sabato 26 marzo 2011

Roma-Ferrara Roby Guerra- Aut Aut ex-sinistra: Cacciari o ... .Franceschini


Massimo Cacciari, da...sempre è oltre l'ex sinistra kattokomunista..., (al di là del sogno umanistico di Berlinguer), con parole dinamite alla Pound (dal filosofo ricordato come il più grande poeta del novecento) , oltre ad essere noto all' unanimità come uno dei principali filosofi contemporanei. Cacciari, in questi anni, sia come ottimo e rarissimo sindaco in quel di Venezia, sia a livello pubblico ha spesso -infatti- diagnosticato con perizia medico-sociale... la morte dell'ex sinistra! Per una postsinistra neoprogressista del Duemila.

A suo tempo, fu persino in ballotaggio con D'Alema... Con l'era sciagurata poi di Franceschini si è scatenato, bollandolo sempre come una regressione quasi darwiniana per la sinistra cosiddetta italiana.

eseguendo anche metaforicamnete l'autopsia degli zombies odieni pseudoporgressisti.

Massimo Cacciari e Dario Franceschini: già – dal punto di vista culturale è un ossimoro! “le parole sono fatti” disse Jonesco, grande poeta parola in libertà, in questo caso addirittura i Nomi!

Straordinaria, come semplice esempio, una sua intevista a La 7, ai tempi di un congresso Pd: riassumibile, riguardo appunto ai kattokomunisti da Prodi a Franceschini a Bersani con un lapidario: perchè le scimmie non parlano? Più nello specifico, Cacciari- antcipando poi il boom di Matteo Renzi e i rottamatori, evidenziava anche l'anacronismo linguistico mediatico del Pd, un dinosauro nella comunicazione, mentre Berlusconi vinceva, non tanto perchè sarebbe il Big Brother televisivo, ma perchè- a modo suo- parlava le parole del nostro tempo, più moderno lui....

E per il futuro della sinistra, Cacciari provocatoriamente auspicò e auspica l'abolizione della parola..Sinistra!

Il software inedito di svolte a 360°, nel cuore dei tempi netmoderni, complessi, per un nuovo corpo e parole per il progressismo italiano prossimo venturo. Via rottamazione.... dei bacelli alieni Prodi, Franceschini, Bersani e tutti i fossili...

 

Roby Guerra (*Roma, 24 3 2011)

 

Mafia del Nord? Niki Vendola Fuori di Culo!

 

IL GIORNALE  MA VENDOLA E' DROGATO? di Alessandro Sallusti
 
Silvio Berlusconi ie­ri, uscendo dalla riunione europea sulla crisi libica, ha liquidato i giornalisti con una battuta: chi governa deve fare, non chiacchiera­re. Pochi minuti prima ave­va ottenuto ciò che l’Italia voleva, cioè che il coman­do dell­e operazioni milita­ri passasse dalla Francia al­la Nato. La grande Francia è uscita scornata, una sconfitta che ai cugini brucia più della finale dei Mondia­li di calcio del 2006.
Il concetto del misurar­si con il fare appartiene a pochi, e tra questi non c’è certo Ni­chi Vendola, il governato­re della Puglia che ieri in vi­sita a Milano ha dato dei mafiosi a tutti i lombardi e in particolare a chi si occu­pa di sanità. Formigoni non è stato a guardare, o meglio, a sentire. Con uno slancio inedito, ha manda­to più che a quel Paese il collega pugliese: è un mise­rabile drogato. Parole san­te, roba da applauso.
Ci sarebbe poco da ag­giungere, se non che Ven­dola è proprio il prototipo del politico a parole. Nono­stante i pugliesi siano gen­te straordinaria, la Puglia modello Vendola è la Re­gione peggio messa d’Ita­lia in quanto a debiti, clien­tele, trasparenza ed effi­cienza. Soprattutto in cam­po sanitario. Tanto che se un pugliese ha problemi di salute seri va a curarsi negli ospedali della Lom­bardia. L’unica cosa che Vendola ha fatto è di riapri­re l’ospedale del suo paese natio, così, tanto per ac­contentare parenti e ami­ci. Per il resto della sanità di quelle parti si è parlato molto ma per tangenti, truffe, scambio escort-ap­palti.
In quanto alla mafia è ve­ro, in Lombardia ce ne è troppa. Detto che la mafia, per definizione, va dove ci sono i soldi, il fatto è che a Milano, a differenza di quanto av­viene al Sud, non attacca. Non nel tes­suto sociale, non nelle isti­tuzioni. Cer­to, padrini e picciotti sali­ti dal meri­dione fanno danni, ecco­me. Ma per tutti sono il nemico. Qualcuno di questi signori si sarà an­che infiltrato negli ospeda­li, ma ciò non ha impedito ai medici di mantenere le strutture a livello di eccel­lenza europea. In Lombar­dia i mafiosi non godono di reti di protezione tra i cit­tadini, quando li arresta­no i vicini di casa applau­dono i poliziotti, non li in­sultano e minacciano co­me spesso accade al Sud. In Lombardia la mafia la si combatte tutti in modo semplice: andando a lavo­rare ogni mattina, portan­do i risparmi in banca e non altrove, chiamando le istituzioni e non altri quan­do si ha un problema. Po­ver­o Vendola e povera sini­stra che alle imminenti ele­zioni comunali di Milano contrappone alla Moratti proprio un uomo, politica­mente parlando, di Vendo­la. Scherzi delle primarie, e della natura.

http://www.ilgiornale.it/interni/ma_vendola_e_drogato/vendola-sinistra-formigoni-puglia-lombardia-mafia-droga/26-03-2011/articolo-id=513841-page=0-comments=1
 
Vendola: Lombardia
regione più mafiosa

 
MILANO – “Non abbiamo avuto la fortuna di vedere sui tg nazionali la faccia di Letizia Moratti e Roberto Formigoni associati alle vicende di cronaca giudiziaria che raccontano quale sia il livello di pervasività dell’ organizzazione 'ndranghetistà” nella sanità lombarda. Così, il presidente della Regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sullo stato della sanità in Lombardia. 

“Organizzazione 'ndranghetista – ha osservato a margine di un incontro a piazza Affari – che controlla le Asl e ha i propri boss che organizzano le proprie riunioni negli ospedali e – ha proseguito – che ha un circuito di appalti interno a tutte le pubbliche amministrazioni di questa regione”. 

Pertanto, ha concluso Vendola, “sarebbe interessante, diciamo, affrontare questo nodo” e il fatto che “la Lombardia è la regione più mafiosa d’Italia”.

VENDOLA: LEGA NON SCHIZZINOSA CON 'NDRINE
La Lega Nord “nonostante una sistematica predicazione antimeridionale non è stata molto schizzinosa nei confronti di quei meridionali che fanno riferimento alle 'ndrine”. Così, a margine di un incontro a Piazza Affari il presidente della regione Puglia e leader di Sel, Nichi Vendola, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulle infiltrazioni della criminalità organizzata e della 'ndrangheta in Lombardia. 

“Sono decenni e decenni che la 'ndrangheta è stabilmente radicata sul territorio lombardo – ha osservato -, è noto da lungo tempo come la 'ndrangheta abbia sviluppato una capacità di infiltrazione nel circuito degli appalti e di penetrazione nelle pubbliche amministrazioni”. 

Tuttavia, ha proseguito Vendola, “è convenuto alle classi dirigenti del nord vivere di omertà istituzionale raccontando le mafie come un problema tecnico territoriale del Mezzogiorno d’Italia. Però – ha aggiunto – oggi il risveglio è amaro”. Anche perchè, ha sottolineato Vendola, “la politica e il giornalismo non riescono ancora a fare le domande dovute nè a Roberto Formigoni, nè a Letizia Moratti e neppure alla Lega Nord che – ha concluso – nonostante una sistematica predicazione antimeridionale non è stata molto schizzinosa nei confronti di quei meridionali che fanno riferimento alle 'ndrine.

ROCCO PALESE: VENDOLA LANCIA SOLO FANGO

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Gazzetta del Mezzogiorno  
http://lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=414374&IDCategoria=1 

 
 
VITTORIO SGARBI SU VENDOLA.....* da Il Giornale  11/2010
http://www.ilgiornale.it/interni/vendola_difese_pedofili_oggi_ci_querela/07-11-2010/articolo-id=485184-page=0-comments=1
 
*ASINO ROSSO..... Niki...Vendola è fuori di testa o di culo, forse più appropriato... Boutade a parte, la metamorfosi recente del leader mediterraneo di certa postsinistra possibile, ormai vanifica certi segni interessanti del 2009...2010. Parallelamente alla crisi continua dell'ex sinistra in crisi d'identità, sempre perdente, nonostante la lotta continua della magistratura al Premier, Vendola, pur notoriamente proveniente da certa matrice veterosessantottarda sembrava essersi affrancato da tale zavorra. Anzi, quasi come il rottamatore di Firenze, Matteo Renzi, sembrava un voloto nuovo possibile, non fanatico, non giustizialista per la sinistra futura che ancora non esiste, al di là del kattokomunismo e l'anemia politica dell'era Bersani. Vendola, soggetto politico-culturale non banale, colto e anche aperto, è andato insomma fuori di senno. Regredito-anche lui- vuoi al giustizialismo alla Santoro/Di Pietro/Travaglio, ingenuo forse come l'ex eroe Saviano,  di cui persino ora rilancia le incredibili mistificazioni sulla mafia del Nord, quasi fosse Bossi il capo di Cosa Nostra, i leghisti!!!!  Semmai la Mafia nel Nord - e in Emilia-Romagna e ...a Ferrara... è "Rossa"!
Certamente in sinergia con quella storica del Sud, della Puglia stessa di Vendola o della Campania di Bassolino, ma appunto altra questione...
Un fatto tuttavia ci appare rivelatore della regressione vendoliana... Proprio quando i media han comnciato a rilanciarlo come futuro leader dei Resti del Pd, proprio quando è esplosa la questione Ruby e il Sex Gate del Premier (l'arma sic segreta del giustizialismo e dei PM sovversivi), Vendola è andato in tilt.... La questione sessuale,  a livello di psicopolitica  ha rivelato il Vendola vulnerabile, poca stoffa da leader quindi. Piaccia o meno, vuoi anche per parole avventate (ma senza fare il verso al voyeurismo strumentale de L'Unità)- vedi l'articolo di Sgarbi stesso di qualche tempo fa-link sopra- per banali riflessi condizionati dell'agorà politico (trash certamente, ma par condicio vista la fonte prima giustizialista...), Vendola, gay dichiarato, come tutti i diversamente sessuali (legittimo sia ben chiaro, Wilde e Genet docet...)tuttavia a livello intrapsichico è costretto a fare sempre i conti con il proprio specchio esistenziale. Il sexy-gate... ora -in contro-luce- rivela un Vendola - concludiamo- debole, incapace della necessaria autorevolezza che dovrebbe avere un leader... E la sua regressione globale lo dimostra senza se e senza ma....Non a caso, attorno a lui,nel suo movimento politico, da tempo in Puglia e anche altrove (vedi certe anche assurde querelle antifuturiste nella capitale recente...) spicca un team ai limiti (se non oltre) come noto della legalità  o ancora chiaramente passatisti, veteoideologici, da rottamare!
Peccato, poteva essere una risorsa importante per la futura nuovissima sinistra (per il mezzogiorno in particolare; del Nord è chiaro...stranamente.. non capisce un cazzo!).
 

Lecce: omaggio di Casa Pound a Carmelo Bene

 
 

L'omaggio di CPI a Carmelo Bene: striscioni e locandine affissi nel Salento

Sabato 19 Marzo 2011 11:08
Lecce, 17 marzo – Quattro striscioni sono stati affissi nella notte dai militanti di Cpi Lecce, quattro frasi estrapolate da discorsi e citazioni di Bene e scelte fra mille altre per ricordare, a una terra spesso distratta nei confronti dei suoi figli più illustri, il lato più dissacrante e goliardico di Carmelo Bene. Da Campi Salentina, città natale, a Lecce; dall’amata Santa Cesarea a Otranto, ultima dimora, centinaia di volantini con l’immagine dell’artista hanno fatto da vivace cornice ai quattro striscioni: “Io non vi sfido, io non vi vedo”, “Sono apparso alla Madonna”, “Bisogna fare di sé dei capolavori”, “Me ne frego di Carmelo Bene”.

“Abbiamo optato per una forma dissacratoria e dinamica, evitando cerimonie intrise di retorica e banalità che non piacciono a noi e certamente non sarebbero piaciute a Carmelo Bene – dichiara il responsabile di Cpi Lecce, Emanuele Spedicato - La cultura è un tema centrale della nostra attività – conclude il responsabile di CasaPound – continueremo ad alternare iniziative e conferenze su temi attuali a celebrazioni di grandi personaggi del passato. Chiunque abbia voglia e interesse a unirsi alle nostre azioni sarà sempre il benvenuto, CasaPound non ha preclusioni nei confronti di nessuno”.

 
http://www.casapounditalia.org/index.php?option=com_content&view=article&id=1713:lomaggio-di-cpi-a-carmelo-bene-striscioni-e-locandine-affissi-nel-salento&catid=52:primo-piano&Itemid=169
 
http://www.ilgiornale.it/cultura/basta_destra_e_sinistra_meglio_etica_epica_ed_estetica/10-04-2009/articolo-id=342827-page=0-comments=1
 

Movimento Gatto Silvestro: Ferrara Animal Farm la priorità!


Bondeno. Il consigliere regionale Mauro Malaguti si è recato al canile di San Prospero (Mo), visitando la struttura e osservando da vicino tutti i 200 cani ospitati presso il centro.

La visita è stata fatta su sollecitazione degli animalisti volontari di Bondeno, comune che ha da poco siglato la convenzione con la struttura di San Prospero, unitamente a Cento, per l’accoglienza dei cani randagi.

“Le mie impressioni sono state molto positive – ha dichiarato Mauro Malaguti al termine della visita –  i volontari, che affiancano alcune persone stipendiate, sono molto professionali e hanno mano libera sulla gestione del canile. La struttura è da poco ultimata, quindi è comprensibile che diversi lavori siano tuttora in corso. Prossimamente occorrerà piantare alberi per avere maggiore ombra e frescura vicino ai box in vista dei mesi caldi, oltre a ultimare la sala degenza e l’ambulatorio veterinario. Sono convinto che quando cominceranno ad arrivare i fondi delle convenzioni stipulate si potrà realizzare tutto il necessario per avere le migliori condizioni per gli animali. Anche le adozioni fortunatamente stanno andando bene, grazie all’opera di promozione e divulgazione dei volontari, che utilizzano tutte le loro energie per dare una famiglia a più cani possibile................................................

http://www.estense.com/malaguti-al-canile-di-san-prospero-0133098.html

 

In riferimento alle preoccupazioni manifestate in vario modo da cittadini e associazioni per il cambio di gestione del Gattile comunale, desidero chiarire e puntualizzare alcuni aspetti: – la gara indetta per l’aggiudicazione della gestione della struttura è stata realizzata in base alla normativa di riferimento ed applicando precisi criteri fissati a priori; – al bando hanno risposto solo due associazioni, G.A.S. (Gruppo Animalista di Solidarietà) e “A Coda Alta”, entrambe in possesso dei requisiti necessari ed i cui progetti sono stati valutati dalla Commissione di gara in maniera positiva, così come sono stati apprezzati l’impegno e il lavoro svolto in campo animalista; – fra le due proposte una, quella presentata dall’Associazione G.A.S., è risultata prevalente sotto gli aspetti dell’esperienza pluriennale, della capacità innovativa progettuale, del livello più strutturato e concreto di formazione professionale dell’Associazione; – la stessa Associazione G.A.S. ha manifestato la sua disponibilità di collaborazione con i volontari che intendono offrire il loro supporto nella gestione del Gattille, nel rispetto delle condizioni di autonomia gestionale conferita dall’aggiudicazione della gara......................................................

http://www.estense.com/nuova-gestione-del-gattile-parla-assessore-0132934.html

 

Oppure BLITZ DEGLI ANIMALISTI....  http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2011/03/05/news/bliz-degli-animalisti-a-jolanda-di-savoia-3604968

 

**MOVIMENTO GATTO SILVESTRO......  Boh?  Al di là del nostro eventuale conflitto d'interessi (per la questione Gattile...) pare che a Ferrara siano prioritarie ormai questioni etologiche anziche la salvaguardia dei ferraresi umani, magari la questione Kona per la salute eccetera eccetera. Sia ben chiaro, ben venga a Ferrara una coscienza etologica, ma -francamente, crediamo che da Malaguti i ferraresi elettori si aspettino battaglie politiche (che pure fa anche) meno settoriali e da esercito della salvezza.... sia per l'assessore che forse dovrebbe essere esonerata da certi problemi da affidare magari a qualche sottomenu istituzionale, lasciandola a compiti più pertinenti al ruolo che ricopre giustamente.

 

Questo trend molto ferrarese, semmai, riflette una città, una psicologia collettiva microgeografica... che ha perso il senso della dimensione esistenziale globale.......

 

Comacchio-Cona-Ferrara Alta Velocità la casa delle anguille rosse che non ridono più

 


TELESTENSE
Servizio del 25/03/2011 - Dodici indagati per sette capi d’imputazione. Sono i numeri dell’inchiesta conosciuta come Comacchiopoli che coinvolge politici dell’ex giunta del sindaco Cicognani, consiglieri comunali, ex dirigenti dell’amministrazione lagunare, professionisti e imprenditori.

L’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Nicola Proto, prevede per i 12 indagati, a vario titolo sette capi d’imputazione: fra i più importanti la corruzione per l’ex sindaco Cicognani, il suo vice, Valter Cavalieri Foschini e il suo assessore Berto Cavallari. La Procura ai tre ex amministratori contesta di aver indotto l’imprenditore titolare del nuovo porto turistico di Lido Estensi, Franco Fiero Gandolfi a promettere la cessione al Comune di Comacchio di un’area di Lido di spina per aumentare la superficie edificabile del porto.

Gli avvisi di fine indagine tuttavia sono arrivati anche ad altri ex amministratori. All’ex assessore Eugenio Gramolelli, al collega Felletti Fabrizio. A loro come all’ex dirigente del partito di Rifondazione Comunista Filippo Farinelli, all’inizio indagato anche per aver intascato tangenti, ipotesi di reato poi decaduta, la procura gli contesta di aver chiesto alla società Tresor di erogare sponsorizzazioni per la Comacchio Calcio per avere in cambio la concessione edilizia in località Collinara per costruire il centro commerciale di Comacchio. Per questo reato si aggiungono i nomi anche del’ex dirigente comunale, Manlio e del professionista che ha realizzato il progetto del centro commerciale, Sergio Marinelli.

L’avviso di fine indagine è arrivato anche all’ex consigliere comunale Iginio Ferroni che per la procura avrebbe chiesto soldi per dare il proprio voto favorevole al progetto del centro commerciale. C’è anche l’ex numero uno dell’urbanistica di Comacchio Antonio Pini. A lui via Mentessi contesta diverse concussioni e omissioni di atti di ufficio.

Secondo indiscrezioni al momento non confermate da entrambi i legali degli indagati, l’inchiesta prevede anche uno stralcio: una nuova indagine che coinvolge l’ex sindaco Cicognani e l’imprenditore Gianfranco Tomasi. La procura sospetta che l’imprenditore abbia sponsorizzato illecitamente l’ultima campagna elettorale dell’ex sindaco lagunare.

 
http://www.telestense.it/news/comacchio-ex-sindaco-cicognani-e-assessori-indagati.html
 
 
http://www.estense.com/gli-89-nomi-della-cicognani-025761.html

Vito Introna- Antiche Guerre Cosmiche- di Marco Milani

*Edizioni Diversa Sintonia

 


 

 

Questo romanzo è definibile solamente come un’anomalia fantascientifica, non catalogabile nelle varie linee narrative di genere che si sono delineate col tempo nel panorama editoriale, e che si stanno evolvendo ulteriormente seguendo (o tentando di seguire) parametri da terzo millennio. È un intersecarsi di storie/mondi/personaggi che si attorcigliano e distendono con il loro senso logico come una galleria di quadri impressionisti, ricordando spesso strutture e soluzioni alla Asimov, del ciclo della Fondazione, anche se le tematiche e le modalità discostano, per motivi social/temporali e quant’altro. Che poi paragonare qualcuno a qualcun altro, o un’opera a un’altra non è mai la soluzione migliore, e in ogni caso ogni mente percepisce a modo proprio. Per questo lo definisco ‘unico’.
Vito Introna come autore è un’anomalia, non catalogabile in nessuna linea di scrittura. Scrive rimanendo fedele a se stesso, riportando il suo modo di essere su carta (digitale?). Il suo modo personale è a tratti latinista e leguleio come quello di un avvocato (è avvocato), a momenti forbito e a tratti ridondante come un cantastorie pugliese (è di Bari), nei momenti ‘giusti’ scrive come il padre ‘orso’ che carezza la figlia; tratta la fantascienza senza seguirne le regole, controcorrente, descrivendo la scienza primariamente con il ‘cuore’, di stomaco e seguendo il suo istinto invece di usare primariamente la ‘scienza’ come da classico modus operandi. Lui è un uomo del sud, sanguigno ma tutto d’un pezzo, al contempo ‘antico’ e reazionario innovatore, un sognatore abbarbicato alla terra come le radici di albero, un ‘realista coerente’ che vola ad ali spiegate appena può. Per questo lo definisco ‘unico’.

Esordire con un romanzo di fantascienza non è facile. Antiche guerre cosmiche, alla fine della storia, è venuto un buon libro.
 

Marco Milani
 

 
http://www.edizionidiversasintonia.it/rece032.htm

Nuovo Cinema Italiano: Eugenio Melloni


Eugène Ionesco | http://french.chass.utoronto.ca/fcs195/ionesco.html
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è nato in provincia di Bologna dove vive. Ha un diploma in regia teatrale e ha collaborato a vario titolo con progetti teatrali e cinematografici. Ha messo in scena Le sedie di E. Ionesco, I dialoghi di Leucò di Cesare Pavese, Pazzo d'Amore di S.Shepard e altro ancora.
Per conto della Cineteca di Bologna, in collaborazione con l'ASP Giovanni XXIII, coordina il progetto di ricerca sperimentale Il memofilm, a memoria di uomo sull'uso del cinema nei confronti i malati di demenza, film personalizzati per combattere questa malattia. Al progetto collaborano
Giuseppe Bertolucci, Giorgio Diritti, Enza Negroni, Luisa Grosso, Davide Sorlini e Igor Bellinello.

Ha firmato soggetto e sceneggiatura de
L'accertamento di Lucio Lunerti (1999), Prima del tramonto e La vita come viene di Stefano Incerti e la sceneggiatura di Complici del silenzio (2009) sempre di Incerti.
In sinergia con
Wim Wenders ha firmato soggetto e sceneggiatura del mediometraggio Il volo (2010), occupandosi anche della direzione del casting.

Eugenio Melloni

aggiornata al 25.05.2010

 

http://www.movieplayer.it/personaggi/2400/eugenio-melloni/biografia/

http://www.movieplayer.it/personaggi/2400/eugenio-melloni/

 

http://it.movies.yahoo.com/l/la-vita-come-viene/index-141871.html   LA VITA COME VIENE STEFANO INCERTI

La Vita Come Viene
Cast
Regia
Sceneggiatura
Durata
01:58:00
Data di uscita
Venerdì 9 Maggio 2003
Genere
Drammatico
Distribuito da
MEDUSA (2003)


Pierluigi Casalino : DIALOGO E VENTI DI LIBERTA''

 


                                                 Ebrei, cristiani e musulmani da millenni intrecciano le loro vicende nel Mediterraneo. E’ giunto il tempo – come ebbe a dire Giorgio La Pira, in occasione del celebre e storico convegno “Oriente ed Occidente”, tenutosi a Firenze, città i cui era sindaco, dal 27 maggio al 1° giugno 1956 – di riunificare questi tre rami della famiglia di Abramo. Non basta più evitare i conflitti, non basta; neppure che essi si ferino ad una coesistenza muta e sterile; è necessario ormai che avanzino verso una convivenza feconda di culture in dialogo, perché la diversità di religione e di cultura diventi ricchezza comune. Gli eventi di questi giorni a Sud del Mediterraneo testimoniano come sulla tolleranza, come sulla libertà, occorra vegliare. La tolleranza, come la libertà i cui venti tornano a soffiare impetuosi, richiede ogni giorno disponibilità al dialogo, al compromesso, alla felice commistione, senza inutili confusioni, alla prospettiva di una più consapevole stagione di civiltà. Un modo per ricostruire la pace e per aprire nuovi orizzonti di democrazia e di progresso insieme ai popoli del’africa Settentrionale e del Vicino Oriente, che stanno rivivendo un periodo di promettente e tormentata rinascita.

 

Casalino Pierluigi, 25.05.2011

 

Fazi Editore : il mondo che conosci sta per cambiare


 
 
 
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nullNew York, vigilia di Natale. Una sola notte può cambiare ogni cosa.

Una bufera di neve si abbatte sulla città, avvolgendola nel buio più totale. Al suo risveglio, il quattordicenne Matt scopre che ogni cosa, la città, le strade, i palazzi, è stato invaso da una vegetazione selvaggia. Gli apparecchi elettronici sono fuori uso. Degli adulti, nessuna traccia.

La natura si è ribellata all'uomo.

Per l'umanità è ora il caos: ma forse, per il pianeta, sarà la salvezza.
 
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Narcotici i tuoi occhi, di Federico Li Calzi, tratta da Poetica Coazione - recensione

http://lasinorosso.myblog.it/media/00/02/1777701252.jpg“È un volersi dimenticare
l’amore tra noi.
È sciogliersi di gocce
lungo il fiato,
lo schermo delle tue labbra.
Discutere sulle sequenze,

sulle girandole efficaci
delle parole.
Ma non entra la storia
a far parte di noi.
Non scuote respiri
la parola fra noi.
Narcotici i tuoi
occhi
spensero la Ragione,
che qui rimase
a giocarmi gli eventi.
Dimentica la verità,
fai che tutto sia
come allora.
È una stretta libera

lo scandaglio delle parole.”

“Poetica Coazione”, edito nel 2009 dalla casa editrice Tra@art, è la prima raccolta di poesie di Federico Li
Calzi (1981, Agrigento). Federico ha deciso di rendere, la sua silloge poetica, libera dalle ragioni di mercato optando per il download
gratuito direttamente dal suo sito web.
La raccolta è introdotta dalla prefazione di Nuccio Mula, il quale analizza la poetica di Li Calzi
sottolineando lo stile maturo e definito dell’autore, seguono novanta liriche.

Le poesie di Federico Li Calzi non presentano un titolo per
scelta stilistica. “Narcotici i tuoi occhi” non è altro che un verso della stessa lirica, che si trova nella pagina 14 della raccolta.

“È
un volersi dimenticare/ l’amore tra noi.”

“Narcotici i tuoi occhi” sin dal primo verso presuppone con la copula iniziale “È” un evento
immobile che non si lascia attraversare da motivi diacronici, un evento sensoriale che trascina in una dinamica di souvenir mentali ed
emozionali. Non si ha dunque una certezza di ubicazione temporale . Il “noi” presuppone due soggetti, un lei ed un lui, il loro rapporto è
di carattere sentimentale ma, non essendo inserito in un preciso strato temporale, è come se “l’amore tra noi” vivesse ciclicamente in uno
stadio aeriforme, in autonomia rispetto ai due personaggi della lirica.

“È sciogliersi di gocce/ lungo il fiato,/ lo schermo delle tue
labbra./ Discutere sulle sequenze,/ sulle girandole efficaci/ delle parole.”

Due elementi, aria ed acqua si intersecano nella visione di
un volto. Abbiamo così gocce, fiato, labbra in una costruzione di dislocazione a sinistra, cioè la posposizione del soggetto sulla sinistra
del verso. La posposizione è una figura linguistica fortemente amata e ricercata da Li Calzi che denota la sua empatia verso un concetto
primario di struttura poetica.

“Ma non entra la storia/ a far parte di noi./ Non scuote respiri/ la parola fra noi.”

I versi centrali di
“Narcotici i tuoi occhi” non professano alcuna speranza per il “noi” in un crescendo malinconico di negazioni come se la relazione non
fosse mai accaduta, come se non fosse mai entrata nella storia personale dei due e, dunque, nessun ricordo riuscisse a sformare il respiro.


“Narcotici i tuoi occhi/ spensero la Ragione,/ che qui rimase/ a giocarmi gli eventi./ Dimentica la verità,/ fai che tutto sia/ come
allora.”

La figura retorica della donna dai narcotici occhi che riesce a fermare la Ragione - personificata - ed a sostare nella mente
dell’io, sino a prender vita negli eventi giornalieri, è un’immagine di tagliente bellezza, una figurazione che nasconde la sua origine
senza dar parametri di conoscenza. La stessa Ragione, come conseguenza, incita l’io a trattenersi in un tempo remoto definito “allora”.


“È una stretta libera/ lo scandaglio delle parole.”

Gli ultimi due versi della poesia riprendono ritmicamente, e dunque strutturalmente, i
primi due in un’armonia unificatrice di significati indicata dalla copula iniziale e dalla rima imperfetta in consonanza “amore – parole”.
Federico Li Calzi lascia dunque una sorta di mappa semantica d’intensa articolazione tra lo scritto ed il non scritto, come se ci fosse una
sub-struttura di morsa slegata, di una “stretta libera”.
La Poetrytrailer “Pagina 14” con sottotitolo “Narcotici i tuoi occhi” sottolinea
la concezione del tempo visto come ricordo in un presente imposto. La Poetrytrailer è stata prodotta dalla Faster Keaton Produzioni (faster.
keaton@gmail.com) - Voce narrante Mario Pischedda - ed è visualizzabile su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=a450Oua9hmo
La
Fotopoesia di “Narcotici i tuoi occhi” è di Roberto Montis (robymontis@alice.it).
Lascio il link del sito nel quale potrete scaricare
gratuitamente la sua raccolta intitolata “Poetica Coazione” ed il link della pagina del social network Facebook:
http://www.federicolicalzi.it/
http://www.facebook.com/pages/Federico-Li-Calzi/188911001130172



Link di una recensione di “Poetica Coazione”:
http://oubliettemagazine.com/2011/02/18/poetica-coazione-di-federico-li-calzi-traart-2009/

Alessia Mocci
Responsabile dell’Ufficio Stampa “Poetica Coazione”






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venerdì 25 marzo 2011

I Transumanisti bucano i media popolari: Riccardo Campa e Ugo Spezza su Stop

 


Transumanisti x Italia 150 e... 300!
 
Nel recente numero di Stop, storico tabloid popolare italiano, destinato al grande pubblico, in una esplorazione futuribile sull'Italia del futuro, per la ricorrenza di Italia 150, interventi significativi di  Riccardo Campa, presidente dell'Associazione Italiana Transumanisti e del futurologo Ugo Spezza, area AIT. Naturalmente, visti gli orizzonti culturali deliziosamente scorretti dei due futuristici italiani, una sorta di blitz raffinato, parole non banali, ma stimolanti,  virus biofili innestati in un link pop che conferma il valore anche conoscitivo-particolare dei tabloid di massa, alla faccia di certo radicalismo chic di certa intellighenzia italiana, mediaticamente analfabeta, dopo e nonostante ormai - in Italia- 60 anni di Televisione e quasi 20 del Web.
 
" ....COME SARA' L'ITALIA TRA 150 ANNI "  la Question del periodico
 
Riccardo Campa:
ABOLIREMO LE FRONTIERE, SOLO CITTA' STATO E TRIBU  "Nel 2161 le distanze fisiche perderanno ancora più signficato, quindi sarà più facile muoversi e comunicare, e sarà ridotto il ruolo degli Stati nazione" - prevede Riccardo Campa, professore di Sociologia all'Università di Cracovia e presidente dell' Associazione Italiana Transumanisti. "Solo gli Stati continentali potranno avere un peso nelle decisioni geopolitiche e si consolideranno, con un maggore potere politico delle grandi città. In un futuro ancora più remoto, immagino un mondo senza frontiere, con città-stato autonome, tribù nomadi e alcuni organismi internazionali. Credo quindi che tra 150 anni festeggeremo un vento significativo per l'Europa, più che per l'incoronazione del Re d' Italia"
ADDIO INVECCHIAMENTO, SARA' ETERNA GIOVINEZZA- La malattia che verrà sconfitta è la più terribile: l'invecchiamento. "Grazie alle terapie staminali o forse grazie a una modifica del nostro codice genetico, diventeremo potenzialmente immortali", afferma il professor Campa. "Ciò non significa che non moriremo mai, ma a ucciderci non saranno le malattie degenerative. Saranno gli incidenti stradali o malattie nuove, probabilmente generate da mutazioni genetiche dei batteri e dei virus. Non dobbiamo scordare che siamo sempre immersi in un processo evolutivo. Credo che al traguardo dell'eterna giovinezza si arriverà prima di quanto si possa immaginare. Forse qualcuno già nato oggi potrà avere accesso a queste tecnologie. E' chiaro che un tale cambiamento avrà ripercussioni sulla società, sulla struttura famigliare, sulle relazioni affettive".
 
Ugo Spezza:
NIENTE BADANTI, CI SARANNO I ROBOT  Secondo il futurologo Ugo Spezza "la società del futuro sarà formata da persone molto longeve. I nati oggi vivranno ben oltre i 100 anni e questo comporterà un cospicuo aumento della popolazione anziana. Tuttavia, il collasso dei sistemi sanitari nazionali sarà evitato grazie alla medicina rigenerativa. I vecchi resteranno ancora produttivi e in buona salute. Dopo il 2020, assisteremo all'invasione delle intelligenze artificiali: robot antropomorfi saranno presenti  nelle case, forniranno assistenza agli anziani sostituendosi alle badanti e libereranno l'uomo dai lavori più umili e pesanti. La società sarà completamente rivoluzionata dalla nanotecnologia e dalla robotica, ma non tutte le nazioni del Pianeta riusciranno a tenere il passo... Se riusciremo a evolvere in simbiosi con la tecnologia, è probabile che nel prossimo secolo colonizzeremo altri pianeti del Sistema Solare".
 
http://www.transumanisti.it
http://www.futurology.it
 
 
 

Il sindaco Matteo Renzi futuro leader: parola di Panariello.... a Ferrara Mangolini sta con Tagliani!

 

"Bentornato a Palazzo Vecchio a Giorgio Panariello - così esordisce il sindaco Matteo Renzi - che con le prossime tappe batte tutti i record, eccetto Roberto Benigni, per repliche e presenze di pubblico. Vorrei che la città potesse riaccogliere questo grande artista. Personalmente lo seguo dai tempi di Vernice Fresca e sono un grande fan di Giorgio per l'intelligenza per la capacità di entusiasmare e di strappare un sorriso. Ci sembrava giusto invitarlo qui come riconoscimento. Io non risponderò a domande amministrative, ma se lui vorrà potrà farlo affrontando i temi scottanti del momento"

"Sono particolarmente felice di queste date - spiega Giorgio Panariello - perché prima di tornare volevo poter portare qualcosa di nuovo. Vivo a Prato e quando vengo qui voglio sempre rinnovare il mio repertorio. Questo spettacolo mi ha dato grande soddisfazione lo sto portando a giro per l?italia anche la critica mi apprezza e solitamente non accade. Motivo di vanto non solo per quanta gente ho potuto portare dentro alMandela, lo spetacolo è godibile. Esser qui con il sindaco poi è una grande emozione, lo vorrei in maniche di camicia al posto del rottamato Bersani e certo potrà darci nuove soddisfazioni, forza Matteo - esclama il comico - io son con te anche da questo punto di vista. Io giro l'Italia in lungo e in largo e tutti mi dicono 'Ma che forte il vostro sindaco' è bello questo"

"Ricordo i miei esordi, in viale Cadorna che eravamo in un condominio e la gente chiamava i carabinieri per controllare il traffico e la confusione, da lì poi il Manila ed il trionfo di pubblico"

"Nella nostra vita artistica dobbiamo convincere gli altri che ciò che stiamo facendo sia la cosa giusta" spiega l'artista. Il che non si discosta molto dal ruolo istituzionale dell'ospite, Matteo Renzi, che sorride seduto davanti al comico come fosse in platea.

"Il programma televisivo partià dalla prossima stagione televisiva, ma per fare un buon varietà occorre spendere mentre un reality costa meno e frutta il doppio, nonostante tutto ci stiamo lavorando e spero di offrire un contenuto scenografico nuovo, sempre con l'orchestra in studio, affinché il tutto abbia il potere di stupire il pubblico, almeno 4 le puntate previste. Mi piacerebbe coinvolgere Firenze in una puntata in diretta"

....CONTINUA
http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b1.03.24.13.15


Roby Guerra- elogio netmoderno di Enrico Berlinguer

Berlinguer.jpgC'era una volta... un  grande uomo, raffinato, rivoluzionario e democratico autentico: con mosse di scacchi o da schermidore di razza destalinizzò il PCI,, riformattò ...il Partito nel solco delle demcorazie occidentali, completando il tattico funambolo stessoTogliatti, bersaglio errato di certo revisionismo critico , per altri versi sacrosanto. Berlinguer ebbe anche un sogno:

l'Italia davvero nella modernità, al di là del ducato …. ancora paleoborghese feudale del debole e arcaico capitalismo nazionale (Agnelli in primis....).

Immaginò una sintesi, anzi una fotosintesi per il radioso sole dell'avvenire in Italia.

Tra certo umanesimo (tecno)socialista e quello cattolico non medievalista.... Sappiamo tutti come andarono le cose, negli anni di piombo e subito dopo.... Che sarebbe successo con la contemporaneità mancata invece di papa Woitjla in Italia, con la caduta finalmente dell'Urss... ?

Un umanesimo socialista all'epoca già nell'aria nella cultura più avanzata umanistico-scientifica e futuribile: solo alcuni nomi indicativi e significativi per il ruolo più specifico ma epocale: Norbert Wiener, Erich Fromm, Robert Jungk, Teilhard de Chardin e tanti altri,, filosofi, scienziati, artisti, esploravano e promuovevano, sintesi culturali (e metapolitiche...) inedite Modernità, Tradizione- Scienza-Umanesimo

Berlinguer, come noto, salvà la democrazia italiana, combattendo e recidendo senza se e senza ma certo cordone ombelicale anche con l'estremismo rosso ben noto sempre degli anni di piombo: cattivi maestri che hanno mandato al macello quasi una intera generazione, oggi si sa ancora predicatori di neogiacobinismi pericolosi, nella cultura e nei media italiani (alcuni amche-sic- nell' industria...), il miglior spot gratuito anche per il ventennio quasi di Berlusconi...

Post Berlinguer il partito, certa evoluzione in atto demcoratica del socialismo italiano è regredita: dalla caduta del Muro, una caduta libera, Newton avrebbe riscritto la storia della mela....

I democristiani riciclati, via anche Tangentopolis paradossalmente ma molto concretamente (come gli storici attardati scopriranno nel 2030..) si son divorati loro.... i comunisti, come nel celebre film di fantascienza "L' Invasione degli Ultracorpi" :, bacelli assai noti...

Tutto il contrario, quasi alla Orwell, del PCI di Berlinguer e il suo sogno democratico in progress: nessun deja vu, ma l'archetipo (e la storia) per una new new gauche aperta, dialettica con l'Altro (malattia genetica quasi del progressismo non evoluto) viene dal compagno Berlinguer.. ti voglio bene (di un certo Roberto Beniigni, nella licenza poetica). . Umani pensanti e Macchine innamorate, utopia o atopia...?

Oggi, anni duemila, anche in Italia il Regno della Scienza, pur aurorale nel computermondo, riflette fatalmente i raggi del regno della necessità verso il regno della Libertà.

 

Roby Guerra

 

Estense com- Il Techno Noir di Fabio De Luigi (Edizioni La Carmelina)

 
 


 
FABIO DE LUIGI CODICE APERTO
 
Un ritmo incalzante in un intreccio di hacker, strani incidenti, falle nei sistemi di sicurezza, ricerca biologica, fragilità di coppia e forze speciali.
E’ un avvincente giallo tecnologico ambientato nella Bologna d’inizio millennio, dove nulla è come appare, il libro di Fabio De Luigi “Codice Aperto” (Edizioni La Carmelina, Ferrara, 2010).
L’autore l'ha presentato ieri  pomeriggio -giovedì 24 -parlandone con la giornalista del TG 3 Luana Mazza nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17) nell’ambito del ciclo ‘Invito alla lettura’

Roma- CLAC mostra “Il Viandante e la sua Ombra” a cura di Alessio Brugnoli

 

Clac.jpg

ROMA (Via Casilina 675) : Vernissage il 16 marzo scorso per la mostra , Il Viandante e la sua Ombra, sponsorizzata dal Misael e dalla Masseria Felicia e curata da Alessio Brugnoli, con il supporto di Flavia Lanza ed Emanuela Cinà, è ispirata all’unico dialogo scritto da Nietzsche.

Tale mostra riflette sul ruolo dell’Uomo nel Mondo, coinvolgendo nel progetto alcuni dei più interessanti artisti italiani, sia affermati, sia emergenti, in un ampio dialogo intergenerazionale.

Tra gli ...
artisti partecipanti vi saranno: Alessandro Di Gregorio, Salvatore Melillo, Andrea Martinucci, Dorian Rex, Marco Rea, Claudia Venuto, Vincent Bios, Ignazio Fresu, Valentina Majer, Luca Lillo, Marco Besana, Irene Salvatori ,Francesca Fini, Gloria Vanni, Fabrizio Jelmini, Chiara Fersini.


Durante la mostra sarà eseguita una performance dell’artista Nausicaa Martino.

Partner della mostra sono: la società di comunicazione Albavision, i portali d’arte Equilibri Arte, Art Fellas, il social network dedicato agli artisti e curatori, la rivista di fotografia Potpourri.


http://www.facebook.com/event.php?eid=206286282715145

http://www.facebook.com/event.php?eid=206286282715145#!/alessio.brugnoli

ARS Sicilia: Indennizzi per la chiusura dell'aeroporto di Trapani-Birgi *from Onorevole Lo Giudice

 

Palermo, martedì 22 marzo 2011


 


 

 

La chiusura dell’aeroporto civile di Trapani-Birgi

Lo Giudice: «La soluzione immediata è l’indennizzo diretto»

«Di questa richiesta credo debba farsene

interprete il Governo regionale »


PALERMO – Il parlamentare di Alleanza per l’Italia Giuseppe Lo Giudice, Vice Presidente della Commissione Sanità all’Assemblea regionale siciliana, riguardo alla chiusura dell’aeroporto civile di Trapani di Birgi dichiara:


«Non entro nel merito delle scelte strategico-militari del nostro ministero della Difesa che hanno indotto l’Enac a chiudere l’aeroporto civile di Trapani Birgi. Essendo in guerra sarebbe come dire, paradossalmente, non sparate su di noi ma più in là.

Rispetto all’evidente danno economico per i lavoratori, la società di gestione e le attività di indotto del turismo, credo che l’unica soluzione immediata sia intanto quella di un indennizzo economico che compensi le perdite derivanti dalla chiusura dello scalo. L’unica certezza è che la Sicilia è attualmente l’avamposto su cui gravano tutti i disagi di questo conflitto. Di questa richiesta credo debba farsene interprete il Governo regionale, confidando comunque che sulle vicende libiche la diplomazia italiana abbia la forza di far prevalere il dialogo»

Assemblea Regionale Siciliana

On. Giuseppe Lo Giudice

Pierluigi Casalino Nel segno di Kubrick

 


Smisurato, megalomane, evocatore di minacce sull’avvenire dell’umanità e, sicuramente, talento immenso e immaginario, dizionario vivente di perenni fantasie oniriche, al limite del visionario: questo è stato (e resta) Stanley Kubrik (1928-1999), regista americano dalle mille dimensioni, poliedrico fenomeno della rappresentazione e dell’invenzione dell’inconscio dell’uomo. Retrospettive integrali o parziali della sua opera e della sua follia creatrice sono all’ordine del giorno delle cineteche. Autentici monumenti della storia del cinema proposti in inesauribili e suggestivi archivi di immagini e di immaginazioni da vivere come esperienza profonda del mistero del messaggio dell’uomo. Anticipatore di mondi connessi, di stagioni instabili e disorientate, geografie di coscienze adagiate su mappe sempre più inservibili, proiettate di là delle coordinate di tempo e di spazio: dove eravamo spettatori, ora (con Kubrik) siamo produttori di contenuti frammentati ed espansivi, attraverso comunicazioni, in cui ci ritroviamo a rileggere il nostro dna, dove sono mutate le forme di percezione e di conoscenza e gli stessi gesti e i comportamenti. Il mondo di Kubrik è un universo di continuo presente, così incommensurabilmente diverso da quello del passato, dinamiche catturate dal futuro e adattate al dramma di una quotidianità surreale. Il regista non sembra interessato a seguire i vecchi sentieri, dove non v’è traccia di tutte le metamorfosi annunciate, dove la terra appare ancora piatta. Come i pionieri, se vogliamo sopravvivere e anzi avanzare, non possiamo non “mappare” giorno per giorno i territori che andiamo esplorando, nel segno di Marte, nel segno di Kubrik.

 

 

 

Casalino Pierluigi, 25.03.2011.       

Alessandro Amaducci: Transfera TV, Madrid, 25 marzo 2011

Not with a Bang, Shedding, Fear of Me, Greetings from Hell

(quattro episodi di Electric Self Anthology),

Underskin e A Secret Place,

verranno trasmessi la sera del 25 marzo da Transfera TV,

un programma prodotto da Transfera Media Arts e curato da Iury Lech,

in onda su Canal Autor Channel- Orange (dial 35) e Euskaltel, Madrid.

 


www.alessandroamaducci.net/electricselfanthology

Underskin

Guarda il video:

www.alessandroamaducci.net/node/264

A Secret Place

Guarda il video:

www.alessandroamaducci.net/node/297

 

www.transfera.es/
www.madatac.es/

 

www.alessandroamaducci.net

 

Alessandro_Amaducci.jpg

St.Art.47 Secondo incontro al Boox delle Moline a Bologna

 “Libri tra i libri”, è un’iniziativa nasce da un idea di Nedda Bonini, presidentessa dell’Associazione culturale ST.ART.47 Studio e luogo d’incontro delle Arti a Ferrara e Marco Berveglieri, RED Publishing, che gestisce lo spazio “BOOX” alla Libreria delle Moline di Bologna.

 

“Boox” ha a che fare con il libri (book), i migliori libri di grafica e design del panorama internazionale, ed ha a che fare con un contenitore reale (box), che accolga, in particolare, libri ed eventi collegati al design, alla fotografia, all’arte... Ma anche progetti, nuove idee e persone che ruotano intorno all’universo del libro, con le loro differenti personalità. Proprio in questo senso Boox è molto più di una libreria, di un luogo, di una galleria: è un progetto che mette in relazione tutti questi aspetti.

 

“Libri tra i libri” aderisce totalmente al progetto di base, portando l’attenzione su vari aspetti complementari.

Da una parte il manufatto librario editoriale, volumi a stampa comunque realizzati a partire da grafiche raffinate e con metodologie e tecniche particolari, o che presentano contenuti artistici di elevata raffinatezza e specializzazione, differenziandosi da produzioni più standardizzate, sotto il comune denominatore della qualità.

Dall’altra – estremi solo apparentemente opposti – i libri d’artista, vere e proprie opere contemporanee, e gli artisti che li realizzano, le loro personalità, tecniche, idee sottese, gusti e scelte artistiche ma anche collezionistiche...

 

 

Info: RED > www.redonline.it - info@redonline.it - LE MOLINE > libreriadellemoline@gmail.com - 051.232053

ST.ART.47 > st.art.47@freeinternet.it - Nedda Bonini 3333947017 - NUOVECARTE > info@nuovecarte.it - 0532.471454

Alessandrina Free Internet

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giovedì 24 marzo 2011

Roby Guerra: Manifesto del Futurismo 2011, Roma 24 marzo 2011

houdini11-hp.jpg*OGGI 24 MARZO 137° anniversario della nascita di Harry Houdini (*from Google logo)

 

Matteo Renzi Fuori!.jpgroberto guerra poesia futurista.jpgMANIFESTO DEL FUTURISMO 2011-FUTURISTI DI SINISTRA *futurguerra.fainotizia.it

CONTRO SINISTRA E LIBERTA E PDCI/FS


Via subito, rottamazione 1, l'equivoco futuristi-finiani avallato dai media netanalfabeti. Ma acceleriamo. Come futurista contemporaneo, ritengo la battaglia per il futuro del futurismo debba avere come bersaglio ieri come oggi l'informazione... Ieri per colpa di Argan, ex camicia nera, e certa vulgata paragramsciana: oggi per certi loro zombies eredi ancora pii mai pentiti devoti al paleocomunismo: l'ala estrema, “fascista rossa”, già ben nota negli anni di piombo, già ferocemente combattuta come noto da un certo Berlinguer. Se persino negli anni di piombo, fu mandata al macello da noti cattivi maestri (molti firmatari o simpatizzant del celebre editto contro Calabresi), oggi tranquillamnete ai vertici dell'informazione, della magistratura, quasi una intera generazione, criminosa anche, ovvio, ma semplicemente ingenua, ripetiamo, oggi certi cloni venuti male, saldandosi con i resti magari dei Verdi o di certo neogiacobinismo, peraltro già finalmente rifiutato, a sinistra dai considdetti nascenti rottamatori, vanno smascherati subito.

Noi lo facciamo con l'arte, con estensioni estetico-sociali molto precise: contro certo “fascismo” verde” nascente, neoluddista, postcomunista, ma con buona pace di Marx, Gramsci, Togliatti, Berlinguer e, oggi pochissimi altri, tra i quali certamente Massimo Cacciari , la cronaca news dei rottamatori nascenti di Matteo Renzi (e -come sempre - certa antitradizione radicale): il bersaglio è soprattutto certo antifuturismo ideologico ancora assurdamente presente in Italia in certi ambienti che vanno ora portati alla luce come veri e propri esempi di trollismo culturale. E scannerizzati per quel che sono: con Tac griffate magari, oltre a certi padri storici del progressismo italiano, nuovamente Fromm, Reich, Marcuse, Delouze, Guattari, Baudrillard....Ecco- alla velocità della luce i risultati. Certo “fascismo” verde paleocomunista, veterosessantottardo, nient'altro che - zombies, insulti viventi al futuro, al futurismo, al nuovo umanesimo digitale, al XXI secolo, al Terzo Millennio - fossili viventi, caratteri im-potenti e autoritari camuffati, corazze di parascarabei da schiacciare (metaforicamente) -alla... velocità della luce e del gigabyte...

Nonostante il centenario futurista, celebrato in tutto il mondo, nonostante al limite certe revisioni storiche critiche più o meno in-dirette dei vari De Felice, Nolte, Gentile, finanche molti storici dell'arte di sinistra (!!!), Salaris, Bertoni, Zoccoli, Curi eccetera eccetera, ancora risuona il malleus ideologico dell'equazione, da indovini da strapazzo, del futurismo, come movimento reazionario (sic!). Tempo di confutazioni finali. Sebbene nelle società liquide e complesse, la democrazia legittima bordi sfumati e anche alternativi, sia dal punto di vista soggettivo che diciamo- pulsionale- è tempo di schierare il nostro futurismo a sinistra, se in Italia, ancora il dibattito esige password del novecento già terminato, anche se- come noto-oggi è tutta da reinventare. Va da sé: nel 1983 abbiam scritto il manifesto microchip neofuturista, indiscutibile... ripartivamo da certo umanesimo marxista! Nel 2000 e poi 2010 una revisione critica di Marx come futurologo ante litteram, rilanciata da una nota associazione culturale futuribile notoriamente libertaria e ultraprogressista (e anche per la cronaca su Majakowski, al quale abbiamo anche dedicato molte poesie.)

Geneticamente il Futurismo era di sinistra, tecnoanarchici ante litteram! E' e sarà sempre progressista, in avanti, globalmente. Anni 2000, società liquida e complessa, al di là del novecento terminato, al di là -a livello conoscitivo della destra/sinistra o sinistra/destra. Ma se in Italia contano ancora soprattutto le formule magiche, pur in ottiche sempre aperte e anti-ideologiche- rispettando l'Altro, cosa ancor oggi inaudita per certa estrema sinistra, allora: 2011 futuristi di sinistra!


ROBERTO GUERRA FUTURISTA