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Visualizzazione dei post con l'etichetta ecologia culturale

Commento allo scritto “Le ecoballe della bioagricoltura” di Giuseppe Gorlani

  Mi ha stupito leggere l'articolo "Le ecoballe della bioagricoltura" di Riccardo Cascioli, tratto da Il Giornale . Cosa c ' entrano tali rif lessioni con la " nuova oggettività " alla quale in questo sito si dice di aspirare ? Certo, l'"oggettività" impone di registrare tutto, ma poi si deve trarre dall'analisi una sintesi capace di orientare. Lo scritto in questione nega ogni valore all'ambientalismo e all'ecologia, basandosi implicitamente sul presupposto che il sistema sviluppista ed evoluzionista nel quale stiamo vivendo sia l'unico giusto e possibile e che solo esso sia capace di portare l'uomo – ridotto alla mera identificazione nel corpo fisico e nella mente dicotomica – verso il soddisfacimento di tutti i propri bisogni. Secondo chi scrive, ci si trova di fronte all'ennesimo esempio di hybris caratterizzante il mondo moderno , per il quale tutto ciò che è "natura" non si riduce ad altro che a...

Le ecoballe della bioagricoltura...+video

Tra le tante favole nate dall'ideologia ecologista, una delle più pericolose è quella che riguarda l'agricoltura, visto che ci va di mezzo un bisogno primario come quello dell'alimentazione. Si racconta dunque che c'era una volta un'agricoltura bella, efficiente, rispettosa dei cicli della natura in cui tutti erano felici mentre ora l'avvento dell'industrializzazione ha distrutto questa armonia, avvelenando i terreni con pesticidi e ogni sorta di veleni chimici, inquinando l'aria con i mezzi meccanici, con agricoltori dediti soltanto allo sfruttamento selvaggio dei terreni e alla tortura degli animali. E il futuro si prospetterebbe ancora peggiore con l'avvento degli Organismi geneticamente modificati. Un campionario di queste idee si può trovare nel volume-inchiesta di Davide Ciccarese, appena uscito, che già dal titolo (Il libro nero dell'agricoltura, Editrice Ponte alle Grazie, pagg. 268, euro 14) evoca efferati crimini contro l'umanità.Se...

DEMOCRAZIA DIRETTA E STATO SOCIALE

  DEMOCRAZIA DIRETTA E STATO SOCIALE un binomio indissolubile di Gianfredo Ruggiero     Fin dalla sua comparsa sulla terra l'uomo si è caratterizzato, al pari di molte altre specie animali, come essere sociale. Come persona individuale, ma propensa ad associarsi per condividere e sviluppare con altri i comuni interessi e per meglio tutelare e difendere le proprie conquiste lavorative e sociali. Escludendo le società collettivistiche dove tutto e messo in comune e l'individualità annullata, possiamo affermare che le associazioni   o microcomunità - da quella base rappresentata dalla famiglia unita da vincoli di amore e di sangue a quelle in ambito lavorativo come i sindacati e le associazioni di categoria - rappresentano le cellule del tessuto connettivo di una moderna, pluralista e ordinata società. Questa premessa è necessaria per comprendere lo spirito e le finalità della Democrazia Diretta che si collocano all'interno di un ampio e articolato process...

CONFESSIONI DI UN NOSTALGICO

  *il fascismo culturale come futuristica sociale? CONFESSIONI DI UN NOSTALGICO di Gianfredo Ruggiero Ebbene si, lo confesso: sono un nostalgico. Rimpiango quel periodo della nostra storia recente quando i nostri nonni potevano lasciare la porta aperta e dormire con le finestre spalancate. Ora, invece, siamo costretti a barricarci in casa con allarmi e porte blindate. Allora si poteva passeggiare fino a notte fonda senza temere nulla e non c'erano, come adesso, telecamere ad ogni angolo di strada, carabinieri, polizia, vigili e vigilantes. Per ritirare la pensione la nonna non aveva bisogno della scorta armata, bastava il nipotino. Le piazze e le strade erano dei cittadini e non delle prostitute, degli spacciatori o dei balordi d'ogni specie ed etnia. Il pugno duro del regime e la piena occupazione, che tolse manovalanza alla criminalità, costrinse la Mafia a traslocare in America dove, non a caso, trovò terreno fertile per prosperare e prepararsi a tornare in Patria co...