale della Federico II , Bruno Montella , ma soprattutto di esperti e ricercatori dei maggiori atenei italiani , tra cui le Università di Bologna, Padova, Pisa Pavia, Ferrara , dei Politecnici di Torino e Milano , delle Università di Roma Tre e Sapienza , dell’Università del Sannio . L’evento inizierà alle ore 9 per concludersi alle ore 19 . Alle 11 i ricercatori incontreranno la stampa .

Interverranno:

Massimo Marrelli – Magnifico Rettore dell’Università Federico II
Luigi De Magistris – Sindaco di Napoli
Gian Vito Graziano – Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi
Francesco Peduto – Presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania
Domenico Calcaterra – Segretario della Federazione Europea dei Geologi

Ore 9 – Facoltà d’Ingegneria della Federico II – Piazzale Tecchio 80 – Napoli. Alle ore 11 incontro con la stampa