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venerdì 12 aprile 2019

Francesco Rendine, candidato sindaco G.O.L. Ferrara 2019: intervista



 1) D - Rendine, candidato sindaco,  il programma appare tra i più chiari e realistico per una svolta a Ferrara...un approfondimento?                                                                   
1)Il nostro programma è fatto di tanti piccoli interventi che vanno dalla tassazione della prostituzione in base a studi di settore all'incentivazione delle attività sportive, senza trascurare il lavoro che non può certo essere studiato e garantito da candidati che, come quello del PD non sono mai stati in una fabbrica né hanno fatto libera professione né sono stati dipendenti in una azienda pubblica, a differenza del sottoscritto che avendo vissuto queste esperienze è certamente più indicato a capirne i bisogni e adottare quei provvedimenti che possono contribuire a migliorarle concretamente.
2) D-Rendine, area traversale, ma come nella scorsa ..legislatura sempre all'opposizione, in caso di ballottaggio puoi già anticipare dove si collocherà Gol?
2) Noi puntiamo ad una ottima prestazione elettorale. Il ballottaggio non è un problema di attualità. Mentre noi -come abbiamo già dimostrato- non abbiamo bisogno di alleanze opportunistiche, altri potrebbero avere bisogno di GOL. Molti appartenenti al gruppo GOL hanno avuto occasione di conoscere nel corso della loro vita le attività dei partiti tradizionali, e purtroppo ne hanno ricavato delusioni rilevanti. Siamo orgogliosi di avere tra i nostri sostenitori persone che si sono sentite tradite dalle disinvolte trasformazioni della sinistra e della destra storiche.
Per questo abbiamo deciso nel 2013 di dare vita ad una formazione politica di tipo civico, quando ancora le liste civiche erano snobbate dai partiti. Non come ora che i partiti, a causa di un discredito totalmente auto-provocato, hanno deciso di stimolare in vario modo liste civiche che i cittadini percepiscono come artificiali perché già ascrivibili ad una o all'altra coalizione politica. Dopo il voto del 26 maggio, la strada maestra per essere al governo della città o all'opposizione, come abbiamo fatto in questi anni, sarà la condivisione pubblica del nostro programma. Tutto alla luce del sole.

3) D- Rendine, per una Ferrara futura non più ideologica come in questi anni e più evoluta?
3) uno degli obiettivi è l' evoluzione della città. Bisogna migliorare le possibilità e le comodità del cittadino per quanto riguarda la situazione stradale ferrarese; l'idea è quella di riuscire ad organizzare il traffico senza l'utilizzo di incroci a raso -che sono spesso causa di blocchi e rallentamenti della circolazione stradale -ma preferendo la realizzazione di sottopassi, per favorire un migliore scorrimento stradale. 
Ci tengo a sottolineare quanto sia importante realizzare questo tipo di strutture in tempi accettabili, per evitare gli stessi errori commessi nella realizzazione di quello di via Bologna che nonostante siamo nel 2019, è in alto mare dal 1992 .

4) D- Rendine, nello specifico, l'università può essere il vero trend positivo per la città?
4) L'università è molto di più di un trend positivo. Ferrara aveva due "magneti" fondamentali che garantivano ritorni sociali positivi. Uno coincideva con il Sant'Anna all'interno delle mura, l'altro appunto l'università. Le scelte strategiche fallimentari della sinistra di governo locale e regionale hanno delocalizzato l'ospedale a dieci chilometri dal centro urbano provocando disagi enormi ai cittadini. L'ospedale era una città nella città in grado di portare benefici ai valori immobiliari, commerciali, professionali, correlati ai Servizi offerti dal complessivo mondo sanitario. Tutto questo è stato sottratto al nostro centro urbano ed ora, per causa di questa sedicente sinistra, Ferrara è oggettivamente meno "attraente" di prima.
L'università e le positive correlazioni con famiglie e studenti, locali e da fuori sede, sulle attività commerciali della città, gli alloggi, i trasporti, la vivacità culturale sociale diurna e notturna, sono ora ciò che può limitare i danni fatti da chi ci ha governato fin qui. In questa situazione se non ci fosse l'università, Ferrara si ridurrebbe a un "paesone" popolato da anziani che vanno a letto presto la sera. GOL sosterrà in consiglio comunale le iniziative già intraprese e la migliore integrazione dell'università con la città.

5) D- Rendine, la Sicurezza non "pervenuta" e la fissazione migranti  spiegano il crollo del PD?
5) Le cosiddette politiche migratorie dei vari governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, hanno rappresentato in un contesto di grave crisi economica e di precarizzazione dei lavoratori (leggi Jobs Act), il detonatore principale del crollo della fiducia verso il PD da parte degli italiani. In questa situazione, molti cittadini si sono sentiti i veri discriminati, perché hanno compreso che se sei italiano e fino a ieri hai pagato le tasse, puoi perdere il lavoro, fallire ed anche subire il pignoramento della casa, ma ti devi comunque arrangiare da solo, mentre, per i migranti economici si attivano tempestivamente pluriennali circuiti istituzionali di tutela, sospinta da prezzolata sensibilità umana.
In ambito locale, Il Sindaco -fortunatamente uscente- con tutto il PD appiattito, anziché tentare di contenere il business dei migranti -come hanno fatto altri sindaci, anche di sinistra- hanno incoraggiato o non impedito l'arrivo di chiunque.
Ricordo che Tagliani, sprezzante della storia e del buon senso, arrivò a paragonare i migranti, che sono per oltre il 95% di tipo economico e non fuggono da guerre, ai deportati ebrei caricati a forza dai nazisti sui treni per i campi di sterminio nazisti.
Poi ci hanno narrato che per integrare gente che non ha niente a che spartire con la nostra cultura, bisognava distribuirli in numerosi punti della città e della provincia. In pieno centro storico hanno aperto i battenti strutture residenziali  sature di migranti anche a pochi metri di  distanza le une dalle altre. Il risultato, suicida per il PD, è stato invece quello di far sentire come circondati i cittadini ferraresi, i quali con la percezione della sicurezza urbana incerta si sono sentiti in molti casi quasi confinati nelle loro abitazioni. Gad, spacciatori di droghe H24, aggressioni a Carabinieri e Polizia, dibattito sulla Mafia nigeriana, ci hanno accompagnato per anni. La ovvia realtà è che una volta limitati a livello nazionale gli sbarchi e il traffico di esseri umani ad essi collegato, ma soprattutto tagliati i finanziamenti, anche la millantata 'solidarietà' ha subito una battuta d'arresto; molte cooperative hanno dovuto riconvertirsi e fare altre attività un po' meno "umanitarie". Ora tutto lascia credere che Tagliani sarà ricordato come il Sindaco che dopo un settantennio ininterrotto ha fatto perdere, per la prima volta, le elezioni al PD nella ex roccaforte di Ferrara.

*a cura di R.Guerra


giovedì 13 dicembre 2018

GOL: Sgarbi per Ferrara New Renaissance



https://www.ferraraitalia.it/gol-il-rinascimento-di-vittorio-sgarbi-per-ferrara-citta-darte-e-scienza-162813.html


Da: Roberto Guerra, futurologo Direttivo GOL
Vittorio Sgarbi, neppure a sorpresa, è sceso in campo nell’agorà politico ferrarese per le elezioni amministrative del 2019. Più o meno schierato, come ha dichiarato esplicitamente, con le opposizioni, in ogni caso candidato anche a Sindaco. In una città normale, vista l’assoluta meritocrazia culturale di cui , piaccia o meno, Sgarbi può vantare in sede nazionale quasi un unanime consenso (tranne una minoranza di addetti ai lavori quasi tutti di fama inferiore), oltre alla sua eccezionale visibilità mediatica, neppure si dovrebbe discutere, se la Meritocrazia ha un senso: opportunità straordinaria per il futuro di Ferrara. NATURALMENTE, gran parte dell’intellighenzia ferrarese, da sempre sinistroide, e purtroppo anche troppi ferraresi profani, a quanto pare, in gran parte anonimi sul piano culturale fuori mura e ancor di più anonimi cittadini, non gradiscono Vittorio Sgarbi…………..
Poco male, in ogni caso, Sgarbi è già nella storia dell’arte contemporanea, molti addetti ai lavori istituzionali e molti intellettuali ferraresi sono già congelati nelle cronache ingiallite dei giornali o nei soliti loculi bibliotecari che nessuno legge.
A parte il solito Maisto, da sempre ostile a Sgarbi, valga per tutti tal Baratelli che persino è contrario a una semplice via al trasvolatore Balbo di fama mondiale, in quanto fascista (poco gli importa a tal oggettivo storico local che Balbo si oppose persino alle leggi razziali: mai Baratelli ha inoltre contestato Napolitano presidente della Repubblica per il suo appoggio ai carrarmati comunisti e sovietici nel 1956 in Ungheria, ma appunto parliamo come per gli stessi Maisto, Buzzoni e la Quarzi di nani della politica e della cultura che fuori Ferrara nessuno si fila, figurarsi dopo un certo De Felice…o lo stesso E.Nolte… persino Cacciari).
In realtà con Sgarbi, Ferrara ex Capitale del Rinascimento (non a caso Rinascimento il logo del suo S-Partito…) ha storicamente l’ultima possibilità, con Sgarbi sindaco o- come dichiarato tranquillamente dal critico d’arte stesso- anche come Assessore alla Cultura o Art Director del Palazzo dei Diamanti- di scommettere realisticamente su un futuro appunto neorinascimentale e di alto livello.
Tempo un anno, Sgarbi riuscirebbe, per manifesta superiorità culturale e anche Mediatica, a fare quel che nessuno è riuscito fare in ambito culturale e turistico in 30 anni di supposta Ferrara città d’arte: da Sateriale a Tagliani, da Maisto, qualche risultato indubbio, ma a “medio lungo termine,” Ferrara sempre Cenerentola dell’economica regionale, ergo, la vecchia scommessa ormai di città d’arte è fallita.
Ovunque ha storicamente avuto potere politico-culturale Sgarbi ha sempre fatto boom:
si pensi solo a Salemi anni fa, villaggio storico ma sconosciuto balzato all’attenzione mediatica internazionale (poi esperimento quasi d’annunziano fermato con pretestuose accuse di mafia finite successivamente per quel che riguarda Sgarbi nel nulla); idem, recentemente a Sutri, ecc.
Sgarbi va alla velocità della luce rispetto alle lumache di qualsivoglia addetto alla cultura istituzionale locale, figurarsi di certa intellighenzia local e che da tempo confondono persino l’epistemologia con il terzomondialismo (fino all’estate e alle vacanze quando naturalmente va bene Capalbio città chiusa….) o il Titanic con le Navi Ong… Neppure è necessaria nel 2019 chissà quale analisi biografica di Sgarbi. Basta un giro nel web per contare (centinaia e centinaia) le sue pubblicazioni e mostre curate, anche nel mondo, oltre all’Audience mediatico che garantirebbe per Ferrara in Italia e non solo (come ha già dimostrato con la sua ancora recente Collection mostra in Castello che ha ridicolizzato in tal senso le ultime ingessate mostre al Palazzo dei Diamanti). Oppure, senza Sgarbi, magari le opposizioni riusciranno a fare di Ferrara una città nuovamente sicura e pulita, ma realisticamente al massimo un Villaggio d’arte minimale e apprezzabile: tuttavia certo zeit geist di questi tempi liquidi e di autoalienazione schizoide (come cantavano i King Crimson) pseudoeuropea alla lunga destinerà Ferrara soltanto a un Borgo di Bologna….
Gol quindi per Sgarbi a Ferrara, poco importa se persino candidato sindaco quindi virtualmente un rivale, ma appunto Gol si conferma non politichese ma nuova politica anti-ideologica evoluta per un futuro di Ferrara evoluto, altro che le fiction ultime del PD area con la Fusari sul piano futuribile
persino parodia di qualsiasi sibilla o dello stesso meno compromesso e più attendibile Bernabei ma ingenuo: qualsiasi lifting fuori storia del PD o della fu sinistra attuale è fuorviante e illusorio.