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martedì 19 agosto 2014

Fabrizio De André, Alberto Bevilacqua, Pierfranco Bruni

Fabrizio De André tra Alberto Bevilacqua e Pierfranco Bruni

Alberto Bevilacqua, nello scritto su De André, ha affermato che Pierfranco Bruni è “Un saggista e un poeta che è una garanzia, fra i più lucidi e attenti nello studio delle correlazioni fra i ‘personaggi creatividel secolo” –



Nel recente libro dedicato ad Alberto Bevilacqua, ad un anno dalla scomparsa, di Pierfranco Bruni c’è un capitolo in cui Bevilacqua scrive del lavoro dello stesso Bruni su Fabrizio De André. Si tratta di una documentazione importante e testimonia soprattutto la competenza musicale di Alberto Bevilacqua nel confrontarsi con autori come il poeta de “La canzone dell’amore perduto”.
Pierfranco Bruni, che a Fabrizio De Andrè si è rivolto in più occasioni con libri, saggi (editi anche da Rizzoli), conferenze, incontri che hanno posto all’attenzione il legame tra poesia e musica, risulta, per Bevilacqua, uno dei maggiori conoscitori dell’opera letteraria e musicale del poeta e cantautore genovese filtrando i grandi processi letterari.
Il libro di Pierfranco Bruni che omaggia Bevilacqua è stato pubblicato, in questi giorni dall’editore Pellegrini dal titolo: “Spegnersi per non consumarsi. Io e Alberto Bevilacqua”, già in edizione eBook, pone all’attenzione sia l’aspetto letterario che il legame di profondo affetto tra i due scrittori.
Bruni nel 2000 aveva pubblicato la prima edizione del “Fabrizio De André. Il cantico del sognatore mediterraneo”, che ha visto, successivamente, ben quattro nuove versioni arricchito da foto concesse dalla Fondazione De André e da Dori Ghezzi.
Nel sottolineare le articolazioni letterarie di Bevilacqua, Bruni ripropone la chiave di lettura di un rapporto tra lo scrittore de “La Califfa”, il cantautore genovese e l’afflato lirico dello stesso Bruni rivolto al mondo mediterraneo dell’autore di “Anime salve”.
Infatti Bevilacqua, riferendosi a Pierfranco Bruni, della edizione del 2002, ebbe a dire che Bruni è “un saggista e un poeta che è una garanzia, fra i più lucidi e attenti nello studio delle correlazioni fra i ‘personaggi creatividel secolo, senza condizionamenti di scuole o di parti. Lo definirei: ‘Un mistico del talento, dovunque esista’.”  
E ancora, Bevilacqua analizzando il testo di Bruni sottolinea: “Ci troviamo di fronte a una vera e propria narrazione in cui la letteratura (quante citazioni,  appropriate, naturali, dai poeti di ogni tempo, non per sfoggio di cultura, bensì per trasmettere emozioni) si intreccia con la vita”.
Aggiunge sempre Bevilacqua: “Queste pagine che mi hanno toccato non definiscono solo il cantautore, ma un personaggio che ha caratterizzato il ‘pensare’ di alcune generazioni”.
Pierfranco Bruni articola il suo lavoro su Alberto Bevilacqua attraversando le sue opere, ma soprattutto i suoi incontri. Si tratta di un primo libro su Bevilacqua che presenta un’eleganza di linguaggio e una originare struttura narrativa.
Già dai prossimi sono previsti incontri e presentazioni per ricordare Alberto Bevilacqua scomparso il 9 settembre del 2013.

mercoledì 23 luglio 2014

AL PREMIO TROPEA 26 E 27 LUGLIO IN ANTEPRIMA NAZIONALE L' E-Book DEL LIBRO DI PIERFRANCO BRUNI Edito da Pellegrini






 In anteprima nazionale al Premio Tropea il libro in e - Boook di Pierfranco Bruni dedicato ad Alberto Bevilacqua "Spegnersi per non consumarsi. Io e Alberto Bevilacqua 



Sarà presentato in anteprima nazionale nelle serata del Premio di Letteratura Tropea nei giorni 26 e 27 luglio prossimo il  libro, in versione e-Book, di Pierfranco Bruni dedicato allo scrittore Alberto Bevilacqua, edito dalla Casa editrice Pellegrini, dal titolo: "Spegnersi per non consumarsi. Io e Alberto Bevilacqua" nelle librerie nei prosimi giorni. Pierfranco Bruni "racconta"Alberto Bevilacqua (nato a Parma il  27 giugno 1934 e morto a Romail  9 settembre 2013) servendosi di tasselli di esperienza letteraria, ma soprattutto di un frequente rapporto con lo scrittore. Un'amicizia antica, ma questo, però, non toglie nulla ad uno scavo che è letterario certamente, ma è anche estetico – simbolico riferito sia al linguaggio che ai processi metaforici e allegorici presenti nei libri di Bevilacqua, di cui cade a settembre il primo anniversario della scomparsa. 
Con questo libro, "Spegnersi per non consumarsi. Io e Alberto Bevilacqua", Bruni  percorre un viaggio alla ricerca di quel centro dentro il quale ritrovare le memorie, le emozioni, i passaggi di età, le virgole che segnano il quotidiano. Questo quotidiano che scompare senza perdersi, che ci lascia smarriti, che ci butta nell'anima secchi di malinconia. Una malinconia che si intreccia con nostalgia. Una malinconia che fa rima con nostalgia.
Bevilacqua è lo scrittore nella autenticità di una letteratura portata sulle rive dell'alchimia. Tra le pagine che Bruni sottolinea non manca il quadro letterario, non mancano i riferimenti, non mancano le comparazioni narrative. Ha una sua marcata originalità perché l'autore pone sempre in prima battuta la conoscenza diretta dello scrittore, e l'autenticità del libro è evidenziabile da un dialogare tra Bevilacqua e Bruni.
È anche un tessuto critico, anzi  è una nuova forma di accostarsi ad uno scrittore, grazie ad una profonda lettura che parte da molto lontano. Sembrerebbe, a volte, un diario, ma si tratta di un testo in cui il penetrare la scrittura di Bevilacqua è un sondare tra le maglie di un magico sentiero incantato.
Infatti Pierfranco Bruni pone nel gioco del linguaggio lo scavo "sciamanico – letterario" e ne fa uno strumento di percezione per proporre uno scrittore che ha nel cuore della sua scrittura la magia come linguaggio onirico, come potenzialità erotica.
Un bel libro costruito oltre il dato emozionale con capacità e strumenti consoni ad una visione mitico – simbolica.
D'altronde Bruni entra nel "vero" dei suoi romanzi e della sua poesia intrecciando la sua scrittura con quella di Bevilacqua.
In questo libro gli scrittori, sia Bruni che Bevilacqua, vivono lo scandalo della parola lacerandola nel di dentro. Scandalo perché? La parola qui non è solo testimonianza, ma addirittura è un testamento e nulla concede ad alcuna variazione riferita a stilemi letterari altri. È  tutta racchiusa nella confessione. Senza timori si fa penetrante la sensualità, quella sensualità che vive appunto i "sensi incantati".
Bruni e Bevilacqua sembrano vivere in un costante colloquio. Del libro se ne parlerà, dunque, ufficialmente, in antemprima, durante le serate del Premio Letterario Tropea del 26 e 27 luglio prossimo.