PAOLO RUFFILLI SPIRITOLIBERISTA La musica, Principessa (senza Regine superflue) delle Arti, asseriva certo futuro anteriore. Nelle poetiche contemporanee (anche pretese sperimentali a volte), certo feticismo della Parola, non danzante, attraversa tutt'oggi certa tendenza, gira e rigira basata su banali meccanismi difensivi freudiani, rispetto alle sfide del postmoderno e della complessità del Futuro, piaccia o meno, venuto alla luce. Tra Apocalittici e Integrati, facili vie di fuga dalla guerra del presente e dalla scoperta del Futuro, una terza mossa possibile, peraltro, neppure è mosca bianca. A livello europeo un certo Enzensberger (tra diversi altri), in Italia, tra altri, il poeta e scrittore Paolo Ruffilli, tra i pochi autentici eredi delle neovanguardie del Gruppo 63, 70, via Barilli e Spatola, assai noto, (pubblica per Garzanti, Marsilio, ecc.), fin dagli esordi capace di trascendere, i limiti cosiddetti sociali e extrartistici di quelle generazioni, appunto, ...