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mercoledì 23 aprile 2025

CyberUomo Elettronico e Psicanalisi- Ganzaroli/Guerra

 https://alessandria.today/2024/04/23/psicoanalisi-delluomo-cibernetico-erich-fromm-1955/

Poche righe ma brillante analisi di R Guerra  piscicosociale e vintage di E Fromm  sul uturo a suo tempo delle scoieta attauli bibernetiche.  Complimenti anche a M Ganzaroli, scrittore che ha ospitato l'articolo esauriente sulla sua rubrica, a Alessandria Today.  L'ha crata  bene  per un certo periodo, ...Futurismo Space


 


martedì 11 marzo 2025

Sgarbi depresso...(IL TEMPO)

 https://www.iltempo.it/personaggi/2025/03/11/news/vittorio-sgarbi-depressione-come-sta-fatica-tutto-persi-chili-vedo-male-41838907/

L'Arte è insufficiente per il noto critico d'arte  Vittorio Sgarbi, la Psiche fa brutti scherzi. Soprattutto magari a Ferrara, dove i critico sebbene celebre come noto anche inTV pare poco amato dal PD con- danni polemiche spesso ridicole! Forza Vittorio...  Futurismo Space 



domenica 15 dicembre 2024

Roby Guerra, Psicanalisi del Futuro, Futurismo e Scienze Umane,Tiemme Digitali,ebook, Ferrara

 Opera di alcuni anni fa eBook di Roby Guerra, su T.Szasz la psicanalisi e il miglior Futurismo, Tiemme Edizioni Digitali

 https://www.amazon.it/dp/B08QHDK7RL/ref=sr_1_1?__

Tranne dove indicato nei singoli capitoli, i saggi contenuti in questo tanto dissidente quanto erudito e futurista/futuribile libro risalgono, nelle loro versioni originali, al 1995 circa e/o negli anni 2009-2020, già pubblicati in opere precedenti di Roberto Guerra oppure in vari magazine e/o testate on line (Controcultura Supereva, Meteo Web, NeoFuturismo, ecc.). Futurismo Space
 

 photo G.Sngiorgi,Scudo...

lunedì 25 novembre 2024

Psicanalisi e Neuroscienze...

 https://www.spiweb.it/la-ricerca/ricerca/psicoanalisi-e-neuroscienze-cosa-pensano-gli-psicoanalisti-da-psicoterapia-e-scienze-umane-vol-l-n-3-2016/


 

  Come valuta i recenti sviluppi delle neuroscienze e della neurobiologia rispetto alla psicoanalisi? Come vede il rapporto tra psicoanalisi e ricerca psicologica e, più in generale, tra la psicoanalisi e le altre discipline?.
 

Jacques André (1) – Nelle neuroscienze la parola “inconscio” designa la molteplicità degli atti di pensiero e delle operazioni del cervello che sfuggono alla coscienza e alla movimentazione nella parola. Quella parola in psicoanalisi designa un insieme di rappresentazioni (ma anche affetti) inaccettabili alla coscienza, che questa rifiuta e contro i quali si difende per mezzo della rimozione, della scissione, della forclusione, etc. È naturale che le neuroscienze possano interessare la psi­coanalisi, a patto che non sorga alcuna confusione epistemologica. Il pro­blema della psicoanalisi è quello del senso, e il senso non risulterà mai dall’immagine della risonanza magnetica del cervello.

Simona Argentieri (2) – È un buon campo di interesse, utile da un lato a limitare gli arbìtri della nostra fantasia, dall’altro a dare conferma di alcune ipotesi psicoanalitiche (dall’organizzazione della memoria al processo del linguaggio).

Marco Bacciagaluppi (3) – Un risultato importante della neurobiologia è che i traumi precoci possono danneggiare la struttura cerebrale e che, d’altra parte, la psicoterapia può ri­mediare ai danni creando nuove connessioni sinaptiche tra i neuroni.

Jessica R. Benjamin (4) – Per me le ricerche neurobiologiche che confermano quanto abbiamo già imparato dallo studio del bambino sono le più interessanti: le scoperte riguardo alla regolazione affettiva e le risposte reciproche tra due menti. Se la neurobiologia sia metodologicamente e scientificamente verificata per me è meno interessante della congruenza tra sue metafore e la nostra osservazione clinica e negli studi sul bambino.

Sergio Benvenuto (5) – Alcune scoperte e teorie neuroscientifiche sono molto interessanti, ma, fino a ora, la pratica psicoanalitica non sa che farsene. È come se un biologo esperto di batraci volesse applicare al suo campo la meccanica quantistica! In teoria sarebbe corretto, ma in pratica non avrebbe senso. Molto spesso l’invocazione, da parte di analisti, di termini o concetti neuroscientifici è un espediente per apparire updated, “moderni”, ma spesso non si coglie alcun rapporto convincente tra pratica clinica e scoperte neuroscientifiche. Trovo più interessante il fatto che neuroscienziati di valore, come Edelmann, Kandel, Rizzolatti, apprezzino il modello freudiano. La psicoanalisi può dare alla neurobiologia più di quanto non accada il contrario. Le discipline in cui la psicoanalisi ha avuto più successo in realtà sono la critica letteraria e la filosofia, soprattutto quella detta “continentale”, non analitica. Il fatto che la psicoanalisi sia accolta a braccia aperte soprattutto in ambienti non-scientifici mi sembra una conferma della sua non-scientificità (che non significa la sua irrilevanza).

Werner Bohleber (6) – Negli ultimi decenni i progressi delle neuroscienze hanno aperto un dialogo entusiasmante con la psicoanalisi. Si è riaccesa la problematica del Sé nella sua relazione con la corporeità spostandosi su un piano diverso. I risultati della ricerca nelle neuroscienze possono aprire nuove prospettive alle domande formulate dalla psicoanalisi. D’altra parte, la psicoanalisi è interessante per i neuroscienziati perché attualmente è la teoria più sofisticata del funzionamento mentale umano. Da questo dialogo possiamo aspettarci nuovi risultati che permetteranno una comprensione complessa e differenziata dei legami tra mente e cervello, per esempio attraverso l’attuale ricerca sui neuroni specchio. La psicoanalisi è stata stimolata in modo molto fecondo dallo sviluppo della teoria dell’attaccamento e dell’infant research. Questi campi hanno consentito un ampliamento e una revisione critica del modello dello sviluppo infantile, ma hanno anche dato nuovi stimoli alla teoria del trattamento e al concetto di relazione terapeutica. La scoperta che il Sé del bambino emerge sin dall’inizio attraverso processi reciproci di regolazione e riconoscimento nella relazione con l’oggetto primario ha permesso anche alla teoria dell’intersoggettività di aprirsi una breccia all’interno della psicoanalisi.

Christopher Bollas (7) – Io penso che le neuroscienze siano interessanti, ma il cervello e la mente non sono la stessa cosa. È una differenza importante da non dimenticare se vogliamo evitare uno sfortunato errore categoriale.

Wilma Bucci  (8) – La teoria e la ricerca in psicoanalisi Per gettare un ponte tra la teoria psicoanalitica e la ricerca c’è bisogno di una cornice teorica sistematica. A me non è chiaro come vengono definiti i concetti psicoanalitici che compaiono nella maggior parte degli studi sul ri­sultato della psicoterapia. Ed è ben lontano dall’essere chiaro come le com­plesse ed evocative concezioni soggettive di clinici come Bollas, Ogden e altri possano essere studiate in progetti di ricerca – anche se potrebbe essere una sfida interessante provarci. Noi facciamo ricerca sul processo all’interno di una cornice teorica coerente con la psicoanalisi, ma non è “psicoanalitica” in quanto tale, e crediamo possa essere coerente con altri tipi di trattamenti.

Giacomo B. Contri  (9) – Vorrei che migliorasse la distinzione tra neuroscienze e ideologia neuro­scientifica: esposta all’ironia sulla ricerca del neurone di Dante, o del neurone del principio di non contraddizione, o del neurone della sessualità, o del neu­rone di Einstein, o del neurone della pulsione orale, o più semplicemente del neurone per cui mi piace il caffè. Non vedo perché le neuroscienze non do­vrebbero orientarsi verso l’ancillarità del neurone nei riguardi dell’autonomia del pensiero-lavoro e dell’atto di pensiero (già dal bambino). Da decenni le neuroscienze sono l’ansiolitico degli psicoanalisti in cerca disperata di una causalità naturale che li esoneri dalla responsabilità del pensiero (o meglio imputabilità, cioè merito). A esse si sono aggiunte le emozioni, animaletti pre-pensiero circolanti come le cellule ematiche, con i loro conflitti come battaglie navali in vasca da bagno. Sappiamo che le emozioni sono state opposte agli affetti di Freud: che sono forme, forme della vita del pensiero, paragonabili alla forma della mia mano che stringe una coppa. “Forma”: troppo da intel­lettuali? Ma che altro siamo fin da bambini? Quanto alla psicologia, dall’inizio del Novecento per statuto essa è inca­pace di pensare il pensiero, il pensiero come realtà o res, res cogitans, “realtà psichica” in Freud, produttiva non di speculazioni a distanza ma di leggi di moto del corpo secondo una meta. Da anni per me le “altre discipline” sono diritto ed economia. La psicopatologia è patologia economica con fonte indi­viduale (e conseguenze di povertà).


 

domenica 20 novembre 2016

La strana scienza di Jacques Lacan - Meteo Web

La strana scienza di Jacques Lacan - Meteo Web



*estratto -  recensione di  R. Guerra


Recentemente per la collana Biblioteca di Psicologia, libri Corriere della Sera è stato riedito di Jacques Lacan Il Seminario. Libro XI. I quattro concetti fondamentali della psicanalisi”): sempre a cura del fidato allievo J. A. Miller (come nell’edizione originaria italiana per Einaudi del 1979/2003, sua anche una ampia nota critica), per l’occasione a cura anche di A. Di Ciaccia. Ovvero… l’opera forse omnia in certo senso di Lacan, l’ultimo grande “guru” della psicanalisi. Quella fondamentale, con la parola stessa diversamente live del famoso Maestro, tutt’oggi un poco controverso nella storia della psicanalisi. Non tanto per l’autorevolezza, quasi ovunque poi assimilata, nonostante – a suo tempo- anni ’60 un caso clamoroso di censura ed espulsione dalla Società Psicanalitica ufficiale, da cui la fondazione di Lacan di quella Ecole Freudienne (Parigi), che sempre negli anni ’60 e ’70 fu ai vertici del dibattito generale non solo psicanalitico e postfreudiano ma culturale francese e internazionale, fino a debordazioni anche metapolitiche.
In particolare, persino la psicoanalisi freudiana relativamente ortodossa ha ben innestato nella sua prassi clinica e teorica la celebre cosiddetta fase dello Specchio nell’età evolutiva dell’infanzia, “scoperta” da Lacan e le sue quasi presocratiche (con il senno di poi, quasi un Eraclito 2.0 ante litteram…) complesse teorizzazioni sull’Immaginario, il Reale, l’Altro: soprattutto “l’ancoraggio “ definitivo dopo Lacan della cosiddetta scienza dell’incoscio strutturato come Linguaggio (sulla scia del Freud scienziato)
Dopo diversi decenni ormai, che cosa resta della indubbia anche provocazione ed eresia lacaniana, al di là del suo fortissimo influsso prima nella psicologia contemporanea, la stessa sociologia e non solo (la dimensione estetica in particolare?), poi, dopo il boom, altrettanto affrettatamente raffreddato? Lacan resta tutt’oggi, vano negarlo, di ardua decifrazione, al di là di retoriche intellettualistiche, come non a torto ma in controluce dandogli ragione, fu anche assai contestato, confermandone quasi popperiamente, proprio la sua indubbia, vano negare anche tale esito, rivoluzione psicanalitica: la conferma paradossologica della psicanalisi come scienza supposto sapere (parafransando lo stesso Maestro liberamente), l’Altro come mancanza/assenza (semplifichiamo parecchio, ovvio), quindi per logica in-corente, linguaggio e scienza umana (aggiungiamo oggi) in-dicibile, aperta, mai un circuito chiuso.
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Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2016/11/la-strana-scienza-jacques-lacan/789892/#epgrpJggxJeXzBII.99
 
 

sabato 14 giugno 2014

Lapsus freudiani?

Le forme sono spesso esagerate. E dato che le taglie sono esageratamente striminzite il gioco è fatto: l'incidente sexy è quasi una garanzia. Il gossip è letteralmente pieno di abiti che svolazzano e gonne che lasciano intravedere le mutandine. E le vittime sono sparse per tutto il pianeta: dalle nostre Belen Rodriguez e Anna Tatangelo alla esplosiva Sofia Vergara o Lindsay Lohan. Eccone una carrellata, giudicate voi quali sono innocenti e quali, invece, palesemente voluti per un briciolo di visibilita.
http://www.ilmessaggero.it/societa/gossip/incidente_sexy_hot_foto/notizie/578507.shtml
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lunedì 21 febbraio 2011

Estense com Il Mondo Incantato a Ferrara il 5 marzo

Analisi del rapporto tra oggetto materno, cibo e comprensione di sé

L’associazione “Psicologia Umanistica e delle Narrazioni. Psicologia, Arte, Scienze Umane” invita alla conferenza-incontro su “Psicoanalisi della fiaba”: a partire da una famosa fiaba dei fratelli Grimm si passerà all’analisi e all’uso della fiaba in relazione al rapporto tra oggetto materno, cibo e comprensione di sé. Sarà presente Beatrice Balsamo, psicoanalista.

L’appuntamento è per sabato 5 marzo dalle 14.30 alle 17.30 presso il poliambulatorio Nord Ovest in Viale Po n. 3 a Ferrara.

Sarà presente la dott.ssa Chiara Baratelli, psicoanalista.

..............continua

http://www.estense.com/psicoanalisi-della-fiaba-0125741.html

venerdì 31 luglio 2009

L'ANIMA NEL DUEMILA di Zaire Ferrante

FREUD.jpgPOESIA: LA VOCE DELL'ANIMA

(MOVIMENTO POETICO RIVOLUZIONARIO DELLE ANIME)

A chi mi rivolgo? A tutti, proprio tutti, a coloro che amano la Poesia,  a coloro che La odiano, a coloro che fanno, a coloro che pensano di fare o di non fare Poesia, a coloro che dicono: “la Poesia non fa per me”, a coloro che pensano che la Poesia sia fortuna di pochi, qualità e virtù di certa cerchia ristretta di persone. Sempre più gente si allontana o evita di avvicinarsi a questa forma “Innata d' Arte” e sempre più “Dotti” cercano di spacciare la Poesia come un qualcosa di non accessibile a tutti. Signori miei, “mercanti di classismo” secondo me, siete sulla strada sbagliata!

La Poesia è Anima, anzi è la voce dell'Anima, è istinto, è voglia di vivere, è uno dei pochi mezzi, insieme alla Musica ed alle Arti visive e figurative che permette, a mio avviso, di dialogare in silenzio con noi stessi. E partendo dal presupposto che tutti abbiamo un “Anima”, mi sembra facilmente intuibile che tutti abbiamo la capacità di ascoltarla e soprattutto capirla. Basta imparare la sua lingua, una lingua che può essere semplice o complessa questo non importa, una lingua che adotti termini “antichi” o che inventi parole nuove questo non è un problema, una forma che contempli le rime o che le fugga questo è personale. L'importante è che sia Poesia, l'importante è che sia Anima, l'importante è che si ascolti quest'Anima. Ormai signori miei, il mondo corre veloce.

E la fatica per seguirlo è tanta. Difficilmente possiamo sottrarci a questa maratona, ed allora qual'è la soluzione?

Capirsi!!!

Ascoltare, le vere richieste della coscienza, in silenzio, scrivendo, dipingendo o componendo quello che l'Anima detta.

Ed a coloro che dicono ma io non ne sono capace, io rispondo: Impossibile!!!

Hillman in Re-visione della psicologia (1975) scriveva: “La terapia o l'analisi non è solo un qualcosa che gli analisti fanno ai pazienti, essa è un processo che si svolge in modo intermittente nella nostra individuale esplorazione dell'anima, negli sforzi per capire le nostre complessità, negli attacchi critici, nelle prescrizioni e negli incoraggiamenti che rivolgiamo a noi stessi. Nella misura in cui siamo impegnati a fare anima tutti siamo ininterrottamente, in terapia”.

La vera difficoltà, secondo me, sta nel capire che “stiamo facendo Anima”,  ma quando riusciamo in questo, allora stiamo riuscendo, anche, a fare Poesia; e quando la Poesia viene fuori , è come un suono  silenzioso, che farà sicuramente vibrare qualche altra corda. Questa vibrazione potrà essere  percepita da un'altra persona che in quel momento capirà che “sa fare Anima” ed ecco che si farà nuovamente e diversamente splendida Poesia! Ecco la Rivoluzione: un altro nel mondo avrà capito che come tutti sa e può fare Poesia. Un altro nel mondo avrà ascoltato la sua anima. Un altro nel mondo non avrà paura del futuro perché sa che quel futuro non lo travolgerà.

Sparisse il lusso, le automobili, gli aperitivi, la tv al plasma, l'aria condizionata, il riscaldamento ed il petrolio, l'uomo non ritornerebbe agli albori perché a quel punto avrebbe il suo Futuro, avrebbe la sua Poesia, avrebbe la consapevolezza della propria Anima.

Mi auguro allora, che tutti un giorno possano avere una personale raccolta di Poesie, che racchiuda propri componimenti, e componimenti di Altri.

Poesie messe insieme non perché appartenenti allo stesso autore, ma perché semplicemente appartenenti alla Poesia.

Poesie messe insieme non perché appartenenti ad una corrente letteraria ben precisa, ma perché semplicemente appartenenti all'Anima.

Poesia, innata ed istintiva terapia del “normale”.

Poesia, sublime voce di Tutte le Anime.

 

Zairo Ferrante

http://it.wikipedia.org/wiki/James_Hillman

http://www.este-edition.com  autori Zaire Ferrante

http://www.youtube.com/watch?v=rE-6gS8s-D8 Video

lunedì 13 aprile 2009

LA VIRTUOSA REALTA' VIRTUALE

logo Futurist Editions.jpgLA VIRTUOSA REALTA' VIRTUALE



" Scomponiamo e ricombiniamo l’Universo secondo i nostri meravigliosi capricci " Marinetti



Esistono molte cose belle, vere e divine sul pianeta Terra: la Natura, l’Arte, la Scienza, la Filosofia e le Religioni (intese CRITICAMENTE come infanzia della razza umana…) sono creature bellissime che invitano ad abbracciare e ad amare la vita in tutte le infinite possibilità di felicità. A questo livello di comprensione del mondo, la solitudine del nostro tempo è tutta particolare e sconosciuta alle generazioni precedenti: essa non nasce più dal dubbio intellettuale o dalle finzioni metafisiche, reazionarie o rivoluzionarie..., ma dallo scontro traumatico tra le NUOVE RIVOLUZIONARIE diverse verità, artistiche, scientifiche, filosofico-religiose e la realtà umana e ARCHEOPOLITICA tutt’oggi dominante.

Gira e rigira, la questione etica (alla Spinoza...) del duemila è sempre la stessa, la guerra quotidiana tra intelligenza e ristrettezza mentale, tra cuore e violenza interpersonale: tragica può essere l’esistenza per colui che attraversa con la propria epidermide, con i propri pori, sulla sua pelle la Bellezza, la Verità, gli Dei, il Mondo e l’Universo ed è costretto a vivere in un' epoca , come quella attuale, che finge d’interessarsi come non mai a tutto ciò, mentre, al contrario, celebra il vertice dell’alienazione umana.

Per sopravvivere le cose belle, vere e libere sono superflue: troppo spesso gli umani si limitano a sopravvivere senza nessun desiderio di Dio o dell’Arte o della Scienza; così nelle… Stanze dei Bottoni, uomini senza qualità o automi senza quantità che siano, nonostante e anzi mascheratI o persino in buonissima fede… delle migliori apparenze, dominano sovrani, magari in nome della Santa Democrazia (peraltro il migliore dei mondi possibili… alla luce del fallimento irreversibile di qualsivoglia alternativa pararivoluzionaria…!).

E la normopatia... è la filosofia universale e condivisa, anche se ( anzi proprio per tale verità indicibile) il livello mentale dell’uomo comune, ma pure del politico o dell’intellettuale senza quantità e qualità, è spesso ancora quello dell’età della pietra, mentre sul suo cranio solcano i prodigi della scienza, condizionata fin che si vuole dal potere socioeconomico, ma comunque tecnologicamente e spiritualmente avanti secoli e millenni, per dirla con l’umanista Erich Fromm.

Oggi, nel fatidico 2000, che doveva celebrare il trionfo della scienza e dell’uomo tecnologico, nonostante le preveggenze atomiche di Nietzsche e le radiografie rivoluzionarie, ma purtroppo già reificate e consumiste della psicoanalisi stessa (nonostante Freud, Jung, Reich, più recentemente Lacan e Hillman), gli umani sono soprattutto come scimmie dentro un’astronave automatizzata che non capiscono e che hanno trasformato in un suicidale luna park: un’ Astronave Terra in volo nell’universo ma pilotata ancora da Scimmie politico-economiche-religiose!

E... ormai gli uomini-scimmia contemporanei, forse già in piena devoluzione se non genetica certamente sociobiologica, sono persino più attratti dalle cose brutte, volgari e onnipresenti, da versioni surrogate dell’amore e dell’amicizia, da religioni e politiche stesse ridotte a caricature degli Dei o della Rivoluzione. La solitudine dell’artista, dello scienziato, del mistico, del filosofo o semplicemente di cittadini normali che esigono di pensare e sentire o persino vivere e prevedere l’avvenire o futuri alternativi, ma agli occhi del gregge sono già tutti para-normali, è la vera farsa tragedia del nostro tempo, quando la Terra intera, Gaia (Havelock e l’ecologia), con il computer, la televisione, i satelliti e Internet celebra paradossalmente la dea comunicazione.

Gaia, la Terra stessa è addirittura la Dea Comunicazione: ma dove sono finiti gli esseri umani? Nonostante, sia ben chiaro, il trionfo delle scienze d’avanguardia: dalla fisica quantica alle neuroscienze (che attingono parecchio dalle intuizioni della psicoanalisi eroica o non volgarizzata senza quasi ammetterlo) alle prospettive rivoluzionarie attuali dell’informatica, della biologia e della genetica, niente affatto Frankenstein all’orizzonte, al contrario un nuovo umanesimo scientifico rivoluzionario nascente!

Forse, quando persino i computers o i robot o gli alieni non comunicano ancora parole o barlumi d’intelligenza (almeno riconosciute), ai figli di Internet non resta che piangere o contemplare la fine per inerzia della specie umana, decretata non dalle generazioni robotiche o clonate nascenti ma proprio dalle Democrazie Occidentali ncompiute, e - oltre il conformismo attuale antioccidentale - dal primitivismo misconociuto dell’Africa o dell’Asia.

Oppure, ai figli del computer non resta che cercare di prevedere futuri immediati alternativi e-o paralleli rispetto al Presente cosiddetto già postumano, forse letteralmente incurabile: devoluzione, normopatia, complesso di Frankenstein, tecnofobia, rifiuto della Scienza e della Tecnologia (nuovo oscurantismo misconosciuto), la diagnosi !

Al contrario, forse, la Realtà Virtuale si rivelerà clamorosamente virtuosa: forse la VR è la scienza della solitudine; alienati... perché hanno avuto tutto (secondo il non pensiero reazionario), forse ai figli del computer, spesso figli di figli dei fiori assai presto ridicoli e neoprimitivi ( magari finalmente ribelli...), non resta che fare, per la prima volta sulla Terra, la RIVOLUZIONE, nel nome della Scienza e della Libertà!

Almeno, fino all’ultima lacrima ibernata, fino all’ultima banca dati del cuore dell’uomo cibernetico.

ROBERTO GUERRA (A.I.T.  transumanisti italiani- presidente Riccardo Campa)

http://futurismo2009.myblog.it/archive/2009/03/18/guerra-roberto-la-poetica-di-internet.html

http://www.youtube.com/watch?v=Od9QRpdluGc  filmato