sabato 6 giugno 2015

Mostra di StileItalico per Ferrara retrofuturista...:omaggio a Mimì Quilici

*DOPO LA BELLISSIMA ANTEPRIMA - COVER DELLA PITTRICE FUTURISTA STORICA ANNI 30 DALLA RIVISTA DI FERRARA- DAL MAGGIO SCORSO RIPUBBLICATE SU LA NUOVA FERRARA...   STILEITALICO E EQUIPE- in collaborazione con il Comuine di Ferrara ecc.  completa la retrospettiva ferrarese su certo futurismo local del primo novecento durante il ventennio fascista. nota di AsinoRosso

ESTENSE COM A 25 anni esatti dalla scomparsa, l'associazione culturale "Stileitalico" vuole rendere omaggio a Mimì Quilici Buzzacchi, una tra le più importanti artiste del panorama ferrarese del Novecento dedita alla pittura e all'incisione. Fulcro della mostra è il suo lavoro grafico per le copertine della "Rivista di Ferrara" uscita da 1933 al 1935, presentando sia le riviste originali che le gigantografie di quelle da lei curate.
La mostra verrà inaugurata ufficialmente venerdì 12 giugno alle ore 17 al Salone d'Onore del municipio.
Per l'occasione ci saranno lettura di poesie futuriste di Corrado Govoni interpretate da Emidio De Stefano ed accompagnate da Eugenio Squarcia al violoncello. All'inaugurazione sarà presente la famiglia Quilici (Folco, Vieri, Simone e Mattia) e il presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò.
Si potrà accedere alla mostra – aperta dall'8 al 26 giugno – da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 18,30, gratuitamente.
Le opere in mostra sono i 35 originali della "Rivista di Ferrara" rese disponibili da un collezionista ferrarese e la riproduzione in grande formato delle 32 da lei eseguite (tre delle 35 furono eseguite da altri autori, Tato, Donato Santini e Nives Casati). La scelta curatoriale si è limitata al lavoro grafico realizzato nelle copertine della Rivista, tralasciando volutamente la proficua ed estesa produzione pittorica dell'artista nonché la restante produzione incisoria.
Mimì Quilici Buzzacchi nacque a Medole (MN) il 28 agosto 1903 dal mantovano Lorenzo Buzzacchi e dalla ferrarese Pia Follegatti. Per motivi legati al lavoro paterno, nel 1920 dovette trasferirsi nella Bassa ferrarese dove iniziò la sua produzione in maniera autodidatta la carriera di pittrice ed incisore, attenta alle opere di Edgardo Rossaro. Nel 1923 conobbe Filippo De Pisis, con il quale intratterrà una duratura corrispondenza; dal 1926 inizia la sua carriera espositiva siglata dalla prima personale a Milano nel '33. A Ferrara nel 1925 conobbe colui che nel 1929 divenne suo marito, il giornalista di origini livornesi Nello Quilici, già curatore del neonato "Corriere Padano" su incarico di Italo Balbo, al quale collaborò anch'essa nella terza pagina. Dal matrimonio nacquero i due figli nati entrambi a Ferrara, Folco il 9 aprile 1930, noto documentarista cinematografico e scrittore e Vieri il 29 gennaio 1935, architetto e docente. Il fervente clima culturale di cui facevano parte i due coniugi venne bruscamente interrotto dal famoso incidente aereo del 28 giugno 1940 nei cieli libici di Tobruk dove perì tragicamente Nello assieme ad altri collaboratori e a Balbo, per il quale il giornalista stava curando il "Diario di guerra". Dopo una breve residenza dal '42 al '45 nella villa a Bruntino nel bergamasco, dove l'amico e scultore ferrarese Giuseppe Virgili dedicò ai coniugi una lapide votiva ad inizio degli anni quaranta, a conflitto concluso Mimì traslocò definitivamente a Roma coi figli risiedendovi sino alla morte, avvenuta il 16 giugno 1990. Lo spostamento a Roma non mise a freno la proficua carriera espositiva della pittrice, che la vide protagonista di molteplici mostre sia personali che collettive sia in Italia che all'estero.
Espose sia con mostre personali che collettive in Italia e all'estero: Tripoli, Montevideo, Malta, Bruxelles, Praga, Varsavia, Parigi, Berlino, Bucarest, Estonia, Instanbul, Berna, Londra, America latina, Spagna, New York, Ljubljana, Monaco, Zurigo, Zagabria, Il Cairo. Nel 1938 inizia il lavoro preparatorio degli affreschi per la Cappella del Villaggio Corradini in Libia, opere ora perdute. Dal 1928, riguardo l'Italia, partecipa alla XVI Biennale di Venezia, invitata fino alla XXV edizione (1950) e dal 1931 alla Quadriennale di Roma, invitata fino alla VIII edizione (1959).

venerdì 5 giugno 2015

Italian Institute for the Future IIF: Convegno "From memories to the future"


Convegno "From memories to the future" 4-5 giugno



giovedì 4 e venerdì 5 giugno presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Napoli "Federico II" si terrà il convegno internazionale From memories to the future. Collective memories and horizons of expectations in contemporary Europe. Si tratta di un importante evento per studiare i legami tra sociologia della memoria e sociologia del futuro, organizzato con la partecipazione di un gran numero di istituzioni, dall'Université Paris Ouest Nanterre alla Exeter University, dall'Università L'Orientale di Napoli all'Università della Calabria. Il convegno intende riflettere sull'emergere di una nuova "sociologia del futuro" che riprende l'eredità dei futures studies degli anni Sessanta e Settanta alla luce delle nuove teorie del "futuro come fatto culturale", per usare le parole di Arjun Appadurai, che per  primo ha iniziato ad analizzare gli "orizzonti di aspettativa" delle società, attorno ai quali si costruisce l'identità presente e futura di un gruppo socia le.

Data la grande vicinanza con i temi trattati dall'IIF, il nostro staff sarà presente in entrambi i giorni con un desk dove potrete acquistare gli ultimi numeri della rivista FUTURI e conoscere le nostre prossime iniziative! Al convegno parteciperanno, inoltre, il prof. Roberto Poli dell'Università di Trento, membro del Comitato Scientifico dell'IIF, che terrà una lectio venerdì 5 giugno dal titolo Anticipation: What About Turning the Human and Social Sciences Upside Down?, il cui contenuto è stato pubblicato in esclusiva in italiano sul quarto numero di FUTURI; e la dr.ssa Carolina Facioni dell'ISTAT, ospite come il prof. Poli del Congresso Nazionale di Futurologia del 2014 e autrice di due articoli sui futures studies sui numeri 2 e 4 di FUTURI (consulta il programma completo).

  per chi non potrà esserci, (vedi Sito) nei prossimi giorni commenti e articoli sul convegno e, sul prossimo numero di FUTURI, a ottobre, alcuni dei paper presentati.
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giovedì 4 giugno 2015

Ars Amandi, mostra di Giancarla Parisi, per l'arte e la ricerca scientifica, Torino

Lunedì, 8 Giugno 2015,  serata di beneficenza a favore della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro Onlus; in collaborazione con Nicole Cappa presso l' Hotel Golden Palace , via Arcivescovado,18 Torino Ingresso libero dalle 18:00 – 19:30.
Successivamente la serata proseguirà con una cena stellata accompagnata da animazione musicale
e terminerà con un' asta benefica.
Per chiunque sia interessato è necessaria la prenotazione.
Info:info@gristoranteitaliano.com

Per l' occasione mostra personale di Giancarla Parisi, nota artista contemporanea futuristica e transumanista, suo il Manifesto recente per l'arte (transumanista):
Più nello specifico, con le parole stesse dell'artista "…Ci sarà un' asta di beneficenza per i bambini del reparto tumori dell' ospedale di Candiolo  Doneró un mio dipinto che appunto sarà messo all' asta parleró di come credo nella ricerca essenso stata accredita  da certo movimennto culturale e filo scientifico … Ecc… Presente la stampa Nazionale e esporrò alcuni miei lavori pittorici Omegalfa, Tecnosophia insomma i dipinti che ho dedicato alla nuova cultura scientifica nascente, importante non solo per l'arte ma anche pragmaticamente per accelerare e sostenete la Ricerca in Italia"…



Roby Guerra

mercoledì 3 giugno 2015

Roma, SenzaBarcode? Digital whistleblowing project

 

SenzaBarcode, (libera informazione a cura di Sheyla Bobba ed equipe) nella sua continua ricerca della trasparenza, legalità e informazione corretta, lo scorso weekend  ha presentato  (venerdì 29 maggio 2015-(Rpma, via delle Vergini 18)  il digital whistleblowing,  alle 17 in via Delle Vergini, 18 – III piano, stanza 327
Negli USA, grazie ai whistleblower, sono state recuperate circa l'85% delle somme oggetto di frodi, oltre 55 miliardi di dollari dal 1986. Ogni anno queste segnalazioni permettono di recuperare 6 miliardi di dollari. Se questo sistema fosse stato applicato in Italia quale sarebbe stata la sorte di Mafia Capitale e dei suoi protagonisti o dei tanti scandali legati alla corruzione?
E' su questo interrogativo che SenzaBarcode ha deciso di dotarsi del sistema Globaleaks http://www.senzabarcode.it/?p=34929
....al trattamento degradante sul posto di lavoro alla mala gestione della cosa pubblica, soprattutto sarà possibile segnalare episodi di corruzione dei quali si viene a conoscenza. Con il sistema Globaleaks e il browser TOR, sistema open source di whistleblowing, non va pagata nessuna licenza per l'utilizzo, il segnalante sarà coperto da completo anonimato, anche celando l'indirizzo IP, potrà inviare segnalazioni, allegati d'ogni genere (doc, pdf, mp3 e altro) e interagire con chi riceve la segnalazione. A ricevere le informazioni sarà esclusivamente la redazione di SenzaBarcode con il sostegno di avvocati e professionisti onde evitare ogni rischio di operazioni diffamatorie o calunniose. Un esperimento che il sostegno della politica potrà rendere operativo a tutti gli effetti affinché le amministrazioni adottino il prima possibile questo sistema. E' bene ricordare che il segnalante è completamente tutelato in quanto il sistema non permette di risalire alla sua identità senza il suo esplicito consenso e, in ogni momento, lo stesso sarà in grado di essere informato sull'evolversi della sua segnalazione e interagire con il ricevente per integrare con ulteriore documentazione.

Inoltre è anche possibile cancellare la segnalazione. I whistleblower come ricorda anche Giorgio Fraschini, responsabile dello sportello per le segnalazioni di Transparency Italia, che rivolgono le proprie segnalazioni all'Anticorruzione, non hanno la possibilità di seguire l'iter che è generalmente molto lungo e articolato, ma "chi per colpa di quegli illeciti ha perso il lavoro o vive una situazione di disagio non può aspettare dei mesi".


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martedì 2 giugno 2015

Il Mediterraneo come coerenza negli scritti di Pierfranco Bruni a 40 anni dalla sua prima pubblicazione al Teatro Comunale di Cassano Ionio al Premio Magna Graecia il prossimo 6 giugno

                                                                                                                   

Il Mediterraneo come coerenza negli scritti di Pierfranco Bruni a 40 anni dalla sua prima pubblicazione al Teatro Comunale di Cassano Ionio al Premio Magna Graecia il prossimo 6 giugno

A 40 anni dalla prima pubblicazione dal titolo "Ritagli di tempo" (1975, Pellegrini)  su Pierfranco Bruni si parlerà nell'appuntamento del Premio Nazionale Magna Graecia – Troccoli il prossimo 6 giugno a Cassano Ionio, in Calabria,  nel prestigioso Teatro Comunale. L'Omaggio a Pierfranco Bruni vuole essere un segnale preciso e per l'occasione sono state allestite delle iniziative appropriate.

Il tema culturale della serata porta come titolo:  "Pierfranco Bruni e ai suoi quarant'anni di scrittura",  e si svilupperà con una originale conversazione con il giornalista Gianpaolo Iacobini.  Sarà presentata, inoltre, la videointervista di Gigi Marzullo, dal titolo "Pierfranco Bruni, l'uomo e lo scrittore" e la Cartella con cinque tavole a colori di Enzo Palazzo e Giuseppe Di Pressa, un attraversare Bruni scrittore e  critico letterario.Pierfranco Bruni venne definito da Alberto Bevilacqua  lo scrittore mistico e sciamanico del Novecento. Antonio Ghirelli parlò della sua scrittura come " delicato lirismo e forma", Gesualdo Bufalino lo definì uno "scrittore nobile", Ferruccio Ulivi disse che Bruni è uno scrittore di "sentimenti, di impegno e di solitudine", Salvatore Valitutti lesse la sua "magia", Stanislao Nievo sottolineò la sua "eleganza e la sua misura solitaria", Mario Pomilio lo definì poeta della "pulizia e della esattezza…". Mario Marti disse di lui che è uno scrittore la cui parola è fatta di "grani di rosario. …una preghiera".

Da "Via Carmelitani", la cui prima edizione risale al 1983 e la quarta edizione accresciuta addirittura al 1990, libro che ha segnato una delle prime tappe fondamentali nel percorso poetico, sino a "Come un volo d'aquila" del 2013 la poesia di Pierfranco Bruni ha avuto ed ha una pagina critica di notevole spessore tanto che si è parlato di una poesia piena di "eleganza e di misura solitaria" (Stanislao Nievo), mentre Mario Pomilio ha definito i versi di Bruni, in tempi lontani, "puliti ed esatti" e Raul Maria de Angelis, lo scrittore che diede voce a Maria Zambrano in Italia, sottolineò che la poesia di Bruni "è una poesia senza macchia". Stefano Zecchi fece la prefazione a "Paese del vento" legandolo in modo alchemico a "Il mare e la conchiglia".Ma furono numerosi i critici che si sono occupati, proprio negli anni Ottanta/Novanta della poetica di Bruni. Si pensi agli scritti di Giuseppe Selvaggi, di Antonio Ghirelli, di Mario Marti, il quale scrisse che i suoi versi "scorrano come i grani di un rosario… quasi come una preghiera", di Ferrucci Ulivi, di Francesco Grisi, di Donato Valli che poi fece la Prefazione a "Viaggioisola" del 1992, di Salvatore Valitutti che parlò di "magia delle parole", di Michele Dell'Aquila, di Giuseppe Pederiali, di Gesualdo Bufalino che li definì "versi belli, scanditi da una nobile e lenta malinconia". 
Bruni nasce come poeta, ma il suo tracciare i linguaggi lo portano subito al romanzo di "Paese del vento", romanzo che ha avuto ben quattro edizioni con una ultima di estrema eleganza e poi "L'ultima notte di un magistrato" (tre edizioni), "L'ultima primavera" (due edizioni), "Passione e morte" (due edizione e con edizione tradotta in Romania). Con "Paese del vento" il mistero è dentro la memoria che si trova nel ciclo successivo, che va da "Quando fioriscono i rovi", dove già compare la figura di San Paolo a "Il mare e la conchiglia" dove campeggia la metafora del faro, a "La bicicletta di mio padre", " sino ad Asmà e Shadi", che è un Cantico dei Cantici nell'amore passione, trasparenza e rinuncia. L'innesto alchemico delle ultime pagine della "Bicicletta di mio padre", in cui si parla del mondo magico e sciamanico per approdare a "Che il dio del Sole sia con te", un intercalare tra gli Orienti e le fede: dall'Oriente mediterraneo al mondo tibetano, costotuisce la stagione nella quale si vive il suo tempo contemporaneo. A questa filosofia Pierfranco Bruni si è spesso richiamato, ma la summa di questo suo viaggio è leggibile in "La pietra d'Oriente", romanzo  che riscuote molti consensi e che pone in essere una letteratura che è poetica dell'esistere tra estetica e metafisica. Numerosi restano i suoi saggi di critica letteraria e i suoi studi sulle antropologie dei popoli e delle letterature come il tomo "Mediterraneo" ed ora la sua entratura nella favola – fabula armena lo porta verso nuovi cammini. La trilogia poetica: "Giorni di sempre" (1975), "Via Carmelitani" (1984 – 1990), "Fuoco di lune"  e "Come un volo d'aquila" (2004 - 2013). La prima trilogia narrativa: "Paese del vento" (1995), "Quando fioriscono i rovi" (2004), "Il mare e la conchiglia" (2007). La seconda trilogia narrativa: "La bicicletta di mio padre" (2011), "Asmà e Shadi" e Che il dio del sole sia con te" (2013), "La pietra d'Oriente" (2015). Recentissimo è il suo libro su San Paolo: "L'altare della speranza".La metafora e il viaggio- sono due elementi vitali, secondo Alberto Bevilacqua, nel raccontare di Pierfranco Bruni. "La parola ha un cuore immenso se riesci a leggerla ora e soprattutto domani". no concesso il proprio patrocinio  il sindaco di Cassano, il Comitato per le celebrazioni del 250° della Fondazione di Lauropoli, la  Presidenza della Giunta  Regionale, il  Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo di intesa con l'Ufficio del Cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la  Federazione Nazionale  della Stampa Italiana,  l'Ordine dei Giornalisti Consiglio Regionale della Calabria, il Sindacato Giornalisti Calabresi, il Circolo della Stampa "Pollino Sibaritide", la Città di Cosenza, la Presidenza delle  Province  di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia. Concluderà la manifestazione il neo vescovo della diocesi di Cassano mons. Francesco Savino.
 
L'Ufficio Stampa
                                                                          premiotroccolimg@libero.it



Maurizio Ganzaroli, nuovo racconto inedito su J Love Zombie magazine


per la serie I VOSTRI RACCONTI, Maurizio GANZAROLI ci offre il suo breve racconto dal titolo: ALBA TRAGICA.

ESTRATTO

5 anni prima.
Un imprenditore senza scrupoli voleva aprire una centrale nucleare proprio vicino alla città, con la scusa di creare posti di lavoro.
"Mai, vicino alla città!" gli fu risposto.
Così lui l'aprì a 15 miglia fuori del centro abitato, proprio vicino al vecchio cimitero della guerra di secessione, che male poteva fare lì?
Tanto erano già tutti morti.
La Signora Carmichael fu svegliata bruscamente dai colpi e dalle grida che venivano dal piano di sotto. Ancora intontita faticò a mettere a fuoco ciò che stava succedendo, annaspò a vuoto alla ricerca degli occhiali, ma poi brontolando qualcosa che riuscì a capire soltanto lei, scese ad aprire.
"Signora Carmichael! Apra la prego! Faccia presto!"
Chiunque fosse, aveva fretta di entrare, perché sferrava colpi talmente forti alla pesante porta di quercia, tanto da volerla abbattere.
"Arrivo, arrivo!"
Non appena la signora fece scattare la serratura, qualcuno, da fuori, spinse talmente con forza la porta che per poco non la fece cadere; un ragazzetto di non più di 20 anni andava ad accasciarsi sul divano di fronte a lei, spostandolo di almeno un metro, cominciando a tremare e balbettare frasi sconnesse.
"Jimmy sei tu!" disse lei riconoscendo il ragazzo che consegnava il latte nel quartiere.
"Signora, grazie a Dio, mi ha aperto! Ma ora spranghi la porta, subito!" disse il ragazzo, con il fiato corto.
La signora sbirciò fuori della porta e vide tre sagome oltre la rete elettrificata che aveva installato diversi anni prima, per difendere il suo pollame dalle faine.
"Sono loro che ti hanno terrorizzato in questa maniera?"
"Si, sono loro, ma non sono persone, sono… cose. Non sono esseri viventi."
"Che cosa dici? Sei sconvolto! Non riesco a capire…"
"Lasci che le racconti cosa è successo, ma per l'amor di Dio chiuda in fretta la porta e si assicuri che ci sia la corrente nel reticolato."
Il ragazzo sembrava volersi scavare una tana come un topo, in quel divano, tanto si rannicchiava sempre più in un angolo.
Jimmy si guardò intorno spaventato. Vide che dietro al divano c'era un piccolo mobile bar, tirò fuori la bottiglia del cognac e ne tracannò mezzo bicchiere, prima di riprendere il controllo.
Il caldo contatto con il liquore, gli bruciò all'istante la gola, ma dopo qualche secondo si sentì subito meglio.
"Jimmy, mi spaventi! Non ti ho mai visto bere!"
"Io, non ho mai bevuto in vita mia, signora! Fino ad adesso!"
La signora sbirciò nuovamente fuori e le sembrò che le figure fossero aumentate. Si strofinò gli occhi e riprovò a concentrare la vista. Maledetta miopia, pensò fra sé e sé. Erano almeno il doppio rispetto a prima.
Controllò il contatore elettrico vicino alla porta d'entrata e si tranquillizzò, quando vide che la leva era su "ON".
Tuttavia preferì chiudere la porta, mettendo un robusto paletto di legno e la spranga di ferro.
Vedendo quei gesti rassicuranti, il povero Jimmy sembrò rilassarsi abbastanza da smettere di balbettare, ma non di tremare.
"Stavo facendo il mio solito giro di consegna, sa, quello del viale degli aceri. Ero ormai davanti alla casa della Signora Jones, quando dopo almeno tre scampanellate nessuno veniva ad aprirmi, ho pensato allora che potesse essere sul retro a curare le rose. Così ho fatto il giro, chiamando più volte sia lei che il marito. Ciò che ho visto è stato indescrivibile: qualcuno era chino verso terra emettendo un rumore rivoltante e sul momento, non ho capito cosa stesse facendo. Dunque l'ho chiamato:"Signor Jones, è lei?" Sull'attimo non mi è venuto in mente che il povero Signor Jones, ormai ridotto sulla sedia a rotelle da diversi anni, era passato a miglior vita da qualche settimana. Quell'essere non si è accorto della mia presenza, poi si è fermato bruscamente, sembrava odorasse l'aria in modo rumoroso, poi si è girato di scatto verso di me spalancando la bocca. Mio Dio se avesse visto quella bocca, da cui uscivano sangue e vermi!" Jimmy tremante, bevve ancora del cognac, questa volta direttamente dalla bottiglia.
"Calmati, non riesco a capire: quella persona stava mangiando qualcosa? Chi diavolo era?"
"Era proprio il signor Jones e si stava mangiando la moglie, probabilmente morta anche lei da giorni! Era lì, in mezzo alle rose bianche, aveva la gola squarciata e gli mancava un occhio!"
La signora Carmichael si lasciò scappare un grido.

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lunedì 1 giugno 2015

L'arte science-fiction

da Il Giornale

Con Autorità di Jeff VanderMeer, in uscita lunedì prossimo per Einaudi, abbiamo la conferma di quante cose sia possibile fare con un prodotto di intrattenimento.
Siamo al secondo capitolo di una trilogia da pubblicarsi in rapida successione, il primo ( Annientamento ) risaliva a metà marzo, il prossimo ( Accettazione ) arriverà a metà settembre. L'obiettivo, centrato in pieno, è suscitare nel lettore l'impazienza con la quale si attende la nuova puntata di una serie tv.
Annientamento ci forniva le coordinate dell'Area X. O meglio ci faceva perdere in un territorio, segnato da un confine invisibile, in cui tutto sembra uguale al mondo abituale e invece tutto è diverso. Un tratto abbandonato di costa (un faro, un villaggio, una «anomalia» ovvero una torre o forse un tunnel) in cui qualcosa o qualcuno altera le leggi della natura al fine di eliminare una tossina particolarmente fastidiosa: l'uomo. La versione ufficiale parla di eco-catastrofe ma lo schieramento imponente di forze militari lascia intuire, almeno a complottisti e affini, che le autorità potrebbero aver mentito. In Annientamento seguivamo gli incubi (o era realtà?) dei partecipanti alla XII spedizione nell'Area X, in Autorità facciamo approfondita conoscenza dell'ente governativo che sovrintende alle spedizioni stesse, la Southern Reach. Purtroppo, o meglio per fortuna se deciderete di leggere questo libro, non si può raccontare molto. John Rodriguez detto Controllo, il nuovo direttore della Southern Reach, deve combattere una guerra psicologica per ottenere ciò che desidera: consolidare il proprio potere in una struttura allo sbando e scoprire ulteriori segreti sull'Area X ma anche sulla Southern Reach stessa. Potrà (forse) contare sull'aiuto della Biologa sopravvissuta all'ultimo viaggio. Ammesso che sia davvero la Biologa. Potrà (forse) appoggiarsi alla Centrale, i servizi segreti che sembrano manipolare tutto e tutti. Ammesso che non si siano persi in pericolosi e inutili giochi di potere.
Nel frullatore di Autorità ci sono tutti gli ingredienti del genere horror e fantascientifico. I primi nomi che vengono in mente sono Lovecraft, King ( The Dome ), Clarke, Dick ( Trilogia di Valis ). Ma qualcuno, per passare alla tv, penserà giustamente anche a Lost e X Files . VanderMeer cita invece come influenza diretta La montagna morta della vita di Michel Bernanos (Bompiani, 1967), Tainaron di Leena Krohn e il poeta Pattiann Rogers. Nonostante i richiami ai classici del genere siano riconoscibili, la Trilogia dell'Area X ha una sua fisionomia originale. Merito di una scrittura due o tre spanne sopra la media ma anche della capacità di utilizzare il «genere» per toccare temi universali. L'Area X infatti è il Mistero, totale e assoluto. Non dà risposte, non autorizza tesi fondate, non reagisce agli stimoli. Ogni esperimento finisce male ma fatti e reperti non permettono di tirare conclusioni. Come dice uno dei personaggi, quando si osserva troppo a lungo una cosa, si finisce con l'esserne osservati. Ed ecco Controllo, e con lui tutti gli altri protagonisti, entrare, capitolo dopo capitolo, in un'enorme Sala degli specchi, in cui l'Area X riflette tutte le peggiori paure conficcate per l'eternità nel cuore degli uomini. Sprofondare nello studio di quel territorio da cui pochi fanno ritorno, e quei pochi appaiono gusci svuotati di ogni contenuto, equivale a sprofondare in se stessi. Il che potrebbe rivelarsi un'avventura spiacevole e riservare scoperte terrificanti. Autorità è anche un piccolo trattato sulla paranoia come strumento di conoscenza e si avverte, intensa, l'influenza di Philip K. Dick. Il meccanismo narrativo di VanderMeer, partenza lenta e accelerazione costante, intrappola i lettori. Mentre perlustriamo i corridoi della Southern Reach, la presenza dell'Area X, all'inizio quasi impercettibile, diventa sempre più ingombrante (e spaventosa) fino ai colpi di scena che concludono il volume. VanderMeer rivela qualcosa ma non scopre le carte. E ora tocca aspettare fino a settembre...
Romanzo, serie tv. Mancano cinema e fumetto. Anzi, no. Ci sono. La Trilogia è già pronta per diventare film per la regia di Alex Garland. E le copertine scelte da Einaudi sono tre bellissime illustrazioni di Lorenzo Ceccotti. Ecco cosa si può fare con un prodotto d'intrattenimento: qualcosa di più artistico e intelligente della sedicente Arte con la maiuscola.




Il Giro d'Italia a Ferrara, tra sport e letteratura

da Ferrara Italia /*estratto

.....Fa tappa a Ferrara il Giro ciclistico d'Italia fra scrittori e librerie

EVENTUALMENTE <br />Fa tappa a Ferrara il Giro ciclistico d'Italia fra scrittori e librerie
Ferrara è la città di Ludovico Ariosto, del Tasso, di Giorgio Bassani, ma Ferrara è anche la città italiana delle biciclette. Naturale perciò che "Il Giro d'Italia in 80 librerie" decida di fare tappa nella città e nel territorio estensi.
Giunto alla sua terza edizione, "Il Giro d'Italia in 80 librerie" è un viaggio nell'Italia della lettura ed è un esempio di sostenibilità, perché qualsiasi viaggio è più bello se è scandito dal lento scorrere di una narrazione e delle ruote di una bicicletta. Eventi, incontri, giochi e letture in un percorso a tappe lungo 1200 chilometri, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia lungo la costa adriatica con incursioni tematiche nell'interno: arrivi e partenze sono in libreria, in biblioteca, nelle piazze e nelle scuole.
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Il programma ufficiale è uscito giusto venerdì e questo week-end ha preso il via anche la manifestazione: la mattina del 29 maggio la prima tappa è partita dal liceo sportivo Bachmann di Tarvisio, sabato 30 maggio la carovana è passata da Udine, mentre oggi ci si sposterà da Udine a Grado. Poi Pordenone, Portogruaro, Venezia e l'8 giugno l'arrivo ad Argenta, dove il Giro si fermerà anche il 12 e 13 giugno.


....................CONTINUA FERRARA ITALIA


domenica 31 maggio 2015

Deleyva edizioni: libri posthuman, Lezioni dalla Fine del Mondo

Lezioni dalla Fine del Mondo

Autore: ,

«Zombiecity è l'ultima possibilità di sopravvivenza del genere umano
sulla Terra. La catastrofe biologica è iniziata, l'attacco virale è
inarrestabile ed ha ormai raggiunto l'ultimo stadio, il punto di non
ritorno».
Ogni volta che si tenta di immaginare scenari futuri utili alla
sopravvivenza della società su questo pianeta, emerge con chiarezza
quanto le conseguenze più drammatiche del così detto "sviluppo" siano
tra i fattori di maggior criticità che l'umanità si trova ad
affrontare: terremoti, maremoti, dissesti idrogeologici,
desertificazione, uragani, ma anche sommosse civili, militarizzazioni
delle aree urbane, attacchi terroristici, dimostrano che le nostre
città non sono attrezzate per far fronte agli imprevisti più
catastrofici.
Di fronte a questo scenario, parlare di zombie, può non apparire come
una priorità dell'architettura. Eppure, la popolarità che ha la
cinematografia legata agli zombie può essere sfruttata come una buona
metafora per stimolare studenti e studiosi ad interrogarsi sulle
opportunità offerte da un immaginario distopico.
"Lezioni dalla fine del Mondo" è il risultato di un programma
didattico e di ricerca che nasce dall'idea di comprendere quali siano
gli strumenti minimi per la sopravvivenza e quali, invece, i bisogni
secondari. Lo scenario che si ipotizza è la diffusione di una malattia
endemica capace di rendere ostile la maggior parte della popolazione
mondiale, ormai contagiata, nei confronti della minoranza immune.
Lo scopo di Zombiecity, per quanto lo scenario proposto possa sembrare
distopico, è quello di favorire soluzioni progettuali concrete, più
strategiche che tecnologiche, che mirino, pur in un contesto
apocalittico, alla creazione di una nuova società, in cui la felicità
umana sia garantita dalla crescita della qualità della vita.




L'ISOLA CHE C'E' - DAL 15 AL 18 OTTOBRE 2015 A PALERMO

 















Dal 15 al 18 ottobre 2015

nel parco-giardino di Villa Castelnuovo a Palermo

Sicilia, a ottobre «L'Isola che c'è»

4 giorni di grande musica, mostre,

spettacoli da circo e street food

Prodotto da «EA Editore» di Sandro Serradifalco.

Direzione Artistica di David Guido Pietroni

In anteprima nazionale una mostra sulla rivoluzione cubana con materiali inediti

e una intervista, anch'essa inedita, di due ore, di Red Ronnie a Fidel  Castro.

La musica con Bennato, Dolcenera, Matthew Lee

e Olen Cesari.  La danza-teatro con Anthony Heinl

dei Momix. Gli spettacoli per bambini con il Cirque Carillion.

Mostre di fotografia, pittura e scultura. E Vittorio Sgarbi

in una conferenza su «I tesori della Sicilia».




ROMA - Il prossimo ottobre Palermo ospiterà il primo grande festival di musica, arte e street food. Per 4 giorni, da giovedì 15 a domenica 18 ottobre, all'interno di Villa Castelnuovo, uno dei più suggestivi parchi-giardino della città, prenderà vita «L'Isola che c'è»,  con un ricco cartellone di appuntamenti che vanno dalla musica agli spettacoli circensi, dalle mostre di pittura e fotografia alla danza, e poi il cibo, quello di strada della tradizione siciliana, ma anche alimenti biologici e gluten free.

Un festival che, per la prima volta, mette insieme grandi e piccoli, perché all'interno della villa ci saranno spazi d'intrattenimento dedicati proprio ai bambini.


Il visitatore verrà guidato lungo un percorso di suoni, colori e gusto: il «Viale dei colori» ) e  Il Tempio dell' Arte» (la Villa), ospiteranno importanti artisti contemporanei (sono in corso le selezioni sul sito wwe.isolartisti.com oppure inviando una mail a selezioni.artecontemporanea@gmail.com); la cosiddetta «Zona degli hangar» ospiterà tutto ciò che è musica, le esibizioni live, le proiezioni e gli incontri con musicisti, artisti, scrittori; l'area denominata «Mercanti in Fiera», ospiterà invece i maestri della ceramica e dell'artigianato; mentre la «Baia della Fantasia» sarà riservata all'intrattenimento dei bambini.

Il percorso si concluderà nella «Baia dei Sapori», un'area dove si potranno degustare prelibatezze della cucina tradizionale siciliana, ma anche biologica, vegana e gluten free.


«L'isola che c'è» è una produzione della «EA Editore».

Sandro Serradifalco, che ne è l'anima, spiega: «Ho sempre desiderato portare in scena nella mia città un sogno comune a pubblico e artisti; ritrovarsi in un clima di festa tra amici, dove scambiare idee, progetti e sensazioni lasciandosi trasportare dall'immaginazione e dalla musica. E' questo il motivo che mi ha spinto a realizzare "L'isola che C'è", un happening tra artisti e pubblico»


La direzione artistica è di David Guido Pietroni, produttore musicale e teatrale, con un curriculum in cui spiccano, tra le tante cose, due nomination Grammy Awards per il video «Rigoletto Story» (Sony Pictures). Dal 2006 Pietroni fa parte del «Tribeca Film Center», il centro di produzione voluto da Robert De Niro e Jane Rosenthal per supportare la New York Film community. Dal 2004 è membro votante della Recording Academy per il Grammy Awards.

«L'epigrafe di Camillo Finocchiaro Aprile che capeggia all'ingresso del Teatro Massimo di Palermo, "L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita" - commenta Pietroni - fa percepire tutta la forza di quella Sicilia che ha scritto pagine indelebili della storia e della cultura italiana. Pensare ad un grande evento per questa terra, che mi ha dato le origini, é una delle esperienze più emozionanti che hanno attraversato la mia vita»


Ed è di Pietroni la felice intuizione - visto che proprio in queste settimane, con una decisione storica, Stati Uniti e Cuba hanno riallacciato le relazioni diplomatiche - di portare al festival di Palermo una straordinaria mostra (foto, manifesti, serigrafie inediti) che racconta la rivoluzione cubana, e cioè dall'8 gennaio del 1959, giorno in cui Fidel Castro e i barbudos entrarono trionfanti all'Avana, fino ai giorni nostri: «Quella che i visitatori vedranno attraverso questa mostra unica al mondo - spiega Pietroni - é una Cuba mai vista prima d'ora, raccontata attraverso foto autentiche, manifesti e interviste video ai protagonisti della rivoluzione. Come quella, per esempio, esclusiva, ad Aleida Guevara, figlia di Ernesto, il Che».


Un'altra intervista esclusiva è quella che Red Ronnie ha fatto al lìder maximo Fidel Castro dove si parla di rivoluzione, musica, e progresso culturale. In un passaggio Castro parla di John Lennon e rivela: «Ciò che lo rende grande, ai miei occhi, è il suo pensiero, le sue idee. Condivido completamente i suoi sogni. Anch'io sono un sognatore, che ha visto i suoi sogni tramutarsi in realtà. Basti pensare a Imagine»


Tra gli ospiti del festival Vittorio Sgarbi. Il critico e storico dell'arte sarà il protagonista, insieme al direttore del settimanale «Panorama», Giorgio Mulè, di una puntata speciale del «Roxy Bar» dedicata a «I tesori della Sicilia».

Il critico d'arte, tra l'altro, avrà il compito di selezionare, tra gli artisti che esporranno al festival, quelli degni di nota, e le cui opere saranno esposte in una apposita mostra allestita nella Sala Rossa del Teatro Politeama di Palermo durante le giornate di «Panorama d'Italia», il tour di conferenze, dibattiti, mostre e degustazioni che il settimanale organizza in diverse città italiane per promuovere il patrimonio storico, artistico e architettonico e le eccellenze italiane nel campo dell'imprenditoria.


«L'Isola che c'è» riporta  in città un grande cantautore, Edoardo Bennato, che con il suo concerto, in programma domenica 17 ottobre, chiuderà le 4 giornate di intensa programmazione.

La sezione musicale è davvero ricca. Ci saranno, tra gli altri,  Dolcenera, con un concerto unplugged, e Matthew Lee, «il pianista vintage - come ha scritto il «Corriere della Sera» - che unisce Elvis e Fellini».

Ed ancora il danzatore, coreografo e regista di origini statunitensi Anthony Heinl (dal 2001 con i Momix) con uno spettacolare show di «evolution dance theater». E, sempre nella sezione musica,  Olen Cesari con la International Clandestine Orchestra.


La musica è ancora la protagonista, ma stavolta grazie a Vivienne Westwood, ed in particolare ai costumi di scena da lei realizzati per il «Rigoletto» di Giuseppe Verdi: 100 costumi saranno esposti in un hangar di Villa Castelnuovo, mentre su un mega schermo verrà proiettato «Rigoletto Story», versione video dell'opera, prodotto dalla Fondazione Arturo Toscanini, David Guido Pietroni e Maurizio De Santis, primo dvd di opera lirica ad essere pubblicato in esclusiva in tutto il mondo da una major del cinema americano (Sony Pictures) e due nomination al Grammy Awards nelle categorie Best Sound Surround e Best Long Form Music Video.


E poi le interviste ai grandi della musica nazionale e internazionale realizzate da Red Ronnie che con una postazione live della «Roxy Bar Tv» farà interagire spettatori e musicisti.

«Ora imperversano i talent show musicali - spiega Red Ronnie - che sono una sorta di karaoke. Io, con RoxyBar, ho da sempre scelto di portare la musica, l'arte e la cultura dal vivo. Bisogna far conoscere la musica perché é il più grande tappeto di emozioni che abbiamo a disposizione»


Il festival, infine, dedicherà molti appuntamenti ai bambini. Tra questi da citare le azioni acrobatiche, tra cielo e terra del «Cirque Carillon», che generano stupore, brivido e meraviglia.


L'ingresso al festival è gratuito. Così come gratuiti sono tutti i concerti in programma.


Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul sito www.isolafestival.com

l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)
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