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venerdì 31 dicembre 2010

MAURO MALAGUTI Buon Anno alla Politica e al PD Ferrara

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BUON ANNO ALLA POLITICA

Al genio di Stanley Kubrick con ‘2001 Odissea nello spazio’ e a quello dei nostri Amministratori con ‘2011 Odissea nella Valle di Cona’;

Al cemento impoverito e alle tasche dei ferraresi che lo sono ancor di più;

Alle future iniziative della Fondazione Ermitage Italia, e a chi le conosce;

Ai continui disagi dei nostri pendolari a cui si è finalmente posto rimedio… sopprimendo i treni;

All’Incompiuta del Teatro Verdi, destinata a restare in cartellone ancora per molto;

Ai dipendenti Asp di Argenta-Portomaggiore, e ai loro attestati nel cassetto;

Al Porto di Goro, dove occorrono le barche anche se si viene da terra;

Alla futura autostrada regionale Cispadana, sperando abbia il New Jersey e le corsie di emergenza;

Alla faraonica idrovia e a chi riuscirà a vederla;

Alla riforma dell’Universitaria e alla controriforma degli universitari;

Ai Centri sociali, ai Black block, e al loro fattivo contributo nelle ristrutturazioni dei centri storici;

Agli italiani che tutti gli anni vanno in Brasile e a quelli che dal Brasile non tornano più;

Alla crisi immobiliare che consente di comprare un appartamento a Montecarlo con l’equivalente di una villetta a schiera di Francolino;

Ai comizi di Bersani sui tetti e al nuovo digitale terrestre;

A tutte le graduatorie che ci vedono sempre più…  ‘in fondo’ da noi cosa cambia?

Buon anno a tutti, belli e brutti, poiché comunque sia, il Nuovo Anno, nessuno ce lo porta via.

Mauro Malaguti

 

    

venerdì 24 dicembre 2010

Paolo Spath Lettera ad un (ex)"camerata" passato ora con Futuro e Libertà.‏

 
Perchè da sempre ci hanno insegnato che "muoiono gli uomini, non le idee" e su questo concetto, sui concetti immortali ed eterni della Destra abbiamo centrato il nostro lavoro politico e la nostra passione quotidiana. Invece così non si è successo. Si è deciso di seguire Fini in quanto persona non come rappresentante di un mondo valoriale, si è scelta questa strada perchè a tutti voi era inviso Berlusconi.
Come ben sai non ho mai apprezzato e non apprezzo tutt'ora Silvio Berlusconi nel suo modo di fare nella sua vita privata e negli eccessi di porsi sempre al centro dell'attenzione, ma comunque lo ammiro in quanto a capacità politica, capacità di impegno e di entusiasmo, capacità di reazione e di comunicazione, capacità di tenere un governo forte ed eterogeneo insieme e di governare al meglio il Paese in questo difficile periodo, di aver tenuto lontano la Sinistra dal Governo per quasi 15 anni, di aver portato finalmente il nostro sistema politico verso il bipolarismo completo e verso il sistema maggioritario e il presidenzialismo (cose auspicate già in passato da Almirante). Allo stesso tempo, auspico che all'interno del PdL partendo da oggi, si faccia una vera e propria selezione di una classe dirigente giovane ed impegnata che possa costituire in tutto e per tutto il dopo Berlusconi.
 
 Ma detto tutto questo trovo assurdo che si debba odiare una persona in modo così intollerante, che da un giorno all'altro la si voglia vedere distrutta e calpestata, ricordando che proprio questa persona aveva contribuito allo sdoganamento del nostro mondo e che ci aveva consentito di diventare finalmente da Destra di sola Testimonianza a Destra di Governo!
 
Questo astio non è comprensibile in alcun modo, se non  con la volontà (legittima ma non condivisbile) di non voler accettare di essere il numero 2, mai!
Ma soprattutto il tradimento è avvenuto sulle idee, sulle tematiche proprie della Destra, sull'etica dell'essere di Destra.
 
Con la motivazione di andare contro Berlusconi si è preferito scendere a patti con Rutelli (non era il candidato contro Fini a Roma nel 1994?), si è preferito dialogare con il Pd e i vendoliani (non erano i comunisti contro i quali la nostra fiamma ha sempre combattuto?) si è preferito usare toni davvero schifosi come quelli di Bocchino che sembrava in tutto e per tutto discepolo di Di Pietro!
 
Si è deciso di tralasciare e buttare nel cesso valori fondanti come quelli di Dio, Patria e Famiglia!
Non mi sto inventando nulla.
 
Come si conciliano questi con Corano insegnato nelle scuole e con le dichirazioni e le prese di posizione sulla fecondazione assistita e il fine vita?;
Come si conciliano questi valori con la Patria che non è più la terra dei padri e il voto che può essere dato anche ai non cittadini?;
Come si concilia questo con la famiglia della nostra tradizione che prevede un padre ed una madre e i loro bambini (e basta!!) con la proposte delle coppie e dei matrimoni omosessuali??
 
Parlando più schiettamente di politica, come si fa a vedere che la Sinistra tifa per te, ti vede come un suo idolo e spinge le tue azioni e non domandari nulla? Non c'è qualcosa che non quadra, se fino a ieri ti dicevano che eri un fascista e che dovevi tornare nelle fogne? O peggio fai solo il gioco dell'"utile idiota", per fare a questi perdenti cronici da stampella sulla quale ancora reggersi in piedi?
 
Continuo sul tema che mi vede preso tutti i giorni e cioè quello della Riforma dell'Università e non posso non notare come espontenti che si dicono di Destra e che erano (vedi Menia) dirigenti del glorioso FdG, vadano a solidarizzare sui tetti con i manifestanti che mettono a ferro e fuoco Roma, con i delinquenti che menano i nostri ragazzi mentre danno un volantino sul muro di Berlino, con quei sessantottini vintage contro i quali si era in piazza a manifestare quando loro erano giovani! Non c'è qualcosa che non quadra? Non è questo l'aver voltato le spalle alla propria storia, ai propri padri e rinnegare lo sforzo che noi giovani continuiamo a produrre quotidianamente?
 
Si parla infine della scelta di stare con Fini per tornare in mezzo al Popolo e alla gente. Come si declina questo con una politica fatta quasi ed esclusivamente dietro a degli schermi di un pc, con una disinvolta capriola da una parte all'altra del parlamento e degli schieramenti in barba agli elettori che avevano votato un determinato programma e Governo, con la volontà di  costituire un governo dei perdenti attraverso giochi di palazzo tipici della prima Repubblica (contro la quale tanto ferocemente gli appartenenti all nostra sotia politica avevano lottato), manfrine politiche lontane anni luce dagli elettori?
 
 Come si concilia tutto questo con un Presidente della Camera che fino ad un anno fa non poteva nemmeno venire a mangiare un piatto di tortellini a Mirabello (storica festa della destra Italiana) per non macchiare il suo vestito candido di super partes, ed ora vestirsi e svestirsi da capo di partito e arringatore di folle ogni piè sospinto e senza che nessun tutore della costituzione si stracci le vesti?
 
 Tutte queste sono le domande che a tutti i finiani e a Fini in primis voglio porre.
 
Per quanto riguarda la mia permanenza nel PdL, trovo molto offensivo il fatto di aver accusato in questo il voler rimanere con i "più forti"!
 
Io sono rimasto nè più nè meno nella casa che con il mio contributo di militanza, di passione e di appartenenza politica ho contribuito a formare. Sono rimasto all'interno di quel progetto che, sebbeno inizialmente avevo visto con un po' di sospetto, si sta ora rivelando - con lo sforzo e le difficoltà quaotidiane di ognuno - vincente, con delle potenzialità immense, una prateria di spazi da occupare, da far fruttare e creare grazie ad essi politica, la Politica che abbiamo sempre fatto.
 
Ripudio con forza queste accuse in quanto lo provano i fatti, quando vedo tutti i giorni i ragazzi e le ragazze di Giovane Italia nelle piazze, a correre appresso ai compagni che occupano le scuole e le università, a perdere il tempo libero e lo studio per stampare volantini e lottare contro tutto e tutti per quello in cui credono, per creare una comunità umana e politica che sia forte e vera, radicata a tutti i livelli e in tutte le Federazioni d'Italia, vedere che c'è una passione grande che ci spinge a lottare, in modo umile e costruttivo ogni giorno, senza sederci mai sullo scranno di chi può permettersi di dare lezioni di ordine etico, politico, morale, intellettuale radical-chic, come invece troppo spesso vedo dai miei ex"camerati"!
 
Sono orgoglioso di essere rimasto nel PdL perchè è la casa dove i miei rappresentanti e riferimenti politici umani di una volta sono andati ad abitare e rappresentano ancora oggi le mie posizioni,  perchè nel PdL abitano i miei sogni di Patria, Famiglia, Tradizione, Dio, Radici, Futuro, Meritocrazia, Legalità, Servizio, Spiritualità, Lealtà, Amicizia, Comunità, Onore e Coraggio che sono quelli per i quali decisi ormai tanti anni fa di iniziare la mia avventura con la Politica e per i quali sono ancora oggi sicuro dell'Amore che per tutto questo mondo, nonostante le difficoltà quotidiane, provo ogni giorno quando vedo diventare le mie idee azione!
 
Buona Fortuna!
 
Paolo Spath

 
 
 

giovedì 2 dicembre 2010

PpF/Movimento 5 Stelle - Cari Errani e Richetti: i regali di Natale dateli in beneficenza

Il Movimento 5 Stelle si appella al senso di sobrietà perché i doni che arrivano agli alti rappresentanti regionali siano destinati in beneficenza e perché non vengano spesi soldi pubblici per farne altri.

Con una lettera inviata al Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e al Presidente dell’Assemblea Legislativa Matteo Richetti il Movimento 5 Stelle, nella persone dei Consiglieri Andrea Defranceschi e Giovanni Favia, ha chiesto che la Regione Emilia-Romagna invii un segnale di moderazione e sobrietà ai cittadini in previsione del Natale.
Nella missiva Favia e Defranceschi hanno chiesto che, vista l’attuale difficile situazione economica del Paese, i Presidenti evitino di fare regali, se non puramente simbolici, ad Assessori, Dirigenti, Direttori e Consiglieri, oltre che a terzi, per evitare sprechi di denaro pubblico. Inoltre, dopo aver chiesto sobrietà delle situazioni conviviali di scambi di auguri, i due Consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno anche suggerito ai Presidente che destinino tutti i regali ricevuti da Assessori, Consiglieri, Dirigenti e Presidenza da parte di terzi ad enti benefici o associazioni di volontariato, sommando a tale scopo anche i soldi eventualmente risparmiati dai doni non acquistati.
 
Ecco il contenuto della lettera, inviata in data odierna:

martedì 26 ottobre 2010

Il Pd Ferrara allergico all'acqua pubblica

Il Pd non vuole la gestione pubblica dell’acqua

di Valentino Tavolazzi
Ora sono tre le proposte di modifica dello statuto comunale sul servizio idrico integrato, al netto della proposta del movimento referendario acqua pubblica. Nella commissione di venerdì Pd ed alleati hanno proposto la loro formulazione: “Il Comune riconosce l’acqua quale patrimonio dell’umanità, bene comune, diritto inalienabile di ogni essere vivente, privo di rilevanza economica, la cui gestione non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno, in quanto bene essenziale per garantire pari dignità a tutti i cittadini”. La modalità scelta dalla maggioranza è stata l’emendamento alla proposta del Prc/Pdci, palesemente finalizzata a catturarne il consenso. Progetto per Ferrara ha evidenziato la debolezza di tale formulazione.
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domenica 19 settembre 2010

No al Sant'Anna privato

* VALENTINO TAVOLAZZI

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La strategia comunicativa del sindaco Tagliani e del Pd, riguardo alla speculazione edilizia nell’area del Sant’Anna, mantiene un profilo basso. Ufficialmente niente è stato deciso, al contrario il Palazzo enfatizza la nascita di un comitato di partecipazione urbanistica, che sarà, magari inconsapevolmente, usato per dare una parvenza democratica a scelte già compiute all’insaputa dei cittadini. Nessun comunicato ufficiale del Comune o dell’Azienda ospedaliera ha commentato la notizia che una clinica privata, forse del gruppo Mantovani, dovrebbe subentrare all’ospedale pubblico chiuso, proprio dentro alle cliniche universitarie. Eppure le trattative saranno in corso da tempo, così come le verifiche di fattibilità ed economiche da parte degli imprenditori della sanità, delle costruzioni e dei vertici delle aziende sanitarie, dell’università e delle istituzioni.

S- PROGETTO PER FERRARA SITE

Ferrara Cultura e Pneumatici

Secondo quanto comunicato dal sindaco in conferenza stampa, erano state “studiate numerosissime soluzioni e chiesti svariati preventivi”, scoprendo che aderivano imprenditori interessati alla costruzione di un nuovo impianto di smaltimento, “che porterebbe poi Ferrara a diventare il centro di smistamento pneumatici del Nord Italia”, portando così ad una soluzione peggiore del male stesso. Perché peggiore del male?

Che cosa ci sarebbe di così terrificante per Ferrara in un grande centro di smistamento pneumatici, se realizzato con reali criteri di sicurezza ambientali e di lavoro e gestito convenientemente?

Troppi posti di lavoro aggiuntivi, e magari altri lavori indotti, inadatti ad una città d’arte e cultura?

Il sindaco ritiene che il vicino petrolchimico con le sue torce sempre in funzione e le turbogas coloranti il cielo di ossidi d’azoto aranciati, o l’adiacente inceneritore bruciante 130.000 tonnellate annue di porcherie, se ne avrebbero a male per la minor attenzione prestata loro dai Comitati Ambientalisti? Ma questi si agitano solo per l’inquinamento! Per quanto bizzarro possa apparire all’Amministrazione, non è obbligatorio impiantare in città un centro di smistamento pneumatici inquinante, si può accogliere un impianto pulito. Basta assicurarsi che la VIA non sia redatta dal progettista o padrone dell’impianto, sia fatta controllare preliminarmente solo da chi lo sa fare, e seguire le indicazioni che ne verranno!

Sembra che ancora una volta si sia persa un’opportunità di incrementare posti di lavoro duraturi nel tempo (l’uso di pneumatici non sembra ancora soppiantato dalle ferrovie). Ne approfitteranno i costruttori di case per chiedere al sindaco altra terra da far sparire, altrimenti metteranno i muratori a spasso.

Paolo Giardini

 

venerdì 17 settembre 2010

Progetto per Ferrara News 2 + bonus- Green Revolution

Sul confronto politico e il rispetto delle persone

di Paolo Giardini

Da tempo immemorabile si sa che la botte piena e la moglie ubriaca sono incongruenti. La pretesa di rispetto formale senza neppure provare a meritare quello sostanziale sfiora il limite della schizofrenia, in ogni caso è manifestazione di alterigia. Un intero apparato, dominante da decenni la città, cede ad Hera la rete municipale del gas che appartiene fin dalle origini alla città, non alla generazione presente (non è scritta da nessuna parte l’appartenenza della città alle generazioni future, ma non saperlo è analfabetismo etico-politico). E’ un oltraggio. Di più, il prezzo pagato è ridicolo. Molti protestano, fra cui anch’io che mando lettere ai giornali ricordando che 2+2 =4 e non 224.

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di Sergio Peretti

Sono certo che solo una mente contorta può apprezzare le scelte del nostro governo Pd a Ferrara. Non è una novità, bensì è confermato, dopo mesi di denuncia pubblica di Progetto per Ferrara che all’interno di quello che sarà l’ex-ospedale S.Anna di Ferrara sorgerà una clinica privata. Faccio molta fatica a comprendere che ciò è a beneficio dei cittadini ferraresi, che dopo vedersi chiuso l’ospedale cittadino con annesso pronto soccorso, avranno però una clinica a pagamento, quindi doppia beffa, se rimani a Ferrara paghi e se vai a Cona devi andare fino là pagando trasporti pubblici o privati, quando ora con l’ospedale a Ferrara molti vanno in bicicletta.

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Progetto per Ferrara Cambia la ProspettivaTESTATA 9 - Copia.jpg

mercoledì 15 settembre 2010

Ferrara Il Palazzo rosso detesta gli eretici?

Questi amministratori di fronte all'artista sono disarmati,poichè ogni artista è diverso dall'altro,ogni artista  è un individualista,o potenzialmente un ribelle: dipinge e scrive quello che gli piace e non quello che piace  o è utile al colore della loro bandiera politica. Fortunatamente,per costoro, i tiranni hanno sempre avuto una brillante idea per risolvere questo problema: sopprimere l'artista,assassinarlo,imprigionarlo.
E' capitato a Garcia Lorca in Spagna,è capitato a Lounès Matoub in Algeria,è capitato nella vecchia  Russia sovietica,dove scrittori e poeti scomparvero a decine e forse a centinaia.E' un'esercizio al quale si sono dedicati paesi africani e Fidel Castro, la Cina comunista,e in moltoi altri paesi,compresa l'Italia all'epoca dell'Inquisizione,esperta in roghi e caccia alle streghe,ma  il caso più clamoroso è quello dell' Iran che ha condannato a morte uno scrittore reo di aver scritto un romanzo irriverente.
Lo Stato democratico non fa (ancora) fucilare gli artisti e non li rinchiude in prigione,a meno che non siano dediti alla droga ( come capitò a Schifano)  o non commettano plateali atti immorali. In tutte le altre circostanze li ignora.
Qualche volta ( spesso) l'artista è un disoccupato permanente.Cerca di sopravvivere con la sua pittura e quasi sempre è abbandonato a se stesso:D'altronde se si tratta di un operaio,è un disoccupato; se si tratta di un artista, è invece un fannullone.
           

giovedì 9 settembre 2010

Ferrrara INCENERITORE TRIPLICATO E QUALITA’ DELL’ARIA di Valentino Tavolazzi

Non intendo polemizzare con il Presidente Colaiacovo, ma semplicemente riportare il confronto nell’alveo originario. Tutto nasce dal fatto che egli nell’intervento del 2.9.10 ha confutato “ la chiave di lettura che il Consigliere Tavolazzi fornisce a proposito della determinazione dei limiti imposti nell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) per il nuovo impianto - rilasciata dalla Provincia ad HERA nel 2008 - che secondo Tavolazzi sarebbero frutto delle audizioni dallo stesso tenute con la Provincia”. Invece, ricorda Colaiacovo, già nel protocollo del 2003 “si esplicitava l’obbligo che le immissioni di inquinanti prodotte dalle due nuove linee non dovranno mai superare quelle registrate dalla vecchia linea attualmente dimessa”.


Il punto è questo. Non ho mai negato l’esistenza del protocollo e dei suoi contenuti. Ho semplicemente dichiarato, fornendo prova documentale, che la valutazione delle emissioni elaborata da Hera durante il procedimento AIA del 2007/2008, nonostante il protocollo citato da Colaiacovo, tuttora disatteso in parti fondamentali, prevedeva di considerare Conchetta nelle emissioni ante operam. La Provincia scartò tale criterio dopo audizioni ufficiali (non colloqui) del sottoscritto e del dott. Gasparini, avvenute prima del rilascio dell’AIA. Fu esattamente in quella del 24.10.07 che richiesi formalmente alla Conferenza dei Servizi (come da relazione protocollata), di imporre ad Hera che l’inquinamento futuro delle 3 linee oggetto di AIA, fosse non superiore di quello prodotto attualmente dalla sola linea 1. In altri termini Conchetta, chiuso dal 2005 a seguito di un esposto alla Procura, depositato dal sottoscritto e da Medicina Democratica, non doveva entrare nelle emissioni ante operam, come proposto da Hera. Dopo quella conferenza, la Provincia impose ad Hera di modificare i criteri di valutazione, ante e post operam, dell’inquinamento prodotto dall’inceneritore.


Questi i fatti. In merito alla terzietà del Presidente del consiglio, voglio essere più chiaro. Mentre i cittadini “rappresentati” da Colaiacovo collaboravano alla stesura del protocollo del 2003, ribadisco tuttora disatteso in parti fondamentali, altri cittadini, insieme ad associazioni e comitati ambientalisti, sfilavano in corteo, manifestavano ed organizzavano un referendum autogestito contro la triplicazione dell’inceneritore. Questi ultimi hanno diritto di essere rappresentati, come i primi, tanto dal Presidente di Circoscrizione di allora, quanto dal Presidente del Consiglio di oggi.


Concludo tornando al cuore della discussione, che Colaiacovo non affronta, pur avendone titolo in quanto carica istituzionale. A quasi tre anni di distanza dall’autorizzazione, le istituzioni non hanno ancora esibito le tabelle comparative prescritte dall’AIA (immissioni attuali/immissioni L1), per ogni inquinante e matrice (aria, suolo e falda), quando l’impegno assunto in sede elettiva (commissioni e consiglio comunale di Ferrara) era di farlo. La risposta più importante, che ci aspettiamo come cittadini, non ancora giunta dalla Provincia, è se l’inceneritore abbia o no peggiorato la qualità dell’aria, del suolo, dell’acqua. L’invarianza delle “immissioni” tra la situazione antecedente la triplicazione dell’inceneritore e quella successiva, è la finalità principale del provvedimento di autorizzazione ad Hera. In altri termini la Provincia ha subordinato l’autorizzazione dell’impianto triplicato, alla condizione che non peggiorasse la qualità dell’aria, del suolo, dell’acqua. I dati per controllare la corretta applicazione della prescrizione suesposta, non sono disponibili perché si sta aspettando che Hera, il controllato, fornisca le opportune simulazioni ai controllori Arpa, Provincia, Asl. E questo, a tre anni di distanza, è semplicemente vergognoso! Le istituzioni stanno disattendendo gli impegni assunti con i cittadini, e deludono le aspettative tanto di chi ha contribuito al protocollo, quanto di chi ha manifestato contro la triplicazione.


Valentino Tavolazzi

Consigliere comunale Ppf/M5S

 

 

martedì 7 settembre 2010

Un pio licantropo a Ferrara

 

CARO SINDACO, NON SI ARRABBI.


Caro sindaco, la ringrazio del “bentornato”, ma la informo di non essermi mai assentato. Mi spiace che la sollecitazione ad “agire” le abbia alterato l’umore, al punto da attribuirmi un deficit di umiltà, solo per averle ricordato la azioni base, alcune delle quali ci rivela aver attuato, per fronteggiare una vicenda che evidentemente necessita di ben altro, se da anni è incagliata. Spiace anche che lei non abbia ringraziato per la disponibilità da noi offerta ad affiancarla nella sua titanica battaglia.


 

Ma a qualcosa, caro sindaco, è servito il mio intervento: lei ha finalmente informato i cittadini delle iniziative intraprese per risolvere il problema, anche se, ribadisco, avrebbe dovuto farlo prima di atteggiarsi a Gabibbo. Del resto, quando vuole, ai giornali sa ricorrere. Ma visto che al momento, nonostante gli sforzi compiuti, lei non è ancora in grado di darci notizie sui tempi di affidamento ed esecuzione delle opere, le rinnovo il consiglio a far montare ai suoi dirigenti la tenda canadese presso gli uffici dell’Anas (mi creda, funziona!), ma soprattutto ad incatenarsi lei stesso al pilone icona. Le garantisco che noi saremmo al suo fianco. Glie lo suggerisco da consigliere comunale Ppf/M5S, eletto dai cittadini per tenerle il fiato sul collo, e non come ex city manager, da lei (e Sateriale) licenziato senza giusta causa prima della scadenza naturale dell’incarico (lascio ai lettori immaginare perché!), facendo pagare ai cittadini il costo di tale scelta, peraltro contrattualmente previsto.


E non si preoccupi, caro sindaco, di come il sottoscritto impieghi il suo tempo. Sappia che per fare ciò che chiedono gli elettori, il tempo non basta mai. Pensi un po’ che ho in mente di chiedere una mano a qualche consigliere rilassato della sua maggioranza, che tanto ha fatto per risolvere il problema di cui trattasi!


Le faccio i migliori auguri per l’incontro a Roma del 14.9. Spero non vada solo.



Valentino Tavolazzi

Consigliere comunale Ppf/M5S

 

 

PpF Affaire Hera-Colaicovo

Chi rappresenta Colaiacovo?

di Valentino Tavolazzi
 
Con riferimento all’intervento del presidente del consiglio comunale Colaiacovo, in merito all’autorizzazione integrata ambientale  dell’inceneritore Hera di Cassana, desidero sottolineare che esso appare tanto inopportuno, quanto infondato.
 
Inoppotuno poiché il presidente non ha titolo a rappresentare le posizioni e l’operato dei cittadini il cui merito sarebbe stato usurpato dal sottoscritto.

E benché non funzionale al rilievo critico mosso a Colaiacovo, ricordo che l’attività del comitato locale è ben tracciata in fase di VIA, assai meno in fase di AIA (non risultano per esempio audizioni alla conferenza dei servizi).

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PROGETTO PER FERRARA

domenica 5 settembre 2010

Tagliani come il Gabibbo di Valentino Tavolazzi

 

TAGLIANI COME IL GABIBBO

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Trovo comica l’istantanea pubblicata dai media, che ritrae il sindaco Tagliani mentre indica, come il Gabibbo, il pilone arrugginito della tangenziale ovest, icona integrante le cartoline cittadine. E politicamente inconsistente appare il suo tardivo appello ai membri del governo, competenti e non, casualmente di passaggio a Mirabello, teso a risolvere un problema (il completamento dell’opera), incagliato da molti anni ed eluso da almeno tre governi (compreso quello di Prodi).

http://www.estense.com/tagliani-agli-onorevoli-benvenuti-ma-ora-aiutateci-081690.html


Meglio avrebbe fatto Tagliani a raccontare ai ferraresi quante volte, affiancato da Bertelli ed Errani, si sia recato presso il Capo dipartimento Anas di Bologna e la direzione generale di Roma, per sollecitare l’iter dell’appalto. Oppure quante volte egli abbia inviato i propri dirigenti comunali presso gli uffici tecnici dell’Anas, con il mandato di montarvi, al bisogno, una tenda canadese, fino ad ottenere precisi termini per la valutazione delle offerte anomale. Avrebbe dovuto dire, prima di fare il Gabibbo, quante raccomandate a mazzetti da dieci egli abbia inviato ai vertici Anas, al Ministro delle infrastrutture e per conoscenza agli ispettori del Ministero, nell’intento di catturare interesse ed impegno a risolvere definitivamente una vicenda tanto scandalosa. I deputati ed i senatori ferraresi del Pd, insieme ai segretari regionali dei partiti di maggioranza, si sono mai recati in delegazione presso il Presidente dell’Anas ed il Ministro delle infrastrutture, attuali e precedenti, per dare uno spintone alla faccenda? Tutto sommato non sembra essere un problema di soldi, ma solo di lentezza burocratica e di inefficienza amministrativa.


Solo dopo aver fatto queste cose il sindaco poteva indossare, con credibilità, i panni del Gabibbo. O meglio ancora, avrebbe potuto incatenarsi direttamente al pilone, sostenuto, ne sono certo, da migliaia di ferraresi che gli avrebbero fatto compagnia, sotto i riflettori della Gabanelli e di Santoro.


La realtà purtroppo è un’altra. Non si governa una città difficile, in crisi, vecchia, senza soldi, con scarse professionalità amministrative, facendo del galleggiamento, invece del coraggio, il proprio stile di lavoro e dell’opportunismo elettorale il canovaccio comunicativo. Se Tagliani vorrà davvero mobilitare i ferraresi per mettere Anas e governo di fronte alla vergogna della tangenziale est di Ferrara, siamo pronti a schierarci al suo fianco. Ma alle finte propagandistiche non ci stiamo.


Valentino Tavolazzi

Consigliere comunale Ppf/M5S

http://www.progettoperferrara.org

http://guide.supereva.it/ferrara/interventi/2010/05/ferrara-il-gabibbo-e-il-pupazzo-rosso


 

martedì 31 agosto 2010

Progetto per Ferrara Traffico e Inceneritori

da Progetto per Ferrara sito
 

Traffico per eludere l’inceneritore

 

di Valentino Tavolazzi
Mi domando se il signor Galletti si sia documentato prima di proporre le proprie considerazioni sull’inquinamento dell’inceneritore di Hera e sui criteri alla base della sua corretta valutazione. Egli ripropone la litania, più volte sciorinata dagli amministratori Pd ed Hera, che le emissioni effettive del nuovo impianto andrebbero comparate con quelle della vecchia linea L1, più quelle di Conchetta e dell’inceneritore tossici e nocivi del petrolchimico, chiusi da anni, prima dell’avvio della triplicazione.
 
Vorrei segnalare al signor Galletti che tale impostazione è stata esclusa persino dall’autorizzazione integrata ambientale per il nuovo impianto, rilasciata dalla Provincia ad Hera nel 2007-08. AIA che per noi resta tuttavia illegittima e contro la quale abbiamo depositato ricorso, prima innanzi al TAR, poi al Consiglio di Stato. Attendiamo sentenza.
Il criterio guida, adottato allora dall’Ente, per validare la sostenibilità ambientale delle due nuove linee L2 ed L3, fu appunto che il nuovo impianto inquinasse meno del vecchio (L1). Le emissioni di Conchetta (chiuso nel 2005 a seguito di un esposto alla Procura depositato dal sottoscritto e da Medicina Democratica), e men che meno quelle del vecchio inceneritore tossici-nocivi del petrolchimico, già chiuso perché fuori norma, non vanno assolutamente considerate nelle tabelle comparative delle emissioni/immissioni ante e post operam. La Provincia adottò tale criterio dopo alcune audizioni del sottoscritto e del dott. Gasperini, avvenute prima del rilascio dell’AIA. Dunque riproporre oggi la zuppa riscaldata di Conchetta e varie , oltre che fuorviante, appare pretestuoso.
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sabato 21 agosto 2010

Pd Ferrara interdetto dalla Storia?

 

CIRCONVENZIONI

 

Non si comprende come mai l’articolo 643 del Codice Penale, che stabilisce che la “circonvenzione d’incapace” sia un delitto, non venga aggiornato secondo necessità. Sta scritto: “Chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d’infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto, che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito con ecc. ecc.”. Si noterà che, stranamente, viene considerata solo l’inesperienza dei minori. Ma le legioni di adulti ben scolarizzati (quando l’art. 643 fu formulato, l’analfabetismo era diffuso) accorrenti alle sirene delle varie Vanna Marchi o di miracolosi promotori finanziari, dimostrano che l’alfabetizzazione e l’età adulta non bastano a scavalcare l’indefinita soglia d’incapacità posta nel dominio delle incompetenze. Non c’è nessuno al mondo che, oltre a risultare normalmente maldestro in tante cose, sia immune dall’essere un perfetto imbranato in uno o più settori a lui sconosciuti.

Ho potuto constatare la realtà della “circonvenzione d’imbranati” in un caso di badanti persistenti oltre la cessazione dell’esigenza. Un problema insolubile, se non con procedibilità d’ufficio come avviene con la circonvenzione d’incapaci. Per associazione d’idee, l’episodio induce il sospetto che l’infernale meccanismo dell’imbranato che decide in base a considerazioni che nulla hanno a che fare con l’oggetto della decisione, sia la componente dominante nelle dinamiche elettorali. Non si può negare che “per procurare a sé o ad altri un profitto” una delle condizioni ottimali sia quella d’insediarsi a Palazzo! Chi, se non gli amministratori pubblici, possono dilapidare le costosissime dotazioni comunali lasciando per sempre i cittadini alla mercé di una S.p.A. che ha comprato i servizi municipali? Chi può consentire massicce edificazioni urbane, alterando permanentemente la città pur senza pressione demografica? Dando per certo che chi compie tali stupidaggini non si attivi per profitto personale, ma solo per incultura da imbranati, rimane pur vero che altri ne traggono grandi vantaggi e si ottengono effetti giuridici dannosi: i requisiti per rientrare nella circonvenzione d’imbranati ci sono tutti!

Una pur modesta indagine sulla psicologia dell’imbranato svela quanto sia recidivo nelle sue fesserie, per dare giustificazione alle sue scelte. Se ne ha una prova nel caso macroscopico di un’intera popolazione urbana costretta al fantozziano esodo verso l’ospedale di Cona da parte di una classe politica che eccelle solo nell’imbranatura, piuttosto di difendere la dignità dei malati da un simile oltraggio! Addirittura, invece di abbozzare una difesa di ciò che di buono è stato ereditato, il sindaco si fa mallevadore della bidonata andando in giro a reclamizzarla, prodromo di quel centinaio di milioni di chilometri in più che ogni anno la cittadinanza dovrà percorrere per fruire dell’ospedale. Ma, se nonostante l’evidenza delle oscenità proposte e realizzate, il sindaco esce incolume dai suoi giri propagandistici significa che la circonvenzione d’imbranati ha successo.

Immagino che basterebbe togliere quel “minore” nell’art. 643 del Codice Penale per dargli la giusta efficacia. E ciò consentirebbe pure alla magistratura, per semplice dovere d’ufficio, di costringere ad una svolta correttrice la politica della nostra città. Non sarebbe divertente osservarne l’applicazione?

 

Paolo Giardini

 

http://progettoperferrara.org

 

lunedì 9 agosto 2010

Ferrara Il PD taglia i petardi nel 2012

da Estense com
 
La Provincia è costretta a stringere i cordoni della borsa e lo farà a cominciare dal settore cultura. Con il rischio che Ferrara in futuro dovrà fare a meno dei grandi eventi che fino ad oggi ne hanno caratterizzato il respiro nazionale.

“In questi giorni – spiega la presidente dell’ente di Largo Castello Marcella Zappaterra – abbiamo messo mano al bilancio preventivo del 2011 e ci siamo trovati di fronte a una situazione ancora peggiore di quanto le nostre più pessimistiche previsioni potevano immaginare”.

Marcella Zappaterra ha colto l’occasione della presentazione dell’iniziativa dei democratici “Il Pd in spiaggia” per affrontare questo tema. E infatti al centro del suo j’accuse c’è “la manovra finanziaria, che ci toglierà la possibilità di offrire opere infrastrutturali e servizi per i cittadini. Verranno meno oltre 1,5 milioni di euro. Questo ci costringe a ragionare sul modo di tagliare i 111mila euro previsti solo per la voce “personale”. Cercheremo di dare il via a una ristrutturazione interna complessiva dell’ente, costringendoci a eliminare tutto quello che non ci compete direttamente ma che fino ad oggi abbiamo sostenuto in una visione di gioco di squadra tra enti locali e istituzioni del territorio”.

 

http://www.estense.com/grandi-mostre-e-capodanno-a-rischio-075766.html

mercoledì 21 luglio 2010

Il Macello Urbanistico del Pd Ferrara

 Il macello urbanistico

Il sindaco ha imposto al Consiglio Comunale la votazione di un corposo emendamento per dare il via a modifiche permanenti della città, senza lasciare tre giorni di tempo ai consiglieri d’opposizione per esaminare un documento finale mai visto prima. L’opposizione se n’è andata dall’aula per dignità e la maggioranza ha così potuto votare prontamente. Affermativamente, com’è ovvio, essendo composta da 24 gemelli omozigoti. Ottenuto in giornata ciò che desideravano, sindaco e Giunta potevano brindare al successo. Invece no! Secondo il loro modesto parere, l’opposizione doveva futilmente rimanere in aula a fare da tappezzeria! Da qui un primo carnet de doléances per la defaillance del simulacro di democrazia, a cura dell’assessore all’urbanistica Fusari che “amareggiata e sorpresa”, afferma:

“.. dai primi di maggio abbiamo lavorato tenacemente con la città…”. Quale città, assessore architetto Fusari? Quella degli oltre 130.000 ferraresi, figli di ferraresi da generazioni, che vi abitano? O quella di qualche decina di imprese edili con pochissimi dipendenti locali, che per cementificare la città appaltano i lavori a ditte aventi un solo requisito: quello di costare poco, e pertanto non sono di Ferrara?

“Il Piano Operativo è uno strumento essenziale per attuare il Piano Strutturale, quindi essenziale per il rilancio economico e lo sviluppo della nostra città.”, aggiunge l’addolorata amministratrice. Quale sviluppo, assessore architetto Fusari? Lei e il sindaco andate ancora raccontando la vecchia fola dell’edilizia motore dell’economia?! Una fola che vale solo per il PIL nazionale, non per l’economia locale che ha bisogno di tutto fuorché dei fuochi di paglia alimentati da territorio da erodere, e quando il fuoco finisce torna la calma piatta di prima, salvo dover ricominciare stoltamente ad erodere altro territorio.

Non cercate di infinocchiare la gente, architetto Fusari e sindaco Tagliani! Sappiamo che per i prossimi 5 anni consentite la costruzione di 2.000 alloggi aggiuntivi a fronte di necessità reali nulle, nonostante a Ferrara ci siano migliaia e migliaia di alloggi finiti vuoti e un altro migliaio in itinere! Questo è squallore amministrativo, perché andarne fieri?

Perché un ulteriore furto di territorio? E chi intende costruire, nonostante il mercato fermo, lo fa secondo voi per scopi adamantini? Che c’entra tutto ciò con 130.000 ferraresi che attendono servizi da un Comune previdente e non acquiescente ad ordini regionali (l’Ospedale di Cona e le ridicole nefandezze connesse) o di Nuovi Potentati Prezzolati (Hera, il Laboratorio Analisi Acqua chiuso ne è un esempio)?

Siete chiamati ad amministrare la città, non a dilapidarla. Che la devastazione sia burocraticamente ineccepibile, fra montagne di documenti che accompagnano il POC, in riferimento ad altri corposi documenti del PSC, e che per essere operativi avranno bisogno di altri documenti ancora, quelli del RUE, non cambia nulla: i danni urbanistici e sociali irreversibili rimangono tali anche con tutte le carte in regola. Vi state dimostrando degni eredi naturali di una serie di amministrazioni improvvide per l’urbanistica cittadina. I 50 anni che stanno fra il Grattacielo, l’espansione della città ad Est, e il via alla futura espansione di 500 ettari a Cona, stanno a testimoniarlo.

 

Paolo Giardini

 

www.progettoperferrara.org

 

 


Chiacchiera, condividi, gioca. Messenger è pieno di sorprese.

Ferrara Opposizione Prove di Unità: Pd ridicolizzato

da ESTENSE COM

Per la maggioranza è stata “un’indegna pagina politica scritta dalle opposizioni”. Per le opposizioni “un atteggiamento di chiusura inaccettabile” e “un bavaglio alle minoranze e un piatto servito ai costruttori”.

Che potesse essere una discussione infuocata, quella prevista ieri in consiglio comunale di Ferrara sul Poc, non c’erano dubbi. Pochi potevano immaginare però che la discussione non avesse nemmeno luogo.

All’ordine del giorno c’era la delibera sul Piano operativo comunale che, per i non addetti, è lo strumento urbanistico che individua e coordina le opere pubbliche e gli interventi privati di rilevante trasformazione del territorio e disciplina le aree di espansione residenziale, produttive e di riqualificazione urbana.

Secondo l’agenda ieri si dovevano tenere l’illustrazione della delibera e il dibattito, per rinviare a venerdì dichiarazioni di voto e votazione. A confondere gli animi però è intervenuto un maxi-emendamento della giunta, “mai esaminato in commissione”, come sottolineano Enrico Brandani del Pdl e Valentino Tavolazzi di Ppf.

SEGUE

http://www.estense.com/poc-dialogo-fallito-070983.html

mercoledì 7 luglio 2010

La Cultura Medica del Potere da Paolo Giardini

 

LA CULTURA MEDICA DEL POTERE

 

Soffermarsi sulla lista degli interventi pubblicati sulla rubrica “Punti di Vista” del giornale telematico CronacaComune non è esercizio inutile. Essendo ogni titolo un occhiello che introduce l’argomento dal punto di vista dell’autore, se questi è conosciuto si proverà il compiacimento di riconoscerlo in quelle poche parole. Per tale motivo presumo che mi sarebbe bastato leggere il titolo: “Solo a Cona il Sant’Anna sarà degnamente l’ospedale di riferimento provinciale” per individuarne l’autore. Chi, se non il roboante consigliere Comunale PD Portaluppi, potrebbe percepire altrettanto determinismo fatale riguardante l’immanenza del Cona-S. Anna?

Questa volta l’audace “Ice Free Climbing”, non arrampicandosi perigliosamente per portare aiuto ad Hera, non può disporre di suggerimenti tecnici Hera. E’ il motivo per cui non gli bastano 8.000 battute neppure per cominciare a spiegare ai lettori perché la questione ospedaliera della Provincia (un problema gestionale dell’USL risultante dall’accorpamento delle precedenti USL esistenti in Provincia) sia decisa da Regione Emilia Romagna, COMUNE, Azienda USL e Azienda Ospedaliera-Universitaria, ma non dalla stessa Provincia!

Non sarà sfuggito a molti che, per una regia lontana, da tempo la sanità è considerata dai politici al potere in ottica esclusivamente provinciale. Ciò non tanto da parte dei silenti organismi provinciali, quanto dai consiglieri comunali di maggioranza e dal sindaco, “immemori” che sono “comunali” e come tali chiamati a difesa degli interessi precipui degli abitanti della città.

Adeguatosi al trend giusto o sbagliato che sia, il tribuno si fa paladino di un “ospedale di riferimento provinciale”, trovandolo seducente anche se piazzato nella conca di Valle Morta, anche se è più vicino al Comune di Masi Torello che a Ferrara, anche se è nell’ubicazione più stramba per risultare baricentrica alla città, e neppure baricentrica alla provincia perché la città stessa è d’ostacolo nelle direttrici verso le aeree più dense.

L’horror ha almeno un estimatore e, in deroga ad ogni principio topologico, l’entusiasmo si palesa in profonde considerazioni sul tipo: “Certo, se chiediamo a chi abita in Giovecca o in Mortara quanto è contento del trasloco del Pronto Soccorso a Cona, la risposta di molti sarà prevedibile”. Come si fa a non divulgare idee così originali? Al Centro Anziani di Ponte andrebbero in delirio a sentirle dal vivo.

Non bisogna però dimenticare che il Consigliere Comunale PD Portaluppi è un medico. Uno stimato specialista dell’ipertensione che sa tutto di betabloccanti, vasodilatatori, diuretici, ACE inibitori, et similia. Come medico-politico si sente d’avere tutte le carte in regola per dire la sua sui Pronto Soccorso, indipendentemente dal fatto che la sua specializzazione sia anche il suo limite: l’ipertensione sta alla generalità della scienza medica come i francobolli svizzeri stanno alla filatelia mondiale. Lo dimostra dichiarando alla John Wayne: “la ristrutturazione della rete ospedaliera secondo i criteri dell’Hub e Spoke non ha mai ucciso nessuno, e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario”. Non tema, nessuno raccoglierà il guanto. Dovrà raccattarselo da solo, perché gli Hub e Spoke a cui allude non riguardano quelli citati dall’opposizione.

John Wayne si riferisce ai termini relativi a modelli di RETE OSPEDALIERA (regionale) che prevede la concentrazione dell’assistenza di maggiore complessità in “centri di eccellenza” (Hub) e l’organizzazione del NORMALE invio a questi “Hub” da parte dei centri periferici dei malati che superano la soglia dei complessità degli interventi effettuabili a livello periferico (Spoke).

 

Ma gli hub e spoke indicati nella mozione dell’opposizione bocciata da PD e suoi alleati sono altra cosa! La mozione recita:

 

I Pronto Soccorso sono elementi di una RETE di UN SISTEMA D’EMERGENZA comprendente: Ospedali sede di Pronto Soccorso, Ospedali sede di D.E.A. (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) di I livello, Ospedali sede di D.E.A. II livello, Centrali Operative 118 e altro. Il SIMEU (Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza) ha emesso un documento sullo stato dell’arte attuale delle succitate strutture diversificate, denominate HUB e SPOKE, funzionali fra loro in una rete di trasporti altamente efficiente e professionale. Un pronto soccorso al Sant’Anna non è incompatibile con uno a Cona. Possono avere funzioni diverse, come accade in altre città emiliane.”.

 

Se il PD e alleati non sono d’accordo, dovrebbero chiedere al SIMEU di cambiare le Linee Guida.


In buona sostanza, gli hub e spoke (richiamati per la prima volta dall’opposizione e mai dai gestori del potere), fanno parte della terminologia delle reti (significano mozzi e cerchi) e sono impiegati sia per le Reti Geografiche Ospedaliere (gestite dalle Usl), sia per le Reti d’Emergenza (di cui il servizio 118 è solo un componente). Possono coincidere le due reti? Sì. Ma è proprio quello che non avviene a Ferrara, dato che manca almeno un requisito fondamentale per le Reti d’Emergenza.

In tutta evidenza, qualcosa sfugge al Portaluppi e, con lui, all’intera Rete di Potere di cui fa parte. Dimenticano che gli Spoke di ogni Rete Pubblica di Servizi siamo tutti noi utenti, non gli iscritti al partito dominante. Perché chi alla fine della corsa decide se un Pronto Soccorso, o una Struttura Medica, o uno Specialista, o la stessa “rete di trasporti altamente efficiente e professionale” (senza la quale i vari Pronto Soccorso non entrano in Rete) è all’altezza del suo nome, è SOLO l’utente. Nessun altro.


Paolo Giardini

 

 

 

 


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domenica 4 luglio 2010

Gli scheletri di Maisto e l'armadio del Pd culturale a Ferrara

da Estense Com

  • Sono stato responsabile di due importanti associazioni culturali ferraresi: THCPolimedia e “Alterazione”. Nella gestionedi entrambe ho tenuto a sottolineare come fosse importante a garantire la libertà d’espressione, mantenere le giuste e doverose distanze dalla politica. THCpolimedia ha svolto diverse iniziative anche con discreto successo, sempre in maniera indipendente dalla politica. “Alterazione” era l’associazione che doveva gestire il centro sociale ex-Dazdramir. Entrambe sono state vergognosamente boicottate dal mitico, ma solo per il Toso, super assessur Pillo Maisto. L’esistenza di queste associazioni è ben nota all’assessore che mai, dico mai, ci ha convocati.Anzi, ci diceva che soldi non c’enerano, mentre, guarda guarda, per altere iniziative li ha procurati. In effetti il problema dell’associazionismo italiano, non solo quello nostrano, è la dipendenza economica e intellettuale dalla politica. Il Toso, come altri, vede solo il suo orticello, poco gli importa se la politica tende trabocchetti ed inganni ad altri che non si prestano a fargli da tappetino. Il progetto di “alterazione” era proprio quello di far confrontare, collaborare e dialogare le associazioni artistiche e culturali del territorio, consentendogli una autonomia economica che il centro sociale consentiva. lo scippo della gestione del centro ex-dazdramir per mano di maisto è passata sotto silenzio, perchè si sa è sempre meglio stare dalla parte sel padrone. Alla faccia dell’autonomia intellettuale. Il merito di Maisto di far dialogare “alcune” delle associazioni presenti sul territorio risponde ad un limite delle suddette di gestirsi in autonomia, avendo necissità di farsi prendere per mano dalla politica. La Cultura e l’Arte devono diventare indipendenti non solo a Ferrara ma ovunque.

 
MARIO SLENER
 
http://www.estense.com/don-tavolazzi-e-il-mulino-cultura-066633.html#comment-25836
 


10 buoni motivi per scegliere Hotmail

venerdì 2 luglio 2010

Effetto Cona Previsione Probabile

da Progetto per Ferrara sito

di Valentino Tavolazzi

La chiusura del pronto soccorso in città, provocherà un grave disservizio per la popolazione residente nel centro, nei quartieri periferici nord e nord-ovest, soprattutto per gli anziani.  Nel 2009 al pronto soccorso sono arrivati oltre 77 mila pazienti, di cui 62 mila (81%) non ricoverati. Questo primo dato dice che il servizio viene attualmente prestato in giornata ad 8 cittadini su 10 che vi ricorrono, i quali domani lo richiederanno ad altre strutture in città (quali oltre a quelle oggi insufficienti?), oppure dovranno recarsi a Cona.

 Tra i non ricoverati (8 su 10) i codici colore gravità (triage) in uscita dal pronto soccorso, sono stati oltre 16 mila bianchi (non critico, pazienti non urgenti) e 43 mila verdi (poco critico, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili), per un totale di accessi non gravi pari a 59 mila casi. In altri termini gli 8 pazienti non ricoverati, sopra menzionati, sono ovviamente quasi tutti non gravi (per l’esattezza 7,6), presumibilmente giunti al pronto soccorso con i propri mezzi o con mezzi pubblici, assistiti e dimessi il giorno stesso. In effetti i pazienti trasportati al pronto soccorso dal 118 sono stati solo 14 mila su 77 mila (18%).

 Dei quasi 15 mila pazienti ricoverati (sul totale di 77 mila), i codici rossi (molto critico, pericolo di vita, priorità massima, accesso immediato alle cure) sono stati 1742, mentre i codici gialli (mediamente critico, presenza di rischio evolutivo, possibile pericolo di vita) poco più di 7 mila. I codici verdi e bianchi ricoverati sono stati quasi 6 mila.

SEGUE

http://www.progettoperferrara.org/pronto-soccorso-solo-a-cona-ecco-cosa-succedera-0725.html

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