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mercoledì 9 febbraio 2011

Saggio di Lucio Maccapani su Antonio Mariano Buttini detto "Monti"- recensione di Emilio Diedo

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Lucio Maccapani

Monti

Deputato Provinciale Ferrarese

In copertina fotografia del personaggio monografato

Nota del curatore

Este Edition, Ferrara 2010, pp. 232, € 15,00

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=497



È, questa, dedicata al "Monti" un'ampia monografia su un personaggio (13.6.1872 † 2.2.1954), con un verosimile passato nei Carabinieri Reali, la cui fama, nei limiti del territorio del basso ferrarese (Mesola e frazioni), è ancora oggi viva nel ricordo di quella popolazione per la seria azione istituzionale che svolse in forza dei suoi diversi mandati a più livelli amministrativi. Ma soprattutto "Monti" è ricordato, al di là d'un'eloquente lungimiranza d'obiettivi, per la sua integerrima onestà morale e, più in generale, umana, che lo vide prodigarsi, anche con l’elargizione di denaro sonante, a favore delle classi più umili e disagiate.

"Monti" in realtà anagraficamente corrispondeva al nome di Antonio Mariano Buttini. "Monti" era niente più che il soprannome col quale i suoi cittadini lo avevano etichettato. Probabilmente perché d'una zona non solo pianeggiante ma addirittura a ridosso dell'Adriatico egli visse su una sorta di promontorio ben lungi dall'essere preso a confronto con qualsiasi tipo di monte, si trattasse anche una delle più basse colline. La versione che il curatore adotta a giustificazione è – e lo ammette anche lui – abbastanza forzata. Ad ogni modo, era con tale nome che Buttini era noto. E lo è tuttora. Tant'è che la targhetta della via che i mesolani gli hanno dedicato reca la seguente scritta: B. M. Monti.

Il suo operato politico-amministrativo si svolse sempre all'insegna d'una militanza socialista, che non venne meno neppure nel ventennio fascista. Nello scorcio di tempo più attuale, Buttini ebbe, com'è logico che fosse, vista la sua coerenza ideologica verso il socialismo, stretti contatti col ferrarese Luigi Preti.

Come si evince dal sottotitolo, "Monti" o, come meglio si voglia, Buttini, tuttavia, non giunse mai in Parlamento a livello nazionale, come, più tardi, capitò al Preti, bensì ebbe due volte (dal 1916 e dal 1949) la nomina a Deputato Provinciale Ferrarese. In pratica, considerando la valenza di tale incarico, sancito dalla legge 2248/1865, all'allegato A, che istituiva la "Deputazione provinciale" e, di conseguenza, "Deputati provinciali" erano i suoi membri, Buttini fu nominato all'equiparata soglia di quella che attualmente è detta "Giunta provinciale" ed i suoi membri "Assessori provinciali".

Va detto, per rispetto di colui che ne curò di fatto la monografia (tranne la sola pubblicazione, perché nel frattempo ne subentrò la morte), raccogliendo il materiale di prevalenza e facendone altresì un primo schematico menabò, che il vero fautore dell'iniziativa fu il mesolano Nello Mangolini, ex sindaco del medesimo comune. Pertanto, per quanto Maccapani appaia in copertina come l'unico autore del presente saggio biografico (peraltro interpretato con un'estensione molto diversiva, e proprio per questo interessante), in realtà è dato al lettore un lavoro a quattro mani. Mi si perdoni se oso dire che, a mio parere, sarebbe stata cosa simpatica, specialmente per i suoi familiari tuttora viventi, indicare in copertina anche il nome di Nello Mangolini, magari tra parentesi.


Ferrara, gennaio 2011


Emilio Diedo

emiliodiedo@libero.it

martedì 8 febbraio 2011

Roberto Carian Carnet de voyage recensione di Emilio Diedo

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Roberto Cariani

Carnet de voyage

In copertina elaborazione di Silvia Cariani

Introduzione di Roberto Cariani

Este Edition, Ferrara 2010, pp. 48, € 18,00




Grazie a quest'ultima pubblicazione l'Este Edition ha lanciato, per quel che concerne i suoi programmi, un'ulteriore linea editoriale: Diari di viaggio, nell'intonsa collana Carnet.

Certamente l'idea propositiva non può non essere partita da Roberto Cariani, maestro d'arte diplomato, autore dell'opera in disamina, il quale, proprio nel 2010, è stato invitato in Francia, per la precisione a Clermont-Ferrand, a partecipare alla biennale del "Carnet de Voyage", per l'appunto.

Cariani, partendo dal presupposto d'aver preso, oltretutto, spunto da altri artisti del pennello, proclama, nella motivazione di fine opera, d'aver «voluto rivisitare i luoghi più o meno […] cari [di Ferrara], questa volta cercando di annotare liberamente sulla carta le impressioni e le emozioni suscitate attraverso acquerelli e note integrative».

Ecco che l'Autore, a partire dalla stazione ferroviaria, esattamente come ha intelligentemente fatto, nell'illustrazione dell'ultimo itinerario turistico su Ferrara, Lucio Scardino (Guida di Ferrara, Este Edition 2010, € 10,00), penetrando poi nell'ultracentenario cuore cittadino, giunge infine a ritrarre la cinta muraria medievale della medesima città, con l'ovattato tocco d'oltre quaranta acquerelli d'una precisione manuale figurativa pressoché millimetrica, che spesso creano una suggestione d'immagini molto più appagante la vista che nella realtà; anzi, spesso con trasporto surreale.

Ma, come anticipato, l'eloquente aspetto figurativo è affiancato, a mo' d'originalissime didascalie, dalle estemporanee impressioni, o se vogliamo motivazioni, che hanno confortato Cariani nell'atto artistico, scritte così come sono state poieticamente pensate, a penna, e, soprattutto in verticale, orizzontale, di fianco, per traverso ed in qualsiasi altro modo sia venuto spontaneo esteriorizzarle. Tant'è che nel leggerle occorre quasi sempre ruotare il 'carnet' nella più opportuna direzione. Talora è persino necessaria una completa rotazione di 360 gradi, altrimenti, per potersene impossessare, bisognerebbe storcere il collo come un pitone.

In certi casi sono state introdotte delle sintetiche cornici delucidative, con supporto storico-documentaristico, circa i più incisivi monumenti della Città estense (Certosa, Palazzo Schifanoia, Casa Bassani, Palazzina Marfisa d'Este). Inoltre, nel riprodurre i monumenti, Cariani all’occorrenza ha saputo ricavare una gabbia in cui ha singolarmente intrappolato spezzoni, parti significative di un tutto, indicandone il riferimento ed il relativo dettaglio con linee e freccette.

Dulcis in fundo, il 'carnet' termina con la nota del Pittore ed, a seguire, la traduzione in caratteri di stampa delle succitate impressioni relative alle varie illustrazioni, tutte rigorosamente numerate. E, questo riepilogativo insieme, è offerto in tre lingue: italiano, inglese e francese.


Ferrara, gennaio 2011



Emilio Diedo

  – emiliodiedo@libero.it

http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2011/01/18/news/il-carnet-de-voyage-di-cariani-3210155