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martedì 1 luglio 2025

Carl Schmitt-Heliopolis....

 S GIOVANNINI 

Appena pubblicata su www.heliopolisedizioni.com nella “Rivista online Heliopolis”, sezione “Scuola Romana di Filosofia politica”, rcensione di Teodoro Klitsche de la Grange, al libro: di ORAZIO MARIA GNERRE: ”NIHIL MEDIUM. Carl Schmitt tra passato e futuro”, MORLACCHI Editore. BUONA LETTURA...


....Tra Futuro e Passato, dove nasce il presente e il divenire del Domani? Paradigma perfetto per il libro di Smicht, di rara profondita': appunto il miglior presente vero creativo...Asino Rosso

domenica 1 giugno 2025

IL CALAMAIO_Rivista Arte

  

 
Cultura “instagrammabile”: musei e libri pensati per la foto perfetta?
Un libro con una copertina pastello, una libreria con pareti floreali, un museo con installazioni luminose e scritte a effetto: scattare una foto, condividerla, ottenere like. È questo il nuovo modo di vivere la cultura?
Sempre più luoghi, opere e prodotti editoriali sembrano progettati per apparire bene in foto. Ma quando la bellezza diventa posa, cosa resta della profondità?
Continua nel nostro articolo:

sabato 31 maggio 2025

VITALDO CONTE-2025- Rosa Rossa su Fermenti 259-ROMA

 “Rosa rossa: Arte Ultima per narrare il Sogno e Desiderio”. È pubblicato sulla rivista Fermenti (n. 259, 2025). Il numero sarà presentato il 17 giugno a Roma alla Libreria AltroQuando. Lo attraverserò nel mio prossimo evento il 15 giugno a Siracusa: al Festival internazionale ‘Performedia Ortigia’. Vitaldo Conte
 

 
Vitaldo Conte: Attraversando il Futurismo
Dialogo con Velio Carratoni
COME POESIA, PAROLA-IMMAGINE, V VOLO, ROSA LUSSURIA


1. Ricorda, con qualche testimonianza, il tuo iniziale e giovanissimo incon-
tro artistico e letterario con autori del Futurismo, a Roma negli anni Set-
tanta, spesso condiviso con te.

Conosco, insieme a te, Luigi Scrivo. Questo scrittore
e poeta è segretario di Marinetti dal 1929 al 1944,con cui firma, insieme a Bellanova, il Manifesto futurista del Romanzo sintetico (1939) e altro. Legge lamia poesia, che poi recensisce sull’agenzia stampa
‘Futurismo=Artecrazia’ (1974): «La sintesi, il verso
brevissimo a volte di una sola parola, la simultaneità,
la omissione della punteggiatura, il significato del
contenuto che potrebbe sembrare slegato, ecc., sono
gli elementi essenziali della poetica di Vitaldo Conte,
connessa e/o influenzata dai Manifesti di F.T. Marinetti


(...). Credo, quindi, che il nostro poeta possa facil-
mente andare più oltre, ossia avanzare verso ulteriori

esperienze che lo condurranno a raggiungere più velocemente, e forse oltrepas-
sare, i traguardi della poesia futurista». Altri autori, conosciuti insieme: EnzoBenedetto e Umberto Luigi Ronco.
2. Uno dei tuoi primi libri di poesia è edito da Fermenti nel 1974. Stralcia,fra i recensori, chi, oltre a Scrivo, riconosce il tuo collegamento con il Futu-rismo.

Il libro Non umano ha numerose recensioni, tra cui quelle di: S. Lanuzza, C.
Franza, M.G. Poidomani, M.P. Natale, L. Vota, L. Tallarico, ecc.


Umberto Luigi Ronco (poeta e aereopittora futurista) scrive su ‘Futurismo-
Oggi’: «A noi piace il ghiaccio caldo di questa sintesi interna mi offri un fiore dighiaccio / lo sciolgo / con l’acqua bagno il tuo corpo d’amore, lavacro da ultima
cena sensuale futurista. Noi non cancelleremo la fama di Conte poeta Nella valle
deserta della megalopoli (...) il suo nome sarà più in alto Noi lo stiamo gridando
fortissimamente Vitaldo Conte ha detto molto poetando poco».
Marino Piazzola (poeta e critico) attraversa la mia poesia su ‘Fermenti’: «Lematrici poetiche di Vitaldo Conte sono un Futurismo non tipicamente marinet-tiano e la metrica verticale di Ungaretti (...). La materia, amorosa, si fa plasticamente icastica, sintetica, quasi a sfiorare, per l’assenza di preposizioni edi congiunzioni, lo stile telegrafico. (...) la fusione tra fonetica e metamorfosi dell’eros: un quadro che è anche bassorilievo con accordo d’organo alla fine».

domenica 9 febbraio 2025

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema


 

 

 

  • Presentazione
  • di
  • UMBERTO PETRONGARI

  • Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch), è soprattutto sull’Anti-Edipo di Deleuze-Guattari, opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).   Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleuze) patologico.
  • ...
  • Ora, come emerge (pur attraverso degli accenni) anche dal mio scritto, la mia (piuttosto) dettagliata conoscenza dell’Anti-Edipo, è documentata da un altro mio saggio, dal titolo Operazionismo marxista: in esso cito e spiego (altrettanto approfonditamente) anche diverse opere marxiane. Ebbene (lo dico da subito), Deleuze e Guattari sarebbero (a mio parere) piuttosto critici, anche nei confronti del marxismo ortodosso (quello di Marx stesso, per intenderci). La stessa utopia comunista (quale, ovviamente, società senza Stato), verrebbe criticata dai due studiosi francesi in questione, in quanto – persino il comunismo, dunque! – presenterebbe dei caratteri tali da non accordarsi con un’idea di umanità, pienamente, profondamente, calorosamente, umana!
  • ...
  • Limitandomi, per il momento, a tale cenno – relativo dunque all’essere critici, da parte dei due francesi, nei confronti di Marx – andrò, ora, direttamente al sodo, per quel che riguarda il pensiero deleuziano-guattariano...
  •  https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/02/giovanni-sessa-heliopolis-rivista.html
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  • venerdì 7 febbraio 2025

    Il Mulo Dinanimista di Z.Ferrante-Rivista-Ferrara

     segnalato da Angelo Giubileo

     https://www.estense.com/2025/1116934/zairo-ferrante-nuovo-coordinatore-interregionale-per-il-nord-italia-del-sindacato-nazionale-radiologi/? 

    Importante traguardo professionale, per Zairo Ferrante di Ferrara, Ospedale di Cona Radiolog è un Medico da anni oltre che scrittore di spicco,  bene Estense con Ferrara che non sempre lo segnala, anche questo art. omesso che è anche uno scrittore e tra i migliori di Ferrara! Nuovo coordinatore interregionale  sindacato nazionale Nord Italia Radiologia...

     https://www.dinanimismopoetico.it/


     

     

    giovedì 2 gennaio 2025

    Il Mulo Dinanimista, rivista Ferrara,ZFerrante....

     E’ consuetudine riversare nell’arrivo del nuovo anno un carico di speranza e di fiducia spropositati, una sorta di esorcismo finalizzato ad allontanare il ricordo delle cose negative che, inevitabilmente, si sono verificate nel recente passato.  Z.Ferrante

    https://www.facebook.com/groups/138898892838710/? 

    “DinAnimismo”

    ovvero

     (Movimento Poetico/Artistico Rivoluzionario Delle Anime)

    Il movimento, fondato e lanciato dal poeta e scrittore Zairo Ferrante nel luglio 2009, è stato già ufficialmente riconosciuto come avanguardia da una parte della Critica letteraria.

    Esso raccoglie le opere e vanta le collaborazioni ed il sostegno di numerosi Artisti (Alcuni anche molto noti) sia Italiani che Esteri ed ha come obiettivo quello di riavvicinare l’Arte e specialmente la Poesia all’Uomo, in quanto pura ed essenziale voce della sua Anima.

    A tal fine si impegna a promuovere e diffondere una produzione poetico/artistica incentrata sull’interiorità umana e libera da qualsiasi vincolo socio-politico-culturale. Con lo scopo di contrastare la dilangante superficialità dell’Uomo moderno, sempre più distratto da una società troppo veloce e sempre meno incline a dialogare con se stesso

     

     

    venerdì 15 novembre 2024

    Giovanni Sessa, Heliopolis, Alain De Benoiste, L'esilio interiore

     https://www.heliopolisedizioni.com/rivista-scuola-romana-di-filosofia-politica.html

     

     

    • "L’esilio interiore"
    • Quaderni
    • di
    • Alain de Benoist
    • rec. di
    • Giovanni Sessa


    • Alain de Benoist è intellettuale europeo di primo piano. Lo si ricorda, in gene
      re, quale padre della Nouvelle Droite,  definizione che ha sempre sentito come riduttiva. Ha animato, fin dalla giovinezza, cenacoli intellettuali, riviste di grande spessore. Bibliofilo e lettore compulsivo fin dall’infanzia: la sua biblioteca, la maggior biblioteca privata di Francia se non d’Europa, custodisce 200.000 volumi. Ha firmato oltre cento volumi e migliaia di articoli e saggi, è  tradotto in tutto il mondo e ha influenzato pensatori di diversi paesi. Il suo iter teorico, lungo, articolato e, è il caso di farlo rilevare, intensamente sofferto, è connotato da un’innegabile vis filosofica. Al centro delle sue opere non stanno affermazioni apodittiche ma tesi che, al lettore attento, appaiono sostenute dal dubbio, quint’essenza della cerca filosofica autentica. Ha patito e patisce tuttora, come molti pensatori controcorrente, l’ostracismo del potere culturale vigente, che ha mirato, attraverso la reductio ad hitlerum, a tacitarne la voce libera e aperta al contraddittorio.
    • ...
    • Tale situazione ha prodotto in lui il sentimento psicologico ed esistenziale dell’esilio interiore, testimoniato in modo mirabile da un recente volume nelle librerie per Bietti, L’esilio interiore. Quaderni (per ordini: 02/29528929,pp. 333, euro 24,00). Il volume raccoglie riflessioni brevi, aforistiche, scritte in momenti diversi: un diario intimo di grande qualità letteraria. In queste pagine, la sua memoria viva, non è rivolta, sic et simpliciter, al suo percorso ideale, ma è innescata da un confronto a tutto campo tra la sua condizione di uomo in cerca e lo stato attuale delle cose. Quelli di de Benoist sono soliloqui che rinviano a una tradizione letteraria e speculativa di cui, non esageriamo, egli è, a buon diritto, erede: quella che muove da Marco Aurelio e giunge a Montaigne e ai moralisti francesi. Il lettore troverà ne, L’esilio interiore, la “dipintura dell’io” del pensatore che, certamente è segnata dal trascorrere del tempo, ma non cede mai alla mera dimensione nostalgica, in quanto il cuore vitale del suo atteggiamento e del suo pensiero è da rintracciarsi nella convinta adesione alla visione tragica della vita. Scrive, infatti, realisticamente: «non c’è mai stata un’epoca felice», definitivamente armonica e pacificata nella storia dell’uomo. Il libro è ben tradotto da Andrea Scarabelli ed è impreziosito dall’introduzione contestualizzante di Giuseppe Del Ninno, tra i primi traduttori ed esegeti, assieme a Marco Tarchi, dei libri di de Benoist in Italia, e dalla postfazione di François Bousquet, “compagno di viaggio” del filosofo francese.
    • ...
    • Dalla lettura si evincono i nomi degli “autori”, molto diversi per provenienza ideale e formazione, che hanno segnato la via di Alain: Sorel e Proudhon, Varlin e i comunardi, Lasch e Orwell, Pasolini e Benjamin, per citarne alcuni tra i tanti. De Benoist è uomo con: «Idee di sinistra, valori di destra», per questo è  uno dei critici più radicali della Forma-Capitale e della modernità. ...
    • Gli devo molto, la lettura dl suo, Come si può essere pagani, mi ha insegnato, durante l’ adolescenza, che la via all’antico ha tratto filosofico, che la filosofia, intesa nel suo significato greco e originario, può essere strumento epistrofico. Pertanto, ben al di là del parodismo di certo neopaganesimo contemporaneo e delle letture in senso stretto tradizionaliste, il pensatore francese sostiene: «Tutti vogliono trasmettere o prolungare (la Tradizione)», ma subito dopo precisa: «Io invece voglio un Nuovo Inizio». Tale affermazione chiarisce il suo debito nei confronti di Heidegger, esplicitato fin dalle pagine de  L’Eclisse del sacro. Si badi, spesso si è sostenuto che il pensatore francese ha corretto il suo iniziale nietzschianesimo attraverso la lettura del pensatore di Essere e tempo. Se questo è vero, va anche precisato che la sua esegesi di Heidegger è pensata in termini nietzschiani, in quanto la sua critica del conservatorismo e dei limiti teorici delle destre nasce, come nota Del Ninno, quale: «contestazione del reale nel nome del possibile», nel nome del recupero dell’utopia classica, giammai dell’utopismo moderno, in ciò memore della lezione evoliana di Cavalcare la tigre. La filosofia di de Benoist ha tratto, per questo, antideterminista, la storia è aperta, non ha sviluppo lineare progressivo né ciclico, come per Locchi.
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    • Un pensatore siffatto non può che sentirsi esiliato in patria, in Francia come nell’Europa contemporanea, in cui l’origine e le radici sono obliate. All’inizio del volume campeggia, infatti, una frase di Edgar Quinet: «Il vero esilio non è essere strappati al proprio Paese, ma viverci e non trovarvi più nulla di quanto ce lo faceva amare». Solo: «il cosmopolita si sente ovunque a casa propria, l’esiliato non si sente a casa da nessuna parte». Tutto sembra uguale a se stesso nelle nostre città, perfino i quartieri dell’amata Parigi, ma tutto è devitalizzato: «Prima la desacralizzazione, poi la secolarizzazione, infine il disincanto. Tutto comincia quando San Paolo rimprovera ai Greci di essere “troppo religiosi”». La nostalgia in de Benoist non induce alla rinuncia, anzi lo sprona alla battaglia metapoliltica: «Non basta avere ricordi, bisogna anche renderli attivi». Il suo non è pessimismo, ma realismo storico. È convinto, con Drieu, che: «Dopo la Grande Sera, ci sarà l’Alba […] noi ci interessiamo a questa Alba».
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    • L’esilio interiore del Nostro è dato, inoltre, da una convinzione intellettuale antitetica a quella del senso comune contemporaneo: «La mente capace di pensare secondo diversi punti di vista – il contrario della mente partigiana – è sempre votata all’infelicità». Tale esperire ha contezza che in termini “pagani”: «Né l’essenza precede l’esistenza, né l’esistenza precede l’essenza – è che sono una sola e medesima cosa». Il principio è infranaturale. L’esilio interiore è mitigato dal profondo senso dell’ amicizia di de Benoist, che lo induce a scrivere: «Non provo il bisogno di vedere spesso le persone a cui mi sento più vicino. Mi basta sapere che esistono». Le “anime belle” si pensano e si sentano, nonostante la distanza spaziale che le divide. Ai sodali, il filosofo, in una poesia del 1982, dedica questi versi: «Gli dèi in fuga cedono il posto ai titani./ Per quanto tempo ancora ci sarà da montar la guardia/ Sotto l’occhio freddo d’un Sole che, da lontano, ci guarda?».
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    • È quesito questo che si pongono quanti, con de Benoist, si siano realmente spinti nella terra di nessuno. Nell’attesa pensiamo, viviamo e agiamo…
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    domenica 3 novembre 2024

    Roberto Guerrs, bibliografia al 2024...Divenire, parziale...

    Roberto Guerra-Futurismo-i Libri 1988-2024---

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    • L'Ariosto sulla Luna (Liberty House, 1988) 2024-Tiemme Digitalia
    • Il Futuro del Villaggio: Ferrara, città d'arte del 2000 (Liberty House, a cura di Lucio Scardino)
    • Marinetti e il 2000 (Schifanoia, 2000)
    • L'Immaginario Futurista (Schifanoia, 2000)
    • Opere Futuriste Complete (Nomade Psichico, 2000)
    • La Città Lunare (Este Edition, 2006)
    • Moana Lisa Cyberpunk (Edizioni Diversa Sintonia), 2010,
    • AA.VV. "Per una Nuova Oggettività" , a cura di Sandro Giovannini, Giovanni Sessa, Stefano Vaj ed altri (Heliopolis, 2011)
    • Nuovi Futuristi-Nuovi Umanisti - Manifesti e Poesie (Este Edition, eBook, 2011)
    • Futurismo per la Nuova Umanità. Dopo Marinetti: arte, società, tecnologia (Armando Editore, 2011)
    • T-Day, Transumansimo della Vita Quiotidiana, 2019
    • Futurismo e Fantascienza, Tiemme Digitali, 2020
    • David Bowie Renaissance, 2021. Tiemme Digitali, eBook
    • ShortStories n. 23.AI- Fantascienza, Scudo, 2024
    Rivista Divenire, parziale, 2010...a cura Riccardo Campa....
    Roberto Guerra
     

     
     
     
     

    sabato 2 novembre 2024

    psicanalisi del futuro Heliopolis, Roberto Guerra

     
    Edizioni Tiemme Digitali, alcuni anni fa, uno dei lavori piu' sperimentali e lungimiranti di Guerra , ispirato dalle teorie eretiche dell'umanista T. Szasz, Futurismo Space, connesso alla dimensione nestetica e scientifica del futurismo
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    Roberto Guerra
     

     
     

    venerdì 1 novembre 2024

    Giovanni Sessa....Le Forme Sensibii, Massimo Piano (Mimesis)

     Appena pubblicata su www.heliopolisedizioni.com nella “Rivista online Heliopolis”, sezione “Scuola Romana di Filosofia politica”, recensione di GIOVANNI SESSA al libro di MASSIMO PAMIO: “SENSIBILI ALLE FORME. Che cos’è l’arte”, MIMESIS filosofie. BUONA LETTURA.

    • Massimo Pamio è poeta e saggista. Dirige a Torrevecchia Teatina, paese d’Abruzzo, il Museo, originalissimo, della Lettera d’Amore. Ha dato alle stampe numerose opere. Suo interesse prevalente è l’arte, nella sua accezione più ampia. Tra le sue pubblicazioni ci occuperemo qui di, Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte, nelle librerie per Mimesis (per ordini: 02/24861657, mimesis@mimesisedizioni.it, pp. 167, euro 18,00). Il volume è arricchito da un saggio introduttivo di Arnaldo Colasanti e da un bellissimo e assai ampio, apparato iconologico riproducente pitture ed opere di artisti italiani contemporanei di grande valore.  In copertina, del resto, campeggia il dipinto di Nicola Samori, In principio era la fine, che simbolicamente sintetizza il senso del libro Sensibili alle forme.
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    • Sotto il profilo metodologico, il lavoro di Pamio è estremamente rigoroso. Questi, infatti, si adopera a rispondere alla vexata quaestio inerente il che cos’è dell’arte, con acribia scientifica, non sottovalutando, oltre l’ermeneutica teoretico-estetica, neppure l’approccio antropologico-sociologico. Tale metodo integrato consente allo studioso-poietes di pervenire a posizioni davvero originali, oltre che radicali, come nota Colasanti.  A chi scrive,  se abbiamo ben inteso, Pamio appare come un teorico dell’arte che fa, seriamente, i conti con quella che il filosofo francese Bernard Stiegler ha definito l’età della post-verità, epoca nella quale il pensiero è silenziato dagli idola del senso comune computazionale contemporaneo. Pensa, quindi, il Nostro autore, per dirla con Alain Badiou, “dalla fine” del pensiero europeo e, paradossalmente, proprio per questo, è indotto a guardare all’origine: «Il pensiero - scrive -  è […] la fonte più visionaria che la storia della rappresentazione naturale sia riuscita a elaborare. Una forma che comprende forme. Una metaforma […] un’immagine che ha fatto di sé stessa […] un’idea». Per comprende tutto ciò e, in particolare il legame che unisce la produzione artistica a quella della physis, bisogna far riferimento all’indifferenza della natura leopardiana, che crea e distrugge nella totale indifferenza e che, pertanto, da sempre ha, in uno, ammaliato e terrificato gli uomini.
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    • Chiosa l’autore: «Il mio studio si ripromette di contribuire a fornire elementi per la nascita di una logica nuova, naturalistica, che desti l’uomo dal torpore agonico in cui versa», nell’età del pieno dispiegarsi dell’Antropocene. Allo scopo, conduce il lettore, con sapienza argomentativa e documentazione vastissima, nel mondo sensoriale dei primi umanoidi della preistoria. Questi erano guidati da un esperire carico di pathos. Solo quando si cominciò, in quelle fasi aurorali della vita umana, ad associare la vista a un’emozione e a un piacere, l’uomo avrebbe intrapreso il cammino che, attraverso la memoria, madre delle Muse per gli Elleni, lo avrebbe condotto all’arte. Quaranta milioni di anni fa, l’Aegyptopithecus, vispa scimmietta, viveva nelle foreste con un atteggiamento esistenziale di partecipazione piena e grata alla esistenza del Tutto, in sintonia, insomma, con l’Anima boschiva. La foresta fu, con i suoi suoni, il primo teatro sonoro, luogo nel quale, per la prima volta, questi primi esseri percepirono il darsi di ciò che Marius Schneider ha definito suono originario, il fluidico e ritmico dirompere dell’origine. Per questo, il “fare” della physis che l’arte autentica riproduce è, innanzitutto mixis, tentativo di s-determinare gli enti rappresentati dalla loro immediata valenza meramente fenomenica, per restituirli al principio animante che li vivifica, la dynamis, libertà-potenza sempre all’opera. Non potrebbe essere diversamente, in natura, come ricordò Anassagora, “tutto è in tutto” e ogni cosa in relazione con l’altra e, pertanto, non semplicemente “diversa”, come vorrebbe l’approccio analitico e logo-centrico, prevalso in Europa.
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    lunedì 28 ottobre 2024

    Scudo edizioni, n.10 World SF Italia Magazine

     https://innovari.wixsite.com/edizioniscudo/copia-di-international-time-rescue

     

    E riecco la rivista dedicata principalmente ai Soci della World SF Italia (Associazione legalmente costituita degli operatori della fantascienza e del fantastico) ma che può anche accogliere interventi di non soci. Rivista a cura di Luca Ortino, validamente assistito da Franco Piccinini che in questo si fa accompagnare da un personaggio che dire famoso è molto poco.
    Un numero che contiene anche alcuni esempi di letteratura del terrore e vede saggisti improvvisamente diventare narratori e viceversa. Per la grafica un portfolio di Giuseppe Festino e un breve ma ispirato fumetto di Luca Oleastri, che qui ci presenta anche un saggio sull’intelligenza artificiale.
    Altra grande sorpresa è una lunga novella di Donato Altomare.
    In questo numero quindi: Mauro Antonio Miglieruolo, Simonetta Olivo, Danilo Arona, Irene Colantoni, Enrico Del Piano, Davide Arecco, Annarita Stella Petrino, Michele Loffredo, Aristide Saggino, Massimo Soumaré, Luigi Valerio, Giorgio Sangiorgi, Piero Giorgi, Lietta Manganelli, Davide Formenti, Pier Luigi Gaspa, Gianfranco Lucchi.

    EDIZIONE ILLUSTRATA A COLORI
    Copertina di Luca Oleastri, illustrazioni interne di Luca Oleastri e Giorgio Sangiorgi, edizione di Giorgio Sangiorgi, a cura di Luca Ortino, 260 pagine, rilegatura termica, dimensione 15.2 x 22.9 cm.

     

    sabato 26 ottobre 2024

    Roberto Guerra Scudo, Rivista Short Stories | edizioniscudo, Battisti, recensione

    Roberto Guerra @Rivista Short Stories | edizioniscudo

    8 ottobre 2024 alle 21:29 · Archiviato in Creatività, Editoria, Letteratura, SF and tagged: , , , , , , ,

     


    Roberto Guerra torna a pubblicare, lo fa con gli amici delle Edizioni Scudo, nell'ambito di "ShortStories" con il racconto 2060 Intelligenza artificiale; ShortStories23 è acquistabile su Amazon, la cover è di Luca Oleastri.
    Bentornato, Rob…  Sandro Battisti, Hyperhouse, sito

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    Roberto Guerra
     

    mercoledì 16 ottobre 2024

    Roby Guerra, fantascienza in Shortie Story, Scudo edizioni

     Fine estate e news per Roby Guerra, futurista- e anche scrittore di fantascienza, alcuni racconti, editi anni fa, per Armando Editore.

    Nei giorni scorsi, ka publicato per la nota e prestigiosa Scudo edizioni, Bologna, a cura dell'illustratore e scrittore di fantascienza, G. Sangiorgi, il racconto 1960 Intelligenza Artificiale. Per la rivsta di Scudo, Shorties. Altri racconti di AI...in programma il prossimo numero della rivista...Segnaliamo uno dei racconti, ispirati essenzialmente a Isaac Asimov, parziale...

    Ninna Nanna Robot (1083-2024) Ninna Nanna Robot/Europa/Ninna Nanna Robot/Europa/Ninna Nanna Robot/Europa/Ninna Nanna Robot/Dio è diventato un giocattolo elettronico/Europa/Ninna Nanna Robot

    Guerra ha novamente pubblicato come lo scorso anno dei cosidetti micro racconti dedicati alla letteratura fantastica e fantascientifica