Umberto Boccioni e Marinetti " Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori o polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde,divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi...... F.T. Marinetti Visualizza immagine in Bing " Sento che voglio dipingere il nuovo, il frutto del nostro tempo industriale" U: Boccioni Il 1910,l'anno in cui " La città che sale " prende forma sulla tela,segna nella vita di Umberto Boccioni un vero spartiacque; un momento cardinale superato il quale nulla sarà per lui come era. Uomo dalle molte letture,inquito e insoddisfatto,in cerca di una dimensione esistenz...