Prima della Rete, come noto, per controcultura generalmente s’intendeva certa cultura cosiddetta alternativa, spesso ideologicamente schierata, figlia soprattutto del 1968, post beat generation, invero di diversi anni prima, anticapitalista e utopistica. Da “On The Road” di Keruac ai Beatles e agli Hippies, alla musica rock, finanche in Italia all’Intellighenzia appunto ribelle post68, spesso rappresentata a livello editoriale da Feltrinelli e Savelli e aree affini.(oggi resistono magari Stampa Alternativa, Castelvecchi in Italia e pochi altri). Per la cronaca, la cosiddetta controcultura del secolo scorso… varia, a livelli più filosofici, dall’esistenzialismo dello stesso Sartre, al femminismo intellettuale delle varie Simone de Beauvoir, Julia Kristeva e Luce Irigary (in Italia i radicali, Dario Fo, l’area politica intellettuale del “Manifesto”), fino però alla rottura postmoderna in Francia degli stessi Delouze e Guattari. Senza dimenticare… già percorsi più scientifi...