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martedì 15 luglio 2014

Guido Mattioni su LEFT (magazine de L'Unità)

*articolo di Guido Mattioni, scrittore digitale cult (e di lunga data noto giornalista e reporter ... Epoca ecc.) http://bit.ly/1vZUKtf dedicato alla città messicana Ciudad Juarez e uscito sull'ultimo numero di LEFT, il magazine settimanale dell'UNITÀ. E' il primo di una speciale serie estiva in cui i romanzieri ritornano sui luoghi dei loro romanzi per raccontarli.

domenica 11 novembre 2012

Matteo Renzi premier 2013 show a Quelli del Calcio: elogiato da L'Unità

Il vero renzi a Quelli che...

*FINALMENTE UN ARTICOLO PRO MATTEO RENZI DA PARTE DEL GIORNALE STORICO FONDATO DA ANTONIO GRAMSCI..**NOTA DI arOSso

 
Dopo la polemica: «Io discriminato dai tg», Renzi è ospite a Quelli che il calcio ma prima cambia la lampadina alla signora Mafalda e abbraccia Michelle al posto di Obama
«A Obama ruberei la capacità di fare discorsi straordinari. E poi in America c'è davvero una capacita di cambiare, lì c'è il ricambio vero, chi ha chance se la può giocare. Sarebbe bello se politica italiana prendesse un po' dalla politica americana. Il giorno stesso del voto si sa chi governerà: non hanno inciuci, non hanno accordi dopo, chi vince vince, chi vince governa«. Così Matteo Renzi parlando delle elezioni Usa a 'Quelli che...». La Cabello mostra la foto dell'abbraccio di Obama con la moglie, dopo la vittoria Usa. Si parla anche del fotomontaggio e delle polemiche sulla foto taroccate. Ed ecco che poco dopo sullo schermo appare l'originale: è Matteo Renzi che abbraccia Michelle Obama. Uno scherzo che Renzi non si aspettava.

CHI VINCE LE PRIMARIE
Sulle primarie evita invece di sbilanciarsi: «Abbiamo fatto 19mila Km, una cosa impressionante e meravigliosa, ci siamo beccati di tutto, cose belle e brutte. Non è importante chi vince ma che la gente vada a votare».

LA POLEMICA CON D'ALEMA
«È lui che comincia per primo». Così Matteo Renzi, a 'Quelli che...', parla della polemica continua con Massimo D'Alema. Quanto al confronto tv di domani, il sindaco di Firenze ironizza sulla sua posizione centrale rispetto agli altri candidati alla premiership: «Così piglio schiaffi da tutti...».

In collegamento con lo studio di Quelli che..., Matteo Renzi s'è prestato a sostituire il suo imitatore, Ubaldo Pantani, che, nella prima parte della trasmissione, aveva percorso le vie di Milano e suonato i campanelli per invitare la gente a votarlo alle primarie del centro-sinistra. Collegato con Vittoria Cabello, il sindaco di Firenze è entrato nell'appartamento di una famiglia milanese e si è sottoposto alla «prova» decisa dalla conduttrice per poter aver accesso allo studio: cambiare una lampadina. «Come perdere, in dieci secondi, la credibilità acquisita in 10 anni», ha detto, ridendo, Renzi, mentre saliva su una scala per cambiare la lampadina.

mercoledì 28 settembre 2011

L’Unità parla di Rupe Mutevole e del suo autore Ban’ya Natsuishi Il papa che vola

http://lasinorosso.myblog.it/media/00/02/4125800193.jpgVogliamo ringraziare Lello Voce riportando le sue parole per l’accurato articolo su Ban’ya Natsuishi e sulla sua raccolta di haiku “Il papa
che vola”, edito nel 2011 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “Margini liberi”.

Scrive Lello Voce:
Haroldo
De Campos, grande poeta brasiliano, studioso della tradizione medievale romanza, diceva spesso che l'unico modo di rispettare davvero la
Tradizione era rinnovarla, rimetterla in gioco, farle vivere nuove avventure, perché il solo modo per riaffermare l'importanza di una
regola è violarla, per mutarne il significato, senza perderne il senso.
Non credo di osare troppo affermando che Haroldo avrebbe
sicuramente apprezzato gli haiku di Ban'ya Natsuishi, proprio perché l'autore giapponese, che di haiku è studioso ed esperto prestigioso,
sottopone la celeberrima «maniera» nipponica ad una torsione spietata, la ricolloca nel presente, ne fa strumento tagliente di analisi di
un'attualità che, per parte sua, sembra fatta apposta per negare le radici stesse dell'haiku.
Già nella prima raccolta tradotta in
italiano, Pellegrinaggio terrestre (albalibri, 2007), Ban'ya usava l'haiku come grimaldello per aprire varchi nella geografia culturale ed
esistenziale di paesi e culture vicine e lontane, da Roma e Genova, a New York, all'India, con stile capace di accendersi di frustate
polemiche e visioni sinistramente profetiche, come ad esempio: Al di là dell'America / ancora America /fulmini nella notte, o ancora, su
Roma, Merli litigiosi / queste mura / da duemila anni.
L'ironia sprezzante, o la capacità di cogliere la piega nascosta in cui è celata la
chiave di comprensione di questo, o quell'istante, costruiscono un racconto di viaggio, in cui ogni haiku si trasforma nel fotogramma di
una pellicola quasi à la Godard. A ciò, negli ultimi anni, si è aggiunta un'intensa riflessione sui rapporti uomo-natura che è approdata a
posizioni affatto singolari: la natura, tema tradizionale dell'haiku, diviene in lui «matrigna», con accenti che all'orecchio italiano
suonano schiettamente leopardiani, come quando afferma, nel recentissimo Stupidità e poesia, pubblicato all'indomani della catastrofe di
Fukushima:
«Le immagini che ho visto dello tsunami confermano, senza alcun dubbio, che la natura è di vastità incommensurabile rispetto
all'uomo. Per l'Universo l'uomo non è altro che una formica. Inutile sottolineare quindi che il nostro amore per la natura è estremamente
irrazionale. È un ridicolo, o assurdo amore senza alcuna reciprocità, sarebbe utile, dunque «ripensare le mediocri e superficiali idee
circa la natura che hanno proliferato nell'haiku per secoli».
COME BAND DESSINÉE In questo suo ultimo Il Papa che vola: 44 haiku (pp. 54,
euro 5, Rupe Mutevole) il processo si radicalizza ancor più, il ritorno anaforico del medesimo protagonista (questo affatto metafisico e
totalmente «concreto» Papa volante, in cui non è difficile cogliere la stilizzazione di Giovanni Paolo II) fa sì che i singoli frame
poetici, pur dotati di una loro evidente autonomia, costituiscano un racconto, a maglie larghe, certo, ma pur dotato di una sua trama
evidente, solida e - visto che si tratta di haiku - del tutto nuova e spiazzante.
Il risultato è un vero e proprio gioiello dell'haiku
contemporaneo giapponese, basti qui citare qualcuna delle numerose tessere che costituiscono questo surreale quasi-poemetto e che lo fanno
assomigliare a una sarcastica band dessinée. Ad iniziare dal paradosso che mette in volo il protagonista: Da una cascata celeste /il Papa
cadendo /prende il volo, sino agli spietati: O Papa che voli /sono pulci che saltano / quei focolai di guerra?, o: Impigliato /tra lettere
arabe /il Papa che vola, e ancora: Il Papa che vola /mai incontra/ il Cristo che vola.
L'haiku, come siamo abituati a leggerlo, non esiste
più, sfigurato da un'enorme forza creativa che lo riplasma. E rendere irriconoscibile una tradizione perché il presente possa tornare a
riconoscersi in essa è indiscutibilmente segno della vera poesia.
21 settembre 2011
Pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 39) nella
sezione "Culture"

Fonte internet:
http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/2305000/2302648.xml?key=un+papa+volante&first=1&orderby=1



Lascio link
utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.
http://www.rupemutevoleedizioni.com/


http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni
http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993



Alessia Mocci
Responsabile
Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

sabato 1 maggio 2010

Graziano Cecchini 1 Maggio Futurista L'UNITA'

*VIDEO BLITZ FUTURISTA RossoTrevi

DA L'UNITA'
 
1 MAGGIO  2010  IL FUTURISTA
 
IL FUTURISTA
Disegni, nomi, simboli, messaggi di pace, d'amore, di rispetto per l'ambiente. Frasi di solidarieta' ai terremotati de L'Aquila. Tutto su un telo giallo di 3x30 metri steso davanti la Basilica di San Giovanni prima del concertone e 100 bombolette spray messe a disposizione della gente. E' il frutto dell'ultima azione messa a segno da Graziano Cecchini, l'artista futurista gia' noto alle cronache per aver dipinto di rosso l'acqua della Fontana di Trevi o per aver fatto rotolare migliaia di palline colorate dalla scalinata di Piazza di Spagna.

Poco prima del concerto del Primo Maggio Cecchini, che si fa chiamare Rossotrevi, ha messo a segno la sua ultima azione. E' bastato questo a far scatenare il pubblico presente in piazza che, bombolette alla mano, ha iniziato ad esprimersi sulla tela. Un'opera che Cecchini ha intenzione di tagliare e montare in singole tele che saranno esposte in una mostra aperta a tutti. Circa 500 persone hanno contribuito a realizzare un'opera d'arte collettiva, condivisa in tempo reale su internet tramite i cellulari. E dopo un'ora le immagini e i video gia' rimbalzavano oltreoceano. ''E' il primo graffito del futurismo del III millennio - ha spiegato Graziano Cecchini -, la dimostrazione pratica della velocita' del Gigabyte, mentre il mondo e' ancora fermo e ancorato ad arcaiche tecnologie. L'arte e' molto piu' veloce di qualsiasi tipo di discorso. Basta una bomboletta e un pennarello per suscitare un'emozione. L'arte di tutti. L'artista e' per strada''

 
ART. compl.
http://www.unita.it/news/italia/98134/primo_maggio_le_storie_e_le_voci_dal_concertone

VIDEO

http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Roma%20Cronaca&vxClipId=2524_2ee2ab8e-5524-11df-a414-00144f02aabe&vxBitrate=300


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