sabato 10 aprile 2010

PpF Movimento 5 Stelle Libera Opposizione

TAVOLAZZI.jpgAndrea Defranceschi sarà il nuovo consigliere regionale

di Angelo Storari

.... a Bologna i ferraresi Valentino Tavolazzi (photo) ed Angelo Storari, di Progetto per Ferrara, in quanto candidati del Movimento 5 stelle per la tornata elettorale appena conclusasi, hanno partecipato con diritto di voto all’assemblea che doveva scegliere tra i candidati Sandra Poppi di Modena e Andrea Defranceschi di Bologna che sarà quello che affiancherà Giovanni Favia in consiglio regionale.

Favia infatti pur avendo come da normativa, diritto di scegliere a quale seggio rinunciare, essendo stato presentato come candidato nel listino provinciale oltre che candidato presidente, su entrambe le provincie ed avendo ottenuto su entrambe le piazze migliaia di preferenze, aveva rimesso la scelta nelle mani del Movimento.

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Progetto per Ferrara Lettera aperta all'IDV

di Angelo Storari

Leggiamo sulla stampa una nota a firma Daniele Vecchiattini di IDV (Benvenuti nella repubblica degli ananas) in cui chiama in causa il Movimento 5 Stelle o perlomeno così supponiamo. In un passaggio egli cita infatti, impropriamente, gli “amici grillini”.
Se si rivolge al Movimento, sia il termine grillini che quello di amici sono fuori luogo, ma entriamo nel merito.
Egli si appella ad una presa di posizione, chiede di abbandonare un’equidistanza in nome di una sorta di crociata anti-Berlusconi.
La presa di posizione del M 5 Stelle è nettissima e coerente.

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Progetto per Ferrara

Cambia la Prospettiva

Michelle Hunziker Sexy a Miami

MH.jpgda Famosi My Blog

Molti sono stati sorpresi nel vedere Michelle Hunziker a Miami in compagnia di amici.
La showgirl che si sta godendo la sua vacanza sulla spiaggia di Miami  è arrivata  indossando un vestitino nero lungo che nascondeva le sue forme, ma non appena tolto questo, ecco apparire il suo corpo sexy.

Michelle ha messo in mostra un bikini multicolor ed ha anche trovato il tempo per  salutare i suoi fans

http://famosi.myblog.it/archive/2010/04/09/le-foto-sexi-di-michelle-hunziker-a-miami.html

 e photo

 

L'Affaire Fini.... countdown?

da Unione Sarda

Mentre Giorgio Napolitano invita le forze politiche a non intraprendere il cammino delle riforme a forza di approssimazioni, invitandole semmai a concentrarsi su quelle già avviate, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini incrociano ancora una volte le spade. Come era facile prevedere, a dividere i due cofondatori del Pdl è il modello elettorale che dovrebbe accompagnare l'eventuale riforma semipresidenzialista in salsa francese.

"Prendiamo come esempio il presidenzialismo francese", conferma il presidente del Consiglio da Parigi, nel corso della conferenza stampa congiunta con Nicolas Sarkozy. Ma, precisa subito, adattandolo al sistema italiano: "Pensiamo al turno unico e all'elezione nello stesso giorno di presidente e Parlamento", dice infatti il premier con una netta presa di distanza da Fini che ieri aveva sottolineato come non si possa prescindere dal doppio turno se si vuole introdurre il semipresidenzialismo....

cont http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/Articolo/175991

Piazza di Spagna Rosso Trevi tribute di Zairo Ferrante

Piazza di Spagna

(De-si-de-rio) 

Ffffffffffffffffffff

Fffffiiiiiiiiiiiiiiiiii

Fffffuuuuuuuuu

Trak, trik, troc.

Ruzzolano, rotolano,

schizzano, inondano.

Molecole colorate

come proiettili scagliati

sull'indifferenza, sulla

non curanza.

Ribaltano e fanno scivolare

il fare di omini a festa vestiti,

agghindati,

con mani sempre in pasta

ed anime messe all'asta.

Girano le palle e

si sporcano,

nella venduta acqua.

Piume sono diventate,

in molecole d'amore

per anime innocenti

si sono tramutate.

Accarezzano bambini!

Ffffffffffffffffffff

Fffffiiiiiiiiiiiiiiiiii

Fffffuuuuuuuuu

Trak, trik, troc.

Rotolano, scivolano,

sospingono ed

accompagnano

Stelle nascenti

desiderose

di futuro.

De-

      si-

            de-

                  rio

                  unico, infinito ed immortale

                  della tanto amata  idea.

Solo.

                  Sospinto nell'unico viaggio.

                  Forse l'ultimo del presente

                  che si libra e poi esplodendo,

                  fa' veloce Libertà!

                    

Zairo Ferrante (8-7-2009) 

Versi liberamente ispirati dalla seconda azione di Graziano Cecchini (palline lanciate da Trinità dei monti in Roma).

http:/recensionedinanimista.myblog.it

venerdì 9 aprile 2010

L'astronauta Guidoni a Ferrara

APOLLO 11.jpgda Estense Com
Ultimo appuntamento ieri sera  venerdi  nell’Aula Magna A. Drigo del Dipartimento di Scienze Storiche dell’Università di Ferrara (via Paradiso, 12) con “I Venerdì dell’Universo 2010”, storica rassegna di incontri e  seminari su Astronomia e Fisica, nata negli anni ’80 e proseguita dagli anni ’90 con impronta più divulgativa, che l’Università di Ferrara apre alla città.
Umberto Guidoni ha parlato sul tema “L’Esplorazione Umana dello Spazio: Presente, Passato e Prospettive future”.

....  e trasmissione in diretta streaming all’indirizzo http://web.unife.it/unifetv/universo.html ...  Il ciclo di conferenze è  stato organizzato dal Prof. Mauro Savriè, con la collaborazione di Michele Parise del Dipartimento di Fisica, e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con la collaborazione del Gruppo Astrofili Columbia, Cooperativa Sociale Camelot e  La Terra dell’Orso.
Nel corso dell’incontro..... ripercorsa brevemente la storia delle imprese spaziali partendo dall’epopea della Luna per arrivare alle future missioni verso Marte.
Nel mezzo, lo Space Shuttle ed il programma di realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale (SSI), attività che hanno accresciuto significativamente la nostra esperienza di vivere e lavorare nello spazio.
...... Anche approfonditi alcuni dei rischi per gli astronauti che si incontrano nello spazio e le difficoltà da affrontare per pianificare missioni di esplorazione umana del sistema solare, a cominciare da un possibile sbarco su Marte nei prossimi decenni.

Umberto Guidoni. Astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Nato il 18 agosto 1954 a Roma. Nel 1978 si laurea, con lode, in Fisica (indirizzo astrofisico) presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Dopo la laurea, ottiene una borsa per lo studio dei plasmi termonucleari presso il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN) per il periodo 1979-1980.
Medaglia del volo spaziale rilasciatagli dalla NASA nel 1996.

 


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La Sindrome PD di Cona

OSPEDALE.jpgIl PD priva la città del Pronto Soccorso

di Valentino Tavolazzi
E’ confermato: al Sant’Anna non rimarrà alcun servizio di emergenza, né si pronto soccorso di stabilizzazione. Lo hanno dichiarato ieri in commissione consigliare il direttore generale dell’azienda ospedaliera Riccardo Baldi ed il direttore sanitario Davide Fabbri. Quando Cona aprirà (non esiste una data certa, ma non nel 2010), in città verranno meno l’assistenza notturna, per qualsiasi necessità, le prestazioni oggi erogate al Sant’Anna in day hospital, le radioterapie e le chemioterapie oggi effettuate in giornata senza ricovero. Anche le dialisi saranno ridotte (una parte, per i pazienti più critici, sarà trasferita a Cona). In città non ci saranno più TAC, PET ed altre strumentazioni diagnostiche sofisticate. Gli strateghi sanitari del Pd costringeranno gli anziani a spostarsi ogni giorno a Cona per chemioterapia o radioterapia, oggi prestate in day hospital al Sant’Anna. Dovrà recarsi a Cona anche chi, dopo le 20, avrà bisogno di assistenza per una storta, per una piccola ferità, per un principio di colica renale, per una scottatura. I portoni del Sant’Anna, la notte, saranno sprangati. Tutto questo, nell’incertezza sulla disponibilità di mezzi di trasporto, 24 ore su 24, tra il centro cittadino e Cona.
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PpF Movimento 5 Stelle Libera Informazione e Previsione

consiglio comunale.jpgDue mesi orsono, Progetto per Ferrara portava in Consiglio Comunale, tramite l'Ing. Tavolazzi, degli emendamenti al bilancio comunale 2010.

Tra queste proposte vi era la vendita delle azioni Hera, tagli a consulenze e retribuzioni del personale ed altre proposte, che avrebbero di contro, consentito di varare un piano di  aiuti alle famiglie e al lavoro, alle aziende e il ripianamento di una parte dei debiti contratti  e la chiusura del derivato Dexia.
Queste operazioni avrebbero  reso utilizzabili parte di risorse "fresche" e reali, entrate che oggi vanno in misura paurosa risucchiate nella voragine del debito. Compreso il derivato che se non dovesse avvenire un cambio di rotta economica su scala globale, cosa assai improbabile, produrrà un'emorragia finanziaria ulteriore.
Polastri, la giunta tutta e i consiglieri comunali della maggioranza si opposero sdegnosamente a tali proposte.
Ora apprendiamo dalla stampa che in meno di 60 giorni, è avvenuta un' inversione a 180 gradi delle posizioni dell'Assessore al Bilancio attestandosi sulle nostre,  le stesse che a febbraio aveva sdegnosamente liquidato come demagogiche, provocatorie e dettate da pregiudizi ideologici. 
Avevamo denunciato un bilancio di cartapesta, costruito sulla presenza di voci di entrata contabilizzate ma incerte (oneri di urbanizzazione e dismissioni di beni come Foro Boario e altri minori) che sappiamo invece essere del tutto aleatorie specie in periodi di crisi. Purtroppo tutto ciò che avevamo previsto è stato inascoltato e ora si sta puntualmente verificando.
Le truppe del PD in consiglio compresi gli alleati votarono compatti come un solo uomo bocciano ciò che proponevamo.
Ora Polastri dice cripticamente che l'attestarsi su quelle posizioni era dovuto a posizioni "ideologiche e politiche".
Cosa ci sia di ideologico nei numeri e nei rapporti tra comune ed Hera non è dato sapere. Ci auguriamo  che ciò di cui venivamo accusati,   di attestarci su posizioni politiche pregiudiziali, non fosse  in realtà il vero motivo delle decisioni espresse due mesi fa. Che le proposte di PPF vanno cassate a prescindere.
PPF ha ampiamente dimostrato, sia in aula che  fuori dalle istituzioni, in numerose  occasioni, la capacità di attestarsi su iniziative e proposte che condivide senza pregiudizi ideologici verso chicchessia.
Ci chiediamo però se chi ci governa lavora per il bene comune o il bene del partito.
Se due mesi fa il voto era dettato da un convincimento, i consiglieri o almeno una parte  di essi oggi dovrebbero respingere  le posizioni della giunta.
Oppure i consiglieri non sono autorizzati a fare uso delle loro capacità critiche e di discernimento, indipendentemente dalla loro coscienza, ubbidendo agli ordini di scuderia che arrivano dal partito. Se così fosse che fiducia possiamo avere in chi ha in mano le sorti della città ma considera il partito, e non i cittadini, "l'azionista" di riferimento del bene comune? Siamo lieti che ora la maggioranza si attesti su posizioni in linea con quelle di PPF, ma pensiamo che alcuni ferraresi si chiedano il perchè delle posizioni di allora.  Intanto due mesi sono stati persi.
 
Angelo Storari
Portavoce PPF
Movimento 5 Stelle
 

 


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La scrittrice Barbara Cannetti Il Taccuino

 Festival Donne.jpg

 

Il taccuino


di Barbara Cannetti


XII concorso laghese – III classificato


Nel mondo dei sentimenti, la paura


“Giacomo, oggi vado alla vecchia casa, pensi tu a portare e ad andare a prendere la bimba all’asilo?”, chiese Catia al marito.

“Certo ma non fare troppo tardi stasera” , le rispose Giacomo.

“Ok”, disse Catia. E dopo un bacio frettoloso a marito e figlia, partì.

Aveva tante cose da rivedere, rivalutare, salutare, prima che la casa in cui era cresciuta fosse venduta. Voleva ripercorrere il viale del suo passato attraverso i cunicoli scavati nella memoria delle cose e, proprio per questo saluto, si era presa due giorni di ferie. Sua madre, già da alcuni anni, aveva lasciato la casa per andare a vivere in un residence per anziani. Diceva che aveva troppo dolore alle gambe per continuare a star dietro ad una casa così grande ma Catia sapeva bene che il male di cui soffriva si chiamava solitudine. Ne soffriva da quando il marito se ne era andato di casa senza un saluto, una sera come tante, dei quindici anni di Catia. Lei lo aveva aspettato, come sempre, per un abbraccio di bentornato. Ma quella sera l’attesa si condensò in una cena raffreddata, in un’ansia che – ora dopo ora – si colorava di mille emozioni ed altrettanti interrogativi: la paura che gli fosse successo qualcosa, venne scacciata prepotentemente da una sensazione di abbandono, di perdita, di vuoto, di solitudine… Già da tempo Catia aveva scoperto che il matrimonio dei suoi genitori era un gesto riparatore. Solo sua madre, davanti all’altare, portava l’amore per il marito assieme ad una pancia ingrossata che faceva bella vista sotto l’abito bianco ed il lungo velo di pizzo antico. Catia, però, mai avrebbe pensato che suo padre sarebbe fuggito anche da lei. Rimase sola con sua madre in quella vecchia casa piena di ricordi e di domande irrisolte fino al giorno in cui sposò Giacomo.

E quando proprio tutti se ne furono andati, la bella casa dallo stile sobrio ed elegante, lasciata a se stessa, presto subì lo stesso senso d’abbandono che aveva provato lei da ragazza.

Catia pensava a tutto questo, mentre guidava in direzione nord; quando arrivò di fronte al vialetto d’accesso, notò che l’agenzia a cui si era rivolta, aveva già apposto il cartello con la scritta VENDESI.

“Non perdono certo tempo”, pensò Catia, sapendo che lei, invece, ci aveva messo anni a decidersi e che questo sentimentalismo si era trasformato in degrado che attaccava ogni cosa, a partire dall’inferriata arrugginita del cancello.

“È un peccato” – aveva detto l’impiegata dell’agenzia immobiliare – “se avesse deciso prima, avremmo potuto chiedere molti soldi in più”

Sono solo le rughe del tempo, si disse Catia posando lo sguardo ora sugli alberi che, a ridosso dei muri di cinta, erano cresciuti a dismisura, intrecciando i loro rami in una sorta di aggrovigliato abbraccio, ora sull’acciottolato scompaginato, ora sull’intonaco che si staccava in più punti come se, sotto di esso, il tempo facesse forza con una leva…

Anche ora, di fronte all’ingresso, Catia non riusciva a staccarsi dal passato: sapeva che quella di dover risistemare i documenti relativi alla proprietà e dare un’occhiata in giro per controllare che tutto fosse a posto, era solo una scusa per scavare, controllare, frugare. In realtà vi era ben poco di razionale in quel suo sopraluogo; si trattava piuttosto di un bisogno di rituffarsi, ancora una volta, in quegli anni duri ma, allo stesso tempo, così importanti prima che qualcuno, violando quel luogo, cancellasse la sua infanzia per sempre.

Catia, del resto, aveva sempre sentito l’urgenza di dare una motivazione al tempo della dimenticanza e dell’abbandono; proprio per questo decise, inconsciamente, di cominciare la sua ricerca dalla soffitta dove da sempre dormono le cose in disuso. Aprendo la porta dell’ingresso, le si spalancò un mondo fatto di mobili addormentati, nascosti sotto grandi teli ingialliti, impolverati, intaccati dalle ragnatele. Dopo aver attivato il contatore della luce, Catia si diresse decisa verso le scale. Divorò uno dopo l’altro i gradini di legno che, scricchiolando sotto il suo peso, la accompagnarono fino in cima, là dove si ricordava esserci una piccola porta laccata di bianco. La serratura, aggredita da una chiave estratta da un grande mazzo tintinnante, cigolò sui cardini arrugginiti. All’interno, il buio non era totale, come si era aspettata: una ribelle lama di luce filtrava dal mondo esterno fin dentro quello scrigno di passato, dove tutto appariva senza tempo, sospeso, statico. Solo un piccolo nido di rondini, entrate chissà da dove, ricordava la vita in quel posto. Catia, nel vederlo, sorrise, pensando a quegli inquilini abusivi che abitavano, chissà da quanto, la pace del sottotetto.

Dopo aver aperto gli stipiti e le lastre di vetro per permettere all’aria di entrare dal piccolo abbaino, Catia iniziò a guardarsi attorno. Dopo qualche ora di annoiate ricerche, in una cassapanca rosa dai tarli scovò un vecchio taccuino dalla nera copertina cerata e dai fogli a quadretti bordati di rosso, ricoperti da una fitta ed a tratti incerta calligrafia, dalle ampie lettere svolazzanti. Incuriosita, Catia iniziò a leggere. E subito, attraverso la geografia di quelle parole affidate ai fogli, si ritrovò scaraventata nel trapassato remoto, nel passato più recondito della sua infanzia… Aveva trovato il diario di nonna!

Catia accese la luce per vedere meglio e cominciò a leggere, curiosa di ritrovare in quelle parole l’affetto di nonna.

Nel mondo che s’agita dentro di me, scopro enormi continenti che vagano alla deriva ed, a volte, si scontrano. Sono le paure che mi scuotono, squassano, sconquassano, come i colpi di tosse che nessun rimedio è riuscito a sopire. Ho così compreso che timore ed incertezze si mangiano tutto quel che è immenso, incommensurabile, infinito, lasciando solo quel che, semplicemente, galleggia, restando a galla come può, traballante come zattera senza vista di costa, inconsistente come papere di legno gettate nel fiume. E così diventa pesante perfino quel che è etereo come i torrenti d’aria che scompaginavano i miei capelli di ragazza, permettendo ad una piccola Perseide - tra di essi rimasta impigliata - di gettare l’ultima scintilla di luce sulla mia anima... Lo sanno tutti, ma sembra che nessuno voglia ammettere che la paura di soffrire diventa buio, morte prima del tempo, inconsistenza… So che il mio destino è segnato, ma vorrei avere la possibilità di parlare a Catia di tutto questo. Ma non posso. I suoi genitori non me lo permettono; preferiscono che non sappia, Ed io, ogni volta che la prendo in braccio mi domando se sia davvero troppo piccola e fragile per sapere… Non ho risposte certe, ma non posso rischiare di turbarla perché mia figlia non me lo perdonerebbe. A parole è facile affermare che la vita va vissuta bene, intensamente, profondamente e che non ha senso cercare di rimanere ad essa attaccati un giorno in più, un inutile giorno in più… Ed invece ho scoperto, sulla mia pelle, che la paura di morire diventa vero e proprio deterrente a questo modo di pensare così alto e nobile. Non penso si tratti di egoismo, perché non mi giudico un’egoista.. Semplicemente noto che lo sguardo di chi soffre o ha accanto a sé lo spettro del dolore, è in grado di spaventare chiunque e può giungere a scardinare qualsiasi certezza e gettare benzina su ogni insicurezza. Tutto ciò che è terreno, perciò, si ridimensiona, cambia forma o aspetto. L’essere umano ha paura e s’accorge così che, anche un solo, esile sospiro in più può permettere ad un’anima di redimersi, ad un cuore di aprirsi, ad una mano di sfiorare un volto… Mi piacerebbe vivere l’intensità dell’ultimo istante con la pace dell’anima e con la consapevolezza di aver vissuto bene ogni istante della vita. È sempre quello, infatti, il pensiero che mi domina: riuscire a calmare questo turbinio di incertezze per ritrovare la pace. Ma ho paura, anche se sono fortunata ad avere il tempo per lasciare eredità di me a chi mi circonda, prima che giunga l’attimo in cui s’annullano spazio e tempo, ieri ed oggi, prima che tutto si dissolva e la paura s’apra a nuova speranza. Presto me ne andrò… Unico vero rimpianto è quello di non avere il tempo per preparare a dovere Catia. Tutti sono pronti ma lei? Spero solo che i suoi genitori abbiano ragione e che nel loro rifiuto di dirle la verità si racchiuda un desiderio di protezione nei suoi confronti e non invece, come temo, la solita scelta di comodo. E spero che un giorno lei, anche se non saprà mai quali sono i miei sentimenti, mi perdonerà per non averla salutata come nel mio cuore già è avvenuto tante volte… perdonami piccola mia. Nonna ti adora…”


Catia non riuscì ad andare oltre; mentre leggeva, copiose e brucianti lacrime avevano iniziato a scendere lungo le guance, annebbiandole gli occhi. Ma era dentro al cuore che quelle parole avevano lasciato lunghi e profondi solchi.

All’improvviso, ricordò.

Cosa succede a nonna?” chiedeva Catia, non capendo tutto il fermento che vedeva attorno a lei.

La nonna, quel giorno, si era messa a letto e non parlava più. Catia, dall’alto dei suoi quattro anni, non sapeva che pensare: vedeva l’andirivieni di gente che dava un’occhiata nella stanza di nonna Lucia, per poi uscire in silenzio, stropicciando un fazzoletto tra nervosismo di mani.

Nessuno si interessava a lei ed alle sue domande stupite e curiose.

Per favore Catia, stai tranquilla e non far rumore. Vai fuori a giocare per favore!” le diceva la mamma.

Hai sentito la mamma? Vai” ripeteva il papà. Già quello era strano, pensava la bimba, perché di solito il suo papà non dava mai ragione a nessuno. Scossa da quello strano fermento, Catia si intrufolò nella stanza della nonna. Nessuno se ne accorse. Catia pensava fosse un gioco, quando vide la nonna distesa sul letto rifatto. S’accorse subito che non indossava la camicia da notte, ma quello che l’anziana donna chiamava ‘il vestito buono’, ossia l’abito che metteva solo la domenica per andare in chiesa. I capelli rinchiusi in una crocchia, spuntavano dal velo nero che aveva sul capo. Tra le mani giunte, incrociate sul petto, tratteneva il suo vecchio rosario, in una instabile presa. Nonna non si muoveva, non sorrideva, non sussurrava filastrocche, né sgranava preghiere. Sembrava addormentata, ma il viso tradiva una strana rigidità che non le apparteneva, sempre pronta come era a sorridere con la sua bocca sdentata. Attorno, una strana danza di ombre si disegnava per poi venire subito cancellata e ricostruita in nuove sagome dai giochi delle candele accese attorno al letto. I battenti chiusi, contribuivano a dare alla stanza un aspetto cupo.

Nonna” – disse Catia titubante – “perché stai sul letto?”

Non ricevendo alcuna risposta, Catia s’avvicinò chiamandola di nuovo: ”nonna?”

Poi le scosse il braccio ma, sentendola fredda come il ghiaccio ed immobile tra tutte quelle forme che s’avvicinavano sempre più, strisciando minacciose lungo il muro, s’impaurì e scappò via. Non parlò a nessuno di quella visita, né disse nulla quando i suoi genitori le raccontarono che nonna aveva dovuto partire per un lungo viaggio e che non sapevano quando sarebbe tornata a casa. Da quel giorno, però, Catia, soffrì di terribili incubi. Si svegliava all’improvviso, impaurita, con il terrore dipinto negli occhi. Solo il tempo l’aiutò a dimenticare, stendendo veli di brumose giornate su quello strano, incomprensibile episodio e sulle bugie dei suoi genitori. Sapeva bene che nonna non era andata via da sola ma che qualcuno o qualcosa l’aveva costretta: mai, altrimenti, lei l’avrebbe lasciata così, senza un saluto, senza un ultimo abbraccio, come fece suo padre alcuni anni dopo.


Catia chiuse il diario che profumava ancora di borotalco e lavanda, proprio come l’abbraccio di nonna. Si rese conto che era molto tardi: il tramonto stava spegnendo il sole nell’orizzonte infuocato. Doveva affrettarsi perché, di lì a poco sarebbero rientrati suo marito con la piccola Lucia e non voleva che, arrivando, trovassero la casa immersa nel buio che avanzava a grandi passi, la stessa oscurità che allungava le ultime ombre sui muri e sui suoi ricordi. Chiuse le imposte, spense le luci, staccò il contatore, percorrendo a ritroso tutte le azioni che aveva compiuto al suo arrivo. Catia si sentiva strana, scossa; ma avvertiva che non si trattava della stessa sensazione di quando, da bambina, sentiva il peso della scomparsa senza saluti della nonna. O della solitudine provata da ragazza, quando il padre decise di lasciare una vita infelice, senza considerare che in tal modo rubava a lei la serenità, costringendola a fare di nuovo i conti con un abbandono imprevisto ed improvviso. Ora sapeva che la nonna l’aveva sempre pensata, che lei aveva rappresentato l’ultimo suo pensiero. Lungo la strada del ritorno, pensava a quel giorno. Era leggero il suo passo, con il vecchio quaderno tra le braccia ed una promessa nel cuore: mai avrebbe nascosto qualcosa alla sua bimba, perché spesso è proprio l’impossibilità di capire, piuttosto che la incapacità di reagire, a spalancare le porte ai demoni della paura…

http://guide.supereva.it/ferrara/interventi/2010/04/barbara-cannetti-16-milioni-di-versi-colori

giovedì 8 aprile 2010

Edizioni Diversa Sintonia Vito Introna Vorrei che il Cielo fosse imparziale

009vorrei60.jpg

Titolo: VORREI CHE IL CIELO FOSSE IMPARZIALE
Autore:
VITO INTRONA
09/2010   
Collana: NARRATIVA ESSENZA
Pagine: 174  
ISBN: 978-88-96086-08-7


Prezzo:
13.00 €


ordinalo su KaleydosLibri (qualunque forma d'acquisto)

ordinalo a EDS con una email (solo bonifico) 

Annalisa vive da anni nella sua tenuta, spersa nel cuore degli Abruzzi. Si è lasciata andare, ritrovandosi trasandata, grassa e soprattutto ‘sola’. Orfana di entrambi i genitori non si è mai sposata e, dopo un’infausta esperienza lavorativa post laurea vissuta a Roma, si è chiusa in una sorta di autosufficienza esistenziale dalla quale non intende assolutamente uscire.
Ci penseranno Gemma e i suoi amici a risvegliarla, giovani musicisti girovaghi che giunti per caso una sera a casa sua, nel bene e nel male la sproneranno e accompagneranno in una difficile ricerca interiore.
Il terremoto dell’Abruzzo, l’alcolismo e una naturale inclinazione di Annalisa all’autocommiserazione, non basteranno a fermarla nella riscoperta di sestessa.
Una prova ostica di vita, che non mancherà di assumere connotati drammatici… fino all’inatteso finale.

http://edizionidiversasintonia.it

Rihanna e Ke$ha in tour Anteprima

RIHANNA - Copia.jpgda Musica Virgilio

Si intitolerà Last Girl On Earth l'attesissimo tour di Rihanna che la vedrà impegnata per quasi tutta l'estate, a partire dal 2 luglio al White River Amphitheatre di Seattle.
 

Del tour, di cui era già girata voce lo scorso anno, Rihanna parla in termini entusiastici: "Non abbiamo mai fatto una cosa di questa portata: l'allestimento è incredibile, come pure i costumi. Abbiamo portato il tutto ad un livello superiore". "Abbiamo fatto un passo avanti rispetto all'ultima volta, sia sotto il profilo visivo che acustico. Continuiamo a crescere e stavolta è davvero una cosa grossa e io non vedo l'ora".
 

Ma la cantante non sarà sola in quest'impresa. E' infatti ufficiale la presenza di Ke$ha, l'ultima bad girl del pop made in Usa, rivelazione di questa prima parte del 2010 sia con il singolo-tormentone Tik Tok che con l'album d'esordio Animal.....

 http://musica.virgilio.it/news/soul-rhythm-and-blues/rihanna-kesha-tour.html

photogallery Ke$hakesha-maxim-4.jpg

PD Ferrara “Ignoti nulla cupido” di Paolo Giardini

RUSSIA%20Stalin%20poster%20tedesco%20365-488.jpg“Ignoti nulla cupido” (di ciò che non si conosce non c’è desiderio) enunciavano austeri gli antichi, senza precisare qual è il minimo di conoscenza atto a risvegliare la cupidigia.

L’indeterminazione ha consentito ai moderni di trarne spunto per alternative didattiche a defatiganti tediosità scolastiche, mirando ad ottenere con la minima conoscenza possibile il massimo desiderabile: dalla laurea (conoscendo pochissima grammatica) al SUV (sapendo quasi niente del Codice della Strada).

Per la felice estensione del concetto sono fiorite attività denominate “Pubblicità”, “Promozioni”, o “Campagna Elettorale”, rafforzative di iperstimolazioni agli acquisti senza sapere troppo su ciò che si compra o esattamente per chi si vota. A riprova che il progresso è inarrestabile!

Questa prorompente didattica ha effetti collaterali, se ne vedono i risultati anche sui muri, dove alcuni esprimono la minima conoscenza possibile alla massima densità di vernici spry in vendita.

E’ chiaramente in moto tutta un’economia per stimolare desideri, dalle tipografie ai colorifici. Ma anche per contenerli entro limiti fisiologici, perché il troppo storpia.

La recente campagna elettorale, per esempio, è stata di mirabile morigeratezza. Lo testimonia la sobrietà delle lettere di propaganda. In una di queste, un signore ben nutrito ricandidato PD al Consiglio Regionale, s’è limitato ad avvisare che c’è ancora molto da fare.

Non lo dice, ma si intuisce il dispiacere per un mucchio di lavoro non finito e il desiderio di una proroga di altri cinque anni per portarsi avanti con l’arretrato. Non racconta bugie. Infatti elenca nel suo sito il numero di interpellanze firmate o cofirmate, con una media di circa una al mese.

Difficile non credere che sia in ritardo.

Non dice neppure quant’è lo stipendio percepito per un incarico cosi duro. Tace anche su quel lavoro incompiuto. Chissà quali correttivi preparava per la nostra città: forse per la circonvallazione ad anello che Ferrara non ha, unica in regione? Forse per l’eccessiva sottrazione di aree verdi per costruzioni inutili? Forse per lo strano numero di sportelli bancari (tipico delle città porto franco), quando Ferrara porto franco non è? Forse per incrementare posti di lavoro produttivi di beni materiali invece di scarti di combustione? Forse per insegnare alla città a prosperare di offerte d’arte invece che assorbire risorse per sostenerle? Forse per limitare la propensione a convergere risorse sui buchi nell’acqua tipo l’asta navigabile?

Non sappiamo nulla di tutte queste cose. Non sapendole, non le desideriamo neppure, come ci insegna l’antica saggezza.

Il segretario PD ha comunicato festoso che quel signore è stato rieletto. Evviva! E’ garantita la tranquillità sociale, bellezza! Meglio poveri e tranquilli che ricchi e agitati.

Ma in settimana arriveranno comunque a vivacizzarti offerte f-a-v-o-l-o-s-e di telefonia mobile.


Paolo Giardini

www.progettoperferrara.org

 

Dino Marsan Beatles e Pink Floyd tribute

DINO MARSAN 1 ATTIVITA.jpgA cura di Impulsesart e Dino Marsan cover dei Beatles (Apple Pies) e Pink Floyd (Wit Matrix) al Teatro Nuovo il 10 Aprile (Beatles) e il 24 Aprile (Beatles)

da Guida SuperEva Beatles

L’ Associazione Culturale Impulsesart con il patrocinio del Comune di Ferrara ha organizzato per Sabato 10 Aprile 2010 presso il Teatro Nuovo della città estense: “THE BEATLES reverse”.

All’evento parteciperà la tribute band romana The Apple Pies, la band vanta diverse apparizioni in Rai ed è tra le tribute band dei Beatles più richieste e più note, grazie alla loro capacità di rimanere fedeli ai Fab Four.

L’associazione ha, inoltre, indetto un concorso on line gratuito aperto a tutte le discipline artistiche, purchè l’ispirazione sia data dai Beatles.

Continua:

http://guide.supereva.it/beatles_/interventi/2010/03/lo-spettacolo-the-beatles-reverse-al-teatro-nuovo-di-ferrara

www.impulsesart.it.

mercoledì 7 aprile 2010

Napolitano firma il Legittimo Impedimento PD alla deriva

cacciari.jpgda IL GIORNALE

Roma - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato il disegno di legge sul legittimo impedimento del presidente del Consiglio e dei singoli ministri a comparire in processo. Il provvedimento, approvato in via definitiva dal Senato il 10 febbraio scorso, entra in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. .....

....Leale collaborazione tra politici e giudici A quanto si apprende in ambienti della presidenza della Repubblica, punto di riferimento di Napolitano nel promulgare il legittimo impedimento è rimasto il riconoscimento, già contenuto nella sentenza della Corte costituzionale 24 del 2004, dell’apprezzabile interesse ad assicurare "il sereno svolgimento di rilevanti funzioni" istituzionali, interesse "che può essere tutelato in armonia con i principi fondamentali di diritto". In questo quadro la legge approvata dalle Camere il 10 marzo scorso, secondo gli ambienti del Quirinale, è apparsa rivolta a "tipizzare" l’impedimento legittimo disciplinato dall’art. 420-ter del Codice di procedura penale, che la legge espressamente richiama, in un contesto di leale collaborazione istituzionale tra autorità politica e autorità giudiziaria. ....

art compl http://www.ilgiornale.it/interni/legittimo_impedimento_colle_firma_il_pd_critico_di_pietro_referendum/politica-giustizia-legittimo_impedimento-napolitano/07-04-2010/articolo-id=435643-page=0-comments=1

L'irriverente contemporaneo di Bruno Donzelli

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"Ho voluto rimescolare le carte della storia dell'arte” Bruno Donzelli"

Portomaggiore (Ferrara) dal 20 4 al 13 6 2010

Bruno Donzelli - L’irriverente contemporaneo

DELIZIA ESTENSE DEL VERGINESE

(a cura del Comune di Portomaggiore e Ars Studio)

Una retrospettiva a tutto tondo del percorso artistico di Bruno Donzelli che assume il pieno rilievo di un evento dalla portata nazionale. L’artista è un nome riconosciuto e consolidato nel panorama dell’arte contemporanea e le sue opere suscitano largo consenso tra la critica ed il pubblico. Nel percorso artistico di Donzelli, tutta l’arte del Novecento sfila davanti agli occhi di chi la osservi, non nella noia polverosa di un trascurato museo, ma piuttosto nel coraggioso stupore di una rilettura e di un serrato e scanzonato confronto. Così, l’occasione di un’ampia retrospettiva del percorso dell’artista, è da salutare come un’opportunità di assoluta rilevanza. E non si pensi ad una mera esposizione di provincia perché realizzata in provincia: un artista, quale Donzelli si rivela, che segue pertinacemente le orme dell’espressione nell’arte, decostruendo e ricostruendo, si pone lucidamente come un universale cittadino del mondo. Ed è in questa prospettiva che il percorso espositivo (all’interno della vinaia della delizia del Verginese, recuperata ai fasti dell’epoca estense) si presenta: con i tratti di un’imperdibile occasione culturale. Lo sguardo attentissimo ed attentamente irriverente di un autore che ha fatto della meditazione dell’arte novecentesca una cifra di reinterpretazione personalissima ed originale.


A colloquio con Andrea Maranini, il critico che, sabato 20 Marzo alle 18:00, ha introdotto la mostra.

- Com è stato possibile allestire una mostra di livello così chiaramente nazionale, con un artista di primo piano quale Donzelli è, in un contesto, mi passi il termine, di provincia?

Maranini: Probabilmente la chiave di volta è stata la volontà di considerare la provincia come il centro del mondo: il mondo non ha un centro riconosciuto,nei secoli questo centro è stato Roma, poi Parigi, poi Londra, New York; gli uomini spostano e determinano il loro centro a partire da dove sia loro possibile trovare le risposte esistenziali che cercano, lì avranno il loro centro. Di Donzelli si sente il bisogno e a questo bisogno abbiamo risposto con molta semplicità. Grazie soprattutto al curatore della mostra, Francesco Pasini, ai signori Fulli della Galleria il Gianicolo di Perugia e all amministrazione comunale.

- In che senso di Donzelli si sente il bisogno?

Maranini: Probabilmente gli anni duemila hanno portato con sé un certo disagio nell esprimere un giudizio temperato e sereno sul secolo ventesimo testé conclusosi. A tutti i livelli, compreso quello dell arte, la prossimità temporale rende il giudizio, su quanto rimane imperituro e quanto era invece meramente estemporaneo, piuttosto difficile da esprimere. Nell esercizio di questo giudizio Donzelli è estremamente utile.

- Cosa intende con utile?

Maranini: Nelle tele sfilano buona parte dei mostri sacri del Novecento ma decostruiti, riutilizzati, sezionati, decontestualizzati. Riconoscibilissimi eppure tali da farci riflettere su quale ne sia l utilità ed il messaggio più autentico. Non a caso uno dei cicli più famosi di Donzelli è intitolato: ormare . C è questo bisogno di comprendere e riflettere su chi ha lasciato delle orme che possano essere utilmente seguite e, si sa, le orme sono tali nella misura in cui possano essere percorse da qualcuno che venga dopo e prosegua il cammino.

- Dalla visita a questa mostra quale sapore si ricava?

Maranini: Si è provocati all espressione di un giudizio; si è chiamati, desacralizzando e demitizzando, a dire cosa resta davvero. Non a caso una delle opere più emblematiche ha per titolo: quando la pittura sorride di se stessa . Forse c è bisogno di ritrovare questo sorriso ma non il sorriso ottuso e superficiale di una beata ignoranza, piuttosto il sorriso consapevole di Democrito, quello della raggiunta illuminazione.

- La mostra dove è allestita?

Maranini: Nell incantevole cornice della vinaia estense, posta accanto alla delizia rinascimentale denominata il Verginese , nella provincia ferrarese,nei pressi del Comune di Portomaggiore. La delizia si erge all improvviso, nella pigra monotonia della campagna ferrarese, quasi come un sogno. All interno degli spazi rinascimentali da poco recuperati, ha trovato dimora la tagliente interrogazione di Donzelli. Proprio in quegli ambienti si narra che Tiziano abbia dipinto il suo ritratto di Laura Dianti, la più famosa proprietaria della delizia. Se da un mito dell arte tutto ha avuto inizio, è proprio qui il luogo più adatto perché si possano ricevere gli strumenti utili a demitizzare.donzelli%20depliant%200110-2.jpg

da Exitbart  http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=88331

www.comune.portomaggiore.fe.it/verginese.htm

Mouse On Mars Electro a Verona

da L'Arena (Verona)

Verona. Si muove tra l'elettronica, il jazz contemporaneo, le derive "cinematografiche" della canzone d'autore e l'indie-rock l'aprile di Interzona. L'associazione culturale al Magazzino 22 in Borgo Roma presenta un mese di concerti particolari, in linea con l'oculata programmazione di quasi 20 anni di attività. Il prossimo venerdì, nella sala più grande, ci saranno i Mouse On Mars, duo di musica elettronica proveniente dalla Germania e formato da Jan St. Werner e Andi Toma, sperimentatori e remixatori. Dal 2000 a oggi sono responsabili di una serie di album di elettronica da ascolto più che da ballo (Niun Niggung, Idiology, Radical connector, Varcharz), eseguita anche con strumenti convenzionali come basso e batteria. Influenzati da Kraftwerk, Faust, Can e Neu! (tutta l'avanguardia del rock "krauto"), i Mouse On Mars con l'album Tromatic reflexxions del 2007 hanno mutato nome in Von Südenfed e hanno chiamato come vocalist Mark E. Smith della band inglese The Fall che aveva già collaborato con loro nel 2005....

continua

http://www.larena.it/stories/Home/141510_elettronica_jazz_e_indie-rock_i_ritmi_di_aprile/

Indiana Jones ferrarese in Georgia

ARCHEOLOGI.jpgda Estense Com

C’è il timbro di Ferrara nella straordinaria scoperta archeologica avvenuta recentemente in Georgia per opera di un moderno “Indiana Jones” di Unife. Il prof. Livio Zerbini dell’Università di Ferrara e il prof.  Vakhtang Licheli dell’Università di Tbilisi hanno scoperto una antichissima necropoli nascosta per secoli e secoli nel territorio georgiano.

La Georgia, nella cui parte occidentale si trova l’antica Colchide, custodisce ancora ben conservata una storia plurisecolare, che addirittura risale alle origini della nostra civiltà. Crocevia di importanti vie di comunicazione tra l’Occidente e l’Oriente, la Colchide divenne spesso, nel corso della storia, il centro dell’attenzione di grandi imperi e stati...

continua

http://www.estense.com/indiana-jones-ferrarese-scopre-antica-necropoli-040300.html

L'ANIMA IN PERSONAL Secondo e-book dinanimismo AA.VV.


www.myspace.com/edizionifuturiste



ANIMA PERSONAL.jpg

“LA POESIA COME VOCE DELL'ANIMA”


ovvero


L'ANIMA IN PERSONAL


 


AA.VV.


 


Secondo e-book del


DinAnimismo (Movimento Poetico/artistico rivoluzionario delle anime)


 


a Cura di


Zairo Ferrante


 


Edito da “Futurist-edition” editore sperimentale on-line


 


con:


nota editoriale di


Roberto Guerra


 


quadri dell'artista


Vincenzo Carofalo


 


postfazione di


Barbara Cannetti


 


L'e-book rientra, anche, nelle attività del Laboratorio di Letteratura Futurista (LLF) curato dall'AIT (Associazione Italiana Transumanisti)


 


Gli autori selezionati per Poesie e saggi sono: Cinzia Accetta, Giancarlo Fattori, Monica Fonti, Siddharta-Asia Lomartire, Marco Nuzzo, Gino Puglisi, Mariacarmela Ribecco, Carlo Rinaldi, Daniela Schiarini, Massimiliano Scordamaglia, Nicole Stella, Gioia Volpe.


 


 


 


 


 


 


26809_110982395590063_100000349098153_154614_2897194_s.jpgIntroduzione al Dinanimismo


di


Zairo Ferrante


Il grande merito del futurismo, e lo si evince già dal nome, è stato quello di saper leggere il futuribile. Infatti Marinetti ed i Suoi intuirono che il mondo stava per cambiare, capirono prima di tutti gli altri che il progresso e la tecnologia stava per diventare una costante della società e non più un evento estemporaneo.


Fu così che grazie ad una genialità senza paragoni, seppero elevarsi a “Maestri di Anime” e per mezzo della loro produzione artistica presero per mano l'uomo dell'inizio '900, ricco di “pathos” ma non pronto per il progresso, e lo accompagnarono nel “mondo tecno-sviluppabile”.


Oggi, in un mondo “tecno-sviluppato” in cui la scienza ed il progresso sono delle costanti giustamente inarrestabili, bisogna fare esattamente il contrario.


Occorre, infatti, che la produzione artistica aiuti l'uomo “pre-robot” a ritrovare ed a far ripartire la sua Anima disorientata dall'eccessiva velocità e dai numerosi input che arrivano dai media, dalle vetrine e dalla globalizzazione.


Queste parole possono sembrare eccessive, ma sono necessarie affinché tutti si rendano conto che a breve, quello che distinguerà l'uomo dal post-uomo sarà proprio il suo sapere e dovere “fare anima”.


Quel “fare Anima” che si compie nell'introspezione, nella riflessione, nella capacità critica e discriminativa tra ciò che è bene e ciò che è male.


Quel “fare anima” che in un turbine di velocità si sta perdendo e che il DinAnimismo invita, invece, a non sottovalutare.


Anima che va recuperata anche per mezzo dell'arte.


Un'Arte che deve essere semplice, immediata, forte e sconvolgente proprio come quella futurista.


Un'Arte fatta dalla gente ma soprattutto fatta per la gente.


Un'Arte che abbia un cuore e che parli con la sua voce.


Ecco, quindi, che questo e-book (libero e gratuito) diventa il mezzo migliore per difendere e diffondere il DinAnimismo nella sua indipendenza, nella sua singolarità e nel suo essere “libera idea in comune espansione”.


 


Nota editoriale


di


Roberto Guerra (Futurist-edition)


“Secondo ebook collettivo dinanimista dal titolo programmatico: L'Anima in Personal;


come fare poesia anima nel computermondo.


Nuovi e talentuosi autori, tra poesia e breve saggistica, confutano certi pregiudizi umanistici sul web e la nascente cibercultura, dimostrando nei fatti voli creativi affascinanti e in progress.


Oggi la parola è sia battito cardiaco che elettrocardiogramma, dal cuore pulsano i neuroni del futuro..."


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


Saggi e Poesie


“l'Anima in Personal”


AA.VV.


 


 


 


 


"E' ancora possibile la poesia?"


saggio di


Siddharta-Asia Lomartire


 


 


carofalo 2 A LETTO (STUDIO).jpgLa visione pessimista dell'età contemporanea fatta da Montale svela una severa verità: nel benessere, nell'evoluzione della propria vita, l'uomo porta se stesso alla sofferenza, quasi inspiegabile. Montale, infatti, afferma che ormai si vive in un'età dove tutto è dovuto e tutto si può (o si crede di potere), dove questo "superuomo" si pone al di sopra di ogni altro essere e si crede autore e regista assoluto della propria esistenza. Relativamente al tanto esaltato raggiungimento di una stato di benessere, Montale rivela come ciò che l'uomo "ha" in quest'epoca, dove si produce e si distrugge per produrre qualcosa di più sofisticato e inutile, in realtà trasforma l'uomo stesso in un "contenitore", un involucro pieno di niente o di sofferenza arrivando a fargli pensare che realmente l'uomo e giunto ad aver orrore di se stesso e che abbia perso la propria identità. In tale situazione si potrebbe affermare che questa sofferenza nasce dal fatto che non ci siano più delle valide forme di sensibilità tra gli uomini e ciò che li circonda. In quest'età dove tutto si può, dove soprattutto i giovani non hanno una loro identità, ne sanno dove cercarla, dove tutto ruota inesorabilmente intorno al benessere, o per esser più sinceri al "ben-avere e al ben-apparire”, le arti, le vere arti, non hanno più un loro giusto modo di esser prodotte e interpretate; man mano vanno perdendosi, ed in questo mondo, il mondo di oggi, che significato assume la poesia? Potrebbe essere che l'arte si sia ridotta ad un semplice strumento per la quale un "essere" arriva a manifestare il suo malessere, il suo dolore; potrebbe essere un modo per diventare famosi, essendo ormai schiavi di schemi e vogliosi di facili successi, o meglio, potrebbe essere uno strumento di luce per quest'età cupa. Quest'epoca sembra stia andando verso la propria rovina poiché è priva di ideali, di convinzioni, di vero amore per se stessi e per ciò che ci circonda. Cosa ne sarà, e come diverrà il nostro mondo? Un mondo in cui la gente vede ma non guarda più, in cui ciascuno fa sistematicamente solo per routine le solite cose senza avvertire i propri più intimi desideri di sentirsi e di essere parte ben integrata di un mondo che dovrebbe essere la dimora di serenità e empatia. Ma sotto un punto di vista psicologico si potrebbe affermare che è l'uomo stesso ad autocondizionarsi o ad essere condizionato dai suoi stessi simili a questa grigia vita. La poesia, come ha sempre fatto in passato, può essere considerata un fiammifero sull'universo del pensiero umano, della sua reale condizione, dei suoi più intimi e a volta inconsci sogni, desideri e paure e, in quanto tale, è lo specchio di chi la crea; può rilevare le sue situazioni, i suoi pensieri e magari, perché no, svelare un eventuale via d'uscita e di "riscatto", suggerendo le giuste riflessioni per concretizzare il giusto modo di vivere in un mondo moderno ma con solidi principi.
Che posto ha oggi la poesia, nel mondo moderno?! 


Oggi, come ieri, la poesia è la nostra "carta d'identità", quella di chi non si riconosce più, non ha ne nome ne cittadinanza, ne storia passata ne speranza futura, quella su cui è scritto, nello spazio "segni particolari", . . . . nessuno.

 


 


“Non esiste uno Spirito debole, ma uno Spirito stanco”


racconto in versi di


Daniela Schiarini


carofalo 3 FLAMENCO.jpgTroppo spesso,pigri e demotivati rinunciamo a questo viaggio,eppure non basta aver visto il mondo intero,per poter dire di aver visto con gli occhi dell’anima.


Leggete con attenzione e acuite il vostro ingegno,sentitela pulsare in voi,perché andremo a conoscere “L’INFIMA MATERIA”,bramosa di inglobare tutte le anime corrose dall’inerzia:


 


Un’infima materia affiorava all’orizzonte,


mutava la sua forma


quasi fosse costantemente accarezzata dal vento.


In molti attoniti,


a quella vista inusuale,


non osavano proferire parola;


avvezzi allo svago


questi ignoravano il male che li corrodeva: l’Indifferenza.


Eppure,l’infima materia


Non arrestava il suo divenire:


risucchiava a sé


ogni animo cupo trovasse


e crescendo aumentava la sua forza.


 


Poi,d’improvviso,come risvegliati da un placido tepore,


tra quei testimoni attoniti


alcuni iniziarono ad elevarsi


come angeli che spiegano le ali,


altri,invece,tentarono di farlo


ma invano:


la loro anima corrosa


impediva loro di planare.


Come schiere di angeli


gli animi eletti


fronteggiarono coraggiosi


l’infima materia


pronta questa a trarli a sé


alla lor vista


arrestò il suo divenire..


 


…Come se d’improvviso, in quell’istante il pulsare del mondo stesso sembrò fermarsi:


il vento arrestò la sua corsa,


il mare ordinò alle sua onde di dormire


e queste divennero addormentate.


Anche il sole,prossimo ad abbracciare la notte,


ubbidì a quell’implicito comando:


e tutto fu immoto.


 


Al pari di lucciole lucenti


Gli animi eletti


volarono in quella vita senza vita


unici fra tutti


capaci di osteggiare quella sinergia temporale,


unici fra tutti


capaci di planare senza vento.


D’improvviso urla lamentose,come sibili acuti,


si udirono provenire dall’infima materia:


qual peggior condanna,per un animo immoto,se non privarlo


della seppur fievole speranza,che questi possa ancora volare?


 


“SUPERSTRINGA”


saggio d'espansione di


Massimiliano Scordamaglia


(coordinatore movimento particellare)


 


carofalo 1 PAESAGGIO.jpgALLARGARE, strana parola, ALLARGARE, una A tante L che non ho voglia di contare, GARE, ARE, LARGARE, ALLAR no qualcosa non suona nel verso giusto.
Conoscevo questa parola ALLARGARE, credo persino di averla adoperata e se ben ricordo ridevo, no ero soddisfatto di qualcosa, meglio dire in attesa di qualcosa, qualcosa che ha a che fare con ALLARGARE e tempo restante.
Che strana unione di lettere ALLARGARE, sembra gettata li', termine con senso quando deriva da confuso lancio di dadi e ricordi perché ci sono mani e sopra le mani un volto, tanti volti, no un volto fatto da mille volti forse perché inutili, trasparenti, sottili come un soffio di vento un po' più forte del normale e ciò che vedo è uno, ciò che odo è il mio lamento perché si fa prima, molto prima che pensare, pensare ad ALLARGARE.
ALLARGARE, ALLAGARE no e' ALLARGARE perché esondano pensieri ma non parole, strabordano i minuti, le ore, tramonti oddio quanti tramonti, finestre e quante finestre e apritele quelle finestre perché si annega, perché non c'è spazio per pensare, per salvarsi si, salvarsi il futuro, salvare le notti da dolorosa quiete, non perdersi, non smarrirsi mai, non lasciar ALLAGARE le vie d'uscita, no no no, ALLARGARE la fuga ma fuga da cosa, fuga verso dove?
Mi dicono sia giusto correre ALLE GARE ad ALLARGARE e pare si riduca tutto a questo e il torto e' mio cosi' sembra, cosi' appare, cosi' storia ordina, storia impera sulle voglie di conquista e vittoria, ALLUNGARE umana ombra su terra esausta, cerchio da spezzare, sparire in un sospiro, andarsene nel silenzio, milioni in uno, milioni in zero, spazio, spazio, spazio ALLARGATO, LUNGO, corto senza impegno apparente, reale abbandono, non resa, stanchezza.
Se avessi frainteso andrebbe bene, altrimenti ALLARGARE non basterebbe con questa poca luce, con la voglia di ritrovare ed ALLARGARE, ringhiare, ringraziare.
You always kept a sunset
Behind your lonely shoulder
You never showed on photographs
And you never grew much older


 


Versi (senza titolo)


di


Monica Fonti


“Mi lascio sequestrareDOPO.... Carofalo.jpg


dalla luce che affoga nella notte


Scrivo nel momento


e del sogno


faccio emozione”


 


 


“Calliope”


di


Carlo Rinaldi


ritratto carofalo.jpgFautore della “Piccola Poesia Istantanea”, di cui “Calliope” potrebbe proporsi come manifesto.


Fermati


poeta


Ascolta la Parola


e scaldala nel cuore


Scrivi l’Eco dei suoi suoni


mentre freme


il tuo Pensiero.


 


 


“Il mio giovane fato”


di


Mariacarmela Ribecco


 


Paesaggio 3.jpgCanta l’usignolo nel deserto delle verità,


danza nel vento il papavero arso dalla povertà,


si prosciuga la sorgente degli uomini liberi.


Prima del pane caldo … l’affetto.


Prima del lungo viaggio … il perdono.


Prima dell’amara lotta … il coraggio.


La neve scompare sul viale illuminato


… è tornato il sorriso, l’abbraccio, il bacio,


le parole calde del mio giovane fato.


 


“Il mio posto nel mondo”


saggio di


Gioia Volpe


camino (nome dato da me).jpgE la solitudine si fa largo e allaga il cuore...esiste un posto al confine da noi stessi dove poche


cose hanno forma e quelle che si desidererebbe vedere distintamente, in realtà poi non si riesce a metterle a fuoco nonostante non si desideri null'altro. Una linea sottile d'orizzonte in cui il passato ed il presente si mescolano senza ottenere il futuro che si vorrebbe. L'anima si fa largo a fatica tra mille peripezie, si aggrappa alle poche rocce che ha intorno, ispide, aguzze, ma pur sempre rocce, ed alla fine con le dita consumate dal tempo si accorge di essere esausta e di aver bisogno solo di riposo, di una grotta fresca che l'accolga e la ristori. Difficilmente si riesce a seguire il ritmo del proprio cuore, si segue incessantemente la ragione, ma arriva il tempo in cui il cuore ti chiede il conto di tutte le ore passate ad incoraggiarci senza avergli dato credito... Nel tempo ci sembra di aver costruito strade e palazzi ma in realtà intorno ci sono solo sagome di cartone che al primo soffio cadono giù come foglie. E si alza il vento e soffia, incessantemente, fa cadere le sagome, dissolve la nebbia, leviga le rocce e crea un sentiero che porta al di là dell'orizzonte, in un posto oltre il confine di sé in cui un battito di ciglia fa sorgere e tramontare il sole, fatto di ali grandi e sicure che avvolgono nel loro morbido manto e per magia ci rendono invisibili, un posto in cui danzando in punta di piedi sul suono di una voce si allineano le note cristalline e armoniche in una dolce melodia...Un posto dove nulla ha importanza se non ciò che è veramente importante, dove ci si possa sfiorare per ore senza sfiorarsi realmente, dove i profumi evocano i ricordi e nei ricordi ci si afferra come naufraghi in cerca di una zattera e ci si salva...Un posto dove il giorno ha il colore del miele e la notte brilla alla luce di una fiamma d'affetto che non chiede nulla in cambio...Un posto senza tempo dove tutti i sogni vanno al posto giusto nel grande mosaico della vita, in un solo istante, e dove sai che nulla sarà più lo stesso....perchè sai che tutta la tua vita può stare chiusa nel palmo di una mano e lì trovare la sua casa. Lontano da lì ci si sente di nuovo soli...


 


 


 


 


B-Day


versi di


Nicole Stella


 


Sola, tra i sogni distrattifoto 3 inviata dal maestro.jpg


Immagino i tuoi occhi


Mosaici del cielo


Oscuri diamanti


Nel cuore tremante


E nei giorni di pioggia.


 


Per sempre con te, amore.


 


“GLI AMANTI-FALENE”


versi di


Giancarlo Fattori


 


nudo.jpgE' un'erezione d'amore quest'ombra a forma di rosa nera,


col sangue che, nero, cola dalle nostre carni luminescenti,


fino a seminare, nella poltiglia che ci fa da letto, e ci sostiene,


miriadi di germogli che un giorno sfideranno vento e tempo.


E' la dannazione di pochi minuti, come droga che stordisce,


una preghiera di carne nella carne, ramo di spine laceranti,


petali che s'aprono, cadendo, succhiando la vita e il mondo,


mentre s'alzano i seni, e s'abbassano, al ritmo ipnotico di una danza.


Chiudendo gli occhi, spinge questa rosa nel labirinto di te,


con la marziale cadenza di una lacrima d'amore che scende,


lungo le guance della notte, e si smorza sulle labbra chiuse,


e, senza requie, si spegne in una ninna nanna, tra le tue braccia.


Nel groviglio di lenzuola stropicciate in cui la danza ci ha condotto


ci teniamo stretti, spargendo petali, graffiandoci coi rami,


fino ad avvampare nella fiamma dell'estasi, e divenire cenere,


che, dolcemente, il vento sparge sui freddi marmi d'una tomba.


 


 


“Assenza”


versi di


Cinzia Accetta


 


Tendaggi fruscianti adesso giacciono.no so nome carofalo.jpg


La polvere è adagiata sulle assi del proscenio;


non un’orma, non un soffio.


L’eco di un suono assente tace.


 


Invade la sala


la corrente di porte scordate aperte


e l’aria solleva ciò che il tempo ha lasciato.


 


Si agitano i granelli inermi,


ignari, sospinti e vinti.


 


 


“ALCHIMIA D’AMORE”


versi di


Gino Puglisi


 


Dentro una scatolapaesaggio 2.jpg


ho nascosto il mio cuore


l’ho coperto fino a fermarlo


tra mille incubi l’ho soffocato.


 


Il suo battito è sempre più forte


più tolgo il sale


più lo disprezzo


ma come impazzito


urla stizzito.


 


Non fermerai il mio amore …


lo chiudi, lo soffochi


ed io t’amo sempre di più.


 


Il mio amore è tremendo


si sveglia al mattino


E non muore a comando.


 


So che mi ascolti


Batterò sempre più forte


Fin quando la passione che freni


Non esplode in un’alchimia di emozioni.


 


 

“Dolce, amaro settembre”


versi di


Marco Nuzzo


 


 


Limati da mani esperte,paesaggio 2.jpg
gli intarsi scavati dentro memorie
e posti in teche d'argento
non dissolvono ingialliti ricordi,
né attenuano la brusca assenza


ma i lampi di luce sulle coste
non esaltano più
la stigma nella rena,
estinta nelle onde indifferenti
e licenziata nel mare,

sei ancora chiaroscuro,
lambito da pennelli d'acqua
sostenuti da labili dita,
che si sciupano
nell'eco di voli siderali
ed armoniose elegie

colpa mia? colpa tua?
non importa saperlo,
ma filtro l'inchiostro e le lacrime
in parole austere,
su pagine di vita
ferme al giorno
di un dolce, amaro settembre.

 

 


 


 


POSTFAZIONE


 


Considerazioni sul DinAnimismoFoto 1 invita dal maestro.jpg


di


Barbara Cannetti


estratte da... http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2010/01/07/din...


 


...Quella di esprimere i propri sentimenti è una necessità che il mondo moderno sembra aver dimenticato. Se ci si guarda attorno con attenzione, però, è una pratica molto più sviluppata di quanto si creda. Ha solo cambiato forma e luogo poiché si realizza sempre più spesso attraverso siti internet e blog personali.


Queste moderne forme di diario, più o meno delineate - rappresentano degli importanti tentativi di esprimere sentimenti e valori. Se un tempo il diario e la poesia erano prevalentemente questioni private, ora - in epoca di reality show e di globalizzazione - coloro che sentono la necessità di parlare di sentimenti, lo fanno in modo diverso, utilizzando anche le nuove tecnologie che, in teoria, ne rendono più semplice la diffusione...


 


... Non è assolutamente vero che la poesia è un discorso per pochi eletti, elite di cultura superiore. Il problema maggiore, sta piuttosto in quella mancanza di ascolto che oggi sembra diventare sempre più forte e diffusa.


L’incomunicabilità e la mancanza di ascolto, non riguarda solo le terze persone, dato che gli uomini tendono ad ascoltarsi sempre meno (soprattutto in termini di tempo). Tutto questo si declina in un disinteresse per la lettura in generale e per la poesia – da sempre, come detto, espressione dell’umanità e dei sentimenti - in particolare.


Ed ecco che “il dinanimismo”ci propone, come terapia, proprio una maggiore diffusione della poesia: ogni individuo dovrebbe iniziare o riprendere non solo a leggere, ma anche a scrivere versi, perché il testo poetico, pur non essendo una panacea, ha potenzialità immense...


 


...Le poesie, oltre alla sfera dei sentimenti, possono toccare infinite tematiche ed attraversare più problemi sociali e, quindi – almeno da un punto di vista teorico - non conoscono limiti. Si trovano, ad esempio, splendide liriche che parlano di politica, di guerra, di dittatura, di cultura…


In una parola, i poeti si occupano anche della società in cui vivono…


 


...In molti testi poetici, indipendentemente dal tema principale trattato, si ritrova il tormento dell’essere umano che è sempre alla ricerca di qualcosa e che mai è realmente soddisfatto di sé o di quel che lo circonda. La poesia, proprio perché mette a nudo le anime, porta a galla questo variegato mondo di sensazioni, immagini, odori e colori. Per questo il poeta, veicolando i propri messaggi, permette alle opere poetiche di diventare tessuto connettivo dello spirito e del cuore...


 


...Nella poesia che “il dinanimismo” sogna e desidera diffondere, l’aspetto formale – pur essendo importante – deve rimanere secondario rispetto alla capacità dei testi di veicolare messaggi, perché tutto possa rimanere sempre e comunque riconducibile all’anima degli uomini ed all’aspetto intimo delle cose.


Solo gettando le proprie maschere, l’uomo può ascoltare la propria anima e può, di conseguenza, evitare di inaridirsi, alienarsi, ripiegarsi su se stesso, come avviene se si continua sulla strada del non ascolto.


 


-La copertina e' di proprietà del dinanimismo


-Le immagini del presenti nellti nell'e-book sono tutte Opere concesse dal Pittore Vincenzo Carofalo  http://www.facebook.com/#!/profile.php?id=100000349098153...


Per leggere la biografia degli autori: http://recensionedinanimista.myblog.it/archive/2010/03/29...


 


 


 

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