L’iniziativa si propone di dare una rilettura di natura estetica ad ...alcuni ruderi creati dall’uomo ma assenti in forma fisica: esse sono rovine appartenenti più alla sfera comunicativa che a quella dell’architettura, dell’arte o dell’archeologia.
Protagonista di questo primo incontro è Fabio Fornasari, architetto e artista da anni impegnato in una ricerca sul ruolo delle immagini nella contemporaneità. Sarà proprio la sostituzione della rovina a immagine ad essere al centro della riflessione della mostra: a distanza di dieci anni non rimane infatti alcun resto fisico che permetta di ricordare il tragico evento dell’11 settembre 2001. Le montagne di funeste macerie delle due torri del World Trade Center di New York create della potenza dello schianto dei due aerei sono state sostituite da una moltitudine di rovine virtuali, da rappresentazioni fruibili unicamente tramite uno schermo. La memoria è stata, così, rimpiazzata dalle immagini.
Al di là della sciagura, e oltre questa sorta di avvicendamento mediale, ciò che ci è stato davvero sottratto è stata una visione, o meglio, una moltitudine di visioni create dal sistema Panopticon (“che fa vedere tutto”) delle due torri: ogni finestra rappresentava un dispositivo ottico capace di produrre una porzione unica di panorama ed al contempo un punto di osservazione dall’alto sul mondo occidentale.
L’attuale assenza di queste visioni ricalca la cancellazione delle macerie. Non è infatti casuale la scelta della data di inaugurazione dell'evento: il 15 ottobre è il giorno della chiusura dei lavori di liberazione dai resti Ground Zero; quel cantiere ha, così, estinto l'immagine della rovina. Sarà la riscoperta di tali immagini estranee alla dimensione comunicativa e delle visioni prodotte da esse, a rappresentare il cuore della riflessione di -10: RUINS AREN'T HERE. Sarà, cioè, la memoria ad essere riabilitata.
In mostra, infatti, ci saranno un allestimento site-specific e il risultato di contributi raccolti proprio dall’11 settembre 2011 attraverso il Web*: disegni sul ricordo delle due Torri (inviati ad un indirizzo email creato ad hoc, ruinsarenthere@altaproject.com e visualizzati sul Sito http://www.altaproject.com/10ruinsarenthere) che palesano un atto essenziale, uno sforzo della memoria che difficilmente disgiunge l’anamnesi da quella indotta dai media.
Dettagli e info
-10: RUINS AREN'T HERE. Fabio Fornasari
Progetto di Fabio Fornasari
A cura di Barbara Martusciello ed Emmanuele J. Pilia
Tel. 339 6918072; email: trecinqueartecontemporanea@gmail.com
Orari: martedì-sabato ore 16 – 19.30. Festivi e domenica su appuntamento
* Invia il tuo disegno personale (firmato o con nik name) alla mail ruinsarenthere@altaproject.com entro il 10 ottobre: il tuo lavoro sarà parte integrante della mostra!
martedì 13 settembre 2011
10: RUINS AREN'T HERE * a cura di E.Pilia-F.Fornasari-B.Martusciello
martedì 26 ottobre 2010
New York Pop Art al femminile
“Seductive subversion: women pop-artists 1958-1968” (fino al 9 gennaio al Brooklyn Museum di New York; ve ne avevamo parlato qui) affronta il tema dell’arte da un angolo particolare, quello delle donne. Dunque, se siete abituati a pensare alla pop art come a una corrente artistica tutta maschile (Andy Warhol, Keith Haring etc), questa mostra vi farà (piacevolmente) ricredere.
“Seductive subversion” vuole mettere in luce, infatti, il contributo delle donne a uno dei movimenti artistici più noti del ‘900, presentando le opere di Chryssa, Joyce Wieland, Marisol, Barbro Ostlihn, Yayoi Kusama, a volte dimenticate (quanto meno in Italia), a volte invece riscoperte, come è successo a Yayoi Kusama (ricordate la sua installazione alla Biennale di Venezia del 1993?), che è diventata un’artista molto richiesta in tutto il mondo.
S- + Video ARTSBLOG
domenica 26 settembre 2010
Onu e extraterrestri....
THE INDIPENDENCE DAY?
ANSA)- LONDRA, 26 SET -Tra le agenzie delle Nazioni Unite ce n'e' una che ha,tra l'altro,il compito di tenere i rapporti con eventuali extraterrestri.Il capo e'una astrofisica malaysiana, che descrivera' il suo lavoro alla prossima conferenza scientifica della Royal Society Kavli Foundation. Dira' che l'esistenza di una vita extraterrestre va ben oltre la mera possibilita',l'Onu deve essere pronto''a coordinare la risposta dell'umanita'' ed e' una struttura pronta'per mettere in piedi questo meccanismo'.
ANSA
venerdì 24 settembre 2010
Antony Gormley: uomini nudi sui tetti di New York
L’artista e scultore Antony Gormley riesce a stupire sempre: fino allo scorso 15 agosto, sui tetti e nelle strade di New York si vedevano... degli uomini nudi. Molti, notandoli sul tetto di una casa, hanno forse pensato a un suicida, e pare abbiano chiamato la polizia. In realtà si trattava delle sculture di Antony Gormley, realizzate in ferro e fibra di vetro
giovedì 23 settembre 2010
Fiamma Nirenstein L'Occidente si svegli!
L’Occidente reagisca alle minacce prima che sia tardi. L’estremismo vuole colpire i simboli e invadere i nostri territori per dimostrare la superiorità dell’islam. Il presunto piano per uccidere il Papa significa quello che si sospettava, ma che troppi cercavano di ignorare: l’islam radicale vuole colpire al cuore la nostra civiltà, puntando sui suoi emblemi. Gli arresti dei sei algerini arrivano dopo settimane di tensione e di segnali trascurati. L’islamismo violento parla attraverso fatti, più che con le parole: mirare al Papa vuol dire essere determinati a cancellare i pilastri dell’Occidente. Il pastore Terry Jones è un stolto che voleva bruciare il Corano. E dall’altra parte sono arrivati gli incidenti nel Kashmir con 15 morti e le chiese assaltate, e adesso ecco il progetto - almeno così sembra - di uccidere Ratzinger. L’islam più fondamentalista non vuole parlare, vuole solo comandare, colonizzando l’Europa, e gli Stati Uniti, vuole l’annientamento di Israele. È un’invasione potenziale e reale che sottovalutiamo troppo spesso. I posteri si ricorderebbero di noi non per la nostra tolleranza, ma per la nostra colpevole arrendevolezza
venerdì 10 settembre 2010
11 settembre 2001-2010
* da Controcultura supereva
Deterrenza Nucleare? La Soluzione?
Recentemente: ennesima strage criminale talebana in Afghanistan: uccisi 8 medici occidentali accusati di spionaggio cristiano.Naturalmente, nessun pacifista in piazza a protestare. Nessun dibattito e quasi omertà nazionale e dell'Unione Europea. Obama che non si oppone ad una moschea a Ground Zero! E- cronaca live- un reverendo americano minuscolo che minaccia di bruciare il Corano scatenando un putiferio. Minaccia molto discutibile, ma in Occidente si discute di censurarlo mediaticamente.... mentre contemporaneamente, prima e dopo il reverendo politicamente e globalmente scorretto, nei liberi... paesi musulmani ogni giorno bruciano bandiere americane, cacciano sacerdoti cristiani, segregano le donne e via dicendo...... Per dirla con Orwell: il Vangelo è Guerra e il Corano Pace....
Ulteriori indizi non tanto di una guerra gobale dell'Occidente contro il Terrorismo islamico in odore di sconfitta, a Kabul come a Bagdhad, come certi media lasciano intendere (Obama almeno ha prontamente smentito), quanto di certa debolezza del Mondo Libero, incapace di rettificare certa stagnazione, dovuta ad un grave deficit strutturale dell'Occidente stesso.
Usando, categorie discutibili ma efficaci all'italiana, certa filosofia cattoprogressista buonista cosmica.... sembra caratterizzare i fronti aperti in Iraq (anche dopo l' abbandono previsto americano), Afghanistan e anche in Medio Oriente, con la recente stessa ancora episodica ma puntualissima.... recrudescenza dell'infinito conflitto tra Israele e..... Palestina... (al di là dei nuovi ennesimi negoziati annunciati).
Lasciando perdere, certa cecità stessa del cosiddetto turbo capitalismo e dei Governi occidentali, incapaci di conciliare guerre umanitarie di liberazione globale con necessari e paralleli Piani Marshall, va da sé – come accennato- lo spreco a tutt'oggi di risorse umane, militari e civili, e tecnologiche in conflitti fondamentali per il futuro della libertà e della democrazia a livello planetario: il rischio non tanto di perdere le guerre, ma di risolvere poco e di favorire per l'Occidente una involuzione multietnica e filomusulmana regressive, in quanto portatrice tale contaminazione di valori regressivi, ostili ai valori universali dell'uomo che soltanto – rimuovendo- le sacche troppo vaste purtroppo neoprimitive del pianeta- possono innestare punti di non ritorno biofili non soltanto nelle società teocratiche ed autoritarie arabe – tout court- ma per il Terzo o Quarto Mondo tutto complessivi.
Certo neosocurantismo dominante, certa mistificazione stessa dell'Onu, dell'Unione Europea, dei movimenti pacifisti e-o umanitari cosiddetti, un Occidente, nonostante, la Tecnoscienza a livello di hardware sociale dominante (ma il software è ancora ai livelli dei pallottolieri quasi....), la debolezza dell'America stesssa, per non parlare dell'Europa, delineano scenari globali privi di quel Senso del Futuro necessario per una svolta epocale, sempre annunciata, con il fatidico duemila, eppure soltanto virtuale.
La questione per Medio Oriente e Terrorismo islamico è naturalmente delicata, con lo stesso Iran ai limiti dell'espansione del conflitto globale. Tuttavia – oltre appunto a scenari “umanitari” nuovi e più efficaci possibili (vale a dire Superpiani Marshall ben più potenti delle strategie attualmente in atto) e ad azioni diplomatiche più evolute di quelle attuali è tempo – forse- di ricordare la storia della guerra fredda con l'ex Unione Sovietica e di come l'Occidente l'ha vinta.
Tale remember suggerisce considerazioni che soltanto con fenomeni di rimozione psicosociali profondi, appena accennati nelle righe precedenti, è possibile spiegare, non senza – dal punto di vista almeno scientifico culturale- altrettanto profonde inquietudini.
Per tutto il secondo novecento, all'indomani della sconfitta hitleriana, l'Occidente optando per la deterrenza nucleare contro l'Unione Sovietica- ha corso il rischio reale – non di gravissimi ma episodici e circoscritti attentati – come quelli ben noti del terrorismo islamico- a partire dalla strage israeliana alle Olimpiadi di Monaco, con il Black Hole poi di Ground Zero nel 2001- ma di un olocausto nucleare, se fosse successo destinato non solo alla fine della civiltà ma persino della specie umana su tutto il Pianeta.
La tanto discussa strategia della deterrenza nucleare e della politica atomica, sorta di motore perverso anche ma efficace per l'evoluzione tecnologica, ha alla fine sconfitto l'ex Impero Sovietico: pur con il rischio apocalittico molto concreto di cui prima.
Ebbene, oggi, l'Occidente non risolve la questione postmoderna dei Saraceni e del terrorismo islamico o dell'autoritarismo del mondo arabo, in quanto ha rinunciato, pur in un quadro di rischi incredibilmente inferiore e di disparità di potenza e superiorità strettamente militare, indiscutibile, a tale opzione e a tale superiorità!
Il rilancio della deterrenza nucleare, con una nuova filosofia occidentale militare per le aree belliche attuali del terrorismo islamico, prima o poi, se non si vuol rinviare il futuro di un altro secolo, soprattutto se si vogliono limitare le continue perdite di vite umane (e – nonostante le ipocrisie dei pacifisti - il maggior numero è dovuto ai frequenti attentati di Al Queda e dei Talebani e dei terroristi islamici). in Occidente, s'imporrà come nuovo Sbarco di Normandia decisivo.
Tale ritorno allo spirito vincente americano e occidentale della cosiddetta Guerra Fredda sarà più trasparente quando si comprenderà che il terrorismo islamico è il grande effetto- resistenza di quello choc del futuro pronosticato da futurologi come Alvin Toffler (ma molti altri) alla luce della nuova rivoluzione scientifica e cibernetica (Internet docet....).
I Kamikaze stessi islamici (bambini e donne coartate inclusi- ne sono la prova: evento sconosciuto nella storia anche delle guerre umane, ben diversi dal contesto contingente militare e raramente civile dei kamikaze storici nipponici. Nessuna guerra del Bene contro il Male: ma il terrorismo islamico è un fenomeno di necrofilia psicologica (per dirla con certa psicologia- ad esempio Erich Fromm).
In principio è l'Informazione, la Società dell'Informazione, prima ancora che la Divina Economia o l'Orrido Capitale, analisi ancora del...secolo scorso riduttive e fuorvianti. L'Occidente si svegli prima delle bombe nucleari (queste sì-altro che deterrenza) di certi nuovi Hitler persiani...
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/08/la-scienza-e-lislam
venerdì 3 settembre 2010
Occhi Americani sul pianeta Ferrara
da Estense Com
VOGLIONO TRIVELLARE LE AREE NATURALI FERRARESI
“La Regione blocchi ogni richiesta della multinazionale americana Aleanna Resources LLC, che intende procedere alla ricerca di idrocarburi sul territorio di Ferrara. Si tratta di aree naturali protette come del Fiume Po, da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico, e di zone interessate a fenomeni di subsidenza”.
La richiesta arriva da dal Movimento 5 Stelle che presenterà alla Giunta dell’Emilia-Romagna una interrogazione a firma Andrea Defranceschi e Giovanni Favia. Anche nel Comune di Ferrara il consigliere Valentino Tavolazzi (Progetto per Ferrara – Movimento 5 Stelle) presenterà un’interrogazione urgente
http://www.estense.com/vogliono-trivellare-le-aree-naturali-del-ferrarese-080665.html
martedì 17 agosto 2010
The Scientist: S.J. GOULD
da WIKIPEDIA
Stephen Jay Gould
Born | September 10, 1941 Queens, New York City, New York |
---|---|
Died | May 20, 2002 (aged 60) |
Nationality | United States |
Fields | Paleontology, Evolutionary biology, History of Science |
Institutions | Harvard University, American Museum of Natural History, New York University |
Alma mater | Antioch College, Columbia University |
Notable awards | Linnean Society of London's Darwin-Wallace Medal (2008) Paleontological Society Medal (2002) Charles Schuchert Award (1975) |
Signature |
Stephen Jay Gould (September 10, 1941 – May 20, 2002) was an American paleontologist, evolutionary biologist and historian of science. He was also one of the most influential and widely read writers of popular science of his generation.[1] Gould spent most of his career teaching at Harvard University and working at the American Museum of Natural History in New York. In the latter years of his life, Gould also taught biology and evolution at New York University near his home in SoHo.
Gould's greatest contribution to science was the theory of punctuated equilibrium which he developed with Niles Eldredge in 1972.[2] The theory proposes that most evolution is marked by long periods of evolutionary stability, which is punctuated by rare instances of branching evolution. The theory was contrasted against phyletic gradualism, the popular idea that evolutionary change is marked by a pattern of smooth and continuous change in the fossil record.
Most of Gould's empirical research was based on the land snails Poecilozonites and Cerion. He also contributed to evolutionary developmental biology, and has received wide praise for his book Ontogeny and Phylogeny. In evolutionary theory he opposed strict selectionism, sociobiology as applied to humans, and evolutionary psychology. He campaigned against creationism and proposed that science and religion should be considered two distinct fields, or "magisteria", whose authorities do not overlap.[3]
Many of Gould's Natural History essays were reprinted in collected volumes, such as Ever Since Darwin and The Panda's Thumb, while his popular treatises included books such as The Mismeasure of Man, Wonderful Life and Full House.
SEGUE
lunedì 16 agosto 2010
OBAMA BIN LADEN?
*da IL GIORNALE
New York - I repubblicani impallinano Obama. La destra americana lo ha definito "disconnesso" dalla nazione, in un anno di elezioni. Esponenti di primo piano repubblicani si sono opposti alla proposta del centro, dicendo che è insensato e che riapre le ferite degli attentati. Ieri, diversi hanno criticato Obama per quel che hanno definito il suo sostegno alla costruzione del centro e la conseguente polemica sul tema. "Questo non riguarda la libertà di religione perché tutti rispettiamo il diritto di ciascuno alla fede secondo i dettami della propria coscienza. Ma penso sia insensato costruire una moschea sul posto in cui 3mila americani hanno perso le loro vite come risultato di un attentato terroristico" ha detto il repubblicano del Texas John Cornyn. "A me dimostra che Washington, la Casa Bianca, l’amministrazione, il presidente stesso sembrino disconnessi dal cuore dell’America" ha detto Cornyn.
Le critiche "Obama ha abbandonato l’America", ha attaccato Debra Burlingane, cofondatrice dell’associazione 9/11 Families for a Safe & Strong America. "Ha abbandonato il posto in cui il cuore dell’America è stato spezzato nove anni fa e dove il nostro Paese mostra i suoi veri valori. Costruire la moschea è un atto volutamente provocatorio che farà versare nuovo sangue in nome di Allah". Dura anche Sally Regenhard, che ha perso un figlio vigile del fuoco nel crollo delle Torri. "Pur essendo una sostenitrice di Obama, credo che abbia sbagliato, trattando la vicenda in modo inopportuno. Non si tratta di tutelare la libertà religiosa, ma di aver sensibilità e comprensione per le vittime e per le loro famiglie". Accanto al loro dolore, si mobilita anche l’opposizione repubblicana, da sempre in prima fila contro questa moschea: "Obama continua a non ascoltare i newyorchesi", è l’accusa di Rick Lazio, candidato repubblicano alla poltrona di governatore dello stato di New York. "A New York ci sono già 100 moschee, perchè farne un’altra proprio lì? In gioco non c’è la libertà religiosa, ma la sicurezza"....
SEGUE
sabato 14 agosto 2010
LIFE IN 2050
da Estropico Blog Network + Transumanisti - SCIENTIFIC BLOG MAGAZINE
Il cancro e' un lontano ricordo, i viaggi spaziali sono una cosa quasi di tutti i giorni, e' possibile chiaccherare con un computer come con un essere umano. Il rovescio della medaglia: le guerre proliferano, la temperatura sale, l'energia manca e il terrorismo nucleare e' una realta'.
Questo il 2050 secondo un sondaggio condotto sul pubblico americano dal Pew Research Center for the People & the Press.
Il tutto per conto della rivista Smithsonian, la quale festeggia il suo 40mo compleanno con uno speciale sul futuro: Life in 2050.
Noto pero' che i video dello speciale sembrano tendere al pessimismo, come esemplificato dal quello dell'ecocatastrofista Bill McKibben (gia' noto da queste parti per il suo Enough, in cui attacca le tecnologie previste e sperate da noi transumanisti quali tecnologie per l'estensione della vita, nanomedicina, etc). Carina le sezione 40 Things You Need to Know about the Next 40 Years.
SEGUE
http://estropico.blogspot.com/2010/08/il-2050-secondo-gli-americani.html
giovedì 12 agosto 2010
Intternet a due velocita da Il Sole 24 Ore
da IL SOLE 24 ORE
Una proposta di legislazione di internet negli Usa ha scatenato un putiferio di polemiche e sta facendo discutere esperti e associazioni di settore. D'altra parte viene da due pesi massimi: il gigante del web Google e Verizon, operatore telefonico Usa tra i più importanti al mondo. La proposta consiste in sette principi che disegnano un futuro in cui i servizi internet potrebbero essere molto diversi da quelli che conosciamo adesso.
Nel bene o nel male: qui, infatti, gli esperti si dividono.
Sotto il titolo "Una proposta comune di policy per una rete aperta", i due colossi affrontano il tema dell'apertura dei servizi. Cioè della possibilità, per tutti i cittadini, di accedervi alle migliori condizioni e senza che alcuni servizi vengano discriminati. È il tema della "neutralità della rete", che sta scaldando gli animi soprattutto negli Usa (meno, in Europa). I principali operatori tlc americani vorrebbero lanciare una internet a più velocità. Gli utenti potrebbero fruire meglio e a maggiore velocità, quindi, dei servizi e dei contenuti di aziende che pagano gli operatori per questo scopo. Contro questo disegno si sono opposti finora i big della rete, tra cui Microsoft, Yahoo!, la stessa Google e varie associazioni che sostengono i diritti di internet e la liberta di espressione.
SEGUE
domenica 1 agosto 2010
Cibernetica Elogio del Multitasking
da IL POST IT
Il multitasking, la possibilità di fare molte cose assieme, è diventato di recente il capro espiatorio di ogni problema di internet e del nostro rapporto con le nuove tecnologie. Assodato che ci ha cambiato abbastanza la vita, siamo passati a indagare se ci stesse cambiando anche il cervello e abbiamo poi scoperto che non è nemmeno efficace quanto pensavamo, e che invece di farci fare le cose prima ci fa fare le cose male. Leader e portavoce della battaglia contro il multitasking (e contro altri tratti delle nostre nuove vite tecnologiche) è diventato Nicholas Carr, autore del famoso articolo “Google ci rende stupidi?” e del più recente libro “The shallows“, nonché di molti articoli critici sulla rete e sull’uso che ne facciamo. Carr ha fatto fare al revisionismo contro l’esaltazione di internet dei passi da gigante in poco tempo, e quelli che sono stati a lungo luoghi comuni sui suoi pregi assoluti, stanno ultimamente diventando luoghi comuni sui suoi difetti, in un’altalena di conformismi tipica di molti dibattiti.
Così, è interessante il tentativo di ricostruire degli argomenti a favore del vituperato multitasking da parte di David Silverman, imprenditore, scrittore ed esperto di business che scrive sul sito della Harvard Business Review. La settimana scorsa Silverman ha scritto un post intitolato “In difesa del multitasking” strutturato in quattro punti e quattro elementi difensivi.
SEGUE
http://www.ilpost.it/2010/06/18/quattro-ragioni-in-difesa-del-multitasking/
sabato 31 luglio 2010
La memoria immortale del Web
da IL POST IT
Nel complesso dibattito sulla privacy e sulle sue violazioni, dimentichiamo spesso che siamo noi stessi, ogni giorno, a regalare ad archivi permanenti parti delicate della nostra vita privata. E ormai la presenza online di tutte queste informazioni entra in relazione sempre più assiduamente con le vite offline e col funzionamento delle nostre società. Ne parla Jeffry Rosen, in un lungo articolo sul New York Times intitolato “Il web significa la fine dell’oblìo”:
Quattro anni fa Stacy Snyder, una venticinquenne di Lancaster in Pennysylvania che stava facendo un tirocinio come insegnante in una scuola superiore, pubblicò una foto sulla sua pagina di MySpace che la ritraeva ad una festa, mentre beveva da un bicchiere di plastica ed indossava un cappello da pirata. Il titolo dell’immagine era “piratessa sbronza”. Dopo aver visto la pagina, il supervisore nella scuola dove stava facendo il tirocinio le disse che la foto «non era professionale», ed il preside della scuola la accusò di promuovere il consumo di alcool tra i suoi alunni minorenni.
Il risultato fu che pochi giorni prima della sua laurea, l’Università le negò la specializzazione e di conseguenza l’abilitazione all’insegnamento.segue
giovedì 22 luglio 2010
La Rivoluzione del Libro elettronico
da Repubblica
È IL PRIMO esempio di sorpasso compiuto dagli e-book sui libri di carta. Amazon ha annunciato che negli ultimi tre mesi ha venduti più libri digitali (e-book) che cartacei "hardcover", in un rapporto di 143 a 100. E nell'ultimo mese il rapporto è salito ancora: per ogni 100 hardcover ci sono stati 180 e-book.
Gli hardcover sono i libri con copertina rilegata, com'è tipico delle prime edizioni. È un indizio secondo cui, per le nuove uscite, gli utenti di Amazon preferiscono la versione e-book. Non solo: Jeff Bezos, il numero uno di Amazon, ha aggiunto che le vendite di e-book sono triplicate nel primo semestre 2010, rispetto allo stesso periodo del 2009.
Il merito è il calo dei prezzi del lettore Kindle, nota Bezos, "è stato il punto di svolta". È la conferma che il fattore prezzo è molto importante per fare uscire i libri digitali dalla nicchia e spingerli sul mercato di massa.
Ci sono già e-book reader a 150 dollari e in Italia la fascia di prezzo di molti nuovi modelli sarà intorno ai 200 euro in autunno.
SEGUE
http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/07/20/news/amazon_libri_digitali-5711470/
domenica 18 luglio 2010
Rihanna Sexy Tour in Latex Nero
Coreografie sexy e costumi minimal. Sono gli ingredienti dei concerti di Rihanna, che a ogni tappa riservano delle sorprese piacevoli per i fan. E' successo anche nelle prime serate della tranche americana del Last Girl on Earth Tour: Rihanna si è presentata sul palco con un body in latex nero che lasciava poco spazio all'immaginazione. A un certo punto si è girata e ha mostrato a tutti il suo lato b: c'è chi ha paparazzato la scena e chi è rimasto ipnotizzato dalla mise della cantante.
Che per tutte le date dei suoi concerti ha scelto costumi notevolmente ridotti che, in alcuni casi, sono stati usati senza biancheria intima, tutine sexy e coreografie sensuali.
SEGUE PHOTO GALLERY
http://musica.virgilio.it/news/soul-rhythm-and-blues/rihanna-lato-b-concerto.html
giovedì 15 luglio 2010
ETILOMETRO PER L'ONU UBRIACO DI CUBA LIBRE
da REPUBBLICA
*Capezzone: "Onu si occupi di dittature". "Da antico e convinto militante dei diritti umani e civili - afferma Daniele Capezzone, portavoce del Pdl - troverei utile che i funzionari dell'Onu dedicassero il loro tempo a contrastare le dittature, che troppo spesso dettano legge, o trovano comunque sostegno e copertura, anche nei comportamenti del Palazzo di Vetro. Lo sanno bene gli oppressi di tanti regimi, che in troppe occasioni hanno dovuto fare i conti con i comportamenti e le scelte di questo o quell'organo, di questo o quell'ufficio, di questo o quel funzionario delle Nazioni Unite". "E' invece paradossale che si entri nei processi legislativi di uno Stato libero e democratico. Ed è ancora più paradossale che si faccia finta di non vedere che in nessun Paese dell'Occidente avanzato esiste un malvezzo di pubblicare lenzuolate di intercettazioni, in spregio della legge, in clamorosa violazione del segreto istruttorio, travolgendo i diritti dei cittadini, come invece continua ad accadere in Italia".
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/13/news/onu_ddl-5557116/
da IL GIORNALE
Cuba libre e l’Italia con il bavaglio. Accadono strane cose nel mondo. Erano le due e un quarto della notte e, meno di una settimana fa, Guillermo Fariñas ha portato alle labbra un bicchiere di plastica di colore rosso e ha bevuto un po’ d’acqua. Non avveniva da 134 giorni. Questa è Cuba, dove i giornalisti si lasciano morire di fame e di sete perché scrivono quello che vedono o pensano in un blog o in un foglio in ciclostile. Lì, nell’isola di Fidel e di Raùl, ci sono ancora liste di proscrizione. Basta poco per finire in carcere e uscirne, se va bene, dopo vent’anni. Basta scrivere articoli per giornali stranieri o online. Basta un bit. Arrivano i guardiani della revoluciòn e ti prendono, pestano a sangue, chiudono a chiave. I nomi dei dissidenti sono carichi di cicatrici e molte croci. Si chiamano Guillermo, Yosvani Anzardo Hernandez o Moran, Carmona, Sainz, Avila, Acosta, Ocana o Yoani Sanchez, voce della generazione Y. Si chiamano Orlando Zapata Tamayo, che per la libertà si è lasciato morire. Tutto questo accade da sempre. Forse è per questo che i fari delle Nazioni Unite non si accendono lì, nei Caraibi, dove si muore, ma illuminano in un giorno caldo e appiccicoso l’Italia di Berlusconi. I caschi blu non sbarcano a Cuba, ma a sentire il chiacchiericcio politico di Montecitorio e dintorni sono pronti a circondare il Mediterraneo.
...
lunedì 5 luglio 2010
Katy Perry 2010 hot music
Katy Perry scatenata in California Gurls
*photogallery
http://musica.virgilio.it/foto/pop/katy-perry-scatenata-california-gurls.html
lunedì 21 giugno 2010
Graffiti di Luce
da ARS BLOG
In passato vi avevamo già parlato dei graffiti di luce. Il video che vi propongo oggi, per rinfrescarvi in questo primo pomeriggio di afa estiva, mi ha veramente affascinato.
Si tratta di un teaser di un filmato più lungo, che documenta il lavoro di Mear One, durante una notte di fotografia ad esposizione prolungata. Pensate che ogni frame, ogni scatto, ha un tempo di esposizione di 30 secondi!
Che dire, arte effimera allo stato puro, che riesce a trascinarmi letteralmente in un altra dimensione. Credo che molti “scultori” che lavorano con la luce, vendendo le loro opere a cifre da capogiro, dovrebbero dargli un’occhiata. Il video è girato e prodotto da Roger L. Griffith ed ha la splendida colonna sonora di Emily Wells - Through The Barrel of a Gun...
sabato 19 giugno 2010
Street Art Museum on line
da ARS BLOG
Il Governo va avanti nella sua guerra ai writers e alla street art. Nel disegno di legge n. 733/2008 (il cosiddetto “pacchetto sicurezza”), sono state introdotte le già da tempo preannunciate misure volte a combattere ogni forma di “imbrattamento” degli edifici pubblici.
Non si fanno distinzioni, nè sul piano dei palazzi interessati, nè sul piano dei tipi di “imbrattamento”. Insomma, l’intento è quello d’impedire tutto: disegni osceni, scritte, scarabocchi, ma anche graffiti e murales artistici.
In questo clima scoraggiante per la creatività degli artisti di strada nasce lo Street Museum. Un progetto curato da Ninja Lab (e supportato da TIM Tribù). Un’iniziativa che ha del paradossale: un museo della street art, che espone graffiti e murales senza rimuoverli dai loro siti. Come? ...
venerdì 4 giugno 2010
GRAZIANO CECCHINI NEL CATALOGO TRESPASS TASCHEN USA
NEWS! AZIONE FUTURISTA
ROSSOTREVI inserito dalla casa editrice Taschen USA nel catalogo "Trespass: Uncommissioned Public Art", edizione 2010 come una delle più importanti e significative realtà artistiche internazionali per la performance realizzata con Fontana di Trevi