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domenica 20 gennaio 2013

martedì 28 aprile 2009

IL ROVESCIO DELLO...SCIOPERO!

DARIO FRANCESCHINI.jpgDOPO IL DIRITTO ALLO SCIOPERO... IL ROVESCIO

 

Il nostro attuale governo sta per compiere un anno di vita e, per quanto breve possa essere la durata di questo organo politico, ad un anno dall’insediamento il tempo trascorso è insufficiente per giudicarne l’operato. Nonostante ciò, la frenesia legislativa dilagante a palazzo Chigi ci permette già di formulare in merito idee ben precise.

E’ opinione di molti, me compresa, che le manie riformiste dell’attuale consiglio dei ministri sono da contestualizzarsi all’interno di un vero e proprio PROCESSO DI EROSIONE DELLA DEMOCRAZIA… Attraverso iniziative politiche e interventi legislativi ben mirati vengono sferrati pesanti attacchi alla nostra Costituzione, che è al tempo stesso base e garanzia dello stato democratico, che i nostri nonni e nonne partigiane hanno permesso d’instaurare, con il sangue e con il sudore.

Uno di questi attacchi è rivolto al DIRITTO DI SCIOPERO per il settore pubblico, e non solo del settore pubblico, perché vorrei farvi notare che in questo stesso disegno di legge è già presente un articolo che prevede l’estendibilità di tale provvedimento al settore privato!!!

Quello che si vuole raggiungere è la limitazione all’esercizio di un diritto sacro e santo... in nome di un  SOGGETTO NON BENE IDENTIFICATO... “NEL NOME DEI CITTADINI-UTENTI”… E’ un discutibile altruismo quello dietro cui si cela il N.E.I.M. (Nostro Emerissimo I° Ministro):  in nome di chi sta limitando uno dei DIRITTI-SIMBOLO della LIBERTA’ D’AZIONE e AUTOAFFERMAZIONE DEI LAVORATORI? In nome di chi?!!!!

Vi chiedo uno sforzo: allargate la veduta... togliete lo zoom... allarga, allarga, allarga...

…Forse qualcuno si riconosce nel CITTADINO-UTENTE? Forse qualcuno si identifica in esso? C'è qualcuno di voi che se la sente di caratterizzarsi in qualità di Cittadino-Utente? Se non ognuno di noi e nello stesso tempo nessuno! Io lo posso essere in alcuni momenti della giornata... nella maggior parte no... lo posso essere quotidianamente o a giorni alterni... certo è che non mi "risolve", rappresenta solo una piccola parte del mio essere sociale, del mio “essere gettata nel mondo”... prima di essere "cittadina-utente" sono lavoratrice... e prima ancora di essere lavoratrice sono cittadina (cittadina in sé, che non necessita di attingere ad alcun servizio per vedersi riconoscere l’esistenza) e prima ancora di essere lavoratrice/cittadina sono una persona!!!! (arginiamo la schizofrenia, grazie!).

Entriamo nel merito.

Il diritto di sciopero per i lavoratori del settore pubblico è già ampiamente regolamentato dalla legge 12 giugno 1990 n.146. Questa lungimirante legge stabilisce che i lavoratori dei servizi pubblici essenziali possono esercitare il diritto di sciopero soltanto in modo da consentire l’erogazione delle prestazioni indispensabili per garantire i diritti costituzionali degli utenti, e le misure necessarie per l’erogazione di tali prestazioni sono concordate all’interno dei contratti collettivi stipulati tra organizzazioni sindacali e amministrazioni pubbliche (voglio qui brevemente accennare che i contratti collettivi sono un altro degli strumenti di difesa dei diritti dei lavoratori presi di mira dall’attuale governo).

Ora, qualcuno di voi potrebbe benissimo chiedermi: perché il governo in carica spreca tanto tempo, tante energie e i soldi dei contribuenti con la scusa di difendere i diritti di un preteso soggetto andando a legiferare su di una materia che il lume di altri governanti, vent’anni fa, ha ampiamente rischiarato? Qualcun altro di voi mi può chiedere: perché darsi tanta pena ad arginare ulteriormente questo diritto che è opinione comune: “tanto non serve”?? Un altro di voi si può porre il problema di chi difenderà, di chi darà voce a quel 49%, finanche il 50, che vorrà esercitare il suo diritto a difendere le proprie e altrui (51%) rivendicazioni???

Ragioniamo per assurdo. Poniamo che questa legge passa. Poniamo altresì che in una determinata categoria una data organizzazione sindacale indica uno sciopero. Poniamo a 100 il totale degli aventi diritto a scioperare. Poniamo a 50 il numero di coloro che aderiscono allo sciopero perché obiettivamente è una giusta causa. I rimanenti 50 degli aventi diritto non aderisce, di cui 15 perché precari non si possono esporre (anelano al contratto indeterminato, sono sotto ricatto); altri 15 non scioperano perché tanto ci penseranno gli altri a farlo per me; 5 non aderiscono perché rivestono un ruolo che “non sarebbe coerente farlo”; 10 perché: che giorno è? Che anno è? Il X sec. D.g.f.;  2 perché sono soddisfatti delle loro condizioni di lavoro (che guarda caso sono leggermente diverse da quelle di coloro che intendono scioperare); 3 non aderiscono perché sono in odore di promozione. Queste le premesse. La conclusione: lo sciopero non è consentito per legge. 50 persone su 100 non potranno liberamente sostenere i propri le proprie rivendicazioni e i propri interessi.

Domanda: perché la decisione di chi non intende scioperare deve avere più peso di chi intende scioperare?

 

NATASSIA CRISTOFORI

 

http://it.euronews.net/2009/04/15/sciopero-della-fame-il-governo-non-cede/

http://www.youtube.com/watch?v=P6fAj07W2nQ&feature=player_embedded filmato

 

lunedì 20 aprile 2009

AREZZO PROLET ALLA RISCOSSA

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AREZZO- PRATOVECCHIO

UN CASO UNICO:
CHIUSURA... NON PER MANCANZA
DI LAVORO

Sopprimono, a Pratovecchio, uno stabilimento SANO, la cartiera “gioiello” ed attuale polmone economico del Casentino. PERCHÉ?
Questo sito produttivo di proprietà SCA Hygiene Products, multinazionale svedese leader mondiale nella produzione e trasformazione di carta, è quello dedicato a servire il mercato italiano:
produzione annua 2008: 27000 tonnellate di prodotto finito per un fatturato di 50 milioni di Euro pari al 64% di SCA Italia; produzione annua prevista per il 2009: 29000 tonnellate.

Scandalo:

Venerdi 27 marzo 2009 SCA Italia apre la procedura di mobilità per licenziamento collettivo di tutti i 136 dipendenti del sito di Pratovecchio per cessazione attività.

Nulla lasciava presagire una simile decisione. Il mese di gennaio 2009 aveva infatti registrato produzioni da record, consentite dall’estensione dei turni di lavoro a sabato e domenica grazie ad un accordo sindacale sottoscritto in data 7 gennaio 2009 con validità fino a giugno 2010.

Il sito produttivo di Pratovecchio, è stato fondato nel 1962 da imprenditori locali, è stato acquisito dalla multinazionale nel recente 2002. Fino a questo momento non ha mai avuto un momento di crisi infatti produce marchi privati per le maggiori catene distributive italiane: CONAD (di cui è fornitore unico), COOP, FINIPER, ESSELUNGA, SUN ecc. Molti di questi clienti sono storici da decenni.

Pratovecchio si distingue per il numero di certificazioni:
- di prodotto: FSC, PEFC, ECOLABEL (esclusiva all'interno di SCA Italia);
- di processo: ISO 9001-2000;
- ambientali ISO 14001-2004 (esclusiva in SCA Italia).

E per scelte tecnologiche uniche per SCA Italia:
- realizzazione di una cartiera a ciclo chiuso, senza reflui di scarico a ridotto impatto ambientale;
- istallazione di un impianto di cogenerazione per l’autoproduzione di energia elettrica e vapore a massimo rendimento.

Investimenti importanti soprattutto se contestualizzati in una vallata toscana di ca. 25.000 abitanti, zona depressa ed attualmente in grave difficoltà in seguito all’odierna crisi finanziaria (già persi circa 1000 posti di lavoro).

SCA giustifica questa chiusura di Pratovecchio con la necessità di riallocare i suoi volumi sugli altri siti della Lucchesia, che attualmente sono in difficoltà per la perdita di produzione poiché spostata all’estero.

Dunque, SCA con questa decisione, oltre a creare un danno sociale irreparabile, mette a rischio il proprio portafoglio clienti italiani, trasferendoli in siti non specializzati per questo tipi di clientela.

Vale veramente la pena dismettere un sito in piena efficienza con una tradizione industriale di 40 anni?

I lavoratori di Pratovecchio vogliono continuare a servire i clienti con la dedizione di sempre e per questo sono in sciopero dal 21 marzo scorso e presidiano lo stabilimento affiancati da tutte le istituzioni locali, e dalla cittadinanza mentre il management ha abbandonato il sito rendendosi irreperibile ed interrompendo la fornitura ai clienti del tutto ignari dell’accaduto.
Di fronte ad un tale scandalo tutti: i lavoratori, i sindacati, i cittadini, i commercianti, le associazioni, la chiesa, le istituzioni locali, politici e persino personaggi dello spettacolo si sono uniti al presidio per contrastare la decisione, attualmente irremovibile di SCA.
Il presidio, che si è distinto da subito oltre che per determinazione anche per civiltà, unione ed organizzazione, non sembra scoraggiarsi di fronte al colosso, anzi con il suo comportamento continua ad attirare l’interesse e la solidarietà di tutti coloro che vengono a conoscenza della sua storia.

 

http://www.scartati.com/

http://www.scartati.com/concerto.html

http://www.youtube.com/watch?v=FO5bm006mr8 filmato

domenica 15 marzo 2009

IN FONDO A SINISTRA di Natascia Cristofori

 berlinguer.jpg

 IN FONDO, A SINISTRA

Rubrica a cura di Natascia Cristofori

  

TONINO... NON SEMPRE HAI RAGIONE...

  

Gli Stati Uniti, uno dei paesi detentori del Potere Economico, gridano: "Stato d'emergenza, misure d'emergenza!".
In Italia no! Non è 'terribile'... non tragediziamo... e intanto sembra dilagare in tutto il consiglio dei ministri questa strana mania a ritrattare.
In Europa è stimata la crescita dei disoccupati, dal 2008 al 2009, di 630 mila unità (leggi: persona/famiglia).
In Italia: "le banche hanno tenuto..." (a scapito di chi poi? Non è chiaro. Ritratto: è fin troppo chiaro). Nel frattempo, grazie all'ingegneria finanziaria, sono aperte le scommesse su quale paese dell'Eurozona fallirà per primo (l'Italia si è meritata la medaglia di bronzo!)
Cina e India che dovevano raccogliere lo Scettro dell'Economia Globale direttamente dagli USA si ritrovano difronte ad un mercato internazionale sempre meno ricettivo... MERCATI SATURI, CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE, CADUTA DEL POTERE D'ACQUISTO DEI SALARI, SVALUTAZIONE DEL DENARO, BORSE IN NEGATIVO 6 GIORNI SU 7 (neanche il favore della settimana corta godono!), AUMENTO DEL COSTO DELL'ENERGIA...
 
In Italia no!
In Italia è il ridente sole dell'ottimismo!
Che fortuna abbiamo noi! Noi possiamo godere di un partito al governo che ride! Perchè in Italia si pratica la Teoria dell'Ottimismo. Il pessimismo abbassa "la borsa" (questa è troppo facile! No! Non la faccio! La battuta volgare no!). Guardiamo al presente col sorriso sulle labbra!
In Italia abbiamo tutti un posto al sole assicurato!
La nostra è la penisola felice!
In Italia siamo messi talmente bene che le conferenze stampa servono per raccontare barzallette, aneddoti divertenti (non so se avete sentito l'ultimo sulla vecchia in carozzella che ha la stessa età del nostro capo di governo!! Che ridere...).
Noi non abbiamo bisogno di prendere drastiche misure che vadano ad invertire la tendenza recessionale: nessuna banca è ancora fallita, è sufficiente fare un sorriso che vada in onda su tutti i Tg e subito l'indice Mibtel si erge (ah! Non è un sorriso? Ci sono andati giù pesi col lifting!!? Mi sembrava...). Il Pil? Beh... è calato di solo 1 punto percentuale! Abbiamo superato il nostro record del 1975! (qui ci meritiamo la medaglia d'oro! E vaaaiii). Che fortuna noi italiani!
...eppure... c'è qualcosa che non mi torna... ho il lieve sentore che la teoria dell'ottimismo di cui si avvale il "Nostro Presidente del Consiglio" (N.P.C.) non sia quella corretta! Un corretto atteggiamento ottimista parte dai DATI DI REALTA' (siamo nella merda fino al collo!) e da qui si muove per ELABORARE CRITICAMENTE UN PROGETTO, UN PERCORSO DI RISALITA (muoviamoci piano, tutti nella stessa direzione: se si fa l'onda ci affoghiamo!). E' ottimista colui che, a fronte di una situazione critica, di cui è perfettamente consapevole e che non si nasconde, crede fermamente nelle proprie capacità di farla volgere al meglio.
Quello che sottovaluta il "Nostro Emerissimo I° Ministro (N.E.I.M.) è che il cattivo utilizzo della potente arma dell'ottimismo (il non partire da dati reali) porta all'effetto opposto: anzichè essere fonte di incoraggiamento e fiducia in una prossima ripresa, può solo portare instabilità, inerzia e paura di fronte ad un futuro incerto.
"Caro Tonino... l'ottimismo, il sale della vita!, qui ce lo stanno sparando addosso da un fucile a palettoni!"
 
NATASCIA CRISTOFORI
 
http://www.toninoguerra.org/doc/spot_tv.htm
http://www.youtube.com/watch?v=P3liVqQei9o&feature=related  Filmato

 


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