La Stampa-Google celebra Jules Verne * nota di Pierluigi Casalino

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Il logo di Google in omaggio a Jules Verne

 

Nell’anniversario della nascita dello scrittore francese, il motore di ricerca cambia veste grafica per ricordarlo.

Le lettere che compongono il logo sono state trasformate in oblò, con tanto di comandi e bussole, in onore del sottomarino sperimentale Nautilus, costruito e manovrato in segreto dal misterioso Capitano Nemo, protagonista di uno dei romanzi più famosi dello scrittore francese, «Ventimila leghe sotto i mari».

Verne nacque a Nantes l’8 febbraio 1828 e morì ad Amiens il 24 marzo 1905. Tra gli altri romanzi di avventura, celebri in tutto il mondo, si ricordano Viaggio al centro della terra e Il giro del mondo in ottanta giorni
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LA STAMPA

 

*from Pierluigi Casalino  L'Uomo Futurista e il sogno del Futuro (Futurist Editions on line, 2 2011)

 

 

JULES VERNE GENIO FUTURISTA

 

Jules Verne scrisse 80 romanzi o lunghi racconti, pubblicò molte opere di volgarizzazione, non ultima l’interessante “Cristoforo Colombo”, oltre a una quindicina di pièces teatrali, frutto di una straordinaria e felice capacità creativa. La sua celebrità si rifà soprattutto alle pubblicazioni del 1863-1865, che ne decretarono il trionfo presso i lettori: Viaggio al Centro della Terra, Cinque Settimane in Pallone, Dalla Terra alla Luna.

Una vena che lo colloca al centro della cultura del XX secolo e lo fa apprezzare per le novità che inseguì con il coraggio dell’ottimismo. In un secolo, che vanta nomi come Balzac, Dickens, Dumas padre, Tolstoi, Dostoevskij, Manzoni, Poe, Flaubert, Stendhal, Eliot, Zola e altri ancora, Verne assume un ruolo apparentemente marginale, quasi solo un prodigioso artigiano in materia di fictions, come un incantatore dal fascino inesauribile e, in una certa misura, come un veggente o un visionario, capace di immaginare più di un secolo in anticipo alcune delle grandi scoperte della scienza del XX secolo.

Su Jules Verne sono state scritte pagine importanti e, in qualche modo, rivelatrici dei sogni di uno spirito che visse aldilà dei confini del suo tempo. Del resto l’atmosfera effervescente di fiducia nell’avvenire della scienza e della tecnica che segnano l’opera di Verne collocano lo scrittore francese tra coloro che con l’intuizione del genio seppero cogliere i segni della civiltà delle macchine e delle conquiste del futuro dell’umanità.

In altri termini le ansie di ricerca e l’amore per le curiosità fanno di lui, a giusta ragione, uno dei padri del futurismo.  Colse il senso del cammino dell’umanità, anche nelle pieghe profonde dell’inconscio e dell’irrazionale, verso gli ampi orizzonti del progresso. Coltivò nello stesso tempo il sogno dell’inevitabile realizzazione di una società evoluta, grazie all’impulso delle conquiste scientifiche.

Lo scrivere, dunque, venne percepito dallo scrittore francese come una missione illuminante. Verne fu certamente il vate di un mondo nuovo, proiettato verso il XX secolo e oltre. Esploratore instancabile del futuro e anticipatore della fantascienza, l’autore previde anche i rischi e i limiti spaventosi della cattiva scienza, frutto dell’idolatria del potere.

Le innumerevoli e successive rivisitazioni dei suoi libri confermano ancora oggi l’attualità della produzione di Verne, la cui fertilità resta un monumento alla fede nel futuro.