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martedì 7 settembre 2010

Futurismo alessandrino in Cina

Mostre: Da Alessandria alla Cina, ecco il Futurismo 'ieri e oggi'Roma, 3 sett. - (Adnkronos) - Il Futurismo incontra la Cina. Grazie al grande successo riscosso dalla mostra A+B+C/F= FUTURISMO a Palazzo del Monferrato ad Alessandria, nell'estate del 2009, e' stato siglato un accordo culturale dal direttore artistico e curatore della collettiva, Sabrina Raffaghello e il National Art Museum of China (Namoc), per portare l'esposizione nella 'terra dei Ming'.

L'iniziativa e' nata da un'idea dell'ambasciatore italiano in Cina, Riccardo Sessa e da Barbara Alighiero, direttore dell'Istituto di Cultura italiana di Pechino. Il Namoc, dunque, ospitera' la mostra sul Futurismo dal 7 settembre, fino ai primi giorni di novembre. La collettiva, quindi, sara' trasferita a Canton al Guangdong Museum of Art, altro museo nazionale, ove rimarra' fino al 28 febbraio 2011, nello stesso periodo in cui la citta' ospitera' i giochi panasiatici ed il capodanno cinese.
La mostra, raccoglie nella sezione centrale tutti i piu' importanti manifesti della storia del Futurismo.
Il percorso espositivo illustra le caratteristiche del movimento culturale (e non solo) nato dall'idea di Tommaso Marinetti nella sua essenza piu' vera, quella di prima avanguardia globale capace di contaminare con le sue idee arte , letteratura , cinema , musica, teatro, moda, cucina, arti applicate, grafica pubblicitaria e fotografia. (segue)

 

(03 settembre 2010 ore 11.18)

 

venerdì 2 ottobre 2009

INTERVISTA AL GIOVANISSIMO TALENTO DANILO CHIEGO di Gianluca D'Aquino

DIETRO L'ARTE 2.jpg *DANILO CHIEGO E' TRA GLI AUTORI DELL'EBOK ANTOLOGIA FUTURISTA -IL CENTENARIO NEL CIELO- FUTURIST EDITIONS EBOOK-DEDICATO A LUCE MARINETTI E A CURA DI GIANLUCA D'AQUINO E L'ASSOCIAZIOE LETTERARIA DIETRO L'ARTE

Dieci domande +1” per conoscere i nostri autori

di Gianluca D’Aquino



1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?


R: Mi chiamo Danilo Chiego, ho 16 anni e vivo a Maruggio, in provincia di Taranto. Frequento il Liceo Scientifico.


2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?


R: Mi è sempre piaciuto scrivere fin da bambino. Ora la mia attività da piccolo scrittore è diventata più intensa.


3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?


R: Non prendo ispirazione da nessun autore in particolare, ma il mio stile è più sul moderno privilegiando la narrazione introspettiva.


4) Cosa significa per te essere scrittore?


R: Lo scrittore è colui che riesce, mediante un processo interiore, a esternare i suoi sentimenti. Uno scrittore deve immergersi con tutto se stesso in ciò che sta scrivendo e non deve essere banale. Scrivere spesso aiuta a superare i momenti più difficili e ad allietare quelli migliori.


5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?


R: La maggiore difficoltà per gli emergenti sta nel divulgare le proprie opere, perché spesso alcune case editrici pubblicano solo dietro pagamento di un contributo. Nel nostro Paese, come credo in altri, raramente vige la meritocrazia.


6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?


R: Credo che la nuova realtà della scrittura sul web sia un modo per aiutare gli scrittori ad emergere e per avvicinare i giovani alla lettura. Può rappresentare un ostacolo ai libri tradizionali, ma non l'inzio della fine degli stessi.


7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?


R: Ho partecipato volentieri, dopo l'invito, a questa Antologia Futurista, consapevole dell'importanza che avrebbe avuto nel mio percorso di scrittore emergente.


8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…


R: Il mio racconto è nato per svelare i retroscena di un periodo che caratterizza, in bene o in male, la vita di una persona: l'adolescenza. Non a caso il protagonista è un mio coetaneo che si trova davanti alla possibilità di fuggire dalla sua famiglia. Non è autobiografico e il protagonista rappresenza in parte l'antitesi della mia personalità.


9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.


R: Il mio racconto presente nell'Antologia in questione è il primo obiettivo ufficiale raggiunto. Ho partecipato a concorsi sul web riscuotendo dei consensi e ad alcuni eventi giornalistici, per quanto concerne la mia giovane età.


10) Quali progetti hai per il futuro?


R: Uno su tutti: scrivere. Mi piacerebbe riuscire a pubblicare qualcosa di mio in futuro e lasciare un segno indelebile del mio passaggio sulla Terra.


+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…


R: Quando ho ricevuto l'inivito a partecipare all'Antologia Futurista ho subito pensato ai mei genitori. Sono loro, che grazie al loro affetto e al loro sostegno, mi insegnano a vivere, per quanto sia possibile, nella società di oggi. E' stato fin dall'inizio un sogno e lo vivo come tale. Ci sono molti giovani che, seppur volendolo fortemente, non hanno la possibilità di partecipare ad iniziative del genere, quindi sento di essere fortunato. Ho tanto da imparare e questo sarà possibile anche con il supporto e le critiche dei lettori. Vi lascio con una citazione del drammaturgo Americano Marc Connelly che vuole essere un invito a non cambiare la propria personalità: Meglio scrivere per se stessi e non avere pubblico, che scrivere per il pubblico e non avere se stessi. Grazie.


Gianluca D’Aquino

http://futurismo2009.myblog.it  voce menu Antologia Futurista

video http://www.youtube.com/watch?v=H0Dd5Eo5MEo

sabato 19 settembre 2009

MANUELA VIO INTERVIEW di Gianluca D'Aquino

BENEDETTA MARINETTI.jpgINTERVISTA A MANUALE VIO, TRA GLI AUTORI DI ANTOLOGIA FUTURISTA-IL CENTENARIO NEL CIELO (X LUCE MARINETTI) -ASS.CULTURALE DIETRO L'ARTE -

FUTURIST EDITIONS EBOOK

Dieci domande +1” per conoscere i nostri autori

di Gianluca D’Aquino

 

 

1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?

 

R: Mi chiamo Manuela Vio e sono nata a Venezia ventotto anni or sono. Nella vita, cerco di fare quello che mi piace di più, cioè scrivere. Mi piace fermarmi a guardare un tramonto o alzarmi presto al mattino per vedere l'alba e immortalare queste bellezze fotografandole, infatti, amo fare molte foto, non vado mai da nessuna parte senza la mia fedele macchina fotografica, cerco di prendere i più piccoli particolari, dal volo di un gabbiano alla barca abbandonata da anni in laguna, dal sorriso di una persona allo sguardo, pensante e misterioso, di un gatto. Da qualche anno a questa parte, ho boicottato la TV, infatti per me è come se non esistesse, non faccio parte della massa di persone che guardano il Grande Fratello o l'Isola dei Famosi, non faccio parte delle persone che amano i pettegolezzi in TV e quant'altro, non leggo riviste di gossip perché non mi interessa ciò che fa un Vip, trovo che il mondo in cui viviamo, sia schiavo di queste cose, citando una frase tratta da "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde, uno dei miei scrittori preferiti, "La vita è un'opera d'arte ben riuscita, la vita imita l'arte, la vita è il risultato dell'arte…" e come possiamo noi, coronare la vita e l'arte se queste vengono inquinate da certi programmi televisivi? Amo la musica, non tutta però, non amo per esempio il genere di musica commerciale, che, anche se orecchiabile, non dice nulla, è tutta uguale, tra gli artisti che adoro c'è Renato Zero, un grande della musica, con le sue canzoni fa provare emozioni forti, emozioni che non tutti riescono a far provare. Pensate che la sua canzone "Il pelo sul cuore" che parla di un cane, non la posso nemmeno ascoltare, l'ho ascoltata tre volte da quando è uscita e tutte e tre le volte, ho pianto, è una canzone particolare che riesce a toccare il cuore di chi, come me, ama gli animali. Dopo di lui, c'è Jovanotti che sa esprimere nei suoi testi cose che ci fanno pensare e mi dà, anche lui, delle forti emozioni. Questi, sono solamente due esempi di artisti ai quali ho affidato la mia crescita e la mia adolescenza e sono convinta, che se le persone esprimessero di più i loro sentimenti, il mondo sarebbe migliore. Detto questo, spero di non avervi annoiato perché siamo solo alla prima di 10+1 domande…

 

2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?

 

R: Penso che la mia vita da scrittrice sia iniziata già dalle elementari, perché, a quanto mi ricordo, ho cominciato a scrivere i primi racconti dalla quarta elementare in su, poi, alle medie, pubblicavo da sola un piccolo giornalino di sei/sette pagine, scrivendo articoli legati all'isola dove abito e rubriche varie, tra cui inventavo anche le parole crociate nella sezione "passatempi". Ricordo che ne vendevo circa una quarantina di copie e calcolando che usciva una volta la settimana, ne ero entusiasta, questo lo facevo durante l'estate, quando lo studio non prendeva tutto il mio tempo. Il mio primo romanzo, dal titolo "In sogno si può toccare il cielo con un dito", l'ho iniziato all'età di tredici anni, scrivendo le prime quaranta pagine. Poi però mi resi conto, stupidamente, che non avrei mai avuto la possibilità di pubblicarlo e lo lasciai lì, in un cassetto, dal quale l'ho tolto nel mese di gennaio 2007 e, con più convinzione, con più anni sulle spalle e con più determinazione di quando avevo tredici anni, ho sistemato le quaranta pagine e ne ho aggiunte altre 200, facendo così di un piccolo sogno da adolescente il sogno dell'adulta che sta scrivendo in questo momento. Ecco, penso che l'inizio di tutto sia questo!

 

3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?

 

R: Prendere ispirazione, non lo definirei il termine esatto, leggo molto o meglio leggevo di più una volta, ultimamente, a causa di vari impegni, ho dovuto, a malincuore, rinunciare a questa mia passione. Mi piacciono molti autori, tra cui Oscar Wilde, Ernest Hemingway, Ammaniti, Bevilacqua e molti altri, ma difficilmente traggo ispirazione da uno di loro, definirei i miei scritti "il mio scrivere" mi ispiro molto a me stessa, alle situazioni vissute e a quelle che vorrei vivere. A volte, scrivendo un racconto, la mia mente si proietta in un altro mondo, in un'altra dimensione, veramente riesco a vivere ciò che scrivo, non sto lì a pensare a come riempire il foglio, mi viene naturale aggiungere allo spazio bianco di una pagina delle righe nere con personaggi, situazioni ed emozioni. Una volta, una persona che conosco mi disse che i miei racconti assomigliavano allo stile di Kafka: questo è il più bel complimento che mi potessero fare, anche se non credo proprio di poter essere paragonabile a lui. Concludendo, non credo, come dicevo prima, di ispirarmi a nessuno anche se apprezzo moltissimi autori.

 

4) Cosa significa per te essere scrittore?

 

R: Essere una scrittrice, per me, ha un sacco di significati, il primo su tutti è quello di riuscire a trasmettere emozioni, che sono il cardine di ogni essere umano, senza di esse non possiamo andare avanti. Scrivendo, cerco sempre di esprimere tutta me stessa, cerco di essere il più "umana" possibile, cerco di dare ai miei personaggi quella parte di cuore che rispecchia un po’ tutti, è bello sapere che chi legge un nostro scritto, fino alla fine, trattiene il respiro, è bello sapere anche che magari a qualcuno possa cadere una lacrima leggendo il finale di qualcosa che abbiamo creato noi. Il fatto di essere scrittore/scrittrice è anche, tra le altre cose, una grossa responsabilità, nel senso, dobbiamo scrivere un genere di romanzo o racconto o quant'altro che possa essere alla portata di tutti, quando un nostro libro va a finire sugli scaffali di una libreria, noi non possiamo sapere chi lo comprerà, potrebbe essere l'adulto o anche il ragazzo e questa, secondo me, è una cosa a cui pensare. All'inizio della nostra carriera come scrittori, forse, non ci pensiamo ed è normale, perché all'inizio non si ha l'esperienza, si è alle prime armi e si è troppo entusiasti che il nostro primo romanzo sia in mostra su di uno scaffale che non sia quello della nostra libreria personale, questa cosa, non è semplice, non è facile per chi scrive, perché, la maggior parte delle volte, si scrive tutto d'un fiato, tutto quello che abbiamo dentro viene messo per iscritto. Naturalmente sto parlando per me. Quando poi rileggiamo ciò che abbiamo scritto, ci rendiamo conto che, a volte, non tutto si può considerare "buono" perché magari siamo andati un po’ troppo oltre alla linea di confine, così dobbiamo tornare indietro e cancellare. Questo non vuol dire che non esprimiamo noi stessi, lo facciamo lo stesso, ma ci adattiamo al mondo e al lettore, non vorrei però che questa mia considerazione fosse fraintesa, quando scrivo qualcosa, la scrivo con il cuore, scrivo con sentimento sperando di dare emozioni, che è la mia priorità. Secondo me, uno scrittore bravo, è colui che ti fa avere voglia di leggere, nel senso, quando iniziamo a leggere un romanzo e dall'inizio ci coinvolge talmente da continuare a leggerlo in ogni minuto libero che abbiamo, quando poi arriviamo alla fine ci dispiace di averlo finito, questo è il romanzo che ci rimarrà nel cuore. A me è capitato diverse volte con diversi romanzi, che poi alla fine vorresti persino poter conoscere l'autore ed essergli amico.

 

5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?

 

R: Ci sono, oggi come oggi, delle difficoltà non indifferenti per un autore emergente, perché le grandi case editrici, se non sei conosciuto, se il tuo nome non compare da nessuna parte, non sei nemmeno considerato, non ti danno l'opportunità di "debuttare" nel mondo letterario. Penso che le piccole associazioni di scrittori, i vari forum ecc…siano il trampolino di lancio di uno scrittore emergente, lì si possono conoscere persone, si possono fare esperienze postando racconti e poesie, raccogliendo i commenti e le critiche, che non devono essere considerate critiche nella forma letteraria della parola, ma si devono considerare come critiche costruttive perché da una critica non si può che migliorare. È inutile, secondo me, postare un racconto e aspettarsi che tutti diano il loro consenso positivo, il classico "buonismo" ecc…, è bello anche ricevere qualche commento sfavorevole, di modo che la prossima volta che scriviamo un racconto, ci viene in mente la critica e cerchiamo di migliorare, non sempre le critiche servono per distruggerci. Comunque, le difficoltà non sono poche, ci si deve far vedere e notare, anche i vari concorsi letterari, secondo me, servono molto, anche se sono la prima a non aver mai partecipato a uno di essi, sbagliando forse, ma che ci volete fare, tante volte, crediamo di non essere all'altezza di certe cose e così rinunciamo prima ancora di poter provare. Il mese scorso, ho partecipato al mio primo concorso di poesia, con il risultato che la mia poesia sarà stampata in un'antologia dal titolo "Poesia romantica", ancora non si sa chi sarà il vincitore del concorso, ma già dal fatto che è stata scelta per l'antologia mi ha riempito di gioia. Penso, comunque, che le grandi case editrici dovrebbero dare più fiducia agli scrittori emergenti.

 

6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?

 

R: Questa è una bella domanda… premetto una cosa, per quanto mi riguarda, il mio bel libro fedele amico di molti viaggi, con la sua bella copertina e le sue pagine stampate, non morirà mai. Quando leggo un libro ho una soddisfazione che a volte non riesco molto a esprimere a parole, perché non è che lo leggo e basta, lo vivo, mi emoziono, mi immedesimo nel personaggio, nelle situazioni. Adoro leggere, amo proiettarmi nel mondo dei protagonisti, vivere le loro emozioni, quando leggo, ho sempre la matita in mano per sottolineare le frasi che mi colpiscono di più, quelle a cui do un significato particolare e le riporto su di un quaderno, che a volte prendo in mano e rileggo con piacere. Un libro, per me, non è solo un libro e basta, ma è un amico che mi tiene compagnia e quando finisco di leggerlo, lo chiudo, guardo la copertina e rimango lì, ferma a pensare a ciò che ho appena finito di leggere, la lettura di un libro ha, per me, un significato particolare, che il web non potrebbe mai e poi mai pareggiare. Sì, è vero, internet è comodo e tutto quello che vogliamo ma non si può certo confrontare con il buon vecchio libro stampato e tenuto in mano. Mi auguro che i libri tradizionali, quelli che si sfogliano, quelli ai quali accarezzi le pagine ogni volta che ne giri una, esistano adesso e per sempre.

 

7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?

 

R: A dire il vero, mi è stata proposta da…da chi? Ma, lo posso dire? Vabbè…me l'hai proposta tu Gianluca, naturalmente, essendo io agli albori della mia carriera letteraria, non potevo certo rifiutare un simile invito, al quale ho partecipato con onore, buona volontà e impegno, cercando di dare il massimo. Come dicevo, ho partecipato perché mi è stata data questa occasione e per una volta nella vita ho seguito il famoso "Carpe diem"! Grazie Luca.

 

8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…

 

R: Il mio racconto, "Caos interiore", beh... chi l'ha letto ha potuto notare che è un racconto un po' particolare. Se devo essere sincera, senza spaventare nessuno, questo genere di racconti mi vengono naturali, gran parte dei miei racconti ha questo "stampo", nel senso, io immagino di essere tipo in un sogno ed ecco che vedo delle cose e le stesse cose che immagino poi le metto su carta o su PC. Dipende, non c'è molto da svelare, quel racconto fa parte di me e della mia mente, come tutti i racconti che ho scritto finora, compreso il mio romanzo e le mie poesie.

 

9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.

 

R: Il mio curriculum letterario, fino ad ora, non è molto ricco, comunque sono appena all'inizio. Ho pubblicato in un'antologia edita dalla DeAgostini un racconto dal titolo "Mi svegliai" poi, sempre in un'altra antologia dal titolo "Scrivi con lo scrittore" attraverso l'Asimov (Associazione scrittori in movimento) della quale sono socia dal 2007, edita dalla Giraldi di Bologna, due racconti dai titoli "Cara Silvia" e "Lisa perché piangi?". Sta per uscire in un'antologia dal titolo "Poesia romantica" una mia poesia dal titolo "Pioggia dentro" e, cosa più importante, è in uscita il mio primo romanzo dal titolo "In sogno si può toccare il cielo con un dito" edito dalla Giraldi di Bologna. Poi ho partecipato all'antologia Futurista con il racconto "Caos interiore" dal quale deriva questa intervista. Sono prossima a collaborare con Roberto Guerra al suo giornale on-line "L'Asino Rosso", con una rubrica letteraria, il titolo non l'ho ancora deciso, ma ci sono quasi, e questo per me è un onore non indifferente, non avrei mai pensato, un giorno, di poter avere una rubrica letteraria tutta mia di cui poter scegliere anche il titolo...

 

10) Quali progetti hai per il futuro?

 

R: Per il mio futuro, ho un sacco di progetti, sto scrivendo, in questo momento altri due romanzi, più un altro libro che però non posso definire romanzo, quindi, per il momento rimane un libro... vorrei pubblicare anche un libro di poesie, visto che ne scrivo in quantità industriale. Spero che la vita mi dia l'opportunità di fare anche teatro, non mi dispiacerebbe intraprendere anche la carriera della sceneggiatrice e perché no, anche di attrice teatrale, è sempre una forma d'arte, proprio come la scrittura. Poi, ne ho tanti progetti per il mio futuro, in primis quello di pubblicizzare al massimo il mio romanzo e poi si vedrà... se son rose...

 

+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…

 

R: Dopo aver risposto alle dieci domande precedenti, penso di aver detto e scritto tutto o quasi su di me e sulla mia vita come scrittrice e su quello che vorrei fare in futuro, quindi penso di non dover aggiungere altro. Il segno, comunque, lo voglio lasciare, come tutti a questo mondo, infatti penso che tutti noi siamo nati per lasciarne uno, un segno che ci permetterà di essere ricordati anche fra molti anni. Il mio scopo è quello di far emozionare le persone che leggono i miei scritti, che siano romanzi, racconti o poesie, voglio farmi ricordare da queste persone per avergli fatto battere il cuore, per averli emozionati, una cosa che vorrei e che spero accada è quella che quando una persona che non conosco ha finito di leggere un mio romanzo, abbia la voglia di conoscermi, perché il romanzo che ha appena finito di leggere l'ha toccata nel più profondo del cuore. Ecco: questo vorrei! Dopo tutto questo parlare, penso proprio di aver finito... non mi resta altro che salutarvi tutti e ringraziarvi per l'attenzione, augurandomi che seguiate la mia vita letteraria, le mie pubblicazioni e varie collaborazioni, spero che leggerete il mio romanzo e magari possiate seguirmi nelle varie presentazioni in giro per tutta la nostra bella Italia. Un saluto e un abbraccio a tutti, in particolare a Luca, al quale do un ringraziamento speciale. Manuela Vio

 

Gianluca D’Aquino

www.myspace.com/edizionifuturiste  menu Antologia Futurista e link ebook

www.myspace.com/dietrolarte

video http://www.youtube.com/watch?v=7G7cjK0bxM4

giovedì 17 settembre 2009

INTERVISTA ALLO SCRITTORE CLAUDIO BRAGGIO di Gianluca D'Aquino

 

CLAUDIO BRAGGIO INTERVIEW*

(TRA GLI AUTORI DI ANTOLOGIA FUTURISTA IL CENTENARIO NEL CIELO- Ass. Culturale Dietro L'Arte -EBOOK FUTURIDT EDITIONS-dedicato a Luce Marinetti)

 

Dieci domande +1” per conoscere i nostri autori

di Gianluca D’Aquino

 

 

1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?

 

R: Sono un lettore appassionato di scrittura, che coltiva interesse per la narrazione di parola e per quella realizzata con l'immagine, con il video soprattutto. Nella mia quotidianità mi occupo di cultura e turismo presso un ente pubblico locale e nel tempo libero organizzo eventi legati soprattutto al cinema e al documentario.

 

2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?

 

R: Come molti grafomani il rapporto istintuale con la penna emerge dai banchi di scuola, dove i talenti si sprecano a causa dell'impreparazione dei docenti nell'insegnamento degli strumenti tecnici della scrittura. Forse perché credono che un'arte sia questione di ispirazione e non già di tecnica. Così in età più matura ho frequentato una seria scuola di tecniche narrtive, la Scuola Holden di Torino, ma anche molti seminari con maestri della sceneggiatura cinematografica.

 

3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?

 

R: Non parlerei di ispirazione, quanto piuttosto di studio delle tecniche. Alla Holden ho lavorato molto su Dickens e Celine e per giungere alla definizione di uno stile personale. Un lavoro che fra l'altro ora mi offre l'opportunità di studiare altri autori per cercare di carpirne i segreti. Così debbo citare anche Baricco, senza dimenticare gli sceneggiatori che mi sono stati maestri (fra gli altri): Antonio Leotti (che mi ha insegnato a trasporre un testo letterario in film), Furio Scarpelli (scrivere è lavoro artigianale) e il compianto Riccardo Pazzaglia (per fare una lavoro seriamente non bisogna prendersi tropo sul serio). Un commosso ricordo anche l'amico recentemente scomparso, Mario Verdone, il quale mi ha regalato preziosi consigli su come proseguire nella pratica dell'autoapprendimento, in modo costante.

 

4) Cosa significa per te essere scrittore?

 

R: Raccontare, soprattutto raccontare delle storie. Si ha sempre la necessità di sentire raccontare delle buone storie e da lettore amo leggerle. Quando non le trovo, allora provo a scriverle.

 

5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?

 

R: Farsi leggere. Sembra poca cosa, ma può diventare l'inizio di un percorso virtuoso. Inoltre occorre smentire quella maledetta legge non scritta detta "del mercato", che sembra volere sempre una cosa diversa da quella che sai fare e poi a volte sembra non voler altro che quanto ha prima rifiutato (domanda: ma c'è davvero qualcuno che sa interpretare i desideri del mercato?).

 

6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?

 

R: Il web è un ulteriore veicolo di promozione e di aiuto alla lettura, ma non riuscirà a decretare la fine del libro di carta. Non appena avrà sviluppato davvero le sue potenzialità, il suo avversario diretto sarà la televisione. Il web può invece essere alleato del libro e insieme possono aprire nuove prospettive o addirittura nuove frontiere. Mentre la televisione, giocando con l'interattività, finirà in un "cul de sac".

 

7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?

 

R: Occorre sempre dare una mano a quelli che rischiano in campo culturale. Quando l'amico Gianluca D'Aquino mi ha lanciato la proposta all'Alexandria Scriptori Festival ho desiderato partecipare all'iniziativa, anche se avevo soltanto tre giorni a disposizione prima della dead-line. Vorrei non fosse un fatto isolato, perché la trovo gradevole e mi arrivano molti commenti positivi.

 

8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…

 

R: Il Futurismo è argomento che mi affascina da sempre e non esisto a macinare chilometri per andare a vedere una mostra. Fortunato Depero è un genio, senza nulla togliere a Carrà, Boccioni, Balla, Dottori e tanti altri. Del Futurismo occorre cogliere l'essenza dell'azione, di cui è permeata ogni singola opera. Anche la scrittura viene esaltata dalla teatralità. Naturalmente ho lavorato su struttura narrativa e ritmo, con particolare riferimento al romanzo di Bruno Corra "Sam Dunn è morto" (pubblicato nel 1915, Bruno Ginanni Corradini). Ci sono poi i resoconti delle serate futuriste, pressochè tutte orchestrate da Filippo Tommaso Marinetti, che fu anche drammaturgo. Insomma è stato semplice delinerare la figura di una sorta di antieroe, che viveva in prima fila le avventurose serate futuriste eppure se ne stava un poco in disparte tant'è che la storia lo ha quasi sempre dimenticato (il personaggio del racconto è liberamente ispirato a un futurista realmente esistito). Ecco, mi piace mescolare passione, fantasia, realtà per costruire una storia che non è accaduta, ma avrebbe potuto.

 

9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.

 

R: Se parliamo dei lavori su carta non sono molti, perché attualmente sono quattro presenti in altrettante antologie (e poi ci sono due racconti pubblicati sul web). In questi mesi è in distribuzione gratuita presso biblioteche e mediatiche pubbliche, informagiovani e centri culturali il mio saggio "Scrivere cinema low-budget in Alessandria", in cui è allegato il docu-fiction "Caristo, la città rubata" (vedi su www.opificiodellearti.eu). Con progetto e sceneggiatura di Caristo invece i miei lavori per il video, fra documentari e cortometraggi assommano a dodici.

 

10) Quali progetti hai per il futuro?

 

R: Ci sono un paio di cortometraggi in lavorazione che vedranno la luce prima della fine dell'anno: di uno firmerò la sceneggiatura, mentre l'altro sarà anche la mia seconda regia. Stanno per uscire anche i tre cortometraggi della serie "Storie di Monferrato", firmati da tre giovani registi con i quali ho collaborato per dare una buona ossatura alle loro sceneggiature. E poi all'ottimo Gianluca potrebbe venire in mente di fare una seconda antologia sul Futurismo. Se piace al pubblico…

 

+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…

 

R: Com'è nel mio spirito faccio una proposta molto pratica: compatibilmente con i miei impegni, sapppiate che di tanto in tanto mi metto a disposizione per convegni o meglio ancora seminari gratuiti sulla narrazione. Avanzate pure delle proposte. Credo che se hai ricevuto un dono, allora è giusto condividerlo con gli altri.

 

Gianluca D’Aquino

 

 http://www.myspace.com/edizionifuturiste vedi Antologia futurista Il Centenario nel cielo  e link ebook

video http://www.youtube.com/watch?v=jGIcshdPgDQ

domenica 13 settembre 2009

Antologia futurista ebook INTERVISTA ALLO SCRITTORE ANTONIO SILVANI

 Cappa_Marinetti_motoscafo_feb_09_PG.jpgANTONIO SILVANI INTERVIEW*

*TRA GLI AUTORI DELL'ANTOLOGIA FUTURISTA EBOOK IL CENTENARIO DEL CIELO (FUTURIST EDITIONS) DEDICATA A LUCE MARINETTI- ASSOCIAZIONE CULTURALE DIETRO L'ARTE

Dieci domande +1” per conoscere i nostri autori

di Gianluca D’Aquino



1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?


R: Antonio Silvani: laico esasperato, uno dei pochi liberali (vedi: “Manifesto di Oxford”) ancora esistenti in Italia. Ex-Pontefice Massimo della Goliardia alessandrina e tuttora Prix (Principe dell'Italica Goliardia). Laureato in Scienze Biologiche (indirizzo antropologico) guadagno la micca di pane espletando indegnamente la professione di Consulente Direzionale, occupandomi prevalentemente di formazione (comunicazione, marketing, vendite, risorse umane) e selezione del personale. Sono anche Vicepresidente della Circoscrizione Europista di Alessandria ove dedico il mio tempo (troppo, visto che è gratis) alla cultura: organizzo mostre sulla vecchia Alessandria, incontri letterari con scrittori alessandrini o che di Alessandria parlano, incontri culturali su varie tematiche (notevole è stato quello, visto che si parla di Futurismo, sul mosaico del Severini).


2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?


R: Ho iniziato nel lontano 1980 quando, nell'ambito Johnson & Johnson, mi incaricarono di preparare una “dispensina” sulle tecniche di vendita: la dispensina divenne un piccolo tomo di oltre 100 pagine (che riscosse in ambito aziendale un notevole successo) e, cosa più importante, mi accorsi che mi divertivo a scrivere. Quasi nello stesso periodo iniziai a raccogliere frasi, modi di dire, proverbi, termini del dialetto alessandrino, materiale che anni fa si trasformò nel “Disiunàri du dialët lisandrén” (che ebbe l'onore di contenere la prefazione di Umberto Eco). La mia penna poi non si è più fermata.


3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?


R: Antonio Silvani!


4) Cosa significa per te essere scrittore?


R: Dire quello che voglio, quando voglio e dove voglio, semper fidelis al motto goliardico “Servi tantum nostrae libertatis”!


5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?


R: Io penso di essere uno dei pochi che non ha mai speso un soldo per vedere pubblicate le sue opere (non ammetto che per un lavoro, giudicato valido, l'autore debba spendere dei soldi per la pubblicazione). Per contro non ho mai guadagnato una lira per le mie pubblicazioni, anche se apprezzate e vendute.

Viviamo poi in un tempo filisteo dove spesso e volentieri la qualità di uno scritto viene dopo la notorietà dello (si fa per dire) scrittore e le campagne pubblicitarie da parte delle case editrici spingono questi autori spesso minus habens dal punto di vista letterario: ecco perché calciatori, attori e affini vantano successi letterari più che significativi. E gli autori emergenti sconosciuti? O pagano o si attaccano!

Non parliamo infine dei concorsi (spesso organizzati da associazioni sponsorizzate da chi conta), sia a livello nazionale che squisitamente locale, in cui si sa già chi saranno i vincitori perché amici degli amici, perché con la giusta tessera, perché con idee collimanti con questo e con quello, perché facente parte dell'organizzazione del concorso stesso...


6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?


R: Quando nacque il cinema qualcuno disse che sarebbe stata la morte per qualunque tipo di teatro... quando nacquero i fast-food qualcuno disse che i tradizionali ristoranti avrebbero avuto le ore contate... Sicuramente la scrittura sul web ha conquistato una bella fetta del mercato delle “parole”, magari progredirà ancora ma, penso, la cosa sarà limitata a tematiche e contenuti tecnici e a racconti e novelle (di cui buona parte pornografici) ma il fascino del vecchio, caro, tradizionale libro non tramonterà mai.

Se, secondo il calendario Maya, inoltre, nel 2012 finirà il mondo, i futuri abitanti del nostro pianeta forse troveranno i vecchi libri e non certamente delle parole sparse per l'etere!


7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?


R: Adoro le sfide e quando l'amico Gianluca D'Aquino mi ha proposto un racconto per questa antologia ho accettato con gioia... anche perché il racconto era già pronto!


8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…


R: Fa parte di un tomo sulla Goliardia che sto finendo di scrivere (anzi, sono quasi al labor limae finale) ed è tratto dal capitolo relativo agli scherzi goliardici: per cui questo racconto non è altro che un fatto realmente accaduto tanti anni fa (purtroppo non l'ho vissuto) e da me semplicemente “romanzato”.


9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.


R:

- “Manuale di tecniche di vendita” sia nell'ambito Johnson & Johnson che Seat-Kompass.

- “Appunti da un corso di programmazione neurolinguistica” ” nell’ambito SEAT – Kompass

- “U disiunàri du dialët lisandrén (il dizionario del dialetto alessandrino)” al dialetto all’italiano – con prefazione di Umberto Eco – pubblicato nel 2001 - (Ugo Boccassi Editore)

- “A vìgh-ti cùl fümaró” (novelle, pensieri, considerazioni su Alessandria e il suo dialetto) - pubblicato nel 2003 (I Grafismi Boccassi Editore)

- “Và ‘ndónda ch’ut mònda Ratàs” (Storielle, personaggi, barzellette, aneddoti alessandrini) – pubblicato nel 2006 (I Grafismi Boccassi Editore)

- “Da ‘na ciaciaràda au Ròtary – el prufesión” (Da una chiacchierata al Rotary – le professioni) – Modi di dire, tradizione, proverbi di una volta ed attuali legati alle principali professioni – pubblicato nel 2006 (Omnia Media Editore)

Obiettivi artistici raggiunti? Sul dialetto devo solo continuare a scoprire, per quanto concerne il resto sono appena all'inizio!


10) Quali progetti hai per il futuro?


R:   

- Prima di tutto il Dizionario del dialetto alessandrino (dall'italiano): penso che mi ci vorrà ancora un annetto.

- Ho consegnato all'editore la versione definitiva di “Da ‘na ciaciaràda au Lions – j'amsté” (Da una chiacchierata al Lionns – i mestieri) – Modi di dire, vissuto, tradizione, proverbi di una volta e attuali legati ai principali mestieri.

- “La tua esigenza, il mio beneficio (tecniche e psicologia della vendita)”: sono alle revisioni finali di un tomo di oltre 400 pagine.

- In nomine Bacci, Tabacci Venerisque”: sto effettuando il controllo generale finale e sto scegliendo le illustrazioni di un'opera oscena, pornografica, dissacrate, blasfema, ma tanto, tanto coinvolgente.

- Sto rivedendo le ultime pagine di “In allegato vi rimettiamo”, raccolta di frasi celebri, puttanate, risposte più o meno argute, tutte realmente pronunciate nel mondo professionale.

- Ho scritto i primi 5 capitoli (su 10) di un'opera che tratta di comunicazione assertiva nel campo professionale (che palle per chi la leggerà!)

- Sto iniziando una biografia di un eroe sconosciuto, mio suocero, “ospite” nei campi di sterminio nazisti per aver fatto parte di un gruppo di operai sabotatori delle bombe volanti V1.


Al di fuori della mia carta stampata, vorrei organizzare “qualcosa” di nuovo nell'ambito letterario di Alessandria e provincia: le idee ci sono, il “come farlo” è già pronto... ma non dico nulla perché troppi sono i parassiti (ben pagati) pronti a rubare le idee...

NO MONEY... NO MUSIC!

+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…


R: Frontino scrisse: “impensa monumenti supervacua est, memoria nostra durabit se in vita meruimus”. Questa meravigliosa citazione, presente anche all'inizio del mio libro sulle tecniche di vendita, è la mia risposta alla domanda!


Gianluca D’Aquino

www.myspace.com/edizionifuturiste

www.myspace.com/dietrolarte

http://sandsfrommars.myblog.it/archive/2009/06/15/aa-vv-antologia-futurista-il-centenario-nel-cielo-a-luce-mar.html LINK DIRETTO EBOOK

Video http://www.youtube.com/watch?v=L0fc4U3w26c

giovedì 10 settembre 2009

Antologia futurista ebook INTERVISTA ALLA SCRITTRICE ALESSIA BALDI

 Cappa_Marinetti_motoscafo_feb_09_PG.jpgANTOLOGIA FUTURISTA IL CENTENARIO NEL CIELO EBOOK  (Futurist Editions) *dedicata a Luce Marinetti

ALESSIA BALDI interview

Dieci domande +1” per conoscere i nostri autori

di Gianluca D’Aquino



1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?


R: Mi chiamo Alessia Baldi e sono nata nel mitico 1968. Posso definirmi una persona molto eclettica con svariati interessi di natura artistico-culturale che spaziano dalla letteratura alla musica, dalla filosofia alla psicologia e all'antropologia, dal cinema alle arti figurative e alla danza. Sono avvocato penalista e civilista del Foro di Tortona (AL) e, pur dedicando necessariamente molto tempo e impegno al mio lavoro che comunque costituisce una delle mie passioni, ho cercato nel corso degli anni e cerco tuttora di non tralasciare tutte le altre e di approfondirne almeno alcune.


2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?


R: La mia vita da "scrittrice", se così mi si vuole chiamare, è iniziata da autodidatta e molto precocemente, quando a soli due anni - due anni e mezzo, incuriosita dalle parole scritte sulle insegne dei negozi che vedevo durante le passeggiate con mia nonna per la città e stimolata dai miei genitori che mi hanno regalato una lavagnetta con le letterine magnetiche colorate, ho cominciato da sola a fare esperimenti per comporle fra di loro e ho presto scritto la parola "luna" con grande stupore di tutti, dopodichè, avutane conferma dal mondo degli adulti e compreso il meccanismo, non mi sono più fermata. Imparare a scrivere e a leggere ancor prima di compiere i tre anni è stato automatico. Così è cominciato il mio stretto legame con la parola scritta. Mi sono sempre chiesta perchè, fra tutte, ho scelto di scrivere per prima la parola "luna", se è stato per romanticismo o per motivi decisamente più banali o per una pura casualità. Mi piace pensare, e forse è questa l'opzione più probabile oltre che più affascinante, che la scelta sia dovuta allo scompiglio emotivo provocatomi dalle riprese televisive in diretta del primo sbarco dell'uomo sulla Luna nel 1969, dalle immagini sicuramente riviste più volte nei mesi seguenti e dal fatto che capivo, stando a quanto probabilmente mi spiegavano i miei genitori invitandomi a guardare, che si trattava di un evento importante che avrebbe segnato la storia.


3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?


R: Non prendo ispirazione da alcuni autori in particolare ma da emozioni personali e idee che ricavo sia dalla vita reale sia dalle letture e che cerco di rielaborare senza propormi di seguire lo stile di uno o più autori che pur considero ideatori e realizzatori di capolavori (come per esempio Marcel Proust, Yukio Mishima, Henry James, Jorge Luis Borges, Theophile Gautier, Victor Hugo, Lev Tolstoj, Gabriel Garcia Marquez, Gunter Grass, Italo Calvino, Alessandro Baricco).


4) Cosa significa per te essere scrittore?


R: Per me, in generale, essere scrittore, indipendentemente dal fatto se io possa o meno essere considerata tale, significa saper utilizzare la parola scritta in modo artistico e creativo per trasformare in tangibili idee e concetti personalizzandoli attraverso l'adozione di un proprio stile di scrittura originale e riconoscibile.


5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?


R: In un contesto in cui ormai tutti scrivono o aspirano a farlo e pochi (compresi molti di coloro che scrivono) leggono, credo che una delle maggiori difficoltà stia nel far apprezzare l'originalità e la qualità del proprio lavoro creativo senza cedere a compromessi per adeguarsi alle leggi del mercato e alla cultura della "massificazione" e dell'eccessiva semplificazione dei contenuti.


6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?


R: Può essere l'inizio della fine solo se le nuove generazioni, invece di utilizzare il web solo come mezzo di divulgazione e distribuzione di cultura letteraria aggiuntivo rispetto a quello tradizionale che dovrebbe pur sempre essere alla base, lo sostituiranno integralmente ad esso perdendo il contatto, a mio avviso più autentico, con il vecchio foglio di carta, con la manualità dello scrivere inteso come operazione artistica e, ancora più importante, perdendo la capacità di comprensione di questa autenticità che non può che riflettersi anche nei contenuti. Scongiurato questo pericolo, l'utilizzo delle nuove tecnologie non può che essere positivo.


7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?


R: Dall'apprezzamento del lavoro sia di Gianluca D'Aquino, dal quale è partita la proposta di partecipazione dopo la lettura del mio racconto (e al quale vanno tutta la mia stima per la sua attività di scrittore e tutti i miei complimenti e il mio sostegno per tutto ciò che sta facendo, anche altruisticamente, per promuovere l'arte della scrittura), sia dell'Associazione "Dietro l'Arte" di Alessandria della quale condivido le passioni e gli obiettivi.


8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…


R: Paradossalmente, il mio racconto, lungi dall'avere precisi riferimenti autobiografici o dall'essere frutto di una predilezione per una scrittura di genere "noir", è nato alcuni anni fa sì come tentativo di porre in essere un'operazione creativa, ma partendo non da un'idea originale e dalla scelta di un argomento particolare da trattare, bensì da un breve "incipit" (proposto all'epoca su una nota rivista da uno scrittore famoso nell'ambito di un concorso letterario sul tema del giallo) dal quale ho tratto peraltro solo ispirazione, spunti e pretesto per poi rielaborare istintivamente stile e contenuti nel modo più personale possibile.


9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.


R: Il mio obiettivo artistico raggiunto più importante è quello di essere riuscita a superare, con la stesura di quel racconto, un blocco psicologico che, fino a quel momento, pur non impedendomi di leggere nel tempo libero un numero spropositato di libri, mi aveva impedito per pigrizia di rielaborare e riportare per iscritto almeno alcune delle innumerevoli idee che, peraltro, mi hanno sempre accompagnata.


10) Quali progetti hai per il futuro?


R: Continuare a cimentarmi nella scrittura, migliorare e vincere altre sfide con me stessa.


+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…


R: Quello che volevo dire sull'argomento credo di averlo detto, ...per conoscermi meglio nelle mie varie sfaccettature occorrerebbe scrivere un libro e non è detto che non lo farò... quindi, per ora, posso solo lasciare un segno, o meglio, un ...OMISSIS...


Gianluca D’Aquino

http://sandsfrommars.myblog.it  voce Menu Antologia Futurista AA.VV. Dietro l'Arte

Video http://www.youtube.com/watch?v=f72C-a-Fk30

domenica 2 agosto 2009

ANTOLOGIA FUTURISTA INTERVISTA A MR. LEITEMPERGHER

Interview with Mr. Leitempergher*

tra gli autori di Antologia Futurista-Il Centenario nell'Azzurro...AAVVV.  a cura dell'Associazione Culturale Dietro l'Arte (Alessandria) Ebook Futurist editions /Este Edition on line- a cura GIanluca D'Aquino

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In coincidenza con la pubblicazione del racconto sull'Antologia futurista, mi hanno colto di sorpresa con quest'intervista che mi hanno spedito, chiedendomi di rispondere alle undici domande di seguito riportate. ( sto cominciando a scrivere come un commerciale...)


1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?

 

R: Sono quello con il cognome impronunciabile, tedesco, che tradotto correttamente, ovvero prima che il fascismo storpiasse le mie origini, significa pastore dei monti. Spesso lavoro in una cooperativa sociale, alcune volte vado in moto, frequentemente ascolto musica, saltuariamente leggo, di rado scrivo, ultimamente giro cortometraggi.

 

2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?

 

R: Con una penna....una luce notturna....i tre moschettieri....la miopia dei mie genitori, lettori accaniti nel sorgere dell'era democratica televisiva, l'idiota, il mio professore d'italiano al liceo e quello di Fjodor, Kawabata che mi ha portato nel suo paese delle nevi e mi ha trattenuto troppo a lungo

 

3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?

 

R: Ho smesso da tempo, la mia dipendenza non era poi così grave, diciamo che era più preoccupante da adolescente con le "scritture pesanti", Dostoevskji, Gogol, Tolstoj, Kawabata, poi da adulto sono passaato a quelle "leggere", Palahniuk, Fante, Baricco, Ammanit, Tondelli....ora come ora leggo meno, me ne dispiaccio, lavoro per arrivare alla pensione e allora non farò altro che leggere e guardare le montagne

 

4) Cosa significa per te essere scrittore?

 

R: Quando lo sarò te lo dirò....

 

5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?

 

R: Gli emergenti, si pubblica troppo, una domanda diversa, no? Questà è un po' inflazionata e sto per andare a cena, quindi...

 

6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?

 

R: La scrittura sul web non ha nessun futuro, se intendi i blog, restano delle bolle di informazione, spettacolo, cultura che appassionano un certo numero di persone, in Italia si è ancora troppo affezionati al libro cartaceo, anche questa comunque è una domanda noiosa...forse non mi piacciono le interviste, voglio Daria Bignardi!


7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?

 

R:

- Andiamo?
- Andiamo pure.

All'arte del ricamo,
fabbrica passamanerie,
ordinazioni, forniture.
Sorelle Purtarè.
Alla città di Parigi.
Modes, nouveauté.
Benedetto Paradiso
successore di Michele Salvato,
gabinetto fondato nell'anno 1843.
avviso importante alle signore !
La beltà del viso,
seno d'avorio,
pelle di velluto.
Grandi tumulti a Montecitorio.

 

Potrebbe continuare, ma lasciamo perdere

 

8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…

 

R: Tutti i giorni al lavoro tutti i giorni la stessa strada tutti i giorni lo stesso semaforo tutti i giorni la vecchia che vende delle inutilità rugose come la sua faccia fantasia una serata con la pioggia Bjork che mi canta tutto qui

 

9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.

 

R: Obiettivi artistici???? Per favore, se vuoi ti dico due cose sul libro che ho scritto e pubblicato, si intitola "Non ho dormito mai" edito da Lupo Editore, ti copio incollo la presentazione dal sito della casa editrice.
Storia di Enrico B., il grande Bastardo. In un’atmosfera oscillante tra l’intimo ed il surreale, il protagonista racconta il suo universo frantumato, la propria oggettiva estraneità agli altri, in una sorta di viaggio iniziatico che tocca luoghi geografici e dimensioni interiori, come in uno stato di coscienza sospesa, fino ad una conclusione dal sapore amaro. Giocato in “presa diretta”,il romanzo provoca e coinvolge, seduce e respinge, lasciando libero il lettore di costruire ipotesi ed interpretazioni, offrendogli al limite l’opportunità di farsi giudice. Una storia, tutto qui.

 

10) Quali progetti hai per il futuro?

 

R: Ho perso la matita e la squadretta, non posso disegnare, quindi andrò a mano libera

 

+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…

 

R: Non mi piace parlare di me, o meglio, mi mette in difficoltà non poter dirigere io la conversazione e quindi mi sento antipatico.

 

Gianluca D’Aquino

http://nonhodormitomai.myblog.it/archive/2009/07/08/interview-with-mr-leitempergher.html#more

http://www.youtube.com/watch?v=A1LT9Dy-eqA VIDEO