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lunedì 24 maggio 2010

Il mito di Pigmalione di Pierluigi Casalino

ovidio.jpg IL MITO DI PIGMALIONE

Il mito di Pigmalione suscita ancora oggi un fascino notevole per le implicazioni estetiche e psicologiche che contiene. Numerosi sono i personaggi con questo nome nella mitologia classica. Le vicende di alcuni di loro furono segnate da eventi drammatici. Il più noto tra loro fu, tuttavia, Pigmalione, leggendario re dell’isola di Cipro. Innamoratosi di una statua di bronzo della dea Afrodìte (la Venere dei latini), la colmava di affetto e di tenerezza come se fosse una donna reale, in carne e ossa. Ma un’altra versione del mito fa di Pigmalione uno scultore che, creata con le sue stesse mani una meravigliosa statua di Afrodìte, se ne invaghì al punto da pregare la divinità di dargli una moglie somigliante alla statua. Afrodìte lo esaudì oltre ogni più ardita aspettativa o speranza, traendo dal bronzo una straordinaria creatura. Fu così che Pigmalione ebbe in dono la sua sposa, che gli generò una figlia di nome Pafo (come narra Ovidio nelle Metamorfosi, X, 243 e segg.). Il significato del racconto trascende i limiti del mito e si presta a interpretazioni simboliche e allegoriche. Chi ammaestra e indirizza qualcuno, specialmente una donna, affinandone e sviluppandone le facoltà intellettuali e il comportamento è, infatti, secondo l’uso corrente, un Pigmalione. Nella circostanza, peraltro, il riferimento al leggendario re di Cipro e, ancor più all’artista innamorato della sua opera, evoca una condizione dello spirito tra l’etica e l’estetica, uno stato di particolare grazia che sfiora il narcisismo. Un amore di se che si specchia nell’opera d’arte, in cui ci si riconosce. L’arte, al pari della storia, costituisce il momento più elevato della conoscenza. L’uomo non può che conoscere, infatti, solo ciò che fa.

Casalino Pierluigi.

 

venerdì 18 dicembre 2009

Remy Hisbergue Pittura Astratta e Talento

kandinskij.jpgVERTIGINI

*image W.Kandinskij padre dell'Astrattismo

Rémy Hysbergue, 32 anni, è uno dei rari esempi di artista, che porta avanti la storia della pittura astratta, introducendovi delle novità e delle stranezze che disorientano lo sguardo. Nella serie “Pour voir”, l’autore lavora su delle superfici sui cui riflessi si sovrappongono piani colorati, linee, e scacchiere spezzate. Così si ottengono spazi di profondità variabile, che l’occhio, a distanza, percepisce come allegorie del caos contemporaneo e nelle quali, da vicino, si perde come in labirinti senza percorsi, né vie d’uscita. Hysbergue non esita a proporre rilievi obliqui e direttrici sfuggenti, dagli effetti più bizzarri. Lasciando alle spalle esperienze diverse, ulteriori tentativi dell’artista finiscono per ridurre la tela a dei filamenti o a dei rari tagli su un fondo di velluto. Tutto questo disegno di geometrie creative, tra immaginazioni e colori, è stato di scena alla “Galerie Jean Brolly”, in rue de Montmorency, a Parigi, l’estate scorsa. Nuove occasioni per avvicinare questo interprete della dimensione del brivido e delle vertigini non mancheranno certo.

Casalino Pierluigi, 7.12.2009.     

http://www.saatchi-gallery.co.uk/dealers_galleries/Gallery/Galerie+Jean+Brolly/18574.html

VIDEO http://dailymotion.virgilio.it/video/x9gwmw_centre-pompidou-kandinsky-et-lart-a_creation

lunedì 14 dicembre 2009

Imperia Il genio musicale di Giovanni Doria Miglietta di Pierluigi Casalino

GIOVANNI DORIA MAGLIETTA.jpg LA TASTIERA IN UN SOGNO

Ombre, colori sfumati e sensuali, tenere emozioni dai contorni sfuggenti, inebrianti seduzioni cromatiche, consolazione e angoscia, fascino dai magici richiami onirici, atmosfere demoniache e misteriose, diversità scintillanti di attributi contradditori e di evocazioni simboliche. Tutto questo è l’arte dell’imperiese Giovanni Doria Miglietta, giovane pianista dal talento geniale e dal tratto coinvolgente. Un caleidoscopio di elementi notturni, essenza, a un tempo, di romanticismo e di perfezione classica in una tastiera fantastica. Interprete d’eccezione e già in possesso di non comune maturità espressiva, Doria Miglietta ricalca ormai con “verve” travolgente le orme di un Benedetti Michelangeli, a cui lo si può paragonare per la straordinaria capacità di eseguire con semplicità l’inarrivabile. Grande rivelazione, nel 1993, del “Rovere D’Oro” di San Bartolomeo al Mare, il giovanissimo artista si distingue in un crescendo di performances di livello assoluto, fino alla completa consacrazione nei templi della musica, in Italia e all’estero. Alieno da lusinghe e dalle rimunerazioni della fama, Doria Miglietta, unisce una speciale grazia creativa a un’eloquenza espressiva veramente eccezionale. Nel campo del pianismo, tra impeto e segreta poesia, Miglietta coniuga una cavata solista di notevole disinvoltura con la sapiente e ostinata ricerca dell’intesa con le articolazioni della formazione. Momento di particolare suggestione rimane, in proposito, la sua esecuzione del concerto in fa min. di Chopin con l’Orchestra Filarmonica di Torino nel maggio 2007. Dotato di spontanea intuizione, il pianista imperiese ha, di volta in volta, una vaghezza, un palpito, una luce o una penombra, una versatile seduzione di fraseggio e di inventiva, che lo collocano ormai ai vertici degli interpreti della tastiera. Preludio a una prestigiosa carriera. Quella di una tastiera in un sogno.

Casalino Pierluigi, 9.12.2009

www.myspace.com/doriamiglietta

video http://www.youtube.com/watch?v=N0qW_3iZWpU

mercoledì 2 dicembre 2009

Oltre Il Tempo e la Memoria Pierluigi Casalino

RADIO 24.jpgOLTRE “IL TEMPO E LA MEMORIA”

Il motivo conduttore de “Il Tempo e la Memoria” (Casalino Pierluigi, Ennepilibri, Imperia, anche ai microfoni di Radio 24 su IL TEMPO E LA MEMORIA) è di quelli che lasciano il segno. Ne esce un racconto affascinante, da film storico, d’azione e di tormento. Un affresco michelangiolesco della condizione umana, nel disastro della guerra! Un filo invisibile lega i momenti salienti dell’odissea del protagonista, Casalino Michele, padre dell’autore. Casalino affronta un itinerario di esperienze drammatiche che scavano nel profondo e lo trascinano lontano, lontano dalla patria e dai suoi cari. Una catena che non si spezza, nel continuo divenire di vicende, di emozioni e di sensazioni. Oltre i limiti temporali del periodo albanese, della prigionia e dei tragici giorni del 1944-1945. E anche più avanti negli anni, dopo il conflitto. E’ il percorso doloroso della discesa all’inferno e del ritorno alla vita, con la ritrovata passione di credere nei valori dell’uomo. Una speranza sempre viva, un incessante appello alla ragione e al cuore, una volontà di lottare e di sopravvivere nel pieno del  regno tenebroso dell’odio e della violenza. Nel vortice di un uragano che sembra travolgere ogni cosa e che si arresta all’improvviso come d’incanto. 

http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?articolo=michele-casalino-kgb-germania

Video http://www.youtube.com/watch?v=y8s_fgWuTqk