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mercoledì 5 marzo 2025

PIZZUL Ricordo-Scomparso il Telecronista storico...

 https://www.ilgiornale.it/news/calcio/pizzul-grandissimo-sua-normalit-2446961.html

A 87 anni, tra pcohi giorni, è somparso il Telecronista storico, tra altri,BRUNO PIZZULa, negli ultimi decenni  proganista del Calcio nazionale, fono a non tantin anni fa trasmetteva ancora. Un vero amico dei tifosi, onesto e raro esempio di professionalita' .  Ora, purtroppo, trasmettra' dal Paradiso, magari  accanto a Toto' Schillaci...


Un altro compagno di viaggio scende dal treno dei ricordi. Bruno Pizzul si porta via una fetta grande del giornalismo televisivo, lo sport narrato senza l’enfasi che ormai lo ha trasformato in un teatro delle parole. Bruno era un friulano di come sanno essere i veri furlans di un tempo, silenzioso nel suo fogolar privato e, insieme, sodale di mille serate allegre, una buona bottiglia, sigarette un Tir prima che la bronchite cancellasse il vizio, memorie di vita di un uomo che si era laureato e poi aveva fatto pure l’insegnante di italiano, lingua che ha saputo frequentare e divulgare nelle sue telecronache di football e non soltanto di calcio.


venerdì 17 gennaio 2025

Morte Oliviero Toscani: il ricordo di Mimmo Centonze



---------- Forwarded message ---------
Da: MIMMO CENTONZE - (Ufficio Stampa) <mimmocentonze@81246338.mailchimpapp.com>
Date: gio 16 gen 2025 alle ore 10:36
Subject: Morte Oliviero Toscani: il ricordo di Mimmo Centonze
To: <guerra.roby@gmail.com>
 

 


Il logo realizzato da Oliviero Toscani per il museo MUDIC
Museo Diffuso Contemporaneo di Mimmo Centonze a Matera


 

 

Guarda il video
"Morte Oliviero Toscani,
il ricordo di Mimmo Centonze"

MORTE OLIVIERO TOSCANI

IL RICORDO DI

MIMMO CENTONZE


 

Mimmo Centonze: "Oliviero fu molto generoso con me.

Realizzò il logo del mio museo nei Sassi, il MUDIC.

Scrisse un testo dissacrante sul catalogo della mia prima mostra personale a Milano.

Ma soprattutto gli interessava la mia condizione umana,
oltre a quella artistica"


 


LA NOTIZIA
 
MATERA - A proposito della morte di Oliviero Toscani, avvenuta il 13 gennaio 2025, Mimmo Centonze racconta: "Ho conosciuto Oliviero Toscani nel 2009 a Salemi, ci presentò Vittorio Sgarbi.
 
Il nostro primo incontro è stato subito un'avvicinamento profondo di anime. Lui capì e apprezzò immediatamente le mie opere, fu subito un mio sostenitore, credeva in me come artista ma soprattutto come uomo.
 
Ricordo con grande affetto le chiacchierate profonde a cena: sull'arte, sull'esistenza di Dio, sulla Bibbia, su noi due come artisti, su come vedevamo il mondo attraverso le nostre rispettive visioni come uomini. 
 
Mi diceva sempre: «La cosa più importante nell'arte è la condizione umana». Me le sono sempre ricordate quelle parole.
 
A Salemi mi prese con forza, mettendomi il suo possente braccio intorno al collo e alle mie spalle, e con l'altra mano libera mi scattò delle foto insieme a lui, con delle smorfie, dei selfie, come quelle foto con cui si era immortalato insieme ad Andy Wharol.

 
Uno dei selfie di Oliviero Toscani con Mimmo Centonze
 
 
Scrisse un testo meraviglioso, spiazzante e provocatorio, sul catalogo della mia prima mostra personale a Milano, che firmò anche Sgarbi con un altro testo poetico e toccante, e Marco Vallora, altro grande critico scomparso di recente.
 
Una volta Oliviero mi disse: «Immagina quando sarò morto e il mondo leggerà le mie parole su di te e sulle tue opere!». E me lo disse con un moto di orgoglio, era contento e fiero di aver scritto su di me, ed io ero così giovane allora che mi sembrò una cosa talmente naturale che uno come lui avesse scritto su di me e le mie opere!
 
Il successo mi capitò così velocemente e tutto in una volta, proprio nel periodo in cui lo conobbi, che quasi non ebbi la piena coscienza della portata di quello che stava incredibilmente accadendo intorno a me, in un incessante succedere di avvenimenti importanti e fondamentali per la mia vita d'artista, ma anche come uomo.
 
Qualche tempo dopo andai a trovarlo a casa sua, fu molto ospitale con me e le mie sorelle, ci presentò con entusiasmo a sua moglie Kirsti, la chiamò a gran voce: «Kirsti vieni! C'è Mimmo!».
 
Mi fece visitare tutta la sua tenuta, un ranch all'americana con un largo recinto esterno per i suoi amati cavalli, la sua casa, il suo studio, dove insieme a opere di artisti come Mario Schifano e Andy Wharol teneva appeso anche un mio dipinto sul tema dei capannoni.

 
Una foto nella casa di Oliviero Toscani, con Mimmo Centonze
 
 
Quando poi Toscani venne a trovarmi a Matera, appena entrò nel mio studio disse: «Sei ordinatissimo! Bravo! I veri grandi artisti sono sempre stati molto ordinati!».
 
A Matera fece un intero shooting fotografico su di me e il mio luogo di lavoro, doveva servire per un libro importante che stava scrivendo, di un marchio di moda molto noto.
 
Negli anni gli ho sempre telefonato, periodicamente. Lui diceva sempre che quando qualcuno lo chiamava, voleva sempre qualcosa. Invece di me apprezzava il fatto che lo chiamassi semplicemente per salutarlo. E così ci aggiornavamo su di noi, mi chiedeva tutto sulla mia vita, con grande precisione e ottima memoria. Voleva sapere come mi andavano le cose, prima di tutto a livello umano, e poi dopo anche nell'arte.

 
Lo shooting fotografico di Oliviero Toscani nello studio di Mimmo Centonze
 
Nel 2019 gli chiesi e accettò subito di realizzare il logo del mio museo nei Sassi, il MUDIC - Museo Diffuso Contemporaneo: fu un sogno avere un logo realizzato da Toscani in persona, per un progetto a cui tengo molto tuttora.
 
Quando si è ammalato gravemente, l'ho chiamato e nel momento in cui gli ho detto che avrei voluto tanto andarlo a trovare di persona, mi disse: «Bravo!». Ma dovevo aspettare che tornasse da un suo viaggio imminente in Svizzera che doveva fare per visitare una sua mostra fotografica, una retrospettiva, e poi sarei potuto andare a fargli una visita. 
 
Abbiamo chiacchierato una mezz'oretta quel giorno, era sereno nonostante la grave malattia, come al solito mi fece mille domande, era curioso di cosa facessi, di come mi andasse la vita. 
 
Poi quando l'ho richiamato per metterci d'accordo, non ha più risposto, ma visualizzava sempre i messaggi che gli inviavo per sapere della sua salute.
 
L'ultima volta gli ho inviato un vocale l'11 gennaio, per sapere come stava e se avrei potuto andare a trovarlo, ma era proprio il giorno esatto in cui lo avevano ricoverato, ormai grave. Due giorni dopo quel mio vocale è venuto a mancare.

Ecco il testo che scrisse su di me, che voleva con orgoglio che il mondo leggesse:

 
MIMMO, IL PECCATORE*
OLIVIERO TOSCANI


Come deve essere un grande artista oggi?

Essere un fondamentalista religioso, con la paura del peccato, essere vergine, non aver mai conosciuto il sesso, vivere in una dimensione santa e illibata, vivere pensando di essere sempre nel giusto e nel santo, essere il massimo dell'egoismo pensando di essere il massimo dell'altruismo, amare se stesso e solamente se stesso come dio, pensando così di amare il prossimo, e per di più, fare tutto ciò pensando di fare del bene.


Non c'è nessuno così artisticamente diabolico, immorale, infernale di qualcuno che è immoralmente così.

Solamente una personalità santamente diabolica, che si esprime con opere di estrema inquietudine fisica e morale può arrivare a questi livelli di espressività artistica.

Per questa ragione l'arte di Mimmo Centonze trasuda di peccato, di decadenza, di libidine, di intolleranza, di religiosità blasfema, di sesso e di bellezza.

Cosa ci può essere di meglio per l'arte moderna? 

 
 
*(Oliviero, adesso pregherò ancora di più per te…! Mimmo)


 
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Roberto Guerra
 

domenica 20 settembre 2009

CIAO MARCELLA...

ROSSETTI.jpgGabrieleD'Annunzio
Alcyone

LA PIOGGIA NEL PINETO


Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

*per Marcella G.   Ciao...

http://www.la-poesia.it/italiani/fine-1900/dannunzio/alcyone_16_la-pioggia-nel-pineto.htm

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=h7LwlBPZpMw