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martedì 29 novembre 2011

Rita Mazzini: versi dalle città future

Rita Mazzini
 
 
‎"Vieni. Passeggeremo un pensiero di città future
lontane come un tonfo di piomb...
o
nel cuore della terra.
Ci sono albe da incontrare
che a nostra insaputa ci osservano
per ritrovare in noi l'antitesi:
" ma se allargo gli occhi vedo solo
dove l'aquilone raggomitola
in sé la libertà..."

Ironica-mente *
mi regalo un ingresso nella memoria del tempo
riavvolgendo l'invisibile a poco a poco
fra iridescenze e crochi di silenzio
abbracci di foreste
e storie di piedi nudi dentro l'acqua:

" Le ombre del passato,
lasciano solchi
che la mano ricopre di ginestre... "



*IRONICA-MENTE :
di Rita Mazzini
tratta da " Sedici Poeti " [Ferraresi Emergenti] Edit. LIBERTY HOUSE
 
 
 
 

mercoledì 21 aprile 2010

NADIA RIZZO: In cerca… raccolta personal e di pensieri e poes ie di Manuela Vio

nadia_rizzo[1].jpgScopriamo, leggendo le risposte, com’è Nadia Rizzo, autrice del testo: In cerca… raccolta personale di pensieri e poesie. Vorrei dire, ancora una volta, che tutte le poesie inserite in questo testo, mi hanno fatta emozionare e spero che molti di voi le leggano e cerchino di farsele un po’ sue.

 

Nadia Rizzo: che cosa fai nella vita oltre scrivere poesie?

Da circa un anno e mezzo lavoro come impiegata presso un’impresa edile a Somma Lombardo, paese in cui vivo da circa 25 anni. Convivo da 5 anni con la persona che, più di tutti, mi ha spinta alla pubblicazione di questo mio primo libro e lo aiuto nella parte contabile/amministrativa del suo lavoro. Poi, beh, ci sono 2 cani e 2 gatti da curare… mi tengo impegnata!

Che cosa significano i punti di sospensione che hai utilizzato nel titolo?

I punti di sospensione solitamente vengono utilizzati per segnalare il proseguimento di un elenco o di un pensiero, nel mio caso segnalano semplicemente il mio pensiero: la ricerca è una cosa continua, in perenne movimento.

Siamo portati tutta la vita a continuare a ricercare uno stato, un modo d’essere, di vivere, una ricerca continua verso scopi personali.

Credo che ognuno di noi, ogni giorno, sia in cerca di qualcosa, dalle cose più materiali (un lavoro, una casa…) a cose più intime, affettive (una famiglia, una persona da amare, un figlio, un amico…).

Io sono tuttora in cerca!!

Nelle tue poesie e nei tuoi pensieri, la punteggiatura è praticamente assente. C’è un motivo per il quale non hai usato punti e virgole?

Ci sono 2 motivi per cui uso pochissima punteggiatura: scrivere per me è forte segno di libertà, ed è così che voglio che siano i miei pensieri, senza interruzioni, senza obblighi, senza limiti, liberi di uscire come vogliono, senza regole. Inoltre, quando scrivo sento nella mente il suono che prendono le mie parole, sento una musica per ogni cosa che scrivo, è difficile da spiegare, perché è una sensazione che provo ogni volta che prendo carta e penna. Quindi, grammaticalmente egoista, non mi preoccupo della forma, ma solo del contenuto.

Cos’è la poesie per te?

È una domanda difficile la tua! Poesia è un modo per definire ciò che, per me, sono semplicemente dei pensieri che amo scrivere per l’effetto che mi provocano. Mi piace rileggere e interpretare ciò che sto vivendo, capire le mie emozioni, i miei problemi, cercare di risolverli… A volte, se presto attenzione a ciò che scrivo, divento più riflessiva e spesso so come comportarmi in determinate situazioni. A volte, invece, scrivere serve solo ed unicamente come “valvola di sfogo”.

Perché hai deciso, come esordio, di pubblicare un testo di poesie e pensieri, non un romanzo che, a detta di molti, è più vendibile?

Non è una cosa che si può scegliere cosa scrivere, cosa raccontare. È ciò che senti, che hai dentro e che ritieni di dover esprimere. So che le poesie non sono commerciali, che sono poche le persone a cui piace leggerle, che sono difficili e richiedono interpretazione, ma ti faccio un esempio: chiedete ad un cantante rock, che ha sempre suonato, scritto e cantato canzoni rock, di suonare, scrivere e cantare rap perché è più commerciale. Vi risponderebbe sicuramente che suona, scrive e canta ciò che gli esce dal cuore, perché indubbiamente sarebbe più facile conformarsi, ma sarebbe come tradire il proprio cuore. Così è per me, seguo semplicemente ciò che mi suggerisce il cuore e non le mode del momento!

Ho scorto una leggera vena di surrealismo in alcuni tuoi scritti, in quale parte dell’Universo ti trovi mentalmente quando scrivi cose non reali?

Mentalmente sono nell’Universo, sopra la Terra, come se avessi una visuale intera, dell’insieme, come se potessi vedere tutto e niente, mi allontano da ogni cosa, mi concentro su ciò che provo e scrivo!

In ogni poesie e pensiero raccolto nel tuo testo, ci sono le date in cui hai composto i vari versi, la più antica risale all’11 febbraio 1999, ben 11 anni fa. E’ stata la tua prima poesia, oppure ne hai scritte altre prima di questa? E per quale motivo non sono state messe in ordine di data nel testo?

Non so quando ho iniziato a scrivere, forse a 10 anni circa, ho raccoglitori pieni! C’è stato un periodo di circa 3 anni in cui ho scritto solo in inglese (tu sei la prima a cui lo dico!). Questo primo libro contiene quelle che ho scelto, scritte negli ultimi anni. Ho un “vizio”: metto sempre la data e a volte anche l’ora in cui scrivo a fondo o inizio pagina, spesso uso la data come “promemoria” invece di un titolo, perché anche il titolo è un’ispirazione, che non sempre viene! In questo libro ho deciso di mettere la più “vecchia” per ultima e la prima, invece, era semplicemente un omaggio a mia nonna ed è stata una mia scelta metterla all’inizio anche se “sballava” la sequenza cronologica.

Nei tuoi versi, in molte occasioni, la protagonista è: la notte, che cos’è una notte insonne per te?

La notte è stata spesso punto di riferimento, un momento unico in cui finalmente avevo tempo per me e per pensare alla giornata passata, agli avvenimenti, alle discussioni e ai racconti. Molte volte mi è capitato di star sveglia e continuare a far “lavorare il cervello” e non avevo pace finché non lasciavo uscire tutto quello che vi era contenuto, è una cosa inspiegabile, anche stanca fisicamente, la mia mente sembrava non volermi dare tregua.

Hai in mente altre pubblicazioni per il futuro?

È una domanda che mi sta facendo parecchia gente! Alla quale, in questo momento, non so dar risposta! Mi piacerebbe, perché no? Ripetere l’avventura, anche se più faticosa e costosa del previsto, quindi vedremo, cosa esce dalla testa e dal cuore!

 

                       

Manuela Vio

 

Sito ufficiale:                       http://www.nadiarizzo.ilfilo.eu/

Per acquistare il testo:     http://www.ibs.it/code/9788856717006/rizzo-nadia/in-cerca-raccolta-personale.html      

 

 

 

 

Citazione: “Ho trovato la mia pace, lontano da qui, è nei miei sogni, ho trovato il mio angolo di paradiso” – Nadia Rizzo “In cerca… raccolta personale di pensieri e poesie” –

 

http://www.youtube.com/watch?v=Ep_Inq6uUiE VIDEO

manuela8956@hotmail.it
 
 

lunedì 12 aprile 2010

Nadia Rizzo: “In cerca... raccolta perso nale di pensieri” di Manuela Vio

 

 

nadia_rizzo[1].jpgNadia Rizzo è nata a Milano nel 1981. Ha pubblicato, a dicembre 2009, la sua prima raccolta di poesie e pensieri edita da Albatros Il Filo, che ha intitolato: “In cerca… Raccolta personale di pensieri”. Anche i pensieri, in questo caso, sono tranquillamente definibili poesie, con l’unica differenza che non hanno titolo, ma il titolo non sempre è importante o necessario.

http://manuelavio.estro-verso.net/
manuela8956@hotmail.it

Come tutti sappiamo, una raccolta di poesie è molto diversa da un romanzo o da qualsiasi altro testo stampato, per il semplice fatto che la poesia, in sé, può voler dire un’infinità di cose, ha molteplici interpretazioni, tante quante sono le menti che la leggono. E’ l’espressione primaria del sentimento che è alla base di tutto: l’Amore, ma non solo, la poesia è definita come l’anima di ognuno di noi. E, se così viene definita, ci sarà sicuramente un motivo e credo proprio che questo possa semplicemente definirsi: “Vivere di Sentimenti”. Da Socrate, con la sua celebre frase : “conoscere se stessi”, ai giorni nostri, abbiamo avuto modo di usare le parole, fondendole con altre parole e facendole divenire frasi che ci hanno aiutato a liberarci dai nostri stessi demoni, finendo poi per comporre pensieri e poesie.

Una piccola parte dei versi che Nadia Rizzo ha scritto, ci insegna che la poesia non è solo triste, sofferta e malinconica, bensì può essere gioia, felicità e speranza. Interpretare la poesia in questi termini non è facile perché molte persone la intendono, sempre o quasi, come un modo per sfogare se stessi e la propria anima, ed è così infatti! Ma viene intesa soltanto come uno sfogo dopo un amore finito, dopo qualcosa conclusosi tragicamente o comunque triste, invece non è sempre così, la poesia può trasmettere la positività con la quale, una persona, riesce ad andare avanti. La parte di poesia e/o pensiero “positivo”, come dicevo, non è alta, ma c’è, esiste e questo è l’importante. Nadia Rizzo, ci ha svelato l’altra parte della poesia, quella felice, quella piena di speranza nel domani, la poesia intesa come “sorriso” e che pochi conoscono.

Gli elementi costanti in questo testo sono: i ricordi, la notte, l’amore e il tempo che passa. In quasi tutte le poesie ci sono queste costanti che, si possono definire “costanti universali” nella vita di ognuno di noi, sì di tutti, perché tutti, nella nostra vita abbiamo scritto, almeno una volta, una poesia o un pensiero e scommetto che, i ricordi, la notte, il tempo che passa e soprattutto l’amore, siano entrati, nei nostri scritti, senza chiedere il permesso. I più grandi poeti del passato hanno versato litri di inchiostro per questi sentimenti, l’Amore in primis è l’ispiratore delle poesie e dei versi più belli che la mente umana abbia mai partorito, gli stessi versi che arrivano direttamente al cuore senza passare per la ragione.

La poesia fa parte di noi come il profumo naturale che emana la nostra pelle, quello vero, lo stesso che non viene inquinato da deodoranti o profumi chimici, è unico come lo siamo noi e la nostra poesia, è come riflettersi allo specchio, guardarsi dentro e parlare a noi stessi, confidarci con la nostra immagine e i nostri occhi che, di rimando, ci sorridono confortandoci.

In alcune poesie che Nadia Rizzo ci propone, ho scorto anche una goccia di surrealismo che ci fa immaginare una situazione apparentemente reale, ma che in realtà non esiste:

 

E capire cosa accade

un minuto sento di affogare

poi energicamente vengo scossa

da una fonte di energia

è nascosta dentro me.

 

Il sentirsi affogare e poi subito sentire questa energia dentro di sé, ci fa vivere una situazione ai confini della realtà, tra un mondo materiale, reale e angosciante che è quello dell’affogare, a quello immaginario, ma parallelo, dell’energia nuova che alimenta la voglia di vivere. Il surrealismo, in molti scritti anche famosi, per esempio quelli di André Breton (fondatore del movimento surrealista nel XVIII secolo), ci danno la possibilità  di immergerci in realtà del tutto irreali (permettetemi l’ossimoro), abbiamo l’impressione di venir catapultati in situazioni assurde, provando determinate sensazioni: da volare tra le nuvole a precipitare in un baratro senza fine. Il surrealismo, a volte, aiuta a staccarsi dalla realtà che, non sempre è felice e spensierata.

La poesia è un’arte che non va né letta né guardata, bensì interpretata, recitata e vissuta, non è come leggere un articolo di giornale o guardare un quadro del quale non si sa quale sia il lato giusto (e non me ne vogliano giornalisti e pittori). La poesia è molto di più, è la nostra anima, ogni verso scritto è dettato dal cuore, dai suoi battiti, dall’amore che proviamo dentro di noi verso un’altra persona. In ognuno di noi alberga un poeta, la cosa più difficile è quella di rivelarsi facendo leggere le nostre poesie. Possiamo parlare ore con una persona, pensando poi di conoscerla, ma non la conosceremo mai finché non leggeremo una sua poesia, perché da esse si capisce cosa un individuo ha dentro di sé e nel suo cuore, possiamo avere davanti a noi la persona apparentemente più solare e felice del mondo, ma lo è veramente?

Per concludere, la poesia è un’arte unica e in continua evoluzione, tale evoluzione, dipende dallo stato d’animo di chi scrive. Non si può scrivere una poesia in un qualsiasi momento della giornata, ma soltanto in determinati istanti, quando dentro di noi nasce un sentimento di qualsiasi natura.

La poesia di Nadia Rizzo è profonda e tocca direttamente la parte più nascosta e segreta del cuore umano. Con la sua raccolta di poesie, ci regala emozioni forti che si contrastano tra loro ma che, a volte, si prendono per mano. Un testo, per le persone a cui piace la poesia, assolutamente da leggere e mettere nella propria libreria personale e ogni tanto riprenderlo in mano e rileggerne i versi.

 

Manuela Vio

 

Sito ufficiale:           http://www.nadiarizzo.ilfilo.eu/

Per acquistare il testo:    http://www.ibs.it/code/9788856717006/rizzo-nadia/in-cerca-raccolta-personale.html      

 

Citazione: “[…] Fa niente, tutto passa e va, lascia il segno, un’impronta nella vita, un ricordo indelebile, resta per sempre… “ – Nadia Rizzo “In cerca… raccolta personale di pensieri” –

 

video


http://www.youtube.com/watch?v=A-4c0M-ZXG8