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giovedì 12 novembre 2009

Ferrara ANDREA BONORA Mostra Link Permanente al PQ di Porta San Pietro

PORTA SAN PIETRO.jpg ANDREA BONORA.jpgANDREA BONORA Personale Permanente  al PQ di  Porta San Pietro

 

Dopo il live set durante il Festival Busker e la recente personale, Andrea Bonora, l'artista ferrarese, d'ispirazione (aggiornata) pollockiana postinformale, ha ora un privilegio non molto frequente per gli artisti conteporanei. Ancora nel fiore della maturità e della potenza artistica, il PQ di Porta San Pietro a Ferrara, tra XX settembre e Carlo Mayr, pub art cafè, ha ingaggiato l'artista per una personale permanente....  Il pub art PQ è logisticamente assai interessante: un paio di ampie sale, particolarmente idoneo, oltre che per la destinazione classica, proprio per iniziative d'arte visiva.

Bonora, come noto, è ritornato da alcuni anni nella città natale dopo una ventennale emigrazione in Brasile, dove si è affermato con la propria originale e anticonformista pittura contemporanea, basata  su certo ritorno dichiarato della Tecnica, mixata con una delle fratture rivoluzionarie dell'avanguardia del secondo novecento, ma rielaborata dall'artista, verso orizzonti positivi e felicemente cromatici combinatori, al di là di certo manierismo cupo e autodepressivo che ha via via edulcorato l'estetica cosiddetta informale, in formule sterili, autosolipsiste, spesso ad uso e consumo del gusto schizoide sia del Mercato dell'Arte sia di certo pubblico patoborghese...

 

Trend quest'ultimi anni...minuti luce distanti dalla sensibilità pittorica di Bonora, arte e vita all'unisono, che non rimuove affatto certa reificazione e decadenza dei tempi: dell'”intuizionismo” ad esempio pollockiano conserva   lo specchio e i riflessi di certa psicologia diffusa contemporanea, la dissoluzione estrema di icone figurative o letteralmente... simboliche. Tuttavia, nessun restaurazione formale e verso le forme estinte. Al contrario il Colore e il cromatismo segnico e semiotico in quanto Informazione, Messa in Forma, accelerati, esasperati nella leggerezza, verso la ricerca di nuove bellezze, squisitamente pittoriche e visuali del nostro tempo.

 

E dell'avanguardia non da salotti paleoborghesi, come magari certa Ferrara stucchevole e straprovinciale (e spesso analfabeta o bignamesca), magari insufflati di retoriche finanche gay/trans/avanguardistiche degenerate, Bonora, sempre contro, testimonia tutt'oggi nelle opere certa irrinunciabile estetica della Libertà, dna di qualsiasi critica d'arte. E anche nelle Parole...

 

D Ferrara e gli artisti, oggi:

 

R (Andrea Bonora) Ferrara, anche nell'arte, è un'anomalia nazionale! Io stesso vendo più fuori mura, altrove il target pubblico, senza falsi pudori, fondamentale per l'artista. La situazione a Ferrara è deprimente, la città è impreparata, non solo per l'avanguardia... Molta fiction, poche persone amano davvero l'arte o investono, al massimo spicciolano... per artisti da caminetto...O si promuovono ancora artisti defunti che- ovvio- non posson più aprir bocca. Anche nell'arte la città è scettica, rassegnata da decenni di emarginazione di sviluppo extrartistico. Nonostante certe lucciole per lanterne, sul Listone neppure ci son più quelle.., Ferrara è davvero estranea alla Via Emilia, assomiglia più al Polesine quando il Po alluvionava... E anche l'avanguardia la guardano ancora per farsi guardare (da chi poi?) con occhi figurativi, paesaggistici, roba da montagnisti.... in Pianura!

 

D E l'Arte Contemporanea, in generale? Dove sta andando?

 

Quand'ero in Brasile, vent'anni fa, già si notavano tendenze alternative interessanti: espresse anche nella musica e nella cultura recenti. Verso un'arte globale, tra moderno e neoprimitivismo: per quel che mi riguarda, senza tornare al figurativo, un ritorno alla Bellezza, alla Pittura, alla Tela in quanto medium dell'artista-pittore, senza più tanti cerebralismi  e parole vuote...

www.arteit.it/Pages/Artisti/Scheda.aspx?id=160

http://www.youtube.com/watch?v=CrVE-WQBcYQ

domenica 1 novembre 2009

Andrea Bonora From Pollock to Eternity

ANDREA BONORA.jpgANDREA BONORA IL POLLOCK FERRARESE AL CHIOSTRO DI SAN PAOLO

Si chiude oggi al Chiostro di San Paolo, l'ultima personale di Andrea Bonora: "Arte Protesta" il leitmotiv della mostra letteralmente autobiografica per il migliore- probabilmente- erede contemporaneo ferrarese (ma dalla storia e background ben oltre le asfittiche mura ferraresi....) di un certo Pollock..

Bonora: oltre certa moda anche della generazione postinformale, a parte Pollock e i maestri originari,  poi non a caso sopravvalutato.. il manierismo informale stesso sia dalla critica sia dai galleristi poichè- paradossalmente- icona d'arte molto prossima a certa ombra contemporanea e ai gusti meno nobili dell'homo consumens , consumatore acritico anche dell'avanguardia.

Certo inno alla follia, ma calcolato anche e comunque intriso di genialità dei Maestri informali e Pollock in particolare, è diventato una bella rimozione collettiva generalizzata, come ben intuito da Jung e certa scuola junghiana molto attenta all'arte contemporanea...

Più recentemente alcuni artisti in Italia, e  a Ferrara proprio Bonora, hanno quantomeno fatto saltare la coazione a ripetere di cui prima: remixando quasi, ricombinando il gesto Informale original alla luce del duemila e di certa nuova azione in progress antinichilista volgare o...salottiera. Bonora, ferrarese, con decennni ormai di attività alternativa avanguardistica e anche extracontinentale (ha vissuto per 20 anni circa in Brasile con risultati artistici anche notevoli in Sud America...), conserva il gesto colore antitela... cifra Pollock, insufflandolo di orizzonti finalmente antipatologici: una dis-armonia nascente, una serendpity paradossale eppure trasparentissima, nella serie delle opere presentate, quasi xerografiche, secondo certa lezione anche pop, eppure sorta di album visual concept.

Una querelle attraverso "La Forme" dal caos che si auto-organizza in  nuovi orizzonti im-materiali: dall'angoscia e la nausea e la follia appunto all'arte d'avanguardia restituita alla scoperta della nuova bellezza possibile, dopo la modernità; un sottile j'acuse simultaneo alla vacuità di certo ambiente artistico dominante (anche a Ferrara...) paleoborghese e ormai più nudo dell'ultimo Re!

Come recentemente dichiarato in un'intervista:

Andrea Bonora "Tutto influisce; per vedere meglio la realtà è necessario osservarla e viverla anche da una certa distanza, magari con gli occhi e le prospettive di culture diverse, come ad esempio quella sudamericana e-o brasiliana. Ho sempre pensato, controcorrente anche, sia più interessante lo sguardo che viene da fuori, esterno, che il cosiddetto occhio interiore. Dei miei quadri posso, in fondo, dire solo che mi fanno stare bene quando li dipingo!"

http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaIJ/jung2.htm 

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=FM3nkpo9O1w