Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta paolo melandri

Roma, intervista a Paolo Melandri: Clonare Mozart

by La Notiziah24 Roma http://www.lanotiziah24.com * Paolo Melandri, La Cetra scordata. Due secoli di dissonanze. La Morte di Mozart, un imbroglio mal riuscito (La Carmelina edizioni, ebook, 2014, Ferrara-Roma).  Intervista al poeta musicologo Paolo Melandri: un approfondimento disincantato e sorprendente sul libro (elettronico) che ha svelato il fu mistero della scomparsa di Mozart, umana troppo umana... D1- Melandri, dopo il cartaceo, una nuova edizione ampliata e intrigante sul cosiddetto mistero - ancora? Mozart, uno zoom trailer nota parola? R1- Il cosiddetto mistero, che mistero non è. L'ho già risolto quest'anno. Mozart morì in quindici giorni... conseguenza di un pestaggio da Hofdemel, il "marito tradito" di Caterina. Mi resta ancora da chiarire il Requiem ... i particolari, le circostanze, il lavoro interrotto... ma insomma, il "cartone" è pronto. Se l'ebook piacerà, chiarirò il Requiem in un agile libretto o in un saggio ad hoc ....

Paolo Melandri: il caso "Mahler"

...sull'Ottava di Mahler. Altro tassello di una fulminea ricognizione creativa della Musica... e sia!   Symphonia extra tempora :  Austria felix  e «caso Mahler» di Paolo Melandri Esamineremo, qui, il "caso Mahler" e il problema del rapporto del compositore-direttore con l' establishment  viennese, venato di forti tendenze antisemite. Mahler era infatti ebreo e boemo. Per inquadrare meglio il tema, partiremo dalle osservazioni della moglie Alma Maria Schindler-Mahler, una delle massime luci nel firmamento dell'alta società austriaca, di cui peraltro condivideva non pochi snobismi e pregiudizî. Al suo fianco, Gustav Mahler non poteva che apparire un  pervenu , uno sradicato insomma, un  outsider ; una sofferenza che, come del resto  ogni  sofferenza, portò frutti eccellenti sul piano artistico. E, alla fine forse della breve indagine, l'uomo Mahler diventerà indistinguibile dalla musica che ha prodotto. Un giorno dell'estate 1910,...

La morte di Mozart. Un imbroglio malriuscito - di Paolo Melandri

La morte di Mozart. Un imbroglio malriuscito di Paolo Melandri Mi sembra superfluo tornare a raccontare la favola dell’omicidio, cui un maestro italiano è istigato da un’invidia d’artista. Meglio precisare che la commediola in versi di Puskin venne a coronare il paio di decenni in cui s’era operata, nell’opinione viennese e tedesca, la intronizzazione di Salieri quale avvelenatore immaginario al posto di una figura reale, nel frattempo cancellata. La realtà e gradualità della sostituzione è una delle verità realmente inattese che ho scoperto rovistando storie e leggende intorno a quello che poi è divenuto il saggio che qui propongo. C’è, nell’Epistolario di Goethe, una frase che i biografi hanno sempre fatto finta di non conoscere: «Mozart è nato due anni prima di me (1756), e noi ricordiamo fin troppo bene le circostanze del suo decesso. Mozart, dico, grazie alla sua buona scuola, aveva nel comporre una tal sicurezza di mano, che gli restava un sacco di tempo, e lui lo consumava tra d...

Symphonia extra tempora: Austria felix e «caso Mahler» - di Paolo Melandri

....sull'Ottava di Mahler. Altro tassello di una fulminea ricognizione creativa della Musica... e sia!   Symphonia extra tempora :  Austria felix  e «caso Mahler» di Paolo Melandri Esamineremo, qui, il “caso Mahler” e il problema del rapporto del compositore-direttore con l’ establishment  viennese, venato di forti tendenze antisemite. Mahler era infatti ebreo e boemo. Per inquadrare meglio il tema, partiremo dalle osservazioni della moglie Alma Maria Schindler-Mahler, una delle massime luci nel firmamento dell’alta società austriaca, di cui peraltro condivideva non pochi snobismi e pregiudizî. Al suo fianco, Gustav Mahler non poteva che apparire un  pervenu , uno sradicato insomma, un  outsider ; una sofferenza che, come del resto  ogni  sofferenza, portò frutti eccellenti sul piano artistico. E, alla fine forse della breve indagine, l’uomo Mahler diventerà indistinguibile dalla musica che ha prodotto. Un giorno dell’estate 1910, di ritorno da un...

Paolo Melandri Sogni di mediterranei approdi

*** immagine i l'"Isola dei Morti" di Boecklin  . Sogni di mediterranei approdi S plendore e gloria Così è desto il mondo pari agli eroi consacriamo alpe e oceano possente orfano lo spirito guarda al campo e alla marea che increspa intorno S'infrange un chiarore vola un'immagine scuote selvaggia ebrietà con la sua croce plora la legge e pensa in sé riflessa «Tu mia salvezza tu gloria tu stella» Poi di alto orgoglio il sogno si alza e doma strenuo di Dio che l'ha eletto finché un grido lontano in giù si scaccia e innanzi a morte ci spoglia in breve Tutto ciò infuria scuote va saetta e arde più tardi a noi nel notturno cielo si disegna un quieto gioiello di luce rutilo splendore e gloria ebrietà e croce sogno e morte. Paolo Melandri 25 giugno 2014

Paolo Melandri Vespro a Frascati POESIA

ultimo testo metrico di Paolo Melandri, una lotta contro le ovvietà di un tramonto ammazzato. Cura stilistica, forma! Magnifica sospensione a-lirica della campagna di Frascati. Omaggio velenoso alla "Sera fiesolana" di D'Annunzio. L'ora del giorno è la stessa, ma non il millennio. Vespro a Frascati Dai colli misuriamo la contrada del vespro e là i brincelli di mondi nella luce fremono i campi calpestiamo deserti ed aspri d'ogni dove angustia un'aura e fa paura. Forse innanzi a sfarzo accastellato innanzi al tumulo grande a gloriose tronche colonne dovevamo piangere meno ma che ornamento abbiamo avuto dal tempo dei diademi del trono sulle genti. Al congedo sappiamo il suolo fiero al fervente di seminare o dissodare la vita lontano l'eterno portale guarda sul chiaro delle nubi e le pieghe di violetta e di sangue d'un crespo aliante sul doloroso verde della piaggia onde Frascati al monte pallida si sommette anc...

Paolo Melandri "Lo stagno silente aggiravi" *Poesia

* armonie in grigio et silentio, secondo modi più franchi e aperti rispetto ai soliti dell'autore: niente tonus peregrinus , stavolta, ma una freschezza e una malinconia quasi giovanili (nonostante il trentanovesimo anno avanzi, e ad agosto l'autore "faccia i quaranta"). In barba al giovanilismo, ma con una capacità d'immedesimazione in strati geologici più antichi, e perciò più freschi e più nuovi. "O déspota, ei sarà giovine ancora!" (D'Annunzio) Lo stagno silente aggiravi Lo stagno silente aggiravi – là sboccano rivoli d’acqua – tu cerchi il mio cuore sereno avvolti nel vento di marzo le foglie ingialliscono al suolo diffondono un nuovo profumo m’incanti con sagge parole tra i faggi mi rendi felice. Conosci la gioia profonda – godere le lacrime mute – schermandoti gli occhi sul ponte tu segui le zuffe dei cigni. Paolo Melandri 28 febbraio 2014

Paolo Melandri, a Napoleone Bonaparte, POESIA *Video

*ispirata da  letture napoleoniche di ogni genere (praesertim il Memoriale di Sant'Elena che forgiò l'infanzia del nostro D'Annunzio) ecco di Paolo Melandri -  una futur-scanzonata poesia civil-lirica con questo sonetto A Napoleone Bonaparte, che si pone in ideale controcanto agli entusiasmi giacobini di Foscolo, Byron, Hoelderlin. Nonostante l'autore abbia optato per una conclusione prosastica, con la canonica débacle della drastica e repentina attenuazione di tono, la composizione è un omaggio all'Imperatore, alla necessità del Genio, all'urgenza euristica in politica.   (*PHOTO Museo Napoleonico... la proiezione del video clip che racconta il viaggio in Second Life della mostra “In quelle trine morbide”)  *   A Napoleone Bonaparte L iberatore, tu che mai sconfitto ci mutasti così, che il segno tiene, tu che fondasti più mite diritto sui basamenti solidi d’Atene, volgi i fulminei rai del tuo destino verso le sorti italiche in periglio e dal tuo s...

Paolo Melandri, "L'Angelo muto", Poesia *VIDEO

* "profluvio di rose" investa il Nuovo Anno dinamicamente ed efficacemente proiettato in avanti. Io "non vi cercherò" se non la massima incisività possibile, nell'àmbito del visionario, lucido e "duplice" delirio dello "Zarathustra"   L’Angelo Muto Mentre pallidamente io esploravo le mie poesie, le strofe dove un crudo tormento sordi abissi rotolava, su la soglia apparì l’Angelo Muto. Ella recava all’anima smarrita Ella di ricchi fiori un bel portento; ed una brocca era tra le Sue dita e rose, rose ornavano il Suo mento. Corona a Lei sul capo aurea splendeva, la voce Sua era prossima all’Incanto: “La Vita bella e il Canto a te m’invia” ora che sorridendo Ella diceva, Le cadevano i gigli e le mimose. Ed a raccôrli come io fui chinato, Ella s’inginocchiò: tuffai beato io tutto il viso fra le fresche rose. Paolo Melandri 31 dicembre 2013

L'Avanguardia come Tradizione 2.0: intervista a Paolo Melandri

*  by Eccolanotiziaquotidiana -Roma e provincia **P AOLO MELANDRI  (Faenza. 1974), scrittore e musicologo, docente liceale a Faenza, laurea in Filologia (studi con Italo Mariotti), saggi su Ennio editi su varie e prestigiose riviste; oltre a numerosi articoli dedicati ai rapporti intertestuali tra autori recenti e antichi, con una predilezione per Petrarca, Pascoli e D'Annunzio;   collabora con alcune delle più importanti riviste italiane di filologia e di letteratura. Diversi inediti, inoltre, poesie e saggi nel blog magazine Nuova Oggettività, del cui movimento è aderente. Ha pubblicato (Poesia) "Canti della Stagione Alta " (Nightingale's, a cura di A. Cappi e con illustrazioni di C. Reggiani), 2000; "Novellette" (Casanova Editore, 2006), " Il fiore di Calliope" (Campanotto Editore,2007), "Nell'anima" (Quattordici poesie di Paolo Melandri, musicate da Histrix e illustrate da Cesare Reggiani) Mobydick (collana "L'immaginari...

Paolo Melandri "Renderci debitori di noi stessi" *POESIA

photo http://www.wordsinspace.net/media-materiality/2012-spring/?p=118 goethe institute ... nuova lirica "Renderci debitori di noi stessi" -- il "vecchio" tema *postgoethiano della rinuncia (del pensiero calcolante a perseguire l'essere concependolo nella modalità dell'ente pianificato - vedi Heidegger, Junger, Evola), messo a fuoco in numerosi testi da Melandri scritti dal 2010 a tutto il 2012, con quello - già presente nella raccolta Nell'anima pubblicata da Moby Dick nel 2010) - che impone al pensiero di "pensare contro di sé". E tuttavia è un altro l'elemento di maggiore novità di Renderci debitori di noi stessi, novità che non si limita al  vissuto dell'autore,  ma vuole essere una proposta di pensiero, un abbozzo per un futuro auspicato paideuma. In questa ultima poesia, infatti, la località consiste nella configurazione ontologica dell'evento dell'essere, che si appropria ed usa colui che sa rendersi debitore a sé l...

Paolo Melandri " Scende la sera, solo sale a soffi" *poesia

..... sperimentazione poetica, piccolo manifesto di Avanguardia tradizionale. Lirica estrema, romantico-barocca, "Scende la sera solo sale a soffi", trionfo di musiche e allitterazioni, invocazione alla notte, reinvenzione contemporanea senza nostalgie dello stupendo duetto Secondo Atto Tristano di Wagner, "O notte!", memore anche di Gottfried Benn e Carducci ma più spiegatamente "cantata", anche concettista di barocchismi à la Cervantes: niente di questo citato, nemmeno "memorato" o tantomeno "attualizzato", ma semplicemente presente e attuale, contemporaneo come "performativo puro nell'attimo", gesto di maestro di danza: là! e basta. è una proposta di stylus phantasticus per il prossimo millennio, per il Medioevo di luce elettronica al post-neon-alogeno. è fedele alla Kultur-Wissenschaft proprio perché radicalmente Ribelle. Omaggio emulativo, dunque, anche a Ernst Junger. ... Un raptus improvvisativo da organista o cemb...

Paolo Melandri Thomas Mann e la Germania...

Vergleiche dich! Erkenne, was du bist! Goethe , Torquato Tasso D ice Dostoevskij, in un suo scritto sulla comparsa dell’«anima slava» nel dissonante «concerto europeo»: «si credeva che l’ideale degli slavofili fosse quello di “mangiare ravanelli e scrivere denunce”. Già, denunce! Così come apparvero, con quel loro modo di vedere le cose, stupirono al punto che i liberali incominciarono a impensierirsi, ad aver paura: che putacaso quella stramba gente volesse alla fin fine denunciare loro?» i . I contrasti che allentano e rendono problematica l’intima unità e «compattezza spirituale» ii delle grandi comunità europee, sono a un dipresso ovunque gli stessi, in sostanza sono «un fatto europeo» iii . Tuttavia hanno caratteristiche profondamente diverse da popolo a popolo e si amalgamano, nel loro complesso, con l’insieme della propria nazione. Avviene così che un francese politically correct e radical chic sia un francese autentico, schietto, intero e inequivocabile, giusto quanto può ...