Mentre il Partito democratico e i partitini delle opposizioni (divise) si preparano alla gita del fine settimana sull'isola di Ventotene, arriva una durissima stoccata nei confronti della sinistra che è andata sulle barricate dopo l'intervento di Giorgia Meloni
alla Camera. E no, l'offensiva non porta la firma di un esponente del
governo o di un pericoloso militante di destra: a sganciare una bordata
contro le isterie rosse è stato Massimo Cacciari, che
non le ha mandate a dire e ha speso parole al veleno verso chi si sta
stracciando le vesti per difendere il documento del 1941.
«Piano rifiuti: la Provincia ha fallito, l’assessore dia le dimissioni». Sono i Verdi a riaccendere la polemica politica, chiedendo via... Facebook la ‘testa’ di Giorgio Bellini, assessore all’Ambiente in Castello. Colpevole, secondo gli ambientalisti, di «giustificare la necessità di ampliare le discariche presenti nel territorio, con l’aumento della produzione dei rifiuti urbani e altre criticità del Piano provinciale. Sulla base di dati che peraltro conosce solo lui — attaccano i Verdi — afferma che senza ampliamenti, il 2012 diventerà un anno critico per i rifiuti anche nel nostro territorio».
Nella nota della direzione provinciale, i Verdi sottolineano come «la Provincia, i Comuni e le aziende negli ultimi due anni abbiano omesso di mettere in atto le azioni specifiche, peraltro indicate puntualmente nel Piano provinciale, per la riduzione della produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata».
Al di là della provocatoria richiesta di dimissioni dell’assessore dell’Ambiente, è sulla Provincia che piovono le bordate più pesanti: «La paralisi politico-operativa che sembra caratterizzare l’azione di Bellini sta conducendo a risultati in netto contrasto con il programma della coalizione che ha eletto la presidente Marcella Zappaterra». E’ proprio quest’ultima a reagire, con veemenza, alle accuse dei Verdi: «Innanzitutto è singolare che gli ambientalisti chiedano le dimissioni dell’assessore Bellini a mezzo stampa e su Facebook, piuttosto che porre la questione nelle sedi istituzionali o comunque nel confronto politico — dice la presidente —; oltre a questo però c’è chi finge di non vedere che il problema dei rifiuti, anche a Ferrara, è reale.
Stiamo parlando, si badi, di quelli urbani: la produzione pro capite sta aumentando, la raccolta differenziata non ha ancora raggiunto gli obiettivi prefissati. Cosa dovremmo fare, aspettare di ritrovarci come Napoli con il pattume sulle strade?». Provocazione per provocazione, la Zappaterra afferma «che l’idea di rivedere il piano provinciale, e dentro questo ragionamento prevedere un allargamento delle discariche esistenti, può evitare rischi che dal 2012 si fanno molto concreti. Nessuno ha mai parlato, invece, di riaprire le discariche chiuse o modificare le prospettive di futura dismissione. Però non possiamo stare con le mani in mano — chiude la presidente —, sull’inceneritore si chiedono limiti sempre più rigorosi all’esercizio, per i rifiuti non si vogliono ampliare le discariche».
VERDI: L'INSOSTENIBILE PESANTEZZA DELLA BORGHESIA FERRARESE
Spariti dagli scenari politici nazionali e anche periferici ferraresi, per le genialità dell'era Pecorino Scanio, nonché di filosofie neoluddiste ed ecoballe reazionarie ed oscurantiste, i sedicenti Resti dei Verdi ferraresi, oltre a fare un referendum per la clonazione di Ronchi in Regione (ottimo a suo tempo a Ferrara, buono in Regione...ma oggi senza doti -leggi voti-elettorali), non trovano di meglo che appoggiare, rispolverare la Piazza: il 1 marzo tutti in Piazza anche a Ferrara per lo sciopero nazionale degli Immigrati!
E con la solita falsificazione del Reale, la solita litania del razzismo, della demonizzazione dell'immigrato (“creata ad arte dai media di destra” scrivono più o meno), nonostante i fatti. Non solo disperati i cosiddetti immigrati, anche delinquenti e criminali. Ma per i Verdi solo una minoranza è così, i più sono anime pie... la solita retorica della filosofia idiota di Rousseau....
Collaborazionismo dei Verdi... in barba non solo ai voti elettorali che su tali temi vanno alla Lega (operai inclusi!), oltre a non imparare mai nulla dalla Storia: solo in Italia, i Verdi sono spariti, non in Francia e in Germania, dove, come noto, l'ambientalismo appare non solo più pragamatico, cultura del fare e del futuribile, ma anche francamente critico ri-connesso alle sue origini scientifiche e non ideologiche (leggi ad esempio in Italia il Club di Roma di un certo Peccei, anni 70, primi input ecologici promossi però da scienziati, non dai resti dell'estrema sinistra come in Italia, quella tra l'altro di coscienza borghese o dei sui rampolli che anziché alla Playstation..giocavano alla rivoluzione proletaria.
Nello specifico a Ferrara, poi, il profumo della pelle dei Verdi nostrani non odora di Watussi, pigmei o altri aromi del Continente Nero o della sabbia del Medio Oriente: odora proprio della agreste borghesia ferrarese, sa da barbabietola, la solita ipocrisia, la solita arroganza intellettuale di soggetti privi del Senso del Futuro, incapaci di trascendere il trauma della modernità e del postumano, postelettronico, postInternet.
Ferrara a fine anni novanta era un villaggio non felice ma sicuro. Ora, un villaggio a forte rischio decadenza irreversibile. Come diceva Nelson Mandela, doveri e diritti la Costituzione dell'integrazione autentica. Lo sciopero degli Immigrati è soltanto un Woodoo per i Diritti senza Doveri! Sulla pelle, di una minoranza di Immigrati, più evoluti, capaci e onesti, che non ne possono più, loro per primi, di tutta certa marmaglia che ha inquinato, grazie alla demagogia dei Verdi e di Romano Prodi in primis e del deliro cattocomunista, l'Italia intera. Che non ne possono più di Maometto e le palle del Corano. Che non ne possono più di Angeli custodi, di dubbia coscienza popolare.... Sicuramente, come ha giustamente ribadito Berlusconi, il primo sciopero nazionale degli Immigrati serve soltanto alla CGL e ai Resti della Sinistra per rilanciare le Tessere che gli operai e i lavoratori italiani sempre più hanno stracciato!
Insomma, secondo i Verdi, Ferrara è una città razzista, ovvero.... l'Italia: peccato che secondo Israele e Peres, non Péecorino Scanio, l'Italia e Berlsuconi siano i migliori amici europei del Popolo ebraico.... Già ma i Verdi in Piazza ci vanno anche con i Palestinesi o i musulmani: con la tessere del Lyons Club del Teatro Comunale o 'American Espress in tasca. Peccato, da giovani, anche se utopistici erano anche l'avanguardia ferrarese, ora solo Retroguardia del superconformismo ferrarese!
Non è leale prendersela coi perdenti. Parlando dei Verdi, estromessi dall’esito elettorale dalle aule consigliari di Comune e Provincia, rischio di far convergere su di loro delle simpatie. Corro il rischio, perché questo partitello pur rantolante non cessa di divulgare grottesche ipocrisie, offensive il senso comune. Alludo alla virtuosa decisione di piantare 10 alberi per compensare l’anidride carbonica prodotta con la campagna elettorale. Sono didattici, i Verdi, non fanno le cose in silenzio: educano. E dicono “compensare” per farsi capire meglio, non hanno voluto usare il termine giusto “sequestrare” perché non è alla portata di tutti, forse hanno dei simpatizzanti fra la ndrangheta. I “virtuosi” c’informano pure che i 10 alberi (essenze non specificate, salvo nelle battute di malelingue) non sono mica una frase buttata lì, sono il risultato di calcoli precisi. E con ciò, siamo implicitamente informati che sono eruditi, mica dei minus quam merdam come me. Tanto per sapere cosa si perde senza i Verdi!
Data la facilità dimostrata con i calcoli stechiometrici, però, potrebbero ben fornirci i risultati di qualche altro calcolo sulla CO2 prodotta da loro! L’arguto assessore verde Cavallini, promotore della Stanza Urbana, ha obbligato per mesi a decuplicare i chilometri percorsi da migliaia di residenti della zona, oltre alle migliaia che passavano abitualmente da quelle parti prima d’imparare ad evitare la trappola. Siamo davvero incuriositi: facciano due conti, anche alla buona, poi ci sbalordiscano dicendo se il numero di alberi piantati avrà 4 o 5 zeri!
E i trasporti a/da Cona? Quell’altro geniale intervento avallato da loro (oltre a turbogas e inceneritore), per milioni di viaggi che si faranno quando andrà in funzione l’ospedale? Anche qui, li preghiamo di farci la cortesia: oltre a dirci quanti milioni di alberi pianteranno, precisino per favore la dimensione della foresta che li conterrà. Sarà un dato necessario a chi dovrà metter mano ai piani regolatori.
Se dovessero avere bisogno d’aiuto per tutti questi calcoli, si facciano aiutare dai loro compagni di banco del PD. Erano così bravini e amiconi quando passavano i compiti ai Verdi! Forse lo sono ancora.