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domenica 1 giugno 2025

Conte-Schlein-Frattoianni-Pd e sinistre Banditi della Democrazia? 1 GIUGNO 2025

 IL GIORNALE

 https://www.ilgiornale.it/video/interni/sveglia-sallusti-conte-schlein-e-fratoianni-i-banditi-2487148.html

 Per Conte, Schlein e Fratoianni la democrazia equivale al Far West, se glielo contesti dicono che sei un fascista - La sveglia di Sallusti

Ancora, come in passato, superflui commenti. Pd e sinistre false in Italia, nei fatti estinte...ARosso 


 

 

venerdì 21 febbraio 2025

Tecnologia, social e libertà.



---------- Forwarded message ---------
Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>
Date: gio 20 feb 2025 alle ore 16:32
Subject: Tecnologia, social e libertà.
To: ROBERTO GUERRA <guerra.roby@gmail.com>


https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/02/tecnologia-social-e-liberta.html
 
La democrazia non è più una garanzia acquisita, ma un campo dove siamo chiamati ad agire con agonismo e speranza e soprattutto con il coraggio di difendere valori che da secoli ci dividono dai sistemi dispotici. Chi vuole il cambiamento e passare dalla responsabilità sociale alla intenzionalità sociale non può più limitarsi a dichiararlo. Deve agire per non perdere la nostra visione del mondo e la tutela dei nostri  diritti. La governance democratica resta la miglior via per innovazione e sviluppo. A margine, ma non troppo, di questa riflessione, si ricorda che l'Oxford English Dictionary ha annunciato come parola dell'anno "brain rit", letteralmente "marciume cerebrale", che è l'espressione che descrive la sensazione che si prova dopo aver passato molto tempo sui social media. I social media ci fanno, dunque, marcire la mente? Certo un'idea deformante deforma anche lo strumento che la porta, e cioè in questo caso la mente che la pensa. Esiste,tuttavia, una prospettiva più ampia e condivisibile: i social network non sono il male assoluto, tutto dipende da come lì si usa. Il loro impatto negativo è quello sulla nostra capacità di creare e di mantenere un "senso del Noi". Sicuramente la pressione generata dai social può influenzare negativamente il benessere dei giovani e persino del corpo sociale che funge da elettorato e addirittura delle persone votate. Rischio di ansia e depressione, disturbi legati all'immagine corporea, ma anche all'immagine interiore: più connessi, dunque, ma più soli, con perdita anche sul piano della rappresentanza democratica. Tutti i tentativi che si sono messi in atto per impedire ai giovani di entrare nei social sono falliti, con il risultato di lasciarli in balia di una sempre più dilagante disinformazione che alla radice del sabotaggio della democrazia spesso operato da potenze straniere totalitarie. La stessa AI si sta rivedendo un potente specchio disarmante fatto di tecnologia generativa. Non sappiamo se ci sarà una ribellione, una reazione come quella "luddista", ma tutti noi, se ci sarà, dovremmo esserne protagonisti.
Casalino Pierluigi 
 

 


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Roberto Guerra
 

domenica 27 ottobre 2024

Italia, dossieraggi, off limits!

 https://milano.repubblica.it/cronaca/2024/10/27/news/inchiesta_hacker_intercettazioni-423580641/?ref=RHLF-BG-P1-S1-T1

Inchiesta hacker, arrestato: “Ho 800mila dati riservati in hard disk”. Il pm: “La banda è un pericolo per la democrazia”  

Nunzio Samuele Calamucci intercettato dice di averli presi dalle banche dati delle forze dell’ordine

lunedì 2 settembre 2024

Italia, media, democrazia contagiata...

 

Giornalismo e dossieraggio: siamo in una democrazia infettata da un sistema giudiziario-mediatico che si muove nell'illegalità

Alessandro Sallusti
 

 
 

mercoledì 9 luglio 2014

Asino Rosso per Israele

Editoriale 01 Nota di Asino Rosso per Israele   Ancora una volta Israele e il libero e creativo millenario popolo ebraico è minacciato non solo da certo terrorismo islamico, ma anche da livelli culturali differenti e storicamente autoritari nazionalsocialisti. Piaccia o meno all'apatia e all'inettitudine di un Obama clamorosamente debole (a suo tempo accolto dal popolo del web e dal mondo come anche il Presidente Usa straordinario per democraticizzare tutta la Terra e anche l'area mediorientale.)  Piaccia o meno  all'ambiguità stessa dell'Unione Europea, sarà un caso con il Germania power, più incline a ipocrite dialettiche con Hamas e l'uguaglianza islamica presunta, a politiche filo Islam e stranieri... ricattata dalla solida Finanza islamica stessa... anzichè dalla parte di Israele senza se e senza ma. Piaccia o meno, qua ora non a caso, alla solita Italia a una dimensione, simpatizzante fino all'antisemitismo (altro che la Destra di Berlusconi a suo tempo miglior amico europeo di Israele!) verso Hamas e altre entità diversamente dem.., semplicemente nei fatti sempre terroriste e con l'idea patonecrofilia di annientare Israele e gli ebrei! Molte associazioni on lus e centri sociali inclusi...
Se necessario, Viva Israele interventista 3.0!

BENITO GUERRAZZI

INFO
http://www.fiammanirenstein.com/

 adkronos

Ultimatum di Peres:

"Basta razzi su Israele o invadiamo Gaza"


Un'offensiva di terra su Gaza "potrebbe avvenire presto" se Hamas non fermerà il lancio di razzi. Lo ha detto il presidente israeliano Shimon Peres in un'intervista alla Cnn. "Li abbiamo avvertiti. Gli abbiamo chiesto di fermarsi- ha detto Peres all'emittente Usa- abbiamo atteso un giorno, due giorni, tre giorni e hanno continuato e hanno sparso il loro fuoco su più zone di Israele".
"L'esercito è pronto per tutte le possibilità", poco prima era stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, citato dai media locali, dopo una riunione del gabinetto di Sicurezza, a fare il punto. "Hamas - ha affermato - pagherà un caro prezzo per avere aperto il fuoco verso i cittadini israeliani. La sicurezza dei cittadini israeliani viene prima. L'operazione verrà estesa e continuerà finché le nostre città non verranno più attaccate e tornerà la calma".
Nella notte di martedì l'esercito israeliano ha sferrato nuovi raid e nel secondo giorno dell'offensiva sono stati attaccati 160 obiettivi, mentre dall'inizio dell'operazione le Forze aeree e la Marina israeliane hanno attaccato 435 obiettivi. Secondo fonti militari di Israele sono 225 i razzi dalla Striscia dall'inizio dell'operazione 'Margine protettivo' partita lunedì notte, una quarantina dei quali è stata intercettata dal sistema di difesa Iron Dome.
Bilancio vittime - Intanto è salito a 36 il numero delle vittime palestinese dell'offensiva israeliana a Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa di Hamas Safa, secondo cui tra le vittime ci sono una donna di 80 anni e cinque bambini di 2,8,10,13 e 15 anni. I feriti sono oltre 260.
Questa mattina le sirene anti missile sono risuonate anche a Tel Aviv, dove sono seguite circa sei esplosioni, ad Ashkelon (Ascalona) ed in altre comunità vicino il confine con Gaza. I residenti si sono messi al riparo nei rifugi antiaerei.



mercoledì 16 maggio 2012

DEMOCRAZIA DIRETTA E STATO SOCIALE


 
DEMOCRAZIA DIRETTA E STATO SOCIALE

un binomio indissolubile

di Gianfredo Ruggiero

  
Fin dalla sua comparsa sulla terra l'uomo si è caratterizzato, al pari di molte altre specie animali, come essere sociale. Come persona individuale, ma propensa ad associarsi per condividere e sviluppare con altri i comuni interessi e per meglio tutelare e difendere le proprie conquiste lavorative e sociali.
Escludendo le società collettivistiche dove tutto e messo in comune e l'individualità annullata, possiamo affermare che le associazioni  o microcomunità - da quella base rappresentata dalla famiglia unita da vincoli di amore e di sangue a quelle in ambito lavorativo come i sindacati e le associazioni di categoria - rappresentano le cellule del tessuto connettivo di una moderna, pluralista e ordinata società.
Questa premessa è necessaria per comprendere lo spirito e le finalità della Democrazia Diretta che si collocano all'interno di un ampio e articolato processo teso al superamento del modello liberal-capitalista e al ridimensionamento del ruolo dei partiti finalmente ricondotti nell'alveolo istituzionale.
Dimentichiamoci, per il momento, dell'attuale sistema e pensiamo ad un qualunque lavoratore, operaio, impiegato o professionista, inserito in un sistema a Democrazia Diretta. Questi è chiamato ad eleggere, su base territoriale, secondo il principio delle primarie e senza il filtro dei partiti, il rappresentante della categoria di appartenenza.
Il nostro lavoratore sarà motivato ad andare a votare e lo farà con la massima attenzione e competenza affinché gli interessi della sua categoria siano ampiamente tutelati.
Lo stesso vale per le altre espressioni significative della società. Medici e insegnanti, sindacati e industriali, uomini di scienza e di cultura, casalinghe, sportivi, pensionati e immigrati...ogni realtà importante del Paese avrà il suo rappresentante in Parlamento che, di fatto, sarà lo specchio della società.
I parlamentari risponderanno direttamente e senza il filtro dei partiti agli elettori da cui hanno ricevuto il mandato e non avranno bisogno, come avviene ora, di crearsi le clientele per assicurarsi la rielezione. E' sufficiente lavorare bene, nell'interesse della categoria di appartenenza e di quello supremo della Nazione. Non ci saranno più le tangenti ai partiti e le mazzette ai politici.
Il Parlamento sarà composto da tecnici qualificati e da persone competenti. Non avremo più il tuttologo, il politico che un giorno fa il Ministro della Sanità e il giorno dopo il Ministro dei trasporti, bensì un medico a capo della Sanità, un ingegnere al dicastero dei Trasporti e un magistrato al Ministero della Giustizia.
Al vertice dello Stato vedremo, anch'esso eletto direttamente dal Popolo e con il meccanismo delle primarie, un Presidente della Repubblica con funzioni di Primo Ministro svolgere il delicato compito di governo della Nazione e di garante della pace sociale, in grado di intervenire con autorevolezza e senso dello Stato quando interessi di categoria o di parte, pur legittimi, sono in contrasto con quello generale. I principi guida saranno l'interesse nazionale e l'autosufficienza, soprattutto in campo alimentare ed energetico (basta mortificare la nostra agricoltura per importare le arance dalla Spagna e i pomodori dalla Cina, abbandonare le centrali idroelettriche per importare la corrente da Francia e Svizzera…).
A livello locale prevarranno le liste civiche che si confronteranno sulla base di programmi concreti sfrondati da demagogie e interessi di partito.
Con l'avvento della Democrazia Diretta i partiti continueranno ad esistere, ma saranno ricondotti nel loro ruolo essenziale d'indirizzo e di garanti delle libertà, senza ingerenze nella società civile e sconfinamenti nella gestione della cosa pubblica. Usufruiranno di finanziamenti statali, ma saranno tenuti alla compilazione della denuncia dei redditi sottoposta al vaglio della Guardia di Finanza. Sarà inoltre introdotta l'incompatibilità tra una qualunque carica di governo o istituzionale e cariche di partito: chi decide di servire la Patria lo deve fare senza alcun condizionamento o interesse di parte.
Il Parlamento sarà, come ora, costituito da due rami, ma con composizione e compiti diversi: la Camera dei Deputati, espressione della società civile, si occuperà delle questioni sociali e il Senato della Repubblica, espressione della politica, avrà compiti di indirizzo e di politica estera. Le leggi dovranno passare al vaglio di entrambe le Camere ed essere approvate dal Capo dello Stato, previa verifica da parte della Corte Costituzionale.
Di provenienza politica saranno i presidenti delle Regioni (le provincie saranno soppresse) e il Presidente della Repubblica. Nel Consiglio Direttivo delle Regioni siederanno, con pari potere, i politici e le rappresentanze sindacali interne e delle associazioni degli utenti.
La concertazione tra le parti sociali, che oggi avviene all'esterno delle Istituzione con la saltuaria e pavida intermediazione del Governo, domani avverrà direttamente in Parlamento dove il confronto coinvolgerà non solo le parti in causa, ma anche le altre realtà a cui oggi è negata voce. Non avranno più senso gli scioperi, il diritto sarà comunque garantito, ed i ricatti tipo Fiat: finanziamenti statali in cambio della promessa del mantenimento dei posti di lavoro.
La nuova Costituzione si armonizzerà in un rinnovato Stato Sociale con il ripristino di tutte le conquiste sociali oggi sacrificate sull'altare del libero mercato e della globalizzazione economica e si completerà con la Socializzazione delle Imprese (ingresso nel Consiglio di Amministrazione delle grandi aziende della rappresentanza sindacale interna e suddivisione degli utili d'impresa tra gli azionisti e i lavoratori) e con il diritto alla proprietà della prima casa attraverso l'Istituto del Mutuo Sociale finanziato e gestito direttamente dalle Regioni senza alcuna finalità di lucro.
La sovranità monetaria sarà ristabilita con il ritorno allo Stato della Banca d'Italia, ora in mani private, e conseguente superamento del "signoraggio bancario" causa primaria dell'enorme e inestinguibile debito pubblico(1).
Il ridimensionamento del potere bancario, il superamento della dipendenza economica dai mercati internazionali e dei vincoli europei saranno i primi obiettivi del nuovo governo nazionale, come pure la chiusura di tutte le basi NATO e americane presenti sul nostro territorio, fermo restando gli accordi di alleanza che dovranno essere ridefiniti a partire dalla nostra partecipazioni alle guerre "umanitarie".
I settori strategici (energia, sicurezza, sanità, istruzione e trasporti) e i servizi pubblici locali devono essere sottratti alle logiche del mercato e del profitto per essere gestiti direttamente dallo Stato, con uomini dello Stato motivati e ben pagati e non dai partiti come avviene attualmente. Da questa riorganizzazione anche il nostro disastrato ambiente ne trarrà giovamento.
Sono certo che queste proposte faranno saltare sulla sedia (o meglio... sulla poltrona) i politici di mestiere e quanti in questo sistema ci sguazzano. Lotteranno con i denti e con le unghie per mantenere i loro privilegi e le accuse di attentato alla democrazia e di ritorno al Fascismo si sprecheranno, come pure i tentativi di bollare le nostre idee come demagogiche e irrealizzabili.
In effetti, come avrete compreso, non si tratta di semplici riforme, bensì di una rivoluzione, prima culturale e di pensiero e poi politica.
La spinta deve venire dal basso, da un serrato e approfondito dibattito ed i promotori non possono che essere i circoli culturali, le associazioni di qualunque tipo e persone estranee ai partiti.
Le rivoluzioni nascono dal malcontento popolare, ma rimangono sterili o sfociano nel terrorismo se alla loro testa non si pone una Elite costituita da uomini puri che sappiano trovare, forte del consenso popolare, le giuste strategie.
Questa è la strada da perseguire. Senza ricorrere alla violenza o farsi tentare dalle scorciatoie militaristiche, non lo vogliamo e non ne abbiamo bisogno perché la nostra forza è nelle ...idee.
Gianfredo Ruggiero, Presidente Circolo Culturale Excalibur - Varese (Italia)


Note.
 (1)  La Banca d'Italia, ora filiale della Banca Centrale Europea anch'essa privata, stampa le banconote che poi vengono prestate allo Stato al suo valore nominale a cui sono aggiunti gli interessi e le spese di stampa, pur cui una banconota da 500 euro che a Bankitalia costa solo 30 centesimi noi la paghiamo, attraverso i titoli di debito pubblico, 500 euro + stampa e gli interessi che si moltiplicano ogni anno. Di questo perverso meccanismo, nell'era dell'informazione e a dispetto della tanto decantata democrazia e libertà, in televisione e sui giornali non si fa neppure cenno.

L'articolo può essere liberamente riprodotto, è sufficente citare l'autore e la fonte.






excaliburitalia.wordpress.com

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martedì 1 maggio 2012

Futurismo sociale: Licenziare Equitalia-Usura igiene d'Italia!!!!

  

Licenziare Equitalia? Si può
I Tea Party ai sindaci:
"Riscuotete da soli i tributi"

Licenziare Equitalia? Si puòI Tea Party ai sindaci:"Riscuotete da soli i tributi"
Da mesi Equitalia usa la mano pesante contro cittadini e imprenditori. Il movimento Tea Party, da sempre impegnato nella lotta contro l'eccesso di tasse e di burocrazia, chiede che i Comuni raccolgano l'appello per una riscossione diretta dei propri crediti: per il Comune sarebbe un notevole vantaggio economico e una concreta dimostrazione di sensibilità e vicinanza verso i propri cittadini in un momento di grande difficoltà economica. Scarica la lettera da inviare ai sindaci

IL GIORNALE
http://www.ilgiornale.it/interni/appello_tea_party_sindaci_italianivia_equitalia_riscuotete_tributi_soli/tea_party-equitalia-comune_de_equitalizzato-tributi-tasse-esattori_fiscali/30-04-2012/articolo-id=585683-page=0-comments=1

mercoledì 23 novembre 2011

Alessandrina: Mettete fine agli ospedali dell'orrore siriani from Avaaz.org

Due settimane fa la Russia ha vergognosamente indotto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a bloccare un’azione globale per fermare il massacro di innocenti da parte del regime siriano. E contemporaneamente ha consegnato armi di grossa potenza a questi macellai.

Ma ora la pressione su Assad sta crescendo: le sanzioni economiche hanno lasciato il suo esercito senza risorse sufficienti e allo stremo delle forze e la Lega Araba gli ha concesso due settimane per incontrarsi con i leader dell’opposizione. Ci sono due paesi chiave che possono fare la differenza per fermare il bagno di sangue: la Turchia, paese confinante della Siria nonché potenza emergente della regione, e la Germania, il secondo partner commerciale della Russia e suo tradizionale mediatore.

Sia la Turchia che la Germania sono sensibili all'opinione pubblica mondiale e stanno emergendo come paladini del movimento pro-democrazia siriano. Una forte pressione da parte nostra potrebbe spingerli a convincere la Russia a smettere di sostenere il regime. Firma la petizione ora: la consegnerò ai Ministri degli esteri della Turchia e della Germania questa settimana:

http://www.avaaz.org/it/stop_the_horror_in_syria_a/?vl

Mentre alcuni governi non sanno come muoversi, i membri di Avaaz stanno facendo la differenza in Siria. Siamo stati in grado di supportare le forti sanzioni al petrolio che hanno gettato le basi per la disfatta di Assad. Abbiamo fatto breccia nel silenzio dei media e lavorato senza sosta per documentare le sparizioni di persone e gli altri numerosi crimini, smontando le bugie del regime. Ora è il momento di mantenere accesa la fiamma della speranza e di illuminare il cammino verso una Siria pacifica e democratica.

Per contattare Avaaz   scrivere  utilizzando il nostro modulo www.avaaz.org/it/contact, oppure telefonaci al 1-888-922-8229 (USA).

Con speranza,

Wissam Tarif e il resto del team di Avaaz

PIU' INFORMAZIONI:

Così l'Occidente arma Siria e Yemen (Terra):
http://www.terranews.it/news/2011/10/cosi-l%E2%80%99occidente-arma-yemen-e-siria

Il veto della Russia all'ONU e le relazioni finanziarie con la Siria (New York Times, in inglese)
http://www.nytimes.com/2011/10/06/world/middleeast/with-united-nations-veto-russia-and-china-help-syria.html

Siria, sanzioni turche dai primi di ottobre, no misure contro popolazione (Adnkronos International):
http://www.adnkronos.com/IGN/Aki/Italiano/Politica/Siria-sanzioni-turche-dai-primi-di-ottobre-no-misure-contro-popolazione_312487098646.html

Siria, stop all'Onu da Russia e Cina (Il Sole 24Ore):
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-10-06/siria-stop-russia-cina-063844.shtml?uuid=Aa7IWOAE

La Germania è il secondo partner commercial della Russia (sito del Ministero degli esteri tedesco, in tedesco):
http://www.avaaz.org/german_foreign_ministry

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martedì 18 gennaio 2011

Video-messaggio del presidente Berlusconi ai Promotori della Libertà

Promotori della Libertà
  SILVIO BERLUSCONI

Cari amici,

alcuni noti PM della Procura di Milano hanno effettuato una gravissima intromissione nella mia vita privata, effettuando una inaccettabile schedatura dei miei ospiti nella casa di Arcore, con l’individuazione di tutti i loro numeri telefonici, hanno messo sotto controllo per diversi mesi i loro telefoni, hanno adottato un atteggiamento discriminatorio e umiliante nei confronti di persone che non hanno alcuna responsabilità se non quella di essere state mie ospiti e di portarmi amicizia e affetto.

Ancora una volta la giustizia è stata piegata a finalità di carattere politico, con una volontà chiaramente persecutoria nei miei confronti. A questi Pubblici Ministeri non è evidentemente piaciuto il voto di fiducia del 14 dicembre tanto che, subito dopo, mi hanno iscritto nel registro degli indagati. A quegli stessi PM non è piaciuta nemmeno la decisione della Corte Costituzionale al punto che, il giorno successivo alla sentenza della consulta, con una tempistica perfetta, hanno reso pubbliche le loro indagini.

Ed è gravissimo ed è inaccettabile che, trascorsi 15 giorni, non abbiano mandato gli atti di queste indagini al Tribunale dei Ministri come prescrive la legge.

E’ gravissimo, inoltre, che abbiano tentato di accedere ai locali della mia segreteria politica, per ricercare poi chissà cosa, visto che sostengono di avere prove così evidenti da poter richiedere addirittura il giudizio immediato.

In realtà, le accuse che hanno formulato nei miei confronti sono totalmente infondate e addirittura risibili. Il dirigente della Polizia che sarebbe stato “concusso” nega di esserlo mai stato, e la persona minorenne nega di aver mai avuto avances né tantomeno rapporti sessuali e afferma di essersi presentata a tutti come ventiquattrenne, fatto avvalorato da numerosissime testimonianze.

La mia vita di imprenditore mi ha insegnato quanto sia difficile affermarsi per una persona giovane, soprattutto agli inizi, perciò, quando posso cerco di aiutare chi ha bisogno.

In particolare, conosco il mondo dello spettacolo e so cosa vuol dire e cosa succede a chi cerca di lavorare in quell' ambiente.

Nel corso della mia vita ho dato lavoro a decine di migliaia di persone e ne ho aiutate a centinaia.

“Mai” in cambio di qualcosa se non della gratitudine, dell’amicizia e dell’affetto. E continuerò a farlo. E’ assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. E’ una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. E’ una cosa che considererei degradante per la mia dignità.

A me piace stare con i giovani, mi piace ascoltare i giovani, mi piace circondarmi di giovani.

Alcune di queste persone le conosco da diversi anni, altre da  meno tempo, ma di molte conosco la situazione di disagio e di difficoltà economica. Le ho aiutate in certe occasioni e sono orgoglioso di averlo fatto.

Ho dato spesso incarico ai miei collaboratori di aiutarle per la loro casa, per le cure mediche, per l’educazione dei loro figli. Non c’è mai stata, lo ripeto, “mai” alcuna correlazione fra denaro e prestazioni sessuali.

Ancora: sono destituite di ogni fondamento le accuse a Emilio Fede, a Lele Mora, e a Nicole Minetti.

Emilio Fede è un amico carissimo da sempre. Lele Mora lo conosco da molti anni per il suo eccellente lavoro a Mediaset. L’ho aiutato in un momento di grande difficoltà economica e di salute e sono orgoglioso di averlo fatto. So che, quando potrà, mi restituirà quanto gli ho prestato.

Nicole Minetti è una giovane donna brava e preparata che sta pagando ingiustamente il suo volersi impegnare in politica.

In un paese libero e democratico è inaccettabile che la Procura faccia in modo che vengano divulgati frammenti di telefonate private di tutte queste persone che hanno osato venire a casa mia.

Tra l’altro accade spesso, come è noto a tutti, che quando si parla al telefono si usino toni e modi diversi rispetto al dialogo diretto tra persone.

Certe frasi, pronunciate in tono magari scherzoso, sono completamente diverse quando vengono lette sulla stampa nelle trascrizioni. E poi molto spesso nelle conversazioni private, tra amici, ci si vanta magari per gioco di cose mai accadute o si danno giudizi superficiali per amore della battuta. E in più è inaccettabile che si facciano delle perquisizioni con metodi intimidatori nelle case di queste persone ospiti, sequestrando di tutto e di più, conducendole poi per un intero giorno in questura alla stregua di malfattori e per di più impiegando in queste operazioni più di cento uomini, un impegno di forze degno di una retata contro un’organizzazione mafiosa.

E’ gravissima, è inaccettabile, è contro la legge, questa intromissione nella vita privata delle persone.

Perché quello che i cittadini di una libera democrazia fanno nelle mura domestiche riguarda solo loro.

Questo è un principio valido per tutti e deve valere anche per me.

Del resto nessuno può essere rimasto turbato da quelle serate perché tutto si è sempre svolto all’insegna della più assoluta eleganza, del più assoluto decoro etranquillità e senza nessuna, nessuna implicazione sessuale.

Tutti i partecipanti a quelle serate hanno rilasciato al riguardo dichiarazioni inequivocabili.

Del resto io, da quando mi sono separato, ma non avrei mai voluto dirlo per non esporla mediaticamente, ho avuto uno stabile rapporto di affetto con una persona che ovviamente era assai spesso con me anche in quelle serate e che certo non avrebbe consentito che accadessero a cena, o nei dopo cena, quegli assurdi fatti che certi giornali hanno ipotizzato.

In conclusione, non si può andare avanti così.

Non è un paese libero quello in cui quando si alza il telefono non si è sicuri della inviolabilità delle proprie conversazioni.

Non è un paese libero quello in cui alcuni magistrati conducono delle battaglie politiche usando illegittimamente i loro poteri contro chi è stato democraticamente chiamato a ricoprire cariche pubbliche.

Non è un paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto.

Occorre fare immediatamente le riforme, tra cui anche quella della giustizia, che rendano il nostro paese anche sotto il profilo della tutela dei diritti fondamentali di ogni cittadino simile alle altre grandi democrazie.

Noi ci impegneremo strenuamente per fare tutte queste riforme.

 

martedì 7 dicembre 2010

Liu Xiaobo Premio Nobel vs la China e i Paesi antidemocratici. Sanzioni!


***Ecco il vero volto del miracolo boom China, esaltato acriticamente dalla Realpolitik. Lapsus apparentemente e relativamente secondari della storia come questo, spiegano anche certa crisi strutturale senza nessun ausilio di chissà quali superesperti.... La globalizzazione critica e democratica esige per DNA planetario, la democrazia e la condivisione dei valori universali dell'Uomo, nei fatti condivisi e almeno virtualmente garantiti soltanto nel Libero Occidente, cosiddetto imperialista.... Sic!  In una civiltà scientifica, soltanto questo atteggiamento vergognoso della China verso il Nobel Liu Xiaobo, farebbe scattare automaticamente sanzioni internazionali.  E verso gli altri modelli alternativi... nell'elenco. Tutti Paesi pre-democratici, tra postcomunisti, islamici, postfascisti....
In una civiltà scientifica... la China sarebbe in una settimana, per violazione di ogni diritto umano, dei lavoratori, del commercio, delle donne e dell'infanzia, ridotta peggio della Grecia.....  E in Italia si lamentano del postmoderno Marchionne!
 
Marco Cremonini Neuchatel Svizzera

mercoledì 15 settembre 2010

BENNY NONASKY POESIA PER SAKINEH

A Sakineh.
di Benny Nonasky

Sakineh_Mohammadi_Ashtiani__280xFree.jpg
Un urlo spezza le ombre che nascondono il tuo volto
immerso nel silenzio sotto l'ombrello di un velo.
Chi ti ha più vista? Come ti riconosco?
So che sei rinchiusa nei meandri più luridi,
che stai pregando di morire non sapendo
nulla di quanta luce intorno
c'è,
di quanta luce ti stia cercando.
Questa luce non ha un solo nome:
è composta da milioni di noi,
che siamo te come te e per te.
Questa luce la stiamo costruendo
istante per istante per raggiungere
l'oscurità che ti incatena.
Noi stiamo urlando contro questi maledetti
che tentano di scrivere il tuo domani
con una pietra sanguinante
che da millenni rotola sul neutro suolo bianco.
(Lascia una scia che lenta si impregna e lenta evapora.)

sabato 4 settembre 2010

Antropologia Islamica...

* da IL GIORNALE

Treviso - Ancora una volta Islam e violenza. Voleva a tutti i costi che la sua convivente trevigiana di 39 anni abbracciasse la religione islamica, arrivando a ferirla con una forchetta e a brandire un coltello pur di convincerla a convertirsi. Per questo un operaio marocchino, 37 anni, regolare in Italia, è stato obbligato dal giudice a tenersi ad almeno 500 metri di distanza dai luoghi frequentati dalla donna e ad allontanarsi dall’abitazione familiare.

Religione e violenza domestica I due vivevano assieme da una decina di anni; dal 2006 l’immigrato aveva iniziato a picchiare la convivente motivando le violenze con la mancata conversione e con la incapacità della donna di essere una brava cuoca. In diverse occasioni la vittima si era recata in ospedale a causa delle ferite procurate dall’uomo, ma non aveva mai voluto denunciarlo. Solo dopo che il marocchino ha brandito un coltello da cucina davanti al suo volto, la donna ha deciso di raccontare i lunghi anni di violenze e di minacce agli investigatori...

SEGUE

http://www.ilgiornale.it/interni/islam_violenza_treviso_uomo_picchia_convivente_non_voleva_convertirsi/islam-conversione-violenza-treviso/31-08-2010/articolo-id=470297-page=0-comments=1

Bergamo - È stato fermato in serata a Suisio, in provincia di Bergamo, il marocchino sospettato di aver picchiato e accoltellato sabato sera a Bergamo la fidanzata incinta, facendole perdere il bambino. L’uomo, 38 anni, residente a Bergamo, aveva trovato rifugio a casa di alcuni parenti e si pensa che stesse programmando una fuga all’estero. Il blitz degli uomini della Squadra mobile, che lo stavano cercando da tre giorni, è scattato in serata. Era stata la vittima dell’aggressione, Nicoletta Gaspani, 25 anni, di Capriate San Gervasio (Bergamo) ad indicare agli inquirenti il suo fidanzato come l’aggressore. I particolari dell’operazione saranno resi noti domani, alle 12, in una conferenza stampa alla questura di Bergamo.

La ricostruzione dell'aggressione Secondo la ricostruzione raccontata oggi dall’Eco di Bergamo, il presunto autore del gesto - sarebbe stata proprio lei a indicarlo come tale alla polizia - sarebbe il fidanzato marocchino, 40 anni e padre del nascituro: la squadra mobile della questura gli sta dando la caccia senza sosta, ma ancora non è riuscita a rintracciarlo. Nicoletta Gaspani era a casa del fidanzato, un marocchino quarantenne che conosceva da pochi mesi. Tre mesi fa era rimasta incinta.....

SEGUE

http://www.ilgiornale.it/interni/bergamo_accoltella_la_fidanzata_incinta_arrestato_marocchino/cronaca-bergamo-marocchino-aggressione-fidanzata/31-08-2010/articolo-id=470275-page=0-comments=1

 

giovedì 2 settembre 2010

“Le donne contro Ahmadinejad” da Paolo Spath


“Le donne contro Ahmadinejad

Due volte in un anno, chi riesce a far parlare dell’Iran vero, sono le donne. L’Iran che questa volta non è presente sulla scena internazionale come minaccia atomica, ma come vero e proprio regime totalitario, violento e a-democratico.

Sono queste donne che riescono a denunciare con i loro volti, con le loro storie, con i loro diritti violati, la condizione nella quale il regime teocratico degli Ayatollah opprime il popolo in tutte le sue libertà.

Ricordiamo tutti le commoventi immagini di Neda, uccisa dai pasdaran della Rivoluzione Islamica, dopo le elezioni del Giugno 2009. Quante emozioni e quanta indignazione hanno suscitato i suoi bellissimi occhi!

In questi giorni parliamo di un’altra donna, Sakineh, condannata dal suo paese a morire per lapidazione.

Ora, a poche ore dall’esecuzione, tutto il mondo, giustamente ma forse anche troppo in ritardo, si sta mobilitando, chiedendo al governo di Teheran di sospendere questa condanna disumana.

Mi auguro che questo possa succedere, mi auguro che Sakineh possa vivere e scontare le colpe commesse in una prigione, ma scontarle con la dignità di Essere Umano.

I volti di queste due donne, uno che campeggia oggi in tutto il mondo e l’altro ancora vivido nei nostri ricordi, sono davvero i nemici più forti di Ahmadinejad, capaci di toccare le note più profonde e sincere delle persone: il senso di umanità.

Il loro sacrificio non sarà vano solo se il ricordo e l’indignazione non siano emozioni passeggere, ma possano essere il motore di una mobilitazione internazionale per la salvaguardia dei diritti e per destituire un regime disumano che non tutela democrazia, diritti umani e dispone liberamente della vita del suo popolo.

Un anno fa abbiamo festeggiato i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino al grido “ La nostra Patria è la dove si lotta per la Libertà!”con l’auspicio che tutti i muri che opprimono gli uomini nel mondo possano crollare.

L’Iran con la sua terribile dittatura è uno di questi muri (senza dimenticarne altri come quello dei diritti violati dalla Cina in Tibet) che ostacolano l’orizzonte del mondo nel quale vogliamo vivere, un mondo nel quale tutti, uomini e donne, abbiano la Libertà.


Paolo Spath

Presidente provinciale Giovane Italia Ferrara

 http://www.affaritaliani.it/politica/iran_sakineh_sitin_ambasciata_roma020910.html

 

martedì 24 agosto 2010

Modello Disneyland

da IL GIORNALE

 

Il velo islamico divide anche a Disneyland: una giovane hostess di un ristorante all'interno del grande parco a tema ha infatti denunciato che le è stato proibito di indossare il velo sul posto di lavoro - a cura di APCOM


VEDI VIDEO

http://www.ilgiornale.it/video/islam_velo_divide_disneyland/id=velo_disneyland?&LINK=MB_V

lunedì 2 agosto 2010

Francia Sarkozy contro Eurabia

da IL GIORNALE

Grenoble - Nicolas Sarkozy contro i criminali di origine straniera. Il presidente francese ha proposto oggi di privarli della cittadinanza. L’annuncio è stato fatto durante la presentazione del nuovo prefetto dell’Isère, a Grenoble, dove recentemente si sono verificati degli scontri tra la polizia e i giovani di una banlieue, dopo che gli agenti avevano ucciso un rapinatore di origine straniera. "Non possiamo esitare a rivedere i motivi che possono portare alla perdita della nazionalità francese" ha detto il presidente. "La nazionalità francese deve poter essere ritirata a tutte le persone di origine straniera che volontariamente attentato alla vita di un poliziotto o di chiunque altro rappresenti l’autorità pubblica". Inoltre, Sarkozy vuole che l’acquisizione della nazionalità per i minori nati in Francia da genitori stranieri, una volta raggiunti i 18 anni, non sia più un diritto, se delinquono.

Contro i clandestini I clandestini hanno troppi diritti. Dopo l’attacco contro i criminali di origine straniera, cui dovrebbe essere tolta la cittadinanza, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, mette al centro della sua politica sulla sicurezza la questione degli immigrati irregolari. Il suo discorso è stato pronunciato a Grenoble, durante la presentazione del nuovo prefetto dell’Isère. "Mi auguro che si valutino i diritti e le prestazioni cui oggi hanno accesso gli stranieri clandestini. Una situazione irregolare non può conferire più diritti di una situazione regolare e legale" ha dichiarato Sarkozy. Il presidente non ha precisato a quali diritti facesse riferimento...

segue

http://www.ilgiornale.it/esteri/immigrati_sarkozy_duro_togliere_cittadinanza_a_quelli_che_delinquono/politica-sarkozy-immigrati-clandestini-rom-linea_dura/31-07-2010/articolo-id=464463-page=0-comments=1

lunedì 26 aprile 2010

New York Sventato Attentato di Al Qaida

saddam2.jpgda Il Giornale

New York - Due leader di Al Qaida avevano progettato un attacco contro la metropolitana di New York. Il piano è stato fermato dall’antiterrorismo poco prima che venisse messo in opera. Lo scrive oggi il Washington Post, definendo il fallito attentato come la minaccia più grave mai corsa dall’America dagli attentati dell’11 settembre 2001. Zarein Ahmedzay, un tassista di New York City, si è dichiarato colpevole davanti a un tribunale di Brooklyn, ammettendo di aver ordito un complotto per un attacco kamikaze a Manhattan nel settembre scorso, durante il mese Ramadan. Con Ahmedzay vi era anche Najibullah Zazi, un autista di navette shuttle dell’aeroporto di New York. Ahmedzay, 24 anni, ha detto ai giudici che lui, Zazi e un’altra persona avevano incontrato due leader di Al Qaida alla frontiera tra Pakistan e Afghanistan nell’agosto 2008 e da questi avevano ricevuto l’ordine di procedere con gli attacchi. ..

cont. http://www.ilgiornale.it/esteri/new_york_terrorismo_sventato_piano_al_qaida_per_attentati_metro/usa-terrorismo-alqaeda-attentati-metro/24-04-2010/articolo-id=440344-page=0-comments=1

mercoledì 21 aprile 2010

Quando Breznev censurava Sartre

anni-80-muro-di-berlino.jpgda Il Giornale

Maria Zalambani è professore associato di Lingua e Letteratura Russa presso l’Università di Bologna (sede di Forlì). Si è occupata prevalentemente di avanguardia russa e di letteratura sovietica. È autrice, fra l’altro, di L’arte nella produzione. Avanguardia e rivoluzione nella Russia Sovietica degli anni ’20 (Longo, 1998) e La morte del romanzo (Carocci, 2003). Il nuovo saggio che ha appena dato alle stampe si intitola: Censura, istituzioni e politica letteraria in URSS (1964-1985) (Firenze University Press pagg. 284, euro 29.90).

Partiamo dall’inizio. La censura in Russia esisteva anche prima di Lenin.
«La censura sovietica ha ereditato quella di tipo zarista. La discontinuità consiste nel fatto che mentre la censura zarista era prevalentemente repressiva, la censura sovietica è anche propositiva, prescrive. Molto è stato scritto relativamente alla censura sovietica repressiva. Un po’ più trascurato è stato l’altro fenomeno, quello che scorre parallelamente al meccanismo repressivo, e che è in grado invece di produrre, di prescrivere a monte, così che alla fine non è quasi più necessaria la censura repressiva»....

cont. http://www.ilgiornale.it/cultura/cosi_breznev_censuro_persino_sartre/19-04-2010/articolo-id=438747-page=0-comments=1

domenica 14 marzo 2010

HIDV IN ITALIA L'armadio segreto di Di Pietro

DA IL GIORNALE

Se a pensar male si fa peccato, le premesse per peccare ci sono tutte. L’oggetto dei cattivi pensieri è ancora una volta Antonio Di Pietro e la corposa informativa, depositata agli atti del processo d’appello sul Banco Ambrosiano, sul misteriosissimo blitz che da pubblico ministero a Bergamo si ritrovò a fare nel 1984 alle Seychelles nel tentativo di catturare il faccendiere Francesco Pazienza, latitante nell’isola dell’oceano Indiano. La storia è nota, gli interrogativi pure. Cosa ci facesse dall’altra parte del mondo il Di Pietro magistrato nelle vesti del Di Pietro detective, non s’è mai capito. Così come nel mistero è avvolta l’attività di segugio di Tonino in costume da bagno (sconosciuta persino al procuratore capo di Bergamo) che a chiunque, persino in spiaggia, chiedeva notizie del creatore del Supersismi nascosto laggiù. Quanto poi alle allusioni di Pazienza sui rapporti di Tonino con i Servizi e alla circostanza che il futuro eroe di Mani pulite deve la vita al faccendiere che lo salvò dai sicari dell’intelligence locale, Di Pietro ha sempre svicolato. Ecco perché, forse, sarebbe stato interessante dare una sbirciatina a quel rapporto, cui si fa esplicito riferimento nella sentenza sull’Ambrosiano, vista anche quella frase riportata da uno dei tanti magistrati che si sono occupati del crac: «Si trattò di indagini irrituali di un allora sostituto procuratore della Repubblica»...

CONTINUA http://www.ilgiornale.it/interni/il_dossier_di_pietro_che_tribunale_nasconde/10-03-2010/articolo-id=428185-page=0-comments=1

martedì 9 marzo 2010

IL PREMIER SILVIO BERLUSCONI In Piazza vs i Fascisti Rossi da Il Giornale

040817_Berlusconi_vmed_11a_widec.jpgda IL GIORNALE

 

In Lombardia il Tar conferma la riammissione del listino Formigoni. Nel Lazio il Pdl bocciato nuovamente dell'Ufficio elettorale: a vuoto la presentazione riproposta dopo il dl. Pronto il ricorso al Consiglio di Stato: sarà consegnato domani. Berlusconi denuncia le scorrettezze e chiama i suoi alla piazza. La Bonino non si ritira. Bersani: "Andiamo a votare per vincere"

.......

Berlusconi: "Soprusi violenti, in piazza" "Cari promotori della Libertà, presto vi darò appuntamento per una grande manifestazione nazionale per difendere il nostro diritto al voto e quindi la nostra democrazia e le nostra libertà." Si conclude con queste parole il nuovo video messaggio che il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha indirizzato ai Promotori della Libertà e che sarà on line sul sito della nuova organizzazione coordinata da Michela Vittoria Brambilla. "Come sapete si è cercato di estrometterci dal voto per le Regionali in Lombardia, nella città di Roma e nella sua provincia. Vogliono impedire a milioni di persone di votare per il Popolo della Libertà. E' un sopruso violento e inaccettabile, che in parte abbiamo respinto. A Milano, sia pure con un ritardo di una settimana, la nostra correttezza è stata pienamente riconosciuta. A Roma, invece, abbiamo subito una duplice ingiustizia". Prima le liste non accolte in tribunale, "poi il Tar ha completato l'opera". Così il presidente del Consiglio si lamenta della "duplice ingiustizia" subita dal Pdl a Roma sottolineando che il Tar ha respinto "non solo il nostro ricorso, ma anche l'invito che il presidente della Repubblica aveva lanciato con una propria lettera, affinché il diritto di voto, attivo e passivo fosse garantito nei confronti di tutti i contendenti, compresa la maggiore forza politica in Italia: il Popolo della Libertà".



ART COMPLETO


http://www.ilgiornale.it/interni/lazio_anche_tribunale_no_lista_pdl_berlusconi_sopruso_violento_piazza/politica-pdl-elezioni-lazio-liste-polverini-tar-bersani-consiglio_stato-ricorso/09-03-2010/articolo-id=428140-page=0-comments=1


VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=CNJvSQh8exI

 

domenica 7 marzo 2010

8 Marzo Le Donne Irachene al voto tra i Kamikaze

CONDOLIZA RICE.jpgDA IL GIORNALE

Milioni di iracheni sono andati a votare per eleggere i 325 deputati del secondo Parlamento del dopo Saddam nonostante l'offensiva dei terroristi a colpi di mortaio, razzi e bombe artigianali. Obama: "Voto pietra miliare nella storia del Paese"

Baghdad - Milioni di iracheni sono andati a votare per eleggere i 325 deputati del secondo Parlamento del dopo Saddam. E lo hanno fatto nonostante le forze del terrore abbiano scatenato sin dalla prima mattina un'offensiva a colpi di mortaio, razzi katiuscia e bombe artigianali che ha causato la morte di 38 persone e il ferimento di altre 110. A Baghdad, i morti sono stati una trentina, 25 dei quali in una palazzina crollata, apparentemente dopo essere stata raggiunta da un razzo.

Già prima dell'apertura dei seggi, le esplosioni si sono susseguite in modo impressionante. Ne sono state contate a decine. Quattro colpi di mortaio si sono abbattuti anche sulla superfortificata Zona Verde, dove hanno sede le istituzioni irachene e molte ambasciate straniere, e dove erano stati allestiti due seggi per i 'vip'.

Verso le 11 il "fuoco di sbarramento" è però andato scemando e in molti hanno progressivamente trovato la forza e il coraggio di andare a votare. Anche grazie alla decisione delle autorità di revocare il divieto di circolazione alle auto. In poco tempo i seggi si sono riempiti, e si sono formate lunghe code.

Anche nelle regioni sunnite, dove invece alle elezioni del 2005 il voto era stato in massima parte boicottato. In un seggio di un quartiere a maggioranza sunnita della capitale, la fila nel primo pomeriggio si snodava per molti metri. E le donne erano molte. Un'anziana sulla sedia a rotelle spinta dal nipote, parlando con l'Ansa si è detta determinata a partecipare per "dare un futuro migliore ai figli". Suo nipote, con un gran sorriso, ha aggiunto che "abbiamo provato la democrazia e ci è piaciuta". E nonostante l'alto numero di vittime, diversi leader hanno espresso soddisfazione per la significativa affluenza alle urne. Anche le forze di sicurezza irachene, questa volta totalmente responsabili - visto che i quasi 100 mila soldati americani sono rimasti nelle loro basi - si sono dette sostanzialmente soddisfatte.

Il presidente Jalal Talabani ha dal canto suo parlato di "giorno storico, in cui il vincitore assoluto è il popolo iracheno"....

CONT. http://www.ilgiornale.it/esteri/liraq_ha_votato_fra_bombe_38_morti_e_110_feriti/07-03-2010/articolo-id=427640-page=0-comments=1

Sunnite, sciite, religiose conservatrici o laiche liberali. Comunque vadano a finire, le elezioni di oggi in Iraq hanno già un vincitore: le donne.
Una marea rosa, con o addirittura senza velo, che per la seconda volta dal 2005 va a ingrossare non soltanto le file dell’elettorato attivo, ma anche di quello passivo. Vale a dire: una concorrenza allo strapotere maschile nella società irachena dagli stessi banchi del parlamento. All’origine una legge fortemente voluta dagli Stati Uniti, che riserva alle donne un quarto dei posti in ciascuna coalizione e di conseguenza anche dei 325 seggi a disposizione.

Cifre che sulla carta proiettano l’Iraq all’avanguardia fra i paesi arabi, con una rappresentanza femminile seconda soltanto a quella della Tunisia. In molte puntano però il dito, parlando di traguardo formale. Salama al-Khafaji, candidata dell’Alleanza nazionale irachena, denuncia una visione dominante ancora profondamente maschilista. “I partiti – dice – continuano a riservare le posizioni chiave agli uomini, con il risultato che sono poi sempre loro a gestire davvero il potere”.

Sempre più, intanto, le candidate che si presentano senza velo. Non soltanto un messaggio politico, ma il segno che qualcosa sta davvero cambiando.
“I politici che si battevano contro i diritti delle donne – dice Maysoun al-Damlouji, attivista ed ex vice ministro liberale della cultura – ne stanno ora comprendendo l’importanza. Non solo nella politica, ma in tutti gli ambiti in cui l’Iraq ha bisogno di crescere”.

C‘è però chi già guarda ancora più avanti: la vera emancipazione, dicono in molte, arriverà con l’abolizione della “quota rosa”. Soltanto quando non ce ne sarà più bisogno, le donne avranno davvero un futuro nella nostra politica.

http://it.euronews.net/2010/03/07/donne-e-voto-in-iraq-emancipazione-o-vetrina/ E video