Raccontando Pierfranco Bruni a 40 anni dalla prima pubblicazione: Un poeta tra Ulisse e la spiritualità sciamanica di Gianni Mazzei "Ciò che è onticamente più vicino e noto,è ontologicamente più lontano"(Heidegger in "Essere e tempo"):l'arte si nutre di distanza, di stacco sensibile e chiarezza intellettuale. Pierfranco Bruni nella sua poetica pone chiaramente tale assunto, con la stessa densità e lungimiranza del Napoleone hegeliano che, dopo la battaglia vittoriosa di Jena, dall'alto della collina,sul suo cavallo, domina lo spazio, lui "occhio del mondo"( la stessa definizione che poi dell'arte darà Schopenhauer):" a quest'ora/ (in paese)/ il crepuscolo/ha tinteggiato /le colline/ da qui /misuro/le distanze". Sono versi rivelatori sia per lo stacco spaziale tra il presupposto(le colline) e poi la consapevolezza e la funzione di misurare le distanze; sia perché è la luce del crepuscolo( una luce me...