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giovedì 20 marzo 2025

GIOVANNI SESSA-Recensione...Fuori di questo Mondo, Barbadillo

 

La mia recensione al volume di Ioan Petru Culianu, " Fuori di questo mondo" (SE) pubblicata da barbadillo.it
https://www.barbadillo.it/120156-perche-leggere-il.../

di Ioan Petru Culianu, comparso nel catalogo SE (pp. 243, euro 26,00). Il volume è stato ben tradotto nella nostra lingua da Maria Sole Croce ed è impreziosito dalla postfazione contestualizzante di Federico Ferrari. Si tratta dell’ultimo libro dell’intellettuale romeno. Poco dopo avere ricevuto, nel 1991, le bozze di questo volume, Culianu venne assassinato, in circostanze tuttora misteriose e di cui molto é stato scritto, nei bagni della Divinity School dell’Università di Chicago, dove insegnava Storia del cristianesimo e Storia delle religioni. Il libro, tanto nel titolo quanto nei contenuti, rimanda al volume, Uscite dal mondo di Elémire Zolla, studioso con il quale, negli anni immediatamente precedenti, il romeno aveva intrattenuto proficui rapporti intellettuali, condividendo alcuni aspetti della prospettiva teorica del pensatore italiano. Ma chi era Culianu? Qual è stata la sua formazione?

Studiò in Italia, a Perugia

Nato, nella Romania comunista, in una famiglia borghese, fin dall’adolescenza mostrò una non comune versatilità intellettuale. Apprese, con facilità, molte lingue moderne, fu poliglotta, medesima propensione conoscitiva ebbe per le lingue antiche. La sua formazione universitaria fu di stampo umanistico, anche se il giovane evidenziò un interesse non comune per la scienza “ultima”, in particolare per gli sviluppi della fisica relativistica einsteiniana e, di rimando, per il dibattito  epistemologico. Patì, non poco, il clima culturalmente claustrofobico del paese natale. Riuscì ad evadere da tale asfissia intellettuale, grazie a una Borsa ottenuta presso l’Università di Perugia. Giunto in Italia chiese asilo politico, subendo, in patria, un processo in contumacia. A Milano, sotto la guida di Ugo Bianchi, approfondì gli studi sullo gnosticismo, in particolare si occupò dell’esegesi di tale eresia in Hans Jonas. Si trasferì presto in Olanda e da lì giunse a Parigi. Nell’ambito storico religioso, suo riferimento imprescindibile è da considerarsi Mircea Eliade, maestro di un’intera generazione di intellettuali non-conformisti del paese danubiano. Sotto il profilo filosofico-teologico guardò al neoplatonismo rinascimentale e, nell’ultima fase di vita, alla Cabala e alla mistica ebraica. La lettura di Fuori di questo mondo rende edotti, ricorda Ferrari, che l’iter intellettuale di Culianu è stato segnato da evidente continuità: «l’estasi, le fuoriuscite dal mondo, dall’io, dalla parola sono le esperienze cui fin dalla gioventù egli aveva dedicato i propri studi» (p. 242).

 https://www.blogger.com/blog/post/edit/2397469842572953847/2271253948226123095




sabato 16 novembre 2024

Sci Fi, Sub Zero, Paura sulle montagne, recensione

Norvegia, base militare della Nazioni Unite. Un gruppo di mercenari trafuga un congegno in grado di innescare un cataclisma planetario. Durante la fuga i terroristi vengono intercettati e il loro aereo precipita sul picco di una montagna dell'Himalaya, ma sfortunatamente il congegno è già stato innescato ed ha resistito all'impatto. Ora, un gruppo di militari e scalatori professionisti deve lottare contro il tempo per recuperare il pericoloso ordigno, anche a rischio della vita, tra valanghe, crepacci e tempeste di neve... è un film d'azione statunitense del 2005 diretto da Jim Wynorski.

Film Si Fi,  un poco catatastrofico, ma trama originale e intere;,ssante; Alpinisti eroi aditi e persuasivi, peccato per il sucidio finale dell'eroe buddista, isperato per questioni private, splendido paesaggiomondiale nevoso sul K2... Asino Rosso






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Roberto Guerra
 

domenica 3 novembre 2024

Fantascienza, Cinema, Catastrofe Imminente...recensione di Asino Rosso

1999
 Catastrofe imminente, film diretto da John Terlesky, vede il pianeta Terra in serio pericolo. Un asteroide dalle dimensioni ciclopiche sta per colpire la superficie terrestre: l'inevitabile disastro mondiale può essere evitato solo grazie a un'arma nucleare - ideata dallo scienziato David Corbett (Linden Ashby) - capace di distruggere il meteorite prima che raggiunga l'orbita terrestre. Purtroppo Corbett viene rapito dai membri di una setta religiosa capeggiata dall'enigmatico Thomas Payne (Mario Van Peebles): questi è convinto che l'asteroide sia un segno divino e che annunci l'arrivo del giorno del Giudizio Universale. Lo scienziato è l'unica persona che possiede i codici di accesso per manovrare l'arma atomica e va quindi recuperato il prima possibile: viene dunque mandata in missione di salvataggio l'abile agente FBI Jeanine Tyrell (Suzy Amis). Assieme

Buon film, aocalittico e distopico, eppure impreziositi da  un ruolo, almeno simbolico e risolutivo, dei viaggi spaziali, correttivo sullo stile un poco banale e eccessivo,,,,



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Roberto Guerra
 

mercoledì 17 giugno 2015

Roma, La Pietra d'Oriente di Pierfranco Bruni, recensione di Roby Guerra

Pierfranco Bruni, Poesia e Informatica! Forse il sottotitolo/recensione per la Pietra d'Oriente (Pellegrini editore) nello specifico  suona letteralmente dissonante: amplifichiamo la poetica specifica come Parola aperta, password criptata per disvelare il linguaggio forse segreto del Poeta nella sua globalità più diversamente avveniristica.
Forse certa peculiarità, originalità di Pierfranco Bruni, candidato Premio Nobel 2015 per la Letteratura,  fluttua, come una New Wave non ancora captata da Google Map, per la sua cifra naturale/artificiosa semi-quantica: il grande Server tutt'oggi riduzionista, è dribblato dall'elettronica mediterranea doc del Poeta diversamente Saggista e dal saggista diversamente Poeta e dall'Informatico immaginale... diversamente neopitagorico...

Ben oltre i numeri primi o decimali l'opera aperta di Pierfranco Bruni, in/da La Pietra d'Oriente recente alle numerose raccolte letterarie, oltre gli archetipi stessi junghiani Occidente Oriente, Nord Sud; al di là/qua  della stessa mistica decade la parola di Bruni nei suo vettori spiccatamente esplorativi.... 
E sempre una cibernetica incantata,  pura stella polare  la bandiera tra dimensione prosatrice e poetante
riflessi creAttivi  interconnessi come specchi-neuroni.... 
Quel che spicca, nel caos poco apocalittico, quindi nel nulla pulsionale di certa contemporaneità liquida e in liquifazione, al contrario in Bruni è  Parola nuovamente Piena, aperta ma canto dell'Abbondanza, del fiore perenne in boccio,  della farfalla crisalide e nuovamente farfalla (il bozzolo superfluo!), del Sole in perenne esplosione nucleare, da cui, contro logica e intuizione banalmente umana, la nostra stessa vita passeggiata trasvolata terrestre.
Non a caso,  il Mediterraneo di Bruni  attraversa eccome il futurismo, non a caso per Necessità + Libertà, riassumendo, il prototelematico Pitagora, come una Schiuma di Stella Marina, via archetipale nova time machine, disvela oggi la Scienza e la Matematica essenza (fisica) secondo la stessa Von Franz del cosiddetto Spirito.
Distruzione oggi simulata il numero Futurista, ricombin.azione della Bellezza, prima e dopo la Tradizione... del  Futuro anteriore...  Ecco Pierfranco Bruni, poeta informatico! Fare Spirito 2.0, fare Anima nella nuova Era Eva...

Recensione di Roby Guerra

venerdì 20 febbraio 2015

Futurismo 106° - MARINETTI 70 (a cura di Antonio Saccoccio e Roby Guerra) Armando Ed. Roma, 2015. Recensione

Zairo Ferrante   (*20 2 1909- 20 2 2015, anniversario 106* del Manifesto del Futurismo)

In occasione dei settant'anni dalla morte di F.T. Marinetti, è stato pubblicato da poco, da Armando editore, il libro "Marinetti 70″.
La raccolta, curata da Antonio Saccoccio e Roberto Guerra, rappresenta una sintesi/panoramica su questi settant'anni di futurismo contestualizzando nell'attuale mondo tecno-progressista il pensiero e la figura di Marinetti che, in modo preciso e lucido, viene analizzata ( con una colta e raffinata "autopsia" estetico-etico-sociale ) tramite saggi, articoli e interviste di alcuni tra i maggiori studiosi viventi dell'artista, padre del futurismo.
In queste pagine vengono indagati a trecentosessanta gradi tutti i capisaldi dell'opera di Marinetti spaziando, con fare fresco e mai soporifero, dal culto della modernità ( insito nel genio marinettiano ) fino alla sua propulsione poetica, fatta di parole nuove, forti e libere.
Un'opera di stampo accademico che sicuramente si ritaglierà un proprio posto tra le sintesi critiche sull'avanguardia futurista pubblicate nel XXI secolo in Italia.
A conferma di quanto appena detto basta dare un'occhiata ai nomi presenti nella raccolta ( Gino Agnese, Giovanni Antonucci, Francesca Barbi Marinetti, Günter Berghaus, Pierfranco Bruni, Riccardo Campa, Giancarlo Carpi, Patrizio Ceccagnoli, Simona Cigliana, Vitaldo Conte, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Massimo Duranti, Roberto Guerra, Giordano Bruno Guerri, Miroslava Hajek, Massimo Prampolini, Antonio Saccoccio, Luigi Tallarico e Paolo Valesio) figure che non hanno bisogno di presentazioni e che, pure se prese singolarmente, rappresentano tutte delle Autorità in materia.
Infine, l'unico piccolo neo che mi sento di segnalare - che, senza nulla togliere all'importanza dell'opera, sicuramente avrebbe reso queste pagine più complete anche pensando a certo pop-futurismo nascente di stampo 3.O - è (oltre ai curatori e agli stessi Carpi, Hayek, Antonucci e Cigliana ) l'assenza degli interventi di gente come Sgarbi ( a mio avviso tra i massimi critici ed esperti d'avanguardia ) e di Graziano Cecchini o Giancarla Parisi che, in qualità di artisti e sperimentatori, negli ultimi anni tanto hanno fatto sia per il futurismo e sia per la svolta pop, sicuramente necessaria, dell'arte in generale.

Roberto Guerra Collaudo n. 2 estratto da "Marinetti 70″: "non potevano passare sotto silenzio i 70 anni della morte del fondatore e animatore del movimento, quel "Caffeina d'europa" senza il quale nessuno starebbe oggi a parlare di futurismo. Ho quindi pensato di omaggiare ftm con questo volume, la cui idea ho subito condiviso con Antonio Saccoccio, che l'ha condotta in porto aggiungendo altri autori alla serie iniziale e pervenendo al risultato che potete leggere nelle pagine seguenti. Pagine che riassumono mezzo secolo di critica sul leader del futurismo. Un poeta premettiamolo visionario, utopico, rivoluzionario, un vero e proprio scienziato dell'immaginario: non meramente provocatorio e nichilista, ma anche "costruttivo", perché capace di captare il cuore pulsante delle rivoluzioni scientifiche nell'era industriale e oggi informatica."




giovedì 13 maggio 2010

La poetica di Mario Piva di M.L. Poledrelli

MARIO PIVA 2.jpgDel vitale connubio ragione-sentimento MARIO PIVA ha prevalentemente adottato,nel primo tempo della Sua vita,la ragione connaturata alla scienza,alla tecnica,alla ricerca,allo studio dei materiali;elementi certo determinanti nella Sua attività professionale.

Trovandosi poi ad un incrocio di strade,ha percepito nell'interiorità una complessità di sensazioni e sentimenti,quasi un "soffio" che ravviva,uno spirito vitale nuovo. Si delinea perciò nell'inesplorabile abisso del Suo animo un'insondabile necessità di procedere oltre le arti industriali,applicate alla lavorazione dei metalli,indispensabili per forgiare oggetti tanto necessari per quotidiane finalità pratiche.

Sente e vive in Se stesso,nella nuova fase esistenziale,un invincibile impulso a ricercare,a studiare,a forgiare forme nuove,indirizzandosi verso il " bello ideale" delle Arti Liberali.
E' il periodo esistenziale in cui allo spirito costruttivo circoscritto da scienza e tecnica subentra lo spirito creativo che connota forme nuove,le quali si traducono nelle immagini delle Arti Liberali,principalmente della Pittura e della Scultura.

Certo questo mondo non si astrae dalle connotazioni del tempo.
E' infatti dal Cubismo che deriva una scomposizione in tutti gli elementi che costituiscono la realtà per ricomporla,organizzando fra loro,le varie parti che,solo nella loro totalità,possono darcene una visione unitaria e completa.

In tale prospettiva Picasso della figura umana rappresenta contemporaneamente l'immagine vista sia di fronte,sia di profilo,sia dall'interno.
In un secondo momento con Villon si inseriscono ritmo ed equilibrata armonia secondo una visione rigorosamente calcolata ma viva nelle trasparenze e nelle vibrazioni di luce,che animano le severe forme geometriche. Ne deriva una logica interpretazione del dinamismo delle forme e delle immagini.

Così si procede nella scultura con un insieme equilibrato di solidi geometrici. I pieni e i vuoti hanno un ruolo di uguale importanza definendo nel ritmico alternarsi di piani concavi e convessi,la sostanza dell'oggetto.

Al Cubismo si unisce il Futurismo che concepisce l'arte libera da regole e canoni prestabiliti,decisa ad esprimere il pulsare inarrestabile del movimento che anima il mondo per rendere concreto il senso del dinamismo e della velocità.

Le forme si aprono e si compenetrano,i segni si susseguono rapidi ed incalzanti.
In questo "humus artistico" si sviluppa l'opera di Mario Piva che ha nel " Cavallo" l'emblema più rappresentativo.

Infatti l'immagine equina è essenza dinamica,è idea di procedere sempre oltre,è simbolo di bellezza fisica,di armonia e di equilibrio delle forme.
Delle due configurazioni artistiche del "Cavallo" quella in metallo permette al Maestro Piva di ottenere superfici levigatissime,quella in legno gli consente di realizzare volumi solidamente squadrati; in entrambi i casi l'artista perviene ad effetti di straordinaria intensità plastica.

Preferisco l'opera in metallo di cui ammiro le forme arrotondate quasi ad esorcizzare le asprezze della vita,della società,del mondo. Colgo lo slancio derivante dall'insieme armonioso delle diverse volumetrie.Mi coinvolge la materializzazione della fierezza dell'animale,simboleggiata dalla testa protesa verso l'alto,nell'attesa di procedere oltre,di andare avanti,avanti,avanti......verso l'infinito.

Colgo in atto un'impressione dinamica che si concretizza in una forma plastica essenziale: il simbolo della meravigliosa capacità di questo animale di " librarsi negli spazi".

 

                                              Prof.ssa  Maria Luisa Poledrelli

http://www.estense.com/possibile-ammirare-tutte-le-sculture-di-mario-piva-036395.html